Tunisia, per Ghannouchi abolizione della pena di morte è contro la sharia

Si torna a parlare di pena di morte in Tunisia, che formalmente esiste ancora nel codice ma non è applicata dalla metà degli anni Ottanta. Il procuratore del tribunale di Kef ha infatti chiesto la pena capitale per l’ex dittatore Zine El-Abidine Ben Ali, rifugiato in Arabia Saudita, per la repressione attuata nel corso della rivoluzione che ha fatto crollare il suo regime.

E il leader del partito islamico Ennahdha, che è ora al governo dopo le elezioni, si è nettamente pronunciato contro l’abolizione della pena di morte. Rachid Ghannouchi lo ha fatto adducendo proprio una giustificazione religiosa.

Durante una recente conferenza a Tunisi per il trentunesimo anniversario della fondazione del movimento islamico che ora guida la Tunisia, Ghannouchi ha detto che “la rivoluzione ha restituito lo Stato al popolo e dunque all’islam che è stato marginalizzato in nome della modernizzazione”. Ricordando che il suo partito “opera per una società tunisina moderna, ma lungo il binario dell’islam” e che “l’abolizione della pena di morte è contraria ai precetti della sharia islamica”.

Come accaduto in altri paesi investiti dalla primavera araba, nella Tunisia liberata l’integralismo islamico ha ripreso piede, conquistando le istituzioni e imponendo norme che minano i diritti. Colpendo anche gli atei e minando la libertà di espressione, come nel caso della messa in onda del film Persepolis. E proprio Ennehdha è in bilico tra il deciso conservatorismo religioso che prende a modello l’AKP turco di Erdogan e la costruzione di un’immagine più presentabile, dovendo anche arginare i salafiti.

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46 commenti

Martin L'Utero

Mica ha torto: bisognerebbe prendere esempio e rimettere le cinture di castità alle nostre…femmine.

Roberto Grendene

“l’abolizione della pena di morte è contraria ai precetti della sharia islamica”

io difendo la libertà religiosa

se un maggiorenne in possesso delle proprie facoltà mentali crede che certe violazioni a dettati della sua religione meritino la morte, deve essere liberto di suicidarsi

chi non ci crede, invece, no

Padre Giacobbo da Voyager

finirà male per il semplice motivo che questi tizi non dicono, Ben Alì era un dittatore e bisognava fare come diceva lui mentre noi invece ci comporteremo diversamente, semplicemente dicono adesso facciamo come lui ma per motivi diversi da lui

tutto qui

Southsun

Dove c’è religione c’è la pena di morte.

E più la religione spadroneggia, più il boia lavora.

Assioma incontrovertibile.

Florenskij

@ Southsin. La più “generosa” erogazione della pena di morte verificatasi in Italia è la mattanza dei fascisti ( dopo il 25 aprile 1945 ) ad opera di elementi che ritenevano di appellarsi alla Resistenza e alle sue esigenze di “giustizia” e di vendetta ( vittime del repulisti: 50.000 o giù di lì ). L’Italia ha abolito completamente la pena di morte DOPO il Vaticano ( che la riservava agli attentati contro il Pontefice ) quando è stata eliminata dal codice militare di guerra. La più imponente mattanza per motovo politici è quella della Cambogia ( regime ateo ). Però prima ci sono le performances del regime sovietico ( ateo ). Questo per chi vede la scuola come alle elementari, con segnati sulla lavagna i buoni da una parte e i cattivi dall’altra-

Ora veniamo a una questione pratica: quando i Resistenti di una causa giusta ( democratica, progressista, nazionale e quant’altro ) scoprono un traditore o una spia che fanno? Consigliano il ravvedimento oppure fucilano come facevano i Partigiani ? Su questo vedasi il film “Porzus” e anche la scena della fucilazione del prete in “Tierra y libertad”, Quale altro sistema userebbe lei contro siffatti pericolosi figuri? La banda partigiani si porta dietro il trsditore in un gabbione?

