L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. E la legge non può “in nessun caso violare i limiti del rispetto della persona umana”. Tuttavia, la legge 833 del 1978 autorizza il Trattamento Sanitario Obbligatorio, più noto come TSO, però solo nei casi di “alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici” e se l’informato rifiuta di “sottoporsi volontariamente a tali trattamenti”. Ma anche quando “non vi siano le condizioni che consentano di adottare tempestive e idonee misure straordinarie extraospedaliere”. Rientrano in tali fattispecie anche le scelte dettate da convinzioni religiose?
Il caso
Nel 2006 un testimone di Geova, operaio del verbano, ha un incidente sul lavoro. Viene operato presso l’ospedale Maria Vittoria di Torino, con amputazione della mano destra e ricostruzione chirurgica dell’arto danneggiato. Si hanno delle complicazioni e i medici ritengono indispensabile la trasfusione di sangue per farlo sopravvivere, come appurato dal pm. Ma il testimone di Geova, perfettamente cosciente, per ben 17 volte esprime il suo dissenso, che viene registrato nella cartella clinica. La procura, interpellata dai dottori, emette un parere scritto che consente di intervenire comunque.
Viene quindi praticata la trasfusione di sangue, che stando alla consulenza disposta dal pm avrebbe salvato la vita al paziente. Ma costui denuncia i due medici, che rischiano un processo per violenza privata, lesioni colpose e somministrazione di trattamento sanitario non voluto. Perché la sua religione gli vieta esplicitamente la pratica della trasfusione, sulla base di un’interpretazione stringente della Bibbia. Infatti i testimoni di Geova stabiliscono ufficialmente dal 1945 che anche la trasfusione è peccato, basandosi su Levitico (3:17) e Atti degli Apostoli (15:20-29). I medici dal canto loro sostengono che sarebbero stati denunciati per omicidio del consenziente, nel caso non fossero intervenuti acconsentendo alle sue volontà e l’uomo fosse morto.
Gli atti del processo saranno inviati alla Corte Costituzionale, per decidere sulla spinosa questione che vede da una parte libertà di cura e diritto all’autodeterminazione e dall’altra la responsabilità degli operatori sanitari.
La discussione sul caso
L’Uaar ha rilanciato la notizia sulle sue pagine Twitter e Facebook. La posizione dell’associazione era esplicitata dal commento: “L’ennesimo caso di negazione della libertà di scelta dell’individuo”. Sulla pagina Facebook sono stati lasciati diversi commenti critici. L’associazione ha quindi deciso di allargare il confronto al gruppo Facebook, alla mailing list associativa e al forum.
Anche su questi altri canali, pur se la stragrande maggioranza dei commenti è stata favorevole, sono sempre emerse prese di posizione contrarie. Riassumibili in quattro argomentazioni: “se non voleva essere curato poteva evitare di recarsi in ospedale”; “i medici si sono giustamente cautelati”; “un appartenente a una setta è inevitabilmente incapace di intendere e di volere”; “bisogna sempre cercare di salvare la vita di chi vuole farla finita, come si fa con i suicidi”.
Il punto di vista dell’associazione
L’Uaar si batte da sempre per la libertà di scelta degli individui e contro ogni “eccezione religiosa” nella legislazione. Qualunque eccezione: sia quelle a favore della religione, ma anche quelle contro la religione. Ritiene infatti che uno stato laico debba essere indifferente nei confronti del fenomeno religioso, trattandolo per quello che è: una delle tante forme in cui gli esseri umani interagiscono in gruppi.
L’appartenenza religiosa non può e non deve dunque essere una ragione valida per costringere qualcuno a subire un trattamento sanitario. Dubitiamo che, persino negli ateismi di Stato più feroci, si sia mai arrivato a una simile previsione. Questo approccio rappresenta del resto una garanzia anche nei confronti di atei e agnostici: perché, anche in paesi clericali, una convinzione non religiosa non può e non deve essere una ragione valida per costringere qualcuno a subire un trattamento sanitario. Laicità non significa antireligiosità. Significa avere autorità che prescindono da ogni ideologia religiosa (e non): sia nella loro attività, sia nel rispettare le scelte di ogni singolo individuo.
L’Italia è un paese laico a parole e clericale nei fatti. L’articolo 2 della Costituzione stabilisce che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” e il 32 attribuisce non soltanto la libertà di rifiutare le cure, ma anche di stabilire quali cure rifiutare. L’impegno laico per il testamento biologico si muove proprio in questa direzione: l’attribuzione all’individuo della libertà di scegliere quali cure accettare, e fino a che punto. Ricordiamo che il “consenso informato” esiste già da tempo, e che rappresenta a sua volta un modo per garantirsi i propri diritti, come insegna la vicenda del nostro socio Bruno La Piccirella. Per la prima volta, nel 2007, ha ottenuto che un ospedale accettasse all’interno del consenso informato clausole riguardanti il testamento biologico e il fine-vita.
La cautela che i medici avrebbero doverosamente mostrato non costituisce a sua volta una valida ragione per imporre cure obbligatorie. A nostro parere i giudici hanno sbagliato ad applicare la legge, perché il loro intervento viola il dettato costituzionale. Ma anche se avessero avuto la Costituzione dalla loro parte, la loro posizione (e quella della Costituzione) sarebbe stata comunque sbagliata. O la libertà di scelta delle persone adulte e consapevoli è totale, oppure si è in presenza della violazione di un diritto fondamentale. Non dobbiamo fare l’errore di pensare che medici e giudici siano infallibili: la recentissima morte di Savita, morta perché i medici si sono cautelati al massimo prima di procedere con l’aborto terapeutico che l’avrebbe salvato, è lì a ricordarcelo.
Il caso del suicidio del depresso è ancora diverso. La depressione è una malattia riconosciuta che può portare a compiere gesti estremi. In tal caso la scelta di morire raramente è una scelta consapevole, quanto piuttosto un impeto di disperazione. Ed è per questo motivo che tali persone vanno aiutate. Il caso del testimone di Geova che rifiuta le cure in nome della fede, o quello di Piergiorgio Welby che lo fa con la massima lucidità ribadendo le sue volontà per anni sono assimilabili, sul piano dei diritti individuali e in quanto adulti consenzienti, ma non rientrano proprio nella stessa fattispecie del depresso suicida.
Scriveva John Stuart Mill: “su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l’individuo è sovrano”. Sono passati 154 anni, e nessuno ha ancora saputo esprimere meglio tale concetto.
L’associazione
E che ne è della “libertà religiosa” nel caso – non infrequentissimo – in cui un TdG rifiuta che venga eseguita una trasfusione di sangue (necessaria per la sopravvivenza) al proprio figlio di pochi mesi o pochi anni????
“Libertà religiosa” di CHI ?????????????????????
Penso che in questo articolo si facesse riferimento a persone adulte e capaci di intendere e di volere.
Almeno questo, non mettiamo significati laddove non ci sono…..
Il post fa esplicito riferimento ad “adulti consenzienti”.
appunto l’articolo fa riferimento agli adulti consenzienti, ma nei TdG questa pratica è imposta sempre e comunque anche ai figli.
Inoltre , parlo per conoscenza diretta, la “libertà degli adulti consenzienti” tra i TdG è molto molto molto opinabile, quante pressioni, quante intimidazione (essere lasciato solo, isolato, non evadere più i parenti e persino i figli, se no si accettano “liberamente” i dettati dei capi dei TdG).
MAI usare i TdG per difendere la libertà di coscienza, sono l’antitesi di quello che rappresenta, e no venitemi a dire che conta il principio, il principio conta se lo riconosci a chi TE LO riconosce, non se è usato contro di te.
NOn si può riconocere la libertà di coscienza a CHI NON SA COSA SIA
Riprendo dall’articolo questa citazione: John Stuart Mill: “SU SE STESSO, sulla sua mente e sul suo corpo, l’individuo è sovrano”.
Se un TdG rifiuta la trasfusione per il figlio minorenne è assolutamente lecito, direi, che si intervenga con il TSO e si tolga al genitore stesso la patria potestà, come normalmente avviene.
@ Ottone, admin, zadig e San Giovese:
Certo, il mio intervento era un pochino OT riferendosi ad un caso che non era proprio l’argomento esatto dell’articolo.
Però mi premeva sollevare la questione, e al riguardo mi trovo d’accordo con San Giovese.
Interessante anche uno spunto che viene dall’intervento di zadig: cos’è la “libertà di coscienza”? Cosa risponderebbe alla domanda “Cos’è la libertà?” chi è stato condizionato (ovvero: mentalmente manipolato) a rinunciarvi o a ritenerla un “peccato”?
Sì appunto, chiunque liberissimo di rifiutare le cure, naturalmente a suo rischio e pericolo, l’unico intruso ancora una volta è la religione e i capi o gli esponenti di questa che si frappongono tra il malato e i medici curanti, eccetera, dicendo anche magari di voler fare il bene del malato o solo di volerlo aiutare… però anche il dubbio in queste motivazioni religiose è più che legittimo, ed il malato deve essere lucido, consapevole e nelle condizioni di intendere e di volere.
però anche il dubbio in QUELLE motivazioni religiose degli esponenti testimoni di Geova eccetera è più che legittimo, e probabilmente anche intrusivo
Però anche il dubbio verso QUELLE motivazioni religiose degli esponenti testimoni di Geova eccetera è più che legittimo, e probabilmente quelle motivazioni religiose sono intrusive nelle condizioni del malato/paziente.
Io toglierei la patria potestà (e impedirei la reiterazione del crimine in ogni modo) a tutti coloro che mettono al mondo figli: il loro è un atto scellerato, compiuto a danno di esseri che non hanno chiesto di vivere quest’esistenza e che, presto o tardi, moriranno dopo aver passato sofferenze spesso atroci. I genitori sono solo una metastasi di questo mondo e per contenere la diffusione di questa metastasi, lo stato dovrebbe usare il TSO nei confronti di tutti gli adolescenti fertili, in modo da prevenire un pur-sempre-possibile delitto genitoriale.
E vabbé tu uno lo puoi salvare, sparati!
Certo, con l’introduzione del reato di manipolazione mentale come in Francia, Spagna o Belgio il problema si semplificherebbe, in quanto nel caso simili organizzazioni ne fossero veramente implicate ed agissero per contrastare il fenomeno dall’interno si sarebbe davvero sicuri che quantomeno nel caso dei TdG si avrebbe un minimo di sicurezza in più che il soggetto in questione abbia aderito a tali dottrine volontariamente. 😐
Poi, ovvio che nel caso generale è preferibile puntare sull’autodeterminazione. Ci mancherebbe.
Segretario: Sua Santità, è giusto lasciare morire una persona che rifiuta di farsi curare per motivi religiosi?
Papa: Solo se prima avere fatto testamenten alla Chiesa.
Segretario: Ma allora è un vizio.
Per quanto mi riguarda:
– Fase 1: stabilire la sanità mentale dell’individuo ed eventuali casi di plagio ad opera di terzi;
– Fase 2: se si tratta di persona pienamente in possesso delle sue capacità mentali libertà di autodeterminazione;
– Fase 3: fino al raggiungimento della maggiore età, fa fede il parere di una commissione medica. Nel caso di impedimenti prolungati ad opera dei genitori, ritiro della potestà genitoriale e affidamento del minore.
Nel caso in questione, liberissimo il signore di rifiutare le cure mediche e dovere della struttura statale di assisterlo fino alle estreme conseguenze.
Ovviamente a monte delle 3 fasi c’è un discorso abbastanza semplice: eliminare attraverso la diffusione della cultura razionalista, le superstizioni che possano portare a scelte assolutamente autodistruttive come quella in questione.
D’accordissimo sulla scaletta.
Un po’ più realista sulla premessa: è ovvio che nell’eventualità del ripristino del reato di plagio come negli altri Paesi europei (vd. Francia, Belgio etc.) questi gruppi si darebbero una bella calmata. Come dire: non ci sarebbe trippa per gatti. 😉
Sinceramente è il percorso che ci sta di mezzo che mi preoccupa…
Concordo con faber e FSMosconi.
Insomma se si è adulti e capaci di intendere e di volere, perché non accettare la volontà di una persona?
Ovvio che per bambini, depressi, persone con determinati problemi neuro-cognitivi o altro…le cose cambiano di parecchio!! Su questo non ci piove.
Che si sia atei o religiosi, la libertà di scelta , non deve essere ostacolata mai e poi mai, ribadendo il fatto che comunque, bisogna essere adulti, consenzienti e capaci di intendere e di volere.
Per conto mio comunque, trovo estremamente stupido rifiutare una trasfusione per motivi religiosi, ma sono scelte personali, e se lui non voleva, non voleva, punto.
