In questi giorni si parla molto di “famiglia” e di “famiglie”, tentando di accreditare come “vero” un modello di famiglia che, forse, non è per nulla tale.
Per questo motivo l’Uaar ha dato vita a un sito, La “vera” famiglia, che mostra come in realtà non esista niente di simile. Ogni osservazione volta al miglioramento della piattaforma è ovviamente benvenuta.
In parallelo, l’Uaar ha lanciato un’immagine attraverso Facebook, invitando soci e simpatizzante a condividerla e diffonderla.
Complimenti sinceri. Un sito ben fatto, semplice ma estremamente ricco di informazioni. Statistiche interessanti e soprattutto una tematica che tocca al centro la vita delle persone. Speriamo in una buona diffusione.
Ah, adesso per tentare di porre rimedio alla vostra inutilità e inconsistenza avete pensato ‘bene’ di vendervi alla lobby omosessualista???
Hahaha, cominciate a fare le prove per il gay pride allora, chissà come stanno bene margherita hack e odifreddi in paillettes e piume di struzzo!!!
Molti soci e circoli partecipano volentieri ai gay pride, da sempre. Non saprei sulla Hack e Odifreddi, ma sarebbe un’idea simpatica.
vorresti cortesemente illustrare quali sono gli argomenti che ti definirebbero UTILE e CONSISTENTE, contrariamente a noi atei?
http://www.flickr.com/photos/28130842@N04/sets/72157605883994380/show/
Si, vabbè…Questo pensa che per partecipare ad un Pride, occorra necessariamente vestirsi con le iume di struzzo. Mpf!
Complimenti! Farò la mia piccola parte per pubblicizzare il sito.
Da componente di una famiglia non standard ma che considero VERA vi ringrazio.
Trovo l’iniziativa un’idea geniale.
Notevole è la foto con i due tipi di famiglie più conosciuti.
Spero di leggere commenti molto audaci ed autorevoli.
Ho condiviso l’immagine che è proprio bella, sia la parte naturalista che quella artistica.
O.T.
Francesco, ho seguito il tuo consiglio di leggere le argomentazioni pro sperimentazione animale sul sito da te suggerito.
ti suggerisco io ora di digitare su google “critica scientifica alla sperimentazione animale” e dare un occhiata.
mi pare che ci sia margine per una discussione scientifica, non condizionata da emotività partigiane, sull’indispensabilità di tali metodiche di ricerca.
discussione che io, purtroppo, data la mia più volte ribadita mancanza di una cultura adeguata, non sono in grado di sostenere.
con simpatia ti saluto.
Le conosco già le critiche su facebook faccio parte di un gruppo di razionalisti (ci sono molti ricercatori) che difendono la s.a. ed essenzialmente chiamano alternative metodi che la maggioranza degli scienziati considerano complementari da un punto di vista scientifico.
A mio avviso non c’è nulla da discutere: gli scienziati che sono contro trovino alternative scientificamente più affidabili della s.a. e vincano il nobel. Trovate le alternative vere la s.a. verrà sostituita come avviene per qualsiasi altra tecnica scientifica.
Ricambio i saluti.
[Chiudo l’OT]
[Errata]
leggi con la seguente punteggiatura:
le conosco già le critiche: faccio parte … la s.a. Essenzialmente …
chiedo scusa altrimenti non si capiva il senso del primo periodo.
Sicuramente è una cosa lodevole.
Comunque mi spiace vedere che nonostante ci sia sempre parecchio sbattimento da parte degli atei affinchè cessi la distriminazione degli omosessuali portata avanti dal cattolicesimo, dai movimenti omosessuali non c’è mai una netta presa di posizione contro la Chiesa Cattolica, se associazioni come l’Arcigay promuovessero una campagna di sbattezzo l’effetto sarebbe molto efficace. Invece non hanno mai fatto nulla di simile.
Vero.
Ma le persone hanno spesso una struttura mentale “a cassetti separati”, per cui uno riesce a sentirsi “cattolico” anche se è, p. es., “omosessuale praticante”, nonostante la dottrina cattolica vieti assolutamente i rapporti omosessuali: se i due “cassetti mentali” (“io sono cattolico” e “io sono omosessuale”) fossero in comunicazione tra di loro, sentirebbero il conflitto reciproco e la persona si costringerebbe a fare una scelta, invece di tenere, come si dice, “i piedi in due scarpe”.
Ma questo vale anche in moltissimi altri casi, ad esempio quello di coppie di persone che convivono avendo tra loro un rapporto sessuo-affettivo e si “sentono” comunque “cattolici” e sono magari pure “cattolici praticanti”.
In sintesi: uno pensa quello che gli pare, a costo di fregarsene della LOGICA e considerare compatibili due cose che non lo sono.
eppure, in un certo senso, questo è un effetto della laicizzazione della società..il fatto è che i dettami religiosi di fatto contano sempre meno anche nella vita privata di chi si definisce credente, e questo, per quanto incoerente sia, non è un male.
Sarebbe auspicabile che l’islam subisse un’analoga fase di “incoerenza”
“La coscienza ognuno di noi se la aggiusta a proprio grado, potendo parere di sorbire un uovo ciò che ad altri pare un gravissimo malefizio”: da “Le confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo. Fu una delle prime frasi che mi convinsero a dedicare il tempo della istruzione all’ateismo teorico.
@ federico Tonizzo
Il suo intervento è la riprova che del cristianesimo lei ha capito poco, e la cosa non mi meraviglia.
Legge il cristianesimo come un moralismo, come se i cristiani dovessero essere di per se perfetti.
E’ evidente che chi è perfetto non ha bisogno nè di redenzione, nè di perdono, nè di salvezza.
@Federico
Hai messo paura ad enrico, che e’ corso subito a voler tamponare un’eventuale emorragia di fedeli! 😆
Se si dovesse forzatamente scegliere l’una o l’altra cosa, tra l’essere cattolici o gay, non so quanti sacerdoti ci sarebbero ancora in giro per celebrare messa. 😉
@ Paul manoni
Non scrivo mica per mettere pezze, a cosa poi avrei messo una pezza non mi è ben chiaro.
Forse lei legge nel Vangelo che Gesù sia venuto per i giusti?
Tu vivi a cospetoo di una religione per GIUSTI??? 😉
Non farmi ridere…
@ Paul Manoni
Difficle credere che lei non abbia capito un rigo di quanto ho scritto. Eppure sembra proprio così.
1 Dal Vangelo si evince che Gesù sia venuto per i giusti?
No, dal Vangelo si evince che Gesù è venuto per i peccatori
2 Vi è dunque un qualche motivo per cui un omosessuale non possa essere cristiano?
No, come per altri generi di peccato, da cristiano, se caduto, deve ricorrere per tornare allo stato di grazia alla confessione sacramentale.
