Egitto, continua la rivolta laica contro il ‘califfato’ di Morsi

Dopo la mobilitazione del popolo egiziano contro il regime Hosni Mubarak nel 2011, si sperava in una nuova ventata di democrazia e laicità per il paese. Ma gli scontri interreligiosi, gli attacchi ai cristiani copti e l’ascesa dei Fratelli Musulmani e dei salafiti hanno presto riempito il vuoto politico di una rivoluzione portata avanti prima di tutto da giovani e laici di piazza Tahrir. Rivoluzione che ora appare “tradita” o quantomeno “incompiuta”.

La primavera araba che aveva lambito anche l’Egitto si è trasformata in un autunno di normalizzazione in bilico tra un regime militare degli ufficiali di Mubarak e uno islamico fondato sulla sharia. Due fronti prima contrapposti — basti ricordare che anche i Fratelli Musulmani vennero colpiti dalla repressione di Mubarak — che hanno poi trovato un’intesa nel segno della conservazione religiosa. Con Muhammed Morsi, esponente del partito islamico Libertà e Giustizia, eletto presidente sbaragliando l’opposizione liberale, laica e socialista, presentatasi divisa davanti agli elettori.

È quindi calata la cappa integralista sulla società, con vari processi per ‘blasfemia’ e offesa alla religione (per esempio contro il tycoon Nagiub Sawiris e l’attore Adel Imam) promossi da avvocati islamici. A farne le spese anche i non credenti egiziani, come il giovane Alber Saber, imprigionato a settembre con l’accusa di aver postato su Facebook il trailer del film anti-Maometto The Innocence of Muslims. E che rischia di rimanere in carcere, come segnalato con preoccupazione anche da Amnesty International, che ne chiede la liberazione.

egitto

La situazione in Egitto è ulteriormente precipitata in questi ultimi giorni, dopo che il presidente Morsi si è attribuito con un decreto  poteri praticamente illimitati, anche sul fronte giudiziario. Proprio come il suo tanto vituperato predecessore: tanto da diventare un rais islamista. Morsi intende blindare il lavoro dell’Assemblea costituente, che sta elaborando una carta fondamentale dalla decisa impronta religiosa, e in cui la sharia è la fonte primaria del diritto. Vuole imporre l’ordine e impedire alla magistratura di fare dei rilievi: tant’è che proprio i giudici hanno indetto uno sciopero contro il presidente.

Sono così scoppiate le proteste al Cairo e nel resto del paese, con imponenti manifestazioni in cui laici e copti fronteggiano aspramente i militanti islamisti scesi in piazza per difendere il presidente. Negli scontri davanti al palazzo presidenziale diverse persone sono morte e decine sono rimaste ferite. L’opposizione, capeggiata dal Premio Nobel Mohamed El Baradei, promette di non mollare puntando domani a una imponente manifestazione, che chiede le revoche del decreto presidenziale e del referendum per approvare la Costituzione previsto per il 15 dicembre.

Diversi uomini dello staff del presidente si sono dimessi, ma il governo tira dritto. Mentre l’Egitto piomba sempre più nel caos, si rischia di dare una decisa sterzata integralista imponendo una restaurazione religiosa che nulla avrebbe da invidiare al regime di Mubarak. Vista la gravità della situazione anche i cristiani copti hanno compreso quanto i loro diritti e le loro libertà siano a rischio in un paese teocratico, partecipando alle proteste. Per salvare una rivoluzione che rischia di essere tradita come accadde in Iran, dove nel 1979 la mobilitazione laica contro lo scià Reza Pahlavi venne fagocitata dalle forze dell’ayatollah Kohmeini. L’Egitto è ora davanti allo stesso bivio, ormai spaccato tra laici e integralisti islamici.

La redazione

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41 commenti

Felix

Un governo in mano ai religiosi, con tutte le conseguenze che verranno.
Agli egiziani non poteva capitargli di peggio.

DucaLamberti74

Dato che a queste elezioni NON ci sono stati brogli elettorali (almeno così sembra) il popolino egizianiota ha avuto il governo che voleva…

Un governo fatto di barbitti e barbuti madrassari imbarbevuti (imbevuti con la barba pucciata nel calice pieno di elisir della saggezza del profeta maometto il supremo barbitto).