“trovo estremamente stupido rifiutare una trasfusione per motivi religiosi” appunto bisognerebbe chiedersi se la stupidità non sia in gradi di inficiare le scelte personali: rifiutare una trasfusione salvavita per motivi religiosi, è un po’ come un mussulmano che si lascia morire di fame perché l’unica cosa che gli testa da mangiare è un salame.
@ Enza
Ma uno che si è convertito alla religione dei Testimoni di Geova è capace di intendere? E precisamente: cosa è capace di intendere?
Immagino che i Testimoni di Geova potrebbero dire lo stesso di noi. Per loro siamo noi che non vediamo la verità.
E’ estremamente pericoloso ammettere per legge che una persona adulta e priva di malattie psichiche possa non essere capace di intendere e volere, perché allora tutti rischieremmo di essere dichiarati incapaci. Nessuno è perfettamente razionale, un medico in malafede (ma anche un giudice) potrebbe appigliarsi alle debolezze di una persona per dichiararla incapace. Sarebbe la fine della libertà individuale.
“Sarebbe la fine della libertà individuale”
Uhm, è che mi sono perso l’inizio…
Beh, allora diciamo che perderemmo anche quel poco che abbiamo.
@ SilviaBO
Infatti i TdG denominano la loro religione “LA VERITA'” ed “essere TdG” lo denominano “essere nella Verità”.
Ah, Orwell…
A me pare che durante uno stato di malattia ci siano delle situazioni in cui il malato non puo` farcela ad usare con lucidita` le sue facolta` mentali (vari stati di coma, shock, temporanea incapacita` di realizzare in modo completo le condizioni di salute e impossibilita` di valutare le conseguenze di una scelta terapeutica, eccetera).
In questi casi seguire per forza dei dettami religiosi e` una non scelta ma una delega ad altri dell’esercizio di un proprio diritto di decidere delle proprie sorti.
Prima c’e` la liberta` di scelta individuale, poi vengono eventualmente le questioni confessionali religiose (che io abolirei in casi ospedalieri che riguardano la salute e l’incolumita` e la cura del paziente, poiche` sono intrusive e complicano le operazioni di guarigione o ristabilimento.
Un’altro discorso sono i malati terminali e le condizioni estreme, ma anche li` metterei in secondo piano le istanze religiose e darei la precedenza alla salute ed al mantenimento in vita del malato, per quanto possibile in buone condizioni.
Prima c’e` la liberta` di scelta individuale, poi vengono eventualmente le questioni confessionali religiose (che io abolirei in casi ospedalieri che riguardano la salute e l’incolumita` e la cura del paziente, poiche` sono intrusive e complicano le operazioni di guarigione o ristabilimento).
[19] Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani,
[20] ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue.
[29] ” (…)astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene”.
Qui non c’e` nemmeno scritto che non si possono fare trasfusioni a fini terapeutici. C’e` scritto di non fare riti sanguinari agli idoli, od azioni cosiddette impudiche di ascendenza veterotestamentaria (e non neotestamentaria), eccetera.
E appunto questi divieti avrebbero riguardato quelli che si convertono, non i gia` convertiti.
Inoltre a quei tempi non si conoscevano le modalita` mediche e scientifiche per fare le trasfusioni, le quali erano considerate ovviamente impudiche a causa della mancanza di conoscenza medico scientifica sulle possibilita` e sulle modalita` di trasfondere, naturalmente extrema ratio.
discutere il fondamento dei dogmi e simili e’ un esercizio di futilita’ considerando che le religioni stesse si basano su un mucchio di c…te: esempio su tutti: un morto che resuscita, figlio di un dio che lo ha sacrificato per placare la propria sete di sangue generata dai peccati della specie umana creata a sua immagine e somiglianza. L’unico principio che puo’ valere e’ l’autodeterminazione da parte di adulti consenzienti. Altrimenti dovremmo iniziare a discutere della sanita’ mentale di chi crede a certe storielle imbarazzanti, ma sappiamo bene che il ragionare a comparti stagni e’ una caratteristica peculiare umana.
Attenzione però: leggere un testo riportato da una Ultimissima come motivo per una scelta per una trasfusione non è a mio modo di vedere fondamentalismo, ma soltanto confronto e confutazione di una presa di posizione come quella qui dei TdG, mostrando che non è giustificata, come essi dichiarano, nemmeno dal testo biblico e ancora meno dal Nuovo Testamento.
A prescindere, ripeto ancorta una volta, che uno sia credente o meno.
Solo leggendo quello che c’è scritto e contestualizzandolo all’Evangelo, al Nuovo Testamento, alla Bibbia, la quale non è un libro del tutto scemo.
Ah dimenticavo….spero che col tempo, certe credenze religiose, superstiziose e non , vengano a mancare sempre più, un po di sara razionalità farebbe bene anche ai testimoni di Geova.
è un ossimoro, se a loro coglie una sana razionalità non saranno più testimoni di Geova!
I TdG si estingueranno quando non ci saranno più citofoni.
questa me la incornicio!
CE la incorniciamo! 😀
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
“….Ma costui denuncia i due medici, che rischiano un processo per violenza privata, lesioni colpose e somministrazione di trattamento sanitario non voluto. ”
Non so se ci avete pensato,ma il signore in questione avrebbe davanti a se un metodo efficacissimo per dimostrare sia ai medici che all’intera societa come disprezzi quella vita che
gli e’ stata salvata “abusivamente “,senza bisogno di ricorrere a mezzi legali.
Non dovrebbe fare altro che suicidarsi .
Come ?
La sua religione lo proibisce ?(Come tante altre del resto,chissa perche?)
Poveretto,chissa come gli rincresce.
E se magari ottenesse un indennizzo lo verserebbe certamente alle sue autorita religiose.
(Anche perche’ probabilmente glielo imporrebbero loro stessi.)
è vero, disprezzano la vita che il loro onnipotente gli ha donato e sono disposti a perderla pur di non accettare un caritatevole dono cristiano (da parte mia ateo) di un po’ di emoglobina.
Sono d’accordissimo che ognuno, in coscienza, debba avere la possibilità di scegliere se subire o meno un trattamento sanitario anche se salvavita, però ritengo che questi casi religiosi siano casi limite.
Perché una persona aderisce ad una fede? È veramente cosciente delle alternative o a quello a cui va incontro? Rifiuterebbe il trattamento se non dovesse temere punizioni ultraterrene? E perché le teme?
Per quanto mi riguarda, temo che una persona che rinunci così facilmente alla propria vita non sia proprio del tutto nel pieno delle sue facoltà.
Forse sono io che non capisco, forse sono i miei pregiudizi, però non posso fare a meno di domandarmi se qualcuno non sia alla fine manipolato.
La cosa su cui sono sicuro è che se fossi responsabile di una fabbrica o una azienda edile non assumerei personale che in caso di incidenti rifiuti cure come la trasfusione.
vero è anche che se credessero veramente, anche nel loro più profondo inconscio intendo, alla vita ultraterrena, dovrebbero desiderare di raggiungerla prima possibile
Legislazione semplice alla DucaLamberti74:
Art. 1) Se uno/una è minorenne interviene lo stato e applica i trattamenti sanitari che servono fregandosene dei genitori.
Art. 2) Se uno/una è maggiorenne e vuole seguire la sua religione e tali dettami NON danneggiano altri ma possono danneggiare solo lui stesso faccia pure.
Art. 3) Per chiarire Art. 2) …se uno vuole compiere suicidi rituali, rifiutare cure mediche, seguire visioni profetiche, compiere riti e cerimonie che possano compromettere lasua salute opersona..FACCIA PURE E SIA LIBERO.
Art. 4) In caso di morte per Art. 2 e 3 nulla è dovuto e il colpevole è solo il soggetto interessato ed è libero quindi di morire.
Art. 5) Se il soggetto riporta lesioni gravi, leggere o di media entità il servizio sanitario NON intervenga.
IN SINTESI.
Uno vuole seguire la sua religione fino alle estreme conseguenze e faccia pure…ma che NON rompa le scatole agli altri.
DucaLamberti74
No, un momento…. Ho letto una cosa del caso che non sapevo…
I medici hanno interpellato la procura che ha detto di procedere alla trasfusione. Secondo me non sono i medici a dover essere processati ma la procura: loro non hanno agito di loro iniziativa.
Poi di leggi ne so poco, magari dico una cazzata e il medico avrebbe dovuto rifiutarsi nonostante la decisione della procura… Ma a me pare assurdo. Se avessero agito di loro iniziativa realmente rischiavano la denuncia per omicidio…
Sono d’accordissimo con l’UAAR, che mi pare colga il punto: autodeterminazione di tutti gli adulti in possesso delle facoltà mentali, che le loro motivazioni siano laiche o religiose.
Non mi convince il ragionamento che fanno alcuni atei, per i quali la religione è da ritenere una malattia mentale e quindi la motivazione religiosa non andrebbe rispettata e in quel caso andrebbero impartite cure coatte. Intanto la religione non è una malattia mentale riconosciuta dalla psichiatria, è un sistema di credenze trasmesso per insegnamento-apprendimento, non mi risulta che nel cervello di una persona religiosa ci siano anomalie, che invece ci sono per esempio nella schizofrenia. Ma soprattutto, l’autodeterminazione del paziente o c’è o non c’è, non può esserci solo per i pazienti che la pensano in un modo.
Sono d’accordo con te ma permettimi di farti notare che anche la psichiatria è “un sistema di credenze trasmesso per insegnamento-apprendimento” in nome del quale sono stati perpetrati innumerevoli delitti come elettroshock e lobotomie. E non si tratta solo di errori del passato perché, al giorno d’oggi, l’uso di psicofarmaci rappresenta ancora una rozza ma impalpabile forma di barbarie nella maggior parte dei casi.
@Gabriele
Faresti meglio a far notare che anche l’integralismo islamico (tanto per fare un solo esempio)e’ trasmesso per insegnamento-apprendimento,basti pensare alle decine di migliaia di individui che non hanno altra possibilita di istruzione,anzi,di conoscenza del mondo esterno ,se non quella impartita dalle “madrasse”.
E gli effetti,a giudicare ormai da anni di cronache,non sembrano benefici per l’equilibrio mentale : basti pensare ai kamicaze,o alle violenze e imposizioni assurde su mogli e figlie ecc.
faresti bene ad apprendere che ora come ora, psicologia e psichiatria vanno anche a braccetto con le neuroscienze e si delineano molte evidenze. poi se tu hai problemi con una di queste due discipline, francamente non è affar mio.
(più o meno qualsiasi cosa è trasmessa per insegnamento-apprendimento)
la TEC tra parentesi si usa ancora, in certi casi. ma che io sappia praticamente mai contro la volontà dei pazienti.
e ovviamente con modalità diverse rispetto al passato.
@Kaworu
concordo col fatto che la psichiatria vada a braccetto con le neuroscienze, mi preme però ricordare che tuttora nel mondo accademico/scientifico il dibattito sulla scientificità della psichiatria resta aperto.
sicuramente psicologia e psichiatria non saranno mai come che ne so, la chimica. saranno (e già sono, in larga parte) come la medicina.
poi se parli di psicoanalisi, è tutto un altro paio di maniche.
@Kaworu
“sicuramente psicologia e psichiatria non saranno mai come che ne so, la chimica. saranno (e già sono, in larga parte) come la medicina. ”
Soltanto per puntualizzare:
mentre gli effetti dei farmaci o terapie varie su un organismo possono essere valutati in maniera oggettiva, con i test “in doppio cieco” ad esempio,non credo sia possibile valutare in maniera altrettanto oggettiva le varie terapie proposte dalla psichiatria,
Altrettanto difficile e’ valutare in maniera oggettiva le teorie psichiatriche sul comportamento umano,dato che la psiche non e’ certo osservabile in maniera analoga allo stato di un organismo fisico.
Penso che sarai d’accordo su questo.
ecco appunto, laverdure 😉
vedo che c’è una abbondante confusione tra i termini “psichiatria”, “psicologia”, “psicoterapia” e “psicoanalisi” 😉
gli psicofarmaci (che prescrivono gli psichiatri) hanno effetti ben tangibili sull’SNC.
alcune psicoterapie hanno effetti ben tangibili (vedi neuroimaging) sul SNC.
psicologia non equivale a psicoterapia, e non equivale a psicoanalisi.
per il resto, con le metodiche di neuroimmagini e altri mezzi (che comunque sono validi e attendibili) molte questioncine del comportamento umano son state e saranno valuate e osservate.
poi se tu stai parlando di “edipo o non edipo? questo è il problema” siamo in tutt’altro campo, questo si difficilmente indagabile in modo oggettivo (per la struttura stessa della psicoanalisi). che produca un cambiamento, possiamo invece discuterlo 😉
@Kaworu
Perdonami Kaworu, ma mi sembra che stai confermando il mio discorso.
