Ecco gli atei e gli agnostici! Il coming out dei non credenti

La secolarizzazione avanza, e per una volta tanto non lo dicono solo i dati, ma lo ammette perfino la Chiesa. Ciononostante a volte è difficile per i non credenti fare il loro coming out, specie in contesti di provincia, o nei quali il potere della Chiesa è pervasivo (viene in mente il problema dell’obiezione di coscienza).

Per questi motivi l’UAAR ha deciso di lanciare un nuovo piccolo progetto: Ecco gli atei e gli agnostici! Una sezione del sito UAAR in cui verranno pubblicati dei brevi profili di non credenti che ci vogliono, letteralmente, mettere la faccia. Li condivideremo anche su Facebook e Twitter.

Inizieremo in prima persona, con i componenti del Comitato di Coordinamento dell’UAAR. Vogliamo ricevere anche i vostri profili, tutti diversamente ma positivamente laici. Mandateli, secondo il modello di quelli già pubblicati, a eccogliatei@uaar.it.

Metteteci la faccia anche voi!

49 commenti

spapicchio

Giusta la obiezione di coscienza di fronte agli abusi ed alle imposizioni implicite della CCAR soprattutto quando interessano i giovani maggiorenni od adolescenti, o quando sono mimetizzate in forme amministrative ibride confessionali all’interno delle isitituzioni pubbliche e/o parastatali.

La religione è un fatto personale, non l’istruzione pubblica.

Maurizio da Gorizia

La suora si è fatta la doccia con l’acquasanta? 😉 😆

ser joe

Bellissima foto ironica quella di Carcano. Ma la suora era agnostica sotto mentite spoglie?

gioacolp

Prendo spunto da questa iniziativa per evidenziare quanto suppongo sia stato messo in atto da Facebook nei miei confronti: dal 3 marzo u.s. non mi è più concesso utilizzare il sito per esprimere le mie idee da ateo.
Non credo di avere mai offeso alcuno, ma sono certo di non avere lesinato commenti sulla ingerenza della chiesa di Roma nella vita dei cittadini e sopratutto la sottomissione del governo del nostro Paese alle eminenze d’oltre Tevere.
Ciò detto aderirò alla iniziativa dell’UARR

gmd85

Addirittura dal 3 marzo? Ban permanente? Ti andrebbe di spiegare la dinamica dei fatti?

gioacolp

gmd85, rispondo solo ora alla tua richiesta. Presto detto: la data del 3 marzo, potrebbe essere inesatta, diciamo che l’inconveniente si è manifestato in modo diverso: a un primo impedimento che mi limitava la connessione, mi è stato definitivamente impedito l’uso del sito. Nonostante ripetute segnalazioni a Facebook alle quali sono seguite le scuse per il disagio arrecato, senza peraltro assolvere all’impedimento segnalato non posso che confermare quanto detto.
Presumo che non ci siano altre ragioni se non quelle accennate.
Saluti

Antonio72

Di che anno?
Per quanto mi riguarda, il sito di La Repubblica mi ha definitivamente bannato da molto più di un anno, solo perchè partecipavo al blog di Odifreddi e avevo l’ardire di esprimere le mie idee da credente.

Nikolaus

Dallo scorso novembre nemmeno io. Ho dovuto creare un nuovo profilo infatti. Venite a trovarmi, mi chiamo Nikolaus Giove.

