I contributi pubblici agli oratori e il loro utilizzo (talvolta illecito)

“Malversazione ai danni dello Stato”: è questa l’imputazione per cui sono indagati tredici sacerdoti del savonese, insieme a tre altri dirigenti del mondo cattolico. L’accusa è di aver utilizzato per altri fini i contributi per gli oratori ricevuti dalla Regione Liguria. Un caso isolato?

Un fenomeno in crescita

La secolarizzazione avanza, la fede arretra, e sempre meno genitori sono propensi a inviare i propri figli agli oratori: un luogo, anche etimologicamente, dove “si prega”. E tuttavia, molti di essi si scontrano con l’assenza di alternative laiche. Le amministrazioni pubbliche, dallo Stato al più piccolo comunello, fanno di tutto per supplire alle carenze evangelizzatrici della Chiesa cattolica e  per trattenere in oratorio chi non vorrebbe essere catechizzato. Individuano pertanto nell’oratorio un “servizio” ed erogano munifici contributi per il suo funzionamento. L’ennesimo ambito, insomma, in cui politiche sussidiaristiche pagate da tutti i contribuenti finiscono per beneficiare una sola parte della società, quella cattolica.

Gli oratori beneficiano, in base alla legge nazionale 206 del 2003, dell’esenzione per l’Ici-Imu. Il mancato introito per lo Stato è di circa 2,5 milioni di euro l’anno. La norma stabilisce che stato ed enti locali possono concedere in comodato beni mobili e immobili agli oratori, “senza oneri a carico della finanza pubblica”. E gli oratori, essendo assimilati alle pertinenze del luogo di culto come anche le attrezzature sportive e ricreative di proprietà delle parrocchie, possono ricevere fondi destinati agli oneri di urbanizzazione secondaria. Oltre a ciò, gli oratori ricevono almeno 50 milioni di euro l’anno in contributi dalle regioni, come stimato prudenzialmente nell’inchiesta Uaar I Costi della Chiesa.

L’enorme flusso di denaro e i controlli poco stringenti generano una mancanza di trasparenza che può anche dar adito ad abusi. L’ultimo, eclatante, da Savona. Tredici sacerdoti chiedevano finanziamenti alla Regione per le attività dell’oratorio, ma secondo la procura i soldi venivano usati per altre finalità. Come il pagamento delle rate di un mutuo e fondi obbligazionari. I parroci e tre collaboratori non religiosi sono finiti sotto inchiesta, dopo l’esposto di un altro sacerdote. Si parla di decine di migliaia di euro erogati nel giro di pochi anni che dovevano essere utilizzati ad esempio per lavori di pavimentazione di campetti di calcio, ma che non sono stati spesi o sono stati ‘investiti’ in tutt’altro.

Tredici sacerdoti solo a Savona non sono pochi. Fanno pensare a un fenomeno diffuso. E poiché non c’è motivo di pensare che la diocesi di Savona sia più criminogena di altre, è probabile che il fenomeno sia diffuso anche in altre regioni d’Italia. Le leggi e le delibere che finanziano gli oratori non prevedono quasi mai controlli, e spetta quindi alla magistratura indagare. A Savona è successo, scoperchiando il verminaio: ma quanti giudici hanno tempo e voglia altrove di avviare indagini simili?

Un servizio davvero per tutti?

Gli oratori estivi, in un momento di crisi e di tagli da parte dello Stato, stanno riscoprendo un boom. Nel nome di una sussidiarietà orientata in senso cattolico, che preclude alternative laiche e favorisce il gigantismo di quelle clericali. Le amministrazioni considerano gli oratori, soprattutto quelli estivi, un “servizio”. Ma i servizi, anche quando sono riconosciuti dalle istituzioni (e a maggior ragione se vengono sussidiati), devono essere controllati e lasciati nel solo ambito privato, se non soddisfano stringenti e determinati requisiti. Le istituzioni si sono chieste quali requisiti deve avere un luogo preposto all’educazione dei ragazzi come l’oratorio, prima di finanziarlo “a prescindere”?

Un servizio riconosciuto dovrebbe davvero essere aperto a tutti. Dovrebbe avere educatori qualificati e controllati e un’organizzazione che rispetti principi e diritti fondamentali. Ma gli oratori non sono in realtà davvero aperti a tutti, come dimostrano casi quali l’allontanamento di un ragazzo di Arcisate (Va) perché ‘sbattezzato’. Inoltre, sorge qualche sospetto su un’organizzazione come la Chiesa cattolica nota soprattutto negli ultimi anni per aver coperto e insabbiato casi di pedofilia e molestie nei propri ambienti.

