Tagli alla scuola e manifestazioni degli studenti, ma non mancano risorse per le private cattoliche

Negli ultimi giorni gli studenti hanno manifestato in tutta Italia contro i pesanti tagli che mettono in crisi la scuola pubblica e per le riforme che intendono privatizzarla. Ma le istituzioni ignorano questi segnali di allarme e continuano a deprimere l’istruzione, favorendo nello stesso tempo le scuole private. In particolare a beneficiarne sono gli istituti privati cattolici, nel nome di un’abusata sussidiarietà sempre più malata.

Sono 233 milioni i fondi stanziati dalla nuova legge di stabilità per le scuole paritarie, con riferimento al 2012. Meno dei 260 promessi, ma in un periodo di magra come questo le scuole religiose riescono a non soffrire troppo i tagli. Contando sull’incondizionato appoggio bipartisan, i rappresentanti degli istituti privati infatti non si lamentano e parlano di “buona notizia” anche se “parziale”. Nonostante ciò, non mancano di protestare quando c’è anche solo l’ipotesi dell’introduzione di un’imposta, come accaduto nel caso dell’Imu, sebbene si facciano pagare laute rette e al contempo ricevano sostanziosi finanziamenti pubblici. Come rilevato ad esempio dall’Uaar nell’inchiesta I Costi della Chiesa.

Una spesa che appare spropositata, considerando che nelle classifiche internazionali e nei rilevamenti come quelli dell’Ocse tali istituti si pongono sensibilmente sotto la media come qualità dell’insegnamento. Contribuendo alla stagnazione e all’arretratezza culturale, specie in materie come quelle scientifiche.

Ci permettiamo quindi di avanzare qualche dubbio sulle argomentazioni degli apologeti della scuola cattolica. Pronti ad esaltare il diritto delle famiglie di scegliere la scuola: ovviamente, quella privata ma pagata con i soldi di tutti i contribuenti. E a decantare la convenienza rispetto al pubblico dei servizi appaltati ai pii istituti, ignorando le dovute considerazioni su come funziona qualitativamente il sistema, sulle ricadute nei programmi e nell’insegnamento e sul fatto che le scuole pubbliche si vedono sottrarre risorse indispensabili per andare avanti.

Senza contare eventuali gestioni poco cristalline e condizionate dagli intrecci tra politica e affari. Come riscontrato ad esempio, proprio di recente nella Lombardia ciellina, durante un’inchiesta su esponenti della Compagnia delle Opere accusati di corruzione. Avrebbero ricevuto da un imprenditore denari e “altre utilità” per dare l’ok alla costruzione di una discarica di amianto, chiedendo anche in cambio il rifacimento di una scuola paritaria cattolica, presumibilmente vicina a Comunione e Liberazione.

Ma i contributi erogati a livello locale da ogni schieramento politico non portano a pensare che il futuro sarà più roseo. Il presidente del consiglio Mario Monti, di recente, ha pensato di mettere una buona parola a favore delle paritarie. Emblematico il caso del Veneto, dove le scuole cattoliche sono generosamente finanziate. E dove l’assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto sostiene candidamente che erogare fondi pubblici agli istituti pubblici penalizza le scuole paritarie e che i primi andrebbero chiusi perché “costano troppo“. Un modello e un modo di pensare che rischiano portare al totale smantellamento del pubblico, a favore di un sistema di faith schools. E che favorisce smaccatamente le paritarie, le quali non a caso vedono un aumento degli iscritti.

Sono sempre più diffuse situazioni in cui i genitori sono costretti a far subire al proprio figlio un progetto educativo religioso che non condividono, non essendo garantita la scuola dell’infanzia statale o comunale. Nonostante sia un diritto averla e un dovere per lo Stato istituirla, sulla base dell’art. 33 della Costituzione.

L’Uaar è vicina agli studenti che manifestano e che giustamente non vogliono essere “privatizzati”, magari proprio da chi viene notevolmente sussidiato dal pubblico e finisce per rimpiazzarlo. E’ importante tenere alta l’attenzione per evitare squilibri ulteriori nel mondo della scuola che favoriscano sempre più le private, specie quelle con una impostazione religiosa. Salvaguardando una scuola di tutti e per tutti, pubblica, laica e di qualità.

La redazione

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54 commenti

Stefano Grassino

“Contando sull’incondizionato appoggio bipartisan……….”

Il problema è tutto e solo questo. Fin tanto che non esisterà una vera cultura laica non otteremo nulla e per avere una cultura laica, occorrono persone oneste e pronte a perdere perché lottare contro i privilegi del vaticano, vuol dire rischiare la carriera politica.
Conoscete un politico che qua da noi è pronto a fare questo? .-( 🙁 🙁

Tiziana

I socialisti guidati da Boselli (che Veltroni non inserì nella sua coalizione) avevano nel programma l’abolizione dell’articolo 7.
Velleitari? Sicuramente visto che tutti preferino votare altro

francesco s.