Gabriele

Cari amici dell’UAAR, iniziative come questa (e soprattutto sortite goliardiche come la foto di Carcano…) mi fanno quasi pentire di aver destinato il mio 5 x mille alla vostra associazione. Io sono ateo e sbattezzato ma non sento il bisogno di polarizzare la società sulle mie posizioni. Certo, credo anch’io il coming out di qualche personaggio illustre potrebbe fornire qualche spunto di riflessione all’opinione pubblica ma non vedo il bisogno di un “battesimo mediatico” ateo o agnostico per il comune cittadino. A volte mi pare che alcuni tra gli atei e gli agnostici abbiano quasi il “dente avvelenato” nei confronti dei religiosi ma così facendo, a mio avviso, non si facilita il dialogo. Bisogna dare il buon esempio smettendola di criticare a tutti i costi e concentrando la nostra lotta per eliminare discriminazioni e privilegi.
Caro Carcano, come reagiresti al posto di quella suora?

faber

Innanzitutto a mio avviso il coming out riveste per atei e agnostici la stessa funzione che ha avuto e continua ad avere per gli omosessuali: quando è presente un pregiudizio palesemente falso (meglio un figlio delinquente che f.r.o.c.i.o., quello non è nemmeno battezzato renditi conto che capre i genitori ecc…) il miglior modo per sconfiggerlo è dimostrare il contrario. Affermare IO SONO ATEO è un passo fondamentale per tutti e non solo per i “VIPS”. Anzi, tanto più comuni sono le persone tanto maggiore sarà l’efficacia della campagna.
In secondo luogo io ho il dente avvelenato, eccome se ce l’ho! E sono ben consapevole che così non si facilita il dialogo e mi guardo bene dal farlo! Dialogo con chi? Con Bertone? Con Fanzaga? Con b16? Con gli enrico e gli alecattolico di turno? No grazie, con quelli che ci dialoghino i gentili. Con il clericalismo non si dialoga semplicemente perchè sono sordi e ciechi a qualsiasi apertura al mondo civile, sono arroganti, prepotenti e soprattutto POTENTI. E nessun potere ha mai lasciato il passo perchè qualcuno gentilmente glielo abbia chiesto. Eliminare discriminazioni e privilegi significa eliminare il potere economico, politico e culturale dell’istituzione CCAR.

bardhi

@ Gabriele
“Caro Carcano, come reagiresti al posto di quella suora?” non ho capito, il dialogo va bene ma una foto accanto una suora no??? Se Bertone pubblicasse una foto “rubata” accanto a me, come dovrei reagire??

Antonio72

@Gabriele

Caro Gabriele concordo con lei, oltre che restare sorpreso dalla sua lucidità, franchezza e coraggio, almeno da queste parti.
Infatti secondo gli atei che frequentano il sito UAAR, o molti atei, questo dialogo, che lei giustamente auspica, è di fatto impossibile. Allora per questi personaggi non resta altro che passare all’attacco, goliardico o meno, per screditare, offendere, insultare la controparte, arrivando persino a dimenticare le regole basilari della buona educazione. Così si spiega la foto della suora, ovvero la rappresentazione fotografica dell’intolleranza dovuta all’astio che cova nell’animo dell’ateo che qui bazzica, solo per il fatto che una persona si dica credente.

Ecco la dimostrazione di quanto detto in alcuni esempi significativi di repliche a miei commenti:

-Aggiungo, opinione personale espressa da molto tempo, che la presenza tua e di Florenskij (per esempio) in questo sito non è e non può essere volta al dialogo – sulla base di quanto ho già rilevato – piuttosto a tentare una difesa delle vostre posizioni, soprattutto nei confronti di vostri correligionari che dovessero passare di qui.-

-Antonio se non sai ragionare capisco tu veda limiti nella ragione e ti rifugi nelle scemenze. Non è una tua fortuna: è un tuo limite.-

– Passa pure oltre se il sonno ti prende, come ormai è provato il non voler comprendere genera MOSTRI.-

-comunque questo è un altro flo, senza il deficit del quote e un po’ meno prolisso-

-Che tu sia confuso è un punto fermo e irrinunciabile.
Questa è una SCUSA e si vede chiaramente che bluffi.
Antonio il tuo pubblico qui non è quello della tua parrocchia.-

-Eh, ma comicità e idiozia, a volte, vanno a braccetto.-

-Dice di voler andare oltre la logica e la ragione e certo non è da biasimare: per lui sono perfette sconosciute.-

-Rispondi alle domande e scopri come ogni tuo intervento qui è inutile.-
(Nota personale: qui si rimarca come il dialogo con il credente che lei auspica, sia per qualcuno impossibile o meglio inutile; non resta quindi che il tiro al piccione).

