Rese note le motivazioni della sentenza con la quale la Corte Costituzionale il 20 giugno scorso ha rigettato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal giudice tutale del tribunale di Spoleto. Oggetto del contendere, l’articolo 4 della legge 194, che consente alla donna l’interruzione di gravidanza. Il caso, quello di una minorenne che si era rivolta al consultorio per poter scegliere di abortire senza consultare i genitori. E il magistrato si era rivolto alla Consulta facendo leva su una recente sentenza della Corte di giustizia europea contro i brevetti sugli embrioni per farne valere l’intoccabilità.
La Corte Costituzionale ha ribadito che sull’aborto ha il diritto di decidere solo la donna interessata. Al giudice spetta solo la “verifica in ordine all’esistenza delle condizioni nelle quali la decisione della minore possa essere presa in piena libertà morale”. Come già nella sentenza 196 del 1987, il magistrato non può pretendere di estendere i propri poteri perché il suo provvedimento “ha contenuto unicamente di integrazione della volontà della minorenne, per i vincoli gravanti sulla sua capacità di agire”. Il giudice rimane “quindi esterno alla procedura di riscontro, nel concreto, dei parametri previsti dal legislatore per potersi procedere all’interruzione gravidica”. Al limite, interviene “nella sola generica sfera della capacità (o incapacità) del soggetto”. Nemmeno quando è espressa la volontà dei genitori di minori o di chi ne fa le veci, il giudice ha “potestà co-decisionale”, perché la decisione è “rimessa soltanto alla responsabilità della donna”. Meno che mai il giudice può ergersi a paladino di un presunto ‘diritto alla vita’ dell’embrione.
Si tratta di un pronunciamento importante perché riconferma il diritto all’autodeterminazione della donna, anche minore, su un tema così delicato. Una libertà che oggi, dopo decenni di lotte per l’emancipazione femminile, viene in questi ultimi anni fortemente limitata proprio dalla pesante infiltrazione del clericalismo negli ospedali. Dove ormai la percentuale dei medici obiettori ha raggiunto livelli altissimi e i pochi che acconsentono all’aborto sono in calo.
Per questo, bisogna ancora vigilare per garantire il pieno esercizio delle donne per avere accesso all’interruzione di gravidanza e alla contraccezione, spesso negate nel nome dell’obiezione di coscienza su cui insiste molto in Italia la Chiesa cattolica. E risvegliare la consapevolezza su questo tema tra le più giovani. Anche l’Uaar, come ha fatto durante il tam tam della campagna #save194, continuerà a fare la sua parte per salvaguardare il diritto delle donne di scegliere.
mi sembra più che giusto, il corpo è suo
(e ora, via alle invettive dei soliti troll)
sorpreso dal buon senso ( una volta tanto…) espresso da una istituzione italiana…
davvero… però ora bisogna anche applicare la legge.
Ciò che a me dà oltremodo fastidio è il fatto che davanti a tanto buon senso, avrei voluto scrivere elementare buon senso, non raramente ci si debba scontrare in altre occasioni con la illogicità di sentenze che di buon senso nulla hanno, soprattutto dei Consigli di Stato.
Non mi intendo di diritto e capisco che il diritto non sia un fatto assoluto; ma i princìpi dovrebbero esserlo, almeno nell’epoca in cui essi sono molto vivi .
Sbaglio?
Ma il padre del bambino no ha diritti sulla sua prole?Ritengo giusto anzi doveroso che il padre debba assumersi la responsabilità della propria prole anche se egli non voleva concepire con il rapporto sessuale mi chiedo perchè negare all’uomo il diritto di vedere crescere la propria prole?
faccio notare che per questo soggetto è assolutamente lecito che dei genitori sottopongano a mutilazioni genitali assortite i figli e soprattutto le figlie, in modo da poterle vender… pardon, maritare a uomini da loro ritenuti adeguati.
ora vedete voi se rispondergli seriamente o trattarlo per quel che si definisce con le sue affermazioni (andate qui per dare un’occhiata ==> http://www.uaar.it/news/2012/07/17/germania-alleanza-ebrei-islamici-contro-sentenza-circoncisione/#comments )
personalmente, è l’ultima risposta che riceverà da me, troppo ribrezzo.
