L’Uaar chiede un elenco di insegnanti per l’ora alternativa

In occasione dell’incontro del 31 maggio tra sindacati della scuola e il ministero della pubblica istruzione, incontro che si svolgerà per discutere la revisione delle classi di concorso dei docenti della scuola italiana (ovvero l’organizzazione delle materie scolastiche), l’Uaar sollecita la soluzione delle ben note difficoltà nell’attivazione delle attività alternative chiedendo l’implementazione di un elenco di docenti disponibili a svolgere attività alternative all’Insegnamento della Religione Cattolica utilizzabile dai dirigenti scolastici per nominare i docenti che devono svolgere tali attività.

Questa soluzione consentirebbe di snellire la procedura di assegnazione delle supplenze per le attività alternative superando finalmente la palude di difficoltà procedurali e burocratiche contro cui devono scontrarsi genitori e alunni per vedere riconosciuto un loro diritto.

L’Uaar suggerisce inoltre al ministero di formare specificatamente i docenti che dovranno svolgere tali attività con un titolo di specializzazione adeguato ad affrontare la complessità e molteplicità di contenuti delle attività alternative.

Fabio Milito Pagliara, responsabile progetto Uaar ora alternativa

19 commenti

faber

Ottima iniziativa. Prima o poi dovranno smetterla di fare orecchie da mercante!!!

Roberto Grendene

Rapporto 2009 del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: riconosciute le limitazioni nel diritto del minore alla libertà di pensiero, coscienza e religione a causa dell’insegnamento della religione cattolica a scuola:
http://tinyurl.com/7beyfrb

Tiziana

Noto che astutamente l’estensore del comunicato non ha scritto
lista di docenti per l’ora alternativa all’ora facoltativa.
E’ veramente una battaglia ridicola e uno spreco di energie erisosrse che potrebbe però , per quel che sappimo della Cei, rivelarsi pure pericolosa.
Dell’Uaar conosco solo (pochissimo) Raffaele Carcano e sono sorpresa che appoggi questa campagna egoista

Romano

@Tiziana

Sono d’accordo con te, anche perchè è una richiesta inutilmente onerosa che non verrà soddisfatta e le energie potrebebro essere impiegate per denunciare l’assurdità costituzionale e il costo dell’ora di religione.
Con questa iniziativa sciocca non si potrà più neanche parlare degli sprechi della Chiesa

Romano

poi che vuole l’uaar, la lista da verificare come fa la Cei con i professori di cattolicesimo?
Vi invito a ripensare all’iniziativa

Federico Tonizzo

Un’ottima iniziativa partita da un’ottima idea! 🙂

Fabio Milito Pagliara

Voglio rispondere a Tiziana e Romano anche per chiarire alcuni punti a chi forse non ha seguito in questi anni il progetto ora alternativa e gli obiettivi dell’UAAR.

La soluzione migliore sarebbe abolire l’IRC o sostituirlo con un insegnamento non divisivo e non confessionale. Nel frattempo però quelle ore facoltative sono presenti negli orari delle scuole, dalla scuola dell’infanzia al termine della scuola secondaria (quindi dai 3 anni ai 18 e oltre). Far diminuire la % di avvalentesi di quest’insegnamento confessionale è l’obiettivo più immediatamente raggiungibile ed è sicuramente il primo passo da fare per un cambiamento più profondo.

In questi anni si è visto che la mancanza di certezze nell’attivazione delle attività alternative e la necessità di dover lottare con la burocrazia scolastica per garantire il diritto dei propri figli di non frequentare un insegnamento confessionale se non addirittura di dover ricorrere alle vie legali (e solo gli strascichi di alcune sentenze hanno portato il ministero a chiarire alcuni punti) ha fatto emergere prepotentemente la necessità di garantire in modo semplice le attività alternative.

Infine l’elenco serve a formare una graduatoria all’interno delle scuole per nominare i docenti, al momento a differenza di tutte le altre ore scolastiche non si sa neanche chi deve svolgere quest’attività.

