Vignette su Charlie Hebdo: le religioni “intoccabili” e il caso del film su Maometto

Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha dedicato questa settimana una pagina interna al recente caso del video sul profeta Maometto The Innocence of Muslims, che ha scatenato la reazione islamica.

La rivista aveva già dedicato lo scorso anno una copertina proprio a Maometto che, ironicamente nominato direttore responsabile di Sharia Hebdo, proclamava: “Cento colpi di frusta se non morite dal ridere”. Scatenando le reazioni dei fondamentalisti, tanto che la sede del giornale era stata data alle fiamme e il sito attaccato da hacker islamisti. Ma la redazione, non doma, aveva rilanciato con una nuova copertina in cui un musulmano e un vignettista (maschi) si davano un bacio appassionato con lo slogan “L’amore è più forte dell’odio”. Le proteste si erano diffuse anche nel mondo islamico, contro immagini ritenute ‘blasfeme’ e ‘offensive’.

Stavolta, facendo il verso al film di successo Intouchables dei registi Olivier Nakache ed Eric Toledano (in Italia, uscito con il titolo Quasi amici), che racconta l’amicizia tra un ricco tetraplegico e il suo badante proveniente dalle banlieu.

Il settimanale francese ha quindi ritratto in una copertina alternativa presente all’interno della rivista, con il titolo Intouchables 2, un ebreo ortodosso che spinge un musulmano su una carrozzina. Ed entrambi, il rabbino e l’imam, con la faccia torva dicono: “Non dovete prenderci in giro” (o “ridere”). In aggiunta, sulla quarta di copertina invece è ritratto Maometto nudo, riprendendo una scena con Brigitte Bardot del film Le Mépris (Il disprezzo) di Jean-Luc Godard.

Le immagini, cui fanno seguito altre caricature e vignette a tema all’interno della rivista, hanno già suscitato critiche da parte dei musulmani, per i quali è sacrilego anche solo raffigurare Maometto. E il sito della rivista risulta inaccessibile da stamattina. Qualche giorno fa una manifestazione di estremisti musulmani non autorizzata davanti all’ambasciata statunitense a Parigi aveva portato il caso del film su Maometto anche in Francia. E Charlie Hebdo ha deciso, con il suo consueto piglio caustico e satirico, di dedicarsi al caso.

Stéphane Charbonnier, il direttore della rivista che si firma Charb, ha dichiarato:  “Se si comincia a dire, visto che 250 esaltati hanno manifestato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, che bisogna posticipare o non pubblicare queste vignette, significa che sono loro a dettare legge in Francia”. “Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, alla fine non si potranno più disegnare islamici. E poi, cosa non si potrà disegnare? I maiali, i cani? Non si potranno più disegnare esseri umani”, si è chiesto Charb, “Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo”. “Se si comincia dire ‘ho paura’, è finita, si finisce di fare i giornali, di fare polemica, si ferma la libertà di stampa”.

Ci sentiamo di condividere queste parole, perché l’autocensura verso la critica alla religione, alla satira e all’ironia più blanda diventa alla lunga pericolosa, generando un circolo vizioso. Si finisce per comprimere in maniera inaccettabile la libertà di espressione. Sotto il ricatto delle sensibilità ‘offese’ di estremisti, che accampano sempre più pretese e ostentano comportamenti intimidatori e violenti.

Per questo, come abbiamo già detto, tutelare il sacro garantendo privilegi speciali alle confessioni religiose è una soluzione che finisce per inasprire l’integralismo, piuttosto che disinnescarlo. Perché in questo modo le religioni finiscono per diventare ‘intoccabili’, soffocando qualsiasi possibilità di dibattito o di critica laica.

charlie-hebdo-intouchables-2

Gli esponenti dell’islam francese criticano la scelta del settimanale, accusato di “islamofobia”. Il rettore della grande moschea parigina, Dalil Boubakeur, ha lanciato un appello affinché non si versi “benzina sul fuoco”. Ma ha lamentato che “l’incitamento all’odio religioso non sia represso dalla legge come lo è l’incitamento all’odio razziale”.

Il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, ha lanciato un appello alla moderazione e alla “responsabilità”, contro “tutti gli eccessi”. Ha dichiarato ieri su radio Rtl che disapprova le vignette. Ma, a prescindere da come la possa pensare lui, ha ribadito che la Francia è “un paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura”, ha aggiunto. E che “se ci sono persone che si sentono offese nelle proprie convinzioni” e ritengono che “siano state violate le leggi”, possono rivolgersi a un tribunale. Intanto le forze dell’ordine sono in allerta. Hanno messo sotto protezione la redazione con il rischio che la situazione possa degenerare. Come già avvenuto in passato.

La redazione

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192 commenti

faber

Non posso che esprimere solidarietà ai vignettisti del Charlie Hebdo e essere d’accordo con le parole della redazione delle ultimissime.

Crebs

Mi associo totalmente ed esprimo la mia ammirazione per il coraggio del direttore della rivista e di tutti i suoi redattori/lavoratori/componenti.
La stessa ammirazione per quei giornali italiani (fossero anche Libero o Il Giornale) che avessero il coraggio di seguire la stessa linea.

whichgood

Io continuo a chiedermi come mai questi dei e profeti non si difendono mai da soli e hanno bisogno di protezione umana. Spero che i credenti preghino tanto per farli diventare migliori.

Stefano

@ giuseppe

Si va bene, ammesso funzionasse, la questione posta da whichgood rimarrebbe inalterata….

PS Non ci avevate mai pensato? O non vi è stato dato ascolto?

Chirstian d'IOR

Il problema di voi credenti è che pregate in modo troppo discordante tra voi e più vi dedicate ai vostri riti, convinti di assecondare i vostri amici immaginari, più create confusione e danni per l’umanità.

giuseppe

Dio non ha alcun bisogno della protezione umana: il fatto è che quando Lui si palesa, la libertà umana viene limitata ad un’unica ed irripetibile scelta.

whichgood

@ giuseppe

capito, allora non volete che vengano dileggiati per paura che si arrabbino, giusto?.

Stefano

@ giuseppe

Insomma sapere come stanno le cose non rende liberi. Quindi siccome tu vuoi essere libero coltivi l’ignoranza.
Ecco i risultati del giuseppe pensiero. Si riduce all’assurdo.

PS Anche Lucifero la pensava come te.

PS PS. Quindi in paradiso la libertà non esiste. Quindi la libertà è inutile per vivere la vita eterna. Quindi dio poteva dare a tutti la vita eterna senza sacrificare niente che avesse una qualche utilità.

Poveri voi….

whichgood

@ giuseppe

vedi, mettiamola pure sul personale. Io amo la musica di Bach ma non mi verrebbe mai in mente di arrabbiarmi con qualcuno se sostiene che per lui fa ca…re oppure ridicolizza Bach e fa perfino delle caricature.
Ti rendi conto della reazione smisurata dei fedeli/credenti che rispondono con violenza fisica, azioni legali, minacce, insulti?.
Ti invito a pregare un po meno e riflettere di più (magari con la tua testa)

giuseppe

Mettiamo il caso che qualcuno affermi che tua madre fa il mestiere più antico del mondo e che quindi non sia possibile conoscere la tua esatta paternita: la cosa ti lascerebbe indifferente?

whichgood

@ giuseppe

Non mi porterebbe sicuramente alla violenza fisica e chiederei spiegazioni. Non andrei stupidamente a minacciare e men che meno a ferire fisicamente qualcuno. Spero che neanche tu ma visto la tua domanda ho dei dubbi.

maxalber

Quindi giuseppe tu stai mettendo sullo stesso piano una querela per diffamazione, che andrebbe fatta a chi insulta mia madre, con una strage di innocenti che è quella perpetrata dai fanatici religiosi?
Complimenti per il paragone.

Stefano

@ Whichgood

Spero che neanche tu ma visto la tua domanda ho dei dubbi.

Anch’io.

Ora delle due l’una: o non farebbe niente (di illecito) e allora non avrebbe dovuto fare la domanda o lo farebbe dimostrando, ce ne fosse bisogno, che la sua è un’etica di cartone. Guance e nemici inclusi.

giuseppe

E se tu ritenessi che il tuo giudice naturale non fa niente per porre un freno alle offese che toccano i tuoi affetti più cari, abbozzeresti o penseresti di far valere ugualmente in altro modo le tue ragioni?

Felix

@Giuseppe
Io sono ateo e sono convinto che gli dei più o meno unici di tutte le religioni siano inesistenti.
Questo ti offende ?
Sono problemi tuoi ed unicamente tuoi e di quelli come te.
Gestiteveli al chiuso dei vostri templi insieme ai vostri sciamani e come ne avete voglia, ma ricordatevi che quando ne uscite siete cittadini come tutti gli altri, con gli stessi diritti, ma anche con gli stessi doveri.

fab

giuseppe, un dio onnipotente non è esattamente come il poster di Laura Pausini. Dato che non riesci a cogliere la distinzione, te la spiego: il primo si difende da solo (se esiste ed è interessato), il secondo no. Troppo facile.
E comunque chi butta tutti i suoi affetti verso una cosa e non verso le persone, per definizione, è un feticista e non va curato soltanto se è innocuo.

Stefano

@ giuseppe

Leggi sopra.
Hai scelto l’opzione : etica di cartone.

giuseppe

Non si tratta di libertà di insulto, ma di stupidità: fino a quando si insultano i cristiani, la Chiesa ed il Papa, sport nel quale siete bravissimi, il massimo rischio è di ritrovarvi fra le scatole un rompi come me… 😉
Se pero si vanno a stuzzicare coloro che sono disposti a farsi saltare in aria, le conseguenze rischiano di essere molto più serie.
Il problema, quando si ha a che fare concerta gente si limita semplicemente a questo: siamo disposti a farci sgozzare pur di esprimere le nostre idee? Siamo disposti a continuare ad esprimere le nostre idee pur sapendo che altri pagheranno con la vita questa nostra pretesa libertà?
Le cause più deleterie dell’intolleranza non derivano dalle religioni, ma dal cuore dell’uomo.

Stefano

@ giuseppe

Certe pessime abitudini c’erano anche in occidente. Chi le aveva, di volta in volta, è stato educato. Non certo tirandosi indietro.
Chi non vuole vedere le vignette legga il Corano. Io non lo leggo e non metto a ferro e fuoco niente per quel che dice. Incluso sugli infedeli.
Né mi pare di riempirti di botte tutte le volte che il papa in mondovisione tuona contro gli atei, sport nel quale siete bravissimi.

Dino

@Giuseppe
“Il problema, quando si ha a che fare concerta gente si limita semplicemente a questo: siamo disposti a farci sgozzare pur di esprimere le nostre idee? Siamo disposti a continuare ad esprimere le nostre idee pur sapendo che altri pagheranno con la vita questa nostra pretesa libertà?”

“Pretesa libertà”!!!??? Ma non è quello che ha fatto e preteso Gesù, mettendo in mezzo i suoi discepoli (non proprio dei leoni quando hanno visto che le cose andavano male) e tutti i sedicenti cristiani venuti successivamente (coinvolgendo anche i loro figli, che sono stati marchiati come “cristiani” appena nati, senza possibilità di replica)?
Queste contraddizioni sono tipiche dei cattolici, sedicenti cristiani, che si riempiono la bocca del Cristo, ma non l’hanno mai avuto né l’avranno mai nel cuore. Sono schiavi della propria ignoranza e pretendono che tutti lo siano come loro.

fab

“ma dal cuore dell’uomo”
Ma come si può resistere a prendere in giro uno che usa certe melensaggini da baciperugina?

bruno gualerzi

““Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo”.

No amico, non credo che ti interessi più di tanto la libertà di stampa, ma vendere tante copie di Hebdo… magari anche con pagine bianche, purchè siano tante. Il momento è propizio per soffiare sul fuoco del ‘pericolo di una islamizzazione della Francia’, e poi del’Europa intera. Espresso un mio parare sul direttore della rivista (questa è la mia impressione, cioè quella di una provocazione da cui trarre profitto), penso che… da un lato la polizia francese faccia bene a reprimere in ogni modo le manifestazioni violente dei maomettani… dall’altro che sia lo stato francese a sostenere in tutti i modi la libertà di espressione… ma denunciando nel contempo le strumetalizzazioni, le provocazioni. Insista anche nel fare leva sui capi mussulmani perchè intevengano a loro volta nel condannare queste manifestazioni… e non solo a parole come hanno fatto finora.

bardhi

@ bruno
“non credo che ti interessi più di tanto la libertà di stampa, ma vendere tante copie di Hebdo…”
perche mai voler vendere piu coppie della propria rivista dovrebbe dire che non ti interessa la liberta di stampa? una non esclude l’atra anzi se fossi un scrittore vendere piu coppie significa piu guadagni e piu lettori che apprezzano le mie idee, i miei sforzi.

lector

@–> bruno gualerzi
“non credo che ti interessi più di tanto la libertà di stampa, ma vendere tante copie di Hebdo…”

Non, non penso proprio sia così. Questi stanno letteralmente rischiando la vita in nome d’un ideale – la libertà di pensiero e d’espressione, vero pilastro della democrazia- come solo i nostri cugini francesi sanno fare. A loro va tutta la mia ammirazione e la mia stima.
Scommetto che in Italia nessuno avrebbe tanto coraggio.

massi

La pretesa dei monoteismi è quella di fare la morale e dettar legge stando sopra la morale e la legge. Cioè “avere un punto di vista sulla realtà” dal quale guardare ma non essere guardati (per questo sono così suscettibile alle critiche e all’ironia). Il compito più importante di chi, da laico, si mette in discussione è non ammettere (dunque smontare con mezzi non violenti) tale presunzione.

