Mentre all’estero l’apertura nei confronti del matrimonio gay è condivisa da esponenti politici di varie impostazioni, in Italia il centro-sinistra appare fin troppo pavido, mentre il centro-destra ostenta una spavalda omofobia. Complice la netta opposizione della Chiesa cattolica.
Negli Usa il presidente, il cristiano liberal Barack Obama, ha recentemente affermato che è a favore delle nozze omosessuali. Il socialista François Hollande, che ha vinto le elezioni presidenziali in Francia, ha promesso nel suo programma elettorale la legalizzazione del matrimonio gay, in un paese dove già esistono i pacs. Incontrando l’opposizione degli integralisti cattolici. E persino David Cameron in Gran Bretagna, nonostante gli strali della Chiesa cattolica, di quella anglicana e delle altre confessioni religiose coalizzate, appoggia il matrimonio omosessuale con questa idea: “Non sostengo il matrimonio gay nonostante sia conservatore, ma lo sostengo proprio perché sono un conservatore”.
In Italia invece il segretario della principale forza di centro-destra, il pidiellino Angelino Alfano, ha agitato lo spauracchio dello “zapaterismo”. E il Pd era riuscito a spaccarsi anche su questo. A marzo, la sentenza della Cassazione che ha posto la questione della tutela delle unioni gay e del diritto che gli omosessuali hanno ad una vita familiare, ha necessariamente riaperto il dibattito.
Il segretario Pd, Pierluigi Bersani, auspica che il governo affronti la questione per “una regolarizzazione moderna delle convivenze stabili tra omosessuali”. Ma con dei paletti: “Terrei fuori dal dibattito la parola matrimonio, che da noi comporta una discussione di natura costituzionale, al contrario di altri paesi”. E’ comunque necessario “dare dignità e presidio giuridico alle convivenze stabili tra omosessuali perché il tema non può essere lasciato al Far West”. In realtà nella Costituzione, all’art. 29, non fa riferimento a uomo e donna, bensì ai “coniugi”, nonostante questo sia u argomento molto in voga tra i clericali che vogliono dare una patina accettabile alle proprie critiche. Anna Paola Concia, deputato Pd e militante lgbt sposata con la sua compagna in Germania, chiede che il partito si impegni in tempi brevi per decidere quale, tra le proposte ora in Commissione Giustizia della Camera, debba essere sostenuta.
Per Ivan Scalfarotto, “se il problema è la parola matrimonio la soluzione ce la danno Londra e Berlino”, con una legge sulle unioni civili “di contenuto perfettamente identico al matrimonio e poi del nome riparliamo quando avremo capito che il matrimonio gay è un problema solo sulle due sponde del Tevere”. E non, aggiunge, una soluzione limitata come quella dei Dico.
Speriamo che finalmente il Parlamento abbia il coraggio di prendere una qualche decisione in merito. Come tante altre volte, anche l’Uaar sarà in piazza per il riconoscimento e la tutela dei diritti degli omosessuali contro gli ostacoli posti da una classe politica prona al Vaticano e l’omofobia sottilmente diffusa dalle gerarchie ecclesiastiche. Anche il prossimo 9 giugno a Bologna, per il Gay Pride nazionale.
Traduzione del pensiero di P.L. Bersani
“Mo’ questi busoni proprio ora dovevan rompere
le uova nel paniere?E ora chi li sente il Franceschini e il Fioroni?”
Traduzione mia: ma chi vel’ha fatto fa (di andarvi a inpegagere con quelli li)?
😉
Coloro che dicono “non si parli di matrimonio” indichino il nome che ritengono più adatto, non dovrebbero esserci problemi ad accontentarli.
A meno che non vogliano usare il pretesto del nome per tirare la discussione per le lunghe.
Pietro,
mi sa che hai proprio ragione, si evita la parola matrimonio proprio per tirare la discussione per le lunghe ed un po’ per calcoli elettorali (si teme di spaventare l’elettorato cattolico o semplicemente omofobo che in Italia a naso, penso sia numericamente importante).
Cio’ posto non e’ del tutto errata la questione posta da Bersani: la parola matrimonio implica problemi di natura costituzionale che solo la Corte Costituzionale e/o una legge costituzionale potrebbero risolvere.
@Manfredi,
scusami ma non è vero. La stessa Corte Costituzionale nella sentenza 134/2010 ha ribadito che il matrimonio omosessuale non sarebbe incostituzionale e che il Parlamento ha pieno potere in materia.
Ti pare, difatti solo la Corte Costituzionale poteva risolvere la questione, e lo ha fatto, come affermi tu, con la sentenza da te citata.
e dagli Bersani con la Costituzione: bene hanno fatto a precisare nel post che l’art.29 parla di CONIUGI non di uomo e donna, perciò il discorso del nome è solo pretestuoso, ma qualunque nome vogliano dare, ciò che conta è la sostanza, purchè si decidano questi imbelli, neo zuavi del XXI secolo
Sarebbe il primo caso in cui, in Italia, cambiare nome significa conservare tale e quale il contenuto? Mi spiego meglio: se un partito si chiama prima “democristiano” e poi “unione velica sanmarinese” e a capo c’è sempre Casini col medesimo codazzo di parrucconi calvi, cambia qualcosa?
Quindi, certo: chiamiamo pure “Pesce Oranda” il matrimonio omosessuale. Se poi i diritti sono gli stessi, dov’è il problema?
Anzi, chissà che questo giochetto non serva proprio a smascherare il fatto che, dietro il feticismo dei nome (dei partiti, ad esempio), si nasconde il nulla e il retropensiero non dichiarato secondo cui cambiare nome assicura la finzione di cambiare tutto… perché tutto resti uguale!
In effetti la parola “matrimonio” andrebbe abolita in generale e sotituita con “antropomonio” per indicare l’unione di due individui. Filologicamente il termine matrimonio contiene la radice “mater” (da cui derivano anche metro, mensis, mese e mestruo). E’ roba di altri tempi che rinvia al concetto della donna che organizza la casa e il ritmo della casa.
Che ribelle Bersani! Proprio uno con le palle eh?
Che bello che una parte dei cittadini italiani non possono accedere a un matrimonio civile ma che se gli va bene si devono accontentare di qualche sigla tipo Dico o Pacs. Possiamo fare lo stesso ragionamento e pagare meno Imu, Ici o Iva dei cittadini etero o la regola non vale al contrario?
