California, anziano arrestato per suicidio ‘assistito’ della moglie

Negli Usa il doloroso caso di Alan e Margaret Purdy, una coppia di anziani rispettivamente di 88 e 84 anni, riapre la questione del suicidio ‘assistito’. La moglie da tempo era affetta dalla sindrome di Sjogren e oltre a questa si erano sommati una pancreatite e fratture non sanate alle vertebre. La donna soffriva per dolori costanti e non poteva muoversi dal letto senza l’aiuto del marito. Già lo scorso dicembre aveva tentato il suicidio, con l’avvelenamento da monossido di carbonio, ma il marito era riuscito a salvarla.

Col tempo la donna aveva manifestato sempre di più la volontà di farla finita, perché non riusciva a sopportare le gravi sofferenze nonostante gli antidolorifici e l’assistenza medica. Aveva riunito nella sua casa a San Marcos, in California, i familiari per annunciare loro la sua decisione. Così si è suicidata, ingerendo numerose pillole di sonnifero e soffocandosi con una busta di plastica. Al suo fianco mentre lo faceva, proprio il marito, che non l’ha fermata né aiutata nel compiere il gesto.

Ai paramedici e alle forze dell’ordine il signor Purdy ha raccontato la loro triste storia. E ha detto di essere rimasto vicino alla propria moglie come estrema dimostrazione di amore, per non farla sentire sola in quel momento tragico. Ma è stato arrestato dalle autorità della San Diego County con l’accusa di aver aiutato Margaret a togliersi la vita.

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57 commenti

Florasol

ma un po’ di pietà per quest’uomo coraggioso che ha aiutato la sua donna ad andarsene in dignità no, eh? *infuriata*

cyberego

“Pietà l’è morta”, amica mia
*per informazioni citofonare “Binetti & Roccella”

Kaworu

no ma va, figurati.

in USA (e in italia) si difende la dignità della vita.

quando ancora è in potenza, e quando sta finendo.

per il resto, nulla vieta di trattare bambini di 6 anni come incalliti criminali, con tanto di manette ai polsi e alle caviglie.

Sergio

Il sacco di plastica mi disturba (è davvero necessario?). Trovo anche antiestetica l’impiccagione che pure è il metodo più sicuro per togliersi la vita (pensate ai poveri poliziotti che debbono provvedere alla “deposizione”).

Detto questo però aggiungo che bisogna essere dei veri sadici al quadrato o al cubo per volere impedire a qualcuno di porre fine alle proprie – spesso indicibili e insopportabili – sofferenze.
Ma anche Pio XII aveva esaltato il dolore come mezzo di purificazione … (forse abbrevia il soggiorno in purgatorio che per quanto passeggero procura altre sofferenze – i cattolici provino a tenere un cerino acceso sotto le chiappe per 15-20 secondi).

gmd85

Oh, beh, da giorni discuto su FB (anzi, ho chiuso perché è impossibile) con uno che si definisce fedele logioco e razionalista (???): Secondo lui se il malato può porre fine alla propria vita da solo va bene, se qualcuno lo aiuta è omicidio, ed è disumano. D’altronde, lasciare il malato nel letto a soffrire come un cane morente o lasciarlo a rattrappirsi e consumarsi è molto più umano.

Tiziana

@Sergio

A Pio XII Indro Montanelli dedicò un epitaffio:

“Silenzio, è Pio XII che sta aiutando la morte ad arrotare la falce”

bruno gualerzi

Ma queste autorità di San Diego non si sono rese conto che il reato più grave, quello contro l’umanità (un’umanità reale rappresentata dal marito della signora, non quella virtuale) lo hanno commesso loro?

cyberego

@ bruno gualerzi
Professore,
lei mi insegna: quando lo Stato si fa “Leviatano”,
esige anche i corpi, dei suoi cittadini.

bruno gualerzi

Lo stato-leviatano è ciò che succede quando – come rimarcava Nietzsche – si crede di aver ‘ucciso dio’ mentre in realtà lo si è solo sostituito. Terribile abbaglio.

gmd85

Non sono esperto di legislazione penale, ma, credo, il reato non sussiste. L’uomo non ha compiutto materialmente il gesto e dubito che l’abbia indotta a farlo. Non l’ha impedito, certo, ma questo non è reato. Bisogna vedere il background culturale del giudice che seguirà il caso.