Ogni nazione ed il suo popolo, quando il voto è libero e senza borgli, ha la classe politica che si merita.

E come mai andrà a finire questa nuova puntata della primavera araba ?

Con nuove elezioni piene di osservatori internazionali … e la conseguente elezione di un presidente e di una maggioranza ancora più barbitta e barbuta.

Voi dite la gente protesa…ma per volere cosa … più libertà e democrazia, istruzione e conquiste civili…o piuttosto per avere una legge più barbittosa.

DucaLamberti74

P.S.: Se i comunistoidi italioti hanno qualche cosa da dire possono rispondere a questo mio intervento …ma se proprio vogliono semntirmi li invito a prendere contatto con i gruppi cheguevaristi multiculturali in Egitto ed organizzare la conseguente vittoria (dato che credete che tutto il popolo sia dalla vostra parte…we are 99% è l’ultimo slogan in tal senso) alle nuove elezioni libere che si terranno in Egitto.

DucaLamberti74

alessandro pendesini

@Duca Lamberti
Ritengo che solo chi ha votato PRO un patito, « ha la classe politica che si merita », escudendo ovviamente coloro (la minoranza) che NON non hanno votato e/o militano contro la classe vincente !
NB : Il problema è che viviamo in un sistema democratico chiamato democrazia, il « peggiore » dei sistemi,…. tutti gli altri messi a parte….
Il “sentimento nazionale”, aggravato da considerazioni di appartenenza etnica e religiosa, è un generatore di intolleranza. Troppo spesso i partiti politici l’esprimono e -al tempo stesso- se ne nutrono !
La democrazia -la vera- deve (o dovrebbe) essere re-inventata…….

giuseppe

Fate paragoni davvero improponibili. Mah ! Capisco il livore, ma a questo punto no.

FSMosconi

@giuseppe

I Fratelli Musulmani non vogliono lo Stato laico.
Scola non vuole lo Stato laico.

Mi par che un minimo di paragone sia fattibile…

Stefano Grassino

@ Sandra

Certo che un ritorno al sano e purificatore rogo, non sarebbe poi una idea tanto malvagia.
Penso che il vaticano sia interessato ad una avanzata dei “fratelli mussulmani” perché se l’Egitto che cadesse in loro mano, rafforzerebbe il potere clericale in occidente in quanto il cristianesimo potrebbe proporsi come unico baluardo a difesa delle tradizioni europee.
Ogni volta che delle chiese cristiane vengono assalite e ci scappano dei morti, oltre Tevere gongolano sicuramente: “tutta acqua al nostro mulino, fratelli in cristo” credo sia proprio la parola d’ordine.
Qualcuno penserà che io sia cinico ma chi mastica di storia e non è corto di cervello, sa che non è la prima volta e ne che sarà l’ultima che, per dare scacco al re, si debbano necessariamente perdere delle pedine e qualche pezzo pregiato.

Sandra

E un paio di giorni Bagnasco non vuole il pensiero occidentale laico:
«La fede di noi occidentali è un po’ smorta, ma noi dobbiamo custodire la fiamma della fede dai venti gelidi del mondo che vorrebbero raggelare tutto, uniformare, naturalmente al basso, valori, ideali, etica, comportamenti e stili di vita, modi di pensare, famiglia e istituzioni»

Parola di BagnaScola.

Sandra

E infatti Stefano, sarà un caso che hai nominato il rogo purificatore, ma Bagnasco vuole conservare la fiamma. ’n si sa mai.

Stefano Grassino

Esiste una crisi economica in atto ed io (da incompetente in materia) credo, pur navigando a vista, che questa derivi da uno sconsiderato aumento della popolazione. Una vera bomba demografica, ben peggiore di quella atomica. In questo caso, far sviluppare una fiammata religiosa (e che altri sarebbe la primavera araba, istigata dagli USA) che sfocia in una guerriglia controllata, al fine di ridurre il numero di abitanti, sarebbe una buona strategia.
Il mondo occidentale ha migliori armamenti, economie e stati che se messi in funzione, potrebbero in breve tempo ridurre il numero degli abitanti dei paesi sottosviluppati. Già ora lo stanno facendo ma, dai loro calcoli, si vede che ciò non è ancora sufficiente.
Non so se il mio è un ragionamento o uno sragionamento oppure se ho sviluppato male un certo pensiero. Chiedo lumi.