Non vorrei dire un’inesattezza, ma sono convinto che la paura di usare il termine matrimonio sia dovuto essenzialmente a due motivi: 1) Un termine del genere darebbe molto fastidio alla Chiesa che lo vede come ‘sacramento’ e non come ‘contratto’ 2) Usando il termine matrimonio è molto più facile aprire alle adozioni per le coppie gay; due punti che sono peraltro legati.
Se il primo punto mostra la paura di Bersani di contrapporsi frontalmente al tradizionalimo cattolico, anche perchè è esso stesso rappresentato nel Pd, il secondo punto va oltre la religione, perchè tocca un tema su cui molti italiani, anche non baciapile, avrebbero remore (a mio avviso errate; remore che magari dentro di sè ha anche Bersani) e, se si vogliono vincere le elezioni, non si può andare contro la sensibilità della maggioranza degli elettori, visto che i tradizionalisti giocheranno un sacco su questo spauracchio nel caso Bersani si pronunciasse apertamente e decisamente a favore del matrimonio per tutti (che è definizione migliore rispetto a ‘matrimonio gay’).
Forse in Italia la gente è ancora troppo lontana culturalmente dall’accettare le adozioni gay, e in qualche modo comprenderei Bersani se le sue remore fossero solo di natura tattica e dunque temporanea (perchè se perdi certamente non puoi fare proprio nulla); ma temo che lo stesso segretario del Pd (e larga parte del ceto politico interno) abbia perplessità personali e non solo tattiche…
Mi sa che hai ragione Batra. Forse i tempi non sono maturi in Italia e quando la societa’ sara veramente pronta, la politica seguira’…
A volte (nei paesi civili, per esempio) capita anche il contrario: la legge precorre i tempi, getta il sasso oltre l’ostacolo e l’antropologia dei meno lungimiranti segue (più o meno di misura). Così è stato per varie conquiste civili (ora in corso di smantellamento assai più progressivo che progressista). Ma, si sa, tutto dipende dalla classe politica “che passa (o non passa)… il convento” (appunto). E qui mi fermo per un’oretta di silenzio (un minuto, francamente, mi pare non basti).
@Batrakos
In Italia si usa il termine matrimonio anche per l’unione civile, quindi non si stia a discettare che sarebeb meglio usare altro nome. L’adozione, se fa tanto paura. dimostarssero la mostruosità dei bimbi che vivono già oggi in situazioni diverse da quelle previste da Bersani.
Per me non bisogna dare appigli alla partitocrazia , varassero questo matrimonio senza perdere ulteriore tempo.
Io credo che la società sia matura per assorbire qualsiasi cosa, in caso dovrebbe essere la politica a guidare, questo però in un paese sensato.
Tiziana.
Noi che siamo semplici cittadini possiamo dire a cuor leggero ‘che lo facciano anche se la società non è matura!’, ma, se uno entra in politica, per fare qualche cosa deve prima essere eletto.
Purtroppo la politica (a meno che non si sia in un’autocrazia) è, proprio per questo, mediazione e calcolo: ovvero io rinuncio a qualcosa adesso perchè penso che i tempi non siano maturi -e dunque rischio di perdere le elezioni se non lascio stare tatticamente adesso- per farlo dopo; ma se perdo le elezioni non posso farlo mai!
Questo in linea puramente teorica.
Andando sul pratico: è da vedere 1) se il calcolo politico è giusto; magari la società è già pronta per iniziare a parlare di adozioni…io credo di no, ma posso sbagliare 1 b) se anche io sono a favore ma una consistente parte del mio partito è contro, se mi pongo frontalmente nell’immediato, rischio di fregarmi già da subito 2) bisogna vedere se effettivamente è un calcolo tattico oppure se è un pregiudizio…e qua la mia sensazione l’ho già detta.
Certo, ci sono diritti che dovrebbero esserci a prescindere dal voto e da chi governa…ma da pragmatico so che purtroppo questo è iperuranio politico…
Ma quello che scrivevo era per l’appunto che non ci si può interessare e giustificare queste cose.
Il chiedere poco porta ad avere risultati bassissimi.
La mediazioen è utile e importante, anzi , anche il compromesso in alcuni casi è necessario, ma bisogna capire il momento in cui da mediatori si diventa servi sciocchi. Io credo che sia il momento che i cittadini – non i movimenti omosessuali – chiedano l’allargamento dei diritti senza porre altro tempo inmezzo
@ Batrakos. Il suo intervento è uno di quelli che fanno ragionare per le precisazioni concettuali-terminologiche che vi sono inserite. Dunque grazie ( e non è un lisciamento).
Questo anche se non ha saputo rinunciare all’uso retorico-di parte: i credenti sono “baciapile” ( anche se tra di loro si potrebbero annoverare storicamente personaggetti come Dante, Manzoni e De Gasperi, uno dei grandi padri dell’Unione Europea da cui per voi oggi discende il Verbo, fluendo dalla Mecca di Bruxelles ) e il prospettare qualche possibile esito negativo di una riforma è uno “spauracchio” ( anche se il fenomeno del “piano inclinato” con quello annesso e connesso dell'”effetto Cavallo di Troia” è riscontrbile effettivamente, come nel caso dell’operazione divorzio – aborto, prospettata come soluzione estrema per casi “difficili” e marginali – e come tale votata da molti credenti – e risoltasi nel cambiamento-stravolgimento generale del modello di matrimonio – biopolitica – costume sessuale e sentimentale con annessa pedagogia giovanile ).
Per conto mio vorrei fare qualche precisazione di metodo.
1) Il discorso valoriale-ideologico e quello funzionale sono connessi ma distinti. Una cosa è richiamarsi all’ideale della libertà e autonomia dell’individuo, un’altra considerare e ponderare quale sia il grado di autonomia ( deregulation ) che si può concedere senza provocare fenomeni disfunzionali ( quello che in sociologia di chiama “anomia”, in termini casarecci il “far west”. Un esempio facile facile è quello dell’educazione precoce alla contraccezione: un bene per quanto riguarda l’evitare un gran numero di gravidanze non volute e poco sostenibili, un male per quanto riguarda il via libera ai giovanissimi verso la banalizzazione sistematica dell’esperienza sessuale-sentimentale e la creazione di una condizione permanente di labilità affettiva, ovvero: mai sicuri della fedeltà del coniuge, sempre sul filo del rasoio negli affetti. I risultati in cronaca; e suppongo non si tratti solo di maschilismo offeso.