3 Da qualche parte ho scritto che il cristianesimo sia una religione per “giusti”?
No, anche perchè i “giusti” non hanno bisogno di giustificazione, ammesso che i cosiddetti “giusti” esistano.
@enrico
“2 Vi è dunque un qualche motivo per cui un omosessuale non possa essere cristiano?
No, come per altri generi di peccato, da cristiano, se caduto, deve ricorrere per tornare allo stato di grazia alla confessione sacramentale.”
qui non stiamo parlando di omosessuali che, per rispettare i dettami della loro religione, fanno voto di castità a vita.
parliamo di omosessuali che vivono la loro vita sessuale come qualsiasi etero, facendo sesso esattamente come loro ma con persone dello stesso sesso, senza avere nessuna intenzione di smettere per sempre di farlo. questo è un tantinello in contrasto con il divieto di sodomia (e di ogni attività sessuale contraria alla procreazione, come il sesso orale o la masturbazione singola o reciproca). ed è una cosa che non può venire perdonata in confessione, visto che la confessione non è valida senza pentimento. e non vi è pentimento senza volontà di non ripetere mai più l’atto di cui si è pentiti.
quanto alla storia dei “giusti”, visto quanto predicate sul fatto che con la preghjiera si chieda a dio la forza di non cadere in tentazione (persino nella preghiera preincipale, il padre nostro, c’è questo passaggio), si presuppo che O dio aiuti almeno un pochi, e quindi i cristiani siano almeno un pochino meno ingiusti degli altri, o dio non aiuti proprio, ed allora evidentemente le preghiere sono inutili. così come dio.
inoltre si presume che chi pretende di guidare la chiesa, e quindi di dire COSA VUOLE DIO e COSA SI DEVE CONSIDERARE GIUSTO O SBAGLIATO, abbia allmeno una levatura morale un filino sopra la media. altrimenti tutta la storia del papato, della struttura gerarchica della chiesa e dell’elezione oligarchica fatta dai cardinali è priva di senso: a sto punto tantovale eleggere papa ogni volta il primo barbone che si trova in strada: avrà la stessa levatura morale dei papi e dei vescovi, continuerà a decidere cosa è bene e cosa è male e cosa vuole dio sulla base delle proprie convenienze ed idee personali ma almeno così si fa una buona azione togliendo un senzatetto dalla strada dandogli vitto ed alloggio (più che) decenti. e magari in tal modo si avrebbe pure un papa che sappia davvero cosa sia l’umiltà, in quanto non giunto al suo rulo dopo decenni passati in palazzi filiogranati e godendo di privilegi ed ammirazione da tutti ma dopo aver DAVVERO vissuto senza nulla e nel gradino più basso della società….
C’è di mezzo il Pd. Non dico altro perché basta e avanza.
@enrico
Più che di “giusti” è questione di “gusti”:
1. il gusto di chi, avendo gusti sessuali “incongrui” secondo chi li ha definiti tali per lui/lei, si acconcia a farsi considerare un peccatore incallito per via di preferenze personali connaturate (pur non facendo torto agli altri, magari – ma, ovviamente, non è detto, e, comunque, ciò prescinde dall’orientamento sessuale);
2. il gusto di chi, avendo gusti sessuali “incongrui” secondo chi li ha definiti tali per lui/lei, ritiene di poter/dover vivere come più gli comoda e natura gli/le detta (pur non facendo torto agli altri, magari – ma, ovviamente, non è detto, e, comunque, ciò prescinde dall’orientamento sessuale).
Com’è noto, “de gustibus non disputandum est”. Amen.
Grazie:
la famiglia normale promossa dalla Chiesa cattolica è quella piccolo-borghese, dove bisogna nascondere le cose, come quella del film LA BESTIA NEL CUORE.
siete dei fenomeni.
a quando “Il ‘vero’ uomo” ?
Infatti (se noti) e’ fra virgolette…al contrario della vera ed unica famiglia naturale pubblicizzata dalla chiesa…
discendere dalle scimmie è bellissimo, assomigliare ai preti molto meno.
http://1.bp.blogspot.com/_JkX3FRxsmsA/SdYYey-hj9I/AAAAAAAAAQI/NaTUZ3H7-JE/s400/HomerSimpson36-777805.gif 😉
Al parroco e agli altri con le fette di salame sugli occhi: studiateveli un po’ quei dati, magari imparate qualcosa.
Ma perché non ha colto l’occasione intelligentemente offerta, di darci spiegazioni, o giustificazioni o altro a suo parere interessante e vero e non ipotetico, sulla sacra famiglia e sulla putazione di padre?
L’uomo vero? Sono io!
chi si arroga il possesso della ‘Verità’ non è certo l’Uaar, sai
l’Uaar mostra i dati, e promuove un mondo più laico e civile, dove non vi siano famiglie ‘vere’ privilegiate e famiglie discriminate, condannate, costrette all’emarginazione
Cavolo, proprio un’ottima idea! “La virilità: storia di uno stereotipo”. Mi piace!
Magari ci lavoriamo 😛
siete dei fenomeni.
a quando “Il ‘vero’ uomo” ?
___________
Veramente ermetico il nostro don.
Incomincia la rabbieta ?
Qualsiasi cosa scardina il vostro ordinemento è positivo .
Ottimo lavoro.
per il momento gli unici ritocchi necessari sono alcune semplici correzioni ortografiche.
Segnaliamole.
http://www.verafamiglia.it/necessaria.html
“Il matrimonio ha non è mai stata un’istituzione statica”, togliere “ha”.
Non qui. Potete scrivere un’email.
[admin]
Ottimo! Ho già diffuso urbi et orbi il link 🙂
Ma che bello! Veramente interessante!
Ho condiviso immediatamente l’immagine, sperando che non sia protetta da un copyright, anche se non riesco a capire quale dei due gruppi di primati sia la famiglia “sacra”. Forse Suleiman Kahani potrebbe sciogliere questo dubbio.
Aspetti almeno che finisca di mangiare la banana e le noccioline!! 😆
Non abbia fretta… 😉
Mi piace; darò di sicuro un’occhiata al sito La “vera” famiglia! 😉
E’ veramente assudo che i vescovi parlino di fondamento naturale della famiglia, quando in natura, tra i primati, esiste tutto meno che la famiglia fondata sul matrimonio ed esclusivamente monogama, a loro tanto cara!
E l’ironia della sorte vuole, invece, l’omosessualità, contro cui non perdono occasione di scagliarsi additandola come perversione umana, completamente naturale ed ampiamente diffusa tra i primati!!! Assurdo! Dov’è la logica di tutto questo? O.o
Bella schifezza.. il sito è pieno di banalità, relativismi e argomenti inconsistenti che poi, nell’atto pratico, si traducono in una società di infelici cronici. Vi manovrano le lobby gay, burattini e servi dei soldi…
… società di infelici cronici.
tu sei felice?
leggendoti non pare.
