Il referendum sui finanziamenti comunali alle scuole private paritarie bolognesi si farà. Lo ha annunciato ieri in conferenza stampa il Nuovo comitato articolo 33, che vede tra i promotori l’Uaar assieme alla Chiesa Metodista, ad associazioni di genitori e insegnanti, a sindacati della scuola e ad altre realtà della società civile. Per raggiungere e superare la quota delle 9.000 firme per indire il referendum consultivo comunale è occorsa soltanto la metà del tempo previsto. L’aperta ostilità della Curia e del principale partito della maggioranza (Pd) – allineato per l’occasione con l’opposizione (Udc, Pdl e Lega Nord) – non hanno dunque costituito un handicap. Anzi, forse hanno rappresentato addirittura un propellente dell’entusiasmo mostrato da molti cittadini.
Ricordiamo che il Comune di Bologna destina ogni anno oltre un milione di euro a scuole dell’infanzia private paritarie, che si va a sommare ai contributi che già elargiscono stato e regione. Delle 74 sezioni finanziate, 73 sono federate FISM. Propongono cioè un “progetto educativo” cattolico, che deve essere obbligatoriamente accettato dalle famiglie. Mancando posti nelle scuole statali o comunali, tanti genitori si trovano così costretti a iscrivere il proprio figlio a una scuola di ispirazione religiosa. Una palese violazione di diritti costituzionali, dato che la Repubblica è obbligata a istituire “scuole statali per tutti gli ordini e gradi”, a prescindere che si tratti di scuola dell’obbligo o meno.
Il Nuovo comitato articolo 33 è nato per correggere queste storture attraverso lo strumento del referendum consultivo comunale: i cittadini, esprimendosi sul quesito, avranno ora la possibilità di dire se preferiscono che il comune utilizzi le risorse economiche per le scuole statali e comunali oppure per le scuole private paritarie. Una battaglia iniziata a Bologna che potrà essere esportata in altri comuni.
Un argomento che portano i sostenitori del sussidiarismo della scuola privata è che essa fa risparmiare soldi pubblici. La veridicità di questa affermazione è tutta da dimostare, mentre ampiamente dimostrata è la minor qualità educativa di questi ghetti identitari spesso travestiti da diplomifici. E tuttavia, perché la scuola privata cattolicamente orientata non dovrebbe far risparmiare ancora più soldi pubblici? Basterebbe abolire il finanziamento comunale alle scuole private paritarie. E utilizzarlo per la scuola di tutti, laica e civile, come chiedono i referendari.
Le scuole private potrebbero invece cercarsi sponsor privati: primo tra tutti la Curia Arcovescovile. A Bologna, come ha mostrato Repubblica nel febbraio 2010, possiede una “città nella città”. E i muri di molte scuole private: sui quali l’Imu, al momento, par di capire che non viene pagata. Privilegi e contributi a raffica, nessun controllo. I cittadini hanno ora la possibilità di cominciare a dire “basta”.
La redazione
Bravi, davvero..ma è un referendum CONSULTIVO, scommetto che la cittadinanza voterò contro i finanziamenti, ma chi di dovere se ne fregherà altamente.
Ricordatevi che i rosicchiamarmi son falsi, bugiardi, ipocriti e strafottenti. E pure alquanto criminali.
Finalmente una buona notizia in questo clericale paese. Tuttavia il referendum non mi soddisfa personalmente. In un paese normale il Comune dovrebbe finanziare le scuole pubbliche e comunali, le private sono aziende con “utilità sociale”. Con lo stesso criterio si dovrebbero finanziare gli istituti di formazione tecnologica, scuole di lingue straniere e, perchè no, i centri commerciali, supermercati e centri recreativi come scuole da ballo e nightclub.
Complimenti! Credo che questa debba essere una delle principali linee di intervento per l’Uaar.
Ma in Italia danno diplomi anche ai bimbi delle scuole materne (temporbus illis, povero me, asili infantili), statali, comunali, private, queste ultome poi ghetti identitari travestiti da diplomifici. Non lo sapevo. O che i razionalisti esagerano.
