La generazione americana successiva al baby boom è meno repubblicana e meno religiosa delle precedenti. E anche col passare degli anni, i nati tra 1965 e 1972 rimangono meno legati alla religione. Lo rileva uno degli studi più approfonditi sul tema, coordinato da Barry Cosmin e diffuso dal Trinity College. La percentuale di coloro che si autodefiniscono ‘cristiani’ tra i nati della X Generation è calata del 10% dal 1990 al 2008. Nel 1990, quando gli X-ers avevano tra i 18 e i 25 anni, la percentuale era all’85%. Nel 2008 è scesa al 75%.
Il processo di secolarizzazione quindi si fa più marcato anche in un paese fortemente condizionato dalla religione come gli Stati Uniti. E mette in discussione il luogo comune secondo cui le persone tendono ad essere più conservatrici e più credenti col passare degli anni. Anzi, in questa generazione è diventata più marcata l’incredulità.
Cala anche il peso dei cattolici nella X Generation col passare degli anni. Nel 1990 il 33% del campione si dichiarava tale, mentre nel 2008 solo il 26%. Secondo le stime della ricerca, circa 700mila persone hanno abbandonato il cattolicesimo, rimpiazzati solo parzialmente da immigrati dall’America Latina. I gruppi in crescita sono invece quelli dei cristiani non denominational (dal 12% al 16%) e quelli che non si riconoscono in alcuna religione, passati dall’11% al 16%.
@ Cesare b
“Le Ultimissime di qualche tempo fa sembravano bollettini di guerra d’un’armata vittoriosa. Le piu’ recenti fanno venire in mente le lettere dei combattenti tedeschi da Stalingrado.” (Cesare b)
Beh, dai… 😉
E poi quella sul ritorno alla fede col passaggio dell’età…. 😉
Comunque, ora e sempre, se i fatti sono in contrasto con la teoria tanto peggio per i fatti! 🙂
Come scrivi? Un saluto
PS E’ da intendersi come sfottò 🙂
Nelle altre nazioni esistono anche dati statistici ufficiali e si fanno parecchie indagini su ciò che le persone credono, in modo da aggiornarsi sull’andamento della società. In Italia queste indagini si evitano o, se fatte, non si pubblicizzano. Da queste indagini si vede come la secolarizzazione avanzi, mentre in Italia ci si affida alla propaganda cercando di nnascondere la realtà. Per esempio da noi si è evitato col censimento di porre certe domande adducendo risibili questioni di privacy che invece nella vicina e cattolica Austria non si sono posti. Così nel censimento del 2011 alla domanda se si crede in qualche divinità ben 1,12 milioni su 8,4 milioni di persone ha detto chiaramente no. Sia in Austria che in Germania si vede chiaramente come le due religioni principali perdano velocemente consensi (in Austria siamo passati dal 90 % di cattolici del 1971 al 64% del 2010). In molte nazioni Europee si tiene una contabilità delle partecipazioni alle messe che indicano un continuo calo. Quello che invece è in aumento è l’invadenza, l’aggressività e la visibilità delle varie chiese, in opposizione al loro radicamento nella società.
@ Stefano
Ma che razza di commento è, dov’è il commento di cesare b?
Non si capisce niente.
@ Ottone
Il commento di Cesare b si riferiva a qualche ultimissima fa, nella quale intervenendo su una statistica su i pro-life se ne usciva con la prima frase che ho riportato, affermando che stessimo subendo una Stalingrado.
In altra, commentava che il numero dei credenti aumenta di nuovo nella tarda età, probabilmente a causa di un argomento validissimo quale la fifa.
Il mio è semplicemente un commento scherzoso a quelli, visto che l’argomento di questo thread “smentisce” i suoi. Tutto qui.
L’unica paura?
Che si acuiranno i fanatismi.
Per il resto, l’abbandono delle stupidaggini religiose, si tratta solo di EVOLUZIONE SOCIALE.