Purtroppo i socialiti si portano la macchia di craxi, forse è per quello che non convincono, oltre alla laicità conta anche l’onestà (questo vale per tutti i partiti), tant’è che Stefano ha parlato anche di persone oneste, ma ultimamente ce ne sono poche in politica.

Tiziana

Fatto è che non è stato votato quel programma. Craxi almeno ha avuto la faccia (isolatissimo e mi chiedo cosa potrebbe essere stato per il nostro Paese se Berlinguer lo avesse aiutato in quella riforma) di fare il primo gradino della revisione conocrdataria. Minimo natralmente, ma che almen sulla carta ha cancellato la nefandezza della religione di Stato e della congrua obbligatoria. Tra l’altro la tradizione socialista è fortemente anticlericale e da sempre.
Come da vostro documentato articolo in archivio qui http://www.uaar.it/uaar/documenti/137.html

Nathan

Jerry falwell, leader della Moral Majority, uno dei primi e più potenti movimenti fondamentalisti protestanti USA , dichiarò una volta, apertis verbis, che lui sognava un paese dove la scuola pubblica non esistesse più e la istruzione dei bambini e dei giovani fosse affidata alle comunità religiose.
In generale le destre di tutto il mondo odiano la scuola pubblica, perchè non indottrina come vogliono loro, addirittura ai livelli alti insegna il “metodo scientifico”, sempre sgradito a gente che fonda il suo potere sulle favole antiche e la moderna pubblicità commerciale, e inoltre ci lavorano gli insegnanti laici, che i fondamentalisti considerano tutti “comunisti”, in Italia, “liberals” in USA, che comunque sono intelletuali poco abbindolabili, in genere.

spapicchio

Il fatto comunemente tenuto nascosto è che mentre i protestanti e gli evangelici in genere sono stati tra i fondatori delle colonie inglesi nel nord America, e in buona sostanza hanno influenzato in modo decisivo la cultura e la costituzione americana, i cattolici romani della CCAR (pur essendo annoverati tra le altre chiese e religioni) non hanno partecipato alle guerre per l’indipendenza ed anzi sono stati il principale ostacolo in tutta Europa per il processo di formazione degli stati indipendenti moderni costituzionali, e per l’istituzione dell’istruzione pubblica, fin da prima della Rivoluzione francese: una differenza molto rilevante che non andrebbe sottaciuta.

Stefano Grassino

Considera anche che una delle grandi fortune degli USA, è stata quella di crescere senza avere sulle spalle il peso della nobiltà e del clero.
Chi voleva il prete, se lo doveva pagare ma lo stato, almeno a quanto mi risulta, non ha mai mantenuto questa categoria di individui. Inoltre l’insegnamento calvinista, è stato un grande aiuto: “tu lavora e così facendo fai contento dio, il quale ti ricompensa facendoti fare tanti soldi”.
Non mi sembra sia cosa da poco, rispetto a come da noi è stata vissuta la religione.

spapicchio

@ Stefano Grassino

Concordo pienamente, vi sono differenze sostanziali sul piano della civiltà e della crescita democratica tra calvinismo evangelico protestante e cattolicesimo romano conservatore, eccetera.

Nathan

Non vi è dubbio alcuno che i paesi protestanti sono più civili, democratici ed evoluti di quelli cattolici, intendendo quelli come l’Italia ancora succubi del Vaticano (la Francia cattolica si è liberata grazie ad una grande rivoluzione laica), ma è altresi indubbio che negli USA si è sviluppata una corrente protestante reazionaria (Jerry falwell, Pat Robertson & compagnia brutta) veramente pericolosa. Credo cha tra i fanatici religiosi che possono mettere in serio pericolo l’avvenire del pianeta, come ha detto il Nobel per la Chimica Kroto, i fondamentalisti americani, sedicenti “evangelici”, SIANO I PEGGIORI.
Quando li ho conosciuti, attraverso le loro TV, di fronte a tanta ignoranza, fanatismo e, diciamolo, fascismo in salsa biblica, ho persino rivalutato parecchio la Chiesa Cattolica, che riusciva indubbiamente a presentarsi molto meglio. Giusto per fare un esempio, ha seguito una intervista-colloquio di Pat Robertson al dittatore del Guatemala Rios Montt, evangelico anche lui, ma genocida massacratore di indios, ben noto ad Amnesty international, e imbarazzante persino per l’amministrazione Reagan, che lo depose con un golpe ad hoc: beh, in quell’intervista-colloquio il dittatore massacratore faceva la figura del riformista illuminato in confonto a Pat Robertson.
Poi la successiva evoluzione (più esattamente involuzione) della CCAR negli ultimi decenni la ha resa sempre più simile a questi fanatici. Ora i vescovi USA sono praticamente schierati con la destra fondamentalista protestante contro Obama. Il recente ammonimento del Vaticano alle suore americane, colpevoli di aiutare i poveri invece che fare campagne contro l’aborto, raggiunge vette di clerico fascismo da scavalcare la più feroce critica anticlericale.
E in Italia gentaglia come Giuliano Ferrara, pur essendo ateo, fa di tutto perche la chiesa cattolica assomigli sempre più alla abominevole destra religiosa amerikana.

mistergrey2

Devo proprio citare le giustificazioni dottrinarie della schiavitù che gli evangelici del Dixieland trovavano nella Bibbia?