*Kaworu
Io esprimo le mie idee, e ringrazio l’Uaar di darmene la possibilità, e non provo ribrezzo per nessuno di voi.
Prego argomentare invece di attaccare la persona.
l’argomentazione è espressa nelle motivazioni per cui non discuterò più con un essere per cui provo ribrezzo.
se a te non sta bene o non ci arrivi a capire, non è un mio problema. per quanto mi riguarda, passo e chiudo.
Invece io stavolta sono d’accordo con Enrico.
Va bene che la donna porta avanti la gravidanza, ma il padre perchè non deve avere voce in capitolo?
quando sarà il padre a sobbarcarsi parto e gravidanza con rischi e cambiamenti talvolta permanenti annessi e connessi, ne riparleremo, gianluca.
invece ritengo che sia giusto che, se una dona donna decide di portare avanti la gravidanza e abbandonare il figlio in ospedale senza riconoscerlo, il padre possa prenderlo e tenerlo lui.
il padre avrà voce in capitolo quando saremo di fronte ad un bambino, ossia quando sarà nato
prima conta la donna in stato di gravidanza
(che sarà mamma quando il bimbo sarà nato)
Il padre perde solo spermini. Non vorremo mica dire che perde un figlio mai nato come i cattotalebani? Forse si può fare questo ragionamento quando il feto è già sviluppato…ma nei primi mesi è oggettivamente inconcepibile.
*Grendene
Infatti il codice civile amette come erede legittimo il figlio del padre pre morto.
*Cosmo
Vedo che lei riduce la paternità a ben poco, prefersico altre moralità.
@ Enrico
esatto : il figlio, non l’embrione o il feto
padre di un figlio lo si diventa se il feto nasce
se colui destinato a diventare padre muore prima che il feto nasca, la sua eredità passa al figlio che avrebbe potuto avere da vivo, ma che non ha avuto perche’ è morto prima: non vedo quale sia il problema
Miseriaccia boia! 😯
Non pensavo che occorresse anche ribattere per la 1789esima volta a questo genere di argomentazioni ridicole…! 🙄
Ma perchè non registriamo su file audio, ciò che scriviamo ad Enrico, ogni volta che esce un thread sulle IVG, così se lo risente…Si fa le domande, e se lo risente….Si fa le domande, e se lo risente….Si fa le domande, e se lo risente…Fino a quando non si accorgerà di essere, oltre che ridicolo fino all’inverosimile, magari anche un pò infantile, no!? 😉
@Enrico
Forse deve accettare che qui non si tratta di quello che lei preferisce. Qui si tratta di quella che è la realtà. E qui sta la differenza tra me e lei: io accetto la realtà senza preconcetti e così facendo mi rendo conto che sembra brutta solo se vista da un punto di vista della morale cattolica. Lei invece rifugge da questa realtà, spaventato dalle sensazioni che il suo indottrinamento le provoca. E io lo so, perchè questo indottrinamento l’ho subito pure io e molti altri qui. Rivalutare la natura e la propria moralità, una volta piantato il seme del dubbio, richiede tempo e fatica…ma è un passo obbligato per definirsi uomini e non schiavi.
*Manoni
Perchè non accetta il dialogo?
*Grendene
no ritiene assurdo che l’embrione o feto abbia diritti patrimoniali e non quello alla vita?
*Cosmo
Anche io accetto realtà, l’embrione ed il feto sonoe esseri umani la religione non c’entra nulla vi sono anche gruppi atei contro l’aborto.
@Enrico
embrione e feto non hanno diritti patrimoniali. li ha il neonato.
la legge anticipa semplicemente questi diritti. se fosse come dice lei in caso di morte prima del parto del feto, la madre dovrebbe succedergli nell’asse ereditario, mentre così non è. non si può succedere ad un embrione.
@Enrico
Per te questa “cosa” è dialogo? 😯
Ripetere fino allo sfinimento le stesse cose da ANNI a momenti, può considerarsi dialogo?
Tu sollevi delle questioni. Altri rispondono nel merito, con puntualità e con arogmentazioni ineccepibili OGGI.
Domani tu non puoi ricominciare da capo e risollevare le stesse identiche questioni. Capisci perchè onestamente faccio a meno di un dialogo con te?…PERCHE’ SI TRATTA DI TEMPO PERSO!!