Il neuroimaging e qualunque altro strumento diagnostico puo’ senza dubbio
fornire informazioni oggettive sullo stato fisico del cervello e connessi,informazioni preziose,ma che non possono sviscerare certo i sentimenti del paziente.
E credo che per molti pazienti i problemi psicologici non derivino da nessuna patologia fisica ma dagli effetti negativi di esperienze ambientali,come ad esempio gravi delusioni sentimentali,su cui non si puo’ intervenire con terapie fisiche,ma cercando di individuare gli schemi fondamentali del comportamento umano,
e qui ricadiamo in un campo dove e’ estremamente difficile fornire prove oggettive a sostegno di qualunque teoria.
beh si, con una risonanza (per dire) non è che vedi se il paziente aveva problemi col padre, con la madre o con la nonna 😉
per il resto, geni & ambiente in varie percentuali.
ma tu stai parlando mi pare fondamentalmente di teorie psicodinamiche/psicoanalitiche.
che non sono psicologia (o comunque non certo tutta, anzi XD).
la psicologia che faccio io è assolutamente documentabile con test & neuroimaging, niente di astratto. per dire 😉
@Kaworu
Ammetto di essere totalmente estraneo alla materia,ma credevo che i problemi legati al cervello “fisico”,come tumori ,malformazioni,lesioni da cause esterne ecc
fossero di competenza della neurologia,anche se ovviamente si ripercuoteranno inevitabilmente sulla psiche del paziente,al pari del resto di qualunque malattia fisica.
Pensavo che la psicologia si occupasse dei problemi della personalita,anche in pazienti fisicamente sani.
« Non mi convince il ragionamento che fanno alcuni atei, per i quali la religione è da ritenere una malattia mentale e quindi la motivazione religiosa non andrebbe rispettata e in quel caso andrebbero impartite cure coatte »….
@Giulio
Posso chiederti chi sono questi atei che considerano (ovviamente a torto) che la religione è una malattia mentale ? Grazie per la risposta
…presente! ;P
Concordo sul fatto che la religione sia una malattia mentale: è (come minimo) un delirio!
Poi, il fatto che le religioni siano molto diffuse nel mondo configura la diagnosi di delirio collettivo.
Freud considerava la religione una nevrosi.
Pendesini, hai mai conosciuto persone ‘veramente’ religiose? io sì, e fanno paura.
Anch’io conosco persone veramente religiose, e sono tutte molto coinvolte nella propria comunità: che a me sembra il VERO motivo per cui sono veramente religiose: a quest’uomo non sembra peccato la trasfusione perché contrasta con quanto dice la sua religione che dice che contrasta con la Bibbia (anche se lo dice solo dal 1945 e anche se nella Bibbia il concetto di trasfusione non esiste), ma perché accettare la trasfusione lo avrebbe bandito come fuori legge dalla sua comunità. E’ una questione di approvazione sociale, non di principio “religioso”: per lui vivere senza il gruppo dei Tdg è inaccettabile come per quella donna vivere senza un piede.
Sono poi curiosa di vedere come si comporteranno questi capi religiosi quando il sangue si potrà produrre dalle proprie cellule staminali (o cosa pensano già ora dell’autotrasfusione per interventi programmati).
@ Diocleziano
Quelle persone che hanno qualche potere all’interno della Chiesa fanno paura, quei creduloni adoratori dei modellini appesi fanno pena.
“…Posso chiederti chi sono questi atei che considerano (ovviamente a torto) che la religione è una malattia mentale ?…”
Se non sbaglio Odifreddi ha detto da qualche parte che la religione é una forma di pazzia.
In parte concordo, a certi livelli lo é sicuramente, e non mi riferisco solo ai testimoni di geova che rifiutano le trasfusioni per i propri figli facendoli morire, ma più in generale a tutti gli integralisti talebani (proprio come gli islamici, per intenderci).
@ Sandra
“Sono poi curiosa di vedere come si comporteranno questi capi religiosi quando il sangue si potrà produrre dalle proprie cellule staminali (o cosa pensano già ora dell’autotrasfusione per interventi programmati).”
Ho saputo direttamente dai TdG che ad essi è vietata anche l’autotrasfusione; al massimo è ammessa la dialisi, nella quale non si viene a formare una vera discontiniutà tra il corpo del paziente e il sangue che percorre il circuito di tubi che lo depura.
Sofismi o deliri, secondo te?
@Lorenzo Galoppini
“In parte concordo, a certi livelli lo é sicuramente,…”
Anch’io concordo,e faccio notare questo:
masochismo e sadismo ( per esempio)sono giustamente classificati come disturbi dalla psichiatria,ma in “forma leggera”(chiamiamola cosi) direi che sono comuni a tutti,nessuno escluso.
Sculacciare,mordicchiare ecc la propria ( o il proprio) partner durante un rapporto intimo,e lasciarsi fare lo stesso da lei ( o lui) sono comportamenti normalissimi,ed esempi analoghi se ne potrebbe fare un ‘infinita.
Diventano vere patologie se si superano i limiti,come purtroppo accade non di rado.
Allo stesso modo,diciamolo pure,un desiderio di spiritualita,di evasione dalla realta ecc come e’ offerto dalla religione e’ insito nella natura umana,ma se si superano i limiti del buon senso sulla spinta di manipolazioni esterne,fatto purtroppo comunissimo,si hanno le conseguenze ben note.
La depressione è una malattia riconosciuta??? E chi lo dice? La psicologia?? La psichiatria?? Sono queste scienze o anch’esse una delle tante forme in cui gli esseri umani interagiscono in gruppi? Se libertà deve essere che lo sia in tutto e per tutto. Con questo non dico che lo stato di “depressione” non possa essere modificato ma solo che esso non incide sulla nostra falsa illusione di libero arbitrio più di quanto non lo faccia qualsiasi altro stato mentale. Imporre la propria visione del mondo ad un individuo in uno stato di depressione, sempre a mio avviso, è una violenza che si pone sullo stesso piano di quella subita dal TdG.
Per il resto condivido pienamente la posizione assunta dall’UAAR.
Depressione e tristezza sono cose diverse, tristezza è uno stato d’animo, di solito indotto da fatti esterni (per esempio un lutto o una perdita anche materiale) la depressione è un “disturbo dell’umore” non causato da fattori esterni. Esiste molta letteratura al riguardo (per esempio http://www.saperesalute.it/disturbi-patologie/depressione).
Imporre la propria visione del mondo a chicchessia è sbagliato a prescindere, curare un depresso, che magari lo chiede anche, è dovuto, almeno secondo la mia modesta opinione. Se poi, una volta guarito, decide comunque di farla finita, allora sì che può essere considerata una sua libera scelta.
Per ritornare IT penso che nel caso specifico “qualcuno” ha sbagliato, sarà l’indagine, se ci sarà, a decidere chi e come. Io penso sia stato il magistrato… ma forse fuorviato dalle informazioni avute dai medici…
Per quanto riguarda i minori occorre sempre vigilare, indipendentemente dalle idee dei genitori… so di vegani molto atei e molto fanatici che han fatto ammalare i propri figli per un eccessivo “adeguamento” alle proprie idee, quindi preoccupersi solo dei figli dei TdG (mi riferisco ad altri commenti, scusami, ma ho fretta :-/ ) è semplicistico se non peggio. Conosco TdG molto religiosi e non mi fanno paura neanche un po’, e anche a livelo di fastidio non sono nemmeno paragonabili a certi soggetti che girano anche qui 🙂
@Gabriele
La depressione è ufficialmente riconosciuta, cioé considerarta come una patologia, caratterizzata da sintomi comportamentali ed affettivi che alterano il comportamento dell’umore di una persona. Ma anche un sindromo che puo’ alterare -o compromettere- le decisioni (o ideazioni) spesso suicide -in certi casi gravi- del paziente….Una persona affetta di depressione grave deve essere imperativamente curata, anche se non lo desidera, poiché il suo stato mentale è da considerare abnorme ho confuso, quindi incapace (in certi casi gravi) di prendere decisioni razionali, e inoltre potenzialmente suicida !
Ritengo che in questi casi, il medico deve solo fare capire che la trasfusione non puo’ essere rifiutata ; cioé cercare di convincere il TdG che la conseguenza in caso di rifiuto puo’ essere letale. Qui finisce il suo mandato ! Premesso che il TdG sia maggiorenne ed abbia tutte le sue facoltà mentali, è lui -e lui solo- che deve decidere ! Ne il medico ne altri possono obligare una persona (premesso non abbia squilibri mentali) ad una qualsiasi cura. Punto
Mi sa che i TdG riusciranno (forse) a capire in un futuro prossimo che certe convinzioni, dedotte da libri a contenuto più che dubbio -per non dire assurdo- devono essere -nel loro interesse- evitate !
P.S. Giriamola come vogliamo, ma quando una persona si comporta in modo irrazionale (come in questo caso ma non solo), troviamo che la causa principale ha sistematicamente un denominatore comune : l’IGNORANZA !…..
http://dallapartedialice.wordpress.com/2012/11/15/vivi-o-muori-limportante-e-che-lo-fai-come-dio-comanda/
Non è vera la solita fregnaccia che ci viene raccontata sull’indisponibilità della vita umana. No, la cosa è un tantino diversa: sei libero di lasciarti morire solo se lo fai in nome di un precetto religioso. E non sei libero di vivere, ma devi morire, sempre in nome di un precetto religioso. Così come è in nome di un precetto religioso che Welby o Eluana erano costretti a restare in vita.
La Bibbia vieta anche espressamente di avere il cesso in casa. Secondo il Deuteronomio, il cesso deve essere collocato in fondo al villaggio, in un posizione riparata affinché Dio, qualora si degnasse di visitare il suo popolo, non finisca con il calpestare la m ….
Vorrei sapere se i Testimoni di Geova mettono in pratica anche ciò che viene comandato da questo versetto e quindi pretendono, qualora fossero ricoverati all’ospedale, di avere dei servizi conformi al dettato biblico.
questa è grandiosa! grazie dell’informazione!!!! 😉
@ Otto Permille, ma dai, dove è di preciso questa chicca ??
molti musulmani non aprono la finestra del bagno dopo aver finito il loro bisogno, per non disturbare allah con la puzza, non so se è scritto oppure invenzione di qualche mullah perverso?
Ma Allah non è ovunque? Quindi anche nello sciacquone…
@ Tizio – e se sei costretto a farlo in mezzo al deserto, difficile chiudere le finestre!!! Immagino il fastidio di allah per le latrine a cielo aperto del terzo mondo 🙂
🙂 🙂 🙂
La logica dell’argomentazione è robusta ed in effetti il Testimone di Geova doveva vedersi riconosciuto diritto ll’autodeterminazione (sopportandone le conseguenze del caso), però se ragiono un po’ “de panza” lo trovo difficile da accettare… cioè, ci vedo una grossa differenza con caso Welbi: quest’ultimo non aveva alcuna speranza di guarire o di continuare a vivere in modo dignitoso (si trattava solo di una lunga agonia), mentre nel caso di questo Testimone di Geova la cura era efficace e non c’era la semplice speranza ma la certezza di poter continuare a vivere [u]quasi[/u] come prima (senza una mano e, mi auguro non sia così, con i sensi di colpa per il “peccato”)… probabilmente anche per questa persona la vita che sta vivendo ora non era degna di essere vissuta (ovviamente io non riesco proprio a comprendere tale posizione).
Rispettare il principio di autodeterminazione è giustissimo, ma boia se è difficile!
Quello che mi crea le maggiori difficoltà è stabilire quando una scelta ricada sotto la sfera dell’autodeterminazione e quando no (e quindi si possa intervenire dall’esterno sulla scelta)… cioè, posto che il discorso si applica solo ad individui pienamente capaci di intendere e di volere, mi viene da pensare che possa rientrare sotto il cappello dell’autodeterminazione tutto quello che ha ricadute esclusivamente sulla propria sfera personale (anche quando si tratta di cose dannose per se stessi e di scelte non suffragate da motivi validi… del resto, chi si prende la briga di fare un elenco di situazioni, scelte e motivi universalmente validi? a parte le religioni, ovvio…:evil:) e che in tutti gli altri casi si debba mediare con la sfera degli altri individui coinvolti (in altre parole si possa metterci il becco)… E qui mi finisco in cortocircuito, perché mi sembra necessario stabilire una scala di situazioni-scelte-motivazioni universalmente valide per poter negoziare tra le varie istanze.