2) Quando si fa della libertà un principio misticoultrametafisico ( una specie di indiscussa e indiscutibile “religione della libertà” ) è facile immaginarsi che chi pone dei “se” e dei “ma” sia sempre e comunque un misoneista reazionario codino retrogrado deficiente ignoranteinmalafede; se lor signori potessero evitare certi atteggiamenti sprezzanti con epiteti deteriori forse si potrebbe discutere con più calma e con migliori risultati. E’ po’ come per la questione del “gay pride”: certi atteggiamenti volutamente provocatori possono creare più diffidenza che riflessione-adesione
3) Il termine matrimonio ( con quello connesso di patrimonio ) indica una realtà polifunzionale: sostegno affettivo, sostegno economico, identità e continuità intergenerazionale. Dare il via libera incondizionato a unioni in cui la generatività ( si dice così ?) è del tutto accessoria è un bene? Non potrebbe determinarsi qualche asimmetria disfunzionale? Mi riferisco anche a quanto è stato scritto qui di recente: in Occidente la popolazione invecchia e le mansioni cosiddette “inferiori” o subordinate vengono svolte da persone provenienti mediamente da altre culture, magari ostili a quelle accettate da noi. Fino a che punto è un bene?
4) In riferimento alla “deregulation” ( e “regulation” ) mi sembra che occorra distinguere diversi gradi. Una cosa è vietare assolutamente e con i mezzi repressivi più duri, un’altra tollerare come fenomeno di nicchia, un’altra ancora proporre come modello.
Provo a indicare un “esperimento mentale”: posto che tutti quanti siamo per la libertà di convivenza fra opmosessuali. è un bene che tale convivenza sia proposta come modello generale e imitabile attraverso filmati e altri canali massmediatici?
Potrei proporre come esempio il caso di una maestra d’asilo
che faccia anche la cubista o l’entraineuse e parli di questa sua attività alle bambine a lei affidate; oppure della narraazione di fiabe omo o “liberate”, con situazioni come sarebbe quella di Biancaneve che se la fa con nani, oppure abortisce e via immaginando. I frequentatori di queto blog sono tutti pronti ad accettare questi sviluppi per i propri figli e nipoti piccoli?
4) Spessissimo ci si dimentica che l’uomo, oltre a essere un “animale simbolico” è anche un “animale imitatore”, come è dimostrato dal fenomeno del “costume” ( che non a caso indica sia l’imitazione della foggia del vestire, con tutti i suoi simbolismi sia quella dei modi di comportamento ).
Ci sono dei modelli che una società, sia pur liberale e democratica, può e deve marginalizzare o addirittura escludere?
Flo.
In questo momento non ho tempo di leggere il suo lungo commento; avendo oggi poco da fare, lo farò più tardi.
Ma, leggendo l’inizio, devo precisare che ‘baciapile’ per me non equivale a ‘credente cattolico’ ma ad una sua variante di grado estremo: ovvero il bigotto ultraclericale, dunque non voleva essere una generalizzazione, ma tuttaltro.
Il resto, come detto, dopo.
@ Batrakos
Io invece mi sono preso la briga di leggerlo tutto, l’intervento del Flo’. Mi sembra di aver capito questo: Biancaneve era una grande zoc…la, sempre arrapata, la quale se la faceva anche con i nani (secondo un antico detto popolare i nani … hai capito a che cosa sto alludendo) in attesa di fare megaammucchiate insieme al Principe Azzurro, alla Bella Addormentata nel Bosco, a Cappuccetto Rosso ed al Gatto con gli Stivali. Però, ‘sta Biancaneve: chi l’avrebbe mai detto? Grazie, Flo’: hai aperto una finestra nel mio universo di pensiero!
@ giordano bruno
Altro che rogo, devono farti PAPA.
Grazie, a me hai aperto un nuovo mondo riguardo l’interpretazione simbolico-antropologica dei miti!
la super cazzola con l infradito,diritta a sinistra,sa florenskji,lei crede o pensa che qui dentro tutti siano dei sbarbatelli..è lei si sente come il proff,comunque faccia come il suo ononimo vada in repubblica ceca,lui rifiuto.
..e non ci ando,lei invece del suo ononimo non a neanchè un unghia,ma solo una pomposita e vanagloria immensia..
@ cyberego
No, guarda, stavolta io non ho colpa. E’ stato Florenskij che ha tirato in ballo i vizi privati e le pubbliche virtù di Biancaneve. Io non mi sarei mai permesso. Del resto, non si può non ricordare che Florenskij è cattolico, e da bravo cattolico ha le sue belle fantasie erotiche. Adesso finalmente capisco tante cose, che fino a ieri mi erano del tutto incomprensibili – capisco in particolare perché, quando da ragazzino frequentavo la parrocchia, i miei compagnetti (tutti cattolicissimi, uno di loro si è persino fatto prete) spesso parlavano di una certa Biancaneve ed i Sette Ca…zi in Mano. Lo vedi che ogni giorno si impara qualcosa di nuovo?
Poveraccio…l’arteriosclerosi è brutta….
Tra l’altro la versione sexy di Biancaneve l’ha già fatta Leone Frollo in un divertente fumetto di qualche decennio fa ma, volendo restare sul classico, il nostro mostra di non aver mai letto, ad esempio, “Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille” di Basile, altrimenti saprebbe che le versioni originali delle fiabe (per non parlare dei miti) sono molto, ma molto più “esplicite” delle versioni ottocentesche, edulcorate e censurate, proposte del romanticismo dei Grimm.
Scusa Batrakos ma non è vero che il matrimonio omosessuale è legato all’adozione omosessuale: sono due temi totalmente separati. Si può benissimo riconoscere il matrimonio omosessuale ma negare l’adozione come avviene in molti altri Paesi. La stessa Corte Costituzionale ha esplicitato che si tratta di diritti diversi e separati.
Agnostico.
Sì, infatti ho detto che posso sbagliarmi. Tuttavia, costituzionalmente e a livello di ‘logica del diritto’, è sempre molto più facile arrivare all’adozione da un matrimonio rispetto che da un Pacs e infatti i grandi nemici del matrimonio parificato agitano sempre questo spauracchio.
Ma, se mi sbaglio, nessun problema.
Flo,
velocemente ( i puntinon seguono quelli della sua esposizione ma sono in ordine sparso)
1) Non è vero che legalizzando il divorzio le situazioni sono peggiorate. Un tempo le famiglie rimanevano insieme nonostante succedessero (non parlo in assoluto, ma di casistiche) episodi di mariti ubriaconi e violenti, ricorso alla prostituzione da parte del marito, pedofilia, fine di ogni sentimento…semplicemente queste cose si dicevano molto meno, ed è proprio tutta la presa di coscienza dei diritti individuali che ha portato alla legge sul divorzio ad essere madre della ricerca del diritto. Si pensa che un tempo molte cose non ci fossero solo perchè non venivano denunciate…un po’ come quelli che dicono che nei Paesi dove si è molto poveri la gente non è depressa: semplicemente non c’è diagnosi!