E, sia detto tra noi, chi si ritira dalla lotta è un gran figlio di …….. 🙂

bruno gualerzi

Sarà una mia impressione, ma le parole di questo direttore per motivare la sua scelta sembrano fatte apposta per sfruttare il momento. E non credo che rischi molto.
In ogni caso, come per quella specie di film americano, è con queste provocazioni, più o meno volute, che si alimentano gli estremismi, da una parte e dall’altra.
Diverso è il discorso per Salman Rushdie.

Tino

@ gualerzi
Inanto gli hanno intentato un processo. Cmq non ti ho mai sentito dire lo stesso disprezzo con chi caricatura il papa come stupratore. Io in nessuno e nell’altro caso credo che siano queste le cose che alimentano gli estremismi. Gli estremismi esistono non hanno bisogno di essere alimentati.

lector

E’ diverso: il film americano era una provocazione bella e buona, proveniente da una confessione religiosa avversaria.
L’atto della rivista è solo un ribadire che in Occidente c’è libertà di stampa e d’espressione, conquistati dopo millenni d’oscurantismo religioso, e questi non possono venir qui a pretendere d’imporci le loro leggi.
Sono già stati oggetto di un attentato incendiario. Vedrai che stavolta spareranno loro addosso o metteranno una bomba presso la sede del giornale.
E’ come con la mafia: se cali le brache, sei finito.

bruno gualerzi

TG3: Charlie Hebdo ha centuplicato le vendite. Può darsi sia un bene per la libertà di stampa… per il suo direttore certamente lo è. E non solo in termini economici.

bardhi

Quindi uno si deve autocensurarsi e non pubblicare cio che pensa perche:
1. Fa un inutile provocazione
2. alimenta gli estremismi, da una parte e dall’altra
3. rischia di centuplicato le vendite, quindi automaticamente lo ha fatto per meri motivi economici.
Quindi l’unica alternativa oltre a rimanere zitti è di pubblicare la rivista e distribuirla gratis agli inuit e i orsi polari??
ma si puo sapere quando è il miglior momento per provocare?? cioè fin che esistono estremisti, mai!!??

Stefano

@ bardhi

Concordo assolutamente.

Evidentemente l’esistenza anche di un solo estremista ben armato e addestrato è motivo per stare tutti zitti….

Non capisco come mai con Hitler sia finita nel modo in cui è finita….
E perché non si siano lasciati gasare gli ebrei in silenzio e con tanta pazienza.

Breivik è stato provocato, se quei giovani fossero stati a casa loro lui ora starebbe facendo la calza.

bruno gualerzi

@ Tino
“Non ti preoccupare gualerzi non sarai mai solo ti basta andare su siti di estrema sinistra che lanciano appelli a censurare laici che criticano l’islam.”

Nin significa niente (ti rimando al ‘mea culpa’ dell 10,19), ma ho appena letto -assieme ad altre cose che colpevolmente non sapevo – che la rivista è di estrema sinistra. Non che abbia niente di particolare contro l’estrema sinistra (a parte l’avere un idiosincrasia per tutte le estreme), ma almeno questa ‘colpa’, questa comunanza, non mi spetta.

bruno gualerzi

@ bardhi e altri
Come vedo io le cose in generale (e quindi anche questa vicenda) ho cercato di argomentarlo nell’intervento delle 22.01 al quale rimando.

Priapus

Il riso è una prerogativa umana: religiosi. animali e bestiacce varie non ridono.
A me piacce tanto ridere di loro.

San Culamo

molti animali invece hanno la capacità di ridere; restano solo i religiosi, soli soletti, col loro dio che ancor meno sa ridere

Francesco

Maometto: Mi stanno mettendo in croce.
Gesù: Calma bello e impara a stare al tuo posto.

Francesco

Grazie a tutti.
Per benjamin l’@sino, sono stato divinamente ispirato. 😆

Giordano Bruno Mazzacurati

Nemmeno la piu’ feroce presa in giro puo’ giustificare ne’ la piu’ blanda violenza ne’ il piu’ velato limite alla liberta’ di espressione.

SEPPELLIAMOLI DI RISATE!!!

…e mi riferisco a tutti i preti di qualsiasi provenienza e colore!

alessandro pendesini

Evidentemente, e qui penso che non ci sia alcun dubbio, nessuno puo’ o potrà soffocare o proibire una qualsiasi forma di libertà d’espressione, dibattito o critica razionale, od imporre una qualsiasi forma di diktat agli altri ! Ma ripeto che LIBERTA d’ESPRESSIONE NON SIGNIFICA LIBERTA DI PROVOCAZIONE E INCITAMENTO ALL’ODIO RELIGIOSO O RAZZIALE !!! –Eccitare, provocare volontariamente persone di qualsiasi etnia che manifestano, a diversi livelli, segni evidenti di squilibrio mentale, non è di certo un comportamento razionale, responsabile e pacifista, ma di persone stranamente convinte di trovare delle soluzioni ad antagonismi, conflitti o guerre, tramite la provocazione ; ma anche altre che hanno subdoli interessi -sovente occulti- a provocare disordini sociopolitici internazionali ! — « A qui profite réellement le crime ??? »
P.S. Il metro (strumento di misura) si definisce entro 99 e 101 centimetri ; al dilà di questa tolleranza il « concetto di metro » diventa obsoleto…

faber

In parte concordo con te ma rimane aperta una questione: dal momento che esistono milioni di mentecatti pronti a sentirsi provocati per ogni puzzetta, mi spieghi chi e come stabilisce l’intervallo tra i 99 e i 101 della libertà di espressione?

alessandro pendesini

, mi spieghi chi e come stabilisce l’intervallo tra i 99 e i 101 della libertà di espressione?
@Faber
L’ETICA, basata sulla razionalità o compromessi umani pertinenti esenti di qualsiasi dogma; anche se parlare di “razionalità” o volerla definire non è e non sarà mai facile…..qui tocchiamo il punto nevralgico della notra specie !

Stefano Grassino

Scusa Alessandro ma la tua resta una teoria ed in questo caso occorrono fatti e non teorie. I religiosi tendono a farsi giustizia con “le loro mani” ma dobbiamo ricordargli che siamo in uno stato di diritto.
Possono benissimo credere di aver subito un torto, ed allora che si rivolgano ad un avvocato il quale si presenterà in un tribunale seguendo la prassi.
Se accettiamo la loro legge, dobbiamo anche accettare quella del mafioso che si fa fa giustizia da se o quella mia che, convinto di aver subito un grave torto da tizio, lo uccide. Vogliamo abrogare tutte le leggi e fondare lo stato del caos?

Tino

@ alessandro
Con rapidità un’associazione ha appena sporto denuncia contro Charlie Hebdo per provocazione all’odio, non so magari puoi andare anche tu a testimoniare per farli condannare, di solito l’accusa chiama esperti in antirazzismo. I religiosi non potevano sognare meglio come ristabilire il delitto di blasfemia grazie all’antirazzismo.

massi

Ma chi impedisce a chicchessia di criticare e financo sbeffeggiare le mie idee?
Dunque, la regola, se laica, cioè reciprocamente libera, è “pari e patta”: facciano pure loro vignette su ciò di cui vogliono ridere e finita li.

tonino

@alessandro
concordo con te sul fatto che siamo alle prese con persone portatrici di un evidente, gravissimo squilibrio mentale, persone che andrebbero capite ed aiutate, non provocate. ma come posso conciliare il mio tentativo di capire un invasato (tentativo vano, perchè, razionale come sono, non ho gli strumenti per farlo), con l’indiscutibile, irrinunciabile, vitale libertà di espressione? io non ho soluzioni da proporre, nè, penso, le abbia un giornale satirico che, con l’ironia, può semmai contribuire a scardinare qualche cervello troppo chiuso. fino a qualche centinaia di anni fa anche la “nostra” chiesa mandava al rogo chi le si opponeva; e fino a pochi (pochissimi) decenni fa scomunicava i comunisti (sai che dispiacere! io la scomunica l’ho CONQUISTATA di recente sbattezzandomi). certo, con l’islam è diverso perchè tra tutte le religioni mi sembra di gran lunga la peggiore, perchè invade totalmente la quotidianità e l’esistenza intera di un essere umano e lo imbottisce di “fede” e tritolo fino a portarlo al suicidio. e tutto questo per nulla. sì, ce n’è di strada da fare

Mirko

Ogni violenza fisica perpetrata in difesa di una presunta ideologia, religione o credenza, è un atto deprecabile e infame. Punto e Basta!
Bisogna difendere la libertà di pensiero ed espressione contro ogni violenza senza se e senza ma.
E i primi a farlo dovrebbero essere i mussulmani laici che dicono di tenere ai valori moderni!

francesco S.

Il disegno delle vignette fa abbastanza schifo, il contenuto lo apprezzo. Detto il parere artistico, i musulmani si saranno arrabbiati di più perchè è stato rappresentato Maometto (ricordo ancora le difficoltà per caricarne il volto su Wikipedia, ebbene sì ci scrivo) o perchè un ebreo ortodosso spinge la carrozzella di un islamico?

birba

è un disegno caricaturale, mica ti aspettavi disegni alla frank miller ? 😉

francesco S.

Mi riferivo al tratto, ad esempio Vauro, ha un tratto più sicuro. Chiaramente sono caricature è i soggetti devono essere storpiati. 😀

birba

La Repubblica fa i salti mortali per difendere l’islamismo, sono esterefatto, prima Sofri, e vabbè è vissuto fuori dal mondo xx anni.. poi Barbara Spinelli in atteggiamenti ambigui, adesso il video di Rep.TV.
Il subconscio di queste persone è in subbuglio, sono indiscutibilmente traumatizzati dalle immagini delle bombe di Madrid e Londra, difendono il nemico che ti vorrebbe uccidere, è la sindrome di Stoccolma.

MASSIMO

Il ridicolo fa incazzare i bigotti religiosi ancora più che delle bestemmie.
Questo perchè nel loro intimo sanno di essere ridicoli.

Tino

Sono d’accordo con Francesco, ai musulmani non frega nulla in generale di eventuali incitamento all’odio razziale infatti i fratelli musulmani egiziani hanno chiesto al ministro degli esteri francesi una legge per proteggere il profeta, quello che conta è il divieto di raffigurare il profeta.

Cesare b

Vi riporto le frasi piu’ significative di un articolo di Sam Harris (l’autore di “La fine della fede”, recentemente pubblicato in Italia) a proposito ”delle esternazioni di Bendetto XVI“ a Ratisbona, da voi pubblicato all‘epoca, ovviamente con totale approvazione.
Questo da voi apprezzato pensatore deplorava che il Papa avesse “denigrato l’Islam come ‘malvagio’ e ‘inumano’ davanti a 250.000 spettatori e al mondo“ e ricordava che “stiamo vivendo in mondo in cui milioni di musulmani credono che non ci sia niente di meglio che essere uccisi in difesa dell’Islam”. Percio’ riteneva di poter definire il Papa “uno sciocco vecchio prete“ che non teneva conto di “pericoli reali“.
Come mai, allora, non obiettaste a Sam Harris che in base al suo ragionamento si sarebbe finito “per comprimere in maniera inaccettabile la libertà di espressione, sotto il ricatto delle sensibilità ‘offese’ di estremisti, che accampano sempre più pretese e ostentano comportamenti intimidatori e violenti?”
Saluti.

Stefano

@ Cesare b

Semplice: per ME, pur apprezzando Harris, in QUEL caso ha sbagliato.

Non abbiamo “papi” da difendere, piuttosto argomenti. Né apparteniamo a chiese.

Quindi, obietto.

Gérard

Non ho mai sentito parlare di Samariss .
In ogni caso, quando scoppio la facenda di Ratisbona, non potevo che condivedere il testo citato dal Papa ” Dimmi che cosa di buono ha portato Maometo … ?
Un pseudo auto-proclamato profeta che ha sgozzato una volta piu di 80 persone fatte prigioniere da suoi seguaci …. per esempio ….

Se il Papa si fosse scusato, sarebbe stato il colmo !

Sandra

Perché dici “ovviamente con totale approvazione”? E’ una tua opinione.
I commenti alla notizia su uaar furono 2. E volendo citare Harris un po’ più correttamente, vedrai che non si riferiva solo all’islam:

“Stiamo vivendo in mondo in cui milioni di musulmani credono che non ci sia niente di meglio che essere uccisi in difesa dell’Islam. Stiamo vivendo in un mondo in cui milioni di cristiani americani sperano presto di essere rapiti nel cielo da Gesù in modo da potersi godere in tutta sicurezza il santo genocidio che inaugurerà la conclusione della storia umana.”
Se vuoi capire meglio, leggi tutto l’articolo, è linkato nella notizia del 2006.

La Commissione europea ribadì la libertà di espressione per Ratzinger, in questa dichiarazione che mi vede pienamente d’accordo:
“(…) reactions which are disproportionate and which are tantamount to rejecting freedom of speech are unacceptable (…): freedom of speech is a cornerstone of the EU’s order as is the freedom and respect of all religions and beliefs, be it Christianity, Islam, Judaism, Buddhism or laicism”.

Stefano

@ Cesare b

Forse ha cambiato idea:

The freedom to think out loud on certain topics, without fear of being hounded into hiding or killed, has already been lost. And the only forces on earth that can recover it are strong, secular governments that will face down charges of blasphemy with scorn. No apologies necessary. Muslims must learn that if they make belligerent and fanatical claims upon the tolerance of free societies, they will meet the limits of that tolerance.