Poniamo ad esempio (mi ispiro al caso della news) che una persona voglia morire per dei motivi religiosi (come il rifiuto di una trasfusione perché considerata peccato), ma che magari abbia dei figli a carico che rimarrebbero orfani ed un patner che rimarrebbe solo: è più importante l’interesse delle persone su cui ricadrebbero alcuni effetti di questa scelta, oppure i motivi religiosi di questa persona? Dal mio punto di vista la risposta è abbastanza ovvia, ma la persona che vuole morire magari non sarebbe tanto d’accordo perché ritiene la propria posizione “non negoziabile” in quanto motivata da un assoluto, che deve per forza essere sempre in testa a tutto e da cui tutto dipende…
E se non si riesce a stabilire una scala di criteri universale? La si decide a maggioranza (ipotesi che scarterei in partenza)? Si può pensare di approssimarla? E come comportarsi nelle situazioni in cui non si riesce a trovare una risposta “di default” su cui tutti sono d’accordo?
Da non credente non considero valida alcuna argomentazione basata su motivi di fede (questo mi semplifica non poco le mie scelte!), però rimane il grosso problema di mediare con chi invece ritiene valide quelle argomentazioni (e le ritiene assolutamente valide, tanto quanto il mio ritenerle assolutamente non valide)… non se ne esce facilmente…
E poi, messi da parte per un attimo i casi in cui c’entra la fede, ci sono tutte quelle situazioni in cui si sono motivazioni concrete che si scontrano ed è difficile (se non impossibile) trovare una scala di priorità…
Bella l’autodeterminazione, bello il libero arbitrio, ma era indubbiamente più comodo e facile quando c’era qualcuno che dall’alto mi diceva cos’era giusto e cosa sbagliato e tutto quello che potevo fare era obbedire…
Magari le mie sono solo delle “contorte elucubrazioni mentali”, però sento di avere bisogno di una logica robusta con cui prendere delle decisioni ed esprimere delle valutazioni in modo serio, coerente e solido; non posso orientarmi come una banderuola a seconda di come borbotta la mia pancia o, comunque, muovermi in un impianto poco solido se voglio usare la ragione…
(forse è meglio se me ne vado a dormire)
bravo
Bentornato al parroco di Funo ,di fronte alle new entry dei troll
sei il meno peggio.
“bravo”: nel senso che ho fatto bene ad andare a dormire? 😀
Comunque, giusto per evitare fraintendimenti, non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di rinunciare ad autodeterminazione e libero arbitrio in favore di qualcosa calato dall’alto (anche se è indubbiamente più comodo limitarsi a seguire le indicazioni fornite da qualcun altro rispetto a dover scegliere da soli in modo razionale), né ritengo di poter trovare un sistema di situazioni-decisioni-motivazioni/criteri decisionali nella fede (anche se per un credente potrebbe apparire come la soluzione perfetta, del tipo “quello che mi dice la mia fede è sicuramente giusto, nessun’altra fede è vera e dunque quello in cui credo può essere scelto come criterio assoluto”… so che è facile buttare un discorso in quella direzione, ma non funziona per chi si muove su un piano strettamente fisico – cioé chi non crede in nulla – e per chi si muove in una metafisica diversa – cioé chi crede in un’altra religione).
Cioè… non vorrei mai che il mio post precedente passasse per una difesa (magari non del tutto conscia) di un approccio fideistico a certe problematiche…
Detto questo, mi rimane il problema del metodo decisionale…
salve parroco, e’ stato impegnato a salvare le vecchiette danesi?
per me è un circolo vizioso,il tipo e andato in ospedale ,sapeva che potenzialmente poteva entrare in contatto con sangue,alcuni non mi ricordo mi dissero che i TDG,non erano d accordo con le tac,come sulla storia delle foto fatte in modo consapevole..poi posso errare,,sè accettiamo la liberta religiosa allora dovremmo accettare la guerra santa dei mussulmani,che nel loro dettati,dice che chi infanga il suolo sacro del islam,deve essere punito .
la liberta non esiste di per sè sono le condizioni che ci mostrano i suoi limti,che possiamo compnderla.
la situazione sarebbe diversa per chi non puo e oggettivamente sapere sè e libero.
No. Secondo me, la scelta di non ricevere una trasfusione, come quella di non volere amputarsi una gamba dell’esempio che ho postato più sotto, riguarda solo il singolo. Lui, meglio di chiunque altro è capace di conoscere ciò che è meglio per se stesso. Nessun’altro può mettere bocca sulle sue scelte.
Accettare la guerra santa dei mussulmani, o altre amenità religiose simili riguardanti una collettività, una società intera, o un complesso di più individui, non è paragonabile a questo genere di scelte, che sono completamente individuali. Tantopiù se queste “libertà religiose”, sono un pericolo o un potenziale pericolo per gli altri.
A me personalmente non può fregare di meno, se un individuo rinuncia alle cure, per i motivi più disparati (troppa sofferenza, inutilità delle cure, motivi religiosi, accanimento terapeutico, o perchè si è svegliato con la luna storta).
Approfondito il fatto che sia sano di mente, e questo operaio TdG lo era, anche se dal nostro punto di vista di non credenti possiamo evidenziare o sospettare un eventuale plagio religioso di fondo, non vedo proprio il perchè dobbiamo negare un diritto o una libertà ad un altro individuo.
Vedetevela come meglio volete, ma le parole di John Stuart Mill, sono un pilastro fondamentale sul quale poggia il riconoscimento delle Libertà individuali. Non è possibile riconoscere questa libertà o l’autodeterminazione di un individuo, ad intermittenza, a seconda dei casi.
Secondo me un individuo che per ben 17 volte (!) a distanza di tempo, rifuta le cure, non può essere considerato una vittima di plagio. Tantopiù se ci sono già stati casi simili, dove la religione non centra un bel nulla di nulla, tipo questo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/02_Febbraio/19/malata.shtml
Per me uno che si lascia morire per ottemperare ad un’ assurdità come questa non è sano di mente, visto che la sua ideologia arriva ad inibirgli l’istinto di conservazione, che è cosa ben diversa dal seguire una religione nei suoi rituali senza mettere in pericolo se stessi.
Certo, dove non c’è riconoscimento della malattia nè diagnosi medica, è difficile parlare di malattia, eppure faccio fatica a non considerare patologico un comportamento del genere.
Difficile in ogni caso parlare di rispetto della libertà, visto che senza intelletto lucido la libertà è solo una parola.
La capacità di intendere e volere di un individuo, si può ben distinguere. Questo operaio, per ben 17 volte a distanza di tempo, ha confermato il rifiuto delle cure. Era lucidissimo. Nessuno avrebbe dovuto intervenire sulla sua scelta.
Quindi se uno per 17 volte conferma di essere Napoleone vuol dire che è sano di mente e che si deve credergli?
Dite quel che vi pare, ma per me uno che fa una scelta così non è lucido.
Cosa non hai colto della frase “La capacità di intendere e volere di un individuo, si può ben distinguere” (sottointeso “dalla sua eventuale incapacità di intendere e volere”). Un TSO infatti, non lo riservano a tutti, ma solo in casi specifici e particolari.
@ Manoni.
Se, da come lei sembra dire nella frase successiva, ciò che lo rende distinguibile è ‘Questo operaio, per ben 17 volte a distanza di tempo, ha confermato il rifiuto delle cure.’. così da dedurre poi ‘Era lucidissimo’, mi pare di averLe già risposto, ovvero: se uno dice di essere Napoleone per 17 volte possiamo dire che è lucidissimo solo perchè ripete, convinto, la sua follia?
Semmai Lei potrebbe dirmi che la psichiatria non considera tutto ciò follia, e questo sarebbe un argomento molto più serio di quello del ‘ripetere’.
Ma la psichiatria muta: un tempo gli omosessuali erano considerati malati, oggi ci si domanda sugli asessuali…nulla toglie, al contrario. che un domani alcuni comportamenti come questo possano essere considerati disturbi patologici.
E infatti sulla psichiatria come scienza ci sono molti dibattiti.
Però, visto che la sua risposta non è scientifica ma personale, io personalmente continuo credere che uno che preferisca morire piuttosto che fare una trasfusione perchè glielo dice una religione, non sia sano di mente.
@ Ermete Rana
“io personalmente continuo credere che uno che preferisca morire piuttosto che fare una trasfusione perchè glielo dice una religione, non sia sano di mente.”
questo lo riservi solo a chi preferisce morire perche glielo dice una religione o lo estendi anche per altri comportamenti fuori dal comune ??
@ Bardhi
Domanda da un milione di dollari la Sua.
Dipende da due cose: il livello di stranezza (in questo caso sacrificare la vita è il livello massimo) e il contesto socioculturale ed economico.
Esempio: se una persona sottoculturata, in condizioni di miseria viene persuaso che facendo il kamikaze andrà in paradiso e miglioreà la vita della sua gente non è matto ma solo ha pochi strumenti critici, se una persona istruita e benestante e senza problemi di sorta si convince ascoltando qualche santone che è bene fare il kamikaze, comincio ad avere dei dubbi sulla sua salute mentale.
Uscendo dalle religioni: se uno deve difendere il proprio Paese e dunque la propria gente da un’invasione reale mettendo a rischio se stesso non è matto, se uno cade in una paranoia nazionalista come Breivik ho dubbi sulla sua salute mentale.
So che la psichiatria si orienta, ad oggi, in altre vie, ma ho troppo rispetto per il buon senso e per la ragione per svenderli così, in nome di qualche diritto astratto, che dove non c’è razionalità è anche difficile definire tale, visto che il diritto stesso è figlio della ragione.
ok chiaro, ma non credo che basti “il contesto socioculturale ed economico” solo come esempio, Antonioni non aveva problemi di sorte, non so se potevamo applicare il TSO.
La noia è pure une sconosciuto ma potente motore della società umana, anche se non lo calcola nessuno.
« Freud considerava la religione una nevrosi.
Pendesini, hai mai conosciuto persone ‘veramente’ religiose? io sì, e fanno paura ».
@Diocleziano
–Il fatto che Froid abbia considerato la religione una nevrosi NON significa che lo sia ! Di quello che ha scritto Froid, ne rimane ben poco, diciamo un 10% ; il resto è già da tempo stato cestinato….
–Non dobbiamo confondere una persona normalmente religiosa -la quale non è sistematicamente affetta da nessuna patologia- con una fanatica nevrotica o psicotica ecc…sia credente che atea ! Sarebbe oltretutto eticamente ingiusto ; ritengo sia una necessità rispettare chi non la pensa come noi atei, specialmente se non crea nessun pregiudizio familiare e/o sociale.
P.S. Sono esistite e tuttora esistono persone atee che « fanno paura »…
L’uomo, ateo o credente che sia, non puo’ essere che psicologicamente incoerente !
Freud e non Froid ! ovviamente
pardon
“…Sono esistite e tuttora esistono persone atee che « fanno paura »…”
Sì, comunque sono molte di meno delle persone religiose, questo va detto.
@San Culamo -Federico Tonizzo
Non considero una persona poco o insufficentemente o pseudo-colta, inevitabilmente malata o affetta da una qualsiasi patologia. Poiché se cosi fosse, saremmo tutti da considerare -anche se a diversi livelli- dei casi « patologici » !
Domanda : esistono atei che ritengono l’illusione una caratteristica propria e/o esclusiva dei credenti ?
L’illusione è la caratteristica degli illusi, i credenti sono caratterizzati dalla creduloneria.
@ alessandro pendesini
“Domanda : esistono atei che ritengono l’illusione una caratteristica propria e/o esclusiva dei credenti ?”