Ecc…

FC

Se molti atei hanno il “dente avvelenato” è perchè sono stanchi di essere circondati da idiozie e gente fuori di testa, e stanchi di essere giudicati come bestie rare, quando è vero il contrario. Il problema dei discorsi accaniti con i credenti dal mio punto di vista è semplice, un credente non merita alcun rispetto riguardo appunto la sua credenza (non la sua persona, ma il filo è molto sottile) , perchè il cristianesimo, l’islam e molte altre religioni, hanno AMPIAMENTE dimostrato le loro barbarie, e continuano a farlo.

Un dio (cristiano) che nel vecchio testamento (prima che ritoccassero con il nuovo un bel po’ di cose per nascondere l’evidenza alle nuove leve) incita con fermente chiarezza alla schiavitù, al maltrattamento dei bambini, all’ineguaglianza delle donne ed alla violenza, un dio vanitoso che minaccia l’inferno o il paradiso in base alla “devozione” che l’umile servo umano gli dedica, un dio zuzzurellone che gioca con le malformazoni neonatali, un dio incompetente perchè ha creato una “terra-paradiso” instabile e pericolosa, e circa l’islam, un dio che incita all’omicidio, allo stupro minorile, alla lapidazione (e qui mi fermo perchè basta e avanza), NON MERITA RISPETTO, anzi, pur chi crede nell’esistenza di un essere superiore ( nonstante tra scoperte scientifiche ed evidenza dei fatti sia palese il contrario) dovrebbe fermarsi un attimo e pensare, rendersi conto a chi sta leccando il culo per paura del post-mortem, e pur solo per una questione d’onore ed “umanità” quella tanto decantata dai cristiani, andrebbe disprezzato un dio simile, sempre per chi ancora creda che esista.

Il post-mortem è un’altra idiozia del pensiero religioso, ed il fulcro della credenza, infatti oltre ad essere il principale motivo di devozione (la famosa vita eterna, ai cui devoti brillano gli occhi al sol pensier) vale solo per gli uomini e non gli animali, nonostante gli uomini SIANO animali. Non ho mai letto di un paradiso per le lumache o le zanzare, semmai per cani e gatti in alcune minori religioni, ma solo perchè ancora una volta, creati ad hoc per alleviare le sofferenze della perdita di un essere caro e non certo per razionalità.

Per non parlare del rispetto zero che meritano i cristiani, per i triti e ritriti discorsi sullo sfarzo vergognoso del vaticano e mezza popolazione mondiale ridotta alla fame, bambini con le mosche negli occhi mentre il papa ricoperto d’oro elargisce benedizioni tristissime. Della serie, “fottiti in questa vita che quella eterna sarà migliore, di più non so dirti” Dov’è il mio caviale ed il vino nel calice d’oro?”

L’ateo ha dunque una maggiore moralità di un religioso, ben maggiore, oltre ad essere più furbo, curioso e come risulta da molte statistiche, intelligente.

I paesi con maggioranza di atei e POCA O NULLA influenza religiosa sono i più avanzati al mondo, peccato solo per il clima.
Gli stati uniti sono letteralmente INGUAIATI dal punto di vista mentale, dopo pochi mesi negli stati del sud sono fuggito inorridito e depresso da come il mondo viva nell’età del bronzo. Se sei ateo (e quindi sano di mente, non indottrinato, aperto ad iniziative e brillante) negli USA non si può vivere se non a NYC a Boston, Las Vegas, Chicago, Denver e San Francisco, altrove e si rischia seriamente la vita, la casa o di prendere sonore mazzate ed essere additato come demone; e menomale che hanno la NASA e la Silicon Valley, tsk.
Cercate su youtube “Lavaggio del cervello ai bambini” e guardate lo schifo della mentalità americana. Negli USA si è in salvo solo in poche selezionate città cosmopolite, ma neanche tanto.

