Dopo il primo turno delle elezioni in Egitto, i candidati in lizza per la presidenza sono un esponente degli integralisti Fratelli Musulmani e un alto grado militare del passato regime. Rispettivamente, Mohamed Morsy, che ha ottenuto il 24,7% dei voti e Ahmed Shafiq, col 23,6%. La scelta tra i due, col rischio di una deriva islamista o di un irrigidimento autoritario, ha messo in allarme i laici egiziani.
Nei giorni scorsi proprio i partiti, gli attivisti e i candidati di varie impostazioni – socialisti, democratici e liberali – sconfitti hanno firmato un documento comune per promuovere una corrente laica e arginare sia il ‘nuovo’ integralismo, sia un ritorno al passato sulla scia del regime di Mubarak. Una ‘terza via’ all’insegna di una concreta affermazione dei diritti e della democrazia in Egitto.
Come accaduto in Tunisia la mobilitazione laica contro il regime non è riuscita a cambiare le istituzioni, sulle quali hanno preso il sopravvento gli islamici più conservatori e integralisti. I promotori della corrente laica sostengono l’affermazione di uno Stato dove sia tutelata la libertà di religione e di espressione, contro derive teocratiche.
2012 ?
Avanti Cristo?
No avanti un altro!
Insomma nell’intervallo fra due votazioni ed alla vigilia fra un ballottaggio decisivo fra:
1) un nuovo esponente forse in vena di riforme di una dittatura molto parzialmente laica
2) un chiaro rappresentante della teocrazia islamista TOTALITARIA in diretta dal medioevo ma con le armi di oggi
Questi genii del laicismo egiziano si mettono a teorizzare la terza via?
Lodevole idea in generale, ma non potevano aspettare due settimane?
Non potevano nel frattempo pensare a quale sarebbe stato il male minore per l’Egitto, per loro stessi e la loro sopravvivenza fisica, per le donne, per i copti, per i gay, magari anche per la pace che gli islamisti rifiutano, spingendo (con successo)anche altri a respingerla?
Auguri!
il male minore per gli egiziani non islamici dopo la vittoria dell’integralismo sarà la fuga…
certo di scrivere una cosa che sanno tutti, non c’è stata alcuna primavera islamica se non quella propinataci dai mass media in vena di sGooB ogni qualvolta scoppia una rivolta armata in qualche paese estero, al di là della ammirazione personale che nutro verso chi si è fatto ammazzare in piazza Takhrit per un sogno o un ideale, da quelle parti devono aspettare prima un movimento ideologico che distrugga la società attuale, qualcosa di simile al nostro Illuminismo del XVIII° secolo, poi pian piano le generazioni che verrano, presumibilmente tra 1800 anni, potranno costruire uno stato con solide basi laiche.
per ora posso solo constatare la realtà, ovvero non cambia nulla dove comandano i fratelli musulmani.
I movimenti ideologici non nascono dal nulla, si sviluppano e soprattutto attecchiscono quando le condizioni sociali ed economiche sono coerente. L’Illuminismo si sviluppò in Europa grazie all’ascesa della borghesia. Così come le idee socialiste e comuniste ebbero successo con lo sviluppo delle grandi masse urbane proletarie. Cito queste due grandi correnti di pensiero ma lo stesso vale per tutte le tipologie di pensiero.
Si faber hai ragione. A questo punto devi considerare i tempi di maturazione. La borghesia nacque intorno all’anno mille, quando dalle campagne molti si trasferirono nel borgo (da qui la parola borghesi – abitanti del borgo) riciclando i loro beni nell’artigianato e nella piccola e media impresa. Tutto questo avvenne sotto il potere della nobiltà e del clero. Quando la borghesia si rese conto che produceva la ricchezza e non stava scritto da nessuna parte il fatto di dover mantenere le due classi di parassiti, prese la ghigliottina e se ne sbarazzò. Passarono 7/8 secoli dall’inizio della nascita della borghesia alla sua presa di coscienza. Quanto tempo passerà perché il mondo islamico si apra a concezioni più democratiche e laiche? Difficile se non impossibile dirlo, almeno per me.
Onestamente non conosco, nè penso che qualcuno possa conoscere, la risposta. Non posso fare altro che confidare nell’avanzamento a tappe forzate della secolarizzazione. Per quanto sia vero quello che dici in relazione ai tempi storici, è innegabile che i cambiamenti nel mondo odierno procedono con una rapidità impensabile qualche secolo fa. Il progresso tecnologico si porta dietro inevitabilmente dei cambiamenti sociali e, posto che il primo avanza con ritmo esponenziale, è lecito pensare che anche i secondi possano subire un’accelerazione. Ciò non vuol dire che la soluzione sia stare sulla riva del fiume ad aspettare, ma che il ruolo di chi vuole opporsi a certe barbarie sia anche quello di comprendere i cambiamenti sociali e riuscire ad adattare le proprie strategie al contesto in cui si muove.