I responsabili di questi oratori sono parroci e vescovi: categorie che non si distinguono di certo per il rispetto nei confronti di donne, omosessuali e non credenti. È noto che le donne non possano accedere al sacerdozio nella Chiesa, che l’omosessualità sia considerata “contro natura” secondo la dottrina cattolica e che atei e agnostici siano oggetto di una sistematica e secolare campagna di demonizzazione.

Bisognerebbe anche capire in base a quali criteri gli operatori impiegati negli oratori, al di là del fatto che siano volenterosi, risultino anche qualificati. Quali titoli di studio e abilitazioni hanno? Che tipo di contratti sottoscrivono? E se sì, vengono retribuiti?

Per essere davvero tale, infatti, un servizio aperto a tutti e laico dovrebbe assumere educatori e istruttori qualificati e retribuiti, fornire bilanci trasparenti e non dipendere da gruppi di potere o chiese. Spetta dunque alla politica muoversi. Cominciando a individuare criteri rigidi e trasparenti per l’accesso alle risorse pubbliche, per evitare che tali risorse siano destinate a organizzazioni confessionali soltanto in nome di un “pregiudizio positivo” che alla prova dei fatti si dimostra frequentemente immotivato. E valorizzando strutture come i centri estivi pubblici, in modo che possano rappresentare un’alternativa pubblica credibile, laica, accogliente e magari estesa anche all’attività quotidiana.

È vero che gli oratori sono spesso percepiti come l’unica risposta concreta che la società riesce a dare alle famiglie per lo svago e l’educazione dei figli. Ma non devono essere i cittadini laici a finanziare la sudditanza psicologica dei politici italiani. La politica ha il dovere di presentare delle alternative laiche e davvero inclusive per tutti.

L’associazione

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51 commenti

spapicchio

Appunto tutto negli oratori e` implicito, non dicono cosa pregano, ne in chi credono, contribuendo alla dittatura delle coscienze tanto cara ai clericali, poi per lo piu` ignari ed inconsapevoli quando interpellati su quanto compiuto in oratorio 😉

spapicchio

* gli orantes cattolici poi non dicono cosa pregano, ne` in chi credono

giordanobruno

@ spapicchio

Gli oratori sono i luoghi per eccellenza del caz.zeg.gio: altro che manipolazione delle coscienze! Pur avendo ricevuto un’educazione cattolica, da piccolo li ho frequentati pochissimo, tanto più che giocare a biliardino mi annoiava mortalmente. Solo certi incontri biblici con cristiani evangelici mi hanno lasciato addosso un ricordo peggiore.

Francesco

Papa: I contributi pubblici agli oratori e il loro utilizzen talvolta illeciten? Effettivamenten a volte capita che la Chiesa faccia della beneficienzen.
Segretario: Sua Santità, per favore.

Federico Tonizzo

Segretario: Sua Santità, per favore… faccia della beneficienza anche a me…

Federico Tonizzo

Segretario (pensa): (Legnoso vegliardo plutocrate avaraccio!!!)

Francesco

Papa (pensa): Avere sensazionen che il mio segretarien stia pensanden male di me.

Giancarlo Sensalari

Ottimo, istruttivo e trascinante. Mi piace in particolare quel “pregiudizio positivo” nei confronti di tutto ciò che riguarda la chiesa. E’ una locuzione efficace che possiamo usare più spesso per sottolineare l’assurdità di lasciare in mano alla chiesa un’intera fetta del mondo educativo ed assistenziale, sottraendo risorse all’intervento pubblico.

FSMosconi

La cosa più paradossale è che negli oratori i bambini vedendo che né i genitori né i compagni fanno quel che lì gli si dice hanno la naturale propensione a strafegarsene dello stesso luogo e prendere come unico punto di riferimento gli amici che si incontrano, non la religione. Per non parlare del fatto che i nuovi “movimenti” – leggi: sette – tengono ad occupare tutto l’ambiente ecclesiastico nel quale prendono piede acuendo l’emorragia dei fedeli nel lungo periodo! (come fatto notare anche da Marzano nel libro Quel che resta dei cattolici)

Manlio Padovan

Non è tanto grave che imparino a “strafergarsene”, quanto che in quell’esempio imparino e radicalizzino la ipocrisia che poi sarà il loro comportamento da cattolici adulti.