whichgood

La racconti bene Flo’. La pena di morte in Vaticano non era riservata agli attentatori del papa:
“Tutte le offese o gli insulti commessi all’interno del territorio italiano contro la persona del Supremo Pontefice, causati dal significato di discorsi, atti o scritti, saranno punibili allo stesso modo che come offese e insulti contro la persona del Re”
Bastava una parola non gradita dal papa per essere ghigliottinato nella piazza pubblica.
E guardi che sorpressa ho trovato:
“La pena di morte venne rimossa completamente dalla Legge fondamentale del Vaticano solo il 12 febbraio 2001, su decisione di Giovanni Paolo II.”
Infine, nessun relime ateo ha causato massacri nel nome dell’ateismo.
Florenskij, Mastro Titta sarebbe orgoglioso di aspettarla sul patibolo, la sua faziosità offende la sensibilità papale.

whichgood

Correzione:
La pena di morte in Vaticano non era riservata SOLO agli attentatori del papa.

fab

Flurenskij, mi risulta che i morti “per inquisizione” non siano pochi (e per favore evita l’ipocrisia del braccio secolare). Mi risulta altresì che la morte sia preferibile a sopravvivere all’inquisizione. Mi risulta infine che uccidere per tortura, pubblica o segreta (ruota, rogo e amenità varie) sia una specialità tutta vostra.
Il tutto applicato su popolazioni più piccole e con mezzi meno potenti degli attuali, se no chissà che cosa avreste perpetrato.

E, già che ci siamo, non sarebbe male che evitassi spazi fra le parentesi e il testo che contengono.

Red Passion

@ flo
Che strano. Non hai parlato della pena di morte nei regimi fascisti e nazisti. In più hai usato le parole “la banda partigiani”. Per te i partigiani erano banditi. Per te la parola partigiano è un insulto da associarsi a bandito, esattamente come facevano fascisti ed occupanti nazisti.
Bene, adesso di flo abbiamo un quadro un po’ più deciso: integralista cattolico (talebano de noaltri) e vergognosamente fascista. Com’è il tuo motto? Dio, patria e famiglia, vero?
Sei solo una canaglia e come tale meriti solo disprezzo

Martin L'Utero

Immagina un nano che si erge in punta di piedi su uno sgabello da bar per sembrare normale.

Sei u-gua-le!

Ah ah ah!

stefano

esiste qualcosa nel nostro universo che non sia vietato dalla sharia? forse il diritto di suicidarsi per questi figli di bottana retrogradi ottusi rimasti nel medio evo.

francesco

La pena di morte c’è in molti paesi, compresi quelli occidentali.
Gli USA sono alla guida della pattuglia dell’occidente che pratica tranquillamente e da sempre la pena di morte. Non ho mai visto ondate di sdegno nè campagne contro quel regime, che viene invece portato come esempio da imitare per i nuovi regimi del nord africa. Perdipiù gli USA si sono piazzati in italia con le loro basi militari da oltre 60 anni senza che il popolo abbia alcuna possibilità di cacciarli via e nessuno riesce a vedere la fine di questo dominio militare. Gli USA rappresentano quindi oggettivamente per gli italiani un pericolo molto più grave e concreto dei tunisini.
Quanta falsità ed ipocrisia c’è nella scelta dei bersagli contro cui lanciare battaglie ideali.

stefanogio

Quello che fa inorridire non è la pena di morte in sè (che io comunque rifiuto in ogni caso) ma la giustificazione su base religiosa