Cesare b

Il vostro presidente Odifreddi, nel suo blog sul sito di “Repubblica” sotto il titolo “Fanatismo monoteista” deplora aspramente il film “L’innocenza dei Musulmani” osservando: “Naturalmente, i cento donatori ebrei che hanno finanziato con cinque milioni di dollari l’arguta opera, e il pastore cristiano Terry Jones della Florida (noto per accendere falò con il Corano) che l’ha presentata, volevano provocare. Ci sono riusciti, ed è scappato il morto.”
Definisce tutto cio’ “ennesimo episodio del fanatismo religioso mediorientale”.
Non una parola ne’ sulla liberta’ d’espressione, ne’su quanto bene sia che ognuno possa praticarla anche a rischio che ci scappi un morto, o, magari, piu’ d’uno.
Saluti.

Stefano

@ Cesare b

Cos’è che non hai ANCORA capito di quel che ti si è detto?

Stefano Grassino

@ Cesare b

Comunque la vuoi mettere, la persona od un popolo civile agisce per via legale o diplomatica.
Il mondo mussulmano se si ritiene offeso (è un suo diritto) può chiudere i rubinetti del petrolio e quant’altro ma non quello di provocare morti; il loro comportamento dimostra solo arretratezza culturale e fanatismo.
Il caro Terry Jones è uno squallido provocatore e come tale andrebbe o ignorato o portato davanti ad un tribunale.
Mi risulta che agli sceicchi non manchino i soldi per pagare una decina tra i migliori studi legali americani.

Crebs

Sono convinto che i musulmani otterrebbero di più con azioni legali che con le manifestazioni di invasati.
Se un tribunale condannasse Terry Jones a cospicui risarcimenti per le sue provocazioni, ritenendole fuori dai limiti delle critiche ammissibili e della manifestazione legittima delle proprie idee, molto probabilmente non continuerebbe.
Ma se su queste cose si pronunciano i tribunali, verrebbe tolta una buona parte della possibilità di manovrare delle masse acritiche e bene (male) indottrinate.
E non è questo che desidera chi le manovra.

Gérard

E anche giusto ma per cosa potrebbe essere condannato ? Per avere bruciato un libro ???….

Stefano Grassino

Potrebbe essere condannato per offese ai sentimenti altrui, per aver subdolamente tentato di aizzare una sommossa contro lo stesso popolo americano, atti sovversivi contro l’umanità. Comunque se un tribunale vuol mettere un freno alla umana stupidità, di argomenti ne trova. Non riuscirà a mandarlo in galera ma sarebbe un segnale al mondo mussulmano che lo stato di diritto funziona. Purtroppo credo che Crebs abbia ragione:

“Ma se su queste cose si pronunciano i tribunali, verrebbe tolta una buona parte della possibilità di manovrare delle masse acritiche e bene (male) indottrinate. E non è questo che desidera chi le manovra.”

Tino

Più che altro la storia dei donatori ebrei è una bufala, così come l’identità ebraica del produttore del film.

Sergio

Mentre qui alcuni spaccano il capello in due con sottili distinguo il papa propone all’islam una alleanza per la pace … Sarà ovviamente una santa alleanza. Io mi preoccuperei di questo invece di dare addosso ai vignettisti definiti come volgari e pericolosi provocatori.
Non pochi laici, anche qui da noi, dicono: sì, libertà d’espressione, d’accordo, è sacrosanta, ci mancherebbe, ma non “così”. E allora come? Con tatto, buon gusto, intelligenza, pazienza ecc. ecc. ?
Mah! Libertà d’espressione senza se e senza ma per favore!
Nemmeno il cattivo gusto va represso, in genere si squalifica da solo. Poi non tutti possono avere il buon gusto delle persone perbene che hanno fatto buoni studi.
E il Maometto di Dante allora? Ma già, c’è anche chi chiede di eliminare la Commedia dai programmi.

Stefano

@ Sergio

E’ già saltato su qualcuno ad obiettare sulle immagini del profeta nella chiesa di San Petronio. Immagino che Cesare b – qui sopra – se le proteste dovessero salire di tono si appresterebbe a toglierlo….

Cesare b

Beh, non si potrebbe trovare qualcuno che dimostri come e qualmente l’ immagine di S. Petronio che i musulmani contestano sia stata sempre erroneamente interpretata, avendo inteso l’artista rappresentare qualcosa che con Maometto proprio non c’entra … ?
Saluti.

Stefano

@ Cesare b

Immagino tu, di fronte alla folla di scalmanati…

Sono particolarmente attenti alle sottili distinzioni e alle corrette interpretazioni,

bruno gualerzi

” (…) dicono: sì, libertà d’espressione, d’accordo, è sacrosanta, ci mancherebbe, ma non “così”. E allora come? Con tatto, buon gusto, intelligenza, pazienza ecc. ecc. ?”

Sì, proprio con tatto, buon gusto, intelligenza, pazienza ecc. ecc.
Che devo dire, a me non fanno schifo… e tanto più in un frangente come questo.

Cesare b

Liberta’ d’espressione senza se e senza ma come quella che fu concessa al Papa all’ Universita’ di Roma? Come qualla tanto “lodata” nel Santo Padre quando parlo’ a Ratisbona?
Saluti.

lector

A Roma il problema era che il papa andava a “pontificare”, non accettando né dialettica né interventi.
Troppo comodo!
In democrazia, chi vuole parlare in pubblico deve pure saper accettare le critiche. Se invece vuol fare il sovrano, se ne resti dietro le colonne del Bernini.

francesco S.

Non lede la libertà di espressione dire a qualcuno fosse anche il papa che non è ben accetto in un determinato luogo. Libertà d’espressione significa lasciare che qualcuno dica quel che pensa, non sta scritto da nessuna parte che lo deve fare in un’università pubblica. Il vaticano ha diverse università lanci i suoi messaggi da quelle o se proprio vuole chieda l’autorizzazione ad una conferenza nell’aula magna alla presenza di un contraddittorio come fa qualsiasi altra persona.

fab

Cesare, hai una bella faccia tosta a ricordare l’episodio della Sapienza. Dovresti vergognartene, altro che pretendere di rinfacciarlo. Ma roba da matti.

Stefano

@ Cesare b

Vuoi dire quando alla richiesta di contraddittorio ha fatto dietro front?
Il paladino del dialogo.

lector

Immaginatevi un po’ se l’omino biancovestito avrebbe accettato le domande degli studenti che gli chiedevano conto della pedofilia, degli scandali finanziari, delle correità col regime di Pinochet, del criminale rifiuto all’uso del profilattico, della pubblicità ingannevole sull’8 per mille, del retrogado atteggiamento verso la ricerca scientifica nell’ambito della procreazione assistita, dell’omofobia.
Il nostro fenomeno pensava di entrare in un’università libera (ossia in un’università dove non comandano i suoi lacchè), salire sul podio a dispensare le solite perle di saggezza tipo : “i poveri dovrebbero guadagnare di più” e ricevere la consueta sequela di encomii servili.
Purtroppo per lui, non ha tenuto conto che siamo nel terzo millennio e non nel medioevo e nelle università libere (ribadisco “libere”) gli studenti son troppo impegnati con la fisica quantistica e la biologia molecolare per badare a uno che viene a citarti le superstizioni di qualche beduino di tremila anni fa.
Appena gli è stato detto che poteva andarci solo a condizione che vi fosse la possibilità d’un contraddittorio, ha girato prontamente i tacchi e se n’è tornato nella sua tana.

alessandro pendesini

–Potremmo immaginare un medico (psichiatra ecc.) provocare degli squilibrati mentali insultandoli, eccitandoli, umiliandoli ecc.. come metodo terapeutico per calmarli e/o sanarli ?
— Potremmo immaginare che queste provocazioni potrebbero essere strategie pianificate volute da dominanti avidi di dominio che ignorando volontariamente l’Etica creano diversioni su i veri problemi economici che stiamo attraversando attualmente e che, salvo « miracoli », potranno solo aggravarsi ?
–Sarebbe inoltre assurdo pensare che certi mass media potrebbero contribuire al disordine attuale aggravandolo e trarne un certo profitto ?
–Ma anche che certi dominanti -che necessiterebbero delle serie cure psichiatriche- potrebbero servirsene da buoni opportunisti per preparare i popoli -amplificando l’odio- ad un eventuale conflitto o guerra tipo Irak e non solo ? Un’utopia ?
Se è questo che vogliamo -cioè una guerra contro l’islam- avanti !!! Milioni, o miliardi di persone non domanderebbero altro ! Ma questa secondo voi sarebbe la soluzione veramente razionale? Sarebbe assurdo ritenere che non faremmo altro che spostare -ma anche possibilmente amplificare- i nostri VERI problemi ?
PS. Ritengo sia un grossolano errore confondere « cause » con « effetti » !

bruno gualerzi

Grazie pendesini per aver illustrato bene la situazione. Cominciavo a pensare di essere solo…

Tino

Non ti preoccupare gualerzi non sarai mai solo ti basta andare su siti di estrema sinistra che lanciano appelli a censurare laici che criticano l’islam. Recentemente alla festa comunista francese una militante femminista è stata aggredita con oggetti e costretta per sicurezza ad andarsene.

Stefano Grassino

Alessandro e Bruno, con tutto il rispetto le vostre sono solo teorie. Hanno un fondamento molto vicino alla realtà perché la storia ci insegna che non è la prima volta in cui sistemi politici e finanziari, risolvono con guerre le loro interne contraddizioni.
E’ anche vero che se non ci sono prove precise, restano al momento, solo supposizioni. Non possiamo rischiare di cadere nel complottismo gratuito che giova solo ai venditori di fumo.

Tino

Stefano
È sempre lo stesso discorso, quando c’era la ribellione in iran bisognava tacere per non essere colpevoli di un eventuale attacco israeliano. Come se israele o gli USA si preoccupassero di queste cose. Abbiamo visto con l’iraq nessuno ci credeva alle adm e pure ci sono andati lo stesso. Ormai è così per una certa parte di anticlericali criticare l’islam è diventato essere complici dei neoconservatori americani. Insomma non solo sbattiamocene degli atei nei paesi musulmani ma in più stiamo zitti qui noi, limitiamoci la libertà e così alla fine certo saremo tutti più integralisti e ci comprenderemo meglio.

lector

@–>alessandro pendesini

Ti metti lì a ragionare con lo squilibrato, cerchi di fargli capire che sta sbagliando, lo induci a ragionare e, sul più bello, lui ti pianta venti coltellate nel ventre e poi se ne scoppia in un grassa risata.
Io, a casa mia, dico quello che voglio. Non abbiamo granché, solo un simulacro di libertà. Ebbene, o la difendiamo o moriremo tutti nel tentativo. Ci sono cose che non si possono accettare, costi quel che costi.
E’ stato un’atteggiamento come il vostro che ha consentito a Hitler di sterminare sei milioni di ebrei, nel vile silenzio complice dei paesi occidentali.
Non critichiamo Pio XII se poi ci comportiamo esattamente nello stesso modo.
E, infine, ricordatevi: la belva riconosce immediatamente il terrore negli occhi della propria preda. Se a voi piace fare le prede, a me proprio no.

Mario

D’accordissimo con te che possiamo essere strumentalizzati. Ma è sicuro che un estremista violento sia più in pericolo di noi…

Tino

@ alessandro
L’unica guerra per il momento è interna all’islam tra sciiti e sunniti e fa vittime ogni giorno e certi dominanti come assad si servono dei tuoi discorsi per uccidere ogni giorno.

Tino

“Potremmo immaginare un medico (psichiatra ecc.) provocare degli squilibrati mentali insultandoli, eccitandoli, umiliandoli ecc.. come metodo terapeutico per calmarli e/o sanarli ?”

Un medico psichiatra lavora all’interno di una struttura persino carceraria, noi non siamo ne medici ne psichiatri, sei tu che ci vuoi imprigionare, limitare la nostra libertà di criticare quando vogliamo e quanto vogliamo religioni che ci insultano. Comunque vai con il gualerzi al processo di charlie hebdo. Intanto Morsi ha chiesto una legge internazionale contro la blasfemia.

Sergio

Mi dispiace, ma io nei tuoi discorsi ci capisco poco al contrario di Gualerzi che invece è tutto contento.
Ma chi vuol fare la guerra all’islam, santoddìo? Sono piuttosto loro, i pazzi di Dio, che vogliono eliminarci – se potessero – perché gli tocchiamo il profeta, secondo Mursi la linea non valicabile delle nostre critiche – che fa tanto il paio con i valori non negoziabili del papa.
Se Usama Bin Ladin avesse avuto l’atomica non avrebbe esitato un momento a tirarcela addosso, forse piuttosto agli Americani invadenti e onnipresenti; ma anche noi in quanto non credenti o atei siamo per loro feccia da spazzare via.

Noi di Dio di Gesù della Madonna e di tutti i santi possiamo pensare – e dire ! – ciò che vogliamo, ma per arrivarci ci sono voluti sacrifici, lacrime e sangue. Gli islamici devono farsi una ragione di questo, che non crediamo in Dio e quindi non possiamo considerare Maometto il profeta per antonomasia. E prima lo capiranno meglio sarà per tutti, anche per loro. I nostri governanti invece blandiscono sia l’islam che la religione in genere – vedi Napolitano come liscia il pelo al papa – e sappiamo perché (la religione serve ancora, anche da noi). Sentire quella insopportabile Clinton fare l’elogio dell’islam come grande religione da rispettare!

bruno gualerzi

“Ma chi vuol fare la guerra all’islam, santoddìo?”

