Ghana, scienziato ateo dice: “Per risolvere problemi non serve pregare, bisogna attivarsi e usare facoltà razionali”

Ormai in varie parti del mondo i non credenti escono allo scoperto, si impegnano per una società migliore e per affermare principi razionali per risolvere i problemi. Anche in Africa, sebbene sia molto difficile data la preponderanza anche politica della cultura religiosa e superstiziosa.

Hanno destato quindi scalpore le affermazioni di uno scienziato dichiaratamente ateo di origine ghanese che lavora negli Usa, Jefferson Danquah, intervistato da Joy Online. Invece di sprecare tempo prezioso per pregare affinché le prossime elezioni in dicembre si svolgano pacificamente, ha detto, bisognerebbe usare le proprie facoltà razionali per impedire la violenza.

Invece in Ghana hanno una profonda influenza chiese e congregazioni che negano il pensiero critico. E sono diffusi fenomeni come la caccia alle streghe – contro questo, ricordiamo l’attivismo del rappresentante IHEU Leo Igwe – con tanto di campi di concentramento dove vengono segregate persone accusate di stregoneria.

Secondo Danquah, per impedire le violenze bisogna tra le altre cose anche istruire le forze dell’ordine, in modo che non abusino del proprio potere. E per risollevare il paese dalla situazione di sottosviluppo e povertà è necessario promuovere il pensiero critico. Perché i problemi, appunto, non si risolvono con la preghiera, ma con lo sforzo e l’impegno concreto.

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113 commenti

Kaworu

del tutto condivisibile.

ma gli stregoni hanno un grande potere, e sacrificare una capra (o far l’offerta in chiesa) è più facile che mettersi a pensare da sé

Southsun

Qualcuno faccia leggere questo documento al cardinale Biffi e a Florenskij, che SCAPPA a gambe levate quando deve rispondere alle nostre domande e poi ritorna riciclando il solito cattolicume, ad libitum.

Sulla mente contorta di costoro è stato scritto persino il libro istruzioni:

“Capire la mente cattolica” – Edoardo Vallauri, Editrice Le Lettere.

Felix

Adesso arriveranno i soliti commenti (idioti) sul potere salvifico della preghiera.
Attenzione, però, quando si prega a non sbagliare Dio.
Jefferson Danquah, santo subito.

ser joe

E così siamo stati battuti anche dal Ghana……..
Un bel record……

whichgood

Per ora battuti ma a questi ritmi verremo anche abbattuti dal peso dell’ignoranza e la superstizione.

giulio

C’è una contraddizione, non si capisce se lo scienziato vive in Ghana o negli Stati Uniti.
Il titolo dice “Ghana, scienziato ateo….”, l’articolo dice “Anche in Africa”, ma poi si dice che Jefferson Danquah lavora negli USA ed è “di origine ghanese”.
La differenza mi sembra rilevante perchè se chi parla vive in Ghana è un segnale di risveglio della società ghanese, se invece vive negli USA magari da chissà quanti anni allora il fatto riguarda più gli Stati Uniti che il Ghana.

Manfredi

A meno che non sia gia’ nell’ aria proporrei di “adottare a distanza ” un circolo ateo/agnostico africano, pensate: una radio, opuscoli informativi, maggiore consapevolezza nella popolazione.
Non voglio farla troppo facile ma servirebbero atti concreti, se pur piccoli.

Marco

Ma la ragione, sebbene importante, non è onnipotente e soprattutto non è in grado di spegnere la sete di risposte alle domande profonde che l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo si è portato e continua a portarsi dentro.
E’ evidente che l’uomo non è caratterizzato soltanto dalla ragione, in quanto c’è dell’altro, c’è un di più.
Un “di più” che la ragione ha mostrato di non saper soddisfare.

Kaworu

guarda che “dio” non è una risposta alle domande che “l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo si è portato e continua a portarsi dentro”.

se poi ci sono uomini che hanno bisogno di rassicuranti bugie (o balle che sono in grado di capire anche senza istruzione e faticai), è un altro discorso.

Marco

Ma converrai con me sul fatto che la sola ragione non è in grado di dare risposte a tali domande…

Oppure tu pensi che la ragione – e quindi l’uomo, essere pensante – sia onnipotente?

FSMosconi

@Marco

Certo è preferibile ai sistemi a-razionali in quanto corrispondente alla natura fortemente ottimizzatrice dell’uomo (questa sì dimostrata dalle diverse branche della psicologia) nonché a un pressoché universale riconoscimento.
Certo, sarebbe bello che l’uomo si mettesse in testa una volta in mente proprio che in quanto l’Universo è a-razionale non costruito su di lui troppe domande con fine di risposta-certa-al-100% sarebbero oltre il ridicolo oltre che masochiste e quindi impari ad ammettere la propria ignoranza invece che tentare di rispondere con qualsiasi metodo impreciso, a maggior ragione se irrazionale…

fab

Marco, se la ragione non può rispondere, figuriamoci il resto. O pensi forse che la fede sia meno impotente della ragione?

Stefano

@ Marco

La religione non è neanche in grado di concepire cosa la scienza (e la ragione) possa scoprire e a quali domande rispondere. Da questa profonda ignoranza trarre conseguenze è una fallacia logica.

Laverdure

@kaworu

“Che senso ha la vita ?” equivale a “Chi ha abbattuto il dc 9 di Ustica?”,oppure
“Chi ha provocato il terremoto in Emilia ?”(State sicuri che prima o poi il “cospirazionismo” si fara sentire anche li).
Dimostrate PRIMA che la vita ha un senso, e POI fate la domanda,come per gli altri quesiti.

Laverdure

Forse e’ piu’ corretto dire “Dimostrate PRIMA che la vita deve necessariamente avere un senso ,qualsiasi possa essere”, e poi ponete la domanda.

FSMosconi

@laverdure

Io puntellerei ancor di più:
prima dimostra che la vita PUO’ avere un senso poi formula la domanda
Non ricadiamo nella fallacia naturalistica smontata da Hume: essere non è dover essere. 😉

spapicchio

Nemmeno la fede e` onnipotente, anzi io direi che la fede e` meno potente della ragione e della razionalita`.

Laverdure

@Spapicchio
Dimmi solo questo :la fede e’ in grado di prevedere il collasso della funzione d’onda ?
(Alla faccia di Heisemberg?)
O di dimostrare la coerenza della matematica (alla faccia di Godel ?)
Cosa e’ capace di FARE realmente, a parte ovviamente irretire gli ingenui ?
E a questo proposito ricordiamo la saggezza dell’aforisma :”Anche una persona intelligente non potra mai essere intelligente 24 ore al giorno”.
Questo nel caso dell’immancabile riferimento a casi di fede tra illustri uomini di scienza.

spapicchio

@ Laverdure

No, no, la fede non ce la fa da sola, in ogni modo!
Senza la ragione, la fede non esiste nemmeno.

fab

Marco, è proprio perché si ha la ragione che ci si fanno domande.
Ed è proprio perché si ha la ragione che si possono dare risposte decenti.
Ed è proprio perché si ha la ragione che ogni tanto bisogna riconoscere che alcuni problemi non hanno soluzione.
Quanto a quel qualcosa di più cui accenni, sembra piuttosto un qualcosa di meno: un’incapacità di accettare i fatti, una paura, un infantilismo non gratificato. Niente di cui andare fieri.