Le colonie protestanti in Nord-America si sono fatte strada massacrando a destra e schiavizzando a sinistra. Non ci trovo in gran progresso rispetto ai cattolici.

I contenuti più progressivi della costituzione americana, rimasti lettera morta, si devono più agli illuministi e agli irochesi piuttosto che a individui bigotti come i “calvinisti”.

L’ illuminismo e la rivoluzione francese hanno trionfato in un paese cattolico a dispetto dei cattolici.

Gli Usa, finora l’ unica nazione ad aver usato l’arma atomica (tra le varie nefandezze che contraddistinguono la sua storia), è un paese a maggioranza protestante ( sicuramente numerica in passato, “qualificata “tuttora).

Stesso discorso per la Germania nazista.

L’eterogenea composizione etnica degli States ha indotto il potere a non legarsi ad una confessionre religiosa in particolare.
Tuttavia il potere dà per scontata l’esistenza del Dio della bibbia, proprio quello più capriccioso e vendicativo (se ti muovi ti fulmino- l’agnello che mi hai portato ieri pesava un etto in meno del dovuto. Che fai ,ciurli nel manico?), venerato da cristiani, maomettani, ebrei, testimoni di Geova.

Io immagino che i destrorsi di questo forum sbavino in cuor loro per i “calvinisti” di questo governo, adoratori di Mammona e spregiatori oltremisura degli sfigati , i cui guai non possono essere che il segno dello sfavore divino.

Poi sia nel cattolicesimo che nel protestantesimo ci sono correnti “di sinistra”, naturalmente minoritarie.

Ps

Mi risulta che le streghe venissero bruciate sia nelle zone cattoliche che in quelle protestanti.

La parola “Salem” non fa risuonare un campanellino nella testa del piazzista evangelico?

Sandra

“i protestanti e gli evangelici …, e in buona sostanza hanno influenzato in modo decisivo la cultura e la costituzione americana”

Non è quello che scrive Dawkins nel suo “L’illusione di Dio”, nel capitolo proprio intitolato “Laicità, i padri fondatori e la religione dell’America”

“I propagandisti dell’odierna destra americana, ansiosi di smerciare la loro versione della storia statunitense, si interessano molto alle idee religiose dei padri fondatori, ma, contrariamente a quanto essi credono, gli Stati Uniti non sono stati fondati su basi confessionali. Questa posizione era dichiarata a chiare lettere nel trattato con Tripoli, steso nel 1796 sotto George Washington e firmato nel 1797 da John Adams:

“Poiché il governo degli Stati Uniti d’America non si fonda, in nessun senso, sulla religione cristiana, …””

Più avanti nel testo, Dawkins cita due brani di Jefferson, uno dei cui motti era «il cristianesimo è il sistema più perverso che abbia mai illuminato l’uomo»

“Parlare di esistenze immateriali significa parlare del nulla. Dire che l’anima umana, gli angeli, dio sono immateriali, significa dire che non sono nulla o che non ci sono né dio né gli angeli né l’anima. Se appena provo a pensare che siano qualcosa più del nulla … precipito nell’abisso senza fondo dei sogni e dei fantasmi. Sono troppo impegnato e affaccendato nelle cose che esistono per tormentarmi o preoccuparmi di quelle che potrebbero esistere, ma di cui non ho prova alcuna.”

«Se al termine della tua ricerca resterai con la convinzione che non c’è nessun Dio, troverai incitamento alla virtù nel conforto e nella gioia che proverai a praticarla e nell’affetto che il tuo comportamento virtuoso susciterà negli altri».

“Liberati di tutti i servili pregiudizi figli della paura, cui gli animi deboli vilmente soggiacciono. Mantieni salda al suo posto la ragione e rivolgiti al suo tribunale per ogni fatto e opinione. Metti audacemente in discussione anche l’esistenza di Dio, giacché, se ve n’è uno, senz’altro approverà più l’omaggio della ragione che quello della paura cieca.”