FSMosconi

Non è tanto grave che imparino a “strafergarsene”

Sì: in effetti mi son espresso male. Avrei dovuto aggiungere una postilla tipo “e non è che sia un male”…

Riguardo il resto, visto che se fregano, non è l’ipocrisia cattolica (nel senso: nel sistema cattolico) che mi preoccupa. Anzi. Bensì il conseguente conformismo sociale conseguente.

massi

Già pregare, inginocchiarsi, baciare la mano a qualcuno è diseducativo, è perdita di dignità.

giuseppe

Quelli che hanno sbagliato devono pagare come tutti, preti o non preti. Questo non cambia nulla in merito ai contributi agli oratori.
Purtroppo in Italia, ci sono farabutti in tutti i settori, ma questo non puo’ e non deve penalizzare chi fa un uso corretto del denaro pubblico.

gmd85

“Senza oneri a carico della finanza pubblica”

Mi sembra una dicitura piuttosto chiara.

FSMosconi

Appunto:
e allora perché si tende (specie al Sud) a favorire gli oratori a prescindere invece, quantomeno, di controllare prima?

Gaglia

Bene giuseppe, sono contento che sopporti il tuo fardello con forza e dignità. Per qualsiasi cosa, sappi che hai tanti amici qui che ti vogliono bene.

Priapus

Sì Giseppe, ma nella “Santa Chiesa” e nella politica sovrabbondano; chissà chi ha preso da
chi?

Dino

Ho visto alla televisione, poco fa, uno spot della CEI in cui s’afferma che, senza i sacerdoti a prendersi cura di malati e carcerati, non ci sarebbe NESSUNO per costoro! Senza i preti, senza gli oratòri, senza la CEI, senza la CCAR, la società sprofonderebbe nel caos, nessuno farebbe del bene agli altri, nessuno aiuterebbe nessuno, tutti vivremmo nell’egoismo piú infame e nella solitudine piú profonda!

BISOGNA DARE TUTTO CIÒ CHE ABBIAMO PER MANTENERE QUESTE PERSONE! SENNÒ CHE FINE FAREMMO? E CHE FINE FAREBBERO I NOSTRI FIGLI?

Che schifo!
Se eliminassimo tutti i volontari (e, ripeto, volontari!) non cattolici e gli operatori di cooperative sociali non cattoliche (stipendiati da fame) che QUOTIDIANAMENTE cercano di dare davvero una mano (non con una preghierina e con un “confida nel Signore”) a chi si trova in situazioni dolorose (es. nei CSM), allora sí che i bisognosi sarebbero soli!

FSMosconi

Diciamo che più che altro è un disperato tentativo (a mio parere estremamente controproducente) di arginare il calo delle vocazioni malamente camuffato.
😉

Milamber

Non ho visto lo spot (ma ne ho visti altri che è lo stesso), e mi domando se non sia possibile denunciarli per pubblicità ingannevole… magari passando per l’Europa, che mi sembra meno… coercita.

Dino

Se vuoi vederlo in Internet, se vuoi proprio farti del male, visita il sito e clicca in alto su “campagna”. D’altronde si tratta d’un’azienda che, come molte altre, cerca di far soldi in tutti i modi; purtroppo gl’inganni e le menzogne su cui fonda la propria esistenza sono legalizzati e appoggiati da tutti i rappresentanti politici italiani (e no), indipendentemente dal colore.

massi

Il compito della pubblicità non è dire la verità ma far vendere il prodotto di chi ci lucra.

Milamber

@Dino & @ massi
Ok, le mie sono pie illusioni, soprattutto visto di chi stiamo trattando. Ma le leggi esistono, è vietato dare notizie false tramite la pubblicità. Che poi lo facciano comunque in molti, specie le potenti multinazionali ccar compresa, è vero… ma una denuncina farebbe almeno emergere la menzogna… spero.