In fatto di secolarizzazione, vedo sopratutto in Egitto un aumento della pauperizzazione delle masse e anche di un ceto medio basso, che di certo non favorira la democratizzazione dell’ Egitto . Televisione e internet non fa che aumentare la frustrazione facendo vedere di continuo l’ imaggine di cose che non potranno mai avere se non immigrando o rubando . E ovvio che esistono persone
che vorebbero l’ Egitto laico ( Per primo i copti, non perchè sono di mentalita laica, ma che vedono in questo sistema un modo di sopravivere ) ma sarà un camino molto lungo .
@ faber – “il progresso tecnologico si porta dietro inevitabilmente dei cambiamenti sociali ”
Questo è molto piu difficile nelle menti musulmane che altrove….
Negli anni ’20 in Italia soltanto ipotizzare alcuni dei cambiamenti sociali che abbiamo vissuto 40-50 anni dopo era roba da rischiare di essere presi per pazzi o utopisti. Probabilmente sono soltanto un illuso ottimista ma confido che nei prossimi 40 anni molte cose possano cambiare anche in meglio.
Gerard.
Però nelle rivolte del Maghreb, almeno a quel che so, sono stati importantissimi come cassa di detonazione i social network.
Se la gente è abituata ad usare internet, le cose sono due: o glielo si proibisce (ma credo che la gioventù maghrebina non se lo farà togliere facilmente, essendoci abituata e la libertà è un’abitudine difficile da togliersi una volta che la si è assaggiata) oppure sarà difficile tenerla lontana dalla connessione coi giovani della loro età e di altre parti del globo, con tutta l’accelerazione che da ciò nasce.
@ Batrakos
Vorrei tanto darti ragione ma gratta gratta, sotto la vernice modernista trovi una mente plasmata dall’ Islam, in totale rottura con le nostri valori fondamentali …
Giusto, i giovani egiziani non potranno mai edificare una vera democrazia se prima non passano dall’esperienza “illuminista”.
La democrazia non nasce dal nulla-. E per democrazia si intendono libertà fondamentali, capacitò del popolo di scegliere i propri rappresentanti o di decidere direttamente.
Le autocrazie dei paesi islamici non avevano niente di democratico. Erano fondate sullo stato di polizia.
Queste” rivoluzioni”, per quanto parziali, sono un passo avanti. Noi laici non ci aspettiamo i miracoli, ma cerchiamo di apprezzare quel che di positivo si evolve in regioni che la demmocrazia non l’hanno mai conosciuta.
Se si organizzano forze laiche, slegate sia dal regime autoritario che dai religiosi, vuol dire che sta nascendo la democrazia.
concordo, ma queste correnti democratiche devono essere legittimate e finanziate dall’ occidente, in caso contrario saranno strangolate entro breve tempo.
Invece l’ occidente o sta a guardare o appoggia il dittatorello di turno.
Capisco che l’ Egitto e’ un bel bestione che difficilmente l’ occidente puo’ influenzare con efficacia, ma mi si girano le p@ll& pensare che la Tunisia con una popolazione supergiu’ come quella lombarda sia lasciata a se stessa, mentre con relativamente poco potrebbe essere strappata alla gentaglia politica islamica.
@ Faber @ Steve @ Manfredi
Vi prego scusatemi tanto se vi parro’ supponente, saccente, insopportabile. Pero’ secondo me, e con tutta umilta’ fra voi e me esistono delle differenze di percezione dell’islam dovute anche a diversita’ di studio e di esperienza, entrambi fattori troppo importanti per sottovalutarli.
Non credo che abbiate letto il Corano e studiato la Sunna.
Non so quanto abbiate studiato la storia dei paesi islamici, magari un po’ mentre io ne sono piuttosto appassionato da mezzo secolo.
Non credo parliate arabo (neppure io adesso, ma anni fa qualcosina riuscivo a farfugliarla).
Non ritengo da quello che leggo che abbiate frequentato i paesi islamici abbastanza a lungo ed abbastanza approfonditamente come chi ne ha visitati molti e per lavoro e perfino se li aveste frequentati un po’ quasi di sicuro non avete potuto frequentare cola’ persone che VIVONO veramente con le norme islamiche in testa********.