Altre opinioni di padri fondatori riportate da Dawkins:
James Madison: «Per quasi quindici secoli il sistema legale della cristianità è stato messo alla prova. Che frutti ha dato? Quasi ovunque orgoglio e indolenza del clero, ignoranza e servilismo dei laici, nonché superstizione, fanatismo e persecuzione nell’uno e negli altri».
Benjamin Franklin «I fari sono più utili delle chiese».
John Adams: «A quanto mi pare di capire, la religione cristiana è stata ed è una rivelazione. Ma com’è potuto accadere che milioni di favole, storielle, leggende si siano mescolate con le rivelazioni ebraica e cristiana, trasformandosi nella più sanguinaria religione mai esistita?».

spapicchio

L’iconoclastia per esempio del medio e tardo medioevo e la lotta alla corruzione del sistema cattolico della alleanza fra trono e altare sfociata poi anche nella rivolta delle Provincie Unite olandesi, nella Rivoluzione francese e nei moti per l’indipendenza tedeschi, eccetera, fu condivisa sia da protestanti evangelici, sia dai riformatori, dal popolo, dai contadini, dai (forse pochi) atei, ed in fine dai rivoluzionari francesi, e dai patrioti delle Giovini Italia, Germania, eccetera.

http://en.wikipedia.org/wiki/Iconoclasm

http://it.wikipedia.org/wiki/Iconoclastia

Questi moti indipendentisti sicuramente anti-cattolici ed anti-clericali sono alla base della sconfitta dell’ Ancien Régime, ossia del sistema aristocratico, politico, sociale e clericale, contrario all’istituzione della istruzione pubblica ed alla concessione delle carte costituzionali, nonche` al suffragio universale, eccetera.

Su questo almeno si puo` essere d’accordo.

Rimane tuttavia il fatto che i paesi piu` indipendenti dalle caste sacerdotali sono i piu` civilizzati e svolgono attualmente un ruolo di leaders nella politica internazionale.

firestarter

@ Nathan

effettivamente non è solo un problema di contenuti ma anche e sopratutto strutturale: infatti per creare gli ovini predisposti a votare per l’uomo della provvidenza del momento, il quale contraccambia facendo favori a chi crea la generazione successiva di ovini, la scuola paritaria è perfetta in quanto facilmente indirizzabile e manipolabile da parte di strutture centralizzate che non devono rendere conto a nessuno. Una scuola statale laica è troppo poco indirizzabile a causa della varietà dei docenti (ci si trovano ad esempio anche i Florenskji che starebbero bene ad insegnare nei conventi delle carmelitane).

Francesco non da Assisi

Concordo che è un problema di cultura laica, che poi corrisponde ad una cultura dello Stato, o meglio del bene pubblico, basata sull’integrità dei principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, a cui aggiungerei anche di giustizia sociale. Nondimeno i nostri politici che assecondano ad ogni piè sospinto la chiesa non sono tutti cattolici, per molti di loro si tratta nel migliore dei casi di totale mancanza di p…e, nel peggiore di opportunismo amorale e senza ritegno.

Francesco

Papa: Non mancaren risorsen per le scuolen private cattolichen, molto bene.
Segretario: E quelle pubbliche?
Papa: Avere il crocifissen nelle aulen, si possono mettere a pregaren.
Segretario: Lei è veramente una splendida persona.

Losna

E poi noi ateacci neghiamo l’esistenza di dio, per le scuole cattoliche esiste, eccome!!!

giuseppe

Una spesa che appare spropositata, considerando che nelle classifiche internazionali e nei rilevamenti come quelli dell’Ocse tali istituti si pongono sensibilmente sotto la media come qualità dell’insegnamento.

Falso. Quella valutazione parla di scuole paritarie senza specificare se sono quelle cattoliche. Le scuole cattoliche, in Italia, sono sempre state e sono considerate di grande eccellenza. Non dimenticate che anche il vostro Odifreddi ha studiato in seminario; cosi quel poco che sa lo deve anche ai cattolici.

Francesco

Scusa giuseppe, ma eri tu che mi hai risposto nell’ultimissima sulle staminali embrionali o l’altro giuseppe?

nicola

anche Leonardo Sciascia viveva in un paese di mafiosi.e quel poco che sapeva lo doveva anche a loro.

FSMosconi

Peraltro, perché questa storia dell’eccellenza mi ricorda un tormentone di un recente vergine capo di un qualche movimento il cui braccio finanziario è stato recentemente indagato, guarda un po’, proprio sul loro modo di gestire la sussidiarietà (se tale si può chiamare da quelle parti)?

firestarter

falso un par di gonadi. Non si smentiscono i numeri con le parole a vanvera. I dati OCSE saranno veri fino a quando gli intelligentoni come te produrranno uno straccio di controprova che vada oltre gli sciatti “Le scuole cattoliche, in Italia, sono sempre state e sono considerate di grande eccellenza”. Considerate da chi?

Poveretto, abituato a bersi ovinamente i proclami dal pulpito pensa che i fatti supportati da dati e le frasi di ignoranti beoti in malafede siano equivalenti.

