La macchia omofoba del Comune di Verona

Nel luglio 1995 il consiglio comunale di Verona, con i voti dei consiglieri di centrodestra, approvò una mozione dichiaratamente omofoba, che fece scalpore in tutta Italia. Era il tempo della maggioranza berlusconiana con sindaca Michela Sironi. Era una mozione che portava Verona fuori dall’Europa respingendo l’applicazione delle direttive del Parlamento europeo in tema di diritti civili e umani e di pari opportunità. Vi si leggeva, tra l’altro, che “l’omossualità contraddice la stessa legge naturale e l’applicazione della succitata risoluzione avrebbe effetti fortemente negativi sulla formazione psicologica e umana dei giovani”, chiaramente d’ispirazione cattolca. Qualche settimana prima c’era stata in consiglio comunale una discussione sul tema della famiglia ed il grande intellettuale leghista e cattolico Romano Bertozzo definì i gay malati mentali “da castrare come i capponi”, della serie: “tagliamo la mano sinistra ai mancini”. Da oltre un mese i consiglieri comunali Bertucco (Pd) e De Robertis (Sel) hanno presentato un ordine del giorno, che ha raccolto anche le firme di Benciolini (Movimento 5 Stelle), Castelletti (Gruppo Misto) e Pasetto (Lista Tosi), in cui si chiede la revoca della mozione omofoba approvata dal Consiglio comunale di Verona nel luglio 1995. Da quanto appare sui media nazionali, sembra che il sindaco Tosi abbia cambiato parere in materia. Dice l’Arena (5/7) che Tosi lascia “intendere che la mozione non aveva rilevanza formale, non prevedeva spese e di fatto è decaduta con quel Consiglio e quella Giunta”. A noi sembra, però, che una revoca esplicita di quella mozione sia opportuna per togliere una macchia al buon nome di Verona, checché ne dicano Zenti e gli integralisti cattolici.

Il circolo Uaar di Verona

23 commenti

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Effettivamente andrebbe fatto: Verona ha gia’ una pessima fama di citta’ xenofoba e violenta.
La sue economia non ha bisogno di perdere altri soldi continuando ad essere descritta come meta omofoba, sulle guide turistiche internazionali.

alle

E’ vero, sarebbe opportuno. Tuttavia non credo che quegli st***zi possano fare qualcosa che sia anche lontanamente apparentabile ad un’autocritica.

Federico Tonizzo

Inoltre andrebbe fatta qualche “Pubblicità Progresso”, o qualcosa del genere, in direzione anti-omofoba. Perchè anche la popolazione, un po’, dal canto suo…… 🙁

serlver

Era ideologica pure la mozione s’è per questo, eppure fu approvato.
Come sempre voi cattolici siete moralmente delle m**de!

fab

Non saper ammettere i propri torti è indice di personalità immatura, se non disturbata; molto in sintonia con le vere ideologie veramente del cavolo, come il cristianesimo.

nonreligious

Ho sempre pensato che più che andiamo avanti, più che torniamo indietro. Non sapevo di questa decreta comunale di Verona; è una vera vergogna che va tolta subito. Soltanto che i nostri politici, anche quei “nordisti,” non avranno MAI il coraggio di ammettere questo grosso sbaglio pubblicamente. Tanto meno avranno il coraggio di revocare questo schiffo pubblicamente, una volta e per tutte.

spapicchio

Avevo già notato mio malgrado come fosse e sia ancora oggi necessario fare attenzione alle attività dei politici e dei politicanti leghisti della Lega Nord – PDL e loro amici, evitando magari di votarli tanto per cominciare.

ser joe

Penso che basterebbe prenderli per il khul0 dicendo che quella mozione va tolta perché: “Dio lo vuole….”

Marco

Qualcuno potrebbe linkare il testo di quella mozione, così ognuno sarà in grado di valutarne i contenuti?

ser joe

E’ solo un leghista che come cappello usa un preservativo.

francesco s.

Certo che ci volle una bella faccia di bronzo (forse un altro materia più molle e marrone) ad approvare una simile mozione.

kundalini444

ma che dice la mozione? Io non ho capito, oltre ad essere omofoba, in che consiste…
no perchè potrebbe pure essere incostituzionale, o sbaglio?

San Dokan

una macchia al buon nome di Verona

Non per fare polemica, ma… quale sarebbe il buon nome di Verona? Per quel che ne so io, è di gran lunga la città più fascista, xenofoba e reazionaria dell’Europa occidentale assieme a Monaco di Baviera. E mi sembra che il caso preso in esame confermi la sua fama.

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