francesco

Il problema non sono le leggi in sè, ma chi le fà.
In democrazia le leggi le fà il popolo, cosa che notoriamente non avviene in italia.
In democrazia è il popolo che decide cosa delegare ad istituzioni e ‘rappresentanti’ e cosa decidere direttamente riservandosi comunque ed in qualunque momento il potere di revoca delle deleghe concesse. In italia avviene il contrario. E’ il regime a decidere cosa concedere al popolo. Quindi il sistema politico che c’è in questo paese è un antidemocrazia pura e cominciare ad affrontare questa pesante realtà mi sembra una questione per tutti noi più importante, perchè la vivamo sulla nostra pelle, rispetto a cosa dice chi ha vinto le elezioni in tunisia.
Fatta questa necessaria premessa, per mettere nella giusta prospettiva quali dovrebbero essere le priorità delle nostre preoccupazioni, anche la questione della pena di morte andrebbe considerata dal punto di vista dell’esercizio della democrazia. Non dal punto di vista ideologico, e quindi religioso dato che la religione non è altro che una ideologia, almeno fintanto che è intesa nella sua accezione politica.
La questione della pena di morte dovrebbe comunque porsi esclusivamente nel caso di reati gravissimi come per es genocidi, stragi, torture di massa o furti colossali e continuati al danno della popolazione cui non si riesce in alcun modo a porre un freno, come per es quelli di cui è responsabile il regime che imperversa impunito in italia. E’ quindi solo in casi estremi è giusto che il popolo sia messo in condizione di difendersi contrastando la violenza che sta subendo con i mezzi che ritiene più idonei compresa la pena di morte se questa fosse l’unico modo per limitare i danni provocati dallo strapotere di criminali incalliti.

Maurizio da Gorizia

Manifestazioni contro gli USA perchè praticano la pena di morte?
Io me ne ricordo diverse. Una non estesa ma piuttosto palese è stata per un tale O’Dell, che Leoluca Orlando fece seppellire a Palermo. E che pare fosse davvero innocente. Ricordo che in quell’occasione persino il Pentagono disse ai militari di stanza in Italia di non fare troppo gli esibizionisti.
Che oggi la stampa censuri la pena di morte negli USA per servilismo è un altro fatto.
A me gli americani non piacciono perchè si credono infallibili (un po’ come un certo personaggio), pur dando prova di non esserlo.

Non amo però nemmeno gli islamici (di qualunque stato e lingua siano, forse si dimentica che non tutti gli stati islamici parlano arabo), pur non volendoli distruggere. Se vengono a rompere i “cosiddetti” a casa mia, allora diventerebbe un’altra storia.

Batrakos

Secondo me più che discutere sulla validità della democrazia diretta rispetto a quella rappresentativa e di altre mozioni sulla forma-stato è utile interrogarsi sui presupposti della democrazia.
Secondo me i presupposti del funzionamento della democrazia sono due: un’equità nella distribuzione della ricchezza e un’istruzione diffusa.
Perchè solo su popolo coeso e maturo può fondarsi un’opinione pubblica matura e partecipativa, che a mio avviso è la garanzia della non degenerazione di un sistema che si vorrebbe democratico.
Solo dopo questo presupposto si può discutere sulla forma di gestione: una democrazia il più possibile diretta vuole un popolo istruito e capace di avere un minimo di nozioni anche su argomenti complessi di economia, geografia politica, storia, giacchè potrebbe dover deliberare anche su questo; una democrazia rappresentativa vuole un popolo sempre attento a che gli eletti non tradiscano il programma ed il mandato facendosi i fatti loro, perchè anche la pluralità di informazione non può darsi se la gente non è matura, stimolata e pronta a farsi domande anzichè accettare supinamente ciò che le viene propinato.

Tiziana

@batrakos

quindi sarai d’accordo (io almeno lo credo) che l’italia non è un paese democratico

Batrakos

Tiziana.

Per quel che riguarda la storia attuale, io credo che dal commissariamento di Papdopulos in Grecia al Governo Monti sia in grossa crisi la democrazia rappresentativa che sta diventando pura e semplice amministrazione di regole imposte dall’alto della governance dei mercati (come dice bene Francesco).
Per il resto io credo che, nonostante mille ostacoli (e qua, visto che siamo in un blog laico va sottolineata la mancata laicizzazione del Paese, per colpa anche di Togliatti giacchè di lui si parla sotto), l’Italia, dal dopoguerra all’inizio degli anni ’80, abbia avuto una buona crescita culturale e civile, culminata nei referendum e in una serie di tutele sociali quali la sanità e i diritti del lavoro.
Gli anni ’80 sono stati quelli del riflusso, perchè, per vari motivi (non ultimo la degenerazione militarista di parte del movimento), il conflitto si è fermato; e, riprendendo quanto dicevo sopra, l’unica condizione per poter realizzare i due presupposti sta -secondo me- nella capacità di recuperare in aperture politiche il conflitto stesso, cioè non farlo degenerare in pura e semplice violenza ma saper trasformarlo in innovazione politica; mi permetto di consigliare, se ti interessano questi discorsi sul rapporto tra lotte e formalizzazioni politiche, la lettura del libro Tumulti di Augusto Illuminati, che in mezzo a posizioni poco condivisibili (perlomeno da me), su questo tema è molto interessante.
Gli anni ’80, con la fascinazione della Milano da bere e del craxismo, hanno saputo recuperare un consenso passivo che sta vanificando quella crescita che avevamo avuto.
Almeno questo è il mio punto di vista.