La proposta avanzata serve appunto da un lato a garantire a tutti i docenti la possibilità di svolgere quest’insegnamento e dall’altro di rendere più semplice la nomina degli stessi da parte delle scuole. L’UAAR non ha inteso neanche entrare nel merito di quali insegnamenti erogare lasciandoli come da normativa vigente alla responsabilità dei collegi docenti.

cordiali saluti, Fabio Milito Pagliara

Tiziana

@Fabio Milito Pagliare

Conosco la questione. perchè leggo i vostri documenti.
la proposta dell’ora alternativa è caldeggiata anche dalla Cei, perchè sanno bene che questo escamotage cristallizzerà nel tempo l’ora di religione.
Concordo con Romano che la maggior parte delle persone vedrà questa vostra iniziativa come uno spreco di risorse. Secondo me Uaar ha la capacità di fare una campagna per illustrare lo spreco di risorse e l’ingiustizia (cosa ben più grave) dell’ora confessionale nella sfasciata scuola.
Ribadisco che l’egoismo dei genitori 8che poi dare tempo liber a un bambino è oggi il regalo più prezioso che un genitore possa fare) ben si coniuga con l’egoismo della Chiesa.
Diciamo che questa iniziativa sembra tu delinqui e delinquo pure io.
Mi spiace che questa campagna offuschi la figura di uaar che invece si inventò lo sbattezzo cosa che è molto nota anche in ambienti insospettabili.
Però so anche che l’uaar è una struttura semipiramidale con congressi ecc. per cui immagino che alla maggioranza sarà gradita. 8qualche volta partecipai a delel riunioni a Roma e bisognava prenotarsi anche per dire buongiorno )
Io però sono libera e scrivo che è una cosa assurda, insomma come vuole la Cei

RobertoV

In teoria sono d’accordo che l’ora di religione andrebbe abolita perché oltre ad essere uno spreco di risorse è un balzello/privilegio retaggio di una storia non certo democratica.
Ma purtroppo c’è un concordato fascista che ci lega le mani, come in tante nazioni europee, e l’eliminazione dell’ora di religione comporterebbe l’abolizione del concordato ed uno scontro con una potente multinazionale che la maggior parte dei paesi europei preferisce evitare. Perché per potersi scontrare con la chiesa cattolica bisogna avere le spalle ben coperte.
Purtroppo la politica è anche l’arte del possibile e, quindi, dei compromessi. Non credo che i tempi siano maturi per l’abolizione del concordato e dei privilegi della chiesa cattolica, soprattutto in Italia.
L’anno scorso in Austria (che si trova in una situazione migliore della nostra) hanno provato a promuovere un referendum per l’abolizione del concordato e dei privilegi della chiesa, ma il risultato è stato deludente: non sono riusciti a raccogliere neanche le firme necessarie per poterlo proporre. In Austria (dal 1971) ed in Germania ci sono da anni più ore di religione riconosciute oltre all’ora di etica e continuano ad aggiungersi nuove religioni al riconoscimento col risultato di una pluralità, sicuramente costosa che queste nazioni ricche possono permettersi, ma che sta erodendo la partecipazione alle varie religioni.
Entrambi i miei figli fanno alternativa e fanno delle cose interessanti e abbiamo visto come alcuni bambini che facevano religione fossero interessati ai programmi di alternativa: credo che se l’alternativa sarà valida si potrà sottrarre nel tempo alunni alla religione cattolica e, quindi, eroderne la capacità di propaganda e di attrattiva, ma ovviamente questo è un processo lungo.
Comunque sostenere l’ora alternativa non significa rinunciare ad evidenziare l’assurdità dell’ora di religione in uno stato laico e l’assurdità di continuare a considerare la religione cattolica come religione di stato, ignorando i cambiamenti in atto nella società.

Fabio Milito Pagliara

Il fatto che io e l’associazione troviamo che l’IRC sia un assurdità non significa che l’IRC violi la legge e quindi nel battersi per cambiare la legge non si capisce perché a pagare il conto debbano essere gli alunni che non vogliono (o i cui genitori non vogliono) frequentare un insegnamento fortemente confessionale quale è IRC.

