In tempi di crisi si tende a enfatizzare ogni tipo di aiuto prestato a chi è in difficoltà. Ma nello stesso tempo si chiude un occhio sull’efficacia reale di tali aiuti. Anzi, i governi e le amministrazioni pubbliche ne chiudono anche due, perché il sostegno economico a forme di aiuto quali i banchi alimentari sono viste come “risposte” in grado di colpire il cittadino-elettore. Ma è tutto oro quello che luccica?
In Gran Bretagna le associazioni laiche, come la British Humanist Association e la National Secular Society, hanno contestato il sistema che favorisce le foodbanks di ispirazione religiosa, su cui si interroga tra gli altri anche il quotidiano Guardian.
Largo è il dirottamento di fondi pubblici e di funzioni, secondo il verbo della “Big Society” che smantella il welfare state pubblico, laico e generalista per accrescere l’influenza di organizzazioni religiose, in particolare cristiane. E in linea con l’approccio comunitarista, sdoganato dal laburista (e convertito cattolico) Tony Blair e mantenuto dal conservatore David Cameron, che privilegia le confessioni religiose piuttosto che i diritti e le libertà individuali. Come dimostra il contestato riconoscimento dei tribunali che applicano la sharia.
Il rischio, denunciano le associazioni inglesi, è che privilegiare i banchi alimentari in salsa religiosa porti a discriminazioni. Magari con un’opera di velato proselitismo, e con l’erogazione di aiuti e sostegno basati su principi di fede, piuttosto che su criteri laici validi per tutti. Senza dimenticare che l’Equality Act non tutela coloro che lavorano in queste organizzazioni, che hanno notevoli margini per discriminare su base religiosa.
Come già accade in Italia con un consolidato sistema di sussidiarietà ‘malata’ — orientata nello specifico in senso cattolico — anche in Inghilterra lo Stato sta dunque appaltando a organizzazioni religiose la gestione degli aiuti ai più bisognosi. Nel nostro paese il Banco Alimentare, analogo alle foodbanks, è una realtà di Comunione e Liberazione. Ed è restia a presentare rendiconti, con preoccupante mancanza di trasparenza. Tranne per l’Emilia-Romagna: ma spulciando il bilancio sociale 2011 si nota come il “valore distribuito alla pubblica amministrazione” sia di 41 euro, mentre quasi 24 milioni rappresentano invece il “valore distribuito agli enti beneficiari”. Che non si specifica chi siano. In compenso, gli “agganci” di cui dispongono sono impressionanti (si vedano le pagine 24-26).
Stiamo parlando di un’organizzazione che a fronte di soli 500 contribuenti che le donano il proprio 5×1000 riesce a gestire capitali enormi. Per questo pare assurdo che gli enti pubblici finanzino una realtà privata già ricca di risorse e che dispone dell’ulteriore possibilità di introitare il 5×1000. Affidare l’assistenza a enti religiosi, specie quelli che puntano all’autocelebrazione e all’aperto proselitismo, può creare a lungo termine pesanti ripercussioni sociali e politiche. Come dimostra in particolare il welfare islamico di cui si è accennato anche su L’Ateo, gestito da ricchissimi e pii benefattori a cui lo stato aveva ceduto sussidiariamente settori quali istruzione e assistenza. Sistema che ha favorito l’ascesa al potere dell’integralismo musulmano anche nei paesi della ‘primavera’ araba, come i Fratelli Musulmani in Egitto, i quali risultano nella teoria e nei fatti omologhi a movimenti come CL.
Non contestiamo di certo l’opera meritoria di aiuto ai poveri né l’impegno quotidiano di tanti volenterosi. Ma il voluminoso e poco trasparente giro di denari, il cedimento del settore pubblico e l’affievolimento di un approccio laico e davvero inclusivo. Specie in Italia, tanti atei e agnostici, in mancanza di reali alternative laiche, finiscono per prestare la loro opera in realtà più o meno religiosamente orientate. Su di esse piove gran parte dei finanziamenti pubblici. E non si può dimenticare che non sono nemmeno esenti da vicende discutibili, come il caso eclatante che coinvolse la Caritas, evidenziato da Il Corriere della Sera e dal programma d’inchiesta su Rai3 Report.
Quello del Banco Alimentare è dunque un altro caso, l’ennesimo, di una vera e propria impresa mascherata da volontariato che opera con fondi altrui, con metodi poco trasparenti e per nulla laici. Quanto incida sulla società non è dato a sapere: nessuno va a chiedere ai beneficiari finali cosa ne pensano. Anche perché nessuno sa chi siano, i beneficiari finali. E allora, perché tutti continuano a incensare il modello sussidiaristico?
La redazione
Aggiungo, anche se è uno sfogo personale, che i giovani volontari di CL che chiedono nella giornata del Banco alimentare riso e scatolame per la loro raccolta sono anche molto aggressivi (almeno al supermercato Despar di via Livorno) .
Per quanto attiene invece alla consegna di cibo è , sempre per mia esperienza, molto difficile entrare se non si è nei giri cattolici. In particolare la comunità ebraica romana aveva deciso un paio di anni fa di distribuire pasti caldi ai poveri che la sera dormono alla stazione Ostiense.
Particamente sono riusciti a farlo per un paio di mesi considerati gli ostacoli che gli sono stati frapposti, anche dal Comune di Roma, per evidenti motivi. E si che era una iniziativa esclusiva della Comunità ebraica romana senza nessun tipo di sponsor (regione comune,provincia…)
Aggiungo, anche se è uno sfogo personale, che i giovani volontari di CL che chiedono nella giornata del Banco alimentare riso e scatolame per la loro raccolta sono anche molto aggressivi (almeno al supermercato Despar di via Livorno) .
Per quanto attiene invece alla consegna di cibo è , sempre per mia esperienza, molto difficile entrare se non si è nei giri cattolici. In particolare la comunità ebraica romana aveva deciso un paio di anni fa di distribuire pasti caldi ai poveri che la sera dormono alla stazione Ostiense.