Osvaldo

Grazie Sandra per il link.

Il cardinale Scola è un bel furbacchione….

“Il cardinale ricorda che questa dimensione laica delle istituzioni civili «è una tra le varie visioni culturali (etiche “sostantive”) che abitano la società plurale», non l’unica. «Sotto una parvenza di neutralità e oggettività delle leggi, si cela e si diffonde – almeno nei fatti – una cultura fortemente connotata da una visione secolarizzata dell’uomo e del mondo, priva di apertura al trascendente. In una società plurale essa è in se stessa legittima ma solo come una tra le altre. Se però lo Stato la fa propria, finisce inevitabilmente per limitare la libertà religiosa»”

Gli piace far credere che Stato laico significa ateismo di Stato. Gli conviene portare qualche argomento per dimostrare quello che dice se non vuole che la sua malafede sia così manifesta.

faber

@Stefano Grassino
Concordo con la tua tesi anche se non metterei il problema demografico al centro. Non perché non sia importante, ma perchè non credo che sia tra i pensieri prioritari dei governi occidentali. Una cosa è certa: risulta piuttosto strano che l’occidente stia attivamente spingendo, con le buone o con le cattive, dei movimenti islamisti al potere in tutto il medio-oriente (Tunisia, Egitto, Libia, Siria) dopo averli combattuti per un decennio. Personalmente tra le varie spiegazioni ne individuo una abbastanza inquietante: la crisi economica e anche in una certa misura un’accresciuta coscienza civile, ha reso sempre più complesso ai governi occidentali far “digerire” ai propri cittadini delle guerre criminali come quella in Jugoslavia o in Iraq. La retorica della guerra umanitaria ormai è piuttosto stantia e non funziona più dopo essere stata sfruttata intensivamente. Certo, sarebbe più semplice costruire una retorica bellica contro un avversario che minaccia di massacrarti in nome di una folle ideologia (e che magari passerà anche alle vie di fatto). E così…tadaaaaaan…l’occupazione strategica del medio-oriente potrà essere portata a termine e, con buona pace dei russi e dei cinesi, l’Europa avrà l’indipendenza energetica. Per natura sono piuttosto avverso al complottismo per cui mi rendo conto che questa è solo una possibilità, ne esisterebbero molte altre, non ultima l’imbecillità di governanti che riescono a guardare solo all’interesse nell’immediato piuttosto che a quello a lungo termine. Tuttavia penso che sia un bene passarle in rassegna tutte, giusto per provare a capire cosa bolle nel pentolone del nostro futuro.

faber

No no il discorso è diverso, se un’ipotesi del genere fosse corretta più che rischio sarebbe una certezza. Per questo sono piuttosto inquietato da quello che stiamo combinando, per esempio, in Siria.

faber

E a proposito di Siria, la cosa che mi inquieta di più e che mi suggerisce che ci sia qualcosa di poco chiaro, è l’appiattimento dell’informazione mass-mediatica. Esempio facile facile: qualche giorno fa una bomba, probabilmente lanciata dall’esercito governativo, colpisce un parco giochi. La cosa fa, giustamente e ovviamente ribrezzo, e La Repubblica esce con un titolo tipo: l’esercito di Assad utilizza le bombe a grappolo e uccide i bambini. Qualche giorno dopo, la bestialità della guerra si ripete e le milizie anti-governative colpiscono una scuola. La Repubblica fa un titolo tipo: ennesimo massacro di bambini. L’ONU lancia un avvertimento ad Assad. E le cose vanno avanti così da quando è iniziata la guerra in Libia. Solo io ci vedo un’informazione “leggermente” partigiana? Un suggerimento di lettura, giusto per avere qualche elemento in più per decifrare le cose: http://www.contropiano.org/it/cultura/item/12726-gli-agenti-delle-guerre-umanitarie

Ratio

Io vedo il bicchiere mezzo pieno, forse è un mio brutto vizio., ma, secondo me la rivoluzione o primavera araba sta continuando e continuerà.
Il seme della democrazia è stato gettato e germoglierà anche per l’Egitto.
Il Presidente salvador Allende docet.