DURRUTI 51

gmd85 non conosco la legislazione americana, in italia potrebbe essere accusato di favoreggiamento,o mancato soccorso più probabilmente, visto che il suicidio ed il tentato suicidio non è più considerato reato. ma su quest’ultimo particolare potrei anche sbagliarmi. Come sarebbe stato più dignitoso ed umano se questa povera donna avesse potuto fruire di una misericordiosa eutanasia.é incredibile come in un mondo in cui vengono lasciati a morire letteralmente per fame decine di migliaia di bambini ogni anno , si abbia la faccia tosta di blaterare di sacralità della vita.

G.B.

Aggiungi ai bambini (e agli adulti) morti per fame tutte le persone morte per mancanza di cure o ritardo nei soccorsi.

RobertoV

Decine di migliaia di bambini muoiono ogni giorno, non ogni anno. Le cifre di Save the Children parlano di 7,6 milioni di bambini morti per fame e malattie (banali) nel 2010 e di oltre 6 milioni nel 2011.

mistergrey2

Ben fatto, infierire su un povero novantenne

God bless America

Com’è che cantavano i capelloni?

California dreaming

Sì, negli incubi però 🙂

Batrakos

‘Cercavi giustizia ma trovasti la legge’, come diceva il buon De Gregori a proposito di Girardengo.

Antonio72

A questo punto qualsiasi gesto per evitare un tentato suicidio dovrebbe essere considerato, non già un gesto eroico, piuttosto un gesto privo di sensibilità e da condannare moralmente. In poche parole è il rovesciamento totale di qualsiasi umanità.
Non voglio giudicare la sofferenza patita da quella donna né altre sofferenze. Ma è proprio qui che risiede il punto su cui non si riflette abbastanza. Se nessuno può giudicare la sofferenza in quanto solo il soggetto che la patisce può misurarne la diversa portata su se stesso, allora si potrebbe ammettere il suicidio praticamente per qualsiasi sofferenza, anche quella psichica, spesso molto più opprimente di quella fisica. Da una parte lo Stato dovrebbe tutelare la salute pubblica e quindi allievare le sofferenze dei suoi cittadini, anche quelle psichiche, mentre dall’altra, qualora legalizzasse il suicidio assistito, il suo scopo sarebbe l’esatto contrario, ovvero sopprimere i sofferenti. In psichiatria un comportamento del genere si dovrebbe diagnosticare come schizofrenia. Ma forse il risparmio sugli investimenti del SSN sono da considerarsi molto più importanti della stessa salute pubblica. Senza contare la posizione del medico, il quale dovrebbe contraddire la sua stessa vocazione sancita dal giuramento di Ippocrate. Insomma una gigantesca schizofrenia legalizzata. In un mondo, secondo alcuni, composta da nevrotici a diversi livelli di gravità, ci manca proprio la psicosi di Stato.

Sergio

Se solo chi soffre può dire quanto soffra e se la vita abbia per lui ancora un senso nelle sue condizioni lasciamo che sia lui a decidere cosa fare della sua vita o di quel che rimane (e che spesso non si può più chiamare vita). Decida lui, e se è nell’impossibilità di mettere in atto il suo proposito è un gesto di umanità (trovo io) aiutarlo. Chiamare questo gesto di umanità omicidio mi sembra il colmo dell’insensibilità, un’autentica perversione, altro che schizofrenia.
Ma dai Torquemada cattolici ci si può aspettare questo e altro (la storia insegna).

Luis

@Sergio
se ognuno decidesse per se, il valore della vita umana diverrebbe soggettivo e perderebbe il carattere di essere fondamentale.