Naturalmente nessuno vuole la guerra, figuriamoci… salvo poi alimentare il fuoco di chi – come dice pendesini – non aspetta altro! E non solo tra i mussulmani…
‘Calare le braghe’ allora? No, solo ragionare con la testa, non con la pancia. O col fegato, per i tanti coraggiosi…

Tino

Più che ragionare il tuo è sparare sentenze su chi combatte tutti gli integralismi.

bruno gualerzi

Naturalmente valutare la situazione in un modo diverso dalla maggioranza dei frequentatori del blog è sparare sentenze contro chi combatte gli integralismi.
Che poi si consideri questa rivista solo una provocazione che favorisce gli integralismi (un’opinione come un’altra, o no?)… significa ovviamente essere islamofili e stare dalla parte di maometto..

Antonio72

Credo che la verità stia nel mezzo: da una parte si deve tutelare la libertà d’espressione e dall’altra vigilare che questa non inciti all’odio razziale e alla discriminazione in genere.
Se per esempio in quelle vignette al posto degli islamici fossero stati rappresentati malamente gli omosessuali (magari definiti froci o finocchi) non credo che qui si farebbero questi discorsi, anzi si denuncerebbe l’omofobia strisciante di una società arcaica, ecc..
Ma siccome l’oggetto delle vignette è una religione, allora il discorso si ribalta in favore della libertà d’espressione senza se e senza ma.
Per coerenza si dovrebbe reagire allo stesso modo anche per le ignobili provocazioni fatte da negazionisti, antisemiti, neonazisti, omofobi, razzisti, pedofili, misogini, ecc…
Ciò non significa affatto censura, ma reazione leggittima e doverosa che ristabilisca una verità condivisa, nel caso specifico che una democrazia non può ammettere alcuna discriminazione razziale, religiosa o altro. Per quanto ne so, durante il regime nazista le vignette satiriche che ritraevano ebrei in malo modo facevano parte della vergognosa propaganda razzista antisemita. Spesso una sola immagine può scendere nel profondo dell’animo umano ancor più di mille parole.

fab

Come fai a non cogliere la distinzione fra astrazioni (le religioni) e persone (i gay, gli ebrei, le donne)?
Immagino che anche tu tenga alla biodiversità; se un giornaletto satirico facesse barzellette sulla biodiversità busona, ti offenderesti? No, al massimo avresti un motto di compassione per il vignettista ormai scoppiato. Questo perché l’offesa nasce non dal fatto che si tiene a qualcosa e stop, ma che viene attaccata un’identità di clan. Ma i clan non devono esistere! Sono la nostra rovina!

Stefano

@ Antonio

non credo che qui si farebbero questi discorsi, anzi si denuncerebbe l’omofobia strisciante di una società arcaica, ecc..

Denunciare, Antonio, denunciare. Mi pare che nessun omosessuale abbia cominciato a darle di santa ragione. Casomai il contrario. Come sempre a dispozione per spiegare l’ovvio.

Antonio72

@fab

Quelli rappresentati nella vignetta o ripresi nelle scene del famoso film, pare tra l’altro di quart’ordine, sono forse astrazioni o persone in carne ed ossa?
Si può definire una categoria di persone a prescindere dal particolare corredo genetico. Per esempio si può discriminare l’ebreo per il proprio credo religioso, ovvero si discrimina un uomo (in carne ed ossa) per la sua credenza (astratta).
Se non ti piacciono tanto i clan, com’è che aderisci al clan degli atei?

@Stefano

Non mi riferivo di certo agli episodi di violenza, condannabili sempre a prescindere. Ma pare che cogli esclusivamente l’ovvio che ti garba.

Stefano

@ Antonio

Se non te ne fossi ancora accorto qui non si sta discutendo sul fatto se i musulmani abbiano o no il diritto di replicare sule vignette che a loro non piacciono: piuttosto come.
Se qualcuno pubblicasse vignette su omosessuali certo che qualcuno protesterebbe. In modo civile. Non si discute sui commenti alla satira, si discute sulle bastonate come replica. E allora, se così è, a che pro la tua uscita?
Vorresti pubblicare vignette su omosessuali o non vuoi che sia fatta satira sulla chiesa?

“com’è che aderisci al clan degli atei?”

Perché ognuno la pensa a modo suo. Lo puoi constatare in questo thread. Senza bastonate.

Antonio72

@Stefano

Mi pare di essere stato chiaro, cmq mi spiego meglio. Va bene il diritto di critica e di satira quando non si configurino evidenti fini discriminatori e provocatori, i quali alla lunga possano innescare una spirale d’odio e di reazione all’odio, come lo fu per esempio la propaganda nazista contro gli ebrei. Perchè se è vero che la libertà d’espressione è un diritto tutelato dalla democrazia, lo è e forse anche di più, il fatto che un uomo, un popolo, non subiscano alcuna discriminazione razziale, religiosa e sessuale.
Ora, e mi riferisco in particolare al film, sembra che gli stessi autori abbiano cavalcato l’onda della cultura anti-islamica per pubblicizzare il loro prodotto mediocre.
Ricordiamoci che dalla parte opposta del mediterraneo si sta configurando una vera e propria polveriera (anche in parte per responsabilità occidentali) e qualsiasi democrazia deve contemplare anche il contesto storico in cui è calata. Una democrazia cieca e sorda del mondo rischia che un giorno non lontano, quel mondo se lo ritrovi faccia a faccia.

fab

Primo, Maometto va classificato fra le astrazioni, dato che non ha più una volontà sua da esprimere.
Secondo, non esiste una cosa come il clan degli atei. Non ci sono divinità, questo è un dato di fatto che riconosco senza autoingannarmi e occasionalmente mi accomuna con altri che riconoscono lo stesso dato di fatto.
Dopodiché, non nego che avere qualcuno che la pensa come te faccia piacere. Vogliamo davvero scrivere di un clan di atei per così poco?

Tino

La chiesa cattolica francese sta dicendo la stessa cosa di gualerzi e alessandro troppo bella l’occassione di dare adosso a un giornale che li ha sempre ridicolizzati… prima o poi chiuderà atei devoti all’islam e cattoilici saranno tutti contenti.

bruno gualerzi

@ Tino
c.v.d. (vedi sopra)
Anzi, di più, mi sono messo dalla parte della chiesa cattolica e adesso chiederò di essere ribattezzato. Insomma, neanche un ateo devoto (quelli che ho sempre difeso a spada tratta), diventerò proprio un ateo riconvertito.
Questo sì che si chiama riaspettare le opinioni altrui…

diego

Fare satira è un diritto, manifestare contro la satira è un diritto. Se chi protesta non vuole che si facciano raffigurazioni di Maometto che si attivi per fare una legge in tal senso. E se la legge sicuramente non arriverà che ricominci da capo. Cosa serve uccidere le persone se non a destabilizzare la società?

Batrakos

Per me Charlie Hebdo ha diritto a fare le vignette che vuole e ad essere tutelato da reazioni violente.
Però, tutto questo ambaradan mi ricorda il detto: dum Romae consolitur Saguntum expugnatur.
Noi stiamo qua a discettare sulla libertà di espressione e sui musulmani che non la tollerano, siamo pronti allo scontro con loro a difesa dei nostri diritti di libertà civile individuale…e intanto il capitale sta muovendo un attacco ferocissimo all’Europa dopo averlo fatto col resto del mondo, fino a mettere fuori legge le sementi che non siano della Monsanto e forse il chilometro zero stesso come ultima risorsa, basta cercare in rete per trovare senza che stia a mettere link
Ovvero stanno scardinando finanche la sovranità alimentare, come prima che in Europa hanno fatto in Africa, Asia, Centro e Sud America.
In tutto questo una guerra interna tra poveri nelle aree in cui si vuole distruggere ogni forma di benessere è funzionale a questa strategia di depredazione.
Bene, che i musulmani abbocchino in nome del loro dio intollerante è un dato; ma che abbocchiamo anche noi laici e ‘civili’, non comprendendo che questo è il momento meno opportuno per affrontare una guerra tra poveri in nome della libertà di espressione (e il terzo a godere tra i due litiganti, sarà quella minoranza numericamente infima che detiene la grossa ricchezza del mondo e che appunto sta attaccando diritti e sovranità residui), rendendo dunque anche quello che dovrebbe essere un diritto un’arma a favore del padrone, mi pare qualcosa di molto poco opportuno tatticamente e dunque poco intelligente e razionale e mi preoccupa un po’.
Lo ribadisco: che io giudichi tutto questo inopportuno tatticamente e poco intelligente non vuol dire che vorrei censure, autocensure o che giustifichi la reazione dei musulmani, che in questo caso non sono la manovalanza lontanissima dai ‘benefici’ del (quasi abolito) welfare europeo cioè le masse poverissime di Islamabad, di Karachi, di Kartoum, di Lagos o dei sobborghi de Il Cairo, ma musulmani che vivono in Francia, e dunque gente con strumenti culturali molto più adeguati dei loro correligionari del quarto mondo.
E’ solo l’espressione di una mia opinione personale, che teme più l’astuzia neoliberista del grande capitale, capace di trasformare in un boomerang contro noi stessi un giusto diritto quale libertà espressiva…ovvero insistere sulla libertà di espressione costi quel che costi in un momento del genere in cui sotto attacco sono i diritti collettivi mi pare una mossa tatticamente alquanto miope.

Sergio

Miope, cioè stupida. Mah! Comunque ho trovato il tuo discorso chiaro, comprensibile e plausibile e in parte condivisibile, anche se certe affermazioni mi sembrano eccessive e da dimostrare (per es. “… stanno scardinando finanche la sovranità alimentare come hanno fatto in Africa, Asia …”, “… si vuole distruggere ogni forma di benessere … strategia di depredazione.”)

Batrakos

Il modo di ripagare il debito pubblico, ovvero privatizzare ciò che è pubblico e distruggere il welfare, insieme a diritti dei lavoratori e stipendi, modus operandi legalizzato dal fiscal compact (e dal Mes in senso europeo) è strategia che mi sembra evidentemente volta a questo fine, la stessa che è stato il debito estero dei Paesi del Terzo Mondo al Fmi.
Il fatto poi che le risorse inizieranno a scarseggiare renderà la situazione anche più tesa, e, se sottoposte a questi oligopoli, nemmeno le energie rinnovabili sranno una possibile salvezza, visto che esse hanno un senso se costano poco; e comunque, visto che ancora il loro portato è nullo, è evidente che le tensioni sociali saliranno.
In condizioni di mancata circolazione di denaro e benessere, e in cui i contadini non possono praticamente più vendere le sementi, e in cui il capitale industriale italiano sta a tutti i costi portando la produzione all’estero, parlare di depredazione mi pare non esagerato
Sulla sovranità alimentare provo a mettere il link, così ti puoi fae un’ idea tu per quel che intendo e magari potrai darmi una tua opinione.

ecplanet.com/node/3532

Batrakos

Ovviamente qua si parla di Francia e non di Italia, e la Francia versa in condizioni migliori.
Ma il fatto che le agenzie di rating comincino a provare a declassare finanche banche tedesche mostra che secondo me il problema arriverà a tutta l’eurozona, anche fuori dell’area PIIGS, per cui è una situazione che è difficile territorializzare e che forse dovrebbe essere comprensibile in tutta l’area comune europea, visto che è problemino secondo me grave quanto quello delle libertà civili.
E comunque, a quel che mi è capitato di leggere (e su cui non ho fonti attendibili, per cui lascia il beneficio del dubbio e ogni smentita è benvenuta) anche in Francia, per quanto meno che nei PIIGS, il potere d’acquisto dei cittadini e parzialmente quello contrattuale dei lavoratori nei contratti e nei salari è in contrazione anche lì…ovvero, detta in soldoni, anche la Francia sta accusando la crisi.

Mario

D’accordissimo con te su tutto. Si stanno preparando situazioni che non saremo in grado di affrontare serenamente e soprattutto razionalmente, in preda a isterismi religiosi e destrosi. Siamo tutti armati fino ai denti. Stiamo prosciugando il pianeta come cavvallette e ci riproduciamo allo stesso ritmo. Il 3% di noi ha il 98% della ricchezza. E il bello è che il 98% di noi non ha la minima idea di quale possa essere la causa ovvero la soluzione.
Son depresso.
Meno male che ci sono gli alieni.
Anzi che gli frega a quelli.

Sergio

@ Batrakos

Ho dato una rapida occhiata al sito che mi sono notato, anche se la prima impressione è negativa. Non avevo ancora sentito che Monti abbia dichiarata illegale l’agricoltura a “chilometro zero”: stento a crederci, mi sembra impossibile. Più verosimile l’affermazione di Kissinger: “Chi controlla il petrolio controlla le nazioni. Chi controlla il cibo controlla il popolo.”

La sovranità alimentare è molto importante. Credo che nessun paese europeo sia più sovrano in questo campo, come non lo è in campo energetico (da cui dipende anche la produzione alimentare). L’impressione mia è che la dipendenza – e quindi la ricattabilità – dei paesi vada ovunque aumentando, ma anche come conseguenza della globalizzazione – conseguenza però inevitabile (se si accetta la globalizzazione). Germania, Svizzera e paesi scandinavi stanno attualmente molto meglio del resto d’Europa. Ma l’aggravarsi della crisi coinvolgerà anche Germania e Svizzera, e anche la … Cina (preoccupatissima per la nostra situazione).
Non so se dietro ci sia davvero il gran burattinaio (il gruppo Bilderberg per esempio). O il novus ordo seclorum. Certamente c’è chi sta meglio e ci guadagna in questo rimescolamento delle carte.
Però a me il chilometro zero – ovvero la sovranità alimentare – piace. E se Monti è contrario … gli tolgo il saluto.