Osvaldo

Anche l’ultimissima riferisce i dati Ocse all’insieme delle scuole paritarie, senza distinguere quelle in particolare cattoliche.
Dunque niente di falso.

Mirko

Per esperienza diretta, mia moglie ha studiato in scuole private cattoliche, la formazione è di certo buona ma spesso ha delle lacune in certi ambiti dove la Chiesa VUOLE LASCIARE DELLE OMBRE!

Questo te lo posso assicurare!

serlver

Le scuole private italiane sono a stragrande maggioranza cattolica, quindi è davvero improbabile che sia solo un manipolo di scuole non cattolica ad abbattere nella statistica cotanta eccellenza.
La verità è che a parte qualche sparuto istituto sono più che altro istituti d’ignoranza e diplomifici facili per asini alla Trota!

Riprova, sarai più fortunato: chissà una volta tanto tra una storiella inventata e una citazione taroccata, non c’azzecchi veramente qualcosa di giusto.

Florasol

Giuseppe, ho una serta esperienza in materia: io ne ho dovute subire tre diverse, mio fratello due: fanno schifo. Una volta finalmente arrivati in una scuola pubblica entrambi abbiamo dovuto correre come lepri per recuperare i milioni di cose che erano in programma ma noi non avevamo mai fatto.

Francesco

Giuseppe: Non riesco ad accettare che nostro figlio non possa frequentare una scuola privata.
Direttore: Se non avete i soldi per pagare la retta.
Maria: Ma non possiamo mandarlo nell’istituto pubblico che frequentava prima, non ha laboratori, palestre, non è in grado di fornire a nostro figlio una preparazione adeguata.
Giuseppe: Per non parlare delle cattive influenze dei compagni.
Maria: Infatti, i compagni che frequenta adesso… come si chiamano Giuseppe?
Giuseppe: Pietro, Giovanni, Matteo e poi chi se li ricorda tutti saranno una dozzina.
Maria: Queste sono compagnie nocive per nostro figlio, non hanno voglia di fare niente, stanno tutto il giorno a ciondolare, per passarsi degli sfizi ricorrono pure ad egli espedienti da ciarlatani, si fingono guaritori, quando non ricorrono direttamente all’elemosina.
Giuseppe: Nostro figlio non ha molto carattere e abbiamo paura, che finendo nelle mani di queste persone, loro possano approfittarsene di lui e fargli fare una brutta fine.
Direttore: Mi dispiace Signora ma questa è una scuola privata e non possiamo permetterci di farla frequentare a qualcuno senza pagare.
Dopo che Giuseppe e Maria se ne sono andati.
Bidello: Ma loro figlio non è quel tipo strambo che è convinto di essere il figlio di Dio?
Direttore: Si proprio lui, meno male che abbiamo avuto una scusa per non accettarlo, questo tipo di ragazzi portano solo casini.

fra pallino

Un vera e propria fiction..

volendo invece fare una storia più realistica bisognerebbe ricordare un piccolo particolare al direttore inventato da Francesco: per chi non ha soldi per pagare ci sono moltissime borse di studio (previste per legge sia per le università private cattoliche che laiche).

Ora prova a rifare il compitino… e vedrai che Maria e Giuseppe saranno più contenti per il loro Bambino: avranno gratis, o a tariffa ridottissima (si va per fasce di reddito) una scuola che non sia un far west…

firestarter

secondo te si fiderebbero a lasciare il bambino da solo con i bravi pretini?

Francesco

“Un vera e propria fiction..”

Pechè la Chiesa lo può fare e io no? La differenza tra me e la Chiesa e che io lo ammetto che è una storia finta, mentre la tua Chiesa no. Se poi la mia “versione” nata per scherzo, finisce per essere più realistica della “versione” della Chiesa, invece di fare lo stizzito con me vai a prendertela col Papa.

“volendo invece fare una storia più realistica….avranno gratis, o a tariffa ridottissima (si va per fasce di reddito) una scuola che non sia un far west…”

In Palestina non so come funzionassero le cose ai tempi, ma visto che ti probabilmente ti riferisci all’Italia informati meglio, così impari ad essere tu più realista.

Ora prova tu a rifare il compitino…

Francesco

P.s.
Avevo dimenticato di ricordarti, che nella mia fiction il Direttore usa la scusa dei soldi ma in realtà non lo vuole perchè è un povero deficiente.

Roberto Grendene

io ricordo una inchiesta della Iene, dove due genitori disposti a pagare l’intera retta erano accolti con sorrisi dalle scuole cattoliche, ma appena dicevano che il loro figlio era down gli negavano l’iscrizione, invitandoli a portalo alla scuola della Repubblica

e conosco genitori che iscrivono i figli alle private cattoliche perché là non ci sono rom o musulmani

questa è realtà

Giorgio Pozzo

A quanto pare, ancora una volta la satira sulla religione sta offendendo qualche spirito illuminato dalla Verità.