E’ ovvio che le scuole materne private non sono diplomifici anche se sono comunque “ghetti identitari” come mi conferma una mia collega che ha iscritto la figlia ad un asilo gestito da suore perché pensava che fosse la scelta migliore e dopo si è pentita. Le scuole superiori invece sono una cosa diversa, anche se non mi sento di generalizzare, alcune trasmissioni televisive lo hanno anche dimostrato.
una mia amica mi informa di aver iscritto il bambinetto ad una scuola statale e si é amaramente pentita,, ma non so bene se per ragioni sue o se perché quella scuola non ha rilasciato alcun diploma al bambinetto come invece avrebbe fatto il ghetto identitario delle suore.
diploma di cosa, perito chimico?
Non sarà che magari quelle scuole, almeno per il momento, colmano un vuoto statale e comunale?
P.S. ma voi atei vi alleate con il nemico (la Chiesa Metodista) per raggiungere i vostri scopi?
ma qui la “maggioranza” non conta una mazza?
comunque se eventualmente c’è un vuoto statale, è lo stato che deve provvedere a risolverlo.
Toh… chi si rivede… esatto è lo stato che deve provvedere a risolverlo.
beh, io nel mentre sono andata anche da altre parti. ho una vita, sai com’è…
(no aspetta, non dirmi che nelle… boh, 2 ore? che non ti ho calcolato, già ti stavi sentendo trascurato e ignorato…)
quindi siamo d’accordo sul fatto che è lo stato a dover provvedere a delle sue mancanze.
immagino che il modo secondo cui debba farlo però sia molto diverso per te e per me.
Lo Stato dovrebbe rispondere al “popolo sovrano” (ce l’hai presente la Costituzione italiana???). Se il popolo sovrano, in modo democratico attraverso un referendum, prende delle decisioni su determinate questioni, non vedo come “lo Stato” possa esimersi dall’applicarle.
Quelle decisioni diventano il volere del “popolo sovrano”…Che ti piaccia o meno caro ROB.
per il momento lo stato ha a cuore i privilegi della chiesa e quelli dei partiti.
“nemico” è una parola da guerra di religione, non ci appartiene
appartine a chi ha terminato i valdesi, semmai
nella chiesa metodista-valdese di Bologna io sono stato lieto di entrare tante volte, per le riunioni della Rete Laica e per quelle del Comitato articolo 33
Mi fa piacere che tu riesca a dialogare con qualcuno. Perché in questi commenti non mi pare di vedere molto dialogo. Da parte vostra (= commentatori abituali delle ultimissime uaar – mi scuso per la precisazione ma è per i duri di comprendonio) mi pare di vedere per lo più una serie di luoghi comuni che scattano non appena qualcuno posta un commento non allineato al vostro “pensiero unico”. Con qualche eccezione s’intende.
la proiezione è tanto carina, ma attacca poco.
ROB, già risposto alla nausea a questo paralogismo. Vai a leggere gli interventi passati.
credo proprio che il soggetto ricordi molto bene gli interventi passati.
è qui per sperimentare…
altri son venuti col dichiarato intento di divertirsi.
E chi siamo noi per impedir loro tanto spasso?
non crederai mica alla storia dei bambini nudi e scalzi per strada se il milione di euro dato dal comune alle scuole-parrocchia fosse invece utilizzato per altri posti nella scuola della Repubblica, vero?
senza contare che il comune di Bologna regala anche mezzo milione di euro all’edilizia di culto (l’85% va nelle casse della Curia): usarlo per l’edilizia scolastica non sarebbe una destinazione migliore?
i privati cerchino sponsor privati per il loro “progetto educativo”
Ah si … i bambini nudi e scalzi per strada. E poi anche la scelta delle parole … “regalare”. Mi sarei aspettato una risposta un po’ più seria e articolata… se il comune di Bologna “regalasse” soldi, come dici tu, avrebbe la coda di questuanti fuori dalla porta. Invece prima di usare le parole a sproposito dovresti vedere cosa dicono in materia le delibere e i regolamenti comunali e le ragioni per cui si spendono quei soldi. Diversamente le tue restano chiacchiere.
Riprova.