Il vero problema è che finora non è stata elaborata una solida filosofia che sia in grado di guidare la mente fuori dallo stadio delle antiche superstizioni. Le religioni campano tutte su banali superstizioni e tutte sono nate per garantirsi delle protezioni nei confronti delle disgrazie future. Ogi trucco ed ogni allucinazione è stata presa per miracolo ed ogni schizofrenico è stato considerato un inviato da Dio. L’ignoranza e l’analfabetismo popolare hanno costituito un facile terreno per chi voleva accumulare immensi tesori. Tutte le chiese e le sette infatti sono sopratutto grandi centri di business e di accumulazioni di capitali. Questo fenomeno ha reso ancora più problematico il processo di debellamento della superstizione. Non dobbiamo solo confrontarci con delle “idee”, ma anche con fiumi di denaro. Il gioco diventa quindi molto più complesso anche perché le religioni, tutte le religione, diventano strumento essenziale di amplificazione e di difesa del capitalismo. Il satrapo saudita che spende 10 milioni di euro in uno shopping parigino non è diverso dal “viaggio” del pontefice che costa 10 milioni di euro. Religione significa disponibilità di denaro a palate per i gestori della “fede” e questo denaro entra nel circuito capitalista e serve a finanziare la riproduzioe del capitale. E’ per questo che Marx aveva pensato la rivoluzione comunista come un processo di liberazione globale dell’umanità, non solo dalla schiavitù materiale, ma anche dalla schiavitù delle idee.
Le persone diventano più credule con l’età se la materia grigia è poca o poco allenata, per cui da giovani non riescono a pensare se non all’immediato e a un certo punto si trovano davanti qualcosa di imprevisto e ingestibile, poveri. Gente istruita ha già scontato per tempo tutte le paure e ripulito la confusione, per cui mantiene la stabilità ideologica che si è costruita.
Se la qualità e la quantità della materia grigia si riflette nell’uso della lingua sei messo male.
Cos’è: caduto il castello di carte?
🙄
Angelo, cerco sempre di imparare. Ammetto che avrei potuto essere meno involuto. A parte questo, quali sono le obiezioni linguistiche?
Speriamo che sia vero. Andrebbe poi considerato che, quella nordamericana, è una società per così dire fatta a compartimenti stagni. In ogni caso, quando si pensa agli States, che causarono non pochi problemi personali al grande Bertrand, è bene tenere a mente questo suo aforisma:
«The whole problem with the world is that fools and fanatics are always so certain of themselves, but wiser people so full of doubts.»
(Bertrand Russell)
alla fine sono statistiche che danno ragione a quello che si percepisce visivamente, quando si va in chiesa, tutti vecchi e pochissimi giovani.
A dire il vero questa statistica ci dice che va anche meglio perchè ci sono meno vecchi che vanno in chiesa di quanti ce ne dovrebbero esssere.
Allora non era vero, come sospettavo, che con l’azianità si diventa più religiosi.
Le varie statistiche sul tema erano falsate dal fatto di vedere la curva attuale di religiosità di chi ha adesso 20 30 … 80 anni. Ma così facendo in realtà non si capisce se la coorte che per esempio oggi ha 50/60 anni è più religiosa di quando questa stessa coorte di anni ne aveva 20/30.
Finalmente uno studio che ci dice l’evoluzione di una certa classe di età da quanti ne aveva 18/25 allo stesso campione oggi. Questo ci dice che nonstante tutto, anche invecchiando, si perde la fede.
Uno dei pochi studi seri che ci dice come vanno le cose.
Il maggior numero di credenti tra le persone anziane è dovuto prevalentemente al fatto che queste persone hanno vissuto in un mondo differente e meno libero subendo da giovani il pesante indottrinamento di cui non sono riusciti a liberarsi, passato che si trascina anche nel presente. Basta pensare alle persone che in Italia erano giovani prima che la chiesa cattolica non fosse più religione di stato, queste persone, come me, non avevano scelta allora e, quindi, per queste classi di età si partiva da un quasi 100 % di cattolici, mentre oggi solo il 70% dei nuovi nati viene battezzato e i giovani di oggi si dimostrano molto meno credenti dei loro coetanei di oltre 30 anni fa.
Se aumenta la libertà, sia delle religioni che dalla religione, si nota che l’adesione alle religioni nelle nazioni più evolute si riduce progressivamente.