Gérard

Non credo che sia impossibile chiedere la chiusura delle basi NATO in Italia : basta la volontà politica ! La Francia lo fece meno di 50 anni fa, uscendo di fatto della NATO, e questo in piena guerra fredda ! ( Questo maladetto Sarkozy ne attuo il ritorno pochi anni fa purtroppo !! ) .

Giorgio Pozzo

Non generalizziamo per favore. I seguenti stati USA hanno abolito la pena di morte:

Alaska
Connecticut
Hawaii
Illinois
Iowa
Maine
Michigan
Minnesota
New Jersey
New Mexico
North Dakota
Rhode Island
Vermont
West Virginia
Wisconsin

francesco

Prendendo per buoni il tuo dato gli stati che hai elencato sono 15 su 52. Questo vuol dire che gli altri 37 stati hanno la pena di morte. Dato che nella maggioranza (circa 71%) degli stati c’è la pena di morte è corretto generalizzare.

Batrakos

Per quanto io sia sempre contrario alla pena di morte, a livello di stato di diritto c’è una differenza enorme tra il mettere a morte un assassino e stupratore sadico seriale o un apostata della religione.
Credo che questo sia il punto centrale della questione: dove uno è messo a morte per una scelta su se stesso che non fa torto ad altri cade lo stato di diritto democratico e si passa alla dittatura della maggioranza (sempre che poi davvero la sharia sia espressione della maggioranza e non di una minoranza egemonica su una maggioranza silenziosa e passiva, ma ora questo è un problema che non conta).
Che poi gli USA siano una dittatura del mercato sul welfare e che siano state messe a mortepersone innocenti (Sacco e Vanzetti) o detenute per tempi assurdi persone senza arrivare alla verità (Peltier) è vero, ma mettere a morte un apostata o un omosessuale è una cosa diversa che esula dalla pena di morte in senso astratto.

Laverdure

@Francesco
Caro francesco,la pena di morte c’e’ ancora da noi,eccome.
Semplicemente e’ lasciata all’iniziativa privata: hai mai letto delle innumerevoli esecuzioni di pregiudicati (e non) avvenute,anche di recente ,nelle strade e nei locali pubblici ,specialmente nelle citta del sud ?
E dei numerosi passanti rimasti coinvolti per pura fatalita,a volte con esiti letali ?
E del fatto che le vittime,nel caso dei pregiudicati,avevano una fedina criminale lunga
un chilometro ?Chissa per quale illusionismi giudiziari si trovavano in liberta.
Una vera fortuna per noi che tali illusionismi si spengano davanti ai cancelli del cimitero.
L’unica consolazione e’ che probabilmente tali esecuzioni contribuiscono a limitare (un pochino) la criminalita piu’ di tutte le sentenze della nostra ineffabile magistratura.
Alla faccia del sacro zelo di Carnevale e delle amnistie di Ratzinger.

francesco

Florenskij, la chiesa cattolica non può permettersi di dare lezioni a nessuno. Intanto la pena di morte è stata abolita da paolo vi negli anni 60, quindi in tempi recenti, anche se la chiesa non ha più potuto sfogare la libidine di ammazzare la gente da quanda è stata ricacciata nel suo covo all’interno delle mura vaticane. Da allora non ha esercitato la sua graziosa prerogativa di uccidere solo perchè non ha più potuto farlo. Ma fino all’800 la chiesa si è sempre mostrata molto attiva e solerte nel rendere ben chiaro a chi bisognasse obbedire.
Per limitarmi al esercizio della ‘giustizia’ nei confronti dei suoi adepti la chiesa ha torturato e massacrato oltre 50 milioni di cattolici in modo ininterrotto per circa 600 anni. Questo numero è solo una sottostima degli storici che poveretti sono dovuti ricorrere alle stime essendo il numero delle vittime non calcolabile con precisione. Ovviamente i non cattolici massacrati dalla chiesa cattolica sono stati molti di più.