@ Kaworu
Sono contento che tu abbia deciso di non rispondere più a quell’ i…….e di Enrico! 🙂
No, l’uomo non ha diritti di questo genere in quanto il suo lavoro si limita ad una tro****a mentre la donna si deve sobbarcare una gravidanza che molto più lunga e complcata, c’è una forte asimmetria nella procreazione e di conseguenza c’è una forte asimmetria nei diritti.
La gravidanza dura solo 9 mesi la crescita della prole fino al matrimonio di più.
ma quei 9 mesi se li fa una sola delle controparti, e quindi è questa che ha il diritto di decidere di quei 9 mesi.
E’ un tipico “effetto” collo di bottiglia che devi accettare.
Oppure devi farti installare un impianto da vivipara sul tuo corpo.
Senza contare che è facile per i padri assentarsi per andar a prendere le sigarette e non tornare più.
*serlver
Non giustifico ciò ed è dovere dello stato tramite la legge tutelare gli abbandonati imponendo al fuggente di far fronte alle sue responsabilità.
il diritto/dovere di veder crescere la propria prole è all’uomo riconosciuto dalla vigente legislazione.
il diritto di decidere sul corpo della “incubatrice ambulante” della suddetta prole, per fortuna, no.
si rassegni.
ps nel caso non l’abbia afferrato per prole si intende il bambino, ovvero il soggetto DOPO il parto, e non il feto o l’embrione che permangono all’interno dell’utero della PERSONA di sesso femminile.
giusto per precisione…
Putroppo no. Vorrei che ne avesse, se il carico della gravidanza fosse distribuibile in modo equanime su entrambi i soggetti interessato all’atto della riproduzione. Ma cio’, semplicemente, non è il caso dell’attosessuale tra mammiferi quale siamo.
Nel momento in cui lo spermatozoo viene donato, il produttore ne perde il controllo e la proprietà.
Pretendere che da questa donazione derivi un qualunque obbligo nei confronti del soggetto che riceve tale dono, è illusorio e portatore di iniquità.
Rassegnati.
Se con prole intendevi bimbi già nati, allora sei off topic.
Se con prole intendevi ovuli fecondati, allora il donatore di spermatozoo non ha diritto a comandare sul corpo della donna e la risposta rimane quella già data.
@galileo bruno
non capisco se rispondi a me o meno…
in ogni caso stiamo affermando le stesse cose, ed il mio commento delle 13:57 se guardi bene, è in risposta ad Enrico dellle 13:30.
Vedere risposta data a Grendene.
@ Enrico
quale? quella del feto che, una volta nato, eredita da colui che avrebbe pututo diventare suo padre da vivo ma lo sarà considerato solo da morto?
mah!
@manimal, non rispondo a te
@galileo bruno
ok.
chiedo scusa. 🙂
*Grendene
Cosa la sconvolge?
Tu, forse.
Putroppo no, l’uomo non ha alcuno diritto.
Vorrei che ne avesse, e ne avrebbe se il carico della gravidanza fosse distribuibile in modo equanime su entrambi i soggetti interessati all’atto della riproduzione.
Ma cio’, semplicemente, non è il caso dell’atto sessuale tra mammiferi quale siamo.
Nel momento in cui lo spermatozoo viene donato, il produttore ne perde il controllo e la proprietà.
Pretendere che da questa donazione derivi un qualunque obbligo nei confronti del soggetto che riceve tale dono, è illusorio e portatore di iniquità.
Rassegnati.
@galileo
hai letto ciò che ho scritto?
in ogni caso non so dove tu viva, ma in Italia il donante spermatozoi, diritti e doveri derivanti dalla “donazione” ne ha eccome…
dopo la nascita, ovviamente.
Enrico
il padre biologico non ha diritto sulla scelta per l’aborto o meno della donna, perchè non ha nessun obbligo: non è obbligato a riconoscere il figlio. Prova a pensare alla situazione inversa la donna vuol tenere il bambino ma il padre biologico non ha intenzione di essere padre.
In casi di parità dovrebbe sempre prevalerela vita.