@JC
Sì sì: miseriamorteedistruzione. Storia già sentita e smentita dai proverbiali tempi in cui la Berta filava. 🙄
Ah, per inciso: il fatto che una cosa sia banale non la rende ipso facto falsa. Se non vale il ripetuto ergo vero parimenti non varrà il contrario.
Inoltre la cosa si fa ancor più problematica se tali “banalità”, per quanto non rettificate, trovato luogo nell’esperienza.
A farla breve: non è che ti fidi troppo dei tuoi Bias?
Jo Condor, sono banalità talmente banali che ancora non le riesci ad accettare; il relativismo è l’unica possibilità razionale in ambito sociale; quanto a inconsistenza, voi battete tutti; gli infelici cronici stanno nelle società tradizionali, che non a caso cambiano in quelle moderne (ci sarà ben un motivo); le “lobby gay” non esistono e se anche esistessero sarebbero incomparabilmente meglio delle lobby che esistono davvero; anche quanto a burattineria, voi battete tutti; essere servi del denaro è una qualità trasversale a qualunque gruppo sociale.
Insomma, non ne hai scritta una giusta. Non che mi sorprenda.
infelici incroci…brrrrr…cos’è? il decalogo della razza?
i dati mostrano che la famiglia ‘tradizionale” non solo non esiste, ma non è nemmeno mai esistita 🙂
esistono le famiglie
e lo dico da persona eterosessuale, sposata da 17 anni, genitore di due figli (figli anche biologici, particolare secondario)
è lì sotto gli occhi di tutti che le famiglie sono di tanti tipi diversi
Etero. Non ancora sposato. Tre figli. Uno biologico. Due avuti dalla mia compagna nella sua precedente relazione. 😉
Sarebbe curioso sapere cosa abbiamo fatto, per non doverci considerare una famiglia…!
Falso la famiglia è solo una e con lo scopo della procreazione, tutto il resto sono scimmiotamenti.
Augh.
Praticamente la famiglia per te è una fabbrica, dove probabilmente lui è il l’imprenditore e lei l’operaia ed entrambi sono obbligati reciprocamente da un contratto a tempo indeterminato. La fabbrica produce bambini che a loro volta diventeranno imprenditori o operaie.
Mmmmmh, ma sei un sentimentalone!!!
hai appena detto che la “sacra famiglia” è uno scimmiottamento di famiglia
perché essendo la Vergine rimasta sempre vergine, non era affatto aperta alla procreazione
No, era una vera famiglia in cui un piccolo veniva allevato con amore, e poi la vergine all’atto dell’annunciazione si disse disponibile alla procreazione, mentre in quelle che considerate famiglie dove è la disponibilità alla procreazione?
Enrico, meno disponibilità alla procreazione c’è, meglio è per l’umanità.
@Grendene
Una donna vergine con figlio oggi è possibile in molti paesi con una adozione.
Sulla famiglia io ho scritto questo con alcuni dati (che comunque sul vostro sito sono stati riportati bene) http://www.nessundio.net/blog/2012/06/01/1612/
Quindi perchè non si autisopprime per ridurre l’impronta ecologica del’umanità sulla terra.
Se mi autosopprimo, a che cosa mi serve ridurre l’impronta ecologica?
In genere, con l’adolescenza dovrebbero passare le coazioni a pensare che se non tutto è bianco allora tutto è nero.
@Enrico
Secondo il modello di famiglia appena descritto da te e da Ratzingher, la mia famiglia, quella descritta a Grendene, non sarebbe da considerare una famiglia.
Fratello Manoni, le chiedo col cuore in mano su cosa è basata la vostra famiglia?Egoismo od altruismo?
ovunque ci sia un individuo disponibile emotivamente e biologicamente a procreare, indipendentemente dal fatto che la famiglia sia fatta di uno, due o n individui dello stesso sesso o di sessi diversi.
E la biologia?
la biologia cosa?
Consente di procreare a tutti gli accopiamenti possibili?
Certo. Nel caso non fosse possibile perche’ uno dei coniugi di una coppia eterosessuale sterile o di coppie omosessuali o di single basta fare ricorso ai metodi della riproduzione assistita (di cui fanno ricorso anche cattolicissime coppie regolarmente sposate in chiesa) disponibili al giorno d’oggi. Ed anche una volta c’era modo di ovviare al problema. Hai mai visto il film L’albero di Antonia?
@ nightshade90
autocoscienza/autoconsapevolezza
nightshade90 risponde:
sabato 2 giugno 2012 alle 9:34
@enrico
ho detto autoconsapevolezza, non autocoscienza. consapevolezza di esistere e consapevolezza del proprio corpo, anche se non ci si identifica ancora perfettamente con esso.
qua i casi sono due: o non sai leggere o hai qualche problema mentale, che ti fa dare risposte sulle mele quando il tuo interlocutore parla di pere….
———————————————————————————————————————————-
“Il Sé ha un carattere differente da quello dell’organismo fisiologico proprio, inizialmente, alla nascita, non esiste ancora, in seguito compare nel processo dell’esperienza sociale, e si sviluppa in un dato individuo come risultato delle sue relazioni con altri individui all’interno di questo processo. Lewis ha differenziato due tipi di sé: il sé esistenziale e il sé categorico. Il primo ad apparire è quello esistenziale, cioè ciò che permette di sentirsi una persona distinta da tutte le altre e dotata di una propria continuità nel tempo. Un primitivo senso di distinzione, sostiene Lewis, è già presente dai 3 mesi di vita, un senso di continuità, invece, comincia ad essere presente intorno ai 9 mesi. Il sé categorico invece appare intorno ai 2 anni ed rappresenta l’abilità dei bambini di definirsi in termini di categorie quali età, sesso, dimensioni.”
Fino ai tre mesi, venendole incontro, è lecito ucciderlo, stante le sue definizioni?
enrico, ma ti serve un dizionario?
Autoconsapevolezza: L’ autoconsapevolezza è l’esplicito riconoscimento della propria esistenza. La definizione include quindi il concetto della propria esistenza in quanto individuo, in modo separato dalle altre persone, con un proprio pensiero individuale
autocoscienza: L’autocoscienza è definibile come l’attività riflessiva del pensiero con cui l’io diventa cosciente di sé, e a partire dalla quale poter avviare un processo di introspezione rivolto alla conoscenza degli aspetti più profondi dell’essere.
non è necessario aver sviluppato il proprio “sè” per essere autoconsapevoli.
concetti troppo difficili per te enrico? preferisci roba che anche un chimico che si è dovuto comprare la tesi di laurea possa conoscere? facciamo così, ti vengo incontro: se vuoi concetti più terra-terra, così che anche tu li possa capire e distinguere, facciamo che COME MINIMO è necessaria la capità di pensiero per essere considerati delle persone (o anche solo animali più complessi dei molluschi), ti và? allargando il concetto di “persona” in tal modo, per te dovrebbe essere più facile farci passare dentro anche gli embrioni….o no?