Beatrice

“Le amministrazioni pubbliche, dallo Stato al più piccolo comunello” dovrebbero:
1. farla finita con le procedure negoziate e non assegnare soldi a nessuno senza una gara (per servizi, lavori, e forniture) oppure un appello a manifestazione di interesse (per contratti di sovvenzione) (salvo picole riparazioni di importo molto limitato nel corso dell’anno)
2. pubblicare un bilancio consolidato in cui tutti i contratti sia di servizi, lavori, e forniture che i contratti di sovvenzione siano elencati con tanto di nome del beneficiario/contraente, scopo del contratto, importo massimo del contratto; questi bilanci nel 2012 dovrebbero essere disponibiliti in internet, in modo che tutti i cittadini possano controllare quello che fanno le amministrazioni pubbliche; fra un po a fare un file Excel e a caricarlo da qualche parte in internet saranno capaci anche gli allievi delle scuole medie, le amministrazioni pubbliche che non lo fanno non hanno nessuna scusa …

giordanobruno

@ Beatrice

La risposta te l’ha data Priapus: l’Italia non è la Danimarca.

Priapus

Beatrice, tu vivi nella luna! Una quarantina di anni fa il quotidiano locale lanciò una campagna
per la costruzione delle fogne in galleria, argomentando che sarebbe stato un grande rispar
mio, perchè, mettendo in alto i tubi dell’acqua e del gas, i fili della corrente elettrica e del tele
fono, non si sarebbero dovute rompere e riparare in continuazione le strade, perche gli addet
ti li avrebbero avuti comodamente a portata di mano e le rate del mutuo stipulato per la costru
zione si sarebbero pagati tranquillamente coi soldi risparmiati evtando di rompere e riparare
di continuo strade e marciapiedi. Inoltre, controllando a vista im tubi dell’acqua, si sarebbe evi
tato di disperderne quasi la metà. L’amministrazione comunale, in quegli anni DC, fece lo gnor
ri; avrebbe dovuto bandire regolari gare d’appalto, rinunciando a rubarci sopra, mentre era tan
to comodo lucrare il 10% sulle licitazioni private affidate a piccole imprese per continue rotture
e riparazioni del manto stradale. Allora era il 10%, lo potei constatare alcuni anni dopo, ma non
so se sia aumentato o meno di recente.
Poichè era una giunta DC, ma gli altri partiti sono uguali, Santa Madre Chiesa e Benito, suo uo mo della provvidenza, hanno insegnato a tutti come appropriarsi della cosa pubblica, potrai ben
immaginare le resistenze della classe politica ad ogni idea di chiarezza e trasparenza.

Roberto Grendene

Nel centro sociale di cui sono presidente organizziamo centri estivi per bambini.
Aperti a figli di cattolici, atei, agnostistici, musulmani, ecc.
Senza inviti a nessun tipo di preghiera.
Con educatori retribuiti che avviano alla pratica sportiva dilettantistica.
http://www.casalecchionet.it/cscmeridiana/files/1206_MeridianaSummerCamp.pdf

Il comune non ci finanzia, ma anzi organizza poco lontano altri centri estivi affidati a polisportive con educatori retribuiti.

Un paese più laico e civile è possibile: occorre anche rimboccarsi le maniche.

Tizio

Boh io da giovane ero un ragazzo non dico ateo, ma che se ne strafregava della religione, così come i miei compari, e noi usavamo l’oratorio come punto d’incontro… sarà che da me non era gestito come un oratorio canonico, ma era lasciato andare, ossia era uno spazio aperto con campo da calcio annesso (spesso, spessissimo senza la presenza di un adulto) in cui fumare le canne, incontrare le tipe e giocare a pallone… un centro sociale a tutti gli effetti 😉

RobertoV

Già più di 40 anni fa, da bambino, quando passavo le vacanze in Austria mi colpiva la differenza di strutture messe a disposizione gratuitamente dallo stato e dal comune rispetto all‘Italia. Esistevano piscine per bambini e ragazzi gratuite (i Kinderfrei bӓder, già istituiti quasi 100 anni fa), gestiti da alcuni addetti del comune, esistevano tanti bei parchi giochi attrezzati, esistevano campi da calcio pubblici gratuiti, ecc. A questo andavano aggiunte iniziative quali la gratuità estiva dell’uso dei mezzi pubblici o della visita ai musei per gli studenti.
In Italia invece niente, solo centri a pagamento, oppure gli oratori (non gratuiti spesso anche loro) e da allora l’unica cosa che è cambiata è che sono stati costruiti alcuni miseri parchi giochi. E si continuano a foraggiare gli oratori senza fornire alternative.
Eppure ancora nel 1971 il 90% della popolazione austriaca era ufficialmente cattolica (adesso è il 64%).
Cioè lo stato si comportava da stato laico, nonostante la rilevante presenza della chiesa cattolica, mentre in Italia lo stato abdica alla sua funzione a favore della sola chiesa cattolica.