Le scuole comunali possono essere solo paritarie: come possono i comuni tagliarsi le gambe da soli?
non fermarti al titolo, leggi in modo più approfondito: il quesito referendario è sui finanziamenti comunali alle scuole private paritarie
nessuno protesta per i finanziamenti comunali alle scuole comunali paritarie
credo che tu gli stia chiedendo troppo
Farei torto alla tua intelligenza e razionalità se ritenessi che tu non abbia capito il senso del mio intervento.
Le scuole in Italia sono o pubbliche o private.
Le scuole pubbliche sono o statali o paritarie.
Le scuole paritarie sono o regionali o provinciali o comunali o private.
Introdurre distinzioni tra paritaria e paritaria, come proposto dal referendum, è, in assenza di una legge votata dal parlamento, palesemente illegale.
Noto inoltre una giustificazione per polli introdotta nell’articolo: si afferma che le paritarie, e le comunali sono paritarie, sono meno efficienti delle statali per concludere che i fondi dovrebbero essere erogati esclusivamente alle statali ed alle paritarie (comunali).
Dimenticavo inoltre di specificare che le scuole private, pubbliche o paritarie, possono essere gestite da persone, enti, associazioni, cooperative, partiti, sindacati, confessioni religiose ecc. ecc…
dimentichi anche di ricordare che le scuole possono essere gestite dagli esponenti della tua lista, ma quelli che costantemente rompono il c sono i corvacci di cui tu sei servo volontario, forse perche’ tali corvacci hanno interesse nel mantenimento del (per loro) lucrativo status quo.
ma cosa vai dicendo?
le scuole paritarie comunali sono finanziate dal comune per intero: secondo la tua logica il comune dovrebbe finanziare per intero anche tutte le scuole private paritarie?
il referendum dice una cosa semplice: prima il comune garantisca a tutti quelli che la chiedono una scuola comunale
coloro che vogliono andare ad una scuola privata perché hanno voglia di un progetto educativo di parte, si mettano in attesa: la priorità è la scuola di tutti
Se, come da voi affermato, le scuole paritarie sono inefficienti, a parità di inefficienza e di stanziamenti economici, perché il comune dovrebbe creare solo 25 posti scuola dove potrebbe crearne 100? Per i vostri begli occhi?
qualcuno ha avuto problemi alle elementari, mi sa
Hai perfettamente ragione: non volevo esagerare ma, dato che le cifre del comune di Bologna le ha fornite gentilmente San Giovese, a fronte dei 25 posti scuola materna che il comune di Bologna potrebbe creare nelle paritarie comunali, nelle paritarie convenzionate, a parità di spesa, ne potrebbe creare 287.
Si è affacciato un altro troll. Lasciamolo perdere.
@Fabiogodless
Quello che dici può esser vero ma considera l’aspetto politico. Se ci fosse una grande affluenza al voto e vincesse il referendum del Nuovo comitato articolo 33, sarebbe un bel passo in avanti di cui le forze politiche (in special modo il PD) non potrebbero non tenerne conto.
@Stefano
Beh, il 93% degli italiani, decisero di abrogare la legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Un pò di magheggi, intrallazzi partitocratici, e qualche pisciatina sulla Costituzione italiana, et voilà…Finanziamo ancora i partiti, e molto più abbondantemente di prima ❗
Non penserai mica che in Italia, il “popolo sovrano” ha una qualche voce in capitolo??? 😕
io non sono convinto che il referendum ed in generale il voto popolare su questioni sensibili sia lo strumento giusto, se consideri che votano ovini di tutti i tipi di cui abbiamo eminenti esempi qui tra i visitatori e i mostri inviati dall’Unione Cervellini Catatonici Rimaneggiati (uccr). Ce ne sono a bizzeffe di eventi negativi: ad esempio in California nel 2008 lo stesso gruppo demografico che ha votato per Obama ha abrogato il matrimonio esteso alle coppie omosessuali. In Italia la mandria e’ sempre pronta a seguire il capopolo di turno, per cui non mi sembra difficile manipolare gruppi quali la feccia ciellina sbavante di fronte ai piu’ ignobili politici sulla piazza.
