Ieri mattina, al Palazzaccio della Cassazione, è stata depositata un proposta di legge di iniziativa popolare. Ha come oggetto il rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità dell’eutanasia.
L’iniziativa è stata lanciata in occasione del sesto anniversario della morte di Piergiorgio Welby. Se ne è fatta promotrice l’Associazione Luca Coscioni, insieme a Exit e all’Uaar. Tra coloro che hanno presentato la proposta vi è infatti anche Stefano Incani, responsabile organizzativo della nostra associazione.
Punti caratterizzanti della proposta sono l’assoluto rispetto della libertà di scelta del paziente (espressa anche attraverso testamento biologico) e la depenalizzazione dell’eutanasia. Il testo completo della proposta è riprodotto in calce.
Per portare la proposta in parlamento occorreranno 50.000 firme. L’Uaar si aspetta ora un’adesione convinta da parte dei suoi soci e simpatizzanti.
L’associazione
RIFIUTO DI TRATTAMENTI SANITARI E LICEITÀ DELL’EUTANASIA
Relazione
Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell’eutanasia legale, per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.
Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire – magari un genitore o un figlio che implora di porre fine alla sofferenza del proprio caro – rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato, anche solo per paura, o per ignoranza. La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell’eutanasia clandestina che dell’accanimento terapeutico.
Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di trattamenti sanitari, ivi incluso il ricorso all’eutanasia.
Art. 1
Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente ove essa:
1) provenga da soggetto maggiorenne;
2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo art. 3;
3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacità sopravvenuta, anche temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, “fiduciario per la manifestazione delle volontà di cura”.
Art. 2
Il personale sanitario che non rispetti la volontà manifestata dai soggetti e nei modi indicati nell’articolo precedente è tenuto, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo comportamento.
Art. 3
Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte del paziente, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;
2) il paziente sia maggiorenne;
3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità di intendere e di volere,salvo quanto previsto dal successivo art. 4;
4) i parenti entro il secondo grado e il coniuge siano stati informati della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;
5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;
6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il medico;
7) la tecnica di eutanasia rispetti la dignità del paziente e non provochi allo stesso sofferenze fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e confermato dal responsabile della struttura sanitaria ove saranno attuate le tecniche di eutanasia.
Art. 4
Ogni persona può stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 3, comma 5 e sia incapace di intendere e volere o manifestare la propria volontà, nominando contemporaneamente, nel modo indicato dall’art. 1, un fiduciario, perché confermi la richiesta, ricorrendone le condizioni.
La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non può essere soggetta a condizioni. Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilità, da un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.
Altrettanto chiara ed inequivoca, nonché espressa per iscritto, deve essere la conferma del fiduciario.
Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3, comma 7 siano rispettate, non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia, provocando la morte le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.
auspico che su questa tematica ci sia una grande mobilitazione dei circoli UAAR
potrebbe essere l’occasione per diventare visibili e soprattutto protagonisti di una grande battaglia di civiltà
Concordo, ottima idea!
Bene, grazie, bravi!
E impegniamoci, forza!
Scusate l’ignoranza, ma essere a fine legislatura non rischia di mandare a monte tutto?
no
Eutanasia = bene
è questo che pensate vero? Ahahah
Pensate che io pensi così come nella riga precedente vero?
Pensate che io pensi che pensando che eutanasia = bene allora = male
Ma forse pensate che pensando che io penso che penbsate che no allora si
O… forse…
Uhmmm volevo dire qualcosa ma mi sono confuso un attimo, vado a cena da mia moglie con le bocce a coppa di champagne e torno subito.
“con le bocce a coppa di champagne”
E non dimenticare le misure 90-60-90 mio perfetto imitatore… 😆
No, dico davvero: se non fosse per quest’ultimo leitmotiv non sarebbe possibile distinguerti dall’originale. La dimostrazione che la Legge di Poe funziona. 😉 😉 😉
@giuseppe
mi spieghi come mai proprio voi cattolici che dovreste essere i primi a desiderare di tornare quanto prima alla Casa del Padre vostro, fate di tutto e di più per cercare di andarci quanto più tardi possibile???
Alfonso, è inutile; non ci arriverà mai. Occhio e croce, il suo scopo è solo di rompere le scatole a quelli che non la pensano come lui 😉
Perché la vita è un dono bellissimo che val la pena di assaporare fino all’ultima goccia. 🙂 😀
Vero. Ma se uno agonizza in un letto non sta assaporando una beneamata mazza.
Lo sai per esperienza o parli solo per sentito dire?
Parlo per esperienza.