Per finire, ottima iniziativa questa, più si cercherà di far capire nell’Italia rimasta all’età del ferro che gli atei ci sono e sono tanti, più i giovani capiranno , più eviteranno una vita di schiavitù morale e devozione dei preti, aspettandosi una ricompensa per le loro azioni che mai ci sarà. E si spera che il papato cada nei prossimi 50 anni grazie anche ad internet ed alle morti delle vecchie generazioni.

bardhi

@ Antonio72
“Infatti secondo gli atei che frequentano il sito UAAR, o molti atei, questo dialogo, che lei giustamente auspica, è di fatto impossibile.” Mi sa che fin ora con te abbiamo dialogato o no?? Io dialogo con tutti quelli che hanno voglia di dialogare, dialogare non significa scendere a compromessi o essere d’ accordo con l’interlocutore, forse ti aspetti altro?? Se vuoi “dialogare” con persone che dicono sempre di “SI” senza essere d’ accordo, provi con i giapponesi.

Stefano

@ Antonio

Ribadisco ogni parola scritta, inclusa l’impossibilità di dialogo con chi non ha intenzione e la possibilità di rivedere di fronte all’evidenza i suoi principi.
Invece di frignare dimostra in che punto e perché ho sbagliato.

La palese e reiterata malafede ti impedisce di aggiungere:

Stefano risponde:
lunedì 25 giugno 2012 alle 18:18

@ Antonio

Chiedere di bannarti? Ma non ci penso lontanamente! E perché mai? Anche fosse come penso è cosa assolutamente legittima! Per chi ci hai presi, per siti cattolici?

Stefano

@ Antonio

Inoltre, CHIUNQUE può verificare come ciascuna delle frasi sopra elencate sia accompagnata da dettagliate spiegazioni dei motivi perché si ritiene così, a fronte di palesi violazioni della logica, accompagnate, non fosse sufficiente, dall’accusa di arroganza da parte dell’arrogante.
Veramente senza vergogna.

Stefano

@ Antonio

Aggiungo, alla luce di quanto ho precisato, che ritengo il tuo intervento palesemente scorretto, dimostrazione della vostra etica di cartone.

gmd85

@Antonio 72

Se a 40 anni fai di queset uscite e stai li a copincollare i commenti altrui senza riportare i tuoi, non puoi lamentarti. Tu non dialoghi, fai giaculatorie, come da prassi per la maggiorparte dei credenti. Ho trovato solo due e ripeto DUE persone con cui si potesse dialogare di religione e di ateismo senza sfociare nell’arroganza e negli insulti. Tu rientri nella media di coloro che arrivano e cominciano a sentenziare ispirati dalle pseudoverità alle quali si affidano, convinti di essere nel giusto. Anche qui, vedi intolleranza dove c’è satira, la qule non deve piacere a tutti. Educazione e rispetto si guadagnano, non si pretendono.

Stefano

@ Antonio

Aggiungo che se pensi tutto quello che hai detto – fermo restando quanto ho scritto a chiare lettere * – a meno che la tua presenza qui non ti sia stata prescritta dal dottore sai bene cosa fare. Io non vado nei forum dei creduli se non mi piace l’aria che tira.

* Ripeto per le persone in ovvia malafede:

Chiedere di bannarti? Ma non ci penso lontanamente! E perché mai? Anche fosse come penso è cosa assolutamente legittima! Per chi ci hai presi, per siti cattolici?