FSMosconi

@Marco

A parte che sei ricaduto come molti altri tuoi correligionari nell’errore del molti lo pensano quindi è (o dev’essere) vero, cosa più volte smentita: quindi nel Medioevo la fisica di Aristotele era assolutamente corrispondente alla realtà?
A parte questo: possiamo stare quanto vuoi a rispondere alle tue domande sui tuoi bisogni, basta che su questi tu non pontifichi anche su chicchessia…

Manfredi

Marco,
Chi e’ che ti da’ da mangiare, la fede o la ragione?
Chi è che ti porta a New York in poche ore, comodamente ed in tutta sicurezza, la fede o la ragione?
Chi è che ti guarisce quando ti ammali, la fede o la ragione?
Chi è che ti porta il mondo a casa dentro un video, la fede o la ragione?
Chi è che ha costruito la tua casa, la fede o la ragione?
Chi e’ che ha costruito la tua automobile, la fede o la ragione?
Belle queste religioni! Un lusso per noi occidentali col nostro grasso sederone seduto comodamente a batter tasti nel nostro computerino ben sapendo che c’e’ mamma scienza a camparci.
Una dannazione, questa fede, che impedisce ai popoli piu’ disperati di trovare una via razionale (l’unica) alla loro poverta’, condannandoli all’alcolismo religioso.
Tutto il resto e’ chiacchiere e distintivo, CHIACCHIERE & DISTINTIVO!

nightshade90

la ragione è limitata. questo si sa da innumerevoli ere. e non potrà mai dare la risposta a tutto. ma rimane COMUNQUE l’unico metodo d’indagine FUNZIONANTE che abbiamo. darsi alla religione perchè la ragione è limitata è come mettersi a cercare le chiavi di casa, perse nelle via di notte, indicando un punto puramente a caso nel buio e pretendendo che siano lì perchè “tanto la luce del lampione non illumina tutta la via, ed ad occhio non mi pare che siano lì”. e sottolineo: la religione è PUNTARE IL DITO IN UN PUNTO A CASO ED ASSICURARE CHE SIANO LI’, non cercare a tentoni nel buio (che sarebbe comunque un metodo d’indagine, visto che il tatto è un senso funzionante). la religione prima si INVENTA le risposte (possibilmente piacevoli, appositamente per soddisfare i propri desideri) e poi PRETENDE che siano vere SENZA NEMMENO UNO STRACCIO DI VERIFICA A SUPPORTO. questo non è un metodo d’indagine della realtà, non più di quanto lo sia l’uso della magica palla 8 (cioè questa http://it.wikipedia.org/wiki/Magica_palla_8).

Luca

@ nightshade

Scusa l’OT. Voglio complimentarmi con te per la risposta perfetta, che hai dato ad Antonio72 in un thread precedente, sul giuramento d’Ippocrate e l’obiezione di coscienza. Le tue parole erano stupende!

giulio

@ marco
Chi ha detto che le risposte che non ha la ragione le ha la fede?
In che modo l’insufficienza della ragione proverebbe che la fede serve a qualcosa?

Manfredi

A Giulio,
la fede ci sta’ e’ anch’essa un prodotto della ragione umana, oserei dire che e’ il tratto distintivo della ragione umana, quella capacita’ di astrazione che rende l’uomo diverso dagli altri animali.
Un lupo se avesse un briciolo di intelligenza in piu’ probabilmente si inventerebbe tecniche di caccia, financo arnesi.
L’uomo oltre gli aspetti piu’ immediati e utilitaristici si e’ inventato (oppure presume l’esistenza divina).
Nulla da dire, a prescindere dalle disgustose religioncelle l’idea di Dio e’ perfino affascinante (parlo per me), e di sicuro prodotto di una mente raffinata come quella umana.
Ma c’e’ un pero’, di questa idea se ne sono approfittate le religioni che guarda un po’ (e qui’ e’ la vera sciagura per l’uomo), hanno dato risposte ferocemente valevoli per tutti, risposte pur sempre prodotto della mente umana, ma beatamente ignoranti di ogni approccio scientifico o della ragionevole messa in prova del loro contenuto.

Laverdure

@Manfredi
La cosa paradossale e’ che le religioni non solo nell’immaginare i loro dei sono totalmente condizionate dall’antropomorfismo,ma attribuiscono continuamente ad essi,nelle loro mitologie,comportamenti che in un essere umano verrebbero considerati ripugnanti da qualsiasi cultura passata o presente.
Basti pensare al Dio della Bibbia,che manca perfino di quella vena di humour presente invece nella mitologia greca.

FSMosconi

@Laverdure

Tu dici?
καὶ ἐξηγέρθη ὡς ὁ ὑπνῶν Κύριος, ὡς δυνατὸς κεκραιπαληκὼς ἐξ οἴνου

et excitatus est tamquam dormiens Dominus tamquam potens crapulatus a vino

*traduzione della Nuova Diodati* Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino.

Salmi 78:65 (N.B.: il passo, benché presente nelle loro dichiarate fonti, la Vulgata e la LXX, è stato casualmente eliminato dalla CEI 2008)

Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il proprietario del bue è innocente.
Esodo 21:28

Ma se il sole si era già alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue.
Il ladro dovrà dare l’indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in compenso dell’oggetto rubato.

Esodo 22:2

😆 😆 😆

FSMosconi

P.S.: riporto anche la versione della Bibbia Ebraica del salmo riportata da biblos.com:
ויקץ כישן אדני כגבור מתרונן מיין׃
way·yi·qaṣ kə·yā·šên ’ă·ḏō·nāy; kə·ḡib·bō·wr, miṯ·rō·w·nên mî·yā·yin.

[il resto l’ho preso dalle versioni online della LXX e della Vulgata linkate alle rispettive pagine di wikipedia]

whichgood

@ FSMosconi

” Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino. ”

Questo giustifica tante cose e dà più validità al racconto bibblico, non c’è tanto da ridere. 🙂

giancarlo bonini

Guarda, Marco, che l’opposto di ragionare è “sragionare”; se non ti affidi alla ragione ( che non è certo onnipotente) non hai altro mezzo per risolvere sia im “piccoli”, sia i “grandi” problemi.