@ nightshade90
Proprio di autoconsapevolezza si sta parlando nell’articolo che le ho citato.
E si sviluppa in modo primitivo verso il secondo mese.
Fino al secondo mese tutto è lecito? Mi baso sulle sue definizioni nightshade90.
Vuol cambiare risposta e definizione?
Intervento mio:
Il primo ad apparire è quello esistenziale, cioè ciò che permette di sentirsi una persona distinta da tutte le altre e dotata di una propria continuità nel tempo
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Definizione da lei riportata:
La definizione include quindi il concetto della propria esistenza in quanto individuo, in modo separato dalle altre persone, con un proprio pensiero individuale
@enrico
nell’articolo che hai citato si parla di autocoscienza (lo sviluppo del “sè”), non di autoconsapevolezza.
ti tutto l’articolo che hai citato, l’unica parte relativa all’autoconsapevolezza è quella relativa all’esistenza come individuo, che comunque è GIA’ presente a 3 mesi (non mi pare che dica che non sia presente prima). e anche se così non fosse, potremmo definire il neonato nei primissimi mesi una “persona in divenire”, cioè dotata di gran parte dei reguisiti della definizione di persona ma non ancora tutti, sufficientia garantirgli qualche diritto. cosa che non si può dire dell’embrione, che non ne possiede neanche uno, nè si avvicina nemmeno a possedere quello più basilare: essere un ente pensante.
inoltre ti faccio notare che una volta nato la vita del neonato non lede più alcun diritto della madre (se non lo vuole più a quel punto lo dà in adozione, tanto il problema della gravidanza è già passato), quindi non ha alcun senso dire “allora lo si può uccidere?”, visto che non ho detto che l’embrione NON HA DIRITTI, ho detto che quelli della madre prevalgono sui suoi. nel momento in cui il soggetto non contrasta più alcun diritto della madre, la madre non ha più alcun diritto di ucciderlo. nel caso dell’embrione, se ad esempio inventassero un mezzo sicuro e non rischioso di espianto dell’embrione combinato con un “utero artificiale” che ne porti a termine la gravidanza, l’aborto non avrebbe più alcun senso di esistere, perchè la madre potrebbe usufruire di tale mezzo senza che ciò la danneggi.
in ogni caso, se credi che la mia definizione del “sine qua non” del concetto di persona sia troppo restrittivo, allarghiamolo pure: cambio la mia definizione di “sine qua non” necessario (ma decisamente non sufficiente, altrimenti anche i cani sarebbero persone, così come molti computers) per essere una persona in “deve come minimo avere una mente pensante”. ti va?
@ nightshade90
Le ho posto le due definizioni in parallelo.
Seppur esse coincidono, per ragioni che a me sfuggono, lei sembra non capire che il sè esistenziale è precisamente l’autocoscienza.
Si afferma che alla nascita questo non esiste.
Con una capriola logica lei afferma
“definire il neonato nei primissimi mesi una “persona in divenire”, cioè dotata di gran parte dei reguisiti della definizione di persona ma non ancora tutti, sufficientia garantirgli qualche diritto. cosa che non si può dire dell’embrione”
Se non sono presenti tutti i requisiti è evidente che le caratteristiche non sono sufficienti a definirlo come persona.
Però in questo caso a lei appare sufficiente il concetto di “persona in divenire”, nel caso dell’embrione no.
Interessante poi che lei veda la gravidanza come un problema, un ledere i diritti.
Se non è questa una posizione contro la vita non so immaginare cosa altro possa esserlo.
Le faccio poi notare che un cane ed un computer non sono affatto persone in nessuno stadio che li precede poichè un ovulo fecondato di cane non porterà mai ad una persona, nè vi è la possibilità di assemblare una persona partendo dalla materia costitutiva di un computer.
pardon autoconsapevolezza.
@ nightshade90
“in ogni caso, se credi che la mia definizione del “sine qua non” del concetto di persona sia troppo restrittivo, allarghiamolo pure: cambio la mia definizione di “sine qua non” necessario (ma decisamente non sufficiente, altrimenti anche i cani sarebbero persone, così come molti computers) per essere una persona in “deve come minimo avere una mente pensante”. ti va?”
———————————————————————————————————————-
Qui poi lei va ad incastrarsi.
Il cane non ha una mente pensante? Cosa intende lei per mente pensante?
Basta una mente pensante a definir persona, allora anche certi animali hanno una mente pensante.
Sono persone?
Anche varie specie di animali sono autoconsapevoli. Sono dunque persone?
“Una particolare attenzione è stata rivolta alla capacità da parte del bambino di riconoscersi visivamente allo specchio; a questo proposito è stato fatto un esperimento: è stata posta una macchia rossa sulla punta del naso di un bambino che veniva posto successivamente davanti allo specchio; il bambino guardando la propria immagine riflessa, avrebbe dovuto cercare di cancellare la macchia dal proprio naso e non quella dal naso nello specchio, nel primo caso, si sarebbe potuto considerare in possesso di una certa autoconsapevolezza, nel secondo caso risultava evidente la mancata acquisizione di questo comportamento.
A questo punto sorge, però, una domanda: come fanno i bambini a riconoscere se stessi? Essi possono usare due tipi di indizi: gli indizi contingenti, derivanti dal fatto che l’immagine speculare si muove
esattamente in tandem con i movimenti propri del bambino e quindi dipende da essi, e l’indizi morfologici, ossia le caratteristiche fisiche del bambino. Dai risultati della ricerca, è emerso che questa capacità non era stata riscontrata in nessun bambino al di sotto dell’anno di età, infatti la sua prima comparsa avviene circa tra i 15 e i 21 mesi d’età.
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“Gli esseri umani non sono le uniche creature a essere autoconsapevoli. L’esperimento dello specchio, nel quale un individuo capisce che la figura riprodotta è lui stesso, ha rivelato che varie specie di animali sono autoconsapevoli. Esistono prove che le scimmie antropomorfe, i delfini tursiopi, gli elefanti e perfino alcune specie di polpi abbiano questa capacità.
@ nightshade90
Condizione necessaria per essere persona. signor nightshade90, è essere della specie umana.
E’ evidente che questo è il discrimine, poichè tutte le altre condizioni che lei utilizza, e varia ogni qual volta le viene fatto notare che permetterebbero, a logica, altre uccisioni, allargano l’insieme a categorie che non sono affatto persone.