RobertoV

Trovo scorretto lamentarsi del trattamento ricevuto quando si è stati i primi ad aver fatto affermazioni provocatorie e piene di pregiudizi. Forse i fondamentalisti, come le loro gerarchie, sono talmente abituati ad usare un certo linguaggio che non se ne accorgono, tipo uno di CL che parlando di aborto mi aveva detto tranquillamente, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo, “ma tu sei contro la vita” (ho due figli e mia moglie non ha mai abortito). Parlare di 3 F come filosofia di vita degli atei, di atei senza etica, di essere contro la vita, di donne che si divertono e poi vogliono abortire, di atei-nazisti, ecc. non sono certo premesse per un dialogo. Come pensa verrebbe trattato in un sito di protestanti se andasse lì a dire che non hanno un’etica, sono frutto del demonio, che hanno massacrato milioni di persone e che devono adorare maria e i santi?

Esiste anche un limite al rispetto dovuto per le posizioni altrui, non tutto è accettabile.
Perchè dipende anche da che cosa viene sostenuto e come, con quali argomenti. Inoltre se si fanno interventi con affermazioni gratuite, piene di pregiudizi o in malafede, riducendo la realtà a frasette, chiaramente per provocare, non ci si può aspettare una risposta articolata, soprattutto se quella risposta viene ignorata o non viene regolarmente compresa, viene distorta o si risponde parlando d’altro, di difficile collegamento al discorso.

RobertoV

Un esempio del suo concetto di “dialogo” è rappresentato dalla famosa indagine Istat sulle violenze alle donne.
Io avevo postato dei link e dei dati riguardo ad indagini fatte in Austria (io sono di origine austriaca) e Germania su non credenza e che cosa credessero i cattolici. La sua risposta oltre ad aver cambiato quello che avevo detto è stata che quei dati non erano veri, senza conoscere il mondo tedesco e senza portare dati contrari, semplicemente perché non le piacevano, e per screditare tutte le indagini parlava dell’indagine Istat 2006. Per lavoro mi è capitato di usare dei dati Istat e, avendo già visto altre indagini sull’argomento in oggetto, mi sembrava difficile credere che l’Istat avesse fatto un’indagine da novella 2000. Poichè l’ha citata più volte per screditare le indagini che non le piacevano, senza mai linkarla e parlando anche di 102 o 112 pagine ero curioso di vederla, ma ho faticato un po’ a trovarla. Solo ieri sera sono riuscito a trovarla ed ovviamente come sospettavo ciò che è riportato non è quello che lei sosteneva.

http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00/testointegrale.pdf

Gianni

io sono credente e sono d’accordo che, al di là del rispetto personale, non ci possa essere dialogo tra un “credente” convinto e un “ateo” convinto, per il semplice fatto che parlano due lingue diverse.
per l’ateo è evidente che dio non esiste, per il credente è evidente che Dio esiste.
l’ateo dà dell’imbecille al credente e il credente pensa che l’orgoglio dell’ateo gli impedisca di vedere la mano del Creatore.
per sapere chi ha ragione bisogna avere un pò di pazienza…

Stefano

@ Gianni

Finalmente un credente che parla chiaro.

“per sapere chi ha ragione bisogna avere un pò di pazienza…”

Qui non sono più d’accordo.

Il punto è che TU non puoi MAI essere in grado di scoprire che hai torto sia avendo un pò di pazienza sia no. Non mi pare un punto da poco.

Inoltre, l’orgoglio non c’entra ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Un ateo non crede semplicemente perché ritiene quella credenza incredibile.
A meno che per ogni credenza che tu non credi ci sia da supporre che lo fai per orgoglio. Fai tu….

Valentino Salvatore

Non riesco a capire come persino un’iniziativa del genere possa essere bollata come goliardica, offensiva per i credenti o espressione di una critica non costruttiva.
Si tratta di esprimere in maniera pubblica, ironica e positiva, la propria identità. Magari per instillare il dubbio nei credenti e nella gente in generale che i non credenti siano delle persone ‘normali’. E’ una strada che stanno battendo anche altre associazioni laiche all’estero e di cui si discute largamente. Ha una sua importanza perché è il presupposto per poter sostenere ed affermare i propri diritti (vedi movimento gay).
Tra l’altro l’associazione si batte proprio per la visibilità e i diritti dei non credenti, piuttosto che per lanciare attacchi alla religione o i credenti, quindi questa iniziativa un senso ce l’ha.