Non sono un esperto di legge, però questa affermazione mi pare sbagliata. Cito da Wikipedia:
Dichiarazione giudiziale di paternità e maternità
Da quando la Corte Costituzionale con la sentenza 341/1990 ha ritenuto illegittimo l’articolo 274 del Codice Civile, il riconoscimento non è più un atto discrezionale del genitore naturale, ma è possibile costituire un rapporto giuridico di filiazione anche contro la volontà del genitore naturale che non riconosce il figlio. Il figlio ha cioè diritto di vedere costituito il proprio rapporto di filiazione portando la prova biologica in giudizio sulla paternità o maternità. L’articolo 274 prevedeva che fosse necessario valutare l’ammissibilità dell’azione in giudizio (fumus boni iuris) nonché valutare se il riconoscimento andasse a beneficio del figlio. Dopodiché la sentenza poteva essere impugnata fino all’ultimo grado di giudizio. Tutto ciò comportava una durata spasmodicamente lunga del caso, impedendo al figlio di vedere soddisfatto il suo diritto. Il genitore, che la dichiarazione giudiziale ha decretato come tale, sarà costretto a pagare ex tunc gli arretrati per mantenere il figlio.
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Figlio_naturale)
Insomma, al padre solo doveri e niente diritti (fino alla nascita del figlio).
Sono d’accordo che sia la donna a decidere del destino del feto, però allo stesso modo non vedo perchè in caso di gravidanza portata a compimento, l’uomo debba essere eventualmente obbligato a riconoscere un figlio che non ha voluto. Due pesi e due misure?
Non so se si è capito, mi riferivo all’affermazione di Francesco s.:
“il padre biologico non ha diritto sulla scelta per l’aborto o meno della donna, perchè non ha nessun obbligo: non è obbligato a riconoscere il figlio. Prova a pensare alla situazione inversa la donna vuol tenere il bambino ma il padre biologico non ha intenzione di essere padre.”
un uomo può anche occuparsi della contraccezione, se non ha intenzione di essere padre.
il salto della quaglia non è un metodo contraccettivo, ma è amato da molti uomini che poi “no non me la sento di diventare padre”.
imho è anche un modo per responsabilizzare gli uomini alla contraccezione. non vuoi figli? perfetto, impegnati pure tu, anzichè “no ma il preservativo non mi fa sentire niente, mi impiccia, altre scuse varie ed eventuali”
il giorno che sarà possibile estrarre l’embrione dal corpo della donna senza rischi e farlo sviluppare in una incubatriche, allora l’uomo avrà facoltà di scelta sulla questione mentre la donna deciderà solo se far sviluppare l’embrione nel suo grembo o se farlo sviluppare fuori e lasciarlo al padre (più precisamente, se davvero fosse possbile una pratica del genere, la scelta del padre sarebbe solo tra crescerlo al posto della madre o lasciarlo in adozione: in un tale scenario non sussisterebbero più le condizioni che rendono necessario il diritto all’aborto, in quanto la gravidanza non è più necessaria per la nascita dell’embrione, e pertanto ogni concepito, se non desiderato, andrebbe semplicemente in adozione)
ma fino a quando tale pratica non sarà possibile, e fino a quando il ruolo del padre nella nascita del figlio consisterà solo in 5 minuti di sesso fatto in modo irresponsabile senza precauzioni mentre quello della madre in 5 minuti di sesso irresponsabile e 9 mesi di gravidanza, è innegabile a cui appartenga la quasi totalità degli oneri della gestazione e quindi la quasi totalità del diritto di scelta sulla questione.
Enrico, è sicuramente doveroso che il padre debba, ma è anche voglioso che il padre voglia.
Scherzi a parte, bisognerà che ti decidi: la paternità è un diritto o un dovere?
Comunque, la questione è semplice: da quando cessa la facoltà di abortire, il donatore di sperma è padre, prima no.
Dovere nell’ambito di un matrimonio.
Quindi non è un diritto. E fuori dal matrimonio?
Dovere diverso da diritto.
E le cipolle arrosto?
@ Enrico
Non sono al tuo livello intellettuale ma in questo caso specifico mi vuoi spiegare: “…anche se egli non voleva concepire con il rapporto sessuale…” con quale altro rapporto avrebbe concepito la minorenne? con lo spirito santo?
Poteve essere un normale rapporto coniugale.