Questo per dire che i diritti umani non andrebbero lasciati in mano alla maggioranza. Per questo in teoria eleggiamo dei rappresentanti che dovrebbero prendere delle decisioni in modo ponderato (lo so lo so, in Italia il tintinnare della moneta dello IOR vince contro tutto)
“Non penserai mica che in Italia, il “popolo sovrano” ha una qualche voce in capitolo???”
Paul, hai messo impietosamente il dito nella piaga…. 🙁 🙁
Il mio discorso è un altro: visto che non dobbiamo ne possiamo far uso di armi, facciamo uso della matita che è meglio.
Avete ragione nel dire che questi oramai sono come i nobili ed il clero ai tempi del Re Sole, ma vincere un referendum o almeno arrivare ad una quota alta pur perdendolo, servirebbe a smuovere le acque.
La battaglia per la laicità ne uscirebbe rinvigorita, non pensate?
@ wichgood
Può darsi che tu abbia ragione ma in tutti i paesi o quasi le scuole private sono finanziate, il problema è che in Italia si finanzia senza chiedere di piegarsi a certe regole, come per esempio la non obbligatorietà dell’ora di religione. In questo settore sono per i compromessi e spero che nascano anche scuole private non confessionali, l’idea per esempio di scuole laiche private non mi dispiace per nulla. Le scuole pubbliche devono essere la maggioranza, ma in certi casi non sono assenti proselitismi religiosi e/o politici anche nelle scuole statali. È un discorso molto difficile dove solo il compromesso può portare a sistemi efficienti.
Ecco il quesito del referendum consultivo, indetto ai sensi dello Statuto del comune di Bologna:
IL QUESITO
Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?
a) utilizzarle per le scuole comunali e statali
b) utilizzarle per le scuole paritarie private
Ma non esistono oltre alle scuole paritarie private anche le scuole paritarie pubbliche.?
Se così é, il referendum, qualunque ne sia l’esito, non toccherebbe queste ultime.
ci sono le scuole paritarie private (quasi tutte scuole-parrocchia) e scuole paritarie del Comune
il referendum chiede che il Comune di Bologna finanzi le scuole gestite direttamente dal Comune (e quelle statali, per le quali deve curare l’edilizia scolastica)
E cosa succederà quando perderanno il referendum ? Queste sono battaglie che si vinono o si perdono nelle aule dei tribunali: portarle tra la popolazione vuole solo dire condannarsi alla sconfitta.
Vi dice nulla quello che è successo con il referendum sulla Legge 40 ? Partecipanti 25%, a favore l’88%. In pratica neanche un avente diritto su cinque !!!!! In compenso, ogni volta che la legge è finita davanti ad una corte è stata sistematicamente smontata. Certo, qualcuno porterà l’esempio del crocefisso nelle aule scolastiche: ma non sostengo affatto che andare in tribunale significa vincere.
Come finirà ? La pattuglia di chi manda i figli a quelle scuole si presenterà ai seggi in massa, portandosi dietro amici, vicini e parenti; con l’aggiuta della campagna a tappeto in tutte le parrocchie e oratori della città. Il resto della popolazione, che magari neppure ha figli in età scolare, semplicemente se ne fregerà.
Ovviamente, sarei ben felice di essere smentito dai fatti.
Spero di sbagliare, ma concordo.
tutto è possibile, ma essendo un referendum consultivo il risultato che ci si attende è politico, e chi si candida a governare Bologna ne dovrà tenere conto
Forse invec si può esere più ottimisti:
da quanto si legge dal sito della FISM i bambini che frequentano le loro paritarie private sono circa 1700, calcoliamo 2 adulti per bambino(i genitori, anche se alcuni dei 1700 potrebbero essere fratelli ma non complichiamo…) totale circa 3400 adulti che voteranno per finanziare le scuole private alle quali mandano i loro figli.
I genitori che mandano i figli alle pubbliche secondo lo stesso calcolo dovrebbero essere oltre 12.000. Le firme raccolte dopo tutto sono già 9000. Le proporzioni per la maggioranza sono già un dato incoraggiante.