2) L’imitazione non riguarda l’orientamento sessuale, altrimenti quasi figlio di etero potrebbe essere gay…ovvio che la contraddizione è evidente
3) Dunque pensare che i gay raccontino fiabe gay o che le maestre possano mettersi a parlare del loro privato a ragazzini troppo piccoli per capirlo è conseguenza di una premessa indebita, tantopiù che i bambini da adottare, che per inciso, in caso di mancata adozione da parte dei gay rimarrebbero a marcire in qualche orfanotrofio, passano per la valutazione psicologica degli aspiranti genitori
4) L’assistenza. A parte che fare figli così miaccudiranno da anziano non indica il massimo dell’approccio pedagogico, aggiungo che, in situazioni economiche come queste, continuare a fare figli sia un atto irresponsabile, nè i figli possono essere usati perchè le ‘culture altre’ sono potenzialmente ostili. Anzi, l’assistenza agli anziani spesso trova favore culturale diffuso, e, soprattutto, i figli che passerebbero giornate ad assistere i genitori non potrebbero lavorare e guadagnare cosa che, visto il livello attuale di difficoltà economica, è impensabile.
Scusami Batrakos,
non volevo dare l’impressione di attaccarti ma scrivevo di fretta.
Purtroppo il tema dell’adozione omosessuale è appunto uno “spauracchio” e – come spesso – è usato dal mondo cattolico per creare paure e confusioni. Se venisse approvato il matrimonio omosessuale non ci sarebbe nessun diritto all’adozione: quello sarebbe (eventualmente) un percorso a parte. E’ la stessa Corte Costituzionale ad affermarlo nella sentenza citata.
Inoltre – di per sé – l’adozione omosessuale non è anticostituzionale perché (a mio modesto avviso) non trovo nessun articolo che la vieti: ovviamente se il Parlamento decidesse di non riconoscere l’adozione omosessuale potrebbe farlo benissimo.
In ogni caso lo “spettro” dell’adozione omosessuale è veramente un falso problema. Anche se fosse approvata (ma di sicuro non è dietro l’angolo) sarebbero i vari assistenti sociali e psicologi a decidere se una specifica coppia omosessuale possa adottare un bambino. Purtroppo mi fa specie che una persona come Bersani – che reputo preparata – possa parlare di impedimenti di natura costituzionale…..
Nessun problema, Agnostico; non hai affatto dato l’impressione di attaccarmi, anzi ti ringrazio per le delucidazioni.
Batrakos, sui fatti temo che tu abbia ragione, ma è triste che ci sia qualcuno che boccerebbe senza nemmeno pensarci un candidato che gli offrisse la perfetta salvezza economica, ma volesse il matrimonio gay, Indica come minimo totale mancanza di senso delle priorità.
Concordo, Fab.
In politica spesso il pesce non inizia a puzzare dalla testa ma dalla coda.
@Batrakos: la questione matrimonio e la questione adozioni sono collegate in Italia a causa della cultura bimbo-centrica e kakkattolica di cui siamo purtroppo impregnati, anche se la logica, per OVVI motivi, suggerirebbe diversamente (come regolare la vita di coppia non c’entra nulla con l’adottare una persona terza, no?). Ciò è talmente vero che in Portogallo esistono i matrimoni omo ma non l’adozione “correlata” per gli/le stessi/e.
Solo che vallo a far capire agli accattolici nostrani…
Dysphoria.
Io ho parlato di ‘logica del diritto’ (scordandomi ‘italiano’)non di logica e basta, e ti spiego cosa intendevo.
Probabilmente non so bene le cose, essendo di mio poco incline sia al matrimonio che alla prole, ma credo che, per legge, essere una coppia sposata dia diversi vantaggi per poter adottare (o addirittura forse sia conditio sine qua non, ma ripeto vado per sentito dire e appunto ho detto dall’inizio che posso sbagliare ed era più una domanda che altro); di qui mi viene questa conseguenza: se il matrimonio civile ha gli stessi effetti per coppie etero e gay deriva che le coppie gay sposate dovrebbero avere diritto anche esse all’adozione, altrimenti si tratterebbe di una sorta di matrimonio di serie b per cui non avrebbe senso chiamarlo matrimonio.
Partivo da una premessa non di logica pura ma di legge, questo intendevo, e se sbaglio no problem; se poi mi dici che anche un single, se in adeguate condizioni economico/sociali e con una rete di affetti e relazioni attorno, avrebbe diritto all’adozione ti dico che concordo.
toh, devono essere di bersani ==> http://www.quonda.it/images/Fotolia_2508262_RO_palle_e_palloni.jpg
Kaw, se è un altro test (e non l’ho capito),
giuro mi punto una pistola alla tempia.
(e poi mi avrai sulla coscienza!)
son palle e palloni 😉
magari, nel mucchio, bersani ritroverà pure le sue 😆
Dubito, dolcezza…
Non bisogna “essere eunuchi, per entrare nel Regno dei Cieli”?
*Citofonare per spiegazioni a “monsignor Fioronskij”
**L’ho fatto diventare idrofobo, hai visto?, Ho avuto le convulsioni dal
ridere, mi serviva la bombola dell’ossigeno. 😉
io son troppo basita da questo pezzo http://www.uaar.it/news/2012/05/14/roma-ieri-marcia-anti-abortista-contro-legge-194/#comment-639004 (vedi anche scambio di battute precedente) per ridere, mi sento quasi cattiva Oo
Ormai non ci dorme la notte,
deve aver messo anche il mio “nick” nel suo personalissimo “Indice”!
(inutile dire che ne sono onorato)
Hai visto che cita Freud come la Bibbia? Ma ha capito quel che ha combinato
Freud, alla sua amata credenza?
😆
ma tra l’altro, come altri gli hanno fatto notare… bravo zio sigmund ad aver iniziato a disegnare la strada, ma ben altri l’hanno asfaltata e ridisegnata in corso d’opera.
@ Giordanobruno: Non mi sono inventato niente; alcuni anni fa davanti a una scuola ( non ricordo la città ) vennero lasciati manifestini di questo tenore per rendere i bambini edotti della necessità di liberarsi dai condizionamenti per pensiero autoritario; c’erano perfino illustrazioni con Biancaneva che si faceva Dotto.
@ Cyberego: Si capisce che ho capito quanto Freud dice e proposito delll'”avvenire di un’illusione”… ma, sa com’è, io prima di sghignazzare su un’idea preferisco conoscerla.