Laverdure

Sarebbe piu’ o meno come dire “Siccome con la pulizia non riusciamo a prevenire
del tutto le malattie infettive,proviamo con la sporcizia “

Paolo Garbet

ha ha, beh se è per questo io sono convintissimo che la grande maggioranza degli uomini ha poco o niente a che fare con la ragione, ha ha ha e qui ne abbiamo la prova molto spesso

spapicchio

Sono d’accordo con Jefferson Danquah, pur essendo consapevole che la razionalita` non esclude il cimento, anche “sperimentale” cosi` come non esclude il pensiero critico, attraverso la azione deduttiva ed induttiva, cosi` come la dimensione “spirituale” eccetera.

vime

Nemmeno la religione sa rispondere a tutte le domande, per esempio: Qual’è il Dio vero? Come lo dimostri? Di che colore è l’odore delle fragole? Perché non possiamo vedere le fate dei boschi? Perché esistono i mancini? Che senso hanno?
Ecco perché è meglio fermarsi su ciò che è dimostrabile… in un processo IO valuto le prove e NON il testimone che mi racconta meglio la sua versione.

Kaworu

al “di che colore è l’odore delle fragole” può rispondere un sinestesico (peccato che però la risposta vari da un sinestesico all’altro).

sui mancini se non sbaglio “ci stanno lavorando” 😉

alle

@ kaworu
io, che lo sono, ho subito pensato al rosa carico e al fucsia, un po’ come le cicche con le quali fai le bolle grosse.
“La ragione è tale solo se ammette che ci sono cose che non può spiegare” cito a memoria ma può essere una sintesi. Quanto all’inspiegabile mi permetto una seconda citazione ” dall’Alice di Carrol (ancora a memoria)”: “Se ciò non ha un senso, meglio, così ci risparmiamo la fatica di cercarne uno”.

Kaworu

sei un vero sinestesico alle?

solo per colori/odori oppure anche per altre cose (tipo parole/lettere e colore o suoni e colore…)?

Luca

@ Kaworu

A me, da piccolo, capitò di vedere un suono colorato di giallo-verdognolo. Stavo ascoltando un CD con il mio lettore portatile. L’ho raccontato in giro e nessuno mi ha mai creduto.

vime

Esistono anche domande che seguono una logica sbagliata, quindi senza tutti gli elementi la risposta sarà sicuramente sbagliata.
Tipo: Cosa c’è più a nord del polo nord?
Se non tieni presente che la Terra è sfrica, cadi in un ragionamento distorto… oppure torni alla Terra piatta… lo stesso discorso vale per le religioni.

vime

Va be dai… l’odore della fragola lo colleghi al rosa carico o al fucsia, perché mentalmente il tuo cervello lo associa alle cicche da masticare.
Ovviamente il mio era solo un esempio che avete capito benissimo tutti quanti, non c’è bisogno di girarci attorno, potevo mettere la domanda in questi termini:
Di che colore è il numero 2? E questa volta vedete di non associarlo ai calciatori famosi.

enrico46

Che senso ha spiegare un mistero (le cose che non sappiamo, il senso della vita ecc) con un altro mistero ancora più misterioso ed assurdo (Dio)?. L’uomo cerca le risposte e, quando non le trova, se le inventa…
Costruirsi una risposta significa rinunciare a cercarla.

Stefano

@ enrico46

Posso girare e dedicare il tuo intervento ad Antonio 72?

Antonio

Io ci ho riflettuto molto è sono giunto alla conclusione che l’irrazionalità è una parte inseparabile della natura umana e non ce ne libereremo mai. L’uomo razionale che studia il mondo intorno a sè, prende decisioni soppesando tutte le variabili e insieme ad altri uomini razionali fonda una razionalissima società in cui le libertà di tutti sono rispettate, quello che sogniamo tutti insomma, non è nient’altro che un modello, un’astrazione, l’equivalente di quello che per i cattolici può essere un santo o un angelo.
Noi siamo ANIMALI e siamo soggetti a certe leggi naturali, dalla nostra chimica interna fino ai meccanismi sociali, che si esprimono attraverso comportamenti che definiamo irrazionali e giudichiamo deviati ma che visti nella logica dell’animale homo sapiens inserito nel suo ambiente trovano subito senso.

FSMosconi

In realtà, e mi pare d’averlo ripetuto più volte, quel che chiamiamo leggi fisiche etc. sono solo mode, ripetizioni da noi stessi astratte per fare un modello.
Il mondo sinceramente se ne frega se siamo umani, lucertole o protozoi: ci vuol poco per accorgersene. 😉

Diocleziano

Antonio,
e perché mai dovremmo liberarci dell’irrazionalità?
Basta arte? Niente creatività nella moda, nella pubblicità e nel design?
Si tratta di non confondere l’irrazionalità positiva con la superstizione
e con le velleità visionarie di chi vuole trovare verità artificiali.
Di solito questo accade a chi si pone domande e si dà risposte.
Di certo la preghiera non risolve nemmeno problemi irrazionali:
un designer che non trova un’idea per creare una cuccuma non
risolverà il problema pregando! Un art-director a corto di idee troverà
ispirazione nel grande libro della verità: scopiazzando dagli annuari
degli Art Director Club di mezzo mondo… :mrgreen: ma non pregherà!

FSMosconi

Secondo me certe pretese sono state proprio assimilate per ovviare a questo senso di ignoranza e impotenza che altrimenti in taluni albeggerebbe.
L’esempio più calzante è il paradossale:
Questi scientisti pretendono di sapere tutto e non sanno abbandonarsi al mistero e alle verità ultime. Quanto è superbo l’uomo senza *inserire opzione a scelta tra Dio, i Misteri Tantrici, gli dèi sciamanici, la teleologia astronomica Maya o Babilonese*
Si pretende che l’uomo rinunci non solo a cercare risposte ma ad abbandonarsi a una cosa che sarebbe inconoscibile ma nel contempo verità oltre ogni dubbio.
Altro caso che mi è capitato di trovare:
Questi grandi interrogativi ci pongono in una continua ricerca che la sola scienza non ci può dare
In poche parole perpetrare l’opinione instaurando dubbi-trabocchetto non necessari di tipo emotivo…

Scusate la prolissità 😉

Southsun

Il problema sta nel discernere l’irrazionalità positiva da quella negativa.

Irrazionalità positiva: Mondrian, Picasso, Kandinsky

Irrazionalità negativa: Wanna Marchi, mago Otelma e Ratzinger/Benedetto XVI

Solo che in TV non si vede altro che le televendite di Ratzinger e di Otelma (Wanna Marchi è ancora ‘fuori servizio’), mentre tutto il resto che nutre la mente o sta in archivio o va in onda alle 3 del mattino.

E’ questo il dramma del Ghana e dell’Italia.