“I cittadini hanno ora la possibilità di cominciare a dire basta(rdi parassiti che non siete altro)”
Piu’ che un quesito cosi’ generico, sarebbe stata utile un’ articolata proposta di delibera d’iniziativa popolare che indicasse come far si’, con i soldi ATTUALMENTE a disposizione, che NELL’IMMEDIATO (perche’ chi ha bambini non puo’ attendere future palingenesi) si accresca il numero di posti nelle scuole materne comunali (e la loro presenza capillare sul territorio) in misura tale da sostituire il servizio reso dalle scuole FISM. Cio’ al fine di evitare che il servizio reso dalle scuole comunali migliori, si’, in qualche misura, ma molti genitori siano obbligati ugualmente a servirsi delle scuole FISM, con maggiore sacrificio economico, essendo venuto meno il contributo pubblico al finanziamento.
Perche’, vedete, se uno per mandare il proprio bambino alla scuola materna deve necessariamente spendere di piu’, poco si consola venendo a sapere che le probabilita’ di trovare trovare posto in una scuola del Comune sono leggermente aumentate (ma non tanto da non lasciare fuori per l’appunto lui), oppure che i fortunati fruitori di tali scuole (del cui novero egli non fa parte perche’ non ha trovato posto) ricevono un servizio in qualche misura migliore.
Saluti.
nell’immediato potremmo cominciare a prendere a calci in culo i vescovi e corvacci simili eliminando il meccanismo truffaldino dell’8×1000, facendo pagare l’IMU agli avidi palazzinari, e facendo pagare le bollette al Vaticano. Tutto cio’ comporterebbe qualche miliardo aggiuntivo nelle casse dello stato.
Saluti alla perpetua
Per Cesare b(enaltrista).
“ma molti genitori siano obbligati ugualmente a servirsi delle scuole FISM, con maggiore sacrificio economico, essendo venuto meno il contributo pubblico al finanziamento”
E perchè, visto che secondo te le scuole gestite dalla Chiesa non sono disposte a rinunciare al guadagno perduto a causa del mancato finanziamento pubblico (che alta opinione che hai pero della tua Chiesa però, ma per una volta non posso darti torto 😆 ) e lo addossano alle famiglie, sicuramente ci sarete voi cattolici che con le vostre offerte aiuterete i vostri correligionari (come no, col caz..! 😆 )
Scusate c’è un melo anzi pero di troppo.
una “articolata proposta di delibera comunale” l’avrebbero messa nel cassetto e cestinata: la maggioranza che governa Bologna vuole continuare a dare un milione l’anno alle scuole-parrocchia, rinunciando a impiegare quei soldi per soddisfare la richiesta di chi è in lista d’attesa di scuola dell’infanzia laica (statali o comunali)
il bello è che tanti che iscrivono i figli alle scuole dell’infanzia private lo fanno per non avere i loro figli mescolati a immigrati, rom, famiglie disagiate: il comune di Bologna finanzia anche scuole con rette da 800 euro al mese!
A proposito di scuole paritarie pubbliche e della sua risposta: ritenevo che le scuole gestite dalla FISM fossero paritarie pubbliche e non private, ai sensi della legge fatta appprovare dall’allora ministro comunista della Pubblica Istruzione ( appunto Pubblica Istruzione e non Statale Istruzione) Luigi Berlinguer, rettore dell’Università di Siena.
Grendene scrive:
“il bello è che tanti che iscrivono i figli alle scuole dell’infanzia private lo fanno per non avere i loro figli mescolati a immigrati, rom, famiglie disagiate: il comune di Bologna finanzia anche scuole con rette da 800 euro al mese!”
URCA! Ma è vero o è una boutade?? Quindi le scuole cattoliche paritarie non prendono immigrati, rom e bambini di famiglie disagiate? Neanche bambini disabili, suppongo, e men che mai disabili psichici?
Se è vero, questa gente che si riempie la bocca di “solidarietà” (pelosa e sempre a carico degli altri) dovrebbe restituire i soldi e andare a nascondersi. Sembra la versione cattolica delle scuole separate in auge negli Stati del Sud USA fino a 50 anni fa.
Bisogna però fare i complimenti alla FISM per questa pagina:
http://www.referendumbologna.it/
Intanto per il senso di democrazia insito nell’invitare i cittadini a non dare la firma per un referendum(qualunque esso sia), un referendum è un’espressione di democrazia.