Caro enri, se i padri ci fossero non solo nel momento del piacere ma anche in quello di prendersi le responsabilità, probabilmente ci sarebbero anche meno aborti
Concordo.
@ Enrico
Cioè, se uno si sposa a 40 anni fino ad allora seghe? é forse il tuo caso?
mi pare lapalissiano!
non credo, è peccato anche quello 😀
Tante docce fredde …
Leggo con piacere questa notizia.
Chapeau ai Giudici che l’hanno emessa.
Semplice, ovvia, doverosa.
“Al giudice spetta solo la “verifica in ordine all’esistenza delle condizioni nelle quali la decisione della minore possa essere presa in piena libertà morale”.”
Quindi indirettamente il giudice sta dicendo che dovrebbero essere impedite le incursioni dei pro-life fuori o dentro gli ospedali. Questo mi sembra un riconoscimento importante.
Riguardo il mio commento di prima, vorrei precisare alcune cose: io sono pro-choiche e la legge sull’aborto è una grande conquista di civiltà. Detto questo, comunque rimango perplesso dallo sbilanciamento della legge in favore della madre. Escluso quei casi di violenza sessuale o di padre datosi alla macchia, non vedo perchè in caso una coppia, in caso abbia una gravidanza imprevista, deve rimettere alla madre l’ultima parola solo per il fatto che il feto lo porta in grembo lei. Se lui vuole abortire e lei vuole tenere il bambino, lei lo terrà e niente potrà impedirlo, ma se è lui a volere il bambino e lei vuole abortire, si potrà provare a convincerla a portare al termine la gravidanza e poi a non vedere più il bambino, ma se si impunta e vuole abortire abortirà e in questo caso al padre verrà negato un figlio, e questo è una cosa orribile. Se si deve essere pro-choiche, dovrebbe esserlo per tutti e due.
ti sembra sbilanciata perchè tutto il processo della gravidanza è sbilanciato.
ahimé, è così. “Junior” resta un film.
sulla gravidanza decide solo la donna perchè solo lei ha la gravidanza
madre e padre avranno stessi diritti/doveri riguardo ai figli una volta nati
La corte ha dimenticato di assegnare al giudice bigotto un biglietto di sola andata per un con
vento di clausura, con l’obbligo di studiare seriamente il diritto e scordare i precetti religiosi.
Perché il padre non può dire la sua?
In realtà questo non è del tutto vero.
Padre e madre all’interno di una coppia si parlano e si confrontano e chiaramente in questa fase il padre può influenzare molto la decisione della madre, sia in negativo che in positivo.
Poi però si giunge alla fase decisionale.
Se entrambi sono d’accordo nella scelta (qualsiasi scelta essa sia) allora non si pone il problema e quello che vuole il padre diventa ininfluente, perché c’è già il parere concorde della madre.
Se invece madre e padre la pensano diversamente si ha un 50 e 50, ma è ovvio che (almeno in questa fase) la madre sia più coivolta emozionalmente e fisicamente e che quindi spetti allora a lei dire l’ultima parola e fare la scelta definitiva. Quindi, ancora una volta, il parere del padre risulta essere minoritario e quindi ininfluente all’atto pratico.
si, congo, ma in ultima istanza, fortunatamente, se le idee dei due contrastano, ha valore solo la decisione della donna.
E’ quello che ho detto.
lettura frettolosa…
cenere sul capo… 🙁
nessuno vieta all’uomo di esprimere pareri
ma la gravidanza è della donna
quando saranno padre e madre, ossia nato il figlio, il padre sarà genitore come la madre
L’unica mia obiezione è sull’orripilante “gravidica”. 🙂
Masturbatevi! E’ 100 volte più piacevole e non si incorre in questi spiacevoli incovenienti e/o inutili diatribe. Oppure se volete fare sesso, fatelo con una di quelle mille precauzioni che la scienza e la conoscenza vi mettono a disposizione che evidenetemente più di qualcuno ancora nel XXI dell’era informatica ancora ignora (???)!!!!!!