Credo che illudersi, produrre illusioni, sia implicito nella condizione umana. La consapevolezza della precarietà dell’esistenza di ogni singolo individuo (consapevolezza esclusiva – a quanto se ne sa – della specie uomo, quale che ne sia il livello… per altro sempre ‘in fieri’) – spinge, per l’istinto di sopravvivenza, a ‘darsi da fare’ per cercare di ovviarvi… ed è proprio questo istinto di sopravvivenza che povoca il desiderio/esigenza di ‘suprerare’ i limiti, vissuti inevitabilmente come tali, di questa condizione. Ora, una tale esigenza – in quanto, come dicevo, implicita nella condizione umana (altra cosa dalla natura umana, quast’ultima mai codificata una volta per tutte) – è tale sia in credenti che in non credenti… e tale rimarrà quale che sia il modo di affrontarla. Ecco, ma è proprio il ‘modo’ cui si ricorre per far fronte a questa esigenza ciò che dovrebbe (dico ‘dovrebbe’ non a caso) distinguere il credente dal non credente: o si ritiene di poterlo fare puntando su ciò che si può ricavare dalla condizione umana per quello che è, su ciò che di volta in volta la facoltà razionale rende possibile ricavarne… oppure si punta a ‘trascendere’ questa condizione postulandone un’altra in grado di permettere una qualche forma di sopravvivenza anche dopo la morte, quale che sia il modo di prefigurarsela. Ora, da questo punto di vista è il credente che si illude (sente l’esigenza, quindi spera, desidera, come tutti, di trovare una risposta… ma poi ritiene di averla trovata ‘oggettivamente’, concretamente, in un’altra dimensione… e di fatto si trova in mano solo e sempre l’esigenza), mentre il non credente ‘dovrebbe’ non illudersi in quanto si rende conto della falsa risposta data dal credente all’esigenza. Perchè dico ‘dovrebbe’? Perchè spesso il non credente rischia di illudersi di essere esente da ogni illusione quando non tiene nel dovuto conto da cosa essa deriva, cioè da una condizione che è sua come di tutti… e così può rischiare sempre a sua volta di trovare ‘risposte illusorie’, appunto, senza rendersene conto. La casistica è innumerevole.
Dando l’opprtunità, tra l’altro, al credente di ribattere che anche l’ateismo è in fondo una credenza. Una religione.
Ottimo intervento!
@Bruno
Condivido, in linea di massima, il tuo commento. Mi sia concesso aggiungere qualche precisazione :
Quando il nostro cervello soffre, cerca di porre rimedio inventando o illudendosi fantasmando, cioé dare un significato a qualcosa che ne è privo. –L’uomo è il solo animale che puo’ deliberatamente ignorare le informazioni razionali fornite dal suo encefalo quando è posseduto da certe passioni (la cognizione regna ma non governa !) Ma anche il solo che utilizza l’autoinganno come mezzo per evitare delle idee o emozioni sgradevoli ! Questo dovrebbe spiegare certes scelte metafisiche e/o mistiche ecc… Ho il sospetto che una delle cause di questa caratteristica umana consiste nell’avere (sia pur illusoriamente) il « controllo » della situazione, la quale tende a rafforzare il nostro sistema immunitario, mentre la perdita di controllo (dovuta ad esempio a uno stress o malessere continuo), l’indebolisce ! Questo potrebbe spiegare i perché della vulnerabilità a certe patologie infettive (e non solo) durante questo periodo.
NB :Kanizsa (e non solo) ha dimostrato che i contorni illusori non esistono nel mondo fisico, sono costruzioni/proiezioni della nostra mente ! La potenza proiettiva del nostro cervello è tale che non raccoglie solo i dati del mondo, ma si costruisce il mondo sensibile in funzione dei suoi progetti, cioè a delle risposte sovente determinate da una condizione emotiva correlata a paure irrazionali (angosce) e desideri, chiave delle sue allucinazioni ! (chiedo scusa per eventuali francesismi)
@bruno gualerzi
Concordo. Ed infatti anche i riduzionismo scientifico materialista è una grande illusione. Pendesini ne è una vittima esemplare.
Per esempio quando dice che l’uomo è il solo animale che può deliberatamente ignorare le informazioni razionali fornite dal suo encefalo. Ma come? Esistono altri animali razionali oltre l’uomo? Si è mai vista una scimmia filosofeggiare? E se no, allora cosa s’intende per animale razionale? E se l’encefalo fornisce all’uomo le informazioni razionali, allora l’uomo è altra cosa dall’encefalo, ovvero il ricevente di quelle informazioni. Dunque Pendesini, noto fautore monista, cade nell’illusione dualista quando è costretto a sfruttare la parola. Il fatto è che la parola non fa parte del mondo fisico ed il linguaggio è altra cosa dall’encefalo che ne consente l’elaborazione e l’espressione. Allora chi scrive e parla, ancorchè si dica un ferreo monista, deve penetrare nel mondo metafisico delle parole.
Ciò che ancora Pendesini non ha capito, e non capirà mai, è che la mente umana è metafisica e già trascende la materia. Anzi lo stesso Alessandro Pendesini è metafisica.
Antonio72,
visto che sei metafisica non avrai problemi a farti prendere a bastonate in testa (sempre assumendo che nel tuo caso si notino le differenze prima/dopo).
Io mi chiedo come si faccia a confondere certi giochetti semantici con argomenti che possano avere uno straccio di valore.
@ alessandro
(Non preoccuparti dei francesismi: sono sempre meglio di certi ‘italianismi’).
Quelle che tu chiami ‘precisazioni’ credo che in realtà siano molto di più, cioè la descrizione dei meccanismi, alcuni verificati, altri – se ho capito bene – solo ipotizzati ma pur sempre su basi scientifiche, che possono caratterizzare, trovandolo (o ponendolo?) ‘in sofferenza’, la ‘vita’ del nostro cervello… quindi la nostra. Meccanismi che naturalmente sono condizionati da scelte (qui non entro nel merito se ‘libere’ o a loro volta condizionate… ma sono orientato a ritenere che si tratti di una reciprocità dove è difficile, forse impossibile, distinguere tra causa ed effetto) diciamo così ‘culturali’, in ogni caso ‘esterne’… quelle che comunque (patologie organiche a parte) credo siano la causa di altre patologie, in questo caso, appunto, ‘culturali’. Possiamo scorgere in queste specifiche patologie la causa della fuga nelle illusioni, con quel che ne consegue quando si tira in ballo la ‘trascendenza’?
(Scusa il pressapochismo molto poco scientifico delle mie considerazioni, ma questo ho creduto di poter dedurre… senza entrare nei particolari per i quali non ho alcuna competenza… dal tuo intervento, per il quale ti ringrazio)
Leggo adesso il commento di Antonio.
Anche se parlo di ‘altre illusioni’ oltre a quelle propriamente religiose, non per questo ritengo la causa di entrambe di natura ‘metafisica’, anzi! Il fatto che l’uomo sia un ‘animale razionale’ (definizione di Aristotele) non lo pone su una scala gerarchica superiore – pur ovviamente differenziandosene – rispetto ad ogni altro essere vivente. Il linguaggio, inteso come parole con cui l’uomo elabora ed esprime la facoltà raziocinante, è uno dei tanti strumenti di cui l’evoluzione l’ha dotato.
Che poi (parere mio) certe ‘divinizzazioni’ della scienza sconfinino nella metafisica stravolgendone lo statuto (come del resto può accadere anche con la ‘divinizzazione’ delle ideologie, o con qualsiasi altra forma di fideismo), è da vedere come residuo, duro a morire, di un pensiero magico-religioso con il quale si sono ontologizzate le illusioni. Illusioni da ‘spiegare’ anche (e per detrminate esigenze conoscitive, soprattutto) con metodo scientifico, come fa pendesini, in quanto sono pur sempre di natura bio-fisiologica.
@bruno gualerzi
La mente umana è già metafisica in quanto trascende le proprietà biologiche delle connessioni neurali. Non si può avere alcuna facoltà raziocinante senza il linguaggio umano, ed infatti l’evoluzione non ha dotato di questa proprietà alcun altro essere vivente. In natura, non solo non esiste qualcosa che assomigli al linguaggio umano, ma nemmeno ad un prelinguaggio. Allora il linguaggio non è affatto uno dei tanti strumenti forniti dall’evoluzione, ma è ciò che rende l’uomo quello che è, ovvero rappresenta la discontinuità biologica tra l’uomo e l’animale. E questa è un’evidenza scientifica, non religiosa.
E l’aspirazione dell’uomo verso l’infinito può essere solo il frutto della ragione umana, non è affatto irrazionale, anzi è la razionalità spinta alle sue potenzialità estreme. La stessa scienza naturale percorre questa strada in quanto, non essendo mai paga delle conoscenze acquisite, tende praticamente all’infinito (il limite è tecnologico, non scientifico). Non è affatto un caso che la scienza naturale si sia sviluppata nell’occidente cristiano. In definitiva, sono proprio quelle che considera illusioni ad avere consentito il progresso umano, soprattutto la “divinizzazione” della matematica astratta, ovvero il linguaggio scientifico capace di descrivere la realtà fisica. E’ ridicolo pensare che il concetto di Dio abbia impedito il progresso umano, non solo scientifico, quando è vero proprio il contrario. Nietzsche ha potuto dire che Dio è morto perchè evidentemente fino ad allora era vivo e vegeto ed era inconcepibile che non lo fosse. E non è neanche morto, si è solo trasmutato nell’onnipotenza tecnico-scientifica. Almeno per gli atei. Come Pendesini.
“Discontinuità biologica tra l’uomo e l’animale.” Antonio, non è una necessità impellente spiattellare davanti al mondo la tua colossale ignoranza scientifica; e quella citata è soltanto la punta dell’iceberg: tutti i tuoi “ragionamenti” sono soltanto pregiudizi mandati a memoria e completamente scollegati dalle conoscenze che chiunque affronti questi argomenti è tenuto ad avere.
Torna a Petrarca, va’.
“La mente umana è già metafisica in quanto trascende le proprietà biologiche delle connessioni neurali”
Scusa Antonio, ma sulla base di quanto di verificabile – se si esclude il ricorso alla fede – puoi affermare questo? Dove si riscontra il ‘trascendimento’? Non credo proprio che lo si possa dedurre dalle ‘proprietà biologiche’… perchè, o sono biologiche, o diventano un’altra cosa nel momento in cui sono analizzate sulla base del pre-giudizio fideistico. Anche l’approccio scientifico può essere pre-giudiziale? Possiamo anche chiamarlo così, ma si tratterebbe comunque di un pregiudizio inevitabile in quanto dovuto ai limiti insuperabili della ragione umana (ma non ne esiste un’altra, se non ‘inventandosela’) di cui lo scienziato coerente con lo statuto della scienza è ben consapevole. Quei limiti che invece i credenti ritengono di poter superare. Illudendosi, appunto.
Tutto il resto delle tue argomentazioni (con alcune delle quali personalmente potrei anche concordare, ma solo se prese a sè) ne è poi condizionato.
@bruno gualerzi
Dove si riscontra il trascendimento?
Dappertutto, fuori e dentro di noi. L’uomo vive immerso in un mondo ricco di simboli, ed il simbolo trascende la materia da cui è composto. Ma se il simbolo trascende la materia, allora anche l’uomo, essendo l’unico animale simbolico della Terra, deve trascenderla. Me lo dice quindi la ragione. Ma non me lo può dire la scienza naturale, in quanto si occupa di materia, biologica ed inerte. L’alternativa è credere fideisticamente nelle presunte mirabilie della IA forte. Sono le vie di mezzo ad essere illusorie.
Veramente l’uomo attuale è l’unico sopravvissuto con un linguaggio simbolico, in realtà in passato ci sono stati almeno altri due primati con un linguaggio simbolico (Neandertal e uomo di Denisova), mentre la questione è controversa con gli ominidi precedenti e, comunque, si riconosce l’esistenza di una proto-lingua intermedia tra quella dei primati e quella dei sapiens.
Inoltre se non esistono certe strutture all’interno del cervello certe cose sono impossibili: quindi senza l’hardware il software non si può sviluppare. Quindi considerare metafisica e trascendenza ciò che oggi noi non sappiamo ancora è come quando dicevano che Zeus era la causa dei fulmini.
Qui c’è un articolo di Le scienze che tratta delle differenze tra altri primati e uomo riguardo a linguaggio e cervello.
http://www.lescienze.it/news/2012/11/21/news/cromatina_epigenoma_cervello_essere_umano_primati-1377210/
“L’uomo vive immerso in un mondo ricco di simboli, ed il simbolo trascende la materia da cui è composto”
E perchè mai il simbolo dovrebbe trascendere la materia da cui è composto? Da quale dimensione trascendentale dovrebbe arrivare se non dalla materia? Il simbolismo è il prodotto di una delle tante operazione svolte dalla nostra mente, la quale opera come opera perchè è fatta come è fatta, cioè, detto alla buona, da materia in movimento. Poi tu puoi ritenere che questa atttività sia ‘guidata’, resa possibile, da una qualche forma di trascendenza… ma, caro Antonio, siamo alle solite: potete credere ciò che volete, ma, una volta per tutte, non pretendete di dare spiegazioni razionali delle vostre credenze! Affermare che la fede non confligge con la ragione è, appunto, una credenza basata… sempre se si vuol tirare in ballo la ragione, e come più volte ho cercato di argomentare… su un sostanziale circolo vizioso (“credo un intelligam” e “intelligo ut credam”, dicono i dottori della chiesa: dove la causa e dove l’effetto?). Accontentatevi – si fa per dire – del “credo quia absurdum”, per altro anche questo argomeno così evidentemente razionale (^_^), tirato in ballo dagli stessi dottori. Lasciate perdere la razionalità.