Particamente sono riusciti a farlo per un paio di mesi considerati gli ostacoli che gli sono stati frapposti, anche dal Comune di Roma, per evidenti motivi. E si che era una iniziativa esclusiva della Comunità ebraica romana senza nessun tipo di sponsor (regione comune,provincia…)
I giovani volontari di CL chiedono riso e scatolame, cioè hanno i finanziamenti ma preparano i pasti con il cibo mendicato? Che bella gente…
@Giona
Come osi criticare ?
Una ex collaboratrice di Santa Madre Teresa di Calcutta raccontava che era pratica abituale per il loro gruppo elemosinare giornalmente nelle panetterie locali il pane
destinato agli assistiti,e che un giorno che a causa di contrattempi la cosa non fu possibile, Santa Madre Teresa decise un giorno di DIGIUNO mistico.
Non penso’ nemmeno di COMPRARE il pane necessario.
E questo ovviamente malgrado le sue disponbibilita finanziarie,grazie alle innumerevoli donazioni,ammontassero ad una fortuna enorme.
Non oserai mettere in dubbio l’insegnamento di una Santa ?
Voi atei, da biechi materialisti quali siete, denunciate e condannate proprio ciò che invece si dovrebbe apprezzare più di ogni altro aspetto della questione, cioè la possibile opera di proselitismo portata avanti dal volontariato eligioso: cosa conta mai il cibo materiale di fronte al cibo spirituale? E se per alimentare non solo materialmente ma soprattutto spiritualmente magari si approfitta di ‘fondi altrui’, cosa sarà mai? Si potrà mai dare un prezzo al cibo più prezioso?
Povero Bruno, come va l’alzheimer?
@ giuseppe
Sai qual è il tuo problema?
Che anche bruno avesse l’alzheimer tra voi due ci sarebbe la stessa differenza che passa tra Einstein e un’ameba
Ma come, per caso non sei d’accordo? Guarda che poi ti dovrai confessare…
Stefano, perché offendi il povero Bruno, già offeso di suo, dandogli dell’ameba?
@ giuseppe
Come vuoi, le amebe non hanno l’alzheimer, quindi l’hai tu…
E scambi bruno per un’ameba….
@ Stefano
Ti ringrazio, ma non dovevi perdere tempo col giuseppe. Già mi pento io di avergli risposto…
Caro Stefano, non lo sapevi che bruno appartiene ad un nuovo ramo evolutivo dell’ameba: l’amaeba alzamerica?
Vedrai che ora,essendosi pentito di aver perso tempo col giuseppe, andrà anche a confessarsi.
@ giuseppe
Caro Stefano, non lo sapevi che bruno appartiene ad un nuovo ramo evolutivo dell’ameba: l’amaeba alzamerica?
Dunque sei più grave di quanto pensassi….
Hai ragione Stefano, sono cosi grave che potrei addirittura essere infettivo… io ti consigliere i di continuare a pensarci… 😉
@ giuseppe
Correggo, non sei gravissimo: le frasi senza senso le hai sempre dette….
Che puoi aspettarti da uno che è toccato? Rischi sempre di rimetterci…
@ giuseppe
Dovrei anche rimettere su un toccato? Non sono così cattivo…
E poi per trattare con te sono di stomaco buono…
Stai dando di stomaco?
Non sarai stato infettato da un’ameba..
@ giuseppe
Quella provoca diarrea…
E sporca qui.
Non solo il vomito… anche la diarrea…
Curati ragazzo: non mi pare che tu stia troppo bene…
Ha sporcato…
Perché parli di te in terza persona?
Ancora…
Ma anche l’ameba è più intelligente di un bigotto.
Anche se la bigotteria di chi si identifica con una delle tante divinità dell’olimpo greco non ha limiti, fatti coraggio: sono convinto che la tua intelligenza valga qualcosina in più di quella dell’ameba.
detto da uno che si identifica con il più famoso portatore di corna della storia…
Kaworu, quando mai mi sono identificato con te: perché vuoi far sapere a tutti i tuoi fatti privati?
wow, siamo al livello “ultimo anno di asilo – prima elementare”.
all’oratorio non insegnano battute migliori?
(o forse non sai che giuseppe non era il vero padre del tuo gesù?)
quando hai detto che le tue ferie erano finite, intendevi dire che sei tornato a casa ma che non hai ancora ripreso la scuola, immagino.
non pensavo di esser così famosa comunque 😉
credevo che tal san giuseppe lo fosse assai di più 😛
@ Kaworu
Costui crede in quanto è stato “toccato” dal suo dio: è che ci è andato un pò pesante…
Comunque senza dubbio è toccato….
con un bastone nodoso, direi…
Quindi secondo il suo ragionamento Sig.ra Kaworu tutti coloro i quali si chiamano Giuseppe sono cattolici convinti. io seguo il suo stile e dico:tutti coloro i quali hanno cognome come un rettore della cattolica cosa sono?oppure se un dirigente industriale si chiama di cognome X tutti gli X sono dirigenti industriali?
non saprei, ho controllato e, nonostante le tue insinuazioni da stalker, il mio non corrisponde a quello di alcun rettore della cattolica.
a quello di un rettore della bocconi si però, a te la ricerca (dato che evidentemente ti ossessiona sapere qualcosa su di me, visto anche il tuo lurkaggio selvaggio sul forum uaar) 😉
comunque sia, se non comprendi il sarcasmo, ti consiglio di parlarne con un neuropsicologo.
@ Enrico
Davvero non capisci niente cosi? 🙁
@Kaworu
Che San Giuseppe come padre di Cristo sia più conosciuto di te non ci sono dubbi.
Ma che la tua indubbia capacità in certi servizietti abbia travalicato addirittura i confini della razza umana, lo provano i cavalli, gli asini, ed addirittura gli elefanti che fanno la fila per passare una notte con te.