Tutto, ma non eunuco: mi sono riprodotto in duplice copia… e sono solito sentire complimenti a proposito della grande personalità delle due copie.
Sto arrivando alla conclusione che mirate intenzionalmente a buttar giù interventi digustosi per eliminare dal blog le persone normali.
sinceramente ho seri dubbi sulle tue capacità di comprensione di quel che leggi, dopo che hai capito che io ho studiato fisica (e io ho esplicitamente detto di NON aver studiato fisica).
ah, in america esistono coccodrilli giganti che vivono nelle fogne, a new york. me lo ha detto mio cuggino (ha lo stesso valore del tuo “davanti alla scuola elementare c’erano i manifestini)
@Kaworu
Peraltro di barzellette zozze della Biancaneve sotto i Nani mi sa che ne giravano già dagli anni ’50, senza andarci necessariamente pesante con ambigue descrizioni di manifestini (mani-festini!?… 😯 😆 ) sotto le scuole.
😉
*della serie*
va’ che si capiva lo stesso.
@ Kaworu
Mio cuggino invece mi ha detto che con il
“salto della quaglia” le “brave ragazze cattoliche”
non restano incinte! 😉
a me hanno detto che usano altri metodi.
perchè tanto la verginità che conta è una…
🙂 🙂 🙂
P.S. Frequentavi quelle che frequento io? 😉
non saprei, son cose che mi sono state dette, una sola con queste idee l’ho conosciuta di persona (ma credo siano più attendibili dei “manifestini” di flo)
Se stai raccogliendo materiale per una ricerca, confermo:
per tutte il “modus sc******ndi ” è quello.
(te lo dice un emulo di Marlon Brando, “L’ultimo tanghero a Parigi”!)
ahahahhahahahahahhahah sempre le mie fonti mi hanno detto che son metodiche diffuse dove ancora la “verginità della prima notte di nozze” è considerata qualcosa di importante (tipo bollino chiquita)
Essendo di origini meridionali, (ma sono un “cittadino del mondo” ormai)
confermo anche questo.
Io la “chiquita”, la uso per altri “scopi”…
“noi siamo le vergini dai candidi manti
siam rotte didietro ma sane davanti”
(cit.)
@ Florasol
E’ forse una citazione dell’Ifigonia in Culide?
Macccccerto, Giordanobruno, dopo tutto ho fatto le scuole di suore! 😀
(sono “fluente” anche nel “Processo di Sculacciabuchi”, vedi che ho studiato?) 😀
@ Florasol
Il Processo di Sculacciabuchi non l’ho mai letto. In compenso l’Ifigonia l’ho quasi imparata a memoria…
Seconda guerra mondiale.
Partigiano Bersani: “Dobbiamo combattere i fascisti, ma non si parli di guerra civile”.
Oh ragassi, siam mica qui a sposare i gay, ma siam passi, oh ? !
Non capisco perché non ci sia alcuno che proponga non il nome più o meno gradito di matrimonio o altro alle unioni tra persone, bensì l’eliminazione della istituzione matrimonio che è stata inventata per il controllo delle masse. Prima del Concilio di Trento quasi nessuno era sposato. I capintesta del sistema se ne fregano della istituzione ed è per questo che la accettano e ci tengono ad imporla agli altri. Lo stesso gioco fecero i borghesi con la sessulità a cui rinunciarono perché per distiguersi dalle masse si rifugiarono nella psicoanalisi che era ciò che le classi subalterne non potevano permettersi: lo afferma molto chiaramnente non un fessacchiotto come me, ma Michel Foucault!
Deve essere eliminato il matrimonio come istituzione!
Allo Stato non gliene deve fregare un picchio se siamo o no sposati!
Ti sei risposto da solo, amico mio:
“crescete et moltiplicorum”
semplice controllo delle masse per detenerne il potere di vita
e di morte, soprattutto se queste masse hanno la stessa consapevolezza
di sé di un gallina in mezzo all’aia.
Il loro tempo, e quello dei loro lacchè pretesi “rappresentanti del popolo(?)”
sta per tramontare e lo sanno BENISSIMO.
Vero, a nessuno deve fregare un picchio, però una coppia deve essere riconosciuta legalmente in qualche modo, distinguendola da due persone (per esempio due studenti, o due parenti) che abitano sotto lo stesso tetto.
Altrimenti, non possiamo applicare certi diritti, ad esempio quelli di successione, ad una delle due persone fisiche che compongono una coppia.
Sarei favorevole a eliminare il valore legale dell’istituzione del matrimonio, perché in questo modo si eliminerebbero anche tanti vantaggi che vengono, secondo me ingiustamente, garantiti alle coppie e dai quali sono esclusi i celibi e le nubili. Si verrebbero però a creare alcuni problemi di non facile soluzione.
Per le successioni, basta fare testamento. Un argomento più spinoso sono le pensioni di reversibilità, che a mio parere in alcuni casi non è giusto eliminare, ma andrebbero regolamentate in modo diverso.
Altro punto dolente è stabilire chi debba decidere per conto di una persona che è temporaneamente o definitivamente incapace di intendere e volere. Molti desiderano che sia il proprio compagno o la propria compagna, occorrerebbe stabilire un metodo semplice per dichiarare allo stato chi si vuole che decida (e i medici dovrebbero essere in grado di ottenere i dati in pochi secondi).
Non riuscirò mai a capire le astrusità dogmatiche della religione, ma ancora meno riuscirò a comprendere le contraddizioni evidenti dell’omofobia cattolica. Già, perchè una contraddizione è ancora meno accettabile di un’astrusità.
“Sillogismo” omofobo:
– Lo scopo del matrimonio è fare figli.
– Due persone dello stesso sesso non possono avere figli.
=> Due persone dello stesso sesso non devono sposarsi.
Aggiungiamo alcune considerazioni derivate:
– Due persone di sesso diverso si sposano.
=> Dato che il matrimonio tra uomo e donna ha come scopo la procreazione, non è ammissibile che un uomo e una donna si sposino per amore.
=> Nessun matrimonio cattolico deve essere fatto per amore. Questo contraddice al100% i postulati cattolici di partenza.
Non so, io tento anche con la logica…..
Non c’è logica, è solo imposizione dogmatica,
e quindi indiscutibile.L’amore nel matrimonio?
Non conta è solo l’incentivo, il “viagra” per la riproduzione.
Come si può dire di amare ed onorare una donna, riducendola
ad una “fattrice” (leggasi “vacca da monta”) sformata e logorata
da gravidanze e accudimento di plotoni di marmocchi?
