Dopo la decisione della Regione Veneto di elargire ben 16,5 milioni di euro alle scuole cattoliche perché ritenute più “convenienti”, ora arriva un’altra pioggia di denaro dal Friuli. La Giunta, su proposta dell’assessore Riccardo Riccardi, ha stanziato infatti 15 milioni di euro. Spalmati in vent’anni, per la manutenzione straordinaria di 40 scuole materne pubbliche e private.
Fondo cui accedono non solo Comuni, ma anche enti vari, onlus e parrocchie. Anzi, dove la Chiesa fa la parte del leone, come emerge dall’elenco dettagliato degli interventi. Già 9 milioni di euro erano stati stanziati per circa cinquanta interventi su parrocchie, canoniche, seminari e luoghi di culto cattolici.
Ma evidentemente la Regione ha ancora soldi di tutti i cittadini a disposizione da elargire, con una corsia preferenziale, a beneficio di una confessione religiosa. Nel nome, come accade spesso, di una sussidiarietà ‘malata’ che prende sempre più piede.
Si conferma ancora una volta che la Chiesa è solo una finanziaria che usa superstizioni di discreta presa pubblicitaria per mantenere la propria struttura. Struttura piuttosto opaca (altrimenti, quali tremendi segreti avrebbe da nascondere il Papa, nella casa (non di vetro) che il vento sembra scuotere?
Ma certo, in questo caso i fondi pubblicio della parata cattolica del papa a Milano e militare a Roma eccetera vanno deviati e trasferiti per le famiglie sfollate e per riparare i danni del terremoto in Emilia-Romagna, vedremo se il governo e gli amministratori saranno in grado di svolgere queste necessarie operazioni.
Ridicolo fare le parate con i paesi terremotati, decisivo ridurl a livello simbolico e risparmiare i soldi per la riparazione immediata dei danni e per le operazioni di emergenza più urgenti.
Ridicolo fare le parate con i paesi terremotati, decisivo ridurre le parate (della CCAR con il papa a Milano e dell’Esercito) a un livello simbolico e risparmiare i soldi per la riparazione immediata dei danni e per le operazioni di emergenza più urgenti nelle zone terremotate.
Ovvio 🙂
Domande tecniche a cui spero qualche lettore di queste pagine internet possa rispondere:
1) Ma non c’è in Italia qualche regolamento finanziario che obblighi le regioni/provincie/comuni a pubblicare un appello a manifestazione di interesse per le azioni che hanno importi oltre qualche soglia ?
2) Ma i contratti delle regioni/provincie/comuni non vengono mai controllati da qualche corte dei conti che gli chieda con quale procedura sono stati aggiudicati ?
3) Possibile che in Italia le regioni/privincie/comuni possano aggiudicare contratti di importi elevati ad uno stesso contraente (calcolando l’importo totale nell’arco di 4 anni) aggiudicando i contratti con procedure negoziate ?
C’è qualche lettore di questo sito che abbia studiato amministrazione pubblica/ scienze politiche/ contabilità pubblica e che possa darci qualche suo suggerimento.
Queste domande sono del tutto indipendenti dal fatto che i contraenti dei contratti delle regioni/provincie/comuni mi siano simpatici o meno, lo chiedo solo per capire come funzionano (o meglio forse dovrei dire come non funzionano) le cose in Italia.
Questi provvedimenti sono risultato del clericalismo e della tendenza, tutta italaina, a fottere ogni volta che è possibile. Non so rispondere alle tue domande, ma, di sicuro, stanziamenti così ingenti, se destinati (anche solo in parte) a enti e privati, sono assolutamente incostituzionali:
Art 33 della Costituzione Italiana, comma 3: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione SENZA ONERI PER LO STATO.
Si dovrebbe cominciare a far notare questo, ma le due tendenze di cui sopra sono la norma.
Vuol dire che a livello culturale non c’è da parte dei politici e degli amministratori la capacità di organizzare i finanziamenti per l’istruzione pubblica e privata senza assegnarli alla CCAR.
La CCAR viene vista erroneamente come una organizzazione rappresentativa dei cittadini e in questo caso dei friulani ma a me non risulta che poi si trovi una reale corrispondenza di valori ed aspettative: la chiesa e qualsiasi religione non possono sostituirsi alle istanzi civili e democratiche del territorio e dei residenti.
C’è un vuoto culturale oltreché civile quando ci si rifà troppo as u dio od alla religione per quanto buona, bella e profondamente radicata questa possa essere, sempre di religione si tratta.
C’è un vuoto culturale oltreché civile quando ci si rifà troppo e costantemente ad un dio od ad una religione per quanto buona, bella e profondamente radicata questa possa essere, sempre di religione si tratta, e quindi molto insufficiente e molto parziale, sempre bisognosa di soldi pubblici: non è bello, non va bene, e non fa bene a nessuno.
15 milioni di euro. Spalmati in vent’anni, per la manutenzione straordinaria di 40 scuole materne pubbliche e private.
18.750 all’anno, cioè.
capirai .,..
18.750 più di quanti fosse lecito darne. e anche così non sono certo pochi: lo so che tu sei abituato a dare migliaia di euro al mese a suore senza alcun titolo professionale per farle lavorare par-time nei tuoi asili, ma per la gente comune questa cifra equivale a più di un anno e mezzo di paga…..
Bene, se per il parroco sono noccioline, li metta lui.
Il mi comune ha fatto il progetto per la nuova scuola elementare-media. Il preventivo era di 3 milioni. Si è deciso di non far niente. Però non si può mettere in dubbio che le scuole costino davvero un sacco di soldi e che un comune decida _per motivi economici, non ideologici_ di usufruire dei servizi offerti da altri enti.
mi vergogno di chi amministra la mia regione, ma del resto non li ho votati