Ermete

Caro amico, vorrei avere il Suo stesso ottimismo.
Purtroppo la questione del Presidente Allende non mi sembra paradigmatica per due motivi: a) Allende aveva contro una potenza estera, gli Usa, e soprattutto il colosso economico estrattivo ITT. Gli Usa e i potentati economici invece hanno di fatto dato il nulla osta ai Fratelli Musulmani, per cui esiste una situazione di conflittualità molto diversa b) La questione religiosa in Cile era secondaria, qua è primaria. Pinochet fu certo ben visto dal Polacco e da vari alti prelati, ma non perchè si proponeva un programma integralista contro uno laico, ma semplicemente perchè la Chiesa cattolica era allineata alle politiche estere Usa in nome dell’ ‘anticomunismo’ (metto il termine tra virgolette perchè Allende non era nè un comunista, nè un dittatore, ma per gli americani, e così per il Polacco, ogni politica sociale di rottura dell’ordine statunitense era ‘comunismo’, inteso poi nel senso dittatoriale sovietico, che poco c’entrava con quelle realtà se non come scusa per tenere i popoli sotto la dominazione del Capitale yanqui).
Detto questo, anche io credo, o voglio credere, che il seme della rivolta non produce immediatamente frutti, e speriamo che il tempo ci dia ragione.

Gianluca

@ Ratio

“Io vedo il bicchiere mezzo pieno”

Mah, non so tra i due mali qual è il minore, Morsi con il potere assoluto o una costituzione basata sulla Sharia… Paradossalmente se Morsi riuscisse a instaurare un regime dittatoriale sarebbe più facile rovesciarlo con un colpo di stato (chissà quando, certo) piuttosto che instaurare un regime democratico con dei governi eletti, ma osservanti di una costituzione confessionale che sarebbe poi quasi impossibile da cambiare, per come la blinderebbero.
Vedi qui da noi, che siamo costretti a tenerci il vaticano sul groppone per quei due o tre articoli della costituzione che non si riesce a cambiare.

Francesco

Corteo: Non vogliamo Morsi! Non vogliamo Morsi! Non vogliamo Morsi!
Sfinge: Ma ce l’hanno con me?
Piramide di Cheope: No, non preoccuparti.

diego

povero Egitto!! Un paese con una storia così gloriosa gettata in pasto alla barbarie religiosa.

francesco S.

Sarò cinico, ma se l’hanno votato ora se lo piangano.

gmd85

Non sei cinico. Hai descritto solo la triste realtà, la quale, peraltro, era piuttosto scontata.

MASSIMO

Nonostante tutte le cose orrende che le religioni hanno portato in passato e portano tuttora, i popoli continuano a coltivarle.
E tutto questo perchè? Perchè così possono avere un amico immaginario chiamato Dio, che esiste solo nella loro fantasia, che li rassicura sul futuro e sopratutto gli da sempre ragione.
Se i popoli della terra usassero l’intelligenza, le religioni sparirebbero come neve al sole, e anche tutte le loro conseguenze negative.

Alex Irene

@ Massimo:

io la vedo in modo un po’ diverso. Le religioni contribuiscono ad assolvere alcuni bisogni di base degli uomini: appartenenza, comunità, riconoscimento mutuo, sicurezza. Questo collante può essere sostituito da altri altrettanto forti: una ideologia o un afflato nazionalistico, ad esempio.

In alcune culture questi bisogni sono molto radicati e permangono anche in presenza di elevata istruzione e adeguato reddito. La mamma islamica condannata ieri per avere ucciso il figlioletto che non studiava il Corano era laureata in matematica e viveva in Galles: non era una semianalfabeta la cui istruzione fosse stata affidata all’imam di qualche sperduta madrassa afghana, eppure ha ritenuto più grave la disapprovazione delle comunità che la perdita del figlio. Bin Laden e Al Zawahiri erano laureati in materie scientifiche e provenivano da famiglie abbienti.

In molte società occidentali contemporanee, più centrate sull’individuo, sentiamo maggiormente i bisogni di stima, di pensiero critico, di autorealizzazione. Io credo che questi bisogni superiori possano emergere più facilmente quanto più alto è il livello di benessere.