“Ma dai Torquemada cattolici ci si può aspettare questo e altro (la storia insegna)”. Di storia sai poco.

Stefano

@ Luis

Mi rendo conto che per voi ragionare è un opzional ma non potete credere che altri non se ne accorgano. A meno che tu non vada a raccogliere valori come funghi (ce n’è un altro qui) essi sono nella testa di chi effettua la valutazione. Valutare è inevitabilmente operazione soggettiva. Al massimo può essere condivisa o condivisibile. Valutazione oggettiva è una contraddizione in termini. Come vergine partoriente.
Di storia sappiamo molto, solo che non abbiamo bisogno di raffazzonarla….

Antonio72

@Stefano

Ciò che affermi non ha senso. E’ ovvio che la valutazione è sempre soggettiva, ma senza alcuna valutazione oggettiva, ovvero condivisa da più soggetti, non si potrebbe avere alcuna scienza!
E secondo me, nemmeno alcuna società civile.
Senza valori condivisi non è possibile neanche lo Stato laico.

Stefano

@ Antonio

Antonio, davvero, prova a leggere e capire: vedrai che fai più bella figura:

“Valutare è inevitabilmente operazione soggettiva. Al massimo può essere condivisa o condivisibile” Stefano venerdì 18 maggio 2012 alle 10:42

E può essere condivisa se i criteri per valutare sono CONDIVISI e CONDIVISIBILI. Quindi non “irrinunciabili” specie se idiosincratici.
Men che meno se ritenuti “oggettivi” perché “irrinunciabili” anche se idiosincratici.
Da bravo….

robby

allora pure io in
caso di operazioni chirurgiche,cè da firmare un consenso volontario,di discolpa,nei confronti,di chi ti opera(e poi attacano i testamenti di riferimento biologici)….dunque se io mi trovo potenzialmente in una situzione,dove potrei soffrire di una sofferenza insopportabile,ma non potrei con mia volonta,estinguere la mia esistenza(vita è una parola grossa e secondo me compre un maggior numero di fattori,chimici,elettrici,minerali ecc..al infinito).
come nel caso sopra esiste una discolpa(per un chirurgo) per un eventuale operazione mal riuscita(il fine del operazione e sempre la salute mentale del paziente,la trafila fisico-anatomica chirurgica e solo un mezzo a questo fine in fondo sè no non ci sarebbe senso ad esistere come un borg..tipo),magari dove la possibilita di salvezza e e molto poca,
la legge dovrebbe arrestare un mio amico che impedisce a me di suicidarmi,ma il dottore no,si salva perche la legge esiste…..per i chirurghi,ma non per i propi cari in ospedale.

Florasol

@Antonio 72
“Se nessuno può giudicare la sofferenza in quanto solo il soggetto che la patisce può misurarne la diversa portata su se stesso, allora si potrebbe ammettere il suicidio praticamente per qualsiasi sofferenza, anche quella psichica, spesso molto più opprimente di quella fisica.”

ma infatti, perchè no? Se uno trova la sua vita insopportabile, è libero di decidere di porvi fine, per motivi fisici o psicologici che siano, e ci mancherebbe altro che uno non potesse fare ciò che preferisce della PROPRIA vita!

” Da una parte lo Stato dovrebbe tutelare la salute pubblica e quindi allievare le sofferenze dei suoi cittadini, anche quelle psichiche, mentre dall’altra, qualora legalizzasse il suicidio assistito, il suo scopo sarebbe l’esatto contrario, ovvero sopprimere i sofferenti”
No, sarebbe anche quello un alleviare le sofferenze dei cittadini che decidono che ormai la vita è per loro un dolore insopportabile.

“Ma forse il risparmio sugli investimenti del SSN sono da considerarsi molto più importanti della stessa salute pubblica.”