Batrakos

L’articolo è scritto con un tono pessimo, ma i link sottostanti, soprattutto quelli sulla Monsanto, docu alla fine compreso, sono molto istruttivi, se e quando avessi voglia e tempo.

Io non sono un complottista, e non credo che dietro Bilderberg o Trilateral ci sia qualche setta occulta (magari ebraica, che per i complottisti gli ebrei c’entrano sempre).
Ma è evidente che organizzazioni che mettono insieme i migliori tecnici del capitalismo internazionale per discutere a porte chiuse, senza stampa e testimoni neutri, degli assetti geopolitici che sarebbero utili per massimalizzare il profitto, e da riportare poi come consigli alle varie situazioni politiche, siano preoccupanti e non credo che parlino di situazioni confortanti.
E’ anche naturale che il capitalismo, essendo una forma economica che riunisce gruppi internazionali, si doti di strategie e consultazioni e non agisca con la spontaneità del libero mercato dei primi tempi.
Io non so se si metterà fuori legge il Km0, ma questi governi mostrano sempre che quando alzano l’asticella a qualcosa puntano: io sono ragionevolmente convinto che tenterà, se non di escluderlo legalmente, di metterlo in difficoltà economicamente, perchè poi alla fine a certi livelli è il potere economico che decide le sorti di una cooperazione sociale, quale è il Km0.

Mario

Non so se dietro ci sia davvero il gran burattinaio (il gruppo Bilderberg per esempio). O il novus ordo seclorum.
Cambia poco, sempre quel 3% è, che sia toni o gigetto.

Sergio

Stiamo ai fatti e non alle dietrologie. Pubblicare quella vignetta è un fatto di cattivo gusto o un reato? Per gli islamici è uno dei peggiori reati che va punito con la morte (è già stata lanciata una fatwa).
Per noi non è reato, ma secondo alcuni – qui Pendesini e Gualerzi – una stupida provocazione, e non solo stupida, visto che ci sono già scappati dei morti. Insomma, se non è proprio o ancora reato poco ci manca. Ovviamente non sono d’accordo.

Adesso vorrei sapere da Pendesini e Gualerzi come loro intendano comportarsi verso gli islamici (o altri pazzi, compresi i cattolici – questi ultimi a dir la verità si sono abbastanza ammansiti dopo 17 secoli di potere e possiamo trattarli come meritano). Ignorarli non si può perché li abbiamo in casa, e poi soprattutto loro non ignorano noi anche se stanno a 10’000 km di distanza.

Bisognerebbe smetterla di far l’elogio delle “grandi religioni” (e le piccole – di numero – invece fanno schifo? Il cristianesimo non era inizialmente una setta? Alcuni non parlano sprezzanti degli uaarini come quattro gatti?). Soprattutto bisognerebbe far capire (cercare di far capire, lo so che è difficile) che noi non crediamo in Dio e nei suoi (falsi) profeti. Cioè ripetere ad ogni occasione che noi non siamo credenti e non possiamo considerare rispettabili assurde credenze – perché tali sono per noi. Noi questo possiamo dirlo ai cattolici senza correre alcun pericolo, ma agli islamici no perché sono pazzi e pericolosi? Non capisco. Poi non sono proprio così pazzi, vogliono comandare loro.
Noi invece abbiamo gli atei devoti – sì, devoti al potere. Pera scriveva orribili articoli anticlericali sulla prima pagina del Corriere prima di essere cooptato al potere da Berlusconi. Adesso stravede per Ratzinger – per il suo angelico sorriso. Com’è contento Ratzinger, se gli atei fossero tutti delle Pere!

bruno gualerzi

“Adesso vorrei sapere da Pendesini e Gualerzi come loro intendano comportarsi verso gli islamici (o altri pazzi, compresi i cattolici – questi ultimi a dir la verità si sono abbastanza ammansiti dopo 17 secoli di potere e possiamo trattarli come meritano). Ignorarli non si può perché li abbiamo in casa, e poi soprattutto loro non ignorano noi anche se stanno a 10′000 km di distanza.”

Non so Pendesini, parlo per me.
Direi intanto che di sicuro l’ultima coa da fare è anche solo pensare che si possa risolvere la questione con un intervento armato. E qui spero che si possa essere d’accordo tutti… e per favore non si tirino fuori i cedimenti nei confronti i Hitler per tante ragioni. Qui ne ricordo solo una: ovviamente fu necessario rispondere a Hitler con le stesse armi pagando poi il prezzo terribile che sappiamo… ma chi aveva fatto in modo che Hitler conquistasse il potere in Germania? Quegli stessi – e non sto qui ripetere chi e perchè – che poi sono stati costretti a difendersene. Vogliamo ripercorrere la stessa strada… con l’aggravante che un conflitto con l’islam in era atomica difficilemente finirebbe con vincitori vinti?
Questo in negativo. In positivo non vedo altra strada (sto parlando a livello internazionale) che puntare a far leva – con iniziative diplomatiche tendenti a coinvolgere anche le nuove potenze emrgenti come Cina e India) – su quelle componenti islamiche che, all’interno dei rispettivi stati, possono rovesciare il rapporto tra estremisti e moderati. I moderati non ci sono (sento sempre dire che nell’universo islamico è inutile cercare i moderati, il che presupporrebbe una compattezza improbabile)? Comunque di sicuro, se ci fossero, non potranno avere alcun ruolo se li si gettaranno in braccio ai fondamentalisti con provocazioni irresponsabili, e meno che meno con interventi armati. Se si arrivasse alla quale soluzione, come detto, non ci saranno nè vinti nè vincitori, anche senza evocare un conflitto atomico. Che pure non è fantascienza.
In casa nostra? in un certo senso la stessa cosa… e qui in modo più verificabile. O si punta… qui direi non tanto sui moderati, che ci siano o meno… ma sulle nuove generazioni che, entrate a contatto con una diversa cultura, un diverso modo di regolare i rapporti umani, sono le più emancipabili dai fanatismi dei padri… oppure niente integrazione. Certamente applicando le leggi previste dalla nostra costituzione senza cedimenti, ma non ghettizando intere comunità. Anche qui l’alternativa non può essere che uno scontro il cui esito, comunque vada, vedrà solo perdenti.
Naturalmente poi tutto ciò deve essere visto nel contesto di una globalizzazione per cui ci saranno sempre più spostamenti di masse dai paesi più arretrati verso quelli più progrediti… e non servirà a niente chiudere le fontiere. Bisogna regolare questi flussi, certo, ma non illudersi che prima o poi possano cessare: si tratta di un processo orami irreversibile e la sfida è epocale. Non badiamo solo a difendere il nostro orticello.
Solo chiacchiere, fantasie da intellettuali da salotto (fra i tanti ho incassato anche questi complimenti)? Può darsi, ma è così che rispondo a chi mi chiede come vedo la situazione.
Ed è in questo contesto che ho giudicato quanto successo in Francia.

Antonio72

@Sergio

Se vuole non consideri degne di rispetto le credenze di nessuno, ma in ogni caso deve rispettare l’uomo che vi crede liberamente.
Altrimenti non può dirsi migliore di un fondamentalista islamico (e dal tono astioso del suo commento non credo che ci sia tanto lontano).

Sergio

Grazie di collocarmi vicino o non lontano dai fondamentalisti islamici: un simpatico complimento che non mi fa arrabbiare, ma (sor)ridere.
Siccome sono stato dai salesiani e conosco almeno un po’ il pensiero cattolico so benissimo che ogni persona merita rispetto: è il peccato che va combattuto, non il peccatore (però ammetterà che la sua istituzione di riferimento se l’è presa spesso col peccatore – sempre con le migliori intenzioni, certo, perché la mela marcia contamina le mele buone).

Il problema però è che le persone, quasi tutte (purtroppo anch’io), s’identificano talmente con le loro credenze (specialmente quelle più radicate e profonde come appunto le credenze religiose) che una critica a queste credenze è subito considerato un attacco personale e irrispettoso. Il che è anche comprensibile: chi attacca le mie idee più profonde (e sacre) attacca me, proprio fisicamente. Succede anche a me.
È un bel dilemma. Come uscirne? Se ne può uscire? È difficile, difficilissimo, ma possibile (almeno io ci credo e spero). E cito di nuovo quella frase di Popper (l’ho già fatto più di una volta, ma si sa, repetita ecc.):

“Io sono il primo a rallegrarmi se qualcuno mi dimostra l’infondatezza o la falsità delle mie asserzioni.”

Non mi dica che questa affermazione non le piace perché sarei proprio deluso e sconfortato. Certo solo una persona matura può parlare come Popper. Una persona matura con idee molto chiare almeno in qualche ambito. Chi ha le idee chiare (non parlo di me) è forte e tranquillo e in genere molto rispettoso, persino delle “credenze” altrui oltre che delle persone. La chiarezza è un bel fondamento, dà forza, per cui non si deve strafare e offendere: con un po’ di pazienza si riuscirà a convincere l’interlocutore. Penso sempre alla “force tranquille” di Mitterand o a Leonardo (“Dove si grida non c’è vera scienza”).

P.S. Pur non condividendo quasi mai le sue opinioni la leggo con un certo interesse: il che significa che qualcosa di quel che dice mi piace, è condivisibile, al contrario di quel che dicono altri cattolici. Florenskij per esempio è veramente insopportabile: come la sa lunga, madonna (o Madonna? la minuscola è irrispettosa?), al contrario di noi minus habentes.

Antonio72

@Sergio

Se ho capito male me ne scuso, ma dall’immediata replica di Gualerzi pare che non sia stato il solo (si legga le prime tre righe).
Se infatti Gualerzi replica respingendo l’intervento armato, allora è proprio il tono del suo commento ad averlo invocato, almeno implicitamente.
Secondo me la discriminazione è sempre intollerabile, anche quando si insinua attraverso i comportamenti e le credenze delle persone (a meno che questi, è ovvio, non creino danni oggettivi agli altri). Che differenza c’è infatti tra discriminare l’ebreo per il suo DNA o per il fatto che preghi Dio in una sinagoga?
Secondo me Popper sbaglia, almeno in parte. Tutti gli uomini hanno una piattaforma stabile sulla quale fondano il proprio percorso esistenziale, pressapoco come una teoria matematica è fondata su assiomi o postulati. Secondo Popper ed altri, cosa si dovrebbe fare? Falsificare via via qualsiasi credenza religiosa, etica, culturale, ecc.. fino ad appiattire l’eterogeneità umana, la sua ricchezza culturale, tradizionale, religiosa, ecc.. in un un’unico ed indistinto ordine pseudorazionale?
Pensare di convincere l’ebreo, il buddista, l’islamico, ed altri, che sbagliano è un errore che può costare caro, in quanto la storia ci dice che dalla sterile convinzione si passa spesso alla concreta coercizione. La razionalità umana (e quindi l’uomo) è molto più complessa da come la dipinge Popper, secondo me ingenuamente, in quella sua citazione.

enrico

Libertà di espressione= Libertà di dileggiare ciò che per altri è sacro?

Povero occidente

whichgood

Meno male che Libertà la scrivi con maiuscola, questa è l’unica parola, oltre i nomi propri e istituzioni che merita tale regola ortografica.

moltostanco

@Enrico,

la maggior aprte delle volte che papa, vescovi apre dice qualcosa offende e dileggia i miei “sacri valori”. Cosa vogliamo fare ?

firestarter

caro superciellino,

come notato altre volte il suo rivoltante autoritarismo emerge ogni volta ce ne sia occasione. Il povero occidente nel quale non era ppossibile dileggiare cio’ che per gli altri e’ sacro lo sappiamo bene che era indistinguibile dall’odierno Iran o Arabia Saudita. Ma lei, dall’alto dei suoi studi giussanici ovviamente identifica “cio’ che per gli altri e’ sacro” con “cio’ che certi ridicoli palazzinari avidi in gonnella pretendono che sia sacro (e i pecoroni giussanici approvano passivamente)”.

fab

enrico dovrebbe spiegare in che cosa la permalosità degli occidentali si distingua da quella degli orientali.

Batrakos

Io alle primavere arabe non ci ho mai creduto, e l’ho detto spesso anche qua.
Le ‘giovani leve’ che si muovevano su twitter e facebook era quella parte istruita che semplicemente chiedeva la fine del regime per prendere le redini della situazione, ma le classi povere, vera massa di ogni rivoluzione, erano sotto la propaganda dei gruppi musulmani, che spesso coi capitali sauditi, pur essendo spesso fuorilegge come partiti, lavoravano nei sobborghi con ospedali e scuole (rigidamente divisi per sesso e altre barbare restrizioni e nelle scuole impostate sull’islam) e assistenza alimentare per chi magari andava alla moschea.
In questo modo riescono ad aver buon gioco caporioni islamici, visto che le masse sono loro ostaggio culturale, e ogni forza politica che voglia essere eletta non può non tener conto dell’impostazione culturale delle masse stesse.
Non per colpa loro, ma per mancanza di soldi, i gruppi laici non hanno lavorato sulle masse povere, e così hanno vinto gli islamisti.
Gli Stati atlantici non condannavano le primavere arabe, e le governance economiche quando sentono il pericolo per il profitto sono capaci di sabotare qualsiasi rivoluzione o quasi, basta vedere cosa fecero ad Allende quando nazionalizzò il rame sottraendolo al capitale privato statunitense, mi pare fosse l’ITT.
Hanno sempre usato le religioni come sabotaggi delle rivoluzioni, ma l’islam è fenomeno difficilmente governabile, come visto con Khomeini, purtroppo per loro e per noi che speriamo in un mondo più libero.

bruno gualerzi

@ Batrakos
A me, polemicamente, è stato chiesto “allora tu cosa faresti?” Ho provato a rispondere, mentre da parte di chi mi ha accusato di tutto, dall’islamofilia al passaggio tra gli atei devoti, ho letto tante analisi, anche approfondite e apprezzabili, però proposte sul ‘cosa fare’ – al dilà del giudizio sul fatto specifico e di come affrontarlo – non ne ho lette molte.
Tu, cosa proporresti di fare – al di là del giudizio su ciò che è successo in Francia – in merito al rapporto col mondo islamico in generale? Perchè poi, ripeto, al di là del problema non certo marginale della libertà di espressione, è questo in gioco.