E’ una chiave di lettura, possono essercene altre naturalmente.

gmd85

Laurea non vuol dire intelligenza, eh. Un minimo dis enso critico e di capacità di mantenere i piedi per terra senza fare ricorso a paturnie assortite eviterebbe (o sarebbe un buon inizio) casi come quelli della amdre da te citata. Quanto ai Bin laden e Al Zawahiri, essere laureati non mette al riparo da essere fanatici e dittatori.

Kaworu

abbiamo su questo forum almeno un chiarissimo esempio di soggetto laureato e tutt’altro che brillante (anzi, diciamolo… con serissimi problemi di produzione e comprensione nella sua lingua madre, roba da meritare la bocciatura alle elementari), se urli qualcosa tipo “maria goretti!” forse appare.

alessandro pendesini

Il progresso in filosofia esiste, almeno nella filosofia della scienza. Ma non vuol dire che noi siamo più intelligenti rispetto al passato !! Questo “progresso” è legato al progresso della scienza, che ci permette di distinguere meglio tra la vera conoscenza (non dogmatica, o metafisica) e illusioni.
L’intuizione si verifica solo quando abbiamo accumulato delle conoscenze e utilizzato la ragione (intelligenza, o più esattamente le nostre intelligenze) per analizzarle, scartando le proposizioni false da quelle pertinenti.
La formazione dell’intellettuale del XXI secolo lo lascia, in generale, in una sorprendente ignoranza in materia scientifica, e predisposto -come in politica- a comportarsi irrazionalmente e credere a qualsiasi assurdita.
NB Senza un’ istruzione adeguata corriamo il rischio di prendere sul serio le persone “istruite”…ed è questo che accade -da millenni- e attualmente nel mondo !

giuseppe

FSMosconi risponde:

giovedì 6 dicembre 2012 alle 21:38

@giuseppe

I Fratelli Musulmani non vogliono lo Stato laico.
Scola non vuole lo Stato laico.

Mi par che un minimo di paragone sia fattibile…

Sai bene che c’é una distanza abissale tra le due posizioni. Il paragone é e resta molto forzato.

Reiuky

C’è fino a un certo punto, giù: la chiesa dell’inquisizione non era più tenera dell’islam. Non sappiamo come si compotrerebbe se avesse, di nuovo, il potere.

P.S.: resisti: ora hai Gaglia che ti sta vicino.

FSMosconi

@giuseppe

Abissale è un parolone: ricordo che è fino a poco fa che il cattolicesimo era religione di Stato. Non par che all’epoca nessun prelato si fosse stracciato le vesti per chiedere più equidistanza delle istituzioni.

francesco

Mi sembra che qui ci sia parecchia confusione.
Il regime di mubarak, o meglio dei militari, era un regime cosiddetto laico (il che tradotto in parole più comprensibili vuol dire antiislamico).
Mubarak ed i militari hanno sempre perseguitato gli islamici.
Non per niente quello egiziano era (ed a quanto pare resta) uno dei regimi chiamati ‘moderati’ dai mezzi di comunicazione della nostra partitocrazia.
La presunta nuova costituzione (che non riforma proprio niente) è una fotocopia di quella precedente.
D’altra parte la stragrande maggioranza della popolazione è islamica, non filo occidentale.
E’ anche ovvio che la maggioranza degli egiziani non abbiano nessuna voglia di tornare alla vecchia costituzione ed alle vecchie leggi.
Se ci fossero libere elezioni in cui tutte parti potessero concorrere vincerebbero gli islamici, come è già accaduto ogni volta che si sono svolte elezioni relamente libere.
Quanto a morsi, quest’uomo è islamico come io sono tibetano.

Tino

Ma cosa vuol dire perseguitavano gli islamici? Islamico poi opposto a filo occidentale? Qui si sta parlando di un partito che è finanziato dal Qatar che è un alleato dell’occidente. Tra l’altro Qatar che si sta comprando francia e italia. Sta leggenda poi dei fratelli musulmani perseguitati bisogna aboozzarla un po’, a parte in Sira e in Libia i fratelli musulmani ovunque hanno potuto lavorare in profondo le società con i soldi del Qatar, anche sotto mubarak.

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