In secondo luogo per la nota spese che presentano e i conti che fanno, ovvero quella affermazione di chiusura: “Con le stesse risorse oggi riconosciute alle paritarie, che accolgono più di 1.700 bambini, il Comune potrebbe accogliere non più di 150 alunni nelle scuole comunali.” ………………… ?????
MA CHE CONTI SONO? a voler fare i conti in questo modo si potrebbe anche dire che con quel che il comune elargisce alle scuole paritarie convenzionate per 1.736 bambini si potrebbero accogliere 2.247 bambini nelle statali, cioè 500 bambini in più, facendo spendere molto meno ai loro genitori(600 euro in media x 1736 fa oltre 1.000.000 di euro).
Grazie per il link.
Invito tutti ad andare a leggerlo ed a trarre le dovute conclusioni sulla sensatezza del referendum:
– un posto in un asilo paritario comunale costa, dati forniti dal comune di Bologna, 6.900 euro,
– un posto in un asilo paritario convenzionato costa 600 euro.
– un posto in un asilo statale, oltre ai finanziamenti già erogati dallo stato, richiede un ulteriore esborso da parte del comune di 445 euro.
Questi dati stanno a testimoniare che la vostra fede ideologica vi acceca.
Doveva essere una risposta a San Giovese – 2 novembre 2012 alle 1:49 per il link da lui fornito: vi invito tutti a leggerlo per prendere atto come la fede ideologica accechi.
I numeri che hai dato sono chiaramente falsi, e tu sei un bugiardo.
Piuttosto che le scuole confessionali ci mostrino i loro bilanci, che sono curioso di vedere in quante maniere riescono a sfilarmi di tasca i miei soldi.
I numeri che ho fornito, su gentile assist di San Giovese che ringrazio, sono quelli forniti dal comune di Bologna che, come ben sai, è un noto supporter del Vaticano…
Fai la ninna, fai la nanna, bel bambino della mamma… 🙂 😀 🙂 😀
Te lo puoi anche scordare: mentre noi “dormiamo”, voi ci svuotate il portafogli.
Il comune di Bologna regala un sacco di soldi a voi parassiti, quindi solo un babbeo potrebbe invocare a propria discolpa la testimonianza di un complice.
Ma vedo che non hai risposto alla mia richiesta: fammi vedere i bilanci delle scuole confessionali, che vediamo per davvero quanto costa ogni alunno: sono pronto a scommettere che non si tratte delle cifre che, da bugiardo matricolato, hai pensato di farci credere tu.
Se le cifre le avessi fornite io avresti ragione: purtroppo per te, le cifre sono quelle fornite dal comune di Bologna.
Però, a pensarci bene, vuoi vedere che Bologna la rossa e diventata improvvisamente serva del Vaticano? 🙂 😀 🙂 😀
@ giuseppe
stai confrontando un contributo con un costo. O paragoni due costi, o il ragionamento non fila.
I soldi che il comune di Bologna stanzia per le materne statali e convenzionate sono un contributo (445 per le statali, 600 per le convenzionate), mentre sono un costo quelli per gli asili comunali (6.900 euro).
La cosa più logica sarebbe, se lo Stato avesse intenzione di creare nuovi asili stanziando i fondi, sovvenzionare lo Stato.
La cruda realtà dei fatti alla quale purtroppo si trova di fronte il comune di Bologna, se non vuole creare 1736 nuovi posti di scuola materna alla modica cifra di quasi 13 miliardi di euro, è di continuare a finanziare, con un solo miliardo di euro, gli asili convenzionati.
Fila il ragionamento?
tanto siamo sempre noi a pagare ergo andrebbero chiusi tutti i rubinetti che mandano miliardi di euro alla CCAR affinchè questo paese possa garantire a tutti un’istruzione laica e libera.
Chi vuole andare dai pinguini se li paghi di tasca sua.
Kaworu risponde:
la proiezione è tanto carina, ma attacca poco.
Risposta:
Oh ciau, ber ritrovatu, come va?
Scusa ma che significa attacca poco?
che non funziona molto.
poi dai, variate un pochino.
che so, una bella formazione reattiva.
C.V.D.