Oltre la logica, c’è solo la religione…
La logica funziona, ma sbagli metodo secondo me. Prova con questo:
la probabilità di sposarsi secondo rito cattolico di due persone dello stesso sesso è direttamente proporzionale alla loro richezza (e non spirituale) multiplicata per la loro influenza politica, il tutto moltiplicato per la costante 1 (sacramenti fatti).
Secondo questa legge, un Rockefeller gay si sarebbe potuto sposare a San Pietro direttamente dal papa in persona.
Basta. Michelangelo faceva Pietà.
Anche voi.
era anche gay
Chissà se la risposta di Florenskij è rivolta a whichgood. Non si può mai sapere, con chi scrive nel primo spazio che gli capita a tiro.
@fab
effettivamente…
logica stringente che porterebbe ad annullare, per esempio, tutti i matrimoni senza figli! io mi sono sposata e non ho voluto figli (non so nemmeno se sono fertile o meno e nemmeno mio marito), ergo sarebbe dovuto essere invalidato almeno dopo la menopausa, perchè prima non si sa mai 🙂
ah si, allora devono annullare pure il mio… Manco noi sappiamo se siamo fertili, prendo la pillola dall’83… 🙂
Un vero leader politico (soprattutto di sinistra) si sa riconoscere se ha il coraggio delle proprie dichiarazioni. L’intervento di Bersani è particolarmente nervoso. Si vede proprio che Bersani non potrò mai essere un vero statista.
Inoltre l’adozione del matrimonio omosessuale non ha nessuna implicazione costituzionale. E’ stata la stessa Corte costituzionale a ribadirlo nella sentenza 134/2010: strano che Bersani lo ignori…….
Io sono sicuro che se i matrimoni omosessuali fossero diventati legge anche solo pochi anni fa, a parte pochi fanatici religiosi, oggi nessuno si porrebbe più il problema e si parlerebbe semplicemente -non- di matrimoni gay o etero, ma di matrimoni senza discriminazioni.
piuttosto normale…
Non è detto, i fondamentalisti cattolici continuano a chiamare omicidio l’aborto.
hai detto bene, fondamentalisti 😉
le persone normali su matrimonio gay (e anche sui bambini allevati in famiglie gay, dato che al momento non ho notizie di ostracismi, roghi e quant’altro) sono meno bigotte di quel che ci si potrebbe aspettare.
Qualcuno mi può dire qual è la posizione di Vendola sulla questione?
Se è già stato detto (ho scorso i commenti molto in fretta), chiedo scusa.
@ bruno gualerzi
Vendola non parla “politichese” ma “sacrestanese” professore.
Se ne uscirà dicendo che la questione è “dirimente”, ma che è necessario
“sinergicamente”, trovare una soluzione “altra”, che sia “soddisfacente”.
(ha capito? neanche io!)
Il fatto che non abbia capito tu non è probante. Non è colpa di Vendola se non hai studiato il ‘sacrestanese’, una lingua indispensabile per governare con la protezione di padre pio.
” Intelligenti pauca”… 😉
Ma il PD non era contrario alla discriminazione di genere ?
Non capisco nemmeno perchè serva una legge per istituire i “matrimoni gay” . Mi spiego: il matrimonio è un contratto tra due persone, come può esserlo l’assunzione in un posto di lavoro. Una persona può essere licenziata a causa del suo orientamento sessuale ?
Quello che serve è una legge che punisca i pubblici ufficiali che si rifiutano di celebrare il matrimonio fra due persone, unicamente sulla base del loro orientamento sessuale.
Florenski
Mi sono or ora letto tutta la faccenda di Biancaneve e rispondo qua perchè tanto lei riapre i threads fuori posizione, per cui non so come rispondere.
Ovvio che si tratta di goliardate libertine che possono far sorridere o indignare a seconda delle varie sensibilità e concezioni.
Ma tutto questo che c’entra coi gay?
Non è che ogni gay sia un libertino o un ultralibertino, non più di quanto possa esserlo un eterosessuale (non giudichiamo i gay universalmente rifacendoci ad alcune foto di qualche partecipante a qualche gay pride, altrimenti potremmo giudicare gli etero rifacendoci a Berlusconi o a qualche feticista della mutanda) nè i diritti gay di per sè portano ad uno sdoganamento delle pratiche sessuali che dice lei.
Poi si possono avere le opinioni più diverse sul libertinismo e sulla sessualità infantile, ma non c’entra nulla coi diritti gay: esistono gay libertini e amanti del ‘libero amore’, come esistono gay che hanno un rapporto di coppia tradizionale.
@ Grazie per l’attenzione e per il tono cortese della risposta. Il centro del mio controintervento comunque non era costituito dalla protesta per un paio di termini ( che comunque erano contenuti entro certi limiti – niente “Vieni avanti, cretino!”); piuttosto dall’indicazione dell’esistenza di un problema di ingegneria sociale ( o di biopolitica, per chi preferisce questo termine ) che va affrontato NON SENZA un’ideologia, ma NON SOLO sulla base di un’ideologia. In parole povere: si possono comprendere le istanze di libertà, uguaglianza ( e anche di fraternità e di dignità e di benessere psicologico delle persone omosessuali ); però esistono anche problemi di funzionamento della macchina sociale, che è molto più complessa e delicata di quanto non si possa pensare sulla base delle istanze ideologiche nel loro schematismo. Il corso e gli esiti come minimo problematici delle rivoluzioni iniziate sulla base di ideali umanistici, come quella francese e quella russa, hanno qualcosa da insegnarci. Gli esiti della “rivoluzione individualista” iniziata nel ’68 sono ancora da studiare nel lungo periodo: i diciottenni di allora hanno SOLO sessantadue anni e li aspettano ancora due decenni di vita ( appagata o nella frustrazione della solitudine? ). Esemplifico ulteriormente dicendo che di recente un medico noto comeluminare della psichiatria mi ha detto che il sano sviluppo psicologico dei bambini richiede la presenza dei due poli del maschile e del femminile, come nella famiglia tradizionale. Non gli ho detto: bravo, sempre avanti così, in nome di Dio e della Santa Chiesa; gli ho chiesto una bibliografia che mi aiuti a capire la consistenza effettiva di questo assunto: ideologico o “scientifico”?.
il luminare luminoso può averti detto quel che vuole.
trentennali faldoni di ricerche dicono l’opposto.
se vuoi, vai sul sito dell’apa.
anche se, a esser sincera, dubito che potrai capire qualcosa in inglese, visto che hai problemi già con l’italiano. nonostante la tua cultura umanistica.
ah molti articoli sono a pagamento. ma se sei disposto a comprarti un libro, immagino che comprare un articolo non ti seccherà.