Antonio72

@Diocleziano

Come ho già spiegato in altro commento, su ciò che considera irrazionalità negativa di fatto ci abbiamo fondato la civiltà umana. Questo è avvenuto perchè le grandi religioni confessionali sono riuscite, almeno in parte, ad incanalare e trasformare quelle componenti umane con accezione negativa, come la superstizione, la passione sfrenata tipica del pagano, ecc.., in energie e valori positivi quali l’altruismo e la solidarietà, e quindi trasformare un mondo dominato essenzialmente dalla forza bruta o dalla razionalità fine a se stessa.
La creatività, l’intuito, e l’immaginazione sono componenti indispensabili per tutti gli uomini e non solo per i designer o i guru del marketing.
Oggi, come dimostra il suo stesso commento, si tende ad assegnare razionalmente un’utilità a tutto, comprese le varie componenti umane razionali ed irrazionali.
Ma facendo questo si fallisce quando si voglia assegnare razionalmente un’utilità all’uomo nella sua propria interezza. E’ quindi inevitabile per qualsiasi etica fondata su basi prettamente utilitaristiche che l’uomo e la sua stessa vita siano privi di senso, in quanto nella sua non-particolarità l’uomo è completamente inutile.
Ovvero si riconosce di certo l’utilità del manager, del designer, del pubblicitario, ecc.. ma mai l’utilità dell’uomo in sé.
Solo la religione può assegnare un senso alla generalità della vita umana.

enrico

@ Antonio

Io ci ho riflettuto molto ………..”Noi siamo ANIMALI e siamo soggetti a certe leggi naturali, dalla nostra chimica interna fino ai meccanismi sociali, che si esprimono attraverso comportamenti che definiamo irrazionali e giudichiamo deviati ma che visti nella logica dell’animale homo sapiens inserito nel suo ambiente trovano subito senso”

Quindi?

Batrakos

Diocleziano.

L’arte non è irrazionalità (se non in alcune correnti), ma è fantasia e creatività applicata sotto l’egida della ragione.
Senza ragione, regole di componimento ed equilibrio ci sarebbero fantasie non artistiche, mentre l’artista generalmente abbina la sua creatività alla ragione.
La ragione secondo me non è un compartimento stagno, ma un’attitudine presente in quasi tutte le attività umane disciplinate.

Diocleziano

Batrakos,
addentrarsi in un discorso su arte e irrazionalità richiederebbe volumi
interi di disquisizioni e poi non approdare a nulla.
Non bisogna confondere il ‘mezzo’ con il ‘fine’: la ”Città Ideale”
(del Laurana/P. Della Francesca) è un dipinto su base assolutamente
razionale nella sua costruzione prospettica, ma pura emozione nelle
intenzioni e nella suggestione trasmessa.
Da non confondere poi irrazionalità con incoerenza.
Io ho sempre svolto attività creative e posso solo dire che la razionalità è nell’esecuzione ma l’idea è indipendente, irrazionale ma non irragionevole.

Batrakos

Irrazionale significa mancante della ragione (in alcune accezioni anche in contrasto con essa, ma ora stiamo alla definizione più lata).
Esprimere un’emozione, compito che Croce riteneva con eccesso di perentorietà compito dell’arte (confutato poi da anceschi), non è in alcun modo una privazione della ragione; esprimerla attraverso un processo mediato dall’intelletto non è in alcun modo irrazionale, ma è razionalità applicata all’espressione dell’emozione stessa.
Se l’arte fosse irrazionale non esisterebbe la poetica nè tantomeno l’estetica che sono nel primo caso la formulazione concettuale del mondo artistico di un autore (e spesso proprio per sua stessa mano), l’estetica la riflessione filosofica più generale sull’arte: proprio il fatto che esistano volumi e volumi su questi temi mostra che non ci sia assenza di ragione come in ciò che è irrazionale.
Semmai possiamo dire che l’arte non sia ragione pura, ma ragione applicata; ma irrazionale significa privo della ragione e non credo che questo sia termine appropriato.

Stefano Grassino

Scusate, io dipingo ed amo l’arte più di ogni altra cosa. Per quello che sono le mie conoscenze e la mia esperienza, non posso che trovarmi concorde con le idee espresse da Batrakos. Visitate il mio sito, per favore perché a tuttti quelli che vedono i miei dipinti e dicono che i miei quadri sono sogni ed hanno del surreale io rispondo come sopra citato nell’intervento di Batrakos. Saluti Stefano.

firestarter

@ enrico

quindi gesu’ bambino ed e’ ragionevole che gesu’ sia risorto. Contento caro superciellino dalla ingiustificata spocchia?

enrico

Ultimissima incomprensibile.
Perchè mai una persona che crede non dovrebbe attivarsi usando la propria intelligenza per risolvere i problemi che gli si presentano?
Servirà probabilmente per dare la possibilità ai blogger di sfogare lo stress accumulato durante la settimana lavorativa con qualche commento genericamente anti religioso.

Diocleziano

Forse ti è sfuggito che si parla di risolvere i problemi pregando…
quindi c’è poco da attivare la propria intelligenza.

Stefano

@ Diocleziano

Risponderà che il vero uso dell’intelligenza (come del resto della libertà) consiste nel rinunciarvi o subordinarla per seguire la volontà del suo dio, così come mediata dalla sua chiesa. E’ il concetto di buona libertà, buona laicità, buona intelligenza, e, perché no, dio buono.
Se ti pare autoreferenziale è comunque buona autoreferenzialità.
Da tutto si deduce che pregare è ottimo modo di usare l’intelligenza.
L’unica conclusione da parte nostra è che il commento di enrico è inutile 😉

Diocleziano

Stefano,
«…Servirà probabilmente per dare la possibilità ai blogger di sfogare lo
stress accumulato durante la settimana lavorativa con qualche
commento genericamente anti religioso…»

è curiosa l’insistenza nell’attribuire ad acidosa cattiveria i commenti.
Non hanno capito che questo è un blog di liberi commenti con un
tema ben preciso?
Neanche fosse un blog di florovivaisti che si lascino andare ad attacchi
estemporanei verso la religione…
Se la religione fosse migliore nessuno la criticherebbe.

enrico

@ Diocleziano

Per un cristiano l’intelligenza dell’uomo è creata da Dio.
Essendo la creatura chiamata all’esistenza da Dio.
Non si capisce secondo quale criterio logico il cristiano dovrebbe rinunciarvi nell’affrontare problemi.

FSMosconi

@enrico

Ma come: l’intelligenza del mondo non era stata resa folle da Dio stesso come altrimenti dovrebbe testimoniare tal Paolo il Tarsiota?
E perché mai allora uno dovrebbe seguirla?
I casi son due: o Paolo dice il falso, e non sarebbe la prima volta visto che ebbe da dire di conoscere un Cristo addirittura migliore di quello professato dal fratello Giovanni, e quindi non ha voce in capitolo o dice il falso ma le pretese di parità tra fede e ragioni si concludono con una rinuncia di una parte di fede (in Paolo appunto)…

giordanobruno

@ enrico

Ahem … mi permetto di ricordarle che lei non è stato capace di fornirmi una risposta soddisfacente in merito ad una delle più gravi aporie del cristianesimo, che è il problema della predestinazione. Questo, giusto per dare un’idea, sia pur vaga, del rispetto che voi credenti avete delle facoltà razionali dell’uomo.