@Vittorio
è bello divertirsi con gli avanzi di oratorio 🙂
Dagli avanzi di oratorio, proprio perché avanzi, potresto avere delle brutte sorprese 🙂 😀
@ giuseppe
“Perché la vita è un dono bellissimo che val la pena di assaporare fino all’ultima goccia”
Certo e un euro è meglio di un miliardo….
A cosa ti serve un miliardo di euro se hai già tutto quello che desideri?
@ giuseppe
A cosa ti serve un miliardo di euro se hai già tutto quello che desideri?
Ovvero, a cosa ti serve il paradiso se hai già questa vita?
giuseppe, ora e sempre, non sappia il tuo emisfero destro cosa pensa il sinistro.
Nel rispondere, voglio aiutarti, ricordati che la tua era una replica a ” proprio voi cattolici che dovreste essere i primi a desiderare di tornare quanto prima alla Casa del Padre vostro”
dunque un euro è meglio di un miliardo.
Povero giuseppe, non contento di pensare c.zzate le scrive pure, vuole essere sicuro che tutti si accorgano della sua pochezza….
Ce ne accorgiamo, ce ne accorgiamo….
Puoi forse comprare la felicità con i soldi?
Puoi soddisfare i più svariati desideri ma non comprare la felicità.
Puoi forse comprare l’amore con i soldi?
Puoi comprare il sesso, non l’amore.
Riguardo al Paradiso dell’aldilà, sappi che è solo la continuazione dl paradiso nell’aldiquà: ma non pretendo che tu capisca…
La felicità in senso stretto, intesa come perfetta e totale coincidenza fra realtà e volontà, naturalmente non esiste. Prova ne sia che tu, che pure ti dichiari “felice”, vorresti che fossimo tutti flippati come te e non lo siamo.
La “felicità” intesa come semplice beatitudine si può ottenere eccome con molto denaro, purché si abbia lo stomaco di dimenticare che altri ne avrebbero più bisogno.
Puoi comprarne un sacco di amore con il denaro, dato che il mondo è pieno di donne per cui ciò che veramente attrae è il potere o il prestigio. Per la cronaca, giudico questo genere di preferenze del tutto naturale e morale, esattamente come la preferenza per i nasi dritti o gli zigomi alti.
Giuseppe,
”…Ma forse pensate che pensando che io penso che penbsate che no allora si…”
Qui nessuno pensa che tu pensi…
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Ma forse pensate che pensando che io penso che penbsate che no allora si….
No, non può essere normale, questo ci stà predendo per i fondelli,
ora basta giuseppe , in qualsiasi posto tu sia vaff……….
in qualsiasi posto tu sia vaff……….
Secondo me non se lo merita! Infierire sugli incapaci e sui “poveri di spirito” non è un bell’esercizio…. 🙂 🙂 🙂
Se ti metti in posizione te lo facci subito…
O forse è meglio di no perché mi farebbe schifo. 😉 🙂 😀
patetico……..
Verranno organizzate delle giornate particolari di raccolta firma oppure esistono dei centri fissi di raccolta?
E’ questo che volevo sapere, come si fa per firmare ????
Grazie !
Di già , spero che i punti di raccolta siano presso i sagrati delle chiese.
Grazie a tutti, grazie UAAR… Esiste ancora gente in gamba in questo paese!
Teneteci informati per la raccolta delle firme…
Voglio assolutamente firmare.
Papa: L’eutanasia tutte le festen si porta via.
Segretario: Credo che lei stia facendo confusione.
Papa: D’avveren?
Beh, per il suo predecessore, di sicuro.
Infatti l’hanno “lasciato andare” – invece di fargli il Trattamento Roccella – e per lui la festa deluxe è finita.
🙂
Quando glielo dici anche al giuseppe, cerca di essere soft, altrimenti fa un infarto, il poveraccio…
Tanto ormai la bufale che al beato Giovanni Paolo II ed al card. Martini sia stata praticata l’eutanasia stanno vivendo di vita propria ed i pecoroni abboccano… abboccano… abboccano… 😉 🙂 😀
c’è gente che abbocca a moltiplicazioni di pani e pesci e gravidanze verginali, figurati tu…
e comunque nessuno ha parlato di eutanasia, ma di evitare l’accanimento terapeutico, se sai distinguere tra due cose che non c’entrano una con l’altra…
E certo: perché se uno si mantiene in vita tramite alimentazione artificiale e somministrazione di farmaci, la sospensione di tali pratiche non è eutanasia, no, no.