@ giuseppe
Ma che la tua indubbia capacità in certi servizietti abbia travalicato addirittura i confini della razza umana, lo provano i cavalli, gli asini, ed addirittura gli elefanti che fanno la fila per passare una notte con te.
Perché durante il giorno non sono rimasti soddisfatti da te?
Io non insinuo nulla metto assieme i suoi ragionamenti ed usando la sua logica concludo, come lei mi accusa di essere un prodotto di geni più ambiente cosi io traggo le mie conclusioni.
uhm… ammetto di non avere la minima idea di cosa tu voglia dire, enrico.
giuseppe, interessanti le cose che insegnano all’oratorio 😉 del resto sui ritiri spirituali di CL me ne hanno raccontante di ogni… la tua esperienza non mi stupisce 😉
@ Kaworu
Kaworu, giuseppino è stato “toccato” dal “babbino”.
Capisci perché ha certe fantasie sessuali…
beh ma che almeno impari il significato dei termini che usa XD
enrico mi lascia profondamente basita invece
@ Enrico
Ti garantisco che se tu usassi la logica di Kaworu un discorso così non lo faresti.
La tua è la perversione del genio…
@ Enrico
Provo a scriverti cosa avresti dovuto pensare, come la tua tesi insomma.
giuseppe sfotte Priapo prendendo spunto dal suo nome (non andare a vedere chi è Priapo perché faresti peccato)
Kaworu, gli risponde prendendo spunto dal suo (di giuseppe) nome, facendo una battuta sul fatto che pur avendo sua moglie un figlio famoso lui è diventato altrettanto noto per non aver contribuito.
Intervieni tu e – rispettando pienamente i tuoi standard – te ne esci con cattolici, rettori e dirigenti di azienda, dimostrando come sempre di centrare in pieno gli argomenti.
Per ribadire che hai capito – e che diamine! – precisi con un discorso sconclusionato che hai utilizzato la stessa logica di Kaworu.
E in effetti fai ridere ma non per il motivo che credi tu….
PS Si tratta di riso amaro
@stefano
credo anche che intendesse dire che io ho lo stesso cognome di un rettore della cattolica anche se non lo sono.
al di là dell’eventuale pessima battuta, ahimé non è così. e purtroppo non ho manco le qualità di uno dei rettori della bocconi con cui condivido il cognome (niente parentela) 😆 visti i tempi, farebbe comodo 😛
No, sorella Kaworu io utilizzo i vostri ragionamenti alfine di dimostrarne la illogicità.
peccato che tu non sia in grado di farlo…
ma vabbè, sopravviveremo.
comunque, guarda sul vocabolario alla voce “sarcasmo” http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcasmo
(dubito di poter essere tua sorella, visto il gap temporale. per cui usalo con la tua, quel termine)
@ Enrico
io utilizzo i vostri ragionamenti alfine di dimostrarne la illogicità
E riesci a dimostrare la tua. Forse devi registrare qualcosa….
Q.E.D. 😉
Cosa vuol dire Q.E.D?
*Stefano
Io sotto ho fatto un ragionamento prego dimostrare?
*Kaworu
Forse ho problemi ha capire il vostro sarcasmo ed altro ancora di voi sopratutto il concetto di amore che voi avete mi genera sconforto.
C.V.D. 😉
@ Enrico
Io sotto ho fatto un ragionamento prego dimostrare?
Che il problema sia che nessuno si è accorto di un “ragionamento”?
“sopratutto il concetto di amore che voi avete mi genera sconforto”
Sei fortunato, il tuo deprime….
guarda enrico, io ho problemi a capire il tuo italiano…
ma non dipende da carenze mie.
e ciò mi genera sconforto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Punteggiatura
@ Enrico
In uno scambio di battute basate sui nick, cosa dovrebbe far ridere nell’associare quello di Kaworu al rettore di un’università????????
Non che giuseppe faccia meglio (la bigotteria di chi si identifica con una delle tante divinità dell’olimpo greco non ha limiti, è una perla) ma perlomeno ci prova…
PS Q.E.D. significa che giuseppe è contento della dimostrazione di stupidità che sta dando in questo thread (fosse solo questo…)
Q.E.D Quod Erat Demonstrandum sta per C.V.D. Come Volevasi Dimostrare
e non è che lo dico perchè sono str onza.
quello è sicuramente vero, spesso e volentieri lo sono.
ma il più delle volte quello che scrivi è al limite del comprensibile (e spesso va oltre), e per comunicare con gli altri, scrivere decentemente mi sembra il minimo. è anche una forma di rispetto.
ognuno si sconforta per ciò che ritiene importante, che ti posso dire… per me è l’istruzione ad esserlo.
@stefano
che poi, avesse almeno azzeccato…
o forse era un discorso generale secondo cui chi ha un cognome uguale a quello del rettore di un’università cattolica, deve essere cattolico.
boh Oo
giuseppe è un troll, non vale la pena dargli peso. enrico invece mi sa che è serio.
e non so francamente cosa sia peggio.
@ Enrico
“Forse ho problemi ha capire”: decisamente. Vediamo se scopri il perché….
@ Kaworu
Fosse solo la punteggiatura….
@ Kaworu
“giuseppe è un troll”
Sarebbe già qualcosa, per me è solo un citroll….
Questo succede perché Q.E.D. taluni commenti vengono bloccati…
asciuga le lacrime giusy, dipende da un filtro automatico.
eh stefano, che ti devo dire… dato che sul contenuto si può fare poco, cerchiamo di aiutarlo a migliorare almeno la forma.
@ giuseppe
Davvero? Mi sa che succede solo a te….
Dev’essere come la chiusura dei thread perché ci stai spaventando….
E tre…
Non mi sembrava di essere andato sul pesante…
@ Kaworu
Rileggi quanto ho scritto (23.52) , con cura… 😉
Non è forma, è sostanza!