Ho l’impressione che per alcuni qualsiasi forma di coming out sia una carnevalata, per partito preso. A questo punto, se non possiamo nemmeno dire che esistiamo e abbiamo paura di farlo perché sennò noi stessi riteniamo la cosa troppo ‘aggressiva’, la strada per una società laica è davvero difficile.

Infine mi permetto di dare un consiglio: non confondete in maniera miope le dinamiche dei commenti alle news con quello che fa e sostiene l’associazione.

RobertoV

Fino ad una decina di anni fa pensavo fossimo avviati verso una tranquilla secolarizzazione e perdita di potere della chiesa. Poi, invece, abbiamo osservato come la chiesa, nonostante la perdita dei fedeli e della sua influenza su di essi, abbia aumentato la sua invadenza, la sua visibilità, la sua propaganda, il suo potere sulla societa e la sua intolleranza, tentando di contrastare la secolarizzazione dall’alto, reprimendola.
Il dialogo è un concetto estraneo alla chiesa cattolica ed ai fondamentalisti, solo l’obbendienza è ammessa, il Concilio Vaticano II è stato affossato. Al massimo tollera le altre posizioni se queste non sono pubbliche e visibili, sono innocue e non disturbano il suo potere.
A parole parla di dialogo, ma nei fatti lo smentisce continuamente e non lo tollera neanche al suo interno e tra i suoi fedeli cattolici.
Ormai la maggioranza dei cattolici chiede riforme e anche tra i preti sono in tanti a chiederle, ma la risposta è negativa: nel migliore dei modi vengono ignorati, altrimenti repressi. Come è stato detto da un vescovo, non è ammissibile che siano i fedeli a dire che cosa la chiesa debba fare e che possano decidere sulle nomine dei vescovi. L’abbiamo visto anche con la riammissione dei lefebvriani.
Oggi ne abbiamo avuta una ulteriore conferma.
In Austria c’è da un anno la chiamata alla disobbedienza che conta ormai 500 preti sostenitori, ma con oltre il 70% dei preti austriaci che ne condivide almeno in parte le richieste. Le adesioni crescono anche all’estero come la recente lettera dei 200 preti tedeschi della diocesi di Friburgo o dei 150 teologi l’anno scorso o l’intervento di un vescovo Brasiliano. Il cardinale Schoenborn all’inizio aveva parlato di dialogo, ma dopo essersi recentemente consultato con Roma ha minacciato sanzioni ed è passato all’opera. Il decano austriaco Meidinger è stato costretto a dimettersi perché aderente all’iniziativa (gli era stato chiesto di dissociarsi). In Slovenia era recentemente successo lo stesso.
Abbiamo visto pochi mesi fa del processo intentato alle suore americane. Oppure dei vari teologi e professori costretti a dimettersi perché non allineati.

Insomma solo obbedienza e repressione al suo interno, non si tollera il dissenso, si cerca di piazzare solo persone allineate ed obbedienti e la chiesa cattolica ha difficoltà di rapporti con le altre chiese cristiane (non fa parte della CEC perché si considera altro e superiore): come può una chiesa del genere essere credibile quando parla di dialogo all’esterno. Il suo concetto di dialogo è: sottomissione e l’unico discorso che comprende è quello dei rapporti di forza e di potere.

E’ un errore, quindi, pensare che standosene tranquilli la società, comunque, si evolverà, nessun potere l’ha mai fatto. Al massimo si può criticare il fatto che tutti i fedeli ed i preti (ed in generale i credenti) vengano identificati con questa gerarchia.