@Flo’
Fammi indovinare chi è questo psicologo a cui sibillinamente ti sei rivolto come un guru? Freud? Quello già superato da un pezzo? Se sì, non credo che per almeno i prossimi cinquant’anni tu possa trovarti nella condizione di poter dire a chicchessia di aggiornarsi, se no… cambia aria: e capisci che le affermazioni prescindono dalla persona. Specie se quella persona pare stare tanto indietro nel suo campo. Chiederesti ad Ireneo qualcosa sull’esegesi o avresti giustamente paura della risposta spiazzante?
Detto ciò: la società cambia. Appellarsi alla tenuta sociale proprio per quel riconoscimenti che altrimenti ritieni la tenga unita sperando nel suo mancato corso non so perché mi suona leggermente ipocrita. O quantomeno contorto.
Bersani,
anche per il finanziamento ai partiti serve una legge, ma non si parli di rimborsi elettorali.
L’aula oggi era praticamente vuota quando si doveva approvare l’ennesima truffa sul finanziamento pubblico dei partiti…Se fai un ricerchina, vedrai da solo lo scempio ultrasessantennale della Partitocrazia all’opera. 😉
Figlia di quale mentalità secondo te?.
http://www.uaar.it/news/2012/05/14/roma-ieri-marcia-anti-abortista-contro-legge-194/
Antonio72 risponde:
lunedì 14 maggio 2012 alle 15:32
” Ma paradossalmente questo egoismo, alla lunga, si ripercuote proprio su coloro che difendono a spada tratta l’autodeterminazione socialmente irresponsabile, visto che il Paese si ritroverà senza alcuna forza produttiva che possa sostenere il giusto riposo dei sempre più numerosi anziani.”
Capito a cosa servono i giovani ?
Il criterio in base al quale, finita l’Apartheid, Nelson Mandela ha dato un contributo fondamentale alla rimozione di ogni ostacolo al riconoscimento dei diritti di TUTTI, contro ogni forma di razzismo, sembra proprio lo stesso che ha ispirato l’intervento pubblico del primo presidente nero degli USA.
Al di là di convenienze politiche, campagne elettorali e quant’altro, l’importante è – come al solito, credo – la sostanza. Che, anche in Italia, serva un presidente melanoderma “naturale”, senza raggi UVA (a differenza dei camorristi del film Gomorra)? Sarebbe un bel segnale di avvenuta fine-Apartheid. Per TUTTI!
Fra l’altro, se la memoria non m’inganna (e non m’inganna), una delle principali ragioni di morte effettiva del governo Prodi (dopo mesi di morte clinica o coma non vigile) fu l’insofferenza di figuri come De Gregorio, Mastella e Binetti (la premiata ditta) all’idea che non si bastonassero più i gay.
Lo scenario era infatti, in sintesi, il seguente: per rendere più digeribile il “decreto sicurezza” (fuori dai denti: “anti-romeni”), l’allora quasi-sinistra batté un colpo chiedendo di ammorbidire il tutto con un contrappeso che, accogliendo la normativa europea contro le discriminazioni (che, peraltro, avremmo già dovuto recepire senza un amen come Stato membro, per giunta fondatore), impedisse un utilizzo troppo disinvolto dei nuovi provvedimenti, passibili di essere impiegati per soddisfare pulsioni razziste facilmente mascherate da qualcos’altro.
L’elenco dei possibili beneficiari era chiaro: “diversamente colorati”, “diversamente credenti”, “diversamente parlanti”, “diversamente sessuati” e… udite! udite! “diversamente orientati in ambito sessuale”.
Fino a prima dei puntini di sospensione, tutto bene – del resto, di barzellette sui forni crematori, sui “bingo bongo” (al netto del padre del Trota e limitrofi), sui mongoloidi e sulle donne che non sanno guidare non ne circolavano più; o, meglio, ne circolavano ma non era il caso già da un pezzo di farne pubblico sfoggio (salvo le note eccezioni, ben inteso). Tanto valeva acconciarsi a questa “moda nuova” e togliere ai “neGri” una ‘g’ di troppo.
Ma quando si osò parlare del fatto che menare gli invertiti non stava bene…. apriti cielo!
Il cielo, infatti, si aprì: a Suor Paola Trafitta apparve lo Spirito Santo – in persona: in tenuta di ordinanza, travestito da colomba come una drag queen divina – e le impedì un imperdonabile gesto di buonsenso, incompatibile con la sua persona…
Insomma: ora che invece è chiaro (?) cosa s’intende per RAZZISMI (TUTTI), non vorrei essere nei panni di chi, politico, in Italia sente per ragioni di parrocchia di dover sconfessare il presidente NON “abbronzato” (è così di suo e va benissimo com’è: a sbiancarsi, non ci pensa proprio, bontà sua).
Concordo con Ivan Scalfarotto: se è solo la parola “matrimonio” che crea problemi, allora che si usi il nome “unione civile” e passa la paura.
è un atteggiamento che non deve meravigliare visto che tra pdl e pd la differenza è solo la elle e il pensiero politico (pensiero?) è lo stesso.
i gay devono restare separati, il messaggio è chiaro, le unioni di fatto non sono riconosciute nemmeno per gli etero quindi escluso a priori il matrimonio in chiesa ai gay non resta che la convivenza.
questo paese è uno schifo.
quello in chiesa se lo possono pure tenere eh, quello importante è quello civile 😉
@stefano
Io non sarei così pessimista. Ne sul paese che si sta pian piano secolarizzando in modo naturale (si veda la “grande” partecipazione agli eventi di B16), ne sul PD.
Tanto per cominciare, all’interno del PD di oggi, ci sono praticamente gli unici deputati laici presenti in tutta la camera. Non parlo solo della piccola pattuglia dei Radicali, la cui Laicità sembra quasi ovvia e scontata, ma anche di personaggi come Anna Paola Concia ed Ignazio Marino, che hanno commentato piuttosto seccamente le parole di Bersani, dandogli una vera e propria “lezione”. Quindi magari le decisioni non sono affatto concluse sulla questione delle Unioni Civili o dei matrimoni gay.
Anche perchè all’interno del PD, ci sono persone che hanno sicuramente le idee più chiare in materia, rispetto alle Bindi, ai Fioroni, alle Gravagli, ecc, ecc.
Tra queste persone appartenenti al PD, per esempio ci sono alcuni politici minori, eletti magari nel consigli regionali, nei comuni e nelle provincie, che se ne fregano altamente degli ordini dall’alto di Bersani, ed a prescindere da lui, decidono comunque per il bene dei loro cittadini.