Guardate che io non conosco il latino.
io parlavo dell’italiano
@ giuseppe
E quando mai?
Speriamo che la faccenda del “raca” sia una frottola perché non vorrei ritrovarti all’inferno….
@ Enrico
io non conosco il latino
Sarebbe miracoloso considerato il tuo italiano….
Ancora niente? Tutto a posto?
Vediamo…
Hai ancora problemi ha capire? 😉
Grazie a Stefano ed a Kaworu per la divertente schermaglia.
Peccato che la partigineria dell’arbitro abbia falsato il gioco.
Agli snob con la puzza sotto il naso, raccomando di pigliare la vita più allegramente: la morte arriva presto.
Bacioni.
@giuseppe
chissà che l’arbitro non valuti anche i commenti spiritosissimi sulle altrui madri.
che dici, non hai dimostrato di essere falloso?
e che fa un arbitro con un giocatore falloso?
lo tiene d’occhio.
comunque, fai meno piagnistei, che non sei l’unico ad essere “trattenuto” dalla moderazione.
Invece di criticare sarebbe bello che agiste cosi si potrebbe confrontare il banco alimentare UAAR e quello di CL.
ma hai letto l’articolo?
pensi che sia in grado?
sei un ottimista nato 😉
Certo che ho letto e si vi è la frase
“Specie in Italia, tanti atei e agnostici, in mancanza di reali alternative laiche, finiscono per prestare la loro opera in realtà più o meno religiosamente orientate” quindi dico datevi da fare e istituite vostra associazioni atee e confronteremo i risultati ed i modi di operare.
@Enrico
Ti piace vincere facile: indovina quale dei due sarebbe maggiormente foraggiata dal politicume clericale?
@ Enrico
no lo hai capito, allora: tutto l’articolo è volto a criticare l’associazionismo sussidiato con fondi pubblici ideologicamente orientato e già super-ricco
atei e agnostici fanno già volontariato, ma non in “milizie” che aspirano al potere e che fanno proselitismo, e che ricevono i sussidi pubblici a fondo perduto e non verificati nè valutati
esempio? la parrocchia vicino casa mia ha il parroco con lo stipendio pagato dai contribuenti, le strutture pagate con l’8×1000 e con gli oneri comunali di urbanizzazione secondaria, e ogni anno fa due settimane di campo estivo per bambini
io, un altro socio uaar, diversi altri cittadini credenti e non credenti (ma a nessuno è mai importato nulla delle credenze personali degli altri) dirigiamo senza ricevere un soldo una associazione che offre una piccola scuola calcio, un ritrovo per anziani, campi estivi per 6 settimane l’anno: un bel servizio alle famiglie
il comune ci mette a disposizione un edificio, ma con convenzione triennale (mica ce lo ha regalato!), obbligo di pubblicare il bilancio, possibilità di controllare in qualsiasi momento l’attività
capisci la differenza tra
1) chi, già ricco proprietario immobiliare, riceve una marea di soldi pubblici a fondo perduto senza obbligo di presentare bilancio e senza controlli, con un capo assoluto nominato dalla CEI che non può essere donna
2) chi ha statuto democratico, obbligo di presentare bilancio, elezioni per le cariche sociali, convenzione comunale da rispettare
???
Nessuno vi impedisce di fare volontariato in milizie atee.
La sua parrocchia: il parroco riceve stipendio con il sostentamento del clero a ciu lei se non contribuisce, gli oneri di urbanizzazione sono concessi per coprire la funzione sociale delle parrocchie:non solo i cattolici frequentano le strutture parrocchiale tipo Caritas.
assistenza, istruzione, sanità devono rimanere settori privi di “milizie” che li assaltano, siano esse cattoliche o atee o comuniste o di altre ideologie (vedi Fratelli Musulmani, omologhi di CL)
è quindi inutile che insisti ‘sta storia di far fare agli altri quello che piace fare a te: atei e agnostici fanno volontariato laico
il parroco riceve lo stipendio dall’8×1000, che è IRPEF quindi pagata anche da me
il sostentamento al clero, donato dai fedeli, è trascurabile (a riprova del fatto che i propri soldi i cattolici non li danno per il sostentamento dei loro pastori come invece fanno i metodisti valdesi)
gli oneri di urbanizzazione secondaria sono dati per il culto, quindi per funzioni religiose e per l’indottrinamento, non per le Caritas
L’unico banco alimentare dovrebbe essere quello dello Stato, laico e aconfessionale.
Non certo dell’UAAR che non ha alcun bisogno di fare proselitismo, in quanto non ha idee fasulle da instillare in menti deboli
@Emanuele
Vuoi scherzare ?
Non pensi alle ruberie che affliggerebbero un banco alimentare gestito dallo stato,come qualunque altra istituzione statale ?
Ovviamente una quantita altrettanto imponente di generi di conforto destinati a opere religiose finisce con lo sparire misteriosamente,ma si sa che le vie del Signore sono misteriose,no ?
E l'”Omnia munda mundis ” cosa e’ stato coniato a fare ?
Io dico che anche lo stato ed organizzazione laiche/atee dovrebbero organizzarsi quello che non mi piace è la parola unico.
Perchè a chi non è ipocrita non piace farsi bello con le penne (o i soldi) altrui.
Allora fatelo coi vostri soldi il banco alimentare.
Perchè voi lo avete mai fatto coi “vostri” soldi? Risulta invece che lo fate coi soldi de
gli altri e ci fate sopra una “cresta” molto pesante. Vergogna, la cresta è prerogativa
della “perpetua”.
Sempre e solo questione di sbandierar a destra e manca la pietà cristiana, eh, buffologi?
Attenti, sta arrivando quello che “dovreste ringraziare che ci siamo noi creduli incriccati a distribuire pane e latte, allo stato costa di più e perché non si mette l’UAAR a farlo se gli piace tanto?”