Stefano

@ Gabriele

Caro Carcano, come reagiresti al posto di quella suora?

io ridendo, fa troppo schifo?

mistergrey2

I soliti esibizionisti. 🙂

Comunque Il coming up ateistico ha senso solo per VIP : politici, scienziati, filosofi, letterati, artisti, sportivi ecc, non per i pincopallino qualsiasi.

La semplice professione di ateismo ormai non scandalizza più nessuno e nemmeno il matrimonio civile o il mancato battezzo del pupo.

Non è che se uno confida al vicino di panca di non credere a Gesù Bambino quello si scosta.
Se invece gli confessasse di essere gay lo vedrebbe in men che non si dica appollaiato sull’orlo della panca (con poche eccezioni).

io non vado in giro tenendo alto un cartello che indica la mia miscredenza, ma non ho mai nascosto di essere ateo e anticlericale sia nella vita privata che in quella professionale.

Certamente non faccio il portinaio nel quartier generale di Cl nè aspiro a diventare un pezzo grosso della Rai. 🙂

faber

“Non è che se uno confida al vicino di panca di non credere a Gesù Bambino quello si scosta.
Se invece gli confessasse di essere gay lo vedrebbe in men che non si dica appollaiato sull’orlo della panca (con poche eccezioni).”
Indubbiamente il pregiudizio nei confronti dell’omosessualità raggiunge nella società “civile” di molte nazioni occidentali (delle altre inutile discuterne!) dei livelli assurdi. Ma non essere così sicuro che il pregiudizio nei confronti degli atei non esista. Personalmente provengo dal sud e ti assicuro che il non essere battezzati o il dichiararsi non credenti generi, soprattutto in contesti di provincia, pregiudizi altrettanto assurdi che sfociano nella derisione o, peggio, nell’insulto (e questo lo dico per esperienza personale). La vita mi ha portato poi ad emigrare a Roma e devo dire che la situazione è senza dubbio migliore della provincia calabrese tuttavia lo è più per indifferenza reciproca che non per reale mentalità aperta. Mi spiego meglio: in un contesto grande, solitamente ci si ritrova con maggiore facilità a frequentare persone per così dire “simili” a se stessi. Non credo che nella mia comitiva di amici possa mai esistere qualcuno con opinioni simil-Fanzaga. Fermo restando che le discussioni sul posto di lavoro in merito a questi argomenti hanno assunto sempre connotati alquanto fastidiosi tant’è che ormai le evito per non avvelenarmi il sangue. E’ proprio questo il senso del coming out ateo, il voler rivendicare con orgoglio le proprie convinzioni senza per questo essere visto come alieno dalla società. Riassegnare il giusto e logico senso di normalità alla cosa.

Stefano

@ faber

Onestamente non credo di dovermi giustificare perché ateo, piuttosto devono giustificarsi i creduli. Che poi dall’ “alto” della loro credulità prendano per i fondelli gli atei è ulteriore dimostrazione della loro irrazionalità, semmai ce ne fosse bsogno.

faber

Sono perfettamente d’accordo con te. Infatti non ho parlato di giustificare, bensì di rivendicare la mia opinione. In ampia fette della società è diffusa oggi la convinzione che essere atei sia anormale. L’obiettivo di un’iniziativa simile è quello di far capire che non è vero.

Priapus

Gabriele, dici di essere ateo e battezzato ma parli come un ATEO DEVOTO.