Quello stesso stato rinuncia alla trasparenza e chiarezza, male molto italico: sarà per questo che nell’indice di corruzione 2012 appena pubblicato l’Italia risulta al 74° posto su 174 nazioni, al 3° ultimo posto nella comunità europea, solo un po’ meglio della Grecia e al livello della Tunisia. E’ inevitabile che se i soldi vengono dati sulla “fiducia” senza controlli e senza competizione il risultato sarà l’abuso e la corruzione. Così come per quanto riguarda la sussidiarietà e la carità: basterebbe fare i controlli e si scoprirebbero gli abusi.

RobertoV

Correggo: l’Italia è 72° su 174, allo stesso livello della Bosnia Erzegovina
Il link è il seguente:
http://cpi.transparency.org/cpi2012/results/
dovete poi cliccare su “download our data set” per ottenere la tabella.

Faccio notare che la prima nazione cattolica, il Belgio, si trova solo in 16° posizione, l’Austria è 25°, la spagna 30°.

francesco

Se ci fossero i ‘controlli’ non cambierebbe un bel niente, perchè la funzione di controllo sarebbe esercitata proprio ai corrotti.
Se il problema della corruzione in italia potesse essere risolta semplicemente per via legale saremmo in un paese civile, ma non è questo il caso.
La corruzione fa parte del sistema ed è entrata anche nelle leggi. Le leggi in questo paese sono state fatte dal regime allo scopo di autoperpetuarsi e quindi non sono uno strumento contro la corruzione.

giordanobruno

@ francesco

Condivido in pieno quanto hai scritto: l’Italia è quello che è, e sperare di migliorare le cose con un po’ di buona volontà da parte dei singoli è semplicemente patetico, tanto più che manca del tutto un sistema efficace di controlli che garantisca trasparenza ed equità nella gestione della cosa pubblica.

RobertoV

Sono in parte d’accordo sull’appunto che essendo corrotto il sistema anche i controlli rischiano di essere delle prese in giro, ma per fortuna l’Italia è inserita all’interno dell’Europa che ci costringe a fare determinate cose.
Per esempio nel caso dell’IMU alla chiesa se non ci fosse stata l’Europa, i nostri politici avrebbero ignorato l’argomento. Almeno così del problema si è parlato e qualche cosa, molto poco per la verità, si è fatto.
Stessa cosa per la pedofilia e le varie truffe della chiesa: non ci fossero stati i pesanti scandali negli USA, in Irlanda, in Germania ed Austria non si sarebbe mosso niente, mentre invece un po’ di attenzione, sempre molto poca, al problema è stato dato. Certo guardando all’estero il risultato è deludente, ma non essendo isolati le informazioni circolano e piano piano qualcosa si muove.

In Germania ed Austria è stata data molta attenzione a queste valutazioni sulla corruzione perchè hanno il dente avvelenato per dover pagare per nazioni fortemente corrotte e che non hanno intenzione di cambiare, quindi ci tengono sotto osservazione e pressione.

francesco

In italia la chiesa cattolica surroga da sempre servizi sociali che dovrebbero essere erogati dallo stato. Il problema vero è che nonostante paghiamo tasse salatissime (siamo tra i primi al mondo), questo ingente flusso di soldi finisce immancabilmente nelle capienti tasche del regime e dei loro soci in affari. Tutti sanno che in italia lo stato sociale esiste solo sulla carta e nella propaganda dei gerarchi del regime. In questo stato di corruzione e di sfacelo generalizzato è facile capire come organizzazioni come la ccar possano trarne profitto.
L’unica nota positivo di questo articolo è il fatto che sia stato un prete a denunciare la truffa. Ciò dimostra che anche dentro la ccar ci siano persone oneste.