Meno 3, 2, 1…
Bam! Addirittura preceduto da Enrico. 😆
che però è stato preceduto da tiziana, che ha fatto notare quanto la faccenda, per chi non è “immanicato” (seppur religioso) sia difficile.
peccato, ha perso un’altra occasione per stare zitto.
Grandioso!
Alla collezione si sono aggiunti anche Antionio72 e Cesare b. E poi, prevedibili come sono, straparlano di libero arbirtrio. Se anche esistesse, loro sarebbero gli ultimi ad averlo.
In Italia no si tratta di “sussidiarietà ‘malata’” ma di sussidiaretà pilotata, volta a far fare bella figura al cattolcesimo attraverso soldi pubblici, mensa alla quale mangiano tutti, soprattutto i politici che emanano leggi a favore del Vaticano. Per tutti gli altri, i veri poveri, basta una manciata di lenticchie come specchietto per le allodole.
sussidiarismo, sussidiarietà malata, pilotata, clericale, eversiva, ideologica
ci sono tanti modi per definirla
Purtroppo questo tipo di specchietto funziona… eccome se funziona. Guardate i vari cattopitechi che già hanno scritto qui sopra. La gente comune passa e vede i banchi e dice “Eh vedi che bravi…” . Non sapendo che in pratica si fanno belli con le penne del pavone….
Innanzitutto è scorretto paragonare il welfare-state di uno stato anglosassone con uno non anglosassone, visto che per es. negli USA, come sappiamo, il welfare-state non è ben voluto dal ceto medio per cultura intrinseca, soprattutto in tempo di crisi economica (che poi rappresenta anche il tallone di achille di Obama). Mi sembra naturale che la solidarietà in questi stati venga affidata ad istituzioni private non statali, anche religiose, altrimenti semplicemente non vi sarebbe alcun aiuto, o quasi.
Diversa la situazione in paesi come l’Italia dove ricordo che le risorse stanziate per il welfare-state a livello quantitativo non sono tanto differenti, in proporzione, a quelle tedesche. Il problema non è quindi dato dalla quantità, piuttosto dalla qualità, ovvero dai mille rivoli nei quali si disperdono queste risorse mancando dunque il loro obiettivo solidale. Allora se esistono organizzazioni civili e religiose più efficienti che sopperiscano all’evidente inadeguatezza dello stato italiano, ben vengano per i beneficiati. Stare invece a cavillare sull’etichetta del servizio perchè non ci piace rappresenta una sorta di discriminazione inaccettabile che rasenta il razzismo.
Agitare poi il fantasma della sharia islamica appare addirittura grottesco. Qualcuno mi accusava in altro blog che accettare l’irrazionalità consentisse a qualcuno di alimentare paure e pregiudizi (come se l’irrazionalità umana per definizione dovesse vestirsi sempre a lutto): bè cari miei, questo ne è proprio un caso emblematico.
Un esempio dell’efficienza della scuola privata:
http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/05/02/137/
Un esempio di efficienza degli aiuti dell’8×1000:
http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/05/25/cei-rendiconto-8-per-mille-2012-luci-e-ombre/
“Qualcuno mi accusava in altro blog che accettare l’irrazionalità consentisse a qualcuno di alimentare paure e pregiudizi (come se l’irrazionalità umana per definizione dovesse vestirsi sempre a lutto)”
Non sono stato certo io a portare lo pseudo-argomento “irrazionale quindi inevitabile, quindi da non limitare”. Anzi: io ho seguito solo la falsariga, se non bisogna limitarlo, perché questi aspetti no e quello religioso sì?
FSMosconi
Peccato che entrambi i link siamo palesemente OT.
Allora siamo d’accordo: le vostre considerazioni sono spesso irrazionali.
Priapus
Il Comune ha ben altro di che occuparsi, tipo ripianare le casse con le contravvenzioni.
Grazie FSMosconi per aver proposto dei miei articoli 🙂
@Antonio
Ho forse parlato io di sussidiarietà che coprirebbe le mancanze dello Stato?
Bene: perché io non sono stato, casomai io ho dato prova del contrario.
A fronte di ciò, la tua “accusa” di Off Topic si riduce ad un infantile battito di piedini…
@Cagliostro
Figurati! 😀
Guarda che ho visto anche un bel furgone fermo al supermercato per caricare cibarie in
scadenza; ci crederesti, aveva dipinto a lettere cubitali CARITAS DIOCESANA e temo pro
prio che dicano a tutti di metterci soldi loro (come madre Teresa), non lo dicono proprio
che sono fondi di magazzino o stanziamenti comunali.
Antonio72,
ma sei lo stesso che interviene sul blog degli uccrociati?
FSMosconi
Non è un’accusa ma un fatto.
Come è un fatto che sia irrazionale voler derivare dal problema della sussidiaretà una generica paura alla sharia islamica.
Se abbaia come un cane, cammina come un cane, si muove come un cane. Probabilmente sarà un cane.
Ciò detto rispondi:
Le organizzazioni per la sussidiarietà islamica hanno un’organizzazione simile a CL et similia?
SI NO
Hanno una giustificazione religiosa come CL et similia?
SI NO
Hanno una capillarità come CL et similia?
SI NO
Hanno un rappresentanza politica come CL et similia?
SI NO
Che poi il resto possa essere un Pendio Scivoloso può anche darsi, ma te ne prego: non buttare via tutte le possibilità per giustificare l’ingiustificabile…
Mi ricorda lo scherzo che fece Diogene a Platone, il quale sosteneva che la giusta definizione di uomo fosse “bipede implume”. Un giorno il filosofo cinico irruppe durante una lezione di Platone con un pollo spennato in mano, gridando enfaticamente: Ecco l’uomo di Platone!
@Antonio
Rispondi per favore senza fare facile ironia.
