Gay Pride: sul sito Uaar una scheda informativa sull’omosessualità

Domani si svolgerà a Bologna il Gay Pride Nazionale. Vi parteciperà anche una delegazione Uaar. L’appuntamento, per chi volesse unirsi a noi, è per le 14,30 a Piazza di Porta Saragozza. Un esponente Uaar interverrà inoltre dal palco ufficiale.

Per festeggiare l’evento il sito Uaar ha deciso di pubblicare, nella sezione dedicata alla laicità, una scheda informativa sull’omosessualità. Invitiamo tutti a consultarla per rendersi conto di quanto le rivendicazioni del movimento GLBT siano rivendicazioni assolutamente laiche.

32 commenti

cyberego

Visto che le persone lgbt hanno la loro,
posso proporvi un bozzetto per la bandiera gli atei/agnostici/miscredenti ecc. ?
A chi mi rivolgo, al dottor Càrcano?

cyberego

Ma io intendevo qualcosa di più artistico,
queste fanno tanto “sindacato” (absit iniuria verbis).

Fabrizio Ede

Apprendo dalla scheda informativa che da un lato l’omosessualità è un orientamento sentimentale e sessuale e da un altro lato che è riscontrabile in natura.
Qualcuno può correggere il documento ?
E’ un evidente contraddizione tra libertà e necessità.

nightshade90

non vedo alcuna contraddizione nel fatto che un orientamento sentimentale e sessuale sia riscontrabile in natura.
si nasce omosessuali. così come si nasce etero. e ciò avviene anche fuori dalla razza umana. qual’è il problema?

fabrizio ede

una cosa che si fa per natura non si fa per scelta: puoi fare diversamente oppure no?

nightshade90

difatti nessuno è omosessuale o etero per scelta. un etero non potrà mai provare reale attrazione verso membri dello stesso sesso, nè viceversa un omosessuale potrà mai provare davvero attrazione per membri del sesso opposto.
e tutto questo si chiama orientamento sessuale. che non ha nulla a che fare con la scelta (si è liberi nella scelta del partner, ma non nella scelta del proprio orientamento sessuale)

myself

Non ho capito quale sarebbe la contraddizione. Anche l’eterosessualità da un lato è un orientamente sentimentale e sessuale e da un altro lato è riscontrabile in natura.

firestarter

le capre dell’UCCR (una delle due C sta per Capre) si manifestano in forme variegate

faber

Quella che tu chiami necessità può in realtà essere definita come soddisfazione delle proprie pulsioni (utilizzo questo termine pur non essendo affatto un “freudiano”) o, in termini a mio avviso più appropriati, ricerca dell’appagamento personale che alcuni chiamano felicità. Tale concetto è piuttosto soggettivo ed esempio ne è la variegatezza di modelli di vita che gli individui decidono di vivere. Uno degli aspetti importanti della libertà che si è affermato in molte società è proprio quello di consentire a tutti gli individui di ricercare l’appagamento personale negli ambiti più disparati. Chiaramente l’estrema soggettività di questo concetto ha reso necessario, nelle società umane, stabilire delle regole che sancissero il confine tra libertà individuale e rispetto delle libertà del prossimo. Ovviamente l’ago della bilancia è stato di volta in volta teso da un lato o dall’altro della bilancia ma, in linea di massima, la soluzione che sembrerebbe permettere una società “mediamente” più felice (fatemi passare la semplificazione) è l’utilizzo del criterio della non-nocività verso il prossimo dei comportamenti: è lecito ciò che non lede in maniera diretta o indiretta la libertà di altri individui. L’orientamento omosessuale appartiene ad una categoria di “libertà” che non sfiora neanche il danneggiamento del prossimo. Ergo: non esiste alcun motivo razionale per cui la “necessità” di appagare il proprio orientamento sessuale, nel caso dell’etero o omosessualità, possa essere considerata non lecita.

cyberego

*Scusate se non partecipo ma sono stato a Bologna proprio il
giorno sbagliato, diotellurico!
(devono essere stati gli anatemi di “monsignor Fioronskij”, guardate che
i cattolici menano GRAMO).

ser joe

Gay Pride a Bologna? Avete avvisato Giovanardi di non uscire di casa prima che gli venga un infarto? Non vorrete mica averlo sulla coscienza vero?

cyberego

Sì sì e per contentino farà la pipì in un angolo…
(si chiama sublimazione citofonare Kaworu per informazioni)

giulio

C’è un’inesattezza nella scheda informativa sull’omosessualità: non è vero che nel Regno d’Italia i rapporti omosex maschili non sono mai stati un reato, lo sono stati dall’Unità al Codice Zanardelli (1877).