Il profondo ragionamento di giuseppe è: se mentre pratichi l’eutanasia fai qualcosa di irrilevante, ad esempio grattarti la testa, non si può più considerare eutanasia. Per il polacco e Martini qualcuno si è grattato in testa, quindi che abbiamo ottenuto l’eutanasia è una bufala.
@ peppe:
” …Tanto ormai la bufale che al beato Giovanni Paolo II ed al card. Martini sia stata praticata l’eutanasia stanno vivendo di vita propria!”
Niente affatto! La circostanza invece che tu le ritieni una bufale rende molto credibile il fatto che i due personaggi da te citati abbiano avuto, come dire… un trattamento medico del tutto particolare… Contento così? Una opinione contraria – una garanzia!
Ribadisco che è una bufala e che ve la siete bevuta e digerita: contenti voi…
giuseppe scrive: “Ribadisco che è una bufala e che ve la siete bevuta e digerita: contenti voi…”
Un “ribadimento (spero si possa dire…)” di giuseppe? Una garanzia di esattezza del suo contrario. Ormai è consolidato….
Il problema non è se sia stata eutanasia o meno. Il problema è che il diritto di scelta Martini lo ha esercitato e tutti si sono affannati a dire che era coerente. Ma guai se a chiedere di esercitare il proprio diritto è qualcun altro.
gmd85, sono d’accordo… però il concetto che tu esprimi è troppo elevato per certuni, e non viene correttamente recepito. Pertanto diventa d’obbligo fare delle semplificazioni tagliate con la scure….
La libertà di suicidio non può significare per altri l’obbligo di collaborazione.
E, di grazia, come crede giuseppe di conciliare le due “esigenze”?
Libertà di suicidio? O libertà di non voler soffrire? E un medico deve evitare che il paziente soffra.
Secondo me è un errore strategico.
Considerando il livello di sensibilità medio degli italiani, le firme non verranno raccolte e la legge di iniziativa popolare non ci sarà, fornendo un’ottima arma ai nostri avversari, che ogni volta che si proverà poi a farla passare per via parlamentare avranno l’argomento in più che gli italiani non hanno voluto questa legge.
Un po’ come il referendum per l’articolo 18, ma questo è un altro discorso…
Mah, non è detto.
L’eutanasia è accettata anche dai cattolici (i meno fanatii, ovvio). Vicende come quelle di Welby e della Englaro (o di Terry Schiavo negli USA) lasciano il segno.
@ Gmd.
Non è perchè gli italiani sono contrari; non intendevo questo ma mi sono spiegato troppo frettolosamente e provo ad articolare meglio.
L’italiano tende molto poco a partecipare alla democrazia diretta -ad eccezione, unica dopo il divorzio e l’aborto, del referendum sull’acqua ma perchè ha avuto un movimento enorme alle spalle e soprattutto per il motivo che introduco subito dopo l’inciso- massimamente quando è un problema che non lo tocca, e l’eutanasia, così come il pensare alla morte, da molte persone non toccate direttamente dalla fine della propria vita, è di solito un problema che l’italiano medio esorcizza non pensandoci, basta pensare al flop delle firme nei comuni dove si può firmare per il testamento biologico.
E’ per questi presupposti di scarsa partecipazione, e non perchè penso che molti italiani siano contrari, che ho la perplessità.
Di sicuro, la partecipazione a iniziative dirette non è tipica del popolo italiano. Ma le coscienze sono state smosse. Inoltre, c’è il web che è un mezo di comunicazione potente. Si può creare una petizione in relazione all’iniziativa in questione. Concordo con te però sul fatto che finché la problematica non diventa personale, l’italiota se ne frega. Poprio per questo è importante sensibilizzare.
Visto i precedenti (es. le proposte di leggi popolari presentate in Parlamento con tutte le firme necessarie da Beppe Grillo/M5S) sono assolutamente certo che, finché continuano a esserci sempre le stesse persone in Parlamento e sempre gli stessi partiti, è impossibile che venga discussa una tale legge! Anche nel caso raccogliesse 500.000 firme!
Prima vanno demummificati e devaticanizzati il Parlamento e la Presidenza della Repubblica, poi va approvata una legge che obblighi il Parlamento a discutere le proposte di legge popolare, infine vanno raccolte le firme. Attualmente è un inutile spreco di tempo: la proposta, pur con tutte le firme, verrà buttata nel cestino come le altre.
Viva la muerte!
No, viva la possibilità di decidere da se senza essere influenzati dalle patrunie altrui. Bestia.
@gmd85
non offendere le bestie! 🙂
Ma guarda che tipo, interviene come se la muerte fosse un’opzione invece che un obbligo.