Se in quasi 30 anni la linea d’attacco frontale all’IRC non ha portato alcun risultato forse è caso di prendere atto della realtà e cercare di rendere effettivamente possibile il non avvalersi dell’IRC in modo che un domani che avremo un 30% di avvalentesi e un 70% di non avvalentesi si potrà eventualmente (e con la forza dei numeri) ottenere di modificare la legislazione.

Poi le tue convinzioni sui desideri della CEI e sull’egoismo dei genitori mi sembrano molto personali, permettimi dunque di dubitarne.
Non vedo in cosa un genitore sarebbe egoista se vuole evitare al figlio di fare IRC e magari deve anche andare a lavorare (o come pensi debba fare un genitore con un bambino di 3 anni? Se lo porta al lavoro o cosa dovrebbe fare per non fargli fare IRC alla scuola dell’Infanzia?)
Inoltre nei confronti anche esterni all’UAAR è evidente che il problema principale è proprio quello che l’IRC è garantita nelle leggi e nei fatti e le Attività Alternative lo sono solo sulla carta.

Sai preferisco risolvere i problemi qui ed ora piuttosto che sperare in una società perfetta che si realizzerà tra 100, 1000 o più anni.

cordialmente, FMP

Tiziana

Caro Pagliara,

anche io sono per il qui e ora.
Per questo trovo dignitoso OGGI chiedere di espungere l’ora di religione.
Non solo quello che si ottiene ci nobilita, ma quello che si chiede.

E’ legittimo avere opinioni diverse oppure oltre al gregge cattolico ci sono anche altri assembramenti di pecore?
Non sarebbe ora di mettere la parola fine – o provarci almeno – a quest familismo del cavolo che tanti problemi comporta alla società?

Cesare b

L’ora alternativa obbligatoria era prevista dal Nuovo Concordato. E’ divenuta facoltativa in seguito a iniziative giudiziarie di laicisti. Forse sarebbe il caso che anche fra voi vi metteste d’accordo.
In ogni caso l’ora alternativa NON DEVE ESSERE DISCRIMINANTE. Ciò significa che non puo’ consistere nell’insegnamento (recupero o approfondimento) ne’ di materie che siano oggetto di valutazione nella scuola frequentata dall’alunno, o a livelli superiori che l’alunno potrebbe frequentare in seguito (Universita’ compresa), ne’ di lingue straniere potenzialmente utili, ne’ di tecniche o arti suscettibili d’applicazione pratica. Tanto meno potrebbe consistere in attivita’ sportive o ludiche.
Naturalmente gli insegnanti devono essere adeguatamente qualificati ed assunti senza discriminazione ideologica. Vi sono buone probabilita’ che un certo numero di laureati cattolici ottenga quelle cattedre. Anzi: dato il loro carattere precario, sarebbero l’ideale per preti, frati e suore. Se va bene si fanno un anno d’insegnamento, altrimenti fanno altro.
Saluti.

Fabio Milito Pagliara

Non è proprio così 🙂

Le attività alternative non sono mai state obbligatorie, inoltre tra le attività alternative c’è anche lo studio assistito che ovviamente può essere un’approfondimento. Per quanto riguarda l’Insegnamento Alternativo ci sono molteplici insegnamenti che hanno dignità e significatività pari se non (a mio parere) superiore a quelli dell’IRC. Diritti Umani, Storia delle religioni e del libero pensiero, Pensiero critico, Retorica ecc ecc.
Che tale insegnamento possa andare ad un cattolico (o più probabilmente un cristiano che pensa di esser cattolico), un protestante, un valdese, un buddista o magari un ateo, non mi sembra scandaloso anzi non farebbe altro che rispecchiare la pluralità della società italiana.
Quello che è scandaloso è l’assurda disparità di trattamento tra chi si avvale dell’IRC e chi vorrebbe fare altro e naturalmente è scandaloso, all’interno della scuola statale, il programma confessionale dell’IRC ed il metodo di assegnazione delle cattedre e dei nulla osta dell’IRC che dipendono dalle diocesi e non dallo stato, come se l’Italia non fosse uno stato laico senza alcuna religione di stato.

cordialmente, FMP

Fabio Milito Pagliara

Ricordo che anche l’IRC non dovrebbe essere discriminante ma lo è per definizione.

