Nessuna apertura sull’aborto dall’Irlanda. La Camera bassa (Dáil) ha infatti bocciato una proposta di legge avanzata dal deputato del Partito Socialista Clare Daly, per consentire l’interruzione di gravidanza “dove ci sia un rischio reale e sostanziale per la vita della donna”.
Nel 2010 la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) di Strasburgo ha accolto il ricorso di una donna irlandese, visti gli ostacoli posti dalla legislazione del paese per gli aborti. La locale Corte suprema aveva consentito l’aborto, nel 1992, limitato al cosiddetto ‘X Case‘, ma i governi non hanno mai consentito ulteriore aperture. Anche per l’influenza della Chiesa cattolica.
Le femministe e i militanti per i diritti civili hanno sostenuto l’estensione dell’aborto. Daly ha sostenuto che ogni anno si registrano più di 100mila aborti di donne irlandesi in Gran Bretagna, perché non consentito in patria. Le storie di alcune donne costrette ad abortire all’estero sono state anche portate in Parlamento, suscitando polemiche. In particolare per dichiarazioni del senatore cattolico Ronan Mullen, da alcuni ritenute delle critiche e poco rispettose nei confronti delle donne che avevano fatto questa scelta. Ma lui ha smentito.
I I S:
-IGNORANTI
-IRRESPONSABILI e….
-SADICI !!
Every sperm is sacred
every sperm is great
if a sperm is wasted
God gets quite irate
(da: Monty Phyton / Il senso della vita)
D’altronde, se gli aborti fossero permessi, come farebbero quei mancati aborti a legiferare?
Il dibattito in Irlanda si e’ riacceso dopo che un gruppo di donne ha deciso di raccontare la loro storia personale in un programma televisivo molto seguito, attirando critiche pesanti da associazioni cattoliche e alcuni politici.
Alle donne erano state diagnosticate malattie e malformazioni del feto molto gravi con 99% di possibilita’ che il feto muoia prima del parto. Dato che qui in Irlanda l’aborto medico non e’ consentito, le donne sono state abbandonate a se stesse, costrette a volare in UK in cliniche private per abortire.
Irlanda, rigettata proposta di riforma per legge su aborto per consentire l’interruzione di gravidanza “dove ci sia un rischio reale e sostanziale per la vita della donna”.
E cosa pretendevano? Non hanno capito gli antiabortisti appena sentono parlare di sofferenza della donna si eccitano. 😆
In irlanda non è permesso l’aborto? Ammazza stanno peggio che da noi, di questo ovviamente me ne dolgo: chissà quanti aborti clandestini e donne finite in mano a macellai.
Considera che fino al ’96 la l’omosessualità era reato.
questi parlamentari irlandesi bigoti sono la fortuna delle cliniche private inglese 🙁
Saranno forse i proprietari di queste cliniche che sganciano mazzette ai deputati irlandesi per non legalizzare l’aborto?
Mica tanto diverso dall’italia, con i suoi obiettori in ospedale e abortisti in studio.
Diocleziano, credo che da noi sia ancora peggio. Sbaglierò, ma se ricordi bene, a suo tempo la chiesa si mise contro il divorzio non per ideologia, ma perché ci rimetteva dei bei soldini visto che a quel tempo ci si separava solo con la sacra rota e pagando il divorzio era assicurato……alla faccia della fede.
Come ipotesi non è da escludere ma penso che questi parlamentari sono gratuitamente imbecilli.
Magari fossero solo degli imbecilli…
Dai dati sulla natalità (16/1000 abitanti, quasi il doppio che in Italia) in Irlanda vi sono circa 75000 nati ogni anno.
I dati ufficiali riportano circa 4400 donne irlandesi che sono andate ad abortire nel 2011 in Gran Bretagna (erano oltre 6000 qualche anno fa), ma molti riportano che vanno ad abortire anche in Olanda ed altre nazioni, quindi il dato è più elevato. I costi arrivano anche alle migliaia di € per ogni interruzione di gravidanza.
Il dato di oltre 100 mila aborti deve essere l’integrale di un periodo (ho visto un 140 mila in 30 anni) e non il numero di aborti annuali che sarebbe eccessivo anche considerando quelli clandestini per una nazione di solo 4,6 milioni di abitanti.