stefano

@ florensky

le vittime fasciste del dopo guerra ammonterebbero a 50.000? magari !!! purtroppo non sono state oltre le 4.500 grazie proprio ai loro nemici giurati, i “comunisti” alla Togliatti per esempio, che preferì chiudere gli occhi davanti alle atrocità commesse dai repubblichini insieme con i nazisti stendendo un bel velo nero sopra di esse, permettendo un quasi totale riassorbimento di feroci criminali nella pubblica amministrazione e non di rado nelle forze dell’ordine ed in politica.

francesco

Tra tutte le amnistie fatte dal regime la famosa ‘amnistia togliatti’ è stata di gran lunga la più vergognosa. Grazie a questa ed ad altri simili provvedimenti i fascisti si sono tutti riciclati nel regime post fascista che dura tuttora ricollocandosi tranquillamente nei vari partiti nell”arco costituzionale’. Come dice il nome l’amnistia togliatti non l’ha fatta un democristiano ma un ducetto del pci esponente di spicco della ‘sinistra’.
Basterebbe un po’ di conoscenza della storia per smontare le ricostruzioni false e propagandistiche di quella parte del regime che si fa chiamare ‘la sinistra’.

Federico Tonizzo

Anche prescindendo dalle questioni sulla “liceità” e/o sulla “umanità” della pena di morte, occorre osservare che già in “Occidente” tanti processi finiscono con sentenze che tempo dopo si rivelano errate perchè viene trovato il “vero colpevole”, o che vengono ribaltate con il rifacimento del processo dopo un ricorso… Figurarsi cosa succede quando un processo viene addirittura fatto molto per le spicce e con solo un paio di testimoni più o meno interessati o corrotti con denaro come – suppongo – accade nei Paesi dove viene applicata la sharia… 🙁

francesco

Questo tipo di errori non si verifica nel caso di grandi criminali (per es criminali nazisti, fascisti, saddam hussein e simili oppure grandi ladroni nostrani, tipo craxi e compagni) i cui delitti sono ampiamente documentati. In questi casi non esistono gli errori giudiziari. Spesso i grandi criminali se ne fregano della legge ed il loro potere di corruzione è tale che se non fossero tolti di mezzo continuerebbero a delinquere impuniti senza essere fermati da nessuno. La banda craxi è infatti più florida che mai essendo stata tutta riciclata nei partiti del regime. Se ci fosse stata la sharia non dovremmo più costretti a subire le malefatte di questi loschi individui.

Batrakos

Francesco.

Se ci fosse la sharia le donne senza velo avrebbero problemi, gli omosessuali non te ne dico, gli apostati peggio pure…
Dal momento che la sharia non è condizione necessaria per punire gli illeciti dei potenti e nemmeno sufficiente (nel senso che in Arabia Saudita, molto vicina alla sharia, la casta gode di privilegi immensi), non mi sembra una via da prendere in considerazione visto il livello di repressione delle libertà individuali che comporta.
Non ho capito bene il riferimento a Saddam, visto che è finito impiccato.