Nei paesi come Austria e Germania dove esistono statistiche ufficiali sui fedeli e sugli Austritt si rileva che le persone una volta uscite molto difficilmente rientrano all’interno della chiesa. Sono di pochi percento complessivamente sia i reingressi che i passaggi ad altre religioni.
Un caso emblematico è quello della Germania che ha avuto per 40 anni due storie completamente differenti, con l’ex BRD cristiana che ha perso progressivamente fedeli fino ad avere meno del 60% di cristiani, ma con solo un 9,2 % di atei al 2008. L’ex DDR, invece, partendo da una situazione di nazione a maggioranza protestante alla fine della guerra ha osservato un forte incremento dei non credenti che nel 2008 erano il 59,4 % della popolazione.
Ma anche in questa situazione si osserva come le religioni sia cattolica che protestante nei 23 anni di libertà dalla caduta del muro abbiano continuato a perdere fedeli, negli ultimi 10 anni circa un 15%, arrivando a rappresentare insieme attorno al 20% della popolazione degli ossies (il 31 % nel solo Thüringen), con i cattolici ridotti a pochi percento.
Ecco l’articolo sulla non credenza in Germania e nei vari stati europei + Giappone e USA nel 2008 (tabella):
http://diepresse.com/home/panorama/welt/757436/Jugendweihe_Eine-Firmung-die-den-Unglauben-staerkt?_vl_backlink=/home/panorama/welt/index.do
Ecco i risultati dei rapporti sulla secolarizzazione e sulla presenza televisiva in Italia redatti da CGIL e critica liberale, con finanziamenti dall’8 per mille dei valdesi:
http://www.associazionelucacoscioni.it/sites/default/files/VII%20rapporto%20su%20secolarizzazione%202011.pdf
http://www.left.it/2011/12/25/prigionieri-di-una-fiction-2/1695/
Ancora siete convinti che è il numero a rendere vera una cosa? anche Hitler ne era convinto…
La statistica serve a spiegare e a dare una misurazione di quello che ci circonda poi ognuno trae le sue valutazioni.
@ JC
In effetti … dato che per noi miscredenti i numeri contano pur sempre qualcosa … ehm, vedi … facciamo un po’ di fatica a comprendere che dio possa essere al tempo stesso 1 e 3 …
In effetti un altro ad essere convinto che i numeri non contano nulla è giacobbo. Allora dobbiamo proprio essere dei fessi a non seguire una simile mente, ormai passata ad un livello superiore.
@ JC
prima di fare questa osservazione a noi mettetevi d’accordo tra voi.
Conserverò questo tuo intervento per riproporlo a chi tra i tuoi pensa l’esatto contrario.
Ne discuterete in quella sede.
Ma è probabile che da buon cristiano tu ritenga buona una cosa quando fa comodo e ininfluente quando no.
@ JC
Pensa ai “numeri” e all’8 per mille 😉
sai che nessuno pensava che sarebbe tornato ICI o IMU, anche Hitler ne era convinto…
@ JC
Carissssssimo, sarò la persona più felice del mondo se voi credenti rimarrete quattro gatti con la verità in tasca. 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
@JC
Appunto sono stati gli atei a dire per primi che le divinità son vere perché molta gente crede in loro, non certo il credente pagano Marco Aurelio prima e gli apologeti cristiani poi…
😉
@JC,
ecco cosa ha appena detto Scola:
“Dovete rassegnarvi a un dato di fatto: il popolo di Dio ama il Papa e l’opinione pubblica italiana non coincide con l’opinione mediatica italiana” (Angelo Scola)
Come vedi, chi tiene tanto ai numeri (e lo ha sempre fatto) è proprio la CCAR con i suoi rappresentanti.
Però “gli ultimi panda” si stanno moltiplicando in tutto il Mondo. E questa è una verità.
Ma la cosa interessante è che ha fatto questa affermazione senza aver portato nessun dato oggettivo. Affermazioni quindi gratuite di uno che è stato messo li dal papa proprio perchè amico del papa stesso. Sarebbe un po’ come se un vassallo non elogiasse il suo imperatore a cui deve la sua nomina ed il suo potere, o un Cicchitto non parlasse bene di Berlusconi.
