Rappresentante Iheu eletto presidente della commissione Onu sulla libertà di coscienza

Matt Cherry, rappresentante internazionale per l’Iheu, lnternazionale etico-umanista che raggruppa le associazioni laiciste e dei non credenti di tutto il mondo (e di cui, in rappresentanza dell’Italia, fa parte l’Uaar), è stato eletto presidente della commissione Onu-Ong per la libertà di religione e di convinzione. L’organismo riunisce le associazioni non governative che lavorano insieme alle Nazioni Unite e ai governi nazionali per difendere e attuare le convenzioni internazionali sul diritto alla libertà di pensiero, coscienza, religione o convinzione.
Cherry è stato eletto con un mandato di due anni: aveva già servito come presidente tra il 2004 e il 2008 e come vicepresidente di un presidente baha’i tra il 2008 e il 2012. La commissione, oltre che dal rappresentante Iheu, è formata da rappresentanti di diverse religioni. A Matt Cherry vanno le congratulazioni dell’Uaar, che da tempo ha avuto modo di apprezzarne le qualità operando insieme nell’ambito Iheu.

11 commenti

maxalber

Chi meglio di un ateo può dirigere un organo di sorveglianza sulle libertà di religione?
Il rappresentante di una qualsiasi religione, come avrebbe potuto non essere di parte?

Basta pensare al papa che, in giro per il mondo proclama e difende i diritti delle minoranze (cristiane), mentre in patria (cioè in Italia) sostiene la dittatura della maggioranza.
Bella imparzialità…

maxalber

E non dimentichiamo: chi altri potrebbe difendere la libertà di non avere una religione?

Laverdure

@Maxalber
Il diritto alla liberta di religione,se ci riflettete un attimo,viene in pratica ad essere il diritto per chiunque di opporsi ai diritti di chiunque altro,viste le performances della maggior parte delle religioni.
Non e’ un interessante paradosso logico,del tipo di quelli che un tempo appassionarono
Bertrand Russell e altri matematici e logici ?

Tiziana

@Laverdure

Infatti il nome dovrebbe essere , in caso, osservatorio sulla libertà di pensiero. Francamente a casa mia non vorrei nè un papa nè un ateo. In realtà quello che vorrei è alzarmi dal letto la mattina e compiere le mie riflessioni senza che nessun mi indirizzi Quel che conta è avere Stati laici che possano garantire la libertà di pensiero (che nn rigarda ovviamente solo le religioni) e leggi uguali per ognuno di noi.

marjo

Ognuno deve poter credere a ciò che vuole: è naturale ma, il più adatto è chi si professa “non credente” in quanto non è subordinato ad un credo, già prefissato.

Tiziana

Laico sarebbe la parola adeguata.
L’ateo non crede in Dio, quindi sarà meno obiettivo di chi è predisposto culturalmente ad accettare le diversita, comprese quelle di chi crede.

Tiziana

#majo
Non vorrei creare scompiglio, ma è la cultura laica che consente equilibrio. L’ateo non crede in Dio e quindi ha una sua posizione, Il laicoliberale è predisposto culturalmente a comprendere (nella sua cultura) le diversità, quindi sia chi non crede che chi crede.
Questo è quel che io penso.

francesco s.

Son contento della cosa. Comunque a me basta che sia laico, che sia credente o meno mi importa poco.

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