Non conoscete il razzismo popolare diffuso dalla ideologia coranica.
Non conoscete la fobia dello straniero.
Dunque giudicate l’Islam come se fosse una estensione di cio’ che conoscete, il cristianesimo attuale europeo ed italico, con i suoi mali, integrandoli con lo specifico che vi arriva da TV e stampa in genere politically correct, spesso filoislamisti di sinistra, poi irenisti (pacifisti) per vera paura (per se’ stessi e per i cristiani d’Africa e d’Asia se organi del cattolicesimo, poi filoislamisti e filoarabisti anche per corruzione di petrodollari o per antico antisemtismo
Credetemi (o no, la cosa non cambia), secondo me e ve lo dico con tutta umilta’ e con le dovute scuse, non siete proprio attrezzati a capire il mondo islamico o anche solo l’Egitto profondo, popolare.
********Parlando di chi vive veramente con le norme islamiche in testa ovviamente dovremmo escludere dal conto i bevitori di birra mussulmani che stanno in Italia. Costoro sono piuttosto atipici, anche se fra tanti sinceri “apostati pratici” non ne manca qualcuno che quando spaccia ruba o altro magari pensa pure di fare opera meritoria, un inizio di Jihad (obbligatoria per l’Islam).
Piuttosto e’ vero che non ci sono solo costoro. In Marocco, In Tunisia c’e’ anche gente notevolmente europeizzata, e sono perfino molti, ANCHE SE PURTROPPO NON MAGGIORANZE. In Algeria ci sono i Berberi che si vorrebbero scuotere di dosso la colonizzazione araba e l’integralismo islamico. Ma di fronte al fanatismo popolare e molto cattivo con cui hanno a che fare, sono messi male anche loro, almeno per anni a venire.
Se verra’ il segnale del cambiamento laicista in terre islamiche secondo me verra’ da chi di islam ne ha fatta una super scorpacciata a forza ed e’ contemporaneamente abbastanza evoluto e molto incazzato ovvero dall’Iran.
Fino allora disperazione (per i laici le donne i gay) e rilancio del fanatismo religioso e del bellicismo antioccidentale ed antisemita ovunque abbiano bisogno di un capro espiatorio.
L’Iran ha una classe imprenditoriale di tipo occidentale ma non ti scordare che è stata proprio la corruzione, che hanno messo in piedi gli USA con lo Scià, a far credere alla popolazione che l’avvento dell’Islam potesse raddrizzare la situazione.
Noi occidentali pensiamo solo al guadagno quando guardiamo al terzo e quarto mondo, senza pensare alle conseguenze politico-economiche che il nostro comportamento può generare.
E’ vero che è inutile piangere sul latte versato ma è solo pensando agli errori passati che possiamo tentare di non farne dei nuovi.
Sarebbe nostro dovere finanziare tutti quei movimenti democratici e laici che stanno tentando faticosamente di fiorire in quei paesi. Ne saremo capaci? Ho qualche dubbio.
A Marcus,
evvabbe’, c’e’ sempre qualcuno che ti dice: “adesso te lo spiego io”, questo senza sapere naturalmente, nè’ del tuo bagaglio culturale, persone che frequenti, letture varie, studi fatti, paesi che hai incontrato.
Se tu avessi letto attentamente (perlomeno il mio intervento), prima di far scattare le ditina nella tastiera, forse forse avresti evitato la figura di saccente (ed il peggior saccente, colui che tutto sa, e compatisce gli altri che ovviamente hanno fatto studi “minori” o letto a malapena novella 2000).
Giusto x la cronaca, ed anche se non sono fatti tuoi, anche io ho fatto un corso di arabo (I livello), ma mai e poi mai mi sognerei di fare l’ esperto di storia araba o di politica internazionale.
Cio’ posto, quello che ho semplicemente scritto io e’ che pur non tacendo delle difficolta’ economiche contingenti, pur non tacendo la difficolta’ di influenzare mondi diversi dal nostro, pur non tacendo tutto questo, dicevo, perlomeno in Tunisia si deve foraggiare le forze laiche piu’ moderate come la pur piccola ma presente imprenditoria.
La Tunisia ha una borghesia molto attenta ai richiami occidentali, tra gli intellettuali e corpo insegnante/universitario l’occidente è visto ancora oggi come punto di riferimento.