@enrico
il sè esistenziale non è esattamente l’autocoscienza, ma qualcosa di più. ad esempio per il sè esistenziale, come detto nell’articolo da te citato, è necessaria la percezione della propria continuità nel tempo. non mi risulta che la cosa sia necessaria nell’autoscienza. e difatti, non mi pare che nel tuo articolo si dica che alla nascita non è presente la capacità di percepirsi persona distinta dalle altre, dice solo che è GIA’ presente a tre mesi dalla nascita
punto 2: come ho detto, infatti, se manca tale caratteristica (la capacità di percepirsi individuo distinto) non è ancora pienamente definibile come persona, sebbene ne abbia moltissime qualità. il fatto che ne abbia molte, ma non tutte, da al soggetto molti diritti, ma che vengono meno (solo, ma sempre) quando cozzano con quelli equivalenti di chi è persona completa. non per nulla, fino alla nascita, in caso di complicazioni, se si deve fare una scelta tra madre e bambino si sceglie SEMPRE di salvare la madre. mentre, in caso di incidenti, se sono intrappolati un adulto ed un bambino già nato e si può salvare solo uno, si sceglie di salavare quello con più chances di sopravvivenza. evidentemente solo dopo la nascita si assume pari diritti. che poi la condizioni filosofiche “piene” di persona non si verifichino immediatamente alla nascita ma qualche settimana dopo è irrilevante: nel dubbio si tiene sempre le legge un discerto margine di sicurezza positivo nel concedere i diritti: non per nulla non è che esattamente alla fine del terzo mese di gravidanza spunti un cervello, anche il limite massimo per l’aborto è posto con un margine di sicuerzza d’anticipo…
nel caso del neonato sarebbe sufficiente la “persona in divenire” (per avere diritti PIU’ FORTI, ma non EGUALI) perchè MOLTI dei requisiti sono presenti. nel caso dell’embrione NESSUNO dei requisiti è presente. gli unici requisiti che possiede l’embrione sono l’essere un essere vivente e l’avere dna umano. ma nessuno dei due è in alcun modo rilevante nella definizione di persona (ipoteticamente anche dei robot sufficientemente sviluppati ed intelligenti potrebbero ambire al titolo di persona, un giorno). l’embrione è completamente privo di cervello e pensiero. il neonato almeno una forma di pensiero cel’ha. questo pone i due su due piani completamente diversi.
la gravidanza A VOLTE lede dei diritti, quando IMPOSTA. questo è un dato di fatto. solo che il diritto alla vita dell’embrione, che non ha NESSUNA caratteristica della persona, è più debole di quello di scelta (e di salute, fisica e psichica, perchè la gravidanza è anche deletria per questi due, specie per il secondo quando forzata) della donna. il diritto alla vita del FETO, anche quando prossimo alla nascita, avendo ALCUNE delle caratteristiche della persona, è più forte di quello di SCELTA della donna, ma non del diritto alla VITA della donna.
un cane ed un computer non sono persone perchè non hanno le caratteristiche necessarie. ma difatti mentre un computer non ne ha NESSUNA (non ha capacità di penseiro propriamente detto. non ancora), e quindi i suoi diritti sono paragonabili (anche inferiori, non essendo nemmeno un vivente) a quelli dell’embrione, un cane, poichè possiede ALCUNE delle caratteristiche necessarie (capacità di pensiero ed una rudimentale froma di autocoscienza) ha VARI DIRITTI (non per nulla è reato sia abbandonare cani sia maltrattarli, torurarli ed ucciderli senza motivo). che sono inferiori a quelli delle persone complete, ma ci sono.
per quanto riguarda il tuo secondo post, io ho dato i “SINE QUA NON”, le condizioni NECESSARIE, non SUFFICINTI per essere persona. il cane non è persona perchè sono necessarie ANCHE altre condizioni (che non ho definito, perchè l’esatto limite del concetto di persona non è stato ancora definito. è molto più facile definire cosa NON lo è che cosa LO E’).
ed il bello è che io L’HO RIPETUTO PIU’ E PIU’ VOLTE CHE QUELLE CHE HO DATO SONO CONDIZIONI NECESSARIE MA NON SUFFICIENTI. ma evidentemente hai bisogno degli straw man anche palesi per difendere le tue idee.
per quanto riguarda il tuo terzo post: tale esperimento non fù mai definitivo sulla questione, in quanto la capacità di analizzare il modno che lo corconda esula dalla capacità del bambino di sapersi identificare come individuo separato da ciò che lo circonda (in parole povere, un bambino può percepirsi come persona distinta dalle altre, ma può allo stesso tempo non essere in grado di interpretare i segnali che indicano che quella che vede è la sua immagine e non un’altra persona). non per nulla, la cosa si palesa dal fatto che nel tuo primo articolo si afferma che la coscienza dell’io è presente GIA’ al 3 MESE, mentre in questo secondo si afferma che i bambini non sanno riconoscere sè stessi nello speccio PRIMA DEL 15. cos’è, uno dei due articolisti mente? o frose il tuo secondo articolo tratta un’argomento lievemente diverso dal primo?
infine, condizione necessaria per essere persona NON E’ essere di specie umana: un acefalo è di specie umana, ma non è una persona (così come lo sono un braccio, una gamba od un organo tenuti in vita artificialemente: tutti loro sono specie umana ma non persone), ed un ipotetito alieno e/o computer dalle capacità celebrali, mentali ed intellettive simili a quelle umane sarebbero pienapemente facenti parte della categoria “persona”, ma non sarebbero esseri umani.
enrico
I diritti umani si acquisiscono alla nascita, per cui il discorso autocoscienza/autoconsapevolezza può essere un interessante spunto di riflessione, ma è secondario.
@ Gianluca
Stabiliamo assiomaticamente e senza alcun tipo di motivazione scientifico-filosofica, perchè il concetto di persona come discrimine non regge, che tali diritti si acquisiscano alla nascita.
Perchè si avrebbe il diritto di stabilire che qualcosa che c’è può non nascere ed acquisire tali diritti?
nightshade90
“visto che non ho detto che l’embrione NON HA DIRITTI, ho detto che quelli della madre prevalgono sui suoi”
No, no, l’embrione non ha proprio diritti. La sentenza della consulta disse che i diritti della madre prevalevano su quelli del NASCITURO, non dell’embione. Comunque mi piacerebbe che qualche giurista ci spiegasse meglio (a me per primo).
credo che il termine “nascituro” di per sè comprenda anche i termini “morula, embrione e feto”, in quanto tutti e tre rientrano in tale definizione. poi alla cosa viene posto il limite dei tre mesi dal concepimento, perchè in effetti, una volta che comuncia a svilupparsi un cervello, qualche diritto in più si comincia a guadagnarlo….fermo restando che anche in quel caso i diritti della madre superano quelli del “nascituro”, seppur in misura minore (non può più essere abortito senza valida ragione, ma il tempo-limite viene comunque allungato in caso di malformazioni e fino alla nascita, in caso di complicazioni, se di deve decidere tra salvare la madre e salvare il nascituro si sceglie sempre la madre)
noto che superciellino tenta spesso di deviare il discorso
@ firestarter
Non mi pare di sviare il discorso.