Gabriele

Credo di essere distante anni luce dall’aggettivo “devoto” in ogni aspetto della mia vita. Cari amici, come tutti voi non ho affatto simpatia per le gerarchie di qualsivoglia religione e come voi le ritengo responsabili di abuso della credulità popolare… Ma, a differenza della maggior parte di noi, non provo rancore poiché ritengo sia un atteggiamento poco costruttivo. La “credulità” fa parte dell’animale umano e anche tra noi atei qualcuno avrà qualche genere di fede. Io ad esempio sono vegetariano e “credo” che il latte e i latticini siano un veleno. Molti scienziati supportano questa tesi ma non è mia ambizione vietare la produzione di alimenti di origine animale o di ridicolizzare gli onnivori anche se li ritengo plagiati dall’industria alimentare. Piuttosto preferisco impegnarmi affinché la mia libertà alimentare sia consentita anche in posti quali mense scolastiche o aziendali…
Il miei obbiettivi sono: ottenere il rispetto dei miei diritti, abbattere i privilegi e le ruberie e vivere in uno stato aconfessionale. A chi giova attaccare a tutti i costi il nostro avversario attirandoci il biasimo dei credenti (che rappresentano ancora la maggioranza della popolazione mondiale)?

RobertoV

Fino ad una decina di anni fa pensavo fossimo avviati verso una tranquilla secolarizzazione e perdita di potere della chiesa. Poi, invece, abbiamo osservato come la chiesa, nonostante la perdita dei fedeli e della sua influenza su di essi, abbia aumentato la sua invadenza, la sua visibilità, la sua propaganda, il suo potere sulla societa e la sua intolleranza, tentando di contrastare la secolarizzazione dall’alto, reprimendola. Ma questo è successo soprattutto in Italia.

Per esempio dal rapporto sulla secolarizzazione (finanziato anche con soldi dei Valdesi) la chiesa cattolica è risultata occupare il 95% degli spazi riguardo a religioni e non, quando in realtà non rappresenta certo il 95 % degli italiani, visto che solo il 70% ormai battezza i figli. E col censimento del 2011 si è accuratamente evitato di verificare la reale situazione dei fedeli. Cioè avviene che ad una riduzione del numero dei fedeli e della loro fedeltà corrisponde una sovraesposizione e una maggiore aggressività della stessa e ad un maggior comportamento ossequioso della politica che si inchina davanti al potere come se fosse ancora religione di stato. Ciò che dice il papa viene regolarmente riportato come se fosse condiviso dalla netta maggioranza degli italiani. Ma chi lo dice che la netta maggioranza dei cattolici sia col papa e con le sue gerarchie? Le indagini all’estero dicono chiaramente di no. Anche un recente sondaggio italiano aveva indicato che solo un 25% degli italiani aveva un’opinione positiva della chiesa.

I diritti non si ottengono aspettando che ci vengano concessi per magnanimità dal potere, se i sindacalisti e le femministe si fossero comportati in questo modo ci troveremmo ancora nell’800.

Stefano

@ Gabriele

Bene, prendiamo atto di quel che dici.
Ora spiegami, secondo te, in che modo si può dialogare su certi argomenti se l’interlocutore assume posizioni per lui irrinunciabili sebbene non provabili.
Insomma, se pretende di avere ragione in quanto la verità gli è stata rivelata e non ammette prova contraria.
Comprenderai che su certi argomenti può essere solo questione di accademia, ma su altri, ben più concreti non lo è. “La vita è un dono di dio ed è indisponibile” può andar bene per lui, non DEVE andar bene anche per me, a meno che non mi si dimostri che dio (il suo) esiste e dona la vita. In quel caso la pretesa diventa conoscenza sulla quale basare razionalmente le proprie azioni.
Altrimenti è solo PRETE SA. A questo punto come dialoghi?

MASSIMO

A quando “ecco gli anticlericali” ? Così mi ci metto pure io.

cartman666

pubblicherete la mia foto in cui sono immortalato assieme ad una prostituta nel mentre contratto sul prezzo?

calogero

a me l’iniziativa piace e mi ci accodo a breve. quel che ritengo superfluo è l’aver permesso questi commenti: venuti dopo e a cose fatte, anche se fossero tutti ferocemente contrari non penso che avrebbero il potere di annullare l’iniziativa; né penso che servano da sondaggio, vista la pochezza del campione. quindi, come al solito, sarà solo “sfizioso” leggerli e basta.

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