Tra questi, ci sono il Sindaco (PD) ed il Presidente del Consiglio (IDV) del mio comune, che hanno proposto l’istituzione di un registro per le Unioni Civili, sulla falsa riga di quello approvato a Napoli da DeMagistris e di quello di Milano di Pisapia ( http://uaarancona.altervista.org/blog/?p=1103 ). Registro che, stando alla maggioranza ed ai membri della giunta, ha fortissime probabilità di essere istituito.
Considera che solo un anno fa, e’ stato istituito quello per i Testamenti Biologici, capisci in che misura possano essere importanti i temi etici e laici per qualcuno legato al PD. La speranza e’ che non rimangano “mosche bianche”. 😉
dputati laici nel pd? hahahahahahaha e quali sarebbero? la bindi? la turco? ma dai, perfino An è più laica se confrontata con quel non partito mai nato che si chiama pd.
@stefano
Te li ho persino nominati…Leggi bene. 😉
Comunque, se devo essere sincero, io personalmente non ho mai votato per il PD. Quindi non farmi passare per il loro difensore! 😆
Incostituzionale?
E’ incostituzionale andarsene per il mondo a giacare alla guerra (art. 11 della costituzione) e invece l’Italia fa guerre chiamandole “missioni di pace”;
è incostituzionale dare i soldi alle scuole private (art. 33) e invece accade.
Ma soprattutto, la costituzione dice che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” (art. 1). E qui di lavoro vero, serio e stabile non se ne vede nemmeno l’ombra.
Alura? come la mettiamo caro Bersani con le grandi lacune della nostra costituzione?
Se Bersani potesse, direbbe direttamente di essere democristiano. Forse questo suo improbabile coming out chiarirebbe finalmente che per il PD (ma non per alcuni, ormai pochi, troppo pochi, esponenti) i diritti civili sono un orpello un po’ ingombrante, ereditato da altre epoche, ma su cui non bisogna tropo “rompere i maroni”.
Il problema politico sono e resteranno queste posizioni “catto-comuniste” o cotto-comuniste …
Grazie all’UAAR di venire in piazza con noi a Bologna. Ho fatto proprio bene a tesserarmi anche quest’anno 😉
ah perchè, PD non vuol dire “partito democristiano”?
No,
Significa “Partito Democraticamente Cristiano”
Ci tengono alla forma, sai…
Bersani: serenamente, pacatamente, non si pensi… ma anche no.
Unioni gay, Bersani: “Serve una legge, ma non si parli di matrimoni”
Unioni tra diverse razze, Mussolini: “Serve una legge, ma non si parli di matrimoni”
Bravo! Iddio maschio e femmina li creo` 🙂
Con o senza coppola? 😉
La mia sopra è una battuta sarcastica
Lo Stato di Diritto Costituzionale deve essere indipendente dalle religioni e stabilire i diritti-doveri dei cittadini a prescindere dalla loro confessione religiosa.
Per i razionalisti la Concia sarà anche sposata in BRD, ma in quel paese il matrimonio (Ehe) é (ancora) riservato a coniugi di sesso diverso. Per coniugi di sesso identico: keine Zivilehe (in tedesco matrimonio é femminile) und auch keine kirchliche Ehe, eher nur eine ‚Eingetragene Lebenspartnerschaft‘ con buona pace dei razionalisti.
PS In italiano il gioco di parole Ehe, eher non funziona,
Per il signor Batrakos, sempre attento alla fondatezza di quanto scrive, alcune precisazioni.
Per la Chiesa il matrimonio é un contratto tra un uomo e una donna (coniunctio maris et foeminae, come per il diritto romani) che diviene ‘eo ipso’ sacramento, qualora ambedue i contraenti siano battezzati (beninteso purché il contratto matrimoniale sia valido).
Il matrimonio civile di contraenti non battezzati é un contratto matrimoniale valido anche oer la Chiesa e per la Chiesa siffatto matrimonio é di per sé indissolubile.
Ma cosa cemtra la Chiesa con il contratto matrimoniale di diritto civile di contraenti non battezzati. Nulla.
Qualora tuttavia in seguito intervenga un divorzio ed uno dei coniugi intenda contrarre matrimonio canonico con un battezzato cattolico o divenuto egli stesso cattolico voglia contarre matrimonio canonico anche con un non battezzato, sussisterà sempre un impedimento ‘ligaminis’, in quanto per la Chiesa il precedente matrimonio civile continua ad essere valido.
Per contro se uno ‘sbattezzato’ conclude un matrimonio civile e intervenuto il divorzio vorrà in seguito contrarre matrimonio canonico non vi sarà nessun impedimento in quanto per la Chiesa il matrimonio civile di uno ‘sbattezzato’ é invalido.
Ma uno sbattezzato può tornare a far parte della Chiesa? In Germania vi sono attualmente molte uscite (Austritt) dalla Chiesa ma anche, se meno numerosi, rientri (Wiedereintritt) di ‘sbattezzati’ che hanno cambiato idea e vogliono nuovamente partecipare alla vita della Chiesa, tanto più che per la Chiesa vale di nuovo l’antico aforisma: semel carholicus, semoer catholicus
Ma guardi, Simon, che deve aver equivocato lei o, più probabilmente, devo essermi spiegato male io.
Chiaro che i matrimoni anche per gay li penso solo civili, ma dico che Bersani potrebbe temere di dirsi favorevole apertis verbis proprio per paura che, essendo la Chiesa tendenzialmente contraria al matrimonio parificato ai gay anche in sola sede civile (o almeno in questo senso mi risultano alcuni pronunziamenti delle alte gerarchie; poi se sbaglio mi corregga, ma almeno rende il senso di quel che intendevo), teme di perdere voti e consensi sia nelle future elezioni temendo in una certa ostilità della Chiesa e dunque di non beccare il cosidetto voto cattolico sia di aprire un dibattito interno visto che ci sono posizioni contrarie anche nel partito. Poi, ripeto, posso sbagliare ma questo intendevo.
@Per le successioni, basta fare testamento
Non è poi tanto vero. Una successione tra “estranei” (perche’ cosi’ sono due persone “non sposate” per lo stato) costa tanto, ma tanto!!!!
“in quanto per la Chiesa il matrimonio civile di uno ’sbattezzato’ é invalido”
Ma come? Secondo la Chiesa il battesimo anche se annullato, resta comunque “indelebile” per l’anima… ma evidentemente per raccattare qualche pecorella in più si può pensarla diversamente.
Stai a guardare il pelo nell’uovo…!? 😀