Il fatto che centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo abbiano partecipato alla manifestazione non dimostra niente, altrimenti dovremmo considerare che visto che i sindacati sono riusciti a portare milioni di persone alle loro manifestazioni sono molto amati dagli italiani e più del papa.
Basterrebe fare indagini (fatte da terzi) con domande sul gradimento del papa da parte dei fedeli cattolici e vedere le risposte del popolo di dio, ovviamente mantenendo l’anonimato e scoprirebbero quanto sono presunte queste affermazioni.
Ma in Italia certe domande non si possono porre, mentre all’estero si, e i risultati non sono per niente incoraggianti per la chiesa. In un recente sondaggio in Austria solo il 6% degli austriaci, (l’1 % dei giovani), quindi circa il 10% dei fedeli cattolici, ha detto di ritenere gli insegnamenti del papa vincolanti.
In Germania nel 2009, cioè prima del pesante scandalo pedofilia, il 50% dei cattolici diceva apertamente che non si riconosceva in questa chiesa. E nella recente sua visita in Germania a quasi il 90 % dei tedeschi la sua visita non interessava. Ed in un recente sondaggio in Italia solo il 25 % degli italiani diceva di avere un’opinione positiva della chiesa. In Austria questo papa non è amato dal 72 % dei preti austriaci che vorrebbero riforme (e ben 500 preti finora hanno firmato una ribellione verso Roma che si sta estendendo ad altre nazioni)
Be vedi Roberto se le religioni si attenessero ai dati di fatto semplicemente non esisterebbero religioni…
E’ un post lungo, ma spero possa essere servire e divulgato. E’ il risultato di una breve ricerca.
Forse non ci siamo ancora capiti, ma la vera “potenza” della chiesa non è più “spirituale”. A Dio e a Cristo non ci credono neppure loro, altrimenti non vivrebbero nella più totale ribalderia ed ipocrisia. Dove sta il vero potere? A differenza del contribuente italiano – tenuto all’oscuro sugli affari della chiesa e che corre a versare l’8 per mille per il sostegno del povero prete – sui siti USA si trovano notizie sulla sterminata ricchezza vaticana, così imponente che è stato calcolato che le sue ricchezze sarebbero in grado di mantenere a stipendio fisso l’intera umanità per il prossimo secolo. Il vaticano ha notevoli investimenti e participazioni ovunque nella finanza di “elite”, con i Rothschild di Inghilterra, Francia e America, con la banca Hambros, con Credit Suisse a Londra e Zurigo. In USA con la Morgan Bank, Chase-Manhattan Bank, First National Bank di New York, la Bankers Trust Company ecc. Ha miliardi in partecipazioni con le più potenti società internazionali come la Gulf Oil, Shell, General Motors, Bethlehem Steel, General Electric, International Business Machines, T.W.A.
E’ difficile farsi una idea sulla dimensione di tale ricchezza. Negli USA solamente il suo giro di denaro è secondo solo a quello del governo; è la più grande società che opera negli USA e nel mondo, con una ricchezza che supera quella di Standard Oil, A.T.&T. e U.S. Steel messi insieme. Sempre negli USA la ricchezza “visibile” è valutata in 50 miliardi di dollari, ma quella “invisibile” sfiora i 500 miliardi di dollari. E così di paese in paese sempre con il rapporto 10% visibile 90% invisibile si snoda l’immane ricchezza vaticana che fa il giro del mondo come la corona di un rosario.
Il Wall Street J. dice che la potenza d’affari del vaticano è tale per cui esso è in grado di vendere e comprare oro in blocchi di uno o più milioni di dollari in una volta sola! L’oro vaticano viene stimato in diversi miliardi di dollari, in maggioranza stipati in lingotti dentro la Fed. Reserve. Il resto sta in banche inglesi e svizzere. E’ però solo una piccola porzione di una ricchezza multiforme e sterminata che nessuno è in grado, oggi, di calcolare. Anche questa dotazione aurea pare sia in realtà sottostimata.