Certo, la marea montante del fanatismo c’e’, ma se consideriamo che la Tunisia ha poco piu’ abitanti della Lombardia l’Europa ha il dovere e le capacita’ finanziarie/tecniche di fermare il fanatismo appoggiando (come gli Usa fecero col piano Marshall e con l’appoggio alla Dc, con l’Italia).
E per l’ennesima volta, non mi nascondo le oggettive difficolta’ e le diversita’, ma la realizzabilita’ di una sfera di influenza europea sulla Tunisia e’ evidente.
Il mio parere è che, anche se i paesi arabi dovranno farne di strada per avere stati rispettosi dei diritti civili, la strada stessa è tracciata. Sono in cammino, ci vorrenno almeno due generazioni, ma il percorso è tracciato. Non serve a nulla stabilire oggi quanto sia compiuta la loro democrazia, se non osservare con dispiacere quanto lavoro dovranno ancora fare e quanti caduti sulla strada della libertà ci saranno ancora. E’ la storia di tutti i popoli, compreso il nostro. Ma le trasformazioni non si ottengono dalla sera al mattino, necessitano del loro tempo e, se possibile del nostro incoraggiamento, con un atteggiamento paziente ma convinto che la strada imboccata, anche se accidentata, piene di insidie e apparentemente sbarrata, sia quella giusta.
Si, va bene. Anche questi non sapendo che pesci pigliare si sono inventati la terza via.
Come voteranno se al ballottaggio si presentano le prime 2 vie? Uno dei 2 candidati oppure si asterranno? Mi pare di aver capito che voteranno per il regime ma che ipocritamente non abbiano l’onestà di ammetterlo.
Comunque anche il cosiddetto fratello musulmeno è un islamico per modo di dire, visto che si presenta agghindato in giacca e cravatta che è notoriamente l’uniforme dei colonialisti e dei loro soci.
Prima o poi dovremo renderci conto che destra-sinistra, laici-religiosi ed altri simili categorizzazioni fanno parte della cultura occidentale. Pretendere di misurare le altre culture col metro del occidente è un atto di arroganza ed un’idiozia.
Si, va bene. Anche questi non sapendo che pesci pigliare si sono inventati la terza via.
Come voteranno se al ballottaggio si presentano le prime 2 vie? Uno dei 2 candidati oppure si asterranno? Mi pare di aver capito che voteranno per il regime ma che ipocritamente non abbiano l’onestà di ammetterlo.
Comunque anche il cosiddetto fratello musulmano è un islamico per modo di dire, visto che si presenta agghindato in giacca e cravatta che è notoriamente l’uniforme dei colonialisti e dei loro lacchè.
Prima o poi dovremo renderci conto che destra-sinistra, laici-religiosi ed altri simili categorizzazioni fanno parte della cultura occidentale. Pretendere di misurare le altre culture col metro del occidente è un atto di arroganza ed un’idiozia.
il mio pessimismo latente mi dice che l’Egitto farà la fine dell’iran (minuscolo, rigorosamente). Magari con qualche “isola” di premissivismo come Sharm, per i tanti maledetti dollaroni degli infedeli.
Sbaglio?
lodevole iniziativa, ma piuttosto tardiva : ho l’impressione che i buoi siano già scappati 🙁
sono sicura che vinceranno i “fratelli”, della serie “dalla padella alla brace”! porco mondo in cui le istanze di libertà sono sempre represse
Certamente, per la loro preparazione, in quei posti i militari sono più adatti a reggere un paese, soprattutto rispetto a un’accozzaglia di persone accecate dal proprio fanatismo.
Non sostenerli ma far parte per sè stessi in questo frangente è da sciocchi. E non dico sciocchi per eufemismo, ma proprio intendo “gente che non ci arriva”.
Infatti notoriamente le dittature militari hanno fatto del gran bene per le nazioni in cui hanno governato.
In paesi a maggioranza islamica, anche sì. Vedi Kemal in Turchia.
Mi associo Camerata.W il Duce!
In Francia è appena uscito un film sulle molestie sessuale in Egitto . A quanto ho visto sul video pubblicita di questo film, sembra una cosa allucinante !!!
Ho mandato l’ articolo uscito su Nouvel Observateur ( ci sono anche articoli in merito su altri giornali …) alle Ultimissime . Questo film meriterebbe di essere visto da chi spera presto un cambiamento delle mentalità arcaiche in questo paese !!!
Il film è intitolato : Le donne del bus 628 – E un film egiziano .
Mi meraviglio che il sito abbia passato sotto silenzio il film Beyond the hills del regista romeno
Cristian Mungiu – Premio interpretazione feminile alle due attrice protagoniste del film al festival di Cannes ….