@ alessandro pendesini
“Domanda : esistono atei che ritengono l’illusione una caratteristica propria e/o esclusiva dei credenti ?”
Non lo penso; chiunque può illudersi di qualcosa.
Forse, quello che differenzia l’illuso nella religione dall’ateo illuso in qualche sua idea/opinione è il fatto che il primo è più “resistente” ad ammettere di sbagliare quando gli si fa notare che ciò che pensa è un’illusione.
Non ricordo se è di Jacques Lacan o del suo allievo Jacques-Alain Miller: “OGNI CONOSCENZA CONTIENE UNA COMPONENTE DI DELIRIO”.
“Certo, con l’introduzione del reato di manipolazione mentale come in Francia, Spagna o Belgio il problema si semplificherebbe, in quanto nel caso simili organizzazioni ne fossero veramente implicate ed agissero per contrastare il fenomeno dall’interno si sarebbe davvero sicuri che quantomeno nel caso dei TdG si avrebbe un minimo di sicurezza in più che il soggetto in questione abbia aderito a tali dottrine volontariamente.
Poi, ovvio che nel caso generale è preferibile puntare sull’autodeterminazione. Ci mancherebbe”
Il reato di manipolazione mentale mi sembra un pericoloso passo indietro e un potenziale favore alla chiesa cattolica, che da anni aizza l’opinione pubblica contro le sette per evidenti interessi di bottega.
Come si stabilisce l’esistenza di manipolazione mentale? Mi prefiguro il trionfo dell’arbitrio e un gran lavoro per i civilisti specializzati in controversie testamentarie.
Il reato di circonvenzione d’incapace dovrebbe bastare.
Ma la Chiesa Cattolica sarebbe imputata di manipolare le menti, poiché è parte integrante del suo business: abuso della credulità popolare e plagio.
Come sei ingenuo!
Semmai verrebbero perseguitati i concorrenti più deboli della Chiesa, dai Raeliani agli adepti di “Quelo”:-)
In generale i governi avrebbero/avranno uno strumento in più per rendere la vita difficile ai dissidenti.
Nessuno può essere sottoposto a cure mediche contro la sua volontà.
Mi sembra che la costituzione proclami qualcosa del genere.
Ritengo arbitrario definire pazzo chi rifiuta una terapia salvavita.
Il rifiuto delle trasfusioni si basa su una sciocca superstizione , ma la nostra democrazia liberale consente di essere sciocchi e seguire credenze assurde (in certi casi ne privilegia
e spalleggia i diffusori).
A voler essere cinici, tutte le volte che qualcuno rifiuta le cure per codeste sciocchezze si potrebbe dire che sulla terra c’è un fesso di meno.
L’importante è tutelare i minorenni.
Ma se uno vuole vivere secondo geova, jahve, allah-akbar-barbitt, manitù, fare il buddista saranno fattacci suoi.
NON vuole la trasfusione e contento lui.
La nostra democrazia liberale…invece nel comunismo se uno fa il TDG …cosa facciamo deportazione in siberia e lavori forzati ?
Meglio la democrazia liberale allora… ha un difetto che tu hai evidenziato ma lascia libertà di scelta.
Democrazia liberale consente che se nessuno fa il TDG allora i TDG si estinguono e casi del genere NON esistono più
( N.B.: TDG = Testimoni di Geova per intenderci 🙂 ).
Libertà di scelta di singoli individui danno un effetto finale sulla società.
Nel comunismo (NON so se quello che vuoi tu..ma quello che il pianeta Terra ha visto applicato a milioni di persone) invece sono molti saggi che hanno studiato a memoria Marx come il Corano degli imam barbitti e barbuti che decidono senza conoscere nulla di pratico da una sana esperienza di lavoro vero su ogni aspetto della vita delle persone,
DucaLamberti74
“Il comunismo”, sempre “il comunismo”.
Ma lo vedi che è un’ ossessione, la tua?Poi non lamentarti se ti danno del fascistoide.
Si stava discutendo di un’altra cosa e io ho sostenuto la tua stessa tesi.
Anche quando siamo d’accordo devi sproloquiare per forza e tirare in ballo questo orrendo babau che turba le tue notti di paninaro attardato.
Si vede che il babbo ti passa ancora una cospicua paghetta, altrimenti penseresti soprattutto alle magagne del capitalismo, con i tempi che corrono.
“Meglio la democrazia liberale allora… ha un difetto che tu hai evidenziato ma lascia libertà di scelta..”
Le democrazie liberali ammanicate con i clericali, come Italia e Irlanda, tutta questa libertà di scelta ancora non la lasciano.
Pensiamo al povero Welby e a tutti quelli che si trovano nelle sue condizioni.
Il problema è che da un lato abbiamo i Testimoni di Geova e l’altro i Cattolici. Per i Cattolici sarebbe sempre suicidio, quindi peccato mentre è una eccezione per un Testimone di Geova.
Se lo Stato fosse veramente laico non ci sarebbero problemi. Non vuoi? Non si fa! Muori? Cavoli tuoi! In quanto il suicidio non sarebbe più visto come tale, ovvero come peccato.
Questo problema non è solo dei Cattolici, ma alcuni Cristiani, Ebrei ma anche dei Mussulmani (invero per tutte le religione di derivazione arabo/africana) mentre è ininfluente per Induisti, Buddisti, Taoisti insomma per le religioni orientali: Questo pone un problema di multiculturalismo.
Definire se uno è pazzo o meno? La stessa scienza dice che spesso è impossibile determinarlo! Nel dubbio vince sempre la propria volontà.
La podestà su un figlio quando si ferma? Quando è lesiva sul figlio stesso! Qui abbiamo milioni di casi che approvano questa regola ed è finito da secoli il tempo in cui la podestà era un diritto assoluto, ma ancora dichiarato per le religioni Afro-Arabiche.
Ciao
Ho dato una rapida scorsa agli interventi, mi ero preparato una pepata risposta
a Rob, ma purtroppo non è ancora intervenuto e mio malgrado
ho duvuto mandare giù il rospo.
ROB ti prego intervieni e dammi questa possibibilità di lisciarti il pelo.
.
Ognuno di noi vive e muore per il proprio ideale!
Quanti sono morti per la patria? Li vogliamo condannare per questo?
Provo a farti notare la differenza.
Patria: entità astratta ma riconducibile ad un popolo, una cultura, una nazione, insomma ad entità che, benchè mutevoli e spesso ingannevoli esistono.
Ideale politico: per quanto astratto o utopistico, un ideale politico si rifà ad una certa concezione dell’organizzazione sociale, dell’economia e della gestione del rapporto tra potere e gente comune.
Religione: sistema di pensiero astratto riconducibile a parole inventate da qualche visionario e messe in bocca ad un’altra entità astratta la cui esistenza, estremamente improbabile, non è mai stata dimostrata.
Riassumendo: per quanto ritenga idiota darsi volontariamente la morte per la patria o l’ideale politico riesco ad intravedervi un che di comprensibile. Ciò non vale per la religione.
Segretario: Ha letto del caso umano trattato nell’articolo, cosa bisognerebbe fare per questa persona?
Papa: Credo che bisognerebbe dargli una “mano”.
Segretario: Sua Santità, ma insomma!
Papa: Eh, eh, eh, sono proprio bastarden dentro.
Sono completamente d’accordo con la posizione dell’Uaar e con Stuart Mill. Non possiamo avere due pesi e due misure, una per i credenti e l’altra per i non credenti. Né io devo essere obbligato ad essere alimentato in caso di condizioni terminali, né il testimone di Jeova deve essere obbligato a ricevere la trasfusione. Altrimenti il testamento biologico poggerebbe su basi discriminatorie e non costituzionali.
Credo che una persona ricoverata in un ospedale debba affidarsi alle cure che i medici considerano opportune per la sua salute. Può discuterne, ma se non è d’accordo può richiedere di essere dimesso dall’ospedale, manlevando con la propria firma i medici dagli esiti. Non credo che un malato possa discutere col chirurgo se il bisturi panciuto sia appropriato per l’appendicectomia. Quanto a Stuart Mill, sono d’accordo al 98%. C’è però un piccolo margine entro il quale un individuo non è interamente padrone della propria vita, che è vincolata (cioè non libera) anche alle regole della società in cui vive e che gli fornisce la possibilità di sopravvivere. Se ad esempio la Patria (sic!) richiede di andare a combattere, rischiando la vita, l’individuo deve obbedire, pena la fucilazione. (Alla schiena!). Marginale, eccezionale, accademico, ma esiste.
Invitiamo tutti i navigatori a commentare esclusivamente la notizia e a non andare off topic. Per quanto riguarda le vicende non trattate dalle Ultimissime, vi invitiamo a seguire le nostre pagine Facebook e Twitter, assai più dense di notizie, oppure ad aprire una discussione sul nostro Forum.
Vorrei solo essere chiaro su una cosa. Qui si parla di tdg, che definiscono chi non la pensa come loro , “malati mentali” e che fino al 1998 hanno rifiutato i trapianti, facendo morire molte persone. Poi in una fase ispirata dei loro capi, hanno deciso che i trapianti erano accettati… e via tutti i tdg a fare i trapianti… in beffa ai morti che i capi avevano ordinato.
Inoltre fino alla meta’ degl’anni 60 chi era tdg accettava liberamente il sangue, poi una loro rivista stampata dalla watch tower lo hanno vietato, e li giu’ tutti i tdg a non accettare trasfusioni.
Ancora prima anni 30 i tdg non vaccinavano i loro figli, sempre ordinato dai capi…. dopo alcuni anni e rivoluzioni popolari dei non tdg, per i troppi morti… i capi decidono che va bene e giu’ tutti a vaccinare.
Quando si parla di una persona che e’ anche tdg si fa un errore. I tdg sono tdg, vengono COMANDATI letteralmente su cosa dire, chi frequentare, cosa fare…. sono burattini purtroppo.
Nei tdg non c’e’ autodeterminazione questo e’ il punto.
“Qui si parla di tdg, che definiscono chi non la pensa come loro , “malati mentali””.
Beh, se è per questo, il pensiero è reciproco.
” I tdg sono tdg, vengono COMANDATI letteralmente su cosa dire, chi frequentare, cosa fare…. sono burattini purtroppo.”
Bravi fessi.
E’ il classico caso in cui si difende la libertà degli altri per tutelare la propria.
Quindi è giusto che un TdG goda del diritto di respingere cure indesiderate, come qualsiasi altra persona.
Vorrei fare alcune precisazioni:
1) Tutti dicono che i medici hanno salvato la vita a questa persona facendo una trasfusione. Ma chi vi garantisce che questa persona sarebbe morta senza trasfusione? E chi vi garantisce che sarebbe sopravvissuta con questa trasfusione? Nessuno! Quelle dei medici e vostre sono valutazioni basate sul “senno di poi”.
2) A chi critica i TdG perché rifiutano le trasfusioni vorrei solo ricordare che i TdG rifiutano le trasfusioni, ma NON rifiutano di curarsi. Infatti, esistono in tutto il mondo associazioni e ospedali con medici che operano senza sangue (e lo fanno anche con persone non TdG).
3) A chi vanta tanto le trasfusioni, vorrei ricordare che recentemente è stato pubblicato uno studio americano che ha evidenziato come l’utilizzo di alternative al sangue abbia portato a un recupero ospedaliero migliore, a un tasso di mortalità nettamente più basso e a una percentuale parecchio più bassa di complicanze post-intervento rispetto all’utilizzo di sangue.
1) Non si chiama “senno di poi”, si chiama senno e basta. Sarebbe come dire: chi vi garantisce che quella persona sarebbe vissuta senza quel colpo di pistola? e chi vi garantisce che sarebbe morta sicuramente se gli avessero sparato?
2) Le trasfusioni non sono il toccasana per tutte le patologie. Sono uno dei possibili trattamenti per ALCUNE patologie e l’unico trattamento per ALTRE patologie. In quest’ultimo caso rifiutare la trasfusione significa rifiutare di curarsi
3) Potresti citare lo studio? perché magari è un pochettino più specifico di quello che dici tu (anche per altrimenti non lo avrebbero pubblicato). Provo a spiegarti: se lo studio dicesse: ” Nei pazienti affetti da patologia X la trafusione non è una soluzione anzi è dannosa” potrei anche capirlo. Ma spiegami un po’ tu come cureresti una persona con un’emorragia estesa? Anche in quel caso evitare la trasfusione diminuisce la mortalità? Non diciamo baggianate facendole passare per scienza!