cordialmente FMP

Augusto

Per Cesare b.
L’ora alternativa non era obbligatoria per legge, così come non era e non è obbligatoria la frequenza dell’IRC. Concordo con FMP nel sostenere che un insegnamento alternativo serio ed interessante può essere di grande utilità ai ragazzi che per varie ragioni non possono uscire dalla scuola in quell’ora. Ricordo altresì che l’IRC è stata introdotta perfino nella scuola materna, ed è improbabile che i bambini di quell’età possano optare per l’uscita dall’aula in quella circostanza. Offrire ai genitori una valida alternativa all’insegnamento confessionale dunque è operazione opportuna. Su questi problemi, lo dico a molti amici intervenuti, si deve discutere “de iure condito”, non “de iure condendo” o peggio in base ai nostri desideri.
Cordiali saluti

Fabio Milito Pagliara

Alla scuola dell’infanzia (ex materna, ex asilo, insomma dai 3 ai 5 anni) l’uscita da scuola non è contemplata tra le scelte possibili, ma comunque anche a Primaria (Elementari) e Secondaria di I grado (Medie) è molto complicato far uscire i ragazzi, l’IRC non è sempre alle prime e ultime ore e non sempre è possibile andare a prendere i figli per farli uscire e magari riaccompagnarli.

cordialmente, FMP

Tiziana

Io ho passato tutta la mia vita fuori dalla classe (tra l’invidia dei bambini prima e dei liceali poi) e so anche che vuol dire subire una ingiustizia.
Ritengo che sia stata una grande conquista il fatto che l’ora non sia più obbligatoria e – almeno sulla carta – la religione cattolica non più di Stato.
Ribadisco che per l’egoismo familista di una parte dei genitori che non si sentono di far stare i bambini fuori dalla classe a giocare si cristallizza l’ora di religione così come fortemente voluto dlla Cei. (ahimè più astuta dei pur bravi funzionari dell’uaar)
Passi indietro per il difetto maggiore degli italiani che è : ho famiglia e di tutto quello che c’è fuori me ne sbatto.
Poi magari ci si lamenta che B16 parla di una famiglia anacronistica.
Se legge sta pagina si convince anche di più che ha la verità.
Una volta si diceva che bisognava lottare per il possibile, adesso va bene pure lotto per quel poco che forse mi danno: l’ora alternativa alla facoltativa, un ossimoro. Domani chiederemo il ghiaccio bollente
Comunque non interverrò più su questo tema e neanche leggerò più queste iniziative dolorose di favori alla Chiesa che sono il prodromo di ogni peggio. Mi aspetto – giustamente del resto – che domani si richieda l’ora di vattelappesca di qualche altra religione, o peggio ci si accordi sulla ridicolissima storia delle religioni il che soppianterebbe una volta per tutte la superirità della storia laica e liberale che pur tra stenti nel nostro Paese c’è stata.

Sergio

Neanch’io metto più bocca in questa faccenda: non c’è niente da fare. Comunque siamo almeno in due a vedere le cose come stanno realmente: l’ora alternativa l’ha voluta fortemente la Chiesa – contro lo spirito e la lettera del Concordato. I laici si sono appellati ben due volte alla Corte per ristabilire la verità: che l’IRC è facoltativo a tutti gli effetti e che non sussiste alcun obbligo per chi non intende avvalersene, punto e basta.
Invece i nostri amici dell’UAAR si sono inventati l’obbligatorietà per lo Stato di organizzare un’ora alternativa all’IRC facoltativo e continuano questa “perversa” battaglia. Parlano addirittura di “diritto all’ora alternativa”. Pura perversione, ma questo apparentemente lo capiamo solo tu e io (mi sembra che nemmeno Giulio ci arrivi).
Comunque Ruini ride ride ride. La Chiesa ci ha fregato alla grande.

P.S. Il messaggio era rivolto esclusivamente a Tiziana. Si pregano i fautori dell’ora alternativa di non replicare: è inutile, restiamocene con le nostre convinzioni. Certo è dura in una faccenda così semplice riuscire a non andare d’accordo. Come faremo allora ad andare d’accordo sulle grandi questioni?

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