francesco

Batrakos,
saddam era solo un esempio di individuo per cui il problema dell’errore giudiziario non si pone.
La questione della sharia è secondo me posta in maniera fuorviante. Un conto è parlare di sharia, un altro è parlare di islam, anche se la connessione tra le 2 cose sembra automatica essendo la sharia per definizione legge islamica. E’ come parlare di democrazia in italia. A sentire il regime l’italia è una democrazia (anzi secondo la propaganda cui siamo tutti avvezzi è un paese democraticissimo) mentre nella realtà non lo è affatto, non avendo nessun cittadino facoltà di decidere alcunchè se non di rinunciare alla facoltà di decidere a favore di un altro che poi esercita questa delega coatta a suo totale vantaggio personale senza rendere conto a nessuno (neanche alla legge) se non alla propria ‘coscienza’ (come dire, oltre al danno anche la beffa).
L’arabia saudita non è un paese islamico anche se c’è la sharia, che come dici usa come strumento di violenza contro i poveracci e soprattutto contro gli islamici. I gerarchi che regnano in arabia sono alleati (anche e soprattutto militarmente) degli usa e nemici mortali degli islamici che perseguitanio attivamente. Ricordi l’episodio dell’assalto alla Mecca negli anni 70, passato in sordina nella nostra stampa? In seguito a quella rivolta il re si è furbescamente cambiato il titolo ridefinendosi ‘guardiano dei luoghi santi’ ben sapendo che per l’islam farsi re di altri esseri umani è un atto blasfemo, essendo Dio per gli islamici l’unico cui si possa attribuire questo titolo. In realtà il monoteismo è stato in origine un potente deterrente verso chiunque avesse provato ad instaurare rapporti di sopraffazione nel confronto di altri esseri umani. Questo connotato si è poi storicamente e mitologicamente (da davide in poi) perso ed oggi sono proprio i regimi gerarchici che portano a proprio sostegno e giustificazione la ‘religione’.

francesco

Batrakos,
saddam era solo un esempio di individuo per cui il problema dell’errore giudiziario non si pone.
La questione della sharia è secondo me posta in maniera fuorviante. Un conto è parlare di sharia, un altro è parlare di islam, anche se la connessione tra le 2 cose sembra automatica essendo la sharia per definizione legge islamica. E’ come parlare di democrazia in italia. A sentire il regime l’italia è una democrazia (anzi secondo la propaganda cui siamo tutti avvezzi è un paese democraticissimo) mentre nella realtà non lo è affatto, non avendo nessun cittadino facoltà di decidere alcunchè se non di rinunciare alla facoltà di decidere a favore di un altro che poi esercita questa delega coatta a suo totale vantaggio personale senza rendere conto a nessuno (neanche alla legge) se non alla propria ‘coscienza’ (come dire, oltre al danno anche la beffa).
L’arabia saudita non è un paese islamico anche se c’è la sharia, che come dici usa come strumento di violenza contro i poveracci e soprattutto contro gli islamici. I gerarchi che regnano in arabia sono alleati (anche e soprattutto militarmente) degli usa e nemici mortali degli islamici che perseguitano attivamente. Ricordi l’episodio dell’assalto alla Mecca negli anni 70, passato in sordina nella nostra stampa? In seguito a quella rivolta il re si è furbescamente cambiato il titolo ridefinendosi ‘guardiano dei luoghi santi’ ben sapendo che per l’islam farsi re di altri esseri umani è un atto blasfemo, essendo Dio per gli islamici l’unico cui si possa attribuire questo titolo. In realtà il monoteismo è stato in origine un potente deterrente verso chiunque avesse provato ad instaurare rapporti di sopraffazione nel confronto di altri esseri umani. Questo connotato si è poi storicamente e mitologicamente (da davide in poi) perso ed oggi sono proprio i regimi gerarchici che portano a proprio sostegno e giustificazione la ‘religione’.

Batrakos

Francesco.

Detto sinceramente, non riesco a comprendere il senso e il fine del tuo discorso.
Diciamo pure che in Italia abbiamo una democrazia di nome e non di fatto…proprio perchè consideriamo buona cosa la democrazia.
Fare lo stesso paragone con la sharia vorrebbe dire che, se la sharia fosse applicata bene, essa sarebbe cosa positiva, ma, per come la so io, è la sharia in tutte quattro le scuole, e non una sua stortura, che prevede, in caso di giudizio degli ulema in un sistema islamico, le pene dette sopra (per gay apostati e pure le pene corporali in alcuni casi) .
Mi risponderai che la maggioranza del popolo la vuole; beh per me un sistema che non garantisce i diritti umani delle minoranze non è mai un sistema accettabile per chi si reputa democratico ( a meno che non si sia in un momento di totale vuoto giuridico assolutamente di minimo tempo in caso di rivoluzioni violente e dunque di guerra civile dove di fatto la giurisdizione cade).
Mi risponderai anche che la sharia, se correttamente intesa, va applicata ai soli musulmani. Beh, se uno nasce come musulmano e fa apostasia va giudicato come musulmano (altro punto fermo della sharia nelle teonomie musulmane) e potrebbe anche venire ammazzato.
Io credo che, per quanto debba essere calata nei processi e nei tempi storici, il principio di laicità costituzionale sia imprescindibile per un sistema giusto, perchè è la laicità a garantire i diritti umani fondamentale delle minoranze politiche sociali e sessuali, al di là che poi spesso venga usata, come la democrazia, in modo distorto.