Comunque nonostante le leggi vessatorie il problema aborto esiste per migliaia di donne anche in una nazione ultracattolica come l’Irlanda (87 % i cattolici, oltre 92 % in totale i cristiani), in cui la chiesa è talmente potente da avere anche il diritto per legge di supervisionare tutti i programmi scolastici di tutte le scuole pubbliche. Vietarlo per legge significa solo non voler vedere il problema o fare gli interessi di qualcuno.
“Daly ha sostenuto che ogni anno si registrano più di 100mila aborti di donne irlandesi in Gran Bretagna”
Vedo che la vostra accuratezza nel trattare i dati non si smentisce.
… o forse è un altro pesce di marzo/aprile/maggio……
Sono vietati anche i metodi di contraccezione in Irlanda?
No, a patto che lascino un minimo di bambini ad uso e abuso dei sacerdoti.
Buona!
L’Irlanda è una democrazia, per cui il Parlamento Irlandese l’hanno eletto i cittadini irlandesi. Non si può quindi dire che la decisione di bocciare la legalizzazione dell’aborto è antidemocratica.
Se agli irlandesi la decisione presa dal Parlamento non andasse bene, alle prossime elezioni evidentemente voteranno per altri partiti.
Poi ci sono i diritti dei singoli, che non si decidono a colpi di maggioranza, altrimenti si può anche decidere a maggioranza che i biondi devono diventare schiavi degli altri.
E allora chi decide se l’aborto è o non è legale in Irlanda, se non il Parlamento Irlandese?
L’Irlanda è uno “Stato di Diritto”, non un’anarchia…
E chi decide se i biondi devono essere schiavi degli altri, se non il parlamento?
La tua domanda equivale a: che cosa è un diritto individuale e che cosa no?
Non ho una risposta rigorosa, ma mi sembra proprio che ciò che accade dentro il corpo di qualcuno sia decisamente un suo diritto individuale. Quindi chi decide è il titolare del corpo, cioè la donna incinta.
fab, in base al tuo ragionamento le donne dovrebbero avere la possibilità di abortire in qualsiasi momento della gravidanza e per qualsiasi motivo,. infatti, quando lo stato dice che non si può abortire dopo i 3 mesi (salvo casi particolari), non sta di fatto legiferando su ciò che accade dentro il corpo della donna limitando un suo diritto individuale?
Inoltre il concetto di dittatura della maggioranza mi lascia perplesso: chi deve stabilire quali sono i diritti intoccabili? e in base a quale criterio?
Circa l’aborto in qualunque momento, non credo di avere un parere isolato.
Quanto alle tue domande, copiano semplicemente le mie. Se puoi passare alle risposte, preferisco.
fab, per quanto mi riguarda, rifiuto il concetto di dittatura della maggioranza. Dici bene: in questo modo i biondi, teoricamente, potrebbero diventare schiavi di tutti gli altri. è un difetto della democrazia. ma correggerlo introducendo un concetto così vago come quello della dittatura della maggioranza mi sembra un rimedio peggiore del male. Per quanto riguarda l’aborto, tu non solo affermi che deve essere consentito in qualsiasi momento, ma vai molto oltre: sostieni che dovrebbe essere consentito in ogni momento anche se il 99% della popolazione fosse favorevole all’introduzione di alcune limitazioni….
30 e passa anni di aborto legalizzato hanno consentito di raccogliere sufficienti evidenze scientifiche che:
a) non c’è mai motivo di abortire per ragioni mediche; quando succede, si tratta di casi così estremi che non c’è nessuno motivo di legalizzare l’aborto; in quei casi la vita di entrambi, madre e figlio sono in pericolo, ed è sufficiente l’etica medica anche in presenza di divieto di aborto;
b) al contrario, ci sono ampie evidenze che l’aborto danneggia, spesso irrimediabilmente, la salute fisica e mentale della madre, oltre che uccidere il bambino;
c) ne consegue che la legalizzazione dell’aborto è una scelta antiscientifica e ideologica, che un Parlamente che agisce razionalmente ovviamente rifiuta.