O dovrò prendere atto (in buona fede) che a questo punto hai una pregiudiziale tendenza ad escludere le possibilità che non rientrano nei tuoi parametri religiosi. Con tutte le considerazioni che se seguono.
E cosa dovrei rispondere? O meglio quali conclusioni se ne dovrebbe trarre dalle mie eventuali risposte? Che la religione cattolica e l’islam sono uguali perchè hanno quattro zampe ed il pelo? O addirittura che l’Egitto e l’Italia sono paesi confrontabili perchè abbaiano allo stesso modo?
Il paradosso è che anche se si concretizzasse l’eventualità della sharia islamica in Italia, né il cattolico e nemmeno il laico potrebbe farci alcunchè per la semplice considerazione che l’Italia a quel punto sarebbe per forza diventato un paese a maggioranza musulmana, e dunque un paese islamico.
Ma ritengo che questa eventualità assomiglia alla realtà pressapoco come il pollo spennato all’uomo perchè come il cristiano si è laicizzato così avverrà anche per le nuove generazioni musulmane immigrate in Italia. Ed è un processo tuttora in corso da noi e già avvenuto in altri stati europei. Ciò non significa affatto che le istituzioni religiose debbano essere segregate, isolate o addirittura cancellate, perchè la laicità dello stato non ne venga contaminata. Anzi semmai è vero il contrario, cioè il rischio di esaltazione religiosa si concretizzerebbe quando e se ciò dovesse avvenire. Non credo che esista un paese laico democratico occidentale in cui si intenda la laicità come la si intende da queste parti, ovvero la desertificazione di qualsiasi valore tradizionale e religioso.
Inoltre tutto il ragionamento risulta fallace e addirittura potrebbe configurarsi come una violazione dei diritti costituzionali.
Se infatti si deve adottare una discriminazione religiosa per assegnare fondi ad enti benefici che abbiano le carte in regola, ovvero agiscano con fini meritevoli e mezzi leciti , allora cosa vieta di fare lo stesso anche per altre forme di finanziamento pubblico, discriminando politicamente o addirittura sessualmente un’associazione con finalità diverse o anche le stesse? Perchè è ammissibile il discrimine religioso e non quello politico? Anzi se l’associazione privata fa riferimento ad un partito di ispirazione religiosa si configura già una discriminazione politica. Ma allora tanto vale discriminare alla radice qualsiasi partito di ispirazione religiosa per es. elargendo meno finanziamenti pubblici rispetto ai partiti laici, o addirittura alzandogli la percentuale minima alle elezioni per ottenere dei seggi in Parlamento, ecc..
Insomma se il pericolo che si teme è reale si dovrebbe fare tutto questo, ma se lo si facesse veramente il tramonto della democrazia non dovrebbe aspettare di certo l’albeggiare della sharia islamica.
@Antonio
(prima risposta)
Non hai capito: stessa pasta stesse possibilità di sfociare nell’integralismo.
O per te l’ipotesi è assurda anche se riferita ad ambienti già estremamente conservatori ed autoritari?
P.S.: bella Mutatio….
(seconda risposta)
Non Sequitur: c’è sempre una via più semplice, che guardacaso corrisponde a quei controlli che le associazioni per la sussidiarietà cattolica spesso e volentieri rifiutano. Vedi il caso Verzé e Compagnia delle Opere.
Al solito ogni scusa è buona per buttarla in caciara.
Oh, e ancora complimenti ancora per non aver risposto.
I banchi alimentari e la sussidiarietà non sono nati oggi. Dal 1944 al 1946/’47 operò anche in Italia una organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite nei territori che man mano venivano liberati chiamata UNRRA. Lo sforzo era di aiutare quei cittadini di maggior bisogno e comprendeva generi di prima necessità, viveri, vestiario ecc. Nei Comuni vennero costituiti dei comitati per la gestione e la distribuzione degli aiuti.
Provate ad indovinare chi poteva disporre di stanze per lo stoccaggio e chi faceva la voce grossa in questi comitati.
@ ser joe
ma lo sai che c’è stato anche qualche corvo che li ha venduti al mercato nero, ma dopo che l’han
beccato nessuno lo ha incriminato perchè intoccabile?
Conosco un po’ la storia dell’Unrra raccontatami da mio padre che tornato da un campo di prigionia dove aveva preso la malaria, si rifiutarono di dargli il chinino perchè mio nonno era un noto socialista del paese (tra l’altro perseguitato durante il ventennio) finchè radunati gli altri fratelli non minacciarono il comitato. Tra gli intoccabili del comitato come tu dici c’era anche il prete del paese.
Perche’ non proponete una bella legge d’iniziativa popolare che sostituisca con un magnifico Ente statale le varie forme di assistenza pubblica in qualche modo legate ad organizzazioni religiose e fruenti del volontariato da queste promosso, nonche’ del loro patrimonio immobiliare? E’ chiaro che dovreste prevedere una congrua assunzione di personale adeguatamente qualificato e retribuito (compreso quello amministrativo e direttivo), giacche’ lo Stato non puo’ fare conto sul volontariato, e l’acquisizione (per compravendita, locazione o nuova edificazione) di locali adatti alla direzione centrale e allo svolgimento capillare delle attivita’. E si dovrebbe altresi’ disporre l’acquisto di mezzi tecnici e oggetti d’uso nella quantità occorrente. Infatti la Costituzione non consentirebbe di confiscare i beni mobili e immobili che oggi le organizzazioni di carattere religioso possiedono e utilizzano per le attivita’ in questione.
E’ naturale che la spesa complessiva dovrebbe essere prevista detraendo il risparmio che si conseguirebbe non finanziando piu’ le corrispondenti attivita’ “appaltate” alle organizzazioni confessionali, ma resterebbe – credp – piuttosto elevata. Percio’ dovreste prevedere anche la copertura (senza contare in alcun modo su caritatevoli offerte spontanee): buon lavoro. Anzi (nelle presenti circostanze della Pubblica Finanza: buon miracolo!).