Sul tema aborto basta essere in possesso di una logica minima per capire che la posizione dei pro choice non ha alcun fondamento razionale o ragionevole.
Infatti non ne è stato fornito nessuno…
Prima l’ autoconsapevolezza, che però il neonato non ha e non distingue la persona da certi animali, sicchè l’animale sarebbe persona.
Poi la presenza di un cervello, e non si capisce bene perchè sarebbe questa una discriminante, poichè il cervello non è certo il discrimine fra una persona o una “non persona”….altrimenti guardando fuori dalla finestra vedo un sacco di persone con le ali, a quattro zampe etc etc
Riguardo la famiglia naturale, non ho mai visto donne che autogenerano figli, due donne che generano figli, due maschi che generano figli etc etc.
Lei sì?
@enrico
dalle mie parti vi è un tizio che somiglia molto al defunto parroco.
avrà avuto una figura paterna di riferimento?
sarà stata una famiglia “naturale”?
son cose che fanno pensare…
L’identità in psicologia
http://www.cslogos.it/uploads/File/identitapsicologia.doc
Formato file: Microsoft Word – Visualizzazione rapida
Dott.ssa Simona Leonardi. Dott.ssa in Psicologia. “L’IDENTITA’ IN PSICOLOGIA”. INDICE. Introduzione…………………………………p. 2. 1.L’identità in …
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Letta dall’inizio alla fine. Quindi? Non ci ho trovato nessuna critica e nessun riferimento a dinamiche familiari diverse da quelle considerate “normali”. Anche dove parla dell’attaccamento alla madre, non dice minimamente che debba essere per forza la madre. Anzi, prima aprla proprio di un attaccamento all’individuo che presta le magigori cure. E non necessariamente dev’essere la madre.
? e chi stava parlando di questo.
Che una famiglia sia naturalmente costituita da un padre ed una madre è cosa ovvia.
Ovvia per chi? Per te, forse. Quella è un’impostazione di base, di tipo esclusivamente biologico. Non esclude automaticamente altre impostazioni.
@ gmd85
Quando mi porterà l’esempio di due uomini o due donne che concepiscono un figlio comincerò a pormi tale problema.
Per il resto il dato biologico è precisamente il dato naturale.
E dove sta scritto che due persone che vogliono stare insieme devono per forza procreare? Certo, per il mantenimento della specie il dato biologico è innegabile, ma non si può impdeire a due persone di sposarsi o di convivere senza avere figli. Tra l’altro l’art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo indica chiaramente che non ci devono essere limitazioni di sesso nel matrimonio. Ma poi, qual’è il problema? Le coppie di fatto non devono essere considerate famiglie? Bene, vista l’etimologia del termine che riporta a is ervitori di antica memoria, non mi sembra una gran perdita.
@ gmd85
“ma non si può impdeire a due persone di sposarsi o di convivere senza avere figli.”
Chi impedisce a due persone di sposarsi e di convivere senza avere figli scusi?
Questo concetto da dove lo tirerebbe fuori?
Riguardo le coppie di fatto, perchè mai chi non vuole deliberatamente avere gli stessi doveri, attraverso il negozio giuridico del matrimonio, pretende però i medesimi diritti di chi invece è sposato?
Perché non dovrebbero averli? Non è il matrimonio come istituo a creare i diritti. Li sancisce soltanto. Non sono i doveri a essere messi in discussione. Due persone possono prendersi l’impegno di avere cura l’uno dell’alatra e dei propri figli, senza sancire la loro unione con alcun rito.
Quanto ai figli: tu mi hai posto la famiglia in ottica riproduttiva. La famiglia è data anche da due persone che vogliono stare insieme e basta.
Posso dire che la mia è una famiglia tradizionale e anche molto ben affiatata, ma non penso assolutamente che sia la migliore tale da farne un prototipo, quale che sia il tipo di famiglia l’importante che i componenti siano sereni e messi in condizione di ragionare con la propria testa secondo il loro sentire e le proprie inclinazioni.
Ottima iniziativa e ottimo lo slogan!
Non si capisce contro chi polemizziate prendendo a riferimento l’idea di famiglie mantenute dal lavoro del solo padre e con almeno tre figli per dimostrare che la “famiglia tradizionale” non esisterebbe. La stragrande maggioranza dei Cattolici di oggi (a cominciare dai Papi) si guarda bene dall’identificare i “valori” della famiglia odierna con quelli dei secoli passati, ma ritiene (e i Papi insegnano) che tali valori si siano evoluti nel senso dell’uguaglianza tra uomo e donna (v. il bellissimo brano di Giovanni Paolo II riportato nel vostro stesso Sito).
E si battono per promuovere tale visione. Chiedono che sia sostenuta dalla collettivita’ che, secondo noi, trae vantaggio dalla sua diffusione. Tutte le altre forme di famiglia o di vita affettiva che il vostro Sito cita, con riferimenti storici, etnografici, sociologici e anche a comportamenti individuali inconsueti, riguardano chi le pratico’ o le pratica e non si vede quale vantaggio portino o potrebbero portare alle moderne società civilizzate. Possono essere innocue (ad esempio la relazione omosessuale tra adulti consenzienti), ma non sempre lo sono. Ad esempio, la percentuale di adulti non sposati e di madri single fra gli afroamericani negli Stati Uniti (ben maggiore di quella di altri gruppi etnci) non sarà, per caso, un fenomeno – deplorato dalle stesse persone direttamente interessate – legato alle condizioni socioeconomiche e culturali di quel gruppo? E non vi consta che crei qualche grattacapo ai governanti di quel Paese?
Ma certamente voi non citate a modello questa o quella opzione. Il vostro discorso vorrebbe, piuttosto, dimostrare come parlare di famiglia e di matrimonio oggi, nel nostro contesto culturale, sia un non senso. Benissimo: e allora che senso ha chiedere l’allargamento dell’area delle relazioni affettive giuridicamente riconosciute?
Saluti
E mi sa che delle parole del papa attuale tu non sia molto cosciente:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/06/01/Papa-Milano-il-Family-Day_6969446.html
Penultimo paragrafo.
Quanto al resto, sei inconcludente. Non c’è bisogno di un legame sancito dalla fede per educare le nuove generazioni.
gmd85
Penultimo paragrafo cosa?
Dell’articolo che ho linkato.
gmd85
Bel mio tu trovi scritto che debba lavorare solo il padre? Dove..fantasie vostre…
Non ho linkato per sottolineare quell’aspetto, ma il fatto che l’impostazione cattolica che cesare b ha riportato non è certo quella che il pontefice auspica.
gmd85
“Non ho linkato per sottolineare quell’aspetto, ma il fatto che l’impostazione cattolica che cesare b ha riportato non è certo quella che il pontefice auspica.”
Di nuovo?
Dove starebbero le differenze fra il pensiero espresso da Cesareb e le posizioni del Papa.