Certo che vi hanno catechizzato ben bene.
Pavlov aveva ragione.
ancora con questo plurale? non so se te ne rendi conto, ma stai parlando con una persona sola.
nemmeno iscritta all’uaar, pensa un po’ te.
poi se hai problemi con le quantità, forse potresti parlarne con qualcuno.
un comportamentista, se pavlov ti garba.
Kaworu risponde:
ancora con questo plurale? non so se te ne rendi conto, ma stai parlando con una persona sola.
nemmeno iscritta all’uaar, pensa un po’ te.
poi se hai problemi con le quantità, forse potresti parlarne con qualcuno.
un comportamentista, se pavlov ti garba.
Risposta
L’iscrizione all’uaar per quel che mi riguarda è irrilevante.
Se è così difficile da capire chiarisco che il post era rivolto (oltre che a te in particolare) in generale anche agli altri commentatori di questa notizia.
allora evita di rispondere a me come se stessi rispondendo agli altri commentatori di questa notizia.
Ma come siamo suscettibili… in fin dei conti dite tutti le stesse cose e vi date man forte. Anzi scusami: in fin dei conti dici le stesse cose di quasi tutti gli altri che scrivono qui – va meglio così? – e ci si può anche sbagliare. Oppure la tua (o vostra a scelta) razionalità non prevede l’errore?
basta avere l’onestà intellettuale di ammetterlo, l’errore 🙂
Kaworu risponde:
basta avere l’onestà intellettuale di ammetterlo, l’errore
Risposta
1) Ma lo ammetti si o no? Perché da come scrivi sembri molto sicuro di te.
2) Ma lo ammettete si o no? Perché da come scrivete siete molto sicuri di voi.
Scegli tu la domanda giusta non vorrei ferire il tuo animo sensibile…
si, solitamente i miei errori li ammetto.
non posso parlare ovviamente a nome di tutti gli altri.
Kaworu risponde:
venerdì 2 novembre 2012 alle 16:07
ma a questo della legge non importa nulla.
infatti, lui accetterebbe placidamente che in una scuola vigesse la sharia, se la maggioranza dei genitori votasse “pro”.
idem parcheggerebbe senza problemi davanti alle rampe dei disabili, se la maggioranza fosse con lui.
lo ha ribadito più volte, se non sbaglio.
altrimenti che cortesemente mi indichi le differenze, perchè io non ne vedo.
ROB risponde:
venerdì 2 novembre 2012 alle 16:32
Bene, io non ho mai parlato di sharia né di parcheggio per disabili, queste sono cose che qualcun altro ha tirato fuori per sviare il discorso, mi rendo conto che leggere tutto è difficile visto il numero di commenti, ma mi sa che leggi solo quello che vuoi leggere e ne trai conclusioni assurde
Kaworu risponde:
venerdì 2 novembre 2012 alle 16:38
si lo so, sono esempi che ho fatto io e che hanno fatto altri.
ancora sto aspettando.
quando vuoi, eh.
parlo delle differenze. e delle tue risposte che, come ho detto, devo essermi persa.
quando ti va di rispondere in modo chiaro fai pure, io non ho fretta.
@ Kaworu
non puoi vincere contro i preti: questi non hanno un c da fare per definizione
Complimenti per l’impegno ed il risultato. Nutro però seri dubbi che il referendum sia l’arma giusta, troppo complesso e macchinoso, dispendioso e con una tempistica lunga.
Preferirei di gran lunga la delibera di iniziativa popolare: molte meno firme da raccogliere, nessun costo, tempi certi e comunque istituzionalmente brevi.
Poi c’è il dato politico. Se perdi un referendum dopo devi star zitto per almeno dieci anni mentre la delibera è molto più gestibile e si può ripresentare in tempi misurabili in mesi e non lustri.
Caro ROB, già che fai il figo, dimmi perchè, io ateo, devo mantenere i gerarchi di uno stato estero, che piacciono tanto solo a chi la pensa come te?
Se ti riferisci all’8 per mille quei soldi vanno alla CEI che è italiana.
Ma tu che sei informato (lo dico senza ironia sia chiaro) farai sicuramente una scelta diversa, quindi non vedo il problema.