Devo disconnettermi, tornerò a leggere più tardi.

francesco

Batrakos,
come dici tu democrazia vuol dire che la maggioranza del popolo (non dei suoi fantomatici rappresentanti) si sceglie le proprie leggi. L’alternativa sarebbe che le leggi le sceglie una minoranza (di solito molto esigua e che rappresenta solo se stessa) e questa non è democrazia. Mi sembra che questo sia il prezzo minmo da pagare se vuoi vivere in società. Non si può pretendere che tutte le leggi siano come le vogliamo noi. Ciò che distingue la democrazia dagli altri sistemi politici è il metodo con cui si fanno le leggi non il loro merito.

Batrakos

No, Francesco, dipende dal concetto di democrazia.
Esiste quella cosa che si chiama Costituzione che fissa i paletti per il governo, in modo che la maggioranza governi ma senza diventare oppressione delle minoranze nei loro diritti fondamentali, per cui, ad esempio, una maggioranza può fare le leggi ma non tutte…ovvero non può. ad esempio, mettere a morte gente coi capelli rossi o verdi.
Governo della maggioranza è un conto, oppressione delle minoranze è un altro.
Che poi nonostante la Costituzione ciò non avviene è perchè spesso mancano i due presupposti della democrazia di cui dicevo sopra, ma concettualmente e per principio nessuna distorsione della democrazia autorizza un’oppressione delle minoranze, altrimenti, per come la vedo io, dalla democrazia (che non può essere disgiunta dallo stato di diritto) si passa alla dittatura dell’arbitrio della maggioranza.

francesco s.

@Francesco

posso anche essere d’accordo sul resto, ma sulla sharia parli sul serio o stai scherzando?

Se non scherzi ti ricordo che è come applicare la legge del taglione assai diffusa nell’antico testamento da cui trae ispirazione anche la legge islamica. Senza contare le conseguenze che dice batrakos.

Capisco che non ti piaccia la politica USA (manco a me) ma addirittura arrivare ad abbracciare la sharia è come darsi martellate sul glande, permettimi la “metafora”.

Gérard

@ Francesco – La tua risposta a Batrakos ore 12.41
Dio è uno fra i tanti titoli di Allah e questi non possono essere attribuiti agli esseri umani . Però ci sono eccezzioni e fra quelle il titolo di Re ( Melik ) . Dunque il re dell’ Arabia saudita non ha commesso nessun blasfema . Poi non vedo in che modo puo essere stato ” furbesco” il fatto di essersi intitolato Protetttore degli luoghi santi al posto di Sua Maesta, in quanto tutti regnanti del Hedjaz prima dell’ arrivo degli Saud erano ” Sharif ” ossia ” Guardiani degli luoghi santi ” .

Federico Tonizzo

@ francesco delle 11:27:
Ok, non ci piove sulla delinquenzialità di Craxi e dei suoi “compagni di merende” ancora attualmente al potere.
Ma cosa dire di Giulio Andreotti, che – pur essendo mafioso conclamato (ma “prescritto”) – è stato condannato/assolto/condannato/ASSOLTO dopo innumerevoli anni di processi???
E che dire del palese criminale Berlusconi, che si è fatto aggiustare le leggi e quindi – dopo vari gradi di processi per molte accuse – ed ora è ancora lì, a piede libero e a fare il gradasso sparando pure ogni tanto ancora battute idiote del suo stile?

francesco

Fabrizio,
ho fatto solo il nome di craxi considerandolo degno rappresentante della categoria cui appartiene. Personalmente non c’è l’ho con le singole persone ma col sistema di potere che rappresentano. Quindi non mi interessa fare graduatorie di chi è peggio. D’altra parte giudicare gli altri ottunde la mente. Preferisco ragionare sulla politica in generale più che pensare alle colpe dei singoli anche perchè scadrei nella logica delle simpatie/antipatie personali.