Riesce a portarmi un elenco di tali differenze.
No, di nuovo lo dico io. Se vuoi ti linko anche un altro articolo in cui il pontefice ribadisce che la famiglia è solo uomo-donna e basata sul matrimonio. Poi però dice di essere vicino ai separati e ai divorziati che magari vorrebbero risposarsi in chiesa (se ci credono), ma senza ungere epr bene i meccanismi della sacra rota non possono farlo. Ennesima chiusura. E, ripeto, non ho linkato per l’aspetto del lavoro. Tutti i vantaggi di cui parla cesare b non nascono percé le famiglie sono riportate nei registri parrocchiali o civili. Nascono perché gli obbiettivi di tarsmissione dei valori sono gli stessi, sia che le coppie siano etero, omo, sposate o non.
Non è un non senso parlare di famiglia e matrimonio nel nostro contesto culturale; è un non senso proporre come legittimo, nel medesimo contesto, un unico modello. E’ lo stesso contesto culturale, mutevole e non statico, a proporre nuove forme di famiglia per cui non si vede perchè non si debba allargare l’area delle relazioni affettive giuridicamente riconosciute.
@Stefanogio . “Non è un non senso parlare di famiglia e matrimonio nel nostro contesto culturale”. Figurati se non sono d’accordo! Ma tutte le argomentazioni del Sito vanno in quella direzione. Non per nulla si concludono addirittura citando casi soggettivi di sessualità promiscua, tra i quali mi meraviglio di non veder citato … un certo Cavaliere … La richiesta di nuove forme di riconoscimento giuridico delle relazioni affettive (peraltro condivisa da molti cattolici, per esempio Rosy Bindi che voleva istituire i DICO) ci sta come i cavoli a merenda. La deduzione logica da trarre da un discorso che mette sullo stesso piano le piu’ diverse costumanze sessuali, essendo impossibile riconoscerle e reglamentarle tutte, sarebbe casomai l’opposto: si abolisca qualunque forma di matrimonio legalmente codificato.
Saluti.
E che ci sarebbe di strano? A parte il fatto che dovresti parlar di unione e non di matrimonio (questo, si, è un termine anacronistico). Se due persone si uniscono e vogliono formare una famiglia, lo comunichino e stop. Non vogliono confermare legalmente la loro unione? Bene, non c’è nulla di male, l’importante è che figli siano riconosciuti. Il resto è fuffa.
FRANCESCO REMOTTI: ” contro natura: una lettera al papa”. questo libro dice tutto.
Non si può paragonare una “famiglia” di scimmie a una famiglia umana…
Giusto, viste molte “famiglie umane” le scimmie potrebbero risentirsene.
@Silvia
Lo scimpanzè nano femmina ha l’abitudine di procacciarsi il cibo avvicinando il primo maschio che incontra dotato di provviste o anche mentre sta consumando una singola portata.
La femmina gli si avvicina e gli fa capire che il contraccambio è vantaggioso anche per lui…
Ora vediamo…secondo la teoria dell’equiparazione familiare tra l’uomo e la scimmia, se sgranocchiassi in solitudine una barretta di cioccolato, mi basterebbe aspettare al varco qualche femmina umana che ha saltato la colazione.
Ma forse oggi è sufficiente una più economica ricarica del telefonino…
veramente la famiglia non del tutto umana è quell’altra: una madre vergine di un figlio di origine ultraterrena e dei poteri sovrannaturali
i bonobo invece sono primati come noi
Perché famiglia fra virgolette quando ti riferisci alle scimmie? Svezzano i propri piccoli e li preparano alla vita futura. Questo è il compito della famiglia e non c’è bisogno un matrimonio per sancirlo.
gmd85
Se vi sentite scimmie è un problema vostro…al massimo si può provare dispiacere per queste vostre convinzioni.
No, il problema è tuo di quelli che, come te e Silvia non riescono a cogliere i parallelismi. L’immagine è un chiaro riferimento al fatto che la famiglia non ha bisogno di essere sancita da nulla. Bastano i legemai fra gli idnvidui a fare la famiglia e questo vale per ogni specie. ma voi vedete insulti e sfregi dappertutto, non mi aspetto che capiate.
@ gmd85
Insulti sfregi?
Ho parlato di insulti e sfregi da qualche parte?
Famiglia
“La famiglia è l’istituzione fondamentale in ogni società umana, fondata sul matrimonio o la convivenza, con i caratteri della esclusività, della stabilità e della responsabilità, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale”
Può una coppia del medesimo sesso perpetuare la specie.
No.
@enrico
Io ancora non ho capito che hai contro quei poveri primati e come si possano schifare gli animali e nel contempo proclamarsi detentori della Morale/Legge Naturale…
🙄
@ FS Mosconi
Detentore? Personalmente? Caso mai non io ma la Chiesa è custode della Verità.
E quando lei, o i suoi colleghi, proponete ciò che è giusto e lecito non siete forse i detentori della morale razionale?
@Enrico
Qualsiasi cosa che non condividete, per voi è un insulto. E il tono del commento sulle scimmie, non era certo bonario.
Come sopra: non volete chiamare famiglia una convivenza fra persone dello stesso sesso? Trovate un altro nome. E poi basta con questa storia della naturalità. É una fallacia. Ragionando per estremi, ils acerdote che fa voto di castità e non crea una famiglia, non contribuisce certo al proseguimento della specie. però si permette di sentenziare su come questa famiglia dovrebbe essere. A voi non da problemi il fatto che non si attui il proscguimento della specie, quanto proprio il fatto che due persone dello stessos esso stiano insieme.
Se non sono biologicamente sterili non vedo perche’ non possano perpetuare la specie chiedendo aiuto esterno (per esempio fecondazione assistita, adozione, ecc)
Io invece provo dispiacere per la gente come te che queste vostre convinzioni ottuse e anti-scientifiche.
@Enrico
Ognuno parla per se. Non l’hai ancora compreso?
O devo dedurre che questa polarizzazione sia l’ennesima strategia per non rispondere?
@ gmd85
“ll sacerdote che fa voto di castità e non crea una famiglia, non contribuisce certo al proseguimento della specie. però si permette di sentenziare su come questa famiglia dovrebbe essere”
La differenza sta nella possibilità di utilizzare scuse non soggette ad alcun tipo di controllo. Pensi che Antonio ed enrico potrebbero continuare a scrivere qui se non avessero questa possibilità?
Il sacerdote è… (scusa balzana riferita a sistema balzano presuntamente rivelato da divinità balzana). Nel frattempo hanno il coraggio di inframezzare nei loro discorsi la parola razionalità.
@Silvia
Perché no? Non è alla pratica questa ciò che taluni chiamano Legge Naturale? 🙄
Tratto dal sito:
“La scoperta, insomma, dell’acqua calda: nel lungo periodo della storia dell’umanità in cui la scienza non forniva metodi riproduttivi diversi dal rapporto eterosessuale, la riproduzione avveniva attraverso il rapporto sessuale.”