Così, per pura e onesta curiosità: sIamo già oltre i limiti del vilipendio, oppure no? E se no, quanto ci siamo pericolosamente vicini o prudentemente lontani?

No, perchè, sarebbe oltremodo utile saperlo. Ne va della sicurezza personale, accidenti. O quantomeno dei soldi.

La scienza mi dice quanto sono vicino a temperature, radiazioni, o reazioni chimiche pericolose, ma con questo strano, proteiforme, e sfuggente parametro che si chiama “offesa”, dalla religione non riesco proprio ad avere delle risposte chiare.

pastore tedesco

@ fra pallino abbondio
Ecco la gratuità delle scuole cattoliche.
Provincia di Treviso, scuola di mia nipote.
Possibilità di entrare in scuola materna pubblica, prossima allo 0, dato che c’è il monopolio di quelle private cattoliche a causa di una precisa volonta politica.
La retta è uguale per tutti e non va per fascie di reddito è solo il comune a riconoscere un contributo
Assemblea comunale per illustrare la convenzione raggiunta fra il comune e una scuola matrena cattolica in provincia di Treviso. L’assessore vuol informare che, grazie all’impegno del comune, il costo mensile è diminuito di ulteriori € 30. Si alza un papà, lavoratore in mobilità e marito di una donna appena licenziata e quindi in difficoltà economiche, lamentadosi che la scuola ha aumentato la retta di 30 €, quindi l’impegno del comune va a farsi fotte..re.
Il prete si alza irritato e facendo il gesto dell’ombrello, “testuali parole” dice: “ce li devo rimettere io, col cacchio, col cacchio.”
Stesso prete. Un’amica di mia sorella, più o meno nella stessa situazione ecominca, brava a a chiedere aiuto, ottiene di non pagare la retta. Risultato, i soldi li mette il prete? Noooo, divide la retta fra tutti gli altri bambini, così lui non ci rimette, senza tener conto della situazione economica delle famiglie che pagano.
Tra l’altro quest’anno, a mia sorella, le hanno chiesto di portare da mangiare per far fare merenda alla bambina.
Altra scuola materna in provincia di Treviso. Seconda sorella. Stessa ripartizione delle rette delle famiglie che non pagano fra le altre che pagano.
Il livello di qualità dell’insegnamento delle 2 scuole cattoliche è nettamente più basso di quello delle scuole pubbliche che frequentano i miei figli. Le mie nipoti sanno benessimo le preghierine, che saranno molto utili da grandi per chiedere quando saranno in difficoltà.
Ho visitato la scuola di una delle mie nipoti e non rispettano neanche le norme di sicurezza. Nella stanza dove dormivano i bambini, c’erano stampanti e una mega fotocopiatrice.
Dov’è la gratuità delle scuole cattoliche? Se poi le paritarie oltre che con le rette le paghiamo con le tasse, ripeto, dov’è la gratuità.

fab

Dare sovvenzioni per entrare in una scuola privata, quando già c’è la scuola pubblica, è come dare un contributo spese per l’avvocato difensore (a sua volta sovvenzionato lautamente da denaro pubblico), quando già c’è il difensore d’ufficio.
In prima approssimazione sarebbe un bene, dato che sembra garantire la libertà di scelta; in realtà, il difensore d’ufficio costa molto meno del difensore a pagamento meno il contributo. Stesso discorso per la scuola.
In più, mentre variare l’approccio difensivo in tribunale non è un male, variare quello dell’istruzione sì, in quanto genera divisioni.

maxalber

Ragazzi, è inutile che vi sforziate.
Quando voi portate argomenti, riferimenti legislativi o documentali, casi clamorosi, i cattotroll non rispondono mai.
Loro di argomenti, riferimenti legislativi o documentali, casi clamorosi non hanno la minima co(no)scienza.
Sanno solo trollare.
E’ la fede, bimbo.

BennyHill

Il problema è che la scuola pubblica è stata gestita in modo VERGOGNOSO, sotto ogni punto di vista, per decenni: dalla selezione degli insegnanti e dei presidi, alla gestione degli immobili scolastici, alla mancanza di una seria pianificazione che permetta di prevedere con ragionevole certezza se nei prossimi anni un dato istituto e/o indirizzo subirà un aumento o un decremento di iscritti e razionalizzare così le risorse, alla mancanza di incentivi per gli insegnanti più bravi e volenterosi, ecc.

Detto questo, è chiaro che le private si fiondano come avvoltoi sul facile pasto (i genitori che, spaesati di fronte a tale sfacelo, accettano di sborsare parecchi soldi per piazzare il pupo in una scuola minimamente dignitosa e all’apparenza ben organizzata).