Batrakos

Innanzitutto, nella fattispecie, perseguire per legge chi dovesse usare violenza contro Charlie Hebdo, non per vendetta ma perchè così dice la legge…non lo dico per te ma per chiarire con tutti come la vedo.
Non so in Francia, dove esiste una sorta tutta peculiare, dovuta al fatto che ebbe le colonie per un sacco di tempo.
Qua in Italia non mi sembra che ci siano chissà quali provvedimenti da prendere, visto che le comunità musulmane non mi sembrano particolarmente bellicose fino a questo momento, anzi.
Forse dipende da una peculiarità storica (il colonialismo italiano fu minimo e tra i Paesi musulmani toccò fortemente la sola Libia che non muove masse di immigrati, forse dalle contingenze, forse dal fatto che i musulmani in Italia non sono molti, forse dal fatto che fino agli anni ’90 in Italia c’è stata una forte cultura lavorista e sindacale che ha saputo un po’ laicizzare, forse da tutto insieme o anche di più, ma di fatto l’islam radicale in questo momento in Italia non costituisce un problema grosso.
Sicuramente incentivare la laicità, l’educazione, e tollerare tutto quel che è tollerabile, ovvero che non si scontra decisamente coi diritti dell’uomo, ma al di là di questo non vedo problemi emergenziali da richiedere chissà quali riflessioni.
Riguardo invece le grandi masse migratorie, io credo che sia un problema irresolubile finchè esiste questo sistema economico e politico, visto che come girano i capitali girano le popolazioni, e, come dicevi tu, si tratta di spostare il problema.
E’ un problema grosso come il rischio di conflitti tra nazioni dotate di armi pericolosissime in un momento in cui le risorse iniziano a scarseggiare ed essere contese: o in qualche modo si riesce a lavorare sulle masse, italiane e immigrate, per far capire loro che il vero nemico è la gestione totalmente privatistica delle risorse e delle materie prime, che andrebbero pianificate, e dunque si sposta il conflitto sul piano sociale, oppure si può far poco per evitare una catastrofe, che può nascere dalla scarsezza del territorio rispetto alla popolazione come da una guerra tra nazioni armate fino ai denti.
Certamente, pensare di risolverla coi metodi alla Robespierre, o fare paragoni assurdi con il nazismo, visto che le situazioni storiche, nazionali ed economiche sono talmente lontane che impediscono di dare serietà ad ogni discorso, è soluzione da evitare perchè troppo semplicistica per una società ben più complessa che quella del ‘700 o per figure totalmente diverse dalle condizioni della Germania post 1918 (e già paragonare uno Stato a una religione di massa è un po’ illogico, al di là di affinità formali su alcune questioni)…evitando questi approcci credo che ci vorrebbe davvero una riflessione collettiva seria su problemi così cruciali come il problema delle risorse e della ricchezza e della possibilità della loro gestione da parte della speculazione, che è il punto centrale di moltissime tensioni sociali, su cui il fondamentalismo religioso sa avventarsi molto bene.

Batrakos

Ovviamente il problema dello squilibrio tra ricchezze e risorse tocca anche i problemi coi Paesi islamici, la cui quasi totalità è costituita da Paesi molto poveri (e anche qua non so che c’azzecca il paragone col nazismo che riguardava un popolo di uno Stato europeo nemmeno particolarmente fondamentalista) e su cui dunque togliere un sentimento di revanscismo è l’unico modo di procedere.
Secondo me, il problema del mondo è arrivato a contraddizioni così ultime che, lo dico sconsolatamente, credo che all’interno di questo sistema ci sia poco da fare.
Ma ciò non toglie che da noi, dove qualcosa si può fare, non si debba cercare di lavorare per convogliare tensioni etnico religiose verso la reale serpe che si muove dietro: ovvero il capitalismo nella sua condizione di allucinante estremismo in cui è oggi,
Ma, se smantellano come stanno facendo ogni settore pubblico, soprattutto per l’istruzione, tutto è già difficile…la privatizzazione di tutto sarà la vera arma di ampliamento dei comunitarismi, visto che ognuno avrà le sue scuoe, i suoi medici, le sue strutture assistenziali per i poveri con la propaganda che ne segue…ergo, prima cosa fermare la svendita del settore pubblico…sembra non calzarci, ma invece è perlomeno il prerequisito.

bruno gualerzi

@ Batrakos
” Secondo me, il problema del mondo è arrivato a contraddizioni così ultime che, lo dico sconsolatamente, credo che all’interno di questo sistema ci sia poco da fare. Ma ciò non toglie che da noi, dove qualcosa si può fare, non si debba cercare di lavorare per convogliare tensioni etnico religiose verso la reale serpe che si muove dietro: ovvero il capitalismo nella sua condizione di allucinante estremismo in cui è oggi ”

In quanto alla tua prima affermazione (le contraddizioni ultime che tolgono ogni speranza di soluzione), purtroppo molto realistica, credo che comunque qualcosa si possa fare… meglio ‘non fare’. E qui ci metto dentro tutto, dalle provocazioni irresponsabili ai propositi bellicosi di tanti stati e di tanta opinione pubblica. Forse il ‘non fare’ non sortirà alcun risultato… ma è a mio parare certo che il ‘fare’ quanto detto porterà a risultati catastrofici.

In quanto alla situazione italiana, due considerazioni.
Condividendo il fatto che stanno giungendo al pettine tuti i nodi costituiti dalla contraddizioni del capitalismo… cosa per cui si deve fare di tutto per farne prendere coscienza come condizione perchè si cominci intanto a smantellare tutta la mitologia legata al feticcio del libero mercato e della concorrenza… credo che ci sia una questione di tempi da prendere in considerazione. Certamente una riforma dello stato (non credo più da tempo nelle ‘rivoluzioni’, comunque sempre violente e destinate per questo in tempi più o meno lunghi al fallimento) che o avviene – come credo intenda anche tu – in senso decisamente antiliberistico, oppure la società imbarbarirà sempre più… sarà la vera condizione perchè il problema dell’integrazione dei cosiddetti extracomunitari venga risolto al meglio… ma c’è un’urgenza per questa soluzione per cui – complice la crisi in atto – i tempi risultano troppo lunghi (ammesso ovvimente che arrivino) per evitare che la situazione si diventi esplisiva.
Ciò comporta a mio vedere – seconda considerazione – che il problema irtaliano, per quanto peculiare, può essere affrontato realisticamente solo ormai vedendolo (e qui è sempre la crisi con le sue ripercussioni planetarie che detta legge) nel contesto della globalizzazione. Naturalmente certe urgenze si possono, e si debbono, affrontare con le disponibilità, economiche e culturali, presenti… ma il contesto non può più essere solo quello nazionale.
(Da qui, per inciso, la lettura che io credo si debba fare – errori di valutazione o meno, come ho commesso io – degli avvenimenti francesi)

PS: In quanto alla solita analogia che molti vedono con le vicende legate al nazismo, io ho accennato solo una delle sue improponibilità, e condivido pienamente le altre da te richiamate.

Gérard

Quando si è visto la sede del giornale dato alle fiamme e il suo direttore minacciato di morte da estremisti, non credo che esso abbia pubblicato queste vignette allo solo scoppo di vendere piu esemplari del suo giornale .
I dettami e divieti religiosi dell’ Islam riguardano i suoi credenti e esclusivamente loro .
Se loro non vogliono disegnare o rappresentare Maometto, non lo faccino pure ma questo non riguarda i non credenti di questa religione .
La protesta in merito a un film che praticamente nessuno ha mai visto se non un trailer, ha investito la Francia e perciò è normalissimo che la stampa si occupi di questo fenomeno al modo suo, giornali satirici anti-religiosi compresi . Giornali come Charlie Hebdo, Hara kiri e tutti quelli di questo tipo hanno deriso per piu di un secolo il cattolicesimo . L’ Islam essendo diventata la seconda religione di Francia, è giusta che questa venga anche derisa .
Questa religione sta mettendo in pericolo in Francia tutto quello che pensavamo acquistato per sempre : la laicita, l’uguaglianza fra uomini e donne, la democrazia, la liberta d’espressione, la tolleranza, e anche con essa la riapparizione dell’ antisemitismo, della nozione di blasfema e di sacralisazione di cose totalmente estranee al nostro modo di pensare e sentire, cioe di una civilta religiosa agli antipodi della nostra laica .

nicola

giusto Gerard.PENSA A NOI ITALIANI IN QUALE PERICOLO SIAMO!TRA DUE FUOCHI CHE SI VOGLIONO ALLEARE.

Gérard

Nicola…

Non potrono allearsi mai : il cristianesimo è per l’ Islam una religione politeista ( la Trinita ) dunque deve un giorno o l’ altro sparire per fare posto alla sola e unica Verita, quella rivelata dal Corano, cioè quella dell’ Islam . Tutti i sorrisi sono solo di facciata ma il pensiero e la volonta sono quelli che ti ho scritto .
Come si dice : l’ Islam abbraccia certe volte il cristianesimo ma è per poter meglio soffocarlo ….

mistergrey2

Sono d’accordo con Gerard.

La rivoluzione francese, fenomeno quantomai complesso , pieno di luci e ombre, abolì la persecuzione giudiziaria dei cosiddetti “reati immaginari”
come l’omosessualità , la stregoneria, l’eresia.

Negli ultimi due secoli il mantenimento di tale posizione è stata uno dei più importanti indicatori per stabilire quanto effettivamente democratico fosse un
regime politico rappresentativo.

Ecco, l’ offesa al sentimento religioso potrebbe essere considerato uno di quei reati immaginari che uno stato veramente democratico non dovrebbe perseguire.

Orbene,quegli astuti maomettani hanno capito che la democrazia borghese, per come l’abbiamo conosciuta in Europa dopo il secondo conflitto mondiale,
è entrata in crisi circa trentacinque anni fa, verso la fine degli anni 70.

Preso atto di ciò, ne stanno approfittando con grande tracotanza.

Personalmente interpreto l’ascesa dell’islamismo politico, nelle versioni scita e sunnita, come una conseguenza piuttosto che una causa di questa crisi che affonda le sue radici nelle trasformazioni socioeconomiche dell’ultimo trentennio. Tali cambiamenti epocali vennero incarnati da benefattori come Reagan, Thatcher, Kohl,
Gorbaciov, Deng, Craxi, Gorbaciov, ecc, ma sarebbero avvenuti in ogni caso.

mistergrey2

“TG3: Charlie Hebdo ha centuplicato le vendite. Può darsi sia un bene per la libertà di stampa… per il suo direttore certamente lo è. E non solo in termini economici.”

E’ quindi?

Tino

Quindi chi ha detto questa frase è in linea con la chiesa cattolica e con il vescovo di Evry. Ragionando in questo modo allora chiunque può essere accusato di voler far soldi scrivendo libri, lady gaga anche se non è stata pagata, di volersi fare pubblicità al gay pride di Roma.

Leonardo

Bhe, anche la Bibbia è un libro che vende parecchio, ma non è questo un buon motivo per dar fuoco alle case editoriali che la pubblicano!

birba

divertente.. se IL Male va in TV mostrando attributi sessuali di politici ed escot o prendendo in giro la religione aumenta la tiratura e la stampa di sx non ne parla.
http://www.ilmale.net/wp-content/uploads/2012/03/ilmale20_vauro_ucciso-il-papa.jpg

credo che la sx, oltre la sindrome di Stoccolma che ho già citato, sia spaventata dalla fuga di islamici dall’europa, se perdono il nuovo proletariato sono fottuti.
sono fottuti anche gli amministratori che sperano che costruire moschee con i soldi statali, e gnam gnam gnam magnare.

Leonardo

Credo che bisognerebbe esprimere concretamente solidarietà con chi rischia di vedere negata la propria libertà d’espressione, a causa dell’ignoranza e della superstizione.
Forse bisognerebbe stampare delle magliette raffiguranti le vignette incriminate, in maniera che ognuno, indossandole, possa concretamente mostrare che non abbiamo paura dei matti.

Tino

@ batrakos
Hai perfettamente ragione, ma il multiculturalismo è un ottimo vettore per smantellare lo stato sociale e la scuola pubblica lasciando spazio a organizzazioni caritative di stampo religioso, in Italia questo fenomeno non è ancora in opera, tu parli di smantellamento della scuola pubblica, ma a me sembra che la scuola privata (a parte per quanto riguarda i nidi) per adesso sia ancora più in crisi rispetto alla scuola pubblica. Da quello che ne so in Italia il 93% degli studenti italiani frequenta la scuola pubblica, la cifra più alta d’europa dopo la Finlandia (credo). In Francia siamo a 80% o anche meno e ultimamente la scuola pubblica ha una pessima fama. Penso che tu faccia l’errore di ridurre tutto a una questione di mezzi finanziari. Mentre io credo che sia invece una questione di preparazione degli insegnanti, programmi e più generalmente rispetto dell’autorità. In Italia la scuola tiene ancora, in Francia è diventata un supermercato senza regole, programmi di storia senza cronologia, con gli studenti che votano per studiare un argomento piuttosto che un altro, demonizzazione della bocciatura o dei voti, o dei compiti a casa, senza contare l’obbligo della carta scolastica che di fatto poi impedisce agli studenti dei quartieri sfavoriti di frequentare licei pubblici di altre zone e alla fine la scuola privata è l’unico metodo per togliersi da scuole difficili. In Italia credo di capire che uno ragazzo o una ragazza con tanta voglia di studiare ha la possibilità di frequentare il liceo che desidera.