Il punto è un altro. Non si tratta di difendere a priori le trasfusioni o qualsiasi altra pratica medica. Si tratta di capire su che cosa basarsi quando si decide se sottoporsi a una certa cura. E’ diverso rifiutare una trasfusione perché si pensa che, sulla base di quanto è noto alla medicina, nel proprio caso farà probabilmente più male che bene, e decidere di rifiutarla perché l’ha detto Dio.
Poi io avrei rispettato la scelta di quest’uomo, non credo sia stato giusto fargli la trasfusione contro la sua volontà, ma non condivido il motivo per cui ha scelto così.
[19] Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani,
[20] ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue.
[21] Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe”.
(…)
[28] Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:
[29] astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene”.
Appunto qui non viene detto esplicitamente di non fare trasfusioni terapeutiche per curare e salvare la vita.
Si tratta di una norma veterotestamentaria (Levitico) testamento che e` stato abolito da Gesu` Cristo, ma non per coloro i quali non hanno recepito l’Evangelo.
Inoltre al tempo della trascrizione originale di questo atto degli apostoli non vi era conoscenza medico-scientifica delle modalita` e delle conseguenze delle trasfusioni a fini terapeutici in extrema ratio.
Quando infatti afferma: di “astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia” intende non fare sacrifici di sangue, non offrire animali in offerta agli idoli, e varie impudicizie non ben specificate.
Ma trasfondere per salvare una vita non mi sembra facente parte di queste pratiche elencate, non essendo nemmeno conosciute ai tempi in cui questi scrivevano la lettera citata.
E` infatti noto tra gli evangelici come spesso i TdG sbaglino ad interpretare il testo biblico, fraintendono, distorcendo anche il senso ed il significato della Parola.
E` infatti noto tra gli evangelici come spesso i TdG sbaglino ad interpretare il testo biblico e lo fraintendano, distorcendo anche il senso ed il significato della Parola.
a spapicchio, hai rotto il c con i tuoi spottoni.
Ma… sono fatti oggettivi e facilmente verificabili!
[4] i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni;
[5] i figli di Aronne lo bruceranno sull’altare, sopra l’olocausto, posto sulla legna che è sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
[16] il sacerdote li brucerà sull’altare: è un cibo consumato dal fuoco per il Signore.
Ogni parte grassa appartiene al Signore.
[17] È una prescrizione rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra dimora: non dovrete mangiare né grasso né sangue”.
Avete capito?, il grasso e il sangue non si mangiano, si brucciano e sono profumo per il Signore!. Chanel N. 5 ?, no, Profumo di grasso e sangue. Non voglio pensare cosa mangia questo Signore !. E ricordate la regola che vi aiuterà a vivere meglio:
Ogni parte grassa appartiene al Signore.
Si` ma tutte queste prescrizioni sono vetero-testamentarie e sono appunto state abolite da Gesu` Cristo, il quale (per chi ci crede) ha stabilito il Nuovo Testamento.
Lo ha abolito per decreto? ah ah ah!
Non hai compreso il Nuovo Testamento 🙂
Ma che devo comprendere in un libro di favole, ovvero la seconda puntata del fantasy biblico?
Preferisco usare le meningi per cose più serie.
@ Ermete Rana
Visto che sono riportati i versetti biblici della bibbia CEI, ho scritto la interpretazione evangelica (che non corrisponde né alla interpretazione dei TdG né a quella della CEI – CCAR).
Certo, per chi non ci crede, la Bibbia – “Nuova Riveduta” [la Nuova riveduta sui testi originali (1994, edizione del 2006), a cura della Società Biblica di Ginevra] resta una favola, però appunto Gesù Cristo in quella favola risulta avre abolito le leggi vetero-testamentarie citate in questa Ultimissima, così come le caste e gli ordini sacerdotali che ad esse si appellavano e si appellano oggi come allora (la CCAR è compresa).
Quindi si tratta quantomeno di una favola che ha senso compiuto ed anche a lieto fine, quando il Nuovo Testamento sia stato compreso.
Questo a livello letterario, un po’ come dire al livello del “plot” favolistico della storia, mentre poi il discorso della fede cristiana è un altro discorso, ossia del “credere” in senso religioso confessionale.
Ma appunto al solito, gli Evangelici non sono nemmeno una chiesa “istituzionalizzata” ma semplicemente una cristiana evangelica (tipo quella dei Fratelli) … eccetera.
Questi qui:
http://www.ilcristiano.it/
Il problema, signor Spapicchio, è che, se è una favola come per me è, nessuno può avere l’interpretazione ‘giusta’, visto che, essendo favole e non fatti veri (si parla di vergini partorienti, di un tizio che doma la tempesta e cammina sull’acqua e trasforma l’acqua in vino e alla fine risorge e ascende pure in cielo davanti ai suoi amici!), non esiste alcun criterio oggettivo e ognuno può leggerla come vuole, tantopiù che il protagonista non fa nient’altro che sparare difficili allusioni e frasi sibilline, per cui poi per ‘comprendere la favole’ (non avendo dunque compreso che è una favola) ognuno può di nuovo lasciarsi andare alla fantasia secondo quel che gli aggrada che il protagonista abbia detto.
Dunque, visto che vi basate sulle favole, a me interessa nulla se la favola la interpretano meglio questi qua che mi ha linkato o i cattolici o gli ortodossi.
Sì, d’accordo con lei, con il suo ragionamento, con la mia considerazione del fatto che molte favole hanno un senso compiuto, una morale variamente interpretabile, ed io appunto ho riportato la interpretazione o la morale cristiana evangelica della comunità dei Fratelli, visto che sono stati riportati sull’articolo i versetti a cui si rifanno i TdG per giustificare la scelta di vietare le trasfusioni (a mio avviso ingiustificata, secondo gli argomenti che ho scritto sopra).
Poi come lei giustamente scrive, ognuno è libero di credere quello che vuole, ma almeno lo stato italaino deve garantire l’informazione completa ed imparziale, soprattutto per le questioni religione, comprendendo (non censurando) quella dei cristiani evangelici (la quale informazione orientativa sui testi sacri è abbastanza autorevole, almeno nei paesi più sviluppati).
Lo stato italiano deve garantire l’informazione completa ed imparziale, soprattutto per le questioni di religione, di interpretazione dei testi biblici, confessionali, eccetera.
Non La seguo.
Lei dice che lo Stato censura gli evangelici rispetto ai TdG?
La capirei se mi dicesse che favorisce, rispetto a tutte le altre conventicole, la versione cattolica della fiaba (ohibò che sorpresa scoprire che lo Stato sta col più forte! non me lo sarei mai immaginato…), ma se mi dice che i TdG sono favoriti dallo Stato italiano mi pare dire una castroneria.
I TdG hanno cospicui fondi dalle loro centrali in USA, ma non credo che ricevano grandi finanziamenti dallo Stato, peraltro, a differenza dei Suoi amici evangelici, non sono nemmeno nella ‘golden list’, cioè quella dell’8×1000.
Capisco che secondo Lei seguano l’interpretazione sbagliata della fiaba, ma insomma…
Lei dice che lo Stato censura gli evangelici rispetto ai TdG?
Sì, lo fa abbastanza anche oggi, essendo la CCAR considerata la religione di riferimento dal regime e del regime, è sovrafinanziata e sovraprivilegiata dalla stato italiano in virtù del Concordato tra Italia e stato del Vaticano.
Non sapevo della golden-list.
Comunque io non sono neanche così fissato con i Fratelli, più che altro ho cercato di leggere cosa c’è scritto sulla Bibbia, e trovo appunto quello che ho scritto sopra.
Scusi, ma non La seguo di nuovo.
Lei mi dice: “Lei dice che lo Stato censura gli evangelici rispetto ai TdG? Sì, lo fa abbastanza anche oggi, essendo la CCAR considerata la religione di riferimento dal regime e del regime, è sovrafinanziata e sovraprivilegiata dalla stato italiano in virtù del Concordato tra Italia e stato del Vaticano.”
Questo era già scritto nel mio intervento, ma, appunto, tolto che tra tutti quanti favorisce enormemente i preti cattolici (che hanno anche già molti soldi di loro, e coi soldi è facile farsi favorire, visto che, purtroppo per alcuni e per fortuna di altri, il nostro mondo va così), non ho capito in che modo tutto questo Le faccia dire che favorisca i TdG rispetto agli evangelici come ha appena confermato.
E’ come dire che se tra me e Lei è favorito un terzo, vuol dire che Lei è favorito rispetto a me (o io rispetto a Lei, ora non fa differenza), che suona un errore di logica.
“(…) non ho capito in che modo tutto questo Le faccia dire che favorisca i TdG rispetto agli evangelici come ha appena confermato.”
Lo stato italiano favorisce i preti ed i clericali per un tradizionale ma iniquo e sbagliato abuso di potere religioso cattolico da parte della CCAR, solidale alla partitocrazia di regime, per il quale regime la CCAR è religione di riferimento ancora da prima di Cristo, e perché i preti, i clericali ed i cattolici in generale sono e afferiscono e sono governati da una casta sacerdotale, quella della CCAR, che costituisce una organizzazione religiosa monoconfessionale anche se all’occorrenza sincretistica, ed un establishment di potere basato su dogmi monoconfessionali e ragion di stato, molto spesso corrotto, decristianizzato ed anche esplicitamente anticristiano, in quanto avido di potere, di oro, di denaro, di ricchezze, reddito statale, privilegi, e fondamentalista ed aggressivo al livello politico ed istituzionale.
I TdG mi sembrano favoriti se (come in questo caso) possono frapporsi impunemente fra malato e medici curanti, ed addirittura fra malato medici e procuratori e magistrati senza una giustificazione giuridica e nemmeno motivata dai dettami religiosi che anche riportano, ma maleinterpretano, imponendo questa loro imposizione erronea al malato solo perché il malato di dichiara TdG.
“E’ come dire che se tra me e Lei è favorito un terzo, vuol dire che Lei è favorito rispetto a me (o io rispetto a Lei, ora non fa differenza), che suona un errore di logica.”
Non mi sembra di avere detto questo; io ho scritto e ridico che il testo biblico della Bibbia – “Nuova Riveduta” [la Nuova riveduta sui testi originali (1994, edizione del 2006), a cura della Società Biblica di Ginevra] è oggettivamente leggibile e chiaro, e in quanto tale non riporta quello che dichiarano i TdG, in tutta evidenza, in special modo se si applica il Nuovo Testamento ossia se si accetta che Gesù Cristo ha abolito il Vecchi Testamento e con esso tutte le caste sacerdotali e gli obblighi religiosi, e l’affidamento ai capi confessionali, ai preti, agli esponenti di chiese, in quanto, dopo Gesù Cristo, ognuno è sacerdote di se stesso e non è più obbligato a rifarsi alle disposizioni dei capi religiosi (questo secondo la favola del Nuovo Testamento) come invece succede per i TdG, eccetera.
* (…) solo perché il malato di dichiara TdG.
* (…) solo perché il malato si dichiara TdG! 😯
Ma che dice Spapicchio?
I TdG come confessione organizzata non è intervenuta nè si è messa in mezzo: ha fatto tutto l’operaio!
Se poi sono più bravi degli altri (e gli arrivano soldi dagli Usa) a plagiare i propri adepti, che le altre confessioni se la prendano con se stesse e studino tattiche di abbordaggio migliori!
Sull’esempio di favorire un terzo, scusi ma ha risposto proprio a vuoto, nel senso che non parlavo di scritture ma era una successione del discorso di cui sopra.
Comunque la saluto, sinceramente non mi interessa proprio se sono più simpatici e bravi gli evangelici o i TdG.
Forse sopra mi ero dimenticato di scrivere che essendo chiaramente la CCAR religione di regime, lo stato è influenzato molto cospicuamente dalla CCAR, e la decisione di considerare i TdG una chiesa “cristiana” a tutti gli effetti, come per la concessione di costruzione di edifici di culto piuttosto imponenti in varie regioni italiane (al contrario delle varie chiese evangeliche costrette a stanze private o perseguitate) mi sembra sia un errore giuridico dello stato italiano viste le modalità liberticide della facoltà personali di intendere e di volere adottate dai TdG (pagamento obbligatorio di rette, fedeltà a dettami confessionali e imposizioni comportamentali spesso ingiustificati anche sul testo biblico), eccetera, che mi paiono trasparire da questo caso giuridico.
Per me conta la volontà del paziente ossia del malato in prima istanza, poi quella dei medici curanti, dell’equipe di specialisti e del reparto e dell’ospedale, poi quella del magistrato o del procuratore e della legge… la Legge dello Stato appunto non può favorire una religione rispetto ad un’altra, ma deve essere imparziale e proteggere la vita dei cittadini, scegliendo la via migliore per il malato, anche quando lui non è in condizioni tali da consentirgli la piena consapevolezza delle sue scelte ed azioni.