Per come la vedo io, il suicidio assistito (possibilmente in appositi luoghi, sereni ed assistiti medicamente in ogni modo) sarebbe una spesa IN PIU’ e non in meno per il SSN, e sempre per come la vedo io, si dovrebbe far domanda e confermarla almeno due volte a distanza di sei mesi prima di accedere alla procedura, per assicurarsi che non venga richiesta in un momento di semplice scoramento passeggero.

Luis

@Stefano
ho l’impressione che tu confonda la parola “valore” con “valutazione”, sono due concetti differenti.
Mi stupisco che chi come voi è l’unico in grado di ragionare, non riesca a cogliere tale differenza.

Sulla conoscenza della storia continuo a pensarla allo stesso modo.

Kaworu

mah io colgo la differenza tra “berciare contro un uomo che ha semplicemente lasciato andare sua moglie” e “avere in vigore nel proprio stato pena di morte & trattamenti inumani per ragazzini (tra l’altro già fin troppo sfortunati) che commettono reati”.

Stefano

@ Luis

Un valore è una valutazione, Cos’altro?
É uno scopo valutato positivamente.

11 (spec. al pl.) Ciò che è vero, bello, buono, sia dal punto di vista del singolo individuo che di un’intera collettività, mutevole a seconda delle epoche

Zingarelli

ogni condizione o stato che l’individuo o più spesso una collettività reputa desiderabile

Treccani

Mi stupisco come chi non sa ragionare pretenda di fare le pulci (e pure male) a chi lo fa.
Il fatto che tu continui a pensarla come ritieni non è cosa di cui vantarsi.
Né a proposito di valori né di storia.

Antonio72

@Florasol

Ecco, bravo, ha perfettamente centrato ed approfondito il punto che volevo evidenziare.
Sono d’accordo quando deduce la totale libertà individuale, anche di decidere della distruzione del proprio corpo (perchè di questo trattasi). Non sono più d’accordo quando invece trae la conseguenza che da questa libertà individuale debba emergere anche un valore sociale tutelato dallo Stato. E questo per il semplice fatto che non sarebbe un valore, ma un disvalore in quanto contraddirrebbe il valore della vita umana che lo Stato afferma di dover tutelare. Anzi, qualora i valori tutelati socialmente dovessero essere decisi dalle varie volontà individuali, non ne potrebbe scaturire che una società indebolita (in quanto privata di valori comuni), e nei casi più gravi il totale sfascio di qualsiasi possibile convivenza tra gli uomini. Ed il paradosso è che in una società disgregata le prime vittime sono appunto gli individui, in special modo quelli più deboli.

Stefano

@ Antonio

“Non sono più d’accordo quando invece trae la conseguenza che da questa libertà individuale debba emergere anche un valore sociale tutelato dallo Stato. E questo per il semplice fatto che non sarebbe un valore, ma un disvalore in quanto contraddirrebbe il valore della vita umana che lo Stato afferma di dover tutelare”

Antonio, Florasol ha già risposto a questa obiezione:

No, sarebbe anche quello un alleviare le sofferenze dei cittadini che decidono che ormai la vita è per loro un dolore insopportabile.

Luis

@Stefano
Sto parlando di “concetti” differenti, un “valore” non è una valutazione, ma il metro con cui si valuta. Cerca di cogliere la differenza: nella “valutazione” esercito un mio giudizio, con un “valore”, specie se fondamentale come quello del rispetto della vita umana, mi ci riconosco senza graduarlo in un giudizio.

Non mi sembra difficile da capire, specie per chi come te è il solo a saper ragionare.

Io non ho preteso di fare le pulci a nessuno, ho solo espresso un mio pensiero riguardo a quello che ha detto Sergio. Nei blog penso capiti spesso, o no?

Ho detto che per quanto riguarda la storia continuo a pensarla allo stesso modo non per vantarmi, ma perché non ho ancora trovato valide argomentazioni in grado di farmi cambiare idea. L’inciso di Sergio non ha fatto altro che confermarmi quello che già pensavo: di storia ne sapete ben poco.