Ovvero? per il sesso basta una pillola, un visore, un paio di wired gloves e una cibertuta? Fallo tu se vuoi o gli altri segaioli mentali cattotroll, a me piace farlo all’antica, understand?
a me piacciono entrambi i sistemi, è grave? 😀
se non procrei pare sia gravissimo!!!
non lo capiso mica tanto questo dio… se voleva che il sesso fosse finalizzato alla riproduzione e non al piacere, non poteva semplicemente congegnarci in modo che ad ogni “botta” conseguisse inevitabilmente un pargolo?
@ Florasol
Non é grave, ma penso sia meno coinvolgente……………..
” Oppure se volete fare sesso, fatelo con una di quelle mille precauzioni che la scienza e la conoscenza vi mettono a disposizione”
Ad esempio con i chirichetti?
‘ E si farà l’amore ognuno come gli va ‘ 😉
Seghe… contraccezione… ma cos’è istigazione al peccato? che razza di cattos seii?
Tu si che hai capito tutto dalla vita. Ateo patriarcalizzato!!!!
intendevo in senso “biblico” e non da padre padrone alla mussulmana.
come al solito anche una sentenza che ribadisce un principio banale e giusto che in altri stati ben più civili non verrebbe mai messo in discussione qui in italia suscita ammirazione, quasi stupore.
non si riflette sul fatto che la 194 è inapplicabile sull’ 85% del territorio causa presenza negli ospedali dei ginecologi obbiettori che costituiscono la maggioranza nelle strutture pubbliche? non si riflette sul fatto che da Roma in giù la 194 non è praticamente mai esistita perchè mai applicata dai suddetti medici prolife che garantiscono però il servizio abortivo nelle strutture private a cifre astronomiche? ci rendiamo conto o no che siamo una colonia vaticana mascherata da democrazia dove i politici, salvo le solite lodevoli eccezioni, fanno a gara a chi lecca di più il c..o dei gonnelloni al solo scopo di assicurarsi il voto cattolico? infine siamo almeno consapevoli che non ne usciremo mai, finchè non ci sarà un salto di mentalità verso il futuro, verso il progresso visto prima di tutto come l’affermarsi dei diritti civili che poi costituiscono l’essenza della libertà? non è ateizando la società che si superano i pregiudizi religiosi ma secolarizandola, mettendo la religione fuori dal contesto etico, e per realizzare questa che ora è solo utopia (in italia…) si comincia dalla scuola, che deve tornare ad essere laica, scevra dell’insegnamento della religione.
Però sta Consulta ha ancora grinta… speriamo bene.
Relativamente al diritto del padre sulla decisione se abortire o no ritengo sia ingenuo generalizzare; distinguiamo due casi tipici:
– Coppia ragionevolmente unita; aborto preso in considerazione per problemi economici, numero eccessivo di figli, problemi di salute della madre. Quasi certamente padre e madre del nascituro ne discuteranno, anche se la scelta può non essere condivisa.
– Donna incinta e inseminatore che taglia la corda (a mio parere caso molto più frequente del precedente). Discutere dei diritti dell’inseminatore mi sembra risibile.
mario
anche nel primo caso la scelta finale spetta alla donna
ovviamente ne discuteranno insieme
ma si spera che ne avessero discusso insieme prima
Il problema è un altro se il padre dovesse poter obbligare la donna a portare a compimento la gravidanza, allora dovrebbe, in caso opposto, anche poterle imporre l’aborto qualora non volesse il figlio, visto che una volta nato la madre può comunque costringere il padre a riconoscere il figlio.
è un diritto personalissimo quindi nessuno può sindacare o impedirlo era normale che la corte ha cassato la questione in questo modo, strano che i giudici a quo non lo abbiano capito in corso di processo, non c’era bisogno neanche di fare il ricorso alla corte costituzionale, troppo sforzo mentale per il giudice di spoleto non poteva ripassarsi diritto costituzionale o troppo vecchietto per farlo baaah
‘Sta tiritera sui diritti del padre mi pare una forma surrettizia di antiabortismo.
Roba da ateo devoto che vuole compiacere pure in questo le sottane talari.
Si fabbrichino un burattino come fece Geppetto, se proprio hanno questo impellente desiderio di paternità, sperando di non ricavarne le stesse tribolazioni.
A me infastidisce la doppia faccia italiana. Da un lato questa sentenza sacrosanta che ribadisce il diritto all’autodeterminazione femminile, dall’altra percentuali di obiettori negli ospedali che in alcune regioni sfiorano il 90%.