Saluti.
il miracolo sarebbe che il tutto non costasse cento volte di meno delle continue ruberie a scopo fintamente caritatevole della chiesa oggi. Quello sì sarebbe un miracolo.
Trovo che la tua ideale dell’ente statale sia straordinariamente valida, risparmiosa e auspicabile.
@ Cesare b
Percio’ dovreste prevedere anche la copertura
credo che l’8×1000 potrebbe bastare….
E’ gettito fiscale dello Stato Italiano.
L’ 8 per mille discende da una normativa di rango costituzionale, a sua volta motivata storicamente dall’impegno che lo Stato italiano assunse, fin dall’Unita’, a lasciare o fornire alla Chiesa mezzi adeguati al sostentamento del clero
e al culto, compresi gli edifici necessari al suo esercizio. Impegno che, giustamente, in un contesto democratico e pluralista. si estende anche alle confessioni diverse da quella cattolica. Se lo Stato si facesse interamente carico dell’assistenza ai bisognosi, le organizzazioni religiose avrebbero tutto il diritto di incamerare l’8 per mille per destinarlo unicamente a fini di culto e di diffusione del loro credo in Italia e nel mondo. O, magari, di fare – anche con l’aiuto di volontari, a questo punto liberi da impegni “di massa” – azione sociale aggiuntiva e capillare, che sarebbe di grande utilita’ per conquistare i giovani o per rinverdire ( nella terza età, o in momenti difficili della vita adulta) una fede un po’ dimenticata.
Io ci sto.
Saluti.
@cesare b
Dito, luna.
Tre parole sola parola: percentuale, ripartizione, non equanime.
Poi, se vuoi far propaganda nessuno ti vieta di usufruire di canali tv: ufficialmente ne avete 2 più 2 radio. Ufficiosamente si aggiungono Rai1 e Mediaset, e nei casi spaciali anche il resto del network, quindi mi chiedo come qualcuno possa dimenticarsi di una fede a fronte di un’insistenza tale…
@ Cesare b
Non ho mica detto che non si possa cambiare la costituzione….
O magari la percentuale….
@Cesare b,
non diciamo scemenze. Nella Costituzione si fa riferimento solo ai Patti Lateranensi (art. 7) che non c’entrano assolutamente niente con la legge istitutiva dell’8 per mille (222/1985) che può essere cambiata senza toccare la costituzione e senza l’accordo della chiesa.
@FSMosconi
Enclave è femminile e si scrive o una enclave o un’enclave.
Solo gli stolti si affannano a corrreggere le cose esatte: questo chiarisce taluni tuoi interventi. 😉
@Giuseppe
Gli stolti.
O gli stanchi.
Forse non hai notato l’ora in cui l’ho scritta: mica pretenderai che abbia un’attenzione perfetta 24 su 24?
Ho infatti notato un forte calo di razionalità man mano che il tempo passava. 😉
@giuseppe
Ricambio la frecciatina ricordandoti che entrambi siamo umani, quindi la cosa deve aver valso (e deve continuare a valere) anche per te.
Sempre tu non assuma zuccheri in continuazione…
😐 😉
ancora più semplice: tagliare completamente i finanziamenti a chiese e compagnia bella, e usare i soldi per assegnare il salario minimo garantito a tutti.
ciao.
E perche’ no? Dignitoso salario garantito a tutti, compresi i ministri dei culti, e manutenzione degli edifici cultuali a carico dello Stato. Mi trovereste perfettamente d’accordo.
I ministri dei culti quindi lavorano. Mi fa piacere, caro prete b, perché il mio culto prevede che io vada a bestemmiare tutte le mattine davanti alla curia.
Saluti alla perpetua
se vogliono ministri ed edifici, caro amico, SE LI PAGHINO.
Se io e te vogliamo, che so, zerbini e scarpe, ce li passa lo stato? Eh no, ce li paghiamo noi. Tanto quanto. Vuoi una cosa? Te la compri.
Non è compito dello stato finanziare le fantasie dei vari culti.
E se i “ministri” vogliono un dignitoso salario, VADANO A LAVORARE. Lavorare davvero, non dire due preghierine.
Come no, dignitoso salario commisurato alle competennze dei salariati. molto bas se alla loro utilità, inesistente, ed al numero dei fedeli, in continuo calo. Mi è capitato di vedere i fedeli all’uscita della messa, durante una passeggiata; quasi tutti vecchi e pochi di mezza età. Ciononostante devono costruire di continuo nuove chiese, sem pre più brutte, e non trovano più preti; li importano dalle Filippine o dal Sud Ameri ca,
Ho chiesto al supermercato cosa consegnavano alla Caritas. “Tutto quello che sta per scadere,” mi hanno risposto “perchè lo usino prima della data di scadenza” e, alle
mie insistenze, mi hanno fatto vedere le ultime bolle di consegna, bresaola compre
sa. Ne è mai arrivata alla mensa Caritas?
*Florasol
Lei è favorevole alla laicità alla francese?Io no.
@Cesare b,
Sono d’accordo con te: a conti fatti lo Stato risparmierebbe l’80%. Buttali via…..
@Enrico
Trovo che la laicità alla francese sia certamente mille volte meglio di quella all’italiana, ma ancora non del tutto sufficiente.
Quindi lo stato paga la ristrutturazione delle chiese?
in Italia purtroppo sì, anche con i miei soldi. Mentre ce ne sono già pure troppo e i soldi sarebbero meglio spesi in edifici volti al bene di TUTTA la collettività, come case popolari, ospedali, manutenzioen delle scuole, che in gran parte cadono a pezzi…
In Francia non so come si regolino con le ristrutturazioni degli edifici di culto, suppongo e spero che lo stato se ne tenga fuori ma dovrei documentarmi prima di parlare.