Mi permetto anche di ricordarle che la scienza occidentale, proprio quella scienza di cui oggi possiamo apprezzare i benefici e valutare i rischi, è nata in ambiente pagano e non certo cristiano. Non mi risulta che Platone, Aristotele, Euclide, Erone, Diofanto ecc fossero cristiani.

Ora, per cortesia, mi spieghi una cosetta. Il risultato teorico più rilevante, che voi chimici avete saputo conseguire nel corso del XX secolo, è la teoria degli orbitali molecolari, elaborata soprattutto da Hund e Mulliken. Sarei curioso di apprendere da lei, che è chimico, quanti pellegrinaggi a Fatima questi due scienziati hanno dovuto fare, per comprendere come vadano combinati linearmente gli orbitali atomici ed ottenere così una funzione d’onda totale degli elettroni all’interno di una molecola.

enrico

sabato 12 maggio 2012 alle 21:49

“Lei cita S Paolo e la lettera ai romani.
Così come in una materia scientifica e bene non fissarsi su un unico particolare, anche perchè in questo modo per strabismo non si capirebbe nulla mancando le basi del contorno che spesse volte sono propedeutiche o complementari al particolare stesso, allo stesso modo sarebbe bene leggere tutte le lettere paoline, sì da comprendere contesto e significato del singolo passo.
Ora è evidente che nella lettera ai Romani la questione riguardi come tema Israele.
Al di làdi questo, tenuto a mente che in (1 Tm 2,4) si legge “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” deve suonare un campanello di allarme se si pensa di interpretare i passi della letera ai Romani come una predestinazione alla dannazione.
Quando in Romani 9, 18 si legge, per fare un esempio “Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole “non significa che Dio indurisca il cuore direttamente, causando l’ostinazione nel peccato, ma lo indurisce indirettamente, permettendo che perseveri nel peccato e cada in peccati più gravi.
Ma il peccato per essere tale è sempre volontario.”

FSMosconi

@enrico

Riuscirai a spiegare quindi come mai nell’Esodo il caro Yah punisca ugualmente il Faraone con la moria dei primogeniti dopo avergli egli stesso indurito il cuore. E perché non pago di ciò durante la fuga permise alla gente di Mosè di rubarsi i tesori reali: oltre il danno la beffa insomma.
Così: un esempio su tutti…

giordanobruno

@ enrico

Come al solito, ovvero come succede da almeno due anni a questa parte, lei trova sempre il modo di glissare i problemi che le vengono posti. Lasciamo perdere per ora l’esegesi della Lettera ai Romani. Resta il fatto che, secondo la teologia cristiana, Dio conosce ogni evento ab aeterno e sa benissimo chi si salverà e chi invece finirà dannato, e questo indipendentemente dal fatto che l’uomo disponga del libero arbitrio e sia libero di scegliere tra la salvezza e la dannazione. Ora, come giudica lei un dio, il quale permette che vengano al mondo uomini, i quali sono predestinati a “scegliere liberamente” di dannarsi?

Veniamo adesso all’argomento specifico del thread. Le ripeto quanto le ho già scritto. La punta più avanzata di tutta la scienza chimica è la teoria degli orbitali molecolari, la cui importanza è paragonabile solo alla termodinamica dell’Ottocento, e che rappresenta una delle applicazioni più brillanti della MQ. Giusto? Le basi di questa teoria sono state poste da Hund e da Mulliken. Giusto? Adesso noti la curiosa coincidenza: Mulliken era un chimico proprio come lei, anche se nella vita non credo che abbia mai fatto l’apologeta cattolico, invece Hund si guadagnava da vivere occupandosi di fisica matematica e fisica teorica, insomma era quasi un mio collega. Ma lasciamo da parte ‘sti discorsi. Ora vorrei sapere questo da lei: prima di avere l’idea genialissima di eseguire le combinazioni lineari degli orbitali atomici ed ottenere in questo modo le funzioni d’onda totali degli elettroni presenti nelle molecole, questi due scienziati avevano forse preso parte a qualche pellegrinaggio a Fatima organizzato dalla parrocchia? Ci tengo a saperlo: se le cose fossero andate veramente così, allora a Fatima mi ci precipito subito anch’io. Credo che lei comprenderà…

Giorgio Pozzo

Poichè è assodato, quasi ovvio, che la mente umana sia parzialmente razionale e parzialmente irrazionale, resterebbe solamente da chiedersi se per risolvere i problemi sia meglio utilizzare la componente razionale oppure quella irrazionale.

Semplice, direi. Per molti, invece, no.

Chissà perchè…

Antonio72

La contrapposizione tra fede e ragione non ha motivo d’essere in quanto la razionalità non esaurisce l’uomo, il quale è evidentemente molto di più.
Dopo l’illuminismo, che ha portato anch’esso la sua parte di terrore e “caccia alle streghe”, inevitabile e puntuale si è affacciato il romanticismo. E così sarà in futuro, qualora si volesse rinchiudere l’uomo in un puro meccanismo logico-matematico, perchè l’uomo non può stravolgere la propria natura.
Inoltre la razionalità scientifica rappresenta solo una parte del raziocinio umano, tra l’altro molto spesso applicata solo nei laboratori e nelle scuole. Inoltre, paradossalmente, la stessa logica razionale non è sufficiente neanche allo stesso scienziato, il quale deve servirsi dell’intuito e dell’immaginazione per formulare le sue teorie. Altrimenti avremmo già avuto bello e pronto un supercomputer formulatore di teorie scientifiche, di certo molto più rapido ed efficiente di un essere umano. Cosa che non è, per ovvie ragioni.
Si pensi solo al più grande scienziato del Novecento, Albert Einstein, e alle sue sterminate capacità immaginative ed intuitive.
Infine si deve dire una volta per tutte che non esiste una sola tipologia di intelligenza umana. Chi lo dice? Le stesse neuroscienze che contano almento sette tipi di intelligenze diverse, tra le quali anche la cosiddetta intelligenza emotiva.
E per quanto riguarda l’etica e quindi le regole di convivenza tra gli uomini, come è noto, la razionalità scientifica serve come i cavoli a merenda. L’etica è stata e sarà sempre argomento esclusivo della filosofia e della religione, non della scienza naturale.
La cosiddetta neuroscienza dell’etica ci può raccontare la correlazione tra i giudizi morali ed i circuiti cerebrali di pertinenza, ma non di come e su quali basi gli uomini debbano concordare un’etica largamente condivisa, ovvero universale.
La prova è l’altra etica, ovvero l’etica della neuroscienza, che dovrebbe stabilire i limiti delle eventuali future terapie in ambito neurologico, nel rispetto della personalità umana.
Ma dove la indaghiamo questa etica, nelle sinapsi cerebrali?
Quindi è evidente che la religione è fondamentale perchè si possa stabilire un’etica, che non sia riducibile ad una tabellina aritmetica. Anche perchè, qualora lo fosse, come già detto, lo dovrebbe essere anche un essere umano (intendo riducibile in una tabellina).
Poichè so già che qualcuno sarà scandalizzato di ciò che affermo, questa volta voglio avvalorare la mia tesi con le parole del cosiddetto papa laico, Norberto Bobbio, il quale in un’inedita intervista disse:
“Come diceva Croce, non possiamo non dirci cristiani. Senza l’etica cristiana non c’è convivenza. Ma il cristianesimo come fede è un’altra cosa. E io non riesco a non dubitare”.
Dov’è quindi l’alternativa laica?
Così risponde Bobbio: «La morale razionale che noi laici proponiamo è l’unica che abbiamo, ma in realtà è irragionevole».