Poi certo, c’è chi manda il figlio fannullone in certe private molto “comprensive” perché in una scuola normale non arriverebbe al diploma; però ci sono anche genitori che si trovano a dover pagare una privata perché l’unica scuola pubblica a una distanza ragionevole ha troppe richieste di iscrizioni e mancano le aule ed i docenti, o genitori che pagano pur di non mandare il figlio, magari portato per gli studi, in una scuola pubblica di periferia dove quasi tutti gli studenti stanno in classe solo per obbligo di legge e di fatto si fa soltanto casino.

Insomma, secondo me se avessimo una scuola pubblica di qualità le private perderebbero molti clienti: resisterebbero solo quelle di più basso livello (stile “un diploma non si nega a nessuno) e qualcuna più seria con rette da capogiro per ricconi e snob, ma il grosso sparirebbe.

Dei miei conoscenti quasi tutti quelli che mandano/hanno mandato i figli alle private cattoliche non sono nemmeno cattolici o comunque vanno a messa mezza volta l’anno, ma hanno scelto così per mancanza di alternative o comunque per grossi problemi nella scuola pubblica corrispondente.
Basterebbe investire davvero nella pubblica istruzione. Ah già, dimenticavo, così si fa concorrenza alle private e in Vatitalia non si può!

Crebs

Forse fra la conservazione dei privilegi di cui gode il Vaticano in Italia, chiesta dal Papa ad un politico italiano durante una cena segreta, c’erano anche i contributi statali alle scuole cattoliche.
Questo provvedimento sembra fare il paio con la decisione del Consiglio di Stato riguardo l’IMU dovuta dal Vaticano: il Papa ha chiesto, i politici italiani concedono e per trovare i soldi non si preoccupano: tolgono le pensioni agli esodati, aumentano l’iva, tartassano comunque chi ha sempre pagato.
Ma i privilegi del Vaticano devono restare.

ancia libera

nell’istitutoche frequenta mio figlio è bastato un acquazzone per allagare la palestra, la facciata dell’istituto cade a pezzi, ecc. e per di più sono 31 per classe, questa banda di clericali che ci governa di sinistra, destra e centro andrebbe presa a calci nel sedere ! PD=PDL=UDC=…. = PARTITO DEI CLERICALI ITALIANI ! SEGRETARI MONTI/BAGNASCO, PRESIDENTE B XVI !

RobertoV

L’articolo dice che 233 milioni sono stati stanziati attualmente alle paritarie, ma che devono essere stanziati ancora 260 milioni promessi quindi il totale sarà di 483 milioni, inferiori ai 510 milioni dell’anno scorso. Il loro numero di studenti ha ripreso a salire lentamente negli ultimi anni grazie all’aumento delle sovvenzioni statali (300 M€ 5 anni fa) a cui si aggiungono quelle locali.

Le scuole private hanno un numero di studenti pari a circa il 10% del totale, le scuole cattoliche ne hanno circa la metà, qualche anno fa rappresentavano i 2/3 di quelle private. Negli ultimi 20 anni sono state chiuse circa 4000 scuole cattoliche.
Spesso si sente dire che la diffusione delle scuole private farebbe risparmiare allo stato grazie alla maggiore efficienza delle scuole, ma il costo medio a carico dei genitori è di oltre 5000 € e si dimentica che:
– Lo stato deve garantire l’istruzione a tutti e, quindi, deve garantirla anche in zone a bassa efficienza. Infatti da analisi del ministero si vede come il costo per alunno sia molto variabile da scuola a scuola e da zona a zona con costi che possono lievitare anche di 10 volte tra quella più cara a quella più economica. Ovviamente un privato chiuderebbe quelle meno efficienti, ed infatti la chiesa cattolica ha chiuso oltre 1/3 delle proprie scuole negli ultimi 20 anni.
– La scuola primaria statale offre anche il tempo pieno, molto diffuso per esempio a Milano, cioè con due insegnanti, mentre la scuola privata offre solo il maestro unico;
– La scuola statale deve garantire insegnanti di sostegno e assistenza a disabili, immigrati e a studenti in difficoltà (nella classe elementare di mio figlio ci sono ben due insegnanti di sostegno), la scuola privata offre in modo molto ridotto tale possibilità (spesso la gente sceglie la scuola privata per evitare gli immigrati);
– La scuola privata ricorre in maniera più estesa a contratti a termine e può ridurre il personale se non necessario. Va detto che quella pubblica sconta ancora un numero di insegnanti più elevato per effetto della denatalità attuale, ma che nei prossimi anni è prevista una consistente riduzione del personale perché prossimi al pensionamento (questo ridurrà i costi)
– Le analisi indicano che il livello medio degli studenti delle scuole private è più basso (le private hanno alcune scuole di eccellenza, e bisognerebbe vedere a che costi, ma la media è più bassa) e che i mezzi mediamente offerti nelle scuole private sono inferiori (computer, laboratori, lavagne elettroniche, ecc.)
– le scuole private sono sottoposte a scarsi controlli.