Si tenga presente che ciò che noi chiamiamo “cristianizzazione” o “evangelizzazione” nei secoli è stata molto spesso un processo di spogliazione delle ricchezze esistenti nel territorio. La chiesa ha così partecipato alla grande al saccheggio delle risorse della terra, a partire dal grande saccheggio dell’oro delle americhe, dove i Gesuiti avevano impiantato un commercio di estrazione dell’oro in grande stile, in miniere in cui venivano impiegati schiavi. Le sole crociate pare abbiamo fruttato 9000 tonnellate d’oro, in parte finite nelle casse di San Pietro. L’attività di predoneria che ha portato alla accumulazione del più imponente partimonio dell’umanità (in gran parte oggi occultato e reso invisibile) è iniziata con la famosa “donazione di Costantino”. Poi non si sono fermati più.
Di fronte a questa massa di potere e ricchezza, che mai può significare definirsi “laici”, fare un po’ di baccano quando passa il papa? Non significa assolutamente niente. Il Vaticano oggi è in grado di far crollare tutta l’economia mondiale,e di rimandare l’umanità nelle caverne, qualora lo desiderasse. Molto probabilmente ANCHE dietro al disegno attuale di “affossamento dell’Europa e della moneta comune” c’è sempre lei, la potenza infernale e diabolica della chiesa, che non tollera assolutamente che sorga un potere politico unitario in una Europa che essa ha sempre voluto divisa.
La storia dei lingotti del Vaticano e’ confermatissima. A metà del 2010, sapendo in che condizioni viaggiava l’economia mondiale, hanno pensato bene di cambiare una grossa fetta dei loro quattrini in lingotti d’oro, proprio per via della tenuta sui mercati di questo preziosissimo metallo, che come risaputo, e’ meno soggetto a svalutazione. Cambiano quattrini in oro in continuazione, per mantenere il loro potere economico.
Ad ogni modo, certe informative documentate sono degne di estrema attenzione. Per esempio si e’ venuto a conoscenza di una segnalazione fatta dall’ex direttore dello IOR, Gotti Tedeschi, sui “reali” pericoli derivanti dalla crisi economica per la CCAR e le sue entrate.
Non solo il problema del mantenimento dei “privilegi”, ma anche e soprattutto il pericolo delle mancate entrate e delle mancate offerte da parte dei cittadini.
Il problema sottolineato a più riprese da Gotti Tedeschi (che evidentemente aveva una vista moooolto lunga), e’ quello di un mondo cristianizzato (Europa-USA) che si sta impoverendo, mentre un mondo ancora tutto, e ben distante, dall’essere cristianizzato (Cina-India), sta acquistando autonomia e potere.
E’ ovvio ed evidente quale sia il pericolo per la CCAR: avere un appeal su una larga fetta di cittadini che però non possono più fare offerte, e non averne affato su individui che potrebbero versar loro quattrini.
Insomma, nei palazzi della CCAR, non si parla certo di “secolarizzazione” o di calo dei fedeli, per una questione di crisi del fatto religioso o assenza di vicinanza al loro dio. Nei “sacri” palazzi del Vaticano, si parla di “futuro” in chiave esclusivamente economica…Ed hanno una paura indicibile che i futuri paesi emergenti e trainanti delle economie a livello globale, non se li filano di striscio.
Senza ovviamente contare che la crisi economica, la quale ha colpito soprattutto i paesi occidentali, spinge (o spingerà nel caso dell’Italia…mi auguro) molti governi ad incidere sulla posizione della CCAR, con politiche aggressive verso i suoi beni, con la cessazione di privilegi.
Se ne fregano altamente della “X-generation” sempre meno cristiana, se questa “X-generation” e’ squattrinata. Stanno invece provando a mediare e dialogare con la Cina (in cui peraltro riconoscono un paese promotore dell’ateismo), la quale ha dimostrato come se ne freghi di Santa Romana Chiesa, nominando essa stessa i loro Vescovi “di Stato”. Il braccio di ferro e’ tutt’ora in corso, e loro sono distantissimi dal vincerlo.