Della serie: “puoi abortire, il corpo è tuo, se però riesci a trovare un medico che si presti….”
…….Un solo diritto può essere riconosciuto al proprietario dello spermatozoo vincente: quello di non vedersi appioppare un figlio non suo.
Ebbene, i progressi della scienza hanno reso possibile il godimento effettivo di tale diritto.
Libertà vuole che nessuno conosca se stesso, meglio di chiunque altro, no? 😉
Ogni individuo e’ la persona maggiormente interessata al proprio benessere, e l’interesse che qualunque altro individuo puo’ avervi e’ minimo in confronto al suo. Tutti gli individui, anche quelli più ordinari, hanno mezzi per conoscere i propri sentimenti anche fisici, incommensurabilmente superiori a quelli di cui puo’ disporre chiunque altro.
Non si può costringere un individuo a fare cio’ che per NOI, è il SUO bene.
Eppure sembra che per molti sia inconcepibile il discorso che stai facendo. La semplice idea di rispettare la libertà e l’intimità altrui sembra aliena a certi soggetti.
La cosa ironica è che i prolife si lamentano e si stracciano le vesti per questa sentenza… senza rendersi conto che sancendo il diritto alla scelta per le minori, tutela anche le ragazze che facessero una scelta opposta.
Senjin, la tua osservazione è verissima “sancendo il diritto alla scelta per le minori, tutela anche le ragazze che facessero una scelta opposta”.
purtroppo la ccar si oppone proprio al diritto di scelta, seguendo il principio del massimo assoggettamento degli individui ed anche la massimizzazione dell’infelicità umana.
Quoto!
Ma la libertà non consente di ledere gli altri.
Le tasse oppure la cartolina precetto stabiliscono che la società può imporre a tutti noi qualcosa.
e infatti in questo caso nessuna persona viene lesa, soprattutto l’unica persona coinvolta, cioè la minore in gravidanza.
non mi pare siano coinvolte altre persone, quindi non mi pare sia stato leso nessuno.
Una persone è lesa ed ha tutti i cromosomi dell’uomo
Anche quando una bambina viene mutilata una persona e’ lesa.
PS: non che io consideri un embrione o un feto una “persona”. Uso la tua terminologia solo per farmi capire, cosa che comunque dubito avverra’.
anche la crosticina che mi sono appena tolta da un morso di zanzara ha tutti i miei cromosomi. Mi scuserete se non la considero una persona 😀
eh no, devi darle degna sepoltura, eretica! avendo dna, è persona.
quindi fila a seppellirla nel vaso dei gerani!
Infatti, la costante del “pensiero” della CCAR è fondata sull’obbligo dell’uomo alla sofferenza.
Però impone tale obbligo anche alle suore, ma non ai preti; che non li consideri parte del genere
umano? Privilegio o giusta sottostima?
E’ cosa buona e giusta- Tra l’altro sarebbe ora di liberare gli adolescenti dall’obbligo di avere il permesso dei genitori per fare qualunque cosa: e non possono bere alcolici, e non possono comprarsi le sigarette, e non possono farsi i tatuaggi…ekkepalle!
Per fortuna che almeno gli anticoncezionali al Consultorio glieli danno senza bisogno di avere mammina e papino attaccati dietro e ora, speriamo, pure per abortire non servirà più nemmeno il parere dei giudici minorili.
personalmente consiglio anche a tutti voi di seguire la mia strada con quel soggetto abominevole.
dargli corda è assolutamente inutile
*Kaworu
Argomenti prego.Io non mi sento uomo delle caverne ed ho una normale vita sociale conosco persone di varia estrazione ed non ho timori a parlare in pubblico.
stai continuando ad argomentare da solo. basta leggerti.
a me fai ribrezzo, non ho altro da dirti.
e gradirei che la smettessi di quotarmi, dato che non ho alcuna voglia di rispondere alle tue atrocità vomitevoli.
grazie.
Secondo me è un prete. Soltano un prete può essere così ostinato e malvagio. Se non lo è sicuramente ha buone condizioni per diventarlo.
ma magari lo fosse!
Non sono ne sacerdote ne diacono, sono una persona che parla a titolo personale esprimendo le proprie idee.
idee??? che parolona!