Batrakos

Tino.
Lo smantellamento della scuola pubblica in Italia consiste nella sua continua dequalificazione, l’abbassamento degli stanziamenti e contemporaneamente l’innalzamento dei costi (tipo libri e materiale didattico)per chi la frequenta che apre alla sussidiarietà…un attacco lento e ai fianchi e non frontale ma che, rendendola sempre meno qualificata, continuerà ad eroderla.
Il concorso per gli insegnantyi, come lo faranno adesso, toglie ogni valore a gente che ha speso per seguire le varie SIS e i vari TFA, introducendo una deregualtion ancora più assurda, cosa che, secondo me, contribuirà ad un ulteriore calo della qualità della didattica.
Secondo me mettere queste condizioni equivale a preparare il terreno per la sua rovina (e ti do ragione: in Italia, rispetto ad altri Paesi, la scuola pubblica ha ancora un buon livello, ma visti provvedimenti temo che non durerà).

Tino

Può darsi, ma in Francia si è fatto l’errore che riempiendo di soldi i licei delle zone difficili si sarebbero risolti i problemi. Il metodo invece adottato dall’Italia dove spesso nelle zone difficili le scuole chiudono non è stato stupido. Perché un liceo in una zona difficile assorbe i problemi più che risolverli, può essere considerata come una sconfitta ma è molto meglio accettarla piuttosto che continuare a non vedere i problemi. Oggi in questi licei c’è gente che viene dall’esterno per spacciare per aggredire per regolare conti, così adesso sono pieni di telecamere e servizi di sicurezza (che costano tra l’altro) mentre uscire dal quartiere per andare a scuola farebbe parecchio bene a questi ragazzi. Possiamo poi discutere quanto vogliamo sulla responsabilità della ghetizzazione se è della società o delle comunità stesse, ma prima di attendre la sghettizzazione occorono soluzioni di urgenza e secondo me l’Italia abolendo l’obbligo della scuola di residenza ha fatto molto bene (tra l’altro poi c’è sempre qualcuno che con false residenze o conoscenze riesce a scamparlo). Certo poi io non sono al corrente delle nuove riforme può darsi che tra dieci anni anche in Italia ci saranno gli stessi problemi. Ma ho l’impressione che ci siano dei tabù condivisi come l’insegnamento del latino e del greco nei licei di eccellenza ecc. che danno agli studenti una buona preparazione umanistica.

Batrakos

Tino.
Io sono d’accordo con te, ma appunto temo che la costante dequalificazione della scuola italiana si dia nel taglio ai fondi e nel guazzabuglio formativo per i nuovi insegnanti…e non c’è un concorso da anni cosicchè c’è anche uno sbilanciamento interno dell’età e della sensibilità al contemporaneo tra insegnanti di ruolo da tanto (anziani) e un continuo cambio degli insegnanti giovani e precari che passano spesso di scuola in scuola.
Per cui, le buone politiche scolastiche italiane che tu dici (perlomeno rispetto ad altri posti), rischiano di essere vanificate dai fatti che verranno; pensa, ad esempio, che, se non sono stato male informato, ci fu una proposta Pdl che, partendo dalla meritocrazia, voleva mettere il contratto a chiamata per alcune classi di insegnamento su esclusivo arbitrio del preside rispetto alla lista. Il TAR della regione (mi pare la Lombardia) ha bocciato questa proposta, e ora è discussa in sede di corte costituzionale…non ho dietro la fonte, ma me lo disse un amico che lavora nel sindacato scuola, per cui potrei essere impreciso e semmai sarò smentito.
Comunque, al di là di questo aneddoto che serviva solo a dare il polso della situazione, torno a concordare che la scuola italiana pubblica oggi non sia ancora affatto da buttare, ma spesso è bene accorgersi dei mutamenti prima che siano alla fase definitiva, perchè poi non si può far quasi nulla; e credo che le linee rigoriste e privatiste che l’Italia sta decisamente adottando con il governo Monti, finiranno di fare il danno, e apriranno alla sussidiarietà che, per ragioni economiche, oggi è soprattutto in mano alla CCAR; ma col passare del tempo e l’afflusso di soldi nelle casse di associazioni tipo l’UCOII, non è affatto da escludere che inizierà anche la sussidarietà islamica.
A quel punto arrivare al comunitarismo sarà un gioco da ragazzi.

Giorgio Pozzo

Interessante.

Se uno fa della satira, si becca accuse di islamofobia, vilipendio, offesa, eccetera…

Se uno dà alle fiamme la redazione di un giornale, o minaccia di morte, è una specie di paladino.

Sergio

O.T.

Leggo e trascrivo queste per me bellissime righe da: Benedetta Cravèri, “La civiltà della conversazione”, Adelphi.
Poi tanto fuori tema non sono, anzi.

“Ma è all’arte per eccellenza d quella società, all’arte della conversazione, che, come era già accaduto con La Bruyère e con Talleyrand, vanno oggi, in primo luogo, la nostra ammirazione e il nostro rimpianto.
Nata come intrattenimento fine a se stesso, come un gioco destinato allo svago e al piacere reciproco, la conversazione obbediva a leggi severe che ne garantivano l’armonia su un piano di perfetta uguaglianza. Erano leggi di chiarezza, di misura, di eleganza, di rispetto per l’amor proprio altrui. Il talento di ascoltare vi era più apprezzato che quello di parlare, e una squisita cortesia frenava l’irruenza e impediva lo scontro verbale.
Assurta presto allo status di rito centrale della socievolezza mondana, nutrita di letteratura, curiosa di tutto, la conversazione si apriva progressivamente all’introspezione, alla riflessione filosofica e scientifica, al confronto delle idee. E poiché la Francia non era dotata né di un sistema di rappresentazione né di una sede istituzionale dove la società civile potesse esprimere le sue opinioni, la conversazione mondana diventava un luogo di dibattito intellettuale e politico, la sola agorà di cui la società civile potesse disporre. Durante la Rivoluzione, i rappresentanti della nobiltà seduti sui banchi dell’Assemblea Costituente si distinguevano ancora per la pacatezza del tono e per la loro capacità di mediazione, una capacità che aveva reso celebre la diplomazia francese di Antico Regime.
Questo ideale di conversazione, che sa coniugare la leggerezza con la profondità, l’eleganza con il piacere, la ricerca della verità con la tolleranza e con il rispetto dell’opinione altrui, non ha mai smesso di attrarci; e quanto più la realtà ce ne allontana tanto più ne sentiamo la mancanza.”

P.S. Benedetta Craveri è una francesista che insegna all’università di Napoli. È nipote di Benedetto Croce ed è stata allieva di un grande francesista, Giovanni Macchia. Ha pubblicato “Madame du Deffand e il suo tempo” (1982), e “Amanti e regine” (2005).

bruno gualerzi

Rileggendo quanto scritto nel mio commento iniziale con relative obiezioni, devo riconoscere di aver fatto affermazioni, a proposito della rivista satirica, dettate da una reazione istintiva, poco ragionata, a certe frasi del suo direttore, che cavalcavano troppo puntualmente a mio parere un clima favorevole all’antislamismo per le ragioni che sappiamo. Insomma mi ha dato l’impressione di strumentalizzare questo clima… ciò che non è da escludere, ma non avevo elementi per sostenere questa posizione, se non appunto alcune frasi.
Resta per me sempre valido il discorso che le provocazioni in questo contesto sono irresponsabili (e non credo valga il fatto che tali ‘provocazioni’ la rivista non le ha mai risparmiate nemmeno alla chiesa cattolica, perchè qui la situazione è ben diversa)… ma ciò non giustifica in alcun modo attribuire questa volontà (per quanto, ripeto, non da escludere in assoluto) alla rivista satirica, la quale invece poteva rappresentare con la sua scelta la volontà di difendere la libertà di espressione così violentemente minacciata. Cioè in prima linea
Insomma, invito altri a ragionare, e poi io per primo non lo faccio.
Per questo chiedo scusa.
(Naturalmente resta valido per me il discorso di come, in generale, sia opportuno affrontare il rapporto col mondo islamico)

Francesco non da Assisisi

Perché quando le religioni sono sottoposte a satira, com’è nel caso della rivista francese, si parla di “odio antireligioso” e quando le particolari religioni incitano alla violenza, reale e verbale, non si parla di odio e si trovano centomila scuse per giustificare i loro atti?

mistergrey2

“E’ solo l’espressione di una mia opinione personale, che teme più l’astuzia neoliberista del grande capitale, capace di trasformare in un boomerang contro noi stessi un giusto diritto quale libertà espressiva…ovvero insistere sulla libertà di espressione costi quel che costi in un momento del genere in cui sotto attacco sono i diritti collettivi mi pare una mossa tatticamente alquanto miope.”

Ma allora ,,siccome sono sotto attacco i “diritti collettivi” non si dovrebbe insistere sulla “libertà d’espressione”?

Cosa dovrebbe fare concretamente il governo francese?

Proibire la satira nei confronti dell’Islam , anzi , in nome della par condicio, proibire la satira nei confronti di tutte le religioni?

Poi , per coerenza , dovrebbe proibire tutti i filmati e le pubblicazioni che criticano le religioni, ad insindacabile giudizio dei capi di queste ultime.

Va da sè che i bestemmiatori andrebbero severamente puniti ( se lo si facesse in Italia si dovrebbe organizzare un immenso gulag abitato da adolescenti e teen-agers).

Alla fine, e qui stanno le note davvero dolenti, arriverebbero a chiudere posti benemeriti come il Crazy horse o il Moulin Rouge, per non turbare la sensibilità di quattro buzzurri, maomettani ugonotti o levefriani che fossero.

Proprio i francesi che hanno dato il loro nome ad una pratica sessuale! 🙂

E’ una brutta situazione che forse andrebbe affrontata con una determinazione israeliana e tenendo conto che probabilmente i chiacchieroni da pulpito non aspirano seriamente alle mazzate ma piutttosto ad una vita confortevole.

Poi è chiaro che bisognerebbe affrontare il problema della superstizione religiosa e dell’oppressione politica alla radice, ma questo non lo può fare una democrazia borghese, per giunta in crisi.

Batrakos

Mistergrey.

Io non ho detto che si debba fare qualcosa, nè che Charlie Hebdo non dovesse pubblicare o che qualche legge glielo debba impedire nè che se gli islamici reagissero con violenza essi vadano giustificati.
Dico solo che in questo momento e in questa situazione non mi pare una mossa tatticamente astuta e che dunque non porterà alcun miglioramento della laicità effettiva, ovvero dei rapporti tra gruppi, ma ciò non vuol dire che dico che ciò si debba impedire, visto che come dici bene tu se si cede ci si gioca un diritto.
Ti faccio un esempio per chiarire.
Se tu, per esprimere i tuoi diritti di non essere sottoposto a violenza nazista, te ne vai solo e disarmato in un quartiere di nazi vestendoti con la maglietta con la stella di David, e quei mostri ti crepano di mazzate, io posso dire che per me non hai agito con intelligenza tattica, ma ciò non vuol dire che ci doveva essere qualcuno a impedirti, o tantomeno che i nazi che ti hanno bastonato non vadano perseguiti.

Sui diritti collettivi e individuali: i diritti collettivi sono condizione necessaria, anche se non sufficiente, di quelli individuali. Un popolo di morti di fame non produce concetti di libertà, cooperazione e laicità perchè il bisogno distrugge gli strumenti culturali. Per questo, in questo momento, temo molto il crollo dei diritti sociali e collettivi, ma senza alcuna volontà di proibizione ‘legalista’ o denigratoria contro chi la pensa diversamente da me su questo.

Sandra

Il numero di Charlie Hebdo di questa settimana è andato a ruba. Questo traslato sul tuo esempio si potrebbe tradurre nel tipo dice “vado nel quartiere nazi dove ho diritto di andare” e poi una folla di gente lo segue! E il gruppetto nazi ci pensa due volte a menar le mani.
Che tanti abbiano visto, commentato, riso sulle vignette di CH, in Francia e fuori, è necessario, la prudenza è una strategia perdente con i prepotenti. E’ importante invece che più persone, ovunque, sottolineino quanto sia importante poter esprimersi liberamente, per ogni tipo di fondamentalismo religioso.

Batrakos

Sandra, vorrei avere questo ottimismo. Un numero che riceve una discussione del genere è ovvio che venga venduto; finanche il nostro Borghezio dichiara di averne comperate copie da distribuire nelle biblioteche.

Tutt’altro discorso per il link che mi hai postato: lì si tratta di reagire ad effettive prepotenze da parte della popolazione stessa, non di mettersi a dileggiare, legittimamente sia chiaro ma pur sempre dileggiare, un riferimento religioso, che forse sarebbe stato percepito come offensivo anche da quelle stesse donne di cui parla l’Huff. Non è detto che prendere in giro Maometto, anche se sul momento alzi le vendite, provochi una discussione e che sia paragonabile alla reazione ad un sopruso effettivo come l’altro esempio.

Poi il tempo ci dirà chi ci ha visto più lungo, anche io non ho certezze.

francesco S.

Maometto deve potersi prendere in giro così come nel cartone animato de “I griffin” prendono in giro Gesù, descritto nella sua seconda venuta come un drogato e pappone, orbene nessuno nel mondo ha ucciso qualcuno per questo.

