Comincia oggi, ad Assisi, il raduno di “aggiornamento spirituale” dei cappellani militari pagato dai contribuenti italiani, come mostrato dall’Uaar e ripreso dall’Espresso.
L’occasione è propizia per aggiornare il sito Uaar con un dossier sulla materia. Da oggi, nella sezione Laicità, è quindi disponibile una scheda sull’assistenza religiosa che si sofferma anche sulla presenza dei cappellani in altre strutture, quali gli ospedali e le carceri. Anche i costi pubblici di queste altre realtà sono notevoli. Ma la Chiesa cattolica italiana non ha alcuna intenzione di mettere in discussione i finanziamenti di cui gode in via esclusiva.
Diverso l’atteggiamento nei confronti degli sprechi altrui: il cardinale Angelo Bagnasco, a capo dei vescovi italiani, ha sostenuto che i comportamenti da basso impero dei dirigenti del Pdl del Lazio (eletti anche grazie al sostegno ecclesiastico, massicciamente fornito in funzione anti-Bonino) “sono una cosa vergognosa”: “Le ristrettezze devono farci stringere gli uni agli altri con maggiore bontà”, ha aggiunto, e “pensare solo a noi stessi sarebbe egoista e miope”.
Lo stesso mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l’Italia, ha dichiarato venerdì scorso, nel corso di una messa celebrata al comando generale della Guardia di Finanza, che “tutti rischiamo di barattare la nostra identità cristiana cercando successo, privilegi, carriera ad ogni costo, frequentazioni politiche interessate, qualche amicizia interessante, ricercatezze nel vestire, sino alla simonia nella celebrazione dei sacramenti”.
A quanto risulta all’Uaar, ai notevoli contributi che l’Ordinariato militare riceve direttamente si devono aggiungere anche fondi indiretti, come quelli ottenuti con l’Otto per Mille, pari nell’ultimo anno a 704.247,19 euro. Più della metà sono stati utilizzati per il funzionamento dello stesso Ordinariato. 5.000 euro sono stati donati alla Caritas (una discutibile partita di giro di fondi pubblici), mentre altri 5.000 sono addirittura finiti al papa. Il capo di uno stato estero.
La redazione
In un articolo de “la Repubblica” ho letto che la corte dei conti in Italia non verifica i conti degli enti locali (regioni, provincie, comuni), né quelli dei partiti e delle chiese che abbiano ricevuto un contributo da un bilancio pubblico.
Fino che questa sarà la cattiva situazione in Italia, non c’è da stupirsi se dei fondi pubblici finiscono alla chiesa maggiore del paese e che questa se ne approfitta per fare quello che vuole.
Suggerimento da fantascienza (almeno in Italia): chi riceve dei soldi da un bilancio pubblico deve essere obbligato a fare le stesse procedure di appalto pubblico dell’ente pubblico che gli ha dato i soldi, ed essere ispezionato dalla stessa corte dei conti che ispezionerebbere l’ente pubblico che gli ha dato i soldi.
Sembra poi che il sig. Pelvi non prenda nemmeno in considerazione che ci siano dei cittadini italiani che non ci tengono per niente ad avere la sua stressa identità.
Immagino poi che la messa l’avranno fatta in orario di lavoro e non di domenica.
Il cappellano Pelvi sembra essere del tutto autorizzato a pensare che in Italia non esiste un militare non cattolico considerato che i funerali solenni sono delegati dal Quirinale direttamente a lui.
Quanto agli ospedali, poco fa sono stata a trovare mia zia nella rianimazione del fatebenefratelli (isola tiberina, roma) dove è sedata in attesa di un drenaggio pleurico. Mia zia non è cattolica , il fatebenefratelli è una struttura convenzionata con la regione lazio. Oggi era circondata di santini. io sono agnostica, lei è moderatamente credente (non nel cattolicesimo) ma questo sucecde negli ospedali roomani. Mi a cugina è costantemente preoccupata che se dovesse morire , cosa possibile, le daranno quei sacramenti che si danno ai cattolici. Capisco che la famiglia sia piutosto preoccupata.
Ma due centesimi alla regina Elisabetta, 3 alla Merkel e 4 a Putin vogliamo proprio negarli?
(Ah già, probabilmente Papi ha fatto in modo che Putin ne ricevesse molti di più, ma in modo occulto.)
Corso di aggiornamento capellani militari.
Papa: Questo essere volontarien che fingersi feriten a morten affinche io spieghi quale essere compito di cappellano militaren.
Cappelani: Va bene.
Papa: Io pregare il Signore che con la grazia di Spirito Santo ti liberi dai peccaten, ti perdoni e nella sua immensa bontà ti condurre in Paradisen. Avete capiten?
Cappellani: Si Sua Santità.
Papa: Che pezzenten.
Segreatrio: Perchè?
Papa: Aveva solo dieci euren nel portafoglio.
Segretario: Sua Santità!