E infatti fa parte del club che ha in disprezzo la vita goduta: amano solo la vita di sofferenza, loro.
Vai col cilicio e l’autoflagellazione, prete masochista!
Che pena…
@parroco
Errato:
Viva la possibilità di decidere della propria vita!
Si! Dei ciarlatani.
parroco di niente,poichè sei niente,vallo a dire in oncologia viva la muerte è vedi quanti ti seguiranno..con esperamos…idiota insetto parassita….
Viva la muerte!
Se a decidere per me sonio io SsssssssssssssSIIIIIIIIIIIIIIIIII
Parroco, com’è che quando la parola “libertà” la usate a sproposito (in amenità del genere “l’Amore ci ha donato la libertà di sbagliare a indovinare”) siete tutti lì a osannarla come valore supremo, mentre quando la si usa in senso proprio improvvisamente il concetto diventa insignificante?
E poi, a sentire i loro gerarchi più in alto, la “vita è ccioia”, “la vita è amore”. Ma chi pensano di prendere per i fondelli?
saranno felici gli anziani svedesi (o erano danesi) senza assistenza medica, tutti curati dal munifico parroco di fumo.
Tu l’amore non capisci nemmeno cosa sia. E nemmeno la vita, la cui dignità, nel tuo pensiero ateo, é legata solo alla perfetta efficienza fisica.
si certo.
e tutti ti odiano.
@ giuseppe
“la cui dignità, nel tuo pensiero ateo, é legata solo alla perfetta efficienza fisica”
Assolutamente no giuseppe: proprio per questo consideriamo indegno il tuo pensiero…
Poverino non ci arriva che ognuno ha il suo concetto di dignità, e che uno deve essere libero di decidere se continuare a vivere in base al proprio di concetto di dignità e non al suo.
Se la metti cosi lo capisco benissimo. Ecco perché invece di continuare a lanciare insulti ci si dovrebbe confrontare in modo civile. Ma per voi se si toccano certi “dogmi” si rompe il filo del dialogo. La cosa comica é che accusate gli altri di essere dogmatici.
Tu pensa al perché ti ritorno contrario all‘eutanasia, poi vediamo chi è dogmatico. E ti ho già detto che il rispetto si guadagna. Tu non lo sai fare.
Refuso: ti ritieni.
“Ma per voi se si toccano certi “dogmi” si rompe il filo del dialogo.”
dissero i signori dei “valori non negoziabili” a proposito di quei valori (tra cui l’opposizione all’eutanasia) che non avevano alcuna intenzione di negoziare (e su cui quindi per definizione erano chiusi a qualunque dialogo) per questioni dogmatiche…
@giuseppe
Confrontiamoci, dai. Tu ritieni giusta l’eutanasia? Suppongo di no. Sei disposto a cedere sulle tue opinioni, legate alle tue convinzioni religiose. Suppongo di no. Libero di farlo. E di certo non sei obbligato a farne ricorso nel caso tu ti trovassi in situazioni critiche (il tuo dio te ne scampi, se esiste). Io non voglio che gli altri decidano per me in base ai loro valori, (non)assoluti. E non chiedo che gli altri siano d’accordo con me, anche se si arrogano sempre il diritto di sputare sentenze su come dev’essere questo e come dev’essere quello. Attendo una tua replica.
@ giuseppe
Qunado ti scappa la parola dogmi nei nostri confronti fermati un attimo e rammenta la domanda che faccio a tutti voi credenti (regolarmente senza risposta): cosa invalida le vostre credenze?
Se la metti da un lato senza rispondere scoprirai chi ha dogmi (senza contare tutta la sfilaza di quelli ufficiali….)
Piantala.
sopra: Quando
sfilza
Tu invece capisci tutto, povero peppiniello!!!
nightshade90 risponde:
lunedì 24 dicembre 2012 alle 1:00
“Ma per voi se si toccano certi “dogmi” si rompe il filo del dialogo.”
dissero i signori dei “valori non negoziabili” a proposito di quei valori (tra cui l’opposizione all’eutanasia) che non avevano alcuna intenzione di negoziare (e su cui quindi per definizione erano chiusi a qualunque dialogo) per questioni dogmatiche…
gmd85 risponde:
lunedì 24 dicembre 2012 alle 1:27
@giuseppe
Confrontiamoci, dai. Tu ritieni giusta l’eutanasia? Suppongo di no. Sei disposto a cedere sulle tue opinioni, legate alle tue convinzioni religiose. Suppongo di no. Libero di farlo. E di certo non sei obbligato a farne ricorso nel caso tu ti trovassi in situazioni critiche (il tuo dio te ne scampi, se esiste). Io non voglio che gli altri decidano per me in base ai loro valori, (non)assoluti. E non chiedo che gli altri siano d’accordo con me, anche se si arrogano sempre il diritto di sputare sentenze su come dev’essere questo e come dev’essere quello. Attendo una tua replica.