Bisogna abituare anche gli islamici ad essere oggetto di critica e queste vignette servono allo scopo, anche perchè nella vignetta si prendeva in giro anche un ebreo ortodosso e non mi sembra che gli ebrei si siano dati ad atti violenti.

Probabilmente si farebbe meno satira su Maometto se non si arrabbiassero così ogni volta che accade.

francesco S.

Anche perchè se ci si ritiene offesi ci sono i mezzi civili per rivalersi.

francesco S.

Li comprendo solo parzialmente in quanto in genere masse povere e ignoranti, tenute in tale stato da chi le manovra.

maxalber

giuseppe risponde:
mercoledì 19 settembre 2012 alle 18:45
> E se tu ritenessi che il tuo giudice naturale non fa niente per porre un freno alle offese che toccano i tuoi affetti più cari, abbozzeresti o penseresti di far valere ugualmente in altro modo le tue ragioni?

Io HO avuto una sequenza di giudici naturali che non hanno fatto niente per tutelarmi.
E ho dovuto mettermela via.
La tua domanda invece mi fa capire che tu avresti reagito violentemente come i fanatici religiosi.
Complimenti.
E complimenti a tutti i compari di giuseppe che non hanno nulla a che ridire sul suo atteggiamento violentemente fanatico.

Sandra

Soprattutto, giuseppe, a differenza di maxalber e nostra, tu dovresti avere fede in un giudice supremo e lasciare che sia lui a giudicare, laddove la giustizia naturale fallisce.
Mi sembra che nei casi in cui sono preti ad avere problemi con la giustizia terrena siate sempre pronti a esimervi dal giudicare e dal rimettervi al giudizio divino.
Perché la giustizia terrena dovrebbe impicciarsi di un’offesa verso qualcuno che terreno non è, e che gli offesi per procura dicono di credere in grado di giudicare per l’eternità?
Essere permalosi è un difetto che mal si addice a un essere definito come perfetto.

Stefano Grassino

Perfetto Sandra, perfetto ma solo tra di noi. Giuseppe e tutti i religiosi fino ai più ottusi integralisti, non possono arrivare per loro cultura e soprattutto per mentalità a comprenderti.
Per questa gente, gira e rigira, serve solo arrivare ad avere un forte stato laico (meglio ancora una forte europa laica) con un potente esercito.
Chissà se riusciremo mai a costruire culturalmente e politicamente, prima ancora che militarmente, tutto ciò.

francesco

Cerchiamo di vedere un po’ della m*rda di casa nostra prima di fare la morale agli altri.
Dato che siamo in italia sarebbe molto più sensato prendere coscienza di questi obbrobri.

Dal codice di procedura penale italiano.
Articolo 404:(Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose)
Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni».[2]

Articolo 292. Vilipendio alla bandiera o ad altro emblema dello Stato. Chiunque vilipende la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione da uno a tre anni.
Agli effetti della legge penale, per “bandiera nazionale” s’intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali.
Le disposizioni di questo articolo si applicano anche a chi vilipende i colori nazionali raffigurati su cosa diversa da una bandiera.

Articolo 293. Circostanza aggravante. Nei casi indicati dai due articoli precedenti, la pena è aumentata se il fatto è commesso dal cittadino in territorio estero.

francesco

In italia le leggi demenziali non hanno limite.
Esiste perfino il vilipendio ai colori. (art 292 CPP).

antoniadess

“Ma, a prescindere da come la possa pensare lui, ha ribadito che la Francia è “un paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura””:
parole sante! per chi è permaloso e fanatico una qualsiasi critica è “dileggio”, figuriamoci una satira, vogliamo cancellare la libertà di espressione anche in occidente? poveri noi 🙁
La Francia rimane ancora (per quanto?) un punto di riferimento per la laicità, quando anche i nostri politici si pronunceranno come questo benemerito ministro?

francesco

Non è ancora finita.
Alla faccia della libertà di espressione.
In italia si va in galera anche per questo, oltre che per il vilipendio ai colori.

Articolo 291. Vilipendio alla nazione italiana. Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è punito con la reclusione da uno a tre anni.

francesco S.

@Francesco

Dubito sia libertà di espressione insultare gli italiani sul territorio italiano denigrandone il simbolo che li rappresenta come stabilito dalla Costituzione.

RobertoV

Dal sito dei Freidenker austriaci (http://derstandard.at/1347492794157/Wael-Abbas-Wir-haben-den-Tahrir-Platz-zu-frueh-verlassen ) viene riportata un’interessante intervista (per chi sa il tedesco) ad uno dei blogger della rivoluzione egiziana, Wael Abbas.
Al di là della valutazione della situazione in Egitto parla delle proteste per il film e dice: “in occidente il film è visto come libertà di espressione, ma nella nostra nazione non siamo ancora a questo punto, gli uomini non hanno ancora raggiunto questo stadio perché il concetto della libertà di espressione non è molto sviluppato. Inoltre c’è stata l’azione di politici che hanno chiamato a queste dimostrazioni”.
“In occidente nessuno conosceva prima questo film. Noi in Egitto abbiamo problemi con i canali religiosi. Molti di questi canali vengono finanziati dai principi dell’Arabia Saudita e Wahabiti delle nazioni del golfo. Diffondono tutta questa propaganda anticristiana, antiebraica, antiliberale, antisocialista. E sono stati questi canali a mostrare il film, nessuno in Egitto aveva sentito di questo film finchè non è stato riportato da queste televisioni.”
“Le persone che hanno partecipato alle violenze erano poche. Esistono sempre persone aggressive e violente che sfruttano queste possibilità, problemi a livello politico e di sicurezza, per portare avanti il proprio programma.”

Anche alle dimostrazioni davanti all’ambasciata di Francia erano solo 250 persone a dimostrare: evidentemente bastano poche centinaia o migliaia di persone organizzate ed armate (informate utilizzando i moderni mezzi di comunicazione) per mettere paura, per creare grandi problemi e violenze, più facili in contesti instabili come quelli dei paesi arabi.

Abbas aggiunge anche che le paure dell’occidente (che sono anche le sue) sono la paura per i propri interessi, cioè di perdere la propria libertà di espressione, che i diritti delle minoranze vengano limitati così come la libertà dei Media.

RobertoV

Aggiungo che proprio ieri un politico tedesco della CSU (i popolari di destra) ha proposto di inasprire le leggi antiblasfemia.

Visto che è stata citata, informo che il giorno prima del processo alla rivista satirica Titanic il papa ha ritirato la denuncia per la vignetta ritenuta offensiva.

Gérard

Roberto V
a) Potresti communicarmi per favore il sito degli oesterr. Freidenker . Potrebbe anche interessarmi ….
Intervieni anche te certe volte sotto il nickname Roberto V ?

b)Ho letto l’ articolo ma anche quello accanto che parla di processi a cristiani in Egitto per offese all’ auto-proclamato profeta dell’ Islam, fra l’ altro anche a un ragazzino di 17 anni !
L’ ultimo, un professore è stato condannato a 6 anni, anche per offesa a Morsi . Fuori, piu di 2000 salafiti chiedevano la sua condannazione a morte….

alessandro pendesini

…Soprattutto bisognerebbe far capire (cercare di far capire, lo so che è difficile) che noi non crediamo in Dio e nei suoi (falsi) profeti. Cioè ripetere ad ogni occasione che noi non siamo credenti e non possiamo considerare rispettabili assurde credenze – perché tali sono per noi…
@Sergio
SACROSANTO !!! Ma quando avrei affermato il contrario ?
Quello che io contesto è IL METODO CHE RITENGO NON APPROPRIATO per militare contro la loro arroganza e fanatimso, questo non puo’ far altro che amplificare l’ODIO bilateralmente !
Essere razionale, o ritenersi tale, significa utilizzare il cervello e non la spina dorsale per cercare un’eventuale compromesso o soluzione a questa problematica.
La provocazione non fa altro che rinforzare il loro credo e fanatismo, proprio quello che cercano per giustificare i loro comportamenti violenti, puerili, irresponsabili cioè assurdi !
P.S. Vivo a Bruxelles da una vita e ti posso garantire che questa « brava gente » mi ha rotto a diverse riprese e continua… Rispondere alla loro agressivita e arroganza con violenza, potrei finire (molto probabilmente) all’ospedale o al cimitero…Non ritengo che questo sia il buon metodo, mi capita di discutere con certi di loro, e molte volte ottengo un risultato soddisfacente. Bien à vous

alessandro pendesini

…Poi non sono proprio così pazzi, vogliono comandare loro…
@Sergio
Verissimo non sono pazzi ! Sono paranoici, ma soprattutto psicotici !!, incapaci di utilizzare razionalmente il loro encefalo !
Se vogliamo sperare che qualcosa possa migliorare, dobbiamo trovare delle strategie ad hoc per combattere la loro ignoranza -la vera responsabile dei loro comportamenti fanatici e assurdi- affichè smettano di confondere lucciole con lanterne……
Volendo essere costrittivi potremmo criticarli su basi più costruttive, cominciando col ridicolizzare le loro credenze creazioniste, chiedere mediante manifesti, slogan, giornali, mass media : –« ma siete proprio convinti che l’uomo è stato creato 6000 anni fa ? »
–« chi vi dice che il vostro dio sia il vero rispetto alle altre religioni »
–« citare certi passaggi paradossali o assurdi del Corano, sensa nessuna forma d’ironia o cinismo» ecc…
Inoltre questo sistema permetterebbe di fare riflettere qualsiasi tipo di religione.

Nippur di Lagash

Aggiungerei:

– non mangiate il prosciutto crudo? Non sapete cosa vi perdete.
– non bevete il vino? Non sapete cosa vi perdete.

E per i musulmani residenti in Occidente: devono capire che le usanze religiose non possono mai avere precedenza sulla Legge. Non piace? Allora possono andare in qualsiasi repubblica islamica dove le loro tradizioni siano rispettate.

mistergrey

“Ti faccio un esempio per chiarire.
Se tu, per esprimere i tuoi diritti di non essere sottoposto a violenza nazista, te ne vai solo e disarmato in un quartiere di nazi vestendoti con la maglietta con la stella di David, e quei mostri ti crepano di mazzate, io posso dire che per me non hai agito con intelligenza tattica………”

Pressappoco come una fanciulla di leggiadro aspetto che si aggira di notte in un quartiere “lumpen” sfoggiando abiti succinti.

Nemmeno lei mostra grande intelligenza tattica.

Ma un vignettista non è necessariamente un giocatore di scacchi o uno stratega moroteo.

L’integralismo religioso è una forza politica fornita di denaro, media, strumenti di pressione, santuari davanti ai quali si inchinano (finora) pure i famigerati Exocet(o i loro discendenti), così efficienti quando si tratta di debellare dittatori non integralisti ma ricchi di petrolio.

Dovrebbe essere normale che i satiri ,oltre a sfottere un Sarkozy o un Le Pen , sfottano gli islamici senza rischiare di fare la fine di Van Gogh.

Se non è normale c’è qualcosa che non va, come qualcosa che non va ci sarebbe in una nazione “democratica” dove venisse tollerata l’esistenza di un quartiere nazi.

mistergrey

“Ti faccio un esempio per chiarire.
Se tu, per esprimere i tuoi diritti di non essere sottoposto a violenza nazista, te ne vai solo e disarmato in un quartiere di nazi vestendoti con la maglietta con la stella di David, e quei mostri ti crepano di mazzate, io posso dire che per me non hai agito con intelligenza tattica………”

Pressappoco come una fanciulla di leggiadro aspetto che si aggira di notte in un quartiere “lumpen” sfoggiando abiti succinti.

Nemmeno lei mostra grande intelligenza tattica.

Ma un vignettista non è necessariamente un giocatore di scacchi o uno stratega moroteo.

L’integralismo religioso è una forza politica fornita di denaro, media, strumenti di pressione, santuari davanti ai quali si inchinano (finora) pure i famigerati Exocet(o i loro discendenti), così efficienti quando si tratta di debellare dittatori non integralisti ma ricchi di petrolio.

Dovrebbe essere normale che i satiri ,oltre a sfottere un Sarkozy o un Le Pen , sfottano gli islamici senza rischiare di fare la fine di Van Gogh.

Se non è normale c’è qualcosa che non va, come qualcosa che non va ci sarebbe in una nazione “democratica” dove venisse tollerata l’esistenza di un quartiere nazi.

Batrakos

Beh, Mistergrey, che nell’attuale sistema democratico, cioè di fatto oligarchico basato sul censo, ci sia a livello nazionale, europeo e planetario qualcosa che non va è palese…d’altronde un sistema oligarchico del genere come può produrre forme politiche democratiche mature ed equilibrate?
Certo, se si pensa che la democrazia sia prodotta solo dalle libertà formali, non si capisce come mai il mondo sia pieno di queste tensioni…ma se si guarda ai rapporti sociali e di potere reale forse non è poi così strano che la situazione sia così pessima.

mistergrey


” potranno allearsi mai : il cristianesimo è per l’ Islam una religione politeista ( la Trinita ) dunque deve un giorno o l’ altro sparire per fare posto alla sola e unica Verita, quella rivelata dal Corano, cioè quella dell’ Islam . Tutti i sorrisi sono solo di facciata ma il pensiero e la volonta sono quelli che ti ho scritto .
Come si dice : l’ Islam abbraccia certe volte il cristianesimo ma è per poter meglio soffocarlo ….”

Però, prima di regolare i conti tra loro, potrebbero allearsi per sterminare i nemici comuni :

Atei, comunisti, anarchici, buddisti , taoisti, raeliani,arancioni, hare krisna eccetera eccetera.

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