“cappellani militari” Sorry.
di che meravigliarsi? il dio degli eserciti ha bisogno di cappellani!
sono un professionista ed i cosrsi di aggiornamento me li devo pagare da solo ed anche profumatamente – è proprio vero che l’italia è un paese di m. !
..di m…onsignori?
carina !
Mi piacerebbe tanto sapere in cosa consiste questo ‘aggiornameno spiritruale’. In funzione del modo nuovo di crepare nei conflitti armati?
Il papa con i € 5000 si farà un happy hour di caviale e champagne alla salute di tutti i morti di fame e disimpiegati italiani. Per finalizzare un ruttino in ricordo di tutti i bambini morti di fame.
Cin cin !
@whichgood
veramente quello lo fa tutti i giorni
DATO CHE GLI ARGOMENTI LORO SONO VECCHI DI 2.000 ANNI E NON LI VOGLIO AGGIORNARE.. CHE SENSO HA UN CONVEGNO DI “AGGIORNAMENTO”?
@ denis, ma ci fai o ci sei? Non dirmi che non l’hai capito che è l’ennasima scusa per fregare un
pò di soldini? Io, come Ancia Libera, i corsi di aggiornamento me li pago di tasca mia e ben salati
da da
” “Coloro che si dedicano al servizio della Patria nella vita militare (afferma il catechismo della Chiesa Cattolica, nr. 2310) se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della Nazione e al mantenimento della pace”. E’ in tale contesto che bene si inserisce l’opera dei cappellani militari, mandati ad annunciare e testimoniare il valore della persona e il valore della pace, non viziati da pregiudizi ideologici e culturali o da interessi politici ed economici.
La revisione strutturale che assimila gli ordinariati alle diocesi, l’ordinario al vescovo diocesano e il cappellano al parroco obbedisce al criterio del servizio alle persone dei militari, i quali necessitano di una concreta e specifica forma di assistenza pastorale. Si evidenzia così, l’obiettivo prioritario della cura dei fedeli, che è quello di rendere loro possibile di vivere in pienezza la vocazione battesimale e l’appartenenza ecclesiale. Mettere al primo posto le persone significa privilegiare la formazione cristiana del militare, accompagnando lui e i suoi familiari nel percorso dell’iniziazione cristiana, del cammino vocazionale, della maturazione nella fede e nella testimonianza; e contemporaneamente favorire le forme di fraternità e di comunità, come pure di preghiera liturgica e non, che siano appropriate all’ambiente e alle condizioni di vita dei militari. In particolare, i cappellani devono approfondire e vivere con generoso entusiasmo il ministero della verità: quella religiosa che riguarda la conoscenza di Cristo; e quella morale che richiama i criteri etici per una vita buona per gli individui e per un pieno umanesimo della cultura della società.
Ogni cappellano diventa, così, infaticabile accompagnatore delle coscienze perché sia garantita la dignità della persona e la verità sul suo valore universale, in grado di far progredire la storia nella giustizia e nella solidarietà.”
(daColoro che si dedicano al servizio della Patria nella vita militare (afferma il catechismo della Chiesa Cattolica, nr. 2310) se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della Nazione e al mantenimento della pace”. E’ in tale contesto che bene si inserisce l’opera dei cappellani militari, mandati ad annunciare e testimoniare il valore della persona e il valore della pace, non viziati da pregiudizi ideologici e culturali o da interessi politici ed economici.
(…)
La revisione strutturale che assimila gli ordinariati alle diocesi, l’ordinario al vescovo diocesano e il cappellano al parroco obbedisce al criterio del servizio alle persone dei militari, i quali necessitano di una concreta e specifica forma di assistenza pastorale. Si evidenzia così, l’obiettivo prioritario della cura dei fedeli, che è quello di rendere loro possibile di vivere in pienezza la vocazione battesimale e l’appartenenza ecclesiale. Mettere al primo posto le persone significa privilegiare la formazione cristiana del militare, accompagnando lui e i suoi familiari nel percorso dell’iniziazione cristiana, del cammino vocazionale, della maturazione nella fede e nella testimonianza; e contemporaneamente favorire le forme di fraternità e di comunità, come pure di preghiera liturgica e non, che siano appropriate all’ambiente e alle condizioni di vita dei militari. In particolare, i cappellani devono approfondire e vivere con generoso entusiasmo il ministero della verità: quella religiosa che riguarda la conoscenza di Cristo; e quella morale che richiama i criteri etici per una vita buona per gli individui e per un pieno umanesimo della cultura della società.
Ogni cappellano diventa, così, infaticabile accompagnatore delle coscienze perché sia garantita la dignità della persona e la verità sul suo valore universale, in grado di far progredire la storia nella giustizia e nella solidarietà.