Si vede che non ho ancora capito l’acqua calda. Perchè oggi la riproduzione avviene attraverso la masturbazione?
Cmq la “vera famiglia” del futuro renderà del tutto superflua l’esistenza del genere maschile. Insomma a che cavolo servirà ancora l’uomo?
In una famiglia di donne non serve il cromosoma Y.
E per giungere al compimento ottimale della vera famiglia, dopo la rivelazione scientifica dell’inutilità dell’incognita Y, non rimarrà che la rivelazione scientifica dell’inutilità anche dell’incognita X.
Gli atei maschi sono avvertiti nel breve periodo, le atee femmine nel lungo periodo.
Genio: il fatto che si possa fare una cosa non implica che si debba fare o che si farà inevitabilmente.
🙄
Ovviamente ti riferisci all’autore dell’articolo di cui ho riportato quel brano in cui si asserisce inevitabilmente che la “riproduzione AVVENIVA attraverso il rapporto sessuale”.
E si badi bene che non si dice “attraverso il SOLO rapporto sessuale”. Il fatto che non ci sia quel SOLO è una genialata, credo, insuperabile.
Hai mai visto il film Brave New World (tratto dall’omonimo libro di Aldous Huxley scritto nel )? Una interessante possibile alternativa dove non serviranno piu’ le funzioni riproduttive ne’ dell’uomo ne’ della donna e i bambini nascono in incubatrici (e le parole madre e padre sono considerate parolaccie).
No, solitamente certe boiate cinematografiche me le perdo.
Cmq secondo me Huxley ha di certo capito il senso del progresso tecnico-scientifico più di quel genio di FSMosconi.
Sento già un coro di vocine furibonde alzarsi dalla Cupola oltretevere…. “Come?! Hanno osato paragonare la Trinità Santissima, Purissima & Levissima ad una famiglia di scimpanzè?! SIA ANATEMA ET SCOMUNICA!” 😀
Bellissmima iniziativa. Interessantissimo il materiale pubblicato. Complimenti e grazie !. Mi piacerebbe aggiungesti anche gli animaletti nel concetto di famiglia. Io amo la mia cagnolina e i miei gatti, fanno parte indivisibile della mia famiglia, li considero molto più importanti di mia suocera e soprattutto più intelligenti.
🙂
Papa scimmia: Ho problemi con mio figlio, e’ convinto di potere moltiplicare le banane.
Giuseppe: Il mio i pani e i pesci.
Papa scimmia: Questi giovani d’oggi sono un vero disastro.
Giuseppe: E’ proprio vero
“Papa’ scimmia”
la famiglia ideale è composta da individui che si amano, rispettano e vivono in armonia.
non importa se è composta da omosex o da etero, ne’ se prendiamo ad esempio una linda famiglia di esseri umani o un branco di leoni, l’unico comun denominatore che li fa coesistere sarà sempre e soltanto l’armonia e il rispetto, nessun dogma ne’ altro, il concetto di “normalità” è altresì impossibile da descrivere in psicologia e in psicanalisi, leggersi in proposito Freud, Jung, oppure qualche autore della psicologia della Gestalt non vi farebbe male, al limite è contemplato il concetto di equilibrio e disequilibrio ma in relazione ad un soggetto mai ad una società o una famiglia.
Io sono ATEO e non perdo occasione per ribadirlo ,provo ribrezzo per il cristianesimo in particolare,però è vero che oggi le famiglie si sfasciano troppo facilmente,in particolare le donne,mollano marito e figli per un capriccio,o per un altro uomo,spesso più ricco del precedente.Questo razionalmente non può giovare in nessun modo ai figli,ne tantomeno al coniuge.Il divorzio è giustissimo che ci sia, e che ci si rifaccia un altra famiglia.Poi riguardo alle coppie gay,niente da ridire,però quando pretendono di adottare dei bambini,beh qui mi sembra che si esageri un pò.
e… cosa secondo te invece gioverebbe in modo razionale ai figli e al coniuge?
sulle coppie gay niente da dire: poi però dici. che la loro intenzione eventuale di adottare figli è pretesa.
lo dici anche delle coppie etero? o la chiami richiesta in quel caso?
@ dolicocefalo
Rischi la scomunica attento.
A voler far ragionare che un figlio ha il diritto di avere una figura maschile ed una femminile di riferimento…rischi una scomunica latae sententiae dal club.
@enrico
non ho mai sentito parlare di questo “diritto”.
devo dedurre che il bimbo orfano di padre sia tutelato dal tribunale dei minori se la madre non si risposa in tempi adeguati?
o viceversa per l’orfano di madre?
@enrico
volevo renderla edotta del fatto che non appartengo al “club”.
non so se in futuro ne farò parte, ma se anche non fosse, niente cambierebbe nel mio essere ateo.
come del resto si può dire di tutti gli atei che qui scrivono.
dolicocefalo ha espresso qualche idea che non mi sembrava molto “ragionata” (ma posso benissimo aver frainteso, infatti gli ho posto domande. lo si fa anche per chiarire, le risulta?), ma in ogni caso non mi permetterei mai di pensare che possa essere “meno” ateo di me.
si può essere atei sia di destra che di sinistra, impegnati o meno, anticlericali o no, xenofobi, omofobi, antiabortisti, giustizialisti o garantisti.
insomma, la nostra non credenza non è la causa prima di ciò che pensiamo.
l’ateismo non ha dogmi, per ciò che mi riguarda.
immagino lei non possa dire altrettanto.
@manimal
L’ateismo almeno un dogma deve averlo: Dio non esiste.
Ed anche un altro: l’anima immortale non esiste.
Ora, se affermi che è la scienza a dimostrare che non esistono entrambi (Dio e l’anima), cosa che tra l’altro non può essere, abbiamo un altro dogma: la scienza spiega tutto e ciò che non spiega non esiste.
Potrei dilungarmi ancora a lungo con i vostri dogmi, se la cosa non mi venga a noia…
@ Antonio
Dogmi? Quanto per te l’unicorno rosa. Ne può spuntrare uno in qualsiasi momento e dovremmo ricrederci…
Così come può risultare che dopo la morte trovi Thor ad aspettarti nel Valhalla….
In che caso invece si smentisce uno dei vostri “veri” dogmi?
La famiglia naturale non è cattolica ma è naturale nel momento in cui esiste, dovrebbe essere fondata su veri e autentici sentimenti reciproci a cominciare da un nucleo di due persone (sesso, inclinazione, razza, religione non dovrebbero fare alcuna differenza), i rapporti non dovrebbero essere falsificati dagli interessi legati alla proprietà privata (e qui si aprirebbe un capitolo…), non è necessario il matrimonio e infine il senso dei sentimenti non è la procreazione.