Se un paziente volesse suicidarsi lo stato non glielo può permettere, ma mi rendo conto ci siano casi specifici, crisi difficili o fasi di malattia terminale che non consentono grandi alternative terapeutiche.
Io ho spiegato la motivazione per così dire teologica manifestandone la erroneità sul testo riportato dalla Ultimissima a cui si riferiscono i TdG per vietare le trasfusioni ai loro adepti operai.
Io parlo senza condizionamenti in base a quello che so sui testi riportati, simpatie a parte, ma mi piace il vero, e mi sta simpatico riportare il fatti oggettivi e facilmente verificabili, come fanno certi evangelici che studiano oggetivamente e stampano la Bibbia per quello che è senza pregiudizi e senza volere imporre nulla a nessuno.
Lo Stato e la Legge devono invece garantire la salute e l’incolumità dei cittadini senza affidarsi alle religioni, CCAR compresa.
Gli evangelici per me sono più bravi dei TdG perché non maleinterpretano o distorcono la Parola, riportandola oggettivamente com’è e interpretandola correttamente senza fondamentalismi.
Saluti, grazie della lettura
Capisco che l’imperante politically correct cerchi di eliminare ogni frizione e tutto diventi un blob dove è difficile distinguere anche le cose più banali ma si dovrà pur, prima o poi, cominciare a dire cose chiare ed intelleggibili ai più.
Ergo, se la religiosità è l’insieme di credenze, dogmi e riti che collegano un individuo al sacro ritengo improbabile che la laicità non significhi antireligiosità.
Ed uno Stato laico, o comunque non teocratico, dovrà pur prendere posizione sulle mille sfaccettature che stridono con la normale vita quotidiana (dal coltello dei sikh, al burqa, alle mutilazioni genitali) ma che le varie religioni presentano come regole dogmatiche e quindi ineluttabili.
E se queste regole di civile convivenza vengono da alcuni ossessi lette come forme di ostilità ce ne faremo una ragione e saranno da valutare, ne più ne meno, come problematiche psichiche soggettive.
Mi spiace, ma questa volta non sono d’accordo con l’UAAR: dovere di un medico è salvare la vita dei propri pazienti. Una persona che rifiuta una trasfusione di sangue secondo una lettura non corretta della Bibbia non si può considerare una persona capace di usare le proprie facoltà mentali. Non sono scelte razionali, ma irrazionali.
Io trovo sacrosanto il principio per cui una persona “sana di mente”, deve poter rifiutare determinate cure mediche, che siano un’amputazione, la respirazione artificiale, un trapianto, una trasfusione di sangue o qualsiasi altra cosa.
Capisco d’altra parte il dilemma morale, ma direi più umano che morale, di chi si trovi a dover lasciar morire, o ridurre fortemente le probabilità di vita, a una persona per una motivazione così idiota, come l’interpretazione letterale di un testo di leggende scritto alcune migliaia di anni fa.
Onestamente, molto difficile da accettare umanamente, anche condividendo a pieno il principio generale.
@ gabriele
Sei per l’autodeterminazione oppure no?
Autodeterminazione significa che il paziente decide.
Non mi risulta che le persone che credono in una religione siano incapaci di decidere. Queste persone amministrano i propri beni, possono testimoniare in tribunale, possono ricoprire cariche pubbliche, hanno la patria potestà, vogliamo vietargli tutto questo oppure vogliamo dargli la stessa libertà anche di decidere a quali cure mediche sottoporsi?
La Bibbia è un libro molto pericoloso.
C’è tanta gente a questo mondo che crede di impostare la propria vita su un libro vecchio di 3.000 anni. Ma è semplicemente demenziale pensare che i principi che regolavano la società 3.000 anni fa possano essere applicati alla lettera nella società del XXI secolo.
E quando simili principi si insinuano in menti malate ecco che escono fuori le peggiori mostruosità come il Ku Klu Klan , l’inquisizione, i talebani o anche gente come Breivik.
[5] i figli di Aronne lo bruceranno sull’altare, sopra l’olocausto, posto sulla legna che è sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
[16] il sacerdote li brucerà sull’altare: è un cibo consumato dal fuoco per il Signore.
Ogni parte grassa appartiene al Signore.
Da qui che per Natale si usa cucinare il bollito. Ora però i Testimoni di Geova dovrebbero imporre ai supermercati i tagli da vendere: l’ossobuco, il biancostato e la gallina non devono essere venduti ma brucciati e il fumo dovrebbe profumare la città, per la gioia del Signore, profumo per il suo magno naso.
Infatti avevo notato anche io la laicita` incompleta de il Fatto Quotidiano.
Non vedo perchè uno che vuole lasciarsi morire piuttosto che disobbedire ad un comando del suo dio, non debba poterlo fare. Cioè non sia un suo diritto. In fondo con meno credenti ci sono, meglio è.
Vero è che ha messo dio prima dell’uomo, ma in fondo rimane un uomo che ha messo dio prima.
Non sono un esperto, ma credo che la possibilità di imporre un trattamento sanitario fosse intesa, in origine, nella forma dell’imposizione di trattamenti sanitari atti a evitare danni per la salute degli altri. Nella fattispecie, nel caso di malattie infettive o simili. PURTROPPO quell’aspetto è ormai passato di moda, e la logica ad esso sottesa è stata distorta nei modi ODIOSI che abbiamo sotto gli occhi nel quotidiano. In particolare (ma non solo), che ha sotto gli occhi chi ha parenti, amici o conoscenti in fin di vita.
Se ho scritto una sciocchezza, non esitate a correggermi.
Se i medici eseguivano le istruzioni della procura perchè dovrebbero essere nell’errore?? L’uomo ha rifiutato il trattamento come da Costituzione, i medici si sono trovati davanti ad un bivio e si sono rivolti ad un ente terzo che si assume tutte le responsabilita.
In quanto all’operaio… perchè ha avuto un incidente?? il suo geova non lo proteggeva??
Come persona voglio essere libero di rifiutare qualsiasi cura e intervento medico, non per motivi etici o religiosi, ma per prudenza, visto che sono sugli ottanta e considerando l’etica professionale vigente. Preferisco curarmi da me e ci riesco benissimo.
O.T.
Le Scienze ha pubblicato le risposte dei candidati alle primarie del PD alle 5 domande riguardanti tematiche scientifiche; la quarta domanda era:
Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
http://www.lescienze.it/news/2012/11/15/news/domande_candidati_primarie_pd_politiche_ricerca-1369318/
E’ ovvio che la libertà di religione va rispettata, assieme a tutte le scelte che ne conseguono, anche le più strambe dal punto di vista del senso comune.
Ma è anche vero che non possono essere accettate religioni che richiedono sacrifici umani o mutilazioni o violenze di qualsiasi tipo, come ad esempio il dare in moglie bambine impuberi a uomini cinquantenni come avviene nell’islam o come nel caso di quel tale che una ventina di anni fa ordinò un suicidio di massa di circa mille persone. In questi casi è doveroso impedire ciò che per il senso comune è obbrobrioso e per la legge un reato
Ora una religione che mette un proprio adepto nella condizione di dover scegliere tra una trasfusione e la morte, esercita una effettiva violenza morale e, a mio parere, ci sono gli estremi perchè questa venga considerata un reato nel momento in cui un soggetto debole, invece di fregarsene, prende sul serio le minchiate del suo dio e mette a repentaglio la propria vita.
Capisco che il nostro spirito di libertà (nostro di noi atei) possa essere colpito dalla fermezza del bibbiano in questione, e che si tema che il discorso ci possa essere rivoltato contro per quanto riguarda l’eutanasia, ma la questione è ben diversa: come qualcuno ha detto prima, l’eutanasia serve, in vista di una morte vicina e inevitabile, ad eliminare inutili sofferenze e a consentire un’uscita di vita dignitosa. Nel caso del bibbiano la trasfusione è servita a salvargli la vita e se la procura l’ha autorizzata lo avrà fatto sulla base di precise norme di legge.
Si giunge così al punto cruciale. Le religioni propagandino pure le loro idee, ma sappiano che esiste una legge che può stabilire ciò che è ammissibile e ciò che non lo è. Tutte le religioni hanno al pretesa di possedere la verità assoluta e vorrebbero che la legge di dio fosse superiore a quella degli uomini. Chi può mettere ordine in questo bailamme? Ovviamente solo la legge degli uomini, votata a a maggioranza da parlamenti eletti democraticamente.
No. La “democrazia” che dici tu è sbagliata per tante cose, a maggior ragione per queste.
Rispetto il tuo “no”, ma lo rispetterei di più se fosse motivato.
http://it.wikipedia.org/wiki/Oclocrazia VS http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_del_consenso
Vorrei sapere inoltre per quale motivo bisogna eleggere rappresentanti e perché la maggioranza è più in giustizia di una minoranza
Il rischio di cadere nell’oclocrazia era un rischio reale nell’assemblea degli Ateniesi, dove è vero che votava il popolo, ma le decisioni potevano essere facilmente influenzate da abili demagoghi. E questo succede spesso quando si attuano forme di democrazia “diretta”, che nascono per dare voce direttamente alla gente e dopo vengono ingabbiate nella burocrazia del partito unico o nella mistica del capo carismatico.
Il metodo del consenso (ti ringrazio dell’informazione, non ne sapevo niente) mi sembra adatto per gestire piccole comunità, non uno stato. In tutti gli stati evoluti si eleggono rappresentanti e non vedo al momento alternative valide. Sono opportune anche forme di democrazia diretta come i referendum.
La maggioranza non è “più in giustizia (?)” della minoranza, è solo maggiormente legittimata a esprimere la volontà popolare. Se il popolo si stufa la volta dopo voterà diversamente. L’importante è che ci sia la volta dopo.
Inoltre, per chiedersi perchè “la maggioranza è più in giustizia della minoranza” bisognerebbe supporre l’esistenza di una giustizia basata su pricipi assoluti, divini, il che non credo sia quello che tu pensi.
Cesares quella che tu auspichi mi sembra solo una specie di dittatura della maggioranza ed è una cosa che considero piuttosto fatidiosa. Per scelte che riguardano esclusivamente la MIA vita devo essere IO a decidere e non la maggioranza dei cittadini o peggio ancora la maggioranza della rappresentanza dei cittadini.
Una persona adulta e giudicata in pieno possesso delle sue facoltà mentali deve essere libera di prendere qualunque decisione che riguardi esclusivamente la sua persona. Se per sual libera decisione una persona adulta e giudicata sana di mente sceglie si seguire i dettami di una qualunque religione deve restare esclusivamente una sua scelta.
A parte il fatto che parlare di “dittatura della maggioranza” mi sembra eccessivo,se si tratta di una maggioranza legalmente eletta, sono in linea di massima d’accordo col tuo intervento.
Ma siccome a questo mondo esistono il plagio, la circonvenzione di incapace e altre forme anche molto sottili di condizionamento psicologico, nelle quali le religioni sono specializzate, allora è bene che si indaghi piuttosto a fondo sul famoso pieno possesso delle facoltà mentali.
Infatti le bambine islamiche che vengono maritate a vecchi maiali cinquantenni diranno che fanno la volontà di dio, e lo stesso dicono quelli che si fanno esplodere come uomini-bomba. E che dire di certe persone che lasciano tutto in articulo mortis a santa madre chiesa? E sinceramente anche il rifiuto ostinato di una trasfusione che può salvare la vita motivato da convinzioni religiose mi lascia alquanto perplesso circa la capacità di intendere e di volere. La testardaggine cocciuta, come non è segno di intelligenza, così potrebbe anche non esserlo di libertà.
Questo comunicato è firmato “L’associazione”. È stato fatto un congresso e non lo sapevo? Oppure l’ha deciso solo il Comitato Centrale, sentiti il forum, la mailing list, etc.?
Certo, per chi non ci crede, la Bibbia – “Nuova Riveduta” [la Nuova riveduta sui testi originali (1994, edizione del 2006), a cura della Società Biblica di Ginevra] resta una favola, però appunto Gesù Cristo in quella favola risulta avere abolito le leggi vetero-testamentarie citate in questa Ultimissima, così come le caste e gli ordini sacerdotali che ad esse si appellavano e si appellano oggi come allora (la CCAR è compresa).
Concordo in pieno con l’articolo.
Di solito trovo superfluo farlo ma in questo caso mi par giusto farvelo sapere, penso anch’io che il TdG avesse il diritto di non ricevere trasfusioni non desiderate.