RobertoV

Anche nel caso del pesante scandalo sulla pedofilia nella chiesa tedesca il primo a denunciare fu un prete, un gesuita. Bisogna, però, poi leggersi come è stato trattato, delle resistenze trovate, delle minacce ricevute, da gente anche solo preoccupata del “buon nome” della chiesa.
Sarà quindi interessante verificare il trattamento che riceverà questo prete dagli altri e dalla chiesa.
Cercheranno di derubricare il fatto ad un caso singolo (anche la pedofilia erano tutti casi “singoli”) e di dimostrare che la chiesa è altro, che è onesta, mentre come si è visto nella pedofilia assenza di controlli e “fiducia a prescindere” implicano abusi matematici. E questo ovviamente anche nella sussidiarietà e carità, utili per coprire altri abusi.

giuseppe

francesco scrive:

5 dicembre 2012 alle 11:43
In italia la chiesa cattolica surroga da sempre servizi sociali che dovrebbero essere erogati dallo stato.

Nella storia italiana, e non solo, la chiesa ha preceduto lo stato dove questo non esisteva. Vedi la creazione degli ospedali. Giusto per fare un esempio.

FSMosconi

@giuseppe

I templi di Asclepio.
La musicoterapia Pitagorica, ritenuta valida sin al Rinascimento.
La farina distribuita gratuitamente dagli Imperatori Romani.
Gli Ospedali in India da parte di Piyadessi.

Per dirne qualcuna…

Reiuky

e questo che vuol dire? si sta comunque parlando di servizi sociali che devono essere erogati dallo stato. Se tali servizi non sono erogati dallo stato a tutti, come dovrebbe essere in uno stato laico e democratico, si ottiene di creare delle discriminazioni, esattamente come accade in italia.

Priapus

Giuseppe, il tuo intervento avrebbe un senso se la chiesa cattolica surrogasse gratis,
ma, poiche si fa pagare ben caro il disturbo, possiamo fare a meno di aiuti mercenari.
Quanto agli ospedali, che già esistevano in situazioni precedenti, con erano sussidiati
dalla chiesa, ma da donazioni di pii vecchietti.

moltostanco

bene, grazie, ma adesso i “servizi” li vogliamo dallo stato non da un’organizzazione religiosa.

gcr

pultroppo i politici in italia sono tutti inginocchiati, questo lascia spazio al clero di manipolarli come vogliono, sono i cittadini credenti o non che devono decidere con la propria testa senza impedire all’atro di comportarsi seconda la propria volontà, questo succede spesso più da parte dei credenti che degli atei, non ho mai capito questa loro insistenza nel rompere le balle ai non credenti, lasciateci vivere in pace, ma soprattutto non pretendete privilegi a scapito dei non credenti, dei credenti non me ne frega niente, anche perchè sembra che siano contenti cosi, cioè che le scuole pubbliche abbiano più finanziamenti delle private, che non paghino l’IMU, che lo stato o i comuni ecc diano finanziamenti a pioggia alla chiesa, che i preti pedofili vengano tollerati e nascosti dai loro superiori, che le chiese o gli edifici religiosi delle zone terremotate e non, vengano riparate prima che degli edifici della gente, che i barboni d’inverno muoiano per strada gongelati di notte per il freddo e i conventi, super riscaldati, con dentro quattro preti o suore rimangano chiusì invece di dare un riparo a queste persone sfortunate, dicono: i cristiani devo accogliere tutti gli stranieri poveri ma in piazza san pietro (super protetta) di poveri non se ne vde neanche uno. potrei scrivere per ore ci sono migliaia di motivi per non credere a questa teocrazia non voluta da dio ( se esiste),

RobertoV

Veramente la chiesa era essa stessa stato, vedi stato pontificio e i vari principati retti da principi vescovi. Ha attivamente partecipato alla spartizione e arricchimento con l’aristocrazia (a cui era fortemente legata) e all’evoluzione dei vari possedimenti, all’oppressione e depauperamento del popolo con le tasse e le guerre. Quindi l’attività caritativa rappresentava le briciole date al popolo dopo che avevano contribuito ad affamarlo e a reprimere le rivolte contadine.
I primi ospedali sono nati prima del cristianesimo e al di fuori dell’Europa e nel medioevo cristiano erano inizialmente dei luoghi di ricovero per pellegrini gestiti da monaci e suore.

Anche oggi le multinazionali come l’ENI costruiscono ospedali nel terzo mondo e fanno beneficienza. Evidentemente convengono come ritorno d’immagine.

http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/economia/beneficenza/beneficenza/beneficenza.html

http://de.wikipedia.org/wiki/Krankenhaus

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