Osvaldo

”Quindi è evidente che la religione è fondamentale perchè si possa stabilire un’etica, che non sia riducibile ad una tabellina aritmetica. ”

E’ evidente come lo è la tua fede.

Stefano

@ Antonio

“Quindi è evidente che la religione è fondamentale perchè si possa stabilire un’etica, che non sia riducibile ad una tabellina aritmetica.”

Ma nemmeno per idea…
E i motivi te li ho già spiegati.

Antonio72

@Stefano

Non hai spiegato un bel nulla perchè non puoi farlo. Un’etica derivata dal progresso tecnico-scientifico può ammettere di tutto, perchè la scienza naturale non ha una propria morale e non può quindi discutere di etica. Per la scienza l’atomo può essere scisso in un reattore di una centrale nucleare oppure in un ordigno distruttivo, indifferentemente, perchè il principio è il medesimo. E si può clonare una pecora esattamente come un uomo per la stessa ragione. All’interno della comunità scientifica gli stessi scienziati potranno appoggiare un’etica oppure una esattamente contraria, proprio perchè l’etica non ha, e non può avere, un fondamento scientifico. Ma se non lo ha deve provenire da altro. E questo altro sono appunto la religione e la filosofia.

Diocleziano

Antonio72,
concordo al 100% con le tue premesse, peccato che hai sbagliato tutte le
conclusioni.
L’etica è argomento ‘esclusivo’ della filosofia e della religione?
Non c’è più etica nella vita di Socrate di quanta non ce ne sia in una mandria
di bovini: hai mai visto una frisona spettegolare sul conto di una collega?
O che rubi ciò che non gli appartiene? O che eserciti vessazioni sulle vicine?
Eppure queste dignitose ruminanti non sono né filosofe né religiose.
Forse che l’etica sia frutto di raziocinio? Però l’uomo, filosofo e religioso,
spettegola, ruba, uccide e vessa…

Batrakos

Diocleziano.

Però gli altri animali agiscono istintivamente, per cui non formulano etica alcuna ma semplicemente agiscono.
L’uomo ha bisogno di riflettere sull’etica proprio perchè ha un grado di intelletto maggiore e capacità di pensiero astratto e di autoriflessione, per cui si pone problemi che gli altri animali non si pongono.
Se l’uomo non si rendesse conto razionalmente che può avere comportamenti dannosi non avrebbe bisogno di riflettere sull’etica.

Diocleziano

Batrakos,

«…Però gli altri animali agiscono istintivamente, per cui non formulano
etica alcuna ma semplicemente agiscono…»

E non è forse la nascita dell’etica?

Certo, l’uomo l’ha raffinata e sublimata, ma l’origine è la convenienza
nella convivenza. Stando nell’esempio bucolico delle frisone, dobbiamo
dedurne che esse sono eticamente superiori all’uomo, visto che non
devono riflettere sull’etica, dal momento che hanno raffinato a tal
punto la loro esistenza da non aver conflitti di sorta? :mrgreen:

Stefano

@ Diocleziano

Concordo. La base di partenza è proprio quella. Solo dopo si innesta, nel bene o nel male, quanto dice Batrakos 🙂

Batrakos

Per me ‘superiore’ ed ‘inferiore’ nel senso di etica sono concetti assurdi pensando alla natura.
L’uomo semplicemente ha alcune differenze dagli altri animali, una di quelle è quella appena espressa.
Possiamo dire ‘morale’ di un animale che agisce in modo che noi chiamiamo morale senza che quell’animale si renda nemmeno conto che sta agendo moralmente?
Secondo me questo modo di ragionare, ovvero applicare concetti umani come la moralità, a chi ha un modo intellettivo diverso da quello umano, è lo stesso tipo di errore che si darebbe nel concetto di ‘superiore’ o ‘inferiore’, ovvero l’antropomorfismo.

Diocleziano

E infatti nessuno ha parlato di ‘superiore’ o ‘inferiore’.

«…Possiamo dire ‘morale’ di un animale che agisce in modo che noi
chiamiamo morale senza che quell’animale si renda nemmeno conto
che sta agendo moralmente?…»
Mi sembra che hai un concetto leggermente… religioso di ‘morale’! 😉

Io non ho mai visto un animale immorale.
È l’uomo che ne ha complicato il significato fino alla psicosi.

Batrakos

Diocleziano.

No, io ho un concetto razionale di morale e, come si diceva prima sull’arte, l’aspetto peculiare dell’uomo è riflettere su se stesso e sulla sua intelligenza, formarsi concetti astratti e ragionare su di essi.
Proprio questa facoltà di mediazione culturale (la cultura come seconda natura) rende l’uomo capace di atrocità enormi spesso pensando di avere fini morali superiori dovuti ad avere la ‘Verità’, e lo rende immorale all’occhio dell’uomo stesso, ma non del cane che non giudicherà mai un Hitler immorale perchè non ne ha la possibilità intellettiva; tantomeno lo farà il lombrico che ha minori facoltà intellettive del cane.
Per questo io non posso dire di aver visto un animale immorale, ma nemmeno di averne visto uno morale.
Per me sei tu che stai impostando la questione in modo pericolosamente simile (seppure apparentemente inversa) all’antropocentrimo dei monoteismi abramitici, e lo fai applicando eccessivamente l’antropomorfismo: comunque sia nato un comportamento morale (o meglio che noi oggi giudichiamo morale mentre allora era istintivo, perchè certamente ogni riflessione nasce da istinto e percezione ma il fatto che da lì nasca non vuol dire che lì si esaurisca, sennò non vi sarebbe astrazione), l’autoconsapevolezza della morale e dunque l’etica come riflessione nascono quando l’uomo inizia a pensarci e farsi domande e cercare risposte.