In Francia gli edifici di culto sono mantenuti dallo stato in Italia no.
Papa: Se non esistessero i poveri i bisognorebben inventarlen.
Segretario: Voltaire si starà ribaltando nella tomba.
Mi sembra che stiamo andando un poco fuori … E’ necessario ribadire il principio che ogni individuo ha il diritto ad avere un lavoro per procurarsi i mezzi per vivere. La “carità” non è un valore, ma una offesa, una umiliazione dell’uomo. Punto e basta! Detto questi ricordo anche che è stato calcolato ce se la chiesa cattolica devolvesse il suo patrimonio ai poveri, i poveri di tutto il mondo potrebbero vivere gratis per i prossimi due secoli. E la vergogna è proprio questa! Una massa di ladroni – compresa CL che a quanto pare ha svuotato le casse della sanità lombarda – girano tra la folla a raccogliere “aiuti alimentari”. Invece di raccogliere con i soldi degli altri, dovrebbero essere messi in galera a lavorare gratis e a devolvere ai poveri il futto del loro lavoro. Credo di non avere altro da aggiungere.
Pietro: Pronto parlo con l’ufficio della regione?
Impiegato: Si, desidera.
Pietro: Vorrei richiedere il rimborso per i pani e pesci che abbiamo dato agli affamati, come ci compete, essendo il nostro un ente no-profit.
Impiegato: Quanti pani e pesci avete distribuito?
Pietro: Diciamo che erano circa 5000 persone, considerando 4 pesci a testa ed un pane a testa, facciamo 20000 pesci e 5000 pani.
Gesù: Ma veramente erano 5 i pani e 2 i pesci, sono stato io a moltiplicarli.
Pietro: Stai zitto Gesù che non capisci una mazza di queste cose, anzi sbrigati a farti crocifiggere perchè se continui tu a gestire la baracca rimaniamo dei morti di fame.
Quand’ero piccolo e frequentavo l’oratorio dei Salesiani, ci davano la bibita e il cinema a settanta lire se prima andavamo a messa. Presumo che il Banco Alimentare funzioni allo stesso modo.
nel mio comune chi è in condizioni sociali disagiate è aiutato dai servizi sociali
non vedo perché il comune dovrebbe dare i soldi a ricchi intermediari invece di darli direttamente a chi ne ha bisogno
Il Banco Alimentare è una cosa, la Caritas un’altra, le mense per i poveri un’altra ancora: non è per caso che conoscete il mondo dell’emarginazione e della povertà solo per sentito dire?
Un po’ di volontariato, forse, vi farebbe solo bene.
@–>Giuseppe
La vostra carità è “pelosa” come il vostro cuore.
Preferirei mille volte morire di fame piuttosto che chiedervi aiuto.
Carità “pelosa”? Vallo a chiedere alle migliaia e migliaia di poveri ed emarginati, credenti e non, che, raramente per loro colpa, frequentano questi centri di aiuto: perché non dedichi anche tu parte del tuo tempo, oltre che a “soccorrere” le menti, a “soccorrere” anche i corpi?
credenti e non. E quelli “non” vengono praticamente ricattati, se rimangono “non”, non sono più graditi ospiti, dopo un po’. Come in Africa. Tu ti affilii alla mia religione, io ti do cibo e cure mediche. Altrimenti per me puoi pure crepare.
@–>Giuseppe
Ecco un fulgido esempio della vostra carità nei confronti dei “non”:
CON ‘STA PIOGGIA E CON ‘STO VENTO
Florasol, alla Caritas che conosco io, su una settantina di persone i credenti saranno si e no 5 o 6.
Con gli atei ed i non credenti non esistono problemi di menu, con i mussulmani invece bisogna fare attenzione al fatto che non mangiano determinati cibi.
Non ti chiedo di credermi sulla parola, ma ti invito anche te, come lector, a fare un po’ di volontariato presso qualche mensa dei poveri: oltre a tutto potreste anche sfruttare l’occasione per imparare come fanno preti ad arricchirsi.
Povero Pepe, sei l’esempio lampante che certi de-menti hanno molto più bisogno di “soccorso”
dei corpi. Vedo che hai pratica di mense, banchi, carità e tutti i traffici e le truffe possibili.
La storia, con mille validi documenti, ci ha dimostrato che il malgoverno, quello che ruba a tutti e riduce il popolo all’elemosina è la sola cosa che la CCAR ha mai saputo fare, insegnando corruzione e latrocinio a chiunque abbia pubbliche responsabilità.
Il primo censimento dopo l’unità d’Italia ci ha dimostrato che le regioni più povere erano quelle
sottratte ai domini di Pietro: Umbria, Marche, Emilia e Romagna. Eppure erano state regioni ric che, avevano conosciuto la civiltà comunale, che moltiplicava manifatture e commerci; ma il paternalistico governo clericale aveva spento tutto, sostituendolo con chiese e conventi. La miseria morale e materiale è finalizzata alla conservazione della fede, come pure l’analfabe tismo generale.
L’elemosina, fatta richiedendo denaro ai ricchi, per darne una piccola parte ai poveri, ma tratte
nendo il grosso “ad usum pretini”, le briciole poi, erano date soli ai poveri devoti.
“Non si dia come carità ciò che è dovuto come diritto”. Chi l’ha detto?
Non saprei, ma solo i preti parlano di carità, è il loro mantra, la rigirano in tutte le salse…
Ha a che vedere con la “dottrina sociale”?
@Florasol. Speri in modo erroneo. In Francia le chiese (nel senso di edifici del culto cattolico) appartengono allo Stato, che provvede alla loro manutenzione.
Saluti.
Ma se la Caritas non fosse finanziata con denaro pubblico e buona per mangiarci sopra, accoglie
rebbe anche i non cattolici?
Giuseppe sfotte incitando Florasol a fare volontariato; varrebbe la pena di ficcare il naso per vede re dove finiscono i soldi.