Nella terra del papa si diventa ancora docenti universitari con il placet dei vescovi

Succede anche nel 2012, anche nella civile Germania.

In Baviera, grazie ad un trattato con la Santa Sede del 1974 (che è in pratica un addendum al concordato del 1924) le nomine dei professori di filosofia, sociologia, pedagogia e scienze politiche di sette facoltà universitarie (quelle che formano i docenti delle scuole elementari) sono soggette al veto dei vescovi cattolici. Si parla di sette (su nove) università, per un totale di ventuno cattedre.

Contro questo inconcepibile privilegio della Chiesa Cattolica sono aperti al momento due contenziosi legali. Il professor Wessels, che nel 2007 partecipò a un concorso per una cattedra coperta dal trattato, sta tentando di far pronunciare un
tribunale sulla costituzionalità delle procedure di assunzione: per motivi tecnici le sue richieste non sono state tuttavia ascoltate. Nel marzo di quest’anno ha allora promosso un appello costituzionale presso la corte costituzionale federale, che non ha per il momento risposto.

Una corte della città di Ansbach aprirà a sua volta un’udienza il prossimo 20 giugno, sempre relativamente alla procedura di assuzione della stessa cattedra: Oliver Hallich sostiene infatti che la clausola di “cattolicità” nel bando del concorso sia contraria alla legge che proibisce discriminazioni di questo tipo.

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