Il caso di Alexander Aan, il trentenne indonesiano incriminato e recentemente condannato a due anni e sei mesi per aver espresso su internet il suo ateismo, ora vede anche l’interessamento di Amnesty International.
L’organizzazione per la difesa dei diritti umani ha infatti pubblicato un appello per chiedere il rilascio del giovane, denunciando come il suo arresto sia un grave attentato alla libertà di espressione che viola l’International Covenant on Civil and Political Rights sottoscritto dall’Indonesia.
Il codice penale dell’Indonesia infatti punisce severamente chiunque esprima opinioni che siano giudicate “offensive” per le confessioni religiose ammesse nel paese. Dove prende sempre più piede l’intolleranza su base religiosa e in particolare in alcune aree viene ormai imposta la sharia.
Anche l’Uaar denuncia con forza, come già fatto insieme all’Iheu (International Humanist and Ethical Union), gli abusi nei confronti dei non credenti, sostenendo l’appello di Amnesty per la liberazione di Aan.
E’ vergognoso dover fare ancora questi appelli, il diritto di non credere è parte indivisibile della libertà umana e non si cancella con il carcere o la tortura.
Ecco quali sono i frutti delle religioni…
“chiunque esprima opinioni che siano giudicate “offensive” per le confessioni religiose”
Mai capito perché dire “non ci credo” debba far offendere i credenti.
Sentir dire “ci credo” non offende gli atei, al limite offende la ragione.
Chi ha la verità in tasca tende sempre ad avere la frusta in mano.
Perchè per le religioni in genere, ed in modo particolare per alcune, non sono accettabili il libero pensiero ed il dubbio che rischiano di essere contagiosi.
Se qualcuno dice pubblicamente “non credo” rischia di non far sentire soli gli altri che non credono che potrebbero fare “coming out” e contagiarne altri riducendo il numero di fedeli ed il potere di controllo su di essi delle varie chiese.
Che dite: l’Osservatore Romano diffonderà la notizia?
la probabilità è più o meno eguale a quella che pontifex diffonda la notizia dell’ultimissima seguente…..
Un accorato appello anche da parte dei musulmani moderati: “Fatelo uscire di prigione, …..dobbiamo lapidarlo”