Stefano

@ Luis

Un valore è una valutazione di uno “scopo terminale”, una valutazione “tronca”.
A assume che X vale, ma senza specificare esattamente per che cosa, in vista di che. Si dice che X è “buono”, “bene”.
A differenza degli “scopi strumentali” in cui si specifica che sono “buoni per … “(ottenere altri scopi).
Del resto anche nelle definizioni che ti ho postato si legge”dal punto di vista”, “reputa”.
Una valutazione è un giudizio di bontà (o meno) riguardo uno scopo, circa la realizzazione di uno stato desiderato del mondo. Dire di qualcosa che è un valore significa semplicemente “valutarlo” buono in assoluto. Non “rilevarlo”. Non si “rileva” bontà. Si “valuta” bontà. Capisco che dobbiate essere approssimativi per continuare a mantenere le vostre credenze, ciò non toglie che chi non lo è se ne accorga immediatamente. E dopo averlo fatto notare non può fare a meno di rilevare il vizio di chi insiste.

Senza contare che scrivi senza comprendere quelche affermi (vizio comune a molti credenti):

con un “valore”, specie se fondamentale come quello del rispetto della vita umana, mi ci riconosco senza graduarlo in un giudizio

Per riconoscerti in un valore DEVI valutarlo BUONO per riconoscerti. Non ti riconosci in tutti i “valori”. Perchè non li valuti BUONI.

Ma anche si dovesse accettare l’impostazione che un valore è il “metro” con cui si valuta (?) rimane il fatto che l’unità di misura non è oggettiva ma convenzionale, tanto che per la lunghezza (per dirne una) ne esistono di diverse.

Prendendo l’unità di misura dei valori (economici), una moneta, anche questa ha un valore (una valutazione) rispetto ad altre monete (unità di misura). Quindi l’euro non ha un valore oggettivo, pur misurando valori.

Quindi un “valore” non ha valenza assoluta ma da valutare in base ad altri “valori”.
Un sistema di valori è l’equilibrio (momentaneo) di valutazioni in un certo individuo o in un certo gruppo in un certo periodo (Ciò che è vero, bello, buono, sia dal punto di vista del singolo individuo che di un’intera collettività, mutevole a seconda delle epoche – Zingarelli)

Non mi sembra difficile da capire anche per chi ha perso l’abitudine a ragionare.

Che Torquemada non abbia usato metodi meno che leciti (per usare un eufemismo) è credenza che evidenzia come vergognandovi di voi stessi dobbiate cercare di mentirvi. Anche qui non potete pensare che altri non se ne accorga.
Si potrà discutere sul numero esatto dei torturati, non sul fatto che lo siano stati.
E a prescindere dai metodi resta il programma di fondo, l’eliminazione di chi non fosse d’accordo con gli “OGGETTIVI” “VALORI” di santa madre chiesa.

Basta Luis, per questa volta ne hai già dette a sufficienza…

L’apologia la puoi fare tranquillamente nel tuo sito, qui non funziona.

Stefano

@Luis

… rilevare il vizio di chi insiste

Valutare il vizio 😉

Luis

@ Stefano
Mi dispiace, ma il tuo ragionamento non quadra. Un “valore” oggettivo, nel senso che è stato riconosciuto da una società, come quello del rispetto della vita umana, non si può essere graduato, la vita umana vale sempre non secondo il proprio giudizio personale. Quindi, solo in quest’ottica, la “valutazione” può essere, come dici giustamente, un giudizio di bontà del rispetto del “valore”. Esistono molti valori, certo, ma tra questi ci sono quelli fondamentali, cioè che il loro apprezzamento è assoluto, quindi non graduabile.

Mi meraviglia che uno come te, il solo capace a ragionare, non afferri questo concetto semplice semplice.

Eccepivo a Sergio che paragonare tutta la storia cristiana a Torquemada significa averne una scarza conoscenza, come anche la tua che confondi l’Inquisizione spagnola con quella romana.

Ho il vizio di insistere? Ma dire la propria è un vizio?