(da: http://ilnuovomolise.it/17466/cappellani-militari-convegno-annuale-ad-assisi )
In estrema sintesi: “i cappellani militari insegneranno, a chi per mestiere uccide altre persone, a farlo da buon cristiano” 😯
Guarda che lo so benissimo dove vanno a parare, volevo solo mettere in risalto la contraddizione tra dogmi che non vogliono applicare ad una societa modrna che non e piu quella di 2000 anni fa, con la farsa del “corso di aggiornamento”. Vorranno aggiornare i loro conto correnti bancari. ..ovviamente…
Guarda che lo so benissimo dove vanno a parare, volevo solo mettere in risalto la contraddizione tra dogmi che non vogliono applicare ad una societa modrna che non e piu quella di 2000 anni fa, con la farsa del “corso di aggiornamento”. Vorranno aggiornare i loro conto correnti bancari. ..ovviamente…
Trovo fantastica il lessico clericale rappresentato dalla coppia sostantivo-aggettivo:
“aggiornamento spirituale”!
Infatti, per la CCAR lo spirito è l’anima, che ci viene data dal Dio cattolico nel momento in cui il DNA dell’ovocita si combina con il DNA dello spermatozoo (come ha deliberato recentemente il Pastore tedesco senza capire che nel caso di gemelli omozigoti lo stesso DNA dà luogo a due individui distinti, quindi con la stessa anima!!!) e tale resta fino alla morte, ovviamente “naturale” – quindi con idratazione e nutrizione artificiale (come ha recentemente stabilito sempre il Pastore tedesco).
Come fa lo spirito ad “aggiornarsi” per il Pastore tedesco, se è dato da Dio? Sono mutabili le sue (dell’anima) conoscenze?
E’ impossibile logicamente. E quindi è questo uno dei tanti ossimori, contraddizioni logiche, assurdità della religione cattolica a cui ho fatto rapidamente accenno qui sopra.
A meno che, per “aggiornamente spirituale” non si intenda “aggiornamento culturale” delle conoscenze dei cappellani in materia di “spirito”.
Ma, in questa seconda accezione, non sarebbe meglio se il Ministero della Difesa facesse frequentare ai cappellani militari qualche corso che parta dall’ABC della logica e dell’uso corretto dell’italiano?
Infatti, se chi li aggiorna ha il livello culturale che si evince dall’uso del termine “aggiornamento spirituale”, allora più che di un “aggiornamento culturale delle conoscenze spirituali” bisognerebbe parlare di un vero e proprio corso di “regressione culturale” per i cappellani militari!
ps. I dannni culturali che fanno i preti ai cittadini italiani sono assai peggiori di quelli materiali.
Come UAAR, sarei per elaborare una proposta siffatta da recapitare alla politica: quanti sono oggi i preti in Italia? quante sono le suore, i frati, etc? Fissiamo il numero da qui all’eternità e vi si dà un vitalizio di 20mila euro per prete e 10mila per suora all’anno, ma non rompete più le scatole con l’IRC, le scuole paritarie cattoliche, etc. etc. “gli aggiornamenti spirituali” dei cappellani militari. Si butterebbe via qualche miliardo all’anno lo stesso (sicuramente meno di quanto si spende ora), ma si libererebbe l’intelligenza degli italiani da questa ipoteca sottoculturale.
Per chi sa il tedesco segnalo l’intervista al prete protestante tedesco (fondatore della “Iniziativa ecumenica per l’eliminazione dell’assistenza spirituale militare”.
“(http://www.suedkurier.de/nachrichten/politik/aktuelles/politik/Keinen-Segen-fuer-Soldaten;art1015367,5695725 )
“L’assistenza spirituale nell’esercito e una moderna chiesa non vanno d’accordo”. Il cappellano militare ha la funzione di sostenere la capacità di combattimento dei soldati, è quindi un ingranaggio della macchina da guerra.
Secondo un’indagine fatta in Germania solo 1,3% dei soldati parla coi cappellani militari, quindi la sua funzione principale non è l’assistenza spirituale, ma giustificare la guerra presso i soldati: “se anche il prete è con noi quello che stiamo facendo non è così riprovevole”. Lo stato tedesco spende 28-30 milioni di Euro per questa funzione. Il cappellano viene trattato come un ufficiale.
Se in Germania solo l’1,3% dei soldati si rivolge ad un cappellano militare sarebbe interessante fare lo stesso studio in Italia e vedere con dati alla mano l’utilità di questi cappellani, la loro effettiva richiesta e se il loro numero corrisponde alle effettive necessità dell’esercito. Suppongo da altri confronti tra Italia e Germania che la situazione in Italia non sia molto differente.
I cappellani possono essere tre cose:
1° Una palese contraddizione con il presunto messaggio di page cristiano?
2° Una maniera tutta italiana di erogare soldi e prebende al clero e alla chiesa cattolica?
3° Un’esibizione di (pre)potenza ecclesiastica nei confronti dello stato?
Secondo voi quale delle tre, o ce ne sono anche altre.