Mirko

La scuola deve essere una priorità per lo stato come la sanità. La formazione dei cittadini ne definisce la qualità. Senza voler nulla togliere alle scuole private, ogni uno deve essere libero di poter scegliere a suo giudizio, prima devono venire i finanziamenti pubblici, e anche un maggior rigore nella spesa, poi i soldi per aiutare le minoranze private!
Che ricordo non sono solo cattoliche!!!

maxalber

Mi sembra in argomento con i finanziamenti pubblici alla chiesa cattolica questo link:
http://www.radicalilazio.it/sito/node/1029
in cui si evidenzi il finanziamento della dimissionaria Polverini al vaticano.
Avete letto bene: non alla chiesa cattolica, a parrocchie, CEI o altre istituzioni cattoliche in Italia, bensì direttamente allo stato estero della città del vaticano.
Se ne tenga conto per le prossime elezioni in Lazio.

diego

beh… hanno tagliato pensioni e sconti fiscali a persone bisognose ma i privilegi per la chiesa in generale non subiranno tagli…

Beatrice

Due commenti uno in generale Italia vs USA, e uno sul finanziamento di scuole private.
Quando una autorità contraente finanzia qualcosa con soldi di un bilancio pubblico, che essa sia un comune , una proviancia, una regione, o chiuque altro, dovrebbe avere delle regole generali di come procedere nelle sue spese, e cioè obblighi di traparenza (pubblicare le gare di appalto, rendere pubblico chi le vince e a che importo), non dscriminare e dare eguale possibilità di accesso a chi vuole partecipare alle gare.
Chi riceve un incarico finanziato da un bilancio pubblico deve avere nel suo contratto l’obbligo di seguire le stesse regole di trasparenza, non-discriminazione e eguale accesso, e dovrebbe essere controllato dalla stessa corte dei conti che è responsabile per quel bilancio pubblico dell’autorità contraente.
Se in Italia non si mettono regole generali, valide per tutti, di questo tipo, si lascia ai sindaci, capi di provincia, capi di regione troppa discrezionalita e poi finisce che usano sempre delle procedure negoziate anche per cifre troppo alte e non danno mai pubblicità ai contratti firmati.

Italia vs USA. La tradizione calvinista prevede che i magistrati inferiori possano richiamare i magistrati superiori a fare bene il loro mestiere. Quindi ad es. il parlamento inglese ha agito bene quando ha accettato Cromwell come Lord Protettore e ha fatto tagliare la testa al re perché il re non faceva bene il suo mestiere di re, e ha fatto bene a “nominare” Guglielmo III re al posto di re Giacomo perché Giacomo non faceva bene il suo mestriere di re. Questo principio non c’è nel cattolicesimo, dove nessuno può fare un “impeachment”del papa.
Domanda: tenendo conto che la religione cattolica fino al 1984 era la religione dello stato, e che ora nel nuovo concordato con il Vaticano è ancora la religione del popolo italiano, pensate che abbiano lasciato un modo ai magistrati inferiori per dire ai sommi vertici che non fanno il loro mestiere?

mistergrey2

I rivoluzionari francesi , di estrazione cattolica, hanno tagliato la testa al re

I rivoluzionari russi, di estrazione ortodossa, hanno ucciso lo zar.

Non era questione di fare male o bene il loro mestiere di re, ma di potere.

E’ comunque vero Che Carlo II e Nicola II non facevano bene il loro mestiere di re, nel senso che non seppero mantenersi al potere.

Il calvinismo e il protestantesimo lasciamoli stare.

spapicchio

“Il calvinismo e il protestantesimo lasciamoli stare”

Tuttavia anche buona parte di calvinisti e protestanti erano di estrazione cattolica, e molti di loro han fatto il bene separandosi dalla parte marcia e corrotta della CCAR e dal conservativismo del saro romano impero, eccetera, e dando l’esempio per i secoli a venire.

marilena maffioletti

ho un quesito a cui rispondere con urgenza, spero che qualcuno mi aiuti: in prima media inferiore il profe di musica distribuisce le fotocopia di un canto natalizio lunghissimo religiosissimo da imparare per natale(suonato con flauto e cantato). Alla ragazzina di religione islamica(non fanno religione lei e un compagno non praticante) il profe dice di chiedere alla mamma il permesso di partecipare! Cosa posso fare? Io penso che non sia permesso scegliere un canto religioso nella scuola statale perciò ho detto alla mamma di farlo presente alla preside, troppo comodo limitarsi a dire no e magari lasciare la bambina fuori dal coro. Qualcuno mi spieghi, grazie.

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