Stefano

@ Luis

Il vizio consiste nel continuare a ripetere un errore anziché riconoscerlo, peggio, cercando di giusitificarlo.

La vita umana è tanto poco assoluta – per voi – che è giudicato più grande atto d’amore quello di donarla per altri. O sopprimerla nel caso qualcuno insista a mantenere idee che non siano in accordo con quelle oggettive di santa madre chiesa. O farla annegare in un diluvio. O uccidere tutti i primogeniti egiziani. O…
continuo?

Io non ho una scarza (sic) conoscenza di Torquemada, semplicemente non ho l’obiettivo di negare crimini. E non confondo inquisizioni. Che comunque hanno l’obiettivo di reprimere come consentito dai tempi chi non dovesse essere d’accordo con i suddetti “valori oggettivi”.

E comunque tranquillo, non c’è bisogno di riportare tutta la storia cristiana a Torquemada. C’è ben altro nella Storia Criminale del Cristianesimo

Per quanto ancora Luis?

Stefano

@ Luis

Un “valore” oggettivo, nel senso che è stato riconosciuto da una società, come quello del rispetto della vita umana, non si può essere graduato

In qualsiasi contesto in cui si debba decidere tra vite è graduato.

Voi lo avete graduato sopprimendo eretici, secondo il vostro giudizio personale.

Antonio72

@Stefano

Tra alleviare le sofferenze e sopprimere una vita c’è un abisso. Quest’ultima opzione lo Stato, o se vuoi una società civile, non la può ammettere.
Quando i valori democratici mutano con gli eventi da smentire se stessi, semplicemente non si può avere più una democrazia.

fab

Talebani selvaggi. Spero che capiti a loro di soffrire per anni, senza possibilità di farla finita.

whichgood

In contrasto in California esiste la pena di morte. Basterebbe commettere un reato grave per morire “legalmente”.

DURRUTI 51

Giorgio,non l’ha visto,secondo me quel film parla meglio di 100 conferenze, come anche “mare dentro” belli tutti e due e magnificamente interpretati.Grazie per averlo citato.

DURRUTI 51

Volevo dire che Antonio 72 non l’ha visto, ovviamente.

mistergrey2

Sì, ma dopo molti anni .

I governanti statunitensi, degni discendenti dei negrieri albionici, hanno inventato la soluzione “ergastolo+patibolo”. Recentemente è stato giustiziato un tizio dopo 36 anni di galera.

E questo è niente: i gringos hanno inventato l’ergastolo “semplice” pei ladri di merendine trirecidivi.

Vedete un po’ le cose che succedono in un paese fondato sullo sterminio dei nativi e la schiavitù degli africani.

Eppure anche lì è pieno di gente che ama la libertà e detesta la barbarie, individui (quelli più anziani , almeno) che portano ancora i segni delle legnate prese dalla pula ai tempi delle marce contro il Vietnam e per l’allargamento dei diritti civili.

I talebani hanno la (parziale) scusante di essere ‘gnurant , ma questi qui?

mistergrey2

Ovviamentre mi riferivo alle proteste contro la guerra in Vietnam

Gérard

E proprio per il fatto che gli Stati Uniti è anche pieno di gente che ama la liberta e detesta la barbaria, come dice te Mister Grey, che non giudico definitivamente questo paese . E’ capace delle cose migliore come delle cose peggiore .
Dal paese stesso è venuto anche la sua propria critica ( A differenza fra l’ altro degli paesi musulmani che ignorano del tutto l’autocritica ) .
Da condannare definitivamente è il suo sistema iperliberista e capitalista, tutto impregnato di mentalita puritana, evangelico-protestante, che ha come basi una lettura ” ad letteram” della Bibbia .

mistergrey2

Intanto abbiamo una dittatura militarista e purtroppo i suoi contraltari sono ancora più birboni.

I fermenti degli anni 60/70 sembrano un lontano ricordo. Adesso per ogni manifestante indignato ci son dieci gorilla armati di tutto punto.

E’ una situazione disperante….

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