Antonio72

@Diocleziano

Ma appunto l’etica serve per evitare il più possibile, o meglio per condannare socialmente l’uomo che spettegola, ruba, uccida e vessa…
Se elimina l’etica, l’uomo si vedrà giustificato a commettere di tutto, anzi non penserà neanche che debba renderne conto a qualcuno, tanto meno alla società.
La differenza quindi non è trascurabile. L’uomo religioso, se veramente tale, saprà di aver commesso un peccato e di dover renderne conto, in ultima istanza a Dio stesso, ma innanzitutto alla sua propria coscienza. E questa si è formata sui dettami di una precisa etica religiosa, in particolare quella cristiana.
All’uomo non-religioso resta solo la propria coscienza, che dovrebbe rispondere anch’essa ad un’etica, la quale potrebbe cmq fondarsi ancora sull’etica cristiana, oppure su altro. Il problema è quindi stabilire cosa sia questo “altro”. Qualora l’uomo non-religioso si basasse sull’utilitarismo settario o addirittura egoistico, non avrebbe più senso parlare di etica e quindi nemmeno di giustizia. E fondare la propria morale esclusivamente sulla razionalità non esclude affatto l’utilitarismo settario e il puro egoismo, anzi l’attuale società dimostra che spesso e volentieri li include.

Sandra

In “Naturalmente buoni” Frans de Waal racconta di come scimmie menomate o ferite vengano protette dalle altre. Perciò non sono i cristiani ad avere il primato della moralità.

giordanobruno

@ Sandra

Ma come, ancora non sai che anche le scimmie sono costrette ad ascoltare Radio Maria?!?

😆

whichgood

I cristiani forse no ma i credenti forse si. Che ne sai tu se anche le scimmie no abbiano il dio scimmione ?

Stefano

@ Antonio

Quindi è evidente che la religione è fondamentale perchè si possa stabilire un’etica, che non sia riducibile ad una tabellina aritmetica.

Rispetto, che so, al bere vino QUALE religione dobbiamo prendere a base dell’etica?
Quella cristiana cattolica o quella musulmana? Cerca di non dire niente di ragionevole quando provi a rispondere.

Stefano

@ Antonio

Se vuoi io posso rispondere dicendo cose ragionevoli senza ricorrere alle idiosincrasie religiose. Trai le tue conclusioni.

Antonio72

@Stefano

Come al solito quando trattasi di religione sei portato naturalmente a banalizzare tutto.
In psicoanalisi questo meccanismo di difesa si chiama proiezione.
D’altronde non ci vuole molto capire che è totalmente indifferente all’etica cristiana e a qualsiasi etica umana ragionevole, che l’islamico beva il vino o no, mangi o non mangi carne di maiale. Come è indifferente che il cinese si nutra di insetti, o che l’italiano del nord prediliga come condimento il burro mentre quello del sud l’olio d’oliva.

Martin L'Utero

E voilà che si ri-strumentalizza Einstein, figuriamoci.
Manco foste andati a cena con lui, che diamine.

Piuttosto spiegate perché, voi religiosi, avete quell’impellenza perversa di voler dimostrar la fede con processi scientifici.

manimal

@ Antonio 72

vediamo se ho capito: affermi che la scienza non può darci un etica valida per la coesistenza in una società civile, cosa che invece la tua religione fa.

domanda: ammesso e non concesso che tu abbia ragione, ciò rende vera la tua religione?
e riguardo alle altre religioni presenti o passate (e future, magari) che cosa ti senti di dire? mi pare che anche per esse il discorso possa essere valido.
quindi quale sistema etico scegliere? e in base a quali criteri?

giordanobruno

@manimal

E’ il solito discorso trito e ritrito dei cattolici: esiste un’etica naturale e solo santa madre chiesa ha il diritto/dovere di interpretarla a beneficio di tutto il genere umano. Almeno cambiassero disco…

Antonio72

@manimal

Non credo che hai capito. L’etica non può provenire dalla scienza naturale perchè quest’ultima non se ne occupa secondo il proprio statuto interno.
Non se ne potrebbe occupare neanche se la neuroscienza ci venisse a dire che il libero arbitrio è una mera illusione. Ora, provati a basare un sistema giudiziario di un qualsiasi Stato di diritto quando l’uomo, non essendo direttamente responsabile delle proprie azioni, non può essere accusato di alcunchè, tanto meno essere condannato a pene detentive e/o riabilitative. Mettiamo che la stessa scienza (ma qui è più fantascienza che scienza, o meglio più scientismo) riesca a trovare il modo di riprogrammare le sinapsi neurali di un individuo aggressivo in modo da renderlo socialmente innocuo. Ma questa sarebbe la fine di qualsiasi libertà umana e di individualità e quindi una pratica umanamente (eticamente) inaccettabile.
Come vedi, quando trattasi di decidere un’etica condivisa, si deve ragionare anche sulle stesse verità scientifiche, che in questo caso non hanno, e non potranno mai avere l’ultima parola.
E non l’hanno perchè qualora l’avessero sarebbe la fine di qualsiasi etica umana. Per quanto riguarda le diverse religioni, semplicemente non credo che dal punto di vista prettamente etico, vi siano queste grandi differenze. D’altronde è il senso stesso della frase di Bobbio che ho riportato. Anche un non-credente può accettare il fatto che l’etica cristiana sia la soluzione migliore, ancora oggi, per costruire una società giusta e solidale, senza per questo essere costretto ad aderire ai dogmi di fede, o all’impianto metafisico religioso.

FSMosconi

@Antonio

Poniamo sia: chi stabilisce che solo la tua filosofia e la tua religione siano le uniche ammissibili e plausibili?
E perché punti sempre, e in questo caso indirettamente, sull’Ab Hutili: non mi interessa se una cosa buona è stata edificata su certe basi, se certe basi sono false non ha senso mantenerle. D’altronde tali ragionamenti non li fecero anche i pristini galilei, tali da essere redarguiti di destabilizzare l’assetto sociale di allora?

Antonio72

@FSMosconi

E’ impossibile stabilire che la mia religione sia l’unica ammissibile e plausibile. Tuttavia ciò che accomuna tutti gli uomini religiosi è credere (ragionevolmente, e non ciecamente) che l’uomo non sia riducibile alla pura materialità, e nemmeno che sia spiegabile con la sola logica razionale scientifica, aridamente emotiva (la famosa tabellina di cui dicevo). E la nostra stessa civilità, e qualsiasi altra civiltà umana, è la dimostrazione pratica che questa attitudine è comune in tutti gli uomini, a prescindere dalla latitudine e longitudine geografiche. E secondo me non può essere cancellata, bensì trasformata. Ma quando la trasformazione pretende di perseguire lo snaturamento dell’essenza originaria umana, allora di fatto ne viene l’impossibilità di fondare qualsiasi convivenza civile umanamente accettabile.

alessandro pendesini

@FSMosconi
Mi riferisco al tuo commento (critica) del venerdì 25 maggio 2012 alle 19:54
La mia risposta : In astrofisica il “nulla” instabile, puo’ essere interpretato come “vuoto quanto-meccanico” instabile ! (Vide ou flou quantique instable). Sperando di essere stato chiaro.