Martin L'Utero

@ Florenskij

Immagina un nano che si erge in punta di piedi su uno sgabello da bar per sembrare normale.

Sei u-gua-le!

Ah ah ah!

alessandro pendesini

Potrei essere favorevole alla pena di morte se si potesse dimostrare che tramite questa un potenziale assassino non commetterebbe l’irreparabile, specialmente quando trattasi di persone innocenti ! (l’istinto di vita potrebbe essere la ragione principale del suo eventuale desistere).
Purtroppo delle statistiche pertinenti non esistono (a mia conoscenza) su questa tematica.
Paradossalmente legalmente, Robin Hood è un ladro e un criminale ; moralmente è un benefattore… Uccidere, rubare e commettere spergiurio, è illegale, a meno che non sia un’ideologia e/o il governo che lo decide….
Ognuno di noi puo’ vedere chiaramente a che terapia intensiva (o palliativa) la parola ETICA è a volte sottomessa perché abbia ancora l’aria di avere un significato. Viene a volte utilizzata senza nessuna sincerità, come una semplice bandiera !
Certi « illuminati » non dovrebbero perdere di vista che la violenza è largamente accettata perché è RADICATA e SANTIFICATA nei testi “sacri”. Questi fanatici megalomani (e minimizzo) ritengono assolutamente logico utilizzarli in un mondo particolarmente irrazionale e violento, al fine di non perdere il loro dominio !

Maurizio da Gorizia

Io ho conosciuto diverse persone che si dichiaravano non favorevoli alla pena di morte ma piuttosto che la avrebbero giustificata se e solo se la vittima fosse stata lo Stato e non persone singole, perchè secondo loro uno Stato non può diventare una specie di sostituto in una vendetta personale, mentre se è attaccato esso stesso può difendersi anche in maniera estrema.
Io ero e sono contrario a questa visione, pur essendo piuttosto “accomodante” sulla legittima difesa, proprio perchè lo Stato è il massimo garante non può diventare vendicativo come un singolo e su un singolo.
In pratica, loro avrebbero lasciato fucilare i Serenissimi ma non la Banda della Uno Bianca. 😕
Ho trovato piuttosto sorprendente che la maggior parte delle persone che mi ha esposto questa opinione sulla pena di morte fosse di sinistra.

Siccome io Giurisprudenza l’ho studiata, ho compreso che la Sharia è un “magistero” religioso elevato a legge dello Stato (nemico di Dio = nemico dello Stato). Chissà della Sharia cosa ne penserebbero quelle persone di cui ho parlato a inzio post.
Non credo sia un caso: è da alcuni anni che non sento più nessuno esporre quella tesi…

francesco

Batrakos,
ho capito come la pensi sulla pena di morte ma per noi che viviamo in italia non è questo il punto. Perchè qualsiasi siano le nostre convinzioni (su qualunque argomento) queste non potranno mai essere tradotte (con il peso che ci compete come singoli individui) in decisioni di carattere pubblico proprio perchè manca la democrazia. Le nostre idee e convinzioni sono destimnate a restare nel limbo delle opinioni personali e degli scambi come questo che stiamo facendo ma non avranno mai un peso politico reale.

Batrakos

Francesco,
secondo me la questione-democrazia è più complessa del semplice dilemma democrazia-diretta o rappresentativa, e ora sarebbe un po’ lungo tornarci, anche perchè nel corso dei ripetuti interventi in questo thread credo di aver già detto come la penso.
Certamente concordo sull’erosione odierna dei (già limitati) diritti democratici in molti paesi dell’UE, che, e secondo me non è un caso (perchè secondo me non è un caso credo di averlo detto stamane), viaggia di pari passo con l’erosione dei diritti sociali e del lavoro.

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