King

ottima cosa, complimenti all’UAAR! La scheda informativa è abbastanza esaustiva e scritta bene, parla di tutto quello che bisogna sapere e non bisogna ignorare sull’argomento. Ci sarebbe tuttavia molto altro di cui parlare a riguardo, per esempio l’omofobia interiorizzata (quando si arriva a non accettare se stessi spinti dall’omofobia della società), l’omofobia in famiglia (come viene vissuto il coming out di un figlio o genitore), le terapie riparative (solo accennate), i gay pride (e le manipolazioni della stampa che ogni anno cercano sempre di dipingerli come vogliono loro), etc…

J.C. Denton

Da strenuo difensore dei diritti degli omosessuali, personalmente ritengo che il gay pride sia più che inutile, dannoso.
Quando il movimento di liberazione omosessuale (semrpe che esista) capirà che non c’è niente di cui essere orgogliosi ma solo niente di strano o di male, e che non c’è bisogno di, anzi è decisamente controproducente, vestirsi da freak per reclamare un’effettiva uguaglianza di diritti, quello sarà un bel giorno per gli omosessuali italiani. Così come sarà sempre troppo tardi quando capiranno che al posto di osannare qualche cantantucolo da strapazzo che si fa pubblicità con un coming out fintissimo dovrebbero fare minuti di silenzio in ricordo di Alan Touring o altri innocenti martiri eccellenti.
La giornata della memoria dei martiri omosessuali sarebbe molto più opportuna della giornata dell’orgoglio LGBT.
Detto questo, tutta la mia solidarietà a chi manifesta, seppur male, per una causa sacrosanta.

Batrakos

Pure io un tempo la pensavo così, ma ho l’impressione -parlo di impressioni che come tali possono essere totalmente infondate- che negli anni il Pride stia diventando un fenomeno che suscita sempre meno polemiche e fastidio nella gente…se pensiamo al pandemonio che suscitava fino a qualche anno fa, a me pare che la gente si sia molto abituata.
E, stando ad alcuni sondaggi che ho letto da qualche parte (sempre con riserva sulla veridicità dei sondaggi in quanto tali), sembra che la percentuale di italiani che si dichiara favorevole alla ‘legalizzazione’ delle unioni anche tra i gay pare in aumento.
Se non mi sbaglio su questi due punti, evidentemente non è una strategia comunicativa errata, contando anche la fortissima opposizione cattolica a questi temi.
Oggi sarei voluto andare a Bologna per vedere coi miei occhi un Gay Pride, , visto che diverse amiche e amici mi hanno detto che il Pride non è solo l’angolo freak che i giornali mostrano, ma purtroppo piccoli problemi di famiglia mi trattengono nella mia città; verificherò l’anno prossimo se potrò!

Kaworu

perchè controproducente?

faccio notare che in UK (per dire) dove ci si può anche sposare (e quindi uno dovrebbe dire “che lo fai a fare, che ormai i diritti ci sono?”), il pride è comunque molto sentito e molte aziende partecipano con tutti i dipendenti.
ad esempio, una mia amica che lavora in una banca va con tutti i colleghi e la cosa è “promossa” dal suo posto di lavoro.

in un clima come il nostro comunque, dove si è orgogliosi solo se uno “ce l’ha duro” e amenità simili, non vedo niente di male nel ribadire che si cari, si può tranquillamente essere orgogliosi di ciò che si è. qualunque cosa si sia.

comunque la giornata “dei martiri” c’è eh, il 17 maggio (giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia) http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_contro_l%27omofobia_e_la_transfobia

Enrico

Si certo le aziende sono felici a vedere il loro nome al gay pride.

Se dove lavoro io si invitasse i dipendenti ad andare al Gay Pride, molti so offenderebbero.

Fri

Si certo le aziende sono felici a vedere il loro nome al gay pride

perche’ non dovrebbero essero?

benjamin l'@sino

L’omosessualità è innanzi tutto sessualità. Senza minimamente voler caldeggiare il ricorso a forme di odiosa censura, ritengo che nel campo della sessualità GENERALE (dunque tanto omo quanto etero) si sia ampiamente superato il limite tollerabile di ostentazione, ostentazione che si fa talora financo proterva. Esprimo dunque un vigoroso, sebbene inutile, invito personale alla riservatezza nell’esercizio della propria sessualità, quale che sia. Ovviamente, in questi tempi malati, cadrà nel vuoto.

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