FSMosconi

Oh, ok: la prendo come buona. Non è che sappia proprio questo granché di astrofisica. 😉

Batrakos

Nulla e vuoto sono concetti molto diversi: uno è filosofico l’altro scientifico.
Il vuoto presuppone che sia uno spazio (e se c’è spazio c’è materia, ovvero il vuoto è circondato dall’essere e dunque è nell’essere), il nulla assoluto presuppone che non ci sia nulla.
Poi si può pensare che le astrazioni filosofiche siano inutili ed è legittimo, ma mescolare due piani concettuali e semantici genera solo confusione e presta il fianco a facili obiezioni della controparte.

Batrakos

A me questa dichiarazione suona un po’ ridicola.
Solitamente i cristiani dicono che alla preghiera va abbinata l’umana attività; mai sentito nessun credente sostenere che bisogna rinunciare all’una per l’altra.
Non so se in Ghana ci sia qualche ramo fondamentalista evangelico che sostiene ciò, altrimenti non mi pare una gran critica visto che confuta qualcosa che i cristiani non dicono.
Ci sono tantissimi aspetti secondo me negativi del cristianesimo che si possono contestare; il tizio mi pare essersi attaccato dove non c’è granchè da attaccarsi.

Martin L'Utero

Purtroppo, il fatto che dichiarazioni del genere facciano notizia, almeno in un forum, la dice lunga sui tempi “moderni”.
Pieno Medio Evo.
Siamo ancora nel Medio Evo.

Nikolaus

Wikipedia sull’aspetto religioso del Ghana riporta: “Alla tradizionale religione animista nel corso della colonizzazione europea si è sovrapposto il cristianesimo, dando luogo a particolarissime forme di sincretismo. Oggi circa la metà della popolazione[3] frequenta chiese cristiane, ma non per questo rinuncia a credere al pantheon delle divinità africane. Altro interessante aspetto della religiosità in Ghana è il suo legame con il mondo profano del lavoro: un avventore che si recasse in Ghana rimarrebbe stupito dalla quantità di insegne di negozi che citano frasi e motti cristiani e dalla profonda presenza della religione a ogni livello della vita sociale. Questo legame tra religiosità e business si manifesta nel modo più palese con la forte presenza di chiese pentecostali e apocalittiche che operano sul territorio con strategie aggressive di marketing e di pubblicità”.
Che dire, son messi bene!

La religione più diffusa è il cristianesimo (52% della popolazione), praticato soprattutto nella parte meridionale del paese, dove sorsero i primi insediamenti coloniali e dove è concentrata la maggior parte della popolazione. L’Islam si attesta al secondo posto (35%), ed è diffuso principalmente nell’entroterra più settentrionale. Segue l’animismo che è dichiarato propria religione dal 13% della popolazione: non bisogna dimenticare comunque che spesso molti ghanesi che si dichiarano cristiani o musulmani mantengono parallelamente alcuni culti animisti.

Nicolò

Domanda: ma i pulsanti per condividere gli articoli su FB e altro sono spariti?

alessandro pendesini

Negli esseri umani, dotati di una coscienza superiore, l’apprendimento delle categorie culturali possono effettivamente cambiare alcuni aspetti dei sistemi di valore; a differenza degli animali, abbiamo valori modificabili. Infatti non esistono negli animali gli equivalenti di “santi” o atei, che, sotto la tortura, potrebbero preferire morire piuttosto che ritrattarsi (abjurer) ! Comunque sia, e nei migliori dei casi, l’umano rimarrà ancora per molto tempo un miscuglio “d’angelo” e “demonio”……Solo l’incidenza dell’uno o l’altro potrà variare a seconda del luogo in cui evolve correlata al tipo di informazione (+intensità emozionale) che riceve.
Ritengo che i nostri “valori etici” non sono delle essenze eterne, ma legati alle nostre preferenze, alle valutazioni personali individuali, cosi come alla storia della morale. L’individuo (triviale) agisce sempre nel modo che ritiene essere il più favorevole per sè. La disapprobazione morale produce pochissimo effetto sul comportamento dell’umano finché non capisce che una cattiva azione è svantaggiosa non solo per gli altri, ma anche per lui. Qui il ruolo degli educatori (scuola, famiglia ecc..) è determinante sulla personalità dell’individuo. Non sarà di certo con preghiere e rituali di qualsiasi genere che l’etica potrà evolvere…….

Antonio72

@alessandro pendesini

E la scuola e la famiglia quale morale dovrebbero insegnare alle nuove generazioni? Una moralità intesa in senso individuale ed egoistico? Ma non serve questo insegnamento visto che l’egoismo è già connaturato nella biologia umana. E se non si contrappone questa natura con una essenza umana di altra natura, qualsiasi sistema educativo non potrà che fallire.
E di fatto oggi fallisce. Se mi dicono che sono solo una scimmia glabra, perchè dovrei comportarmi diversamente da una scimmia? Lo scimpanzè nano o bonobo femmina per procurarsi il cibo a buon mercato si dà per qualche secondo al primo maschione disponibile che incontra. Ciò che definisce valore immodificabile, semplicemente non è un valore, ma una predeterminazione biologica su base genetica.
I valori li possiedono solo le società umane perchè evidentemente gli uomini non sono riducibili ai bonobo. E questi valori, modificabili in base alle diverse culture, dimostrano di avere cmq un sostrato comune, in quanto l’essenza dell’uomo è una sola. Se non lo fosse, la diversa espressione dei valori sarebbe di fatto intraducibile per qualsiasi filosofia o religione umane. La storia dell’umanità ha dimostrato
inequivocabilmente che nell’uomo è intrinseca una natura religiosa, a prescindere dalle enormi ed incolmabili distanze geografiche tra le diverse civiltà.
L’uomo non-religioso moderno si deve quindi accontentare di surrogati inadeguati per colmare quel vuoto spirituale che inaridisce la sua anima, l’unica che lo diversifica dal bonobo.

Francesco

Persone che pregano: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra………
Scienziato: Per risolvere problemi non serve pregare, bisogna attivarsi e usare facoltà razionali.
Persone che pregano: E che significa?
Scienziato: Voi che problema avete?
Persone che pregano: Siamo senza soldi.
Scienziato: Allora invece di pregare potreste cercarvi un lavoro.
Persone che pregano: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà………..

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