Si potrebbe dire, al contrario, la stessa cosa delle vostre posizioni. Il punto é un altro. Sappiamo bene di essere su posizioni diverse, ma cio’ non significa che una parte sia legittimata ad esprimere le sue posizioni mentre l’altra non deve avere diritto di parola, in nome di un concetto falsato di libertà personale. Secondo il vostro modo di intendere la libertà, senza mai volere ricercare dei valori oggettivi, cioé non negoziabili, tutto é giustificabile. Portando il discorso alle estreme conseguenze si potrebbe dire che se uno ha l’istinto di uccidere un altro, o di rubare, o di violentare, in nome della sua libertà non lo si deve impedire.
@ giuseppe
Balle. I valori sono discutibili e tendenzialmente condivisibili, proprio sulla base della discussione razionale. Non sono oggettivi se si crede che esista un dio che ha stabilito dei valori oggettivi non negoziabili, dimenticandosi nel frattempo che è il dio stesso che non è oggettivo. Giuseppe, non siamo qui per stare dietro ai tuoi sragionamenti….
Il tuo dio ha detto che il vino può essere bevuto, quello di Maometto no. Alla faccia dei valori oggettivi. Manco su cosa deve essere bevuto….
L’istinto di ammazzare uno secondo te è razionale? Ma dico, ma capisci quel che pensi prima di non capire quel che scrivi?
@giuseppe
Se uno ha l’istinto di uccidere un altro per fini personali, l’istinto di rubare, di stuprare e di compiere qualsivoglia nefandezza, è un animale senza freni. Se una persona vuole morire, perché straziata dalle sofferenze, è un suo diritto, non negoziabile (visto che ti piace tanto il concetto). Diritto che viene leso dai valori non negoziabili e retrogradi di altri. E nessuno ti ha detto che non puoi esprimere il tuo punto di vista. Semplicemente ti si dice che è fa schifo.
Si, si tanto liberi che nei paesi dove l’eutanasia é praticata decidono quasi sempre gli altri. E il povero disgraziato che capita sotto non vede altra alternativa che togliere il disturbo. Altro che sensibilità per chi é straziato dalle sofferenze; c’é chi in forza di questa sensibilità dedica veramente la vita a curare e assistere persone in quello stato. Meglio che sparare sentenze comodamente seduti in salotto.
Ah, si? I moduli di consenso informato ti dicono qualcosa? Ignorante.
Lodevole la buona volontà di chi assiste i malati (e non pensare che sia come dice la publicità su presti). ma se uno di questi malti chiede di morire, chi li assiste si faccia da parte.
Vedi come ti sei chiuso adesso? E parli di confronto? Tu da dove le spari le tue boiate?
giuseppe, il valore non è l’eutanasia, ma la libertà. Fatto che a chiunque ragioni un minimo deve risultare immediatamente evidente. Fra l’altro, a sentir voi, la libertà è talmente importante da giustificare (ma in realtà non giustifica una cippa) la presenza del dolore nel mondo, fai un po’ tu. Quindi ti stai opponendo strenuamente a che cosa?
Non si può affermare delle nostre posizioni nulla di quello che si può affermare delle vostre. Non osare metterci sul tuo stesso, infimo livello. Voi imponente la vita. Per essere sul vostro stesso, infimo livello, noi dovremmo imporre la morte. Invece la nostra posizione è di non imporre affatto, chiaro?
E’ secondo te e la tua cricca che tutto è giustificabile, basta aggiungere la formula magica “per motivi religiosi”. Invece per noi non tutto è giustificabile, lo è soltanto ciò che è fondato e argomentato. Ed è questo il motivo per cui quasi sempre abbiamo una opinione tanto bassa del tuo intelletto.
Le stesse assurdità a cui sto rispondendo mostrano la fatica che ogni volta bisogna fare per correggere concetti elementari, senza che da parte tua ci sia impegno a migliorare o collaborazione dialettica.
è inutile attuare dei ragionamenti dove giuseppe possa, non dico capire ma farsi una idea dei punti di vista,per tipi come lui,serve l esperienza ma quella vera di starci in quelle condizioni,poi puo anche dire amènita del tipo:il povero disgraziato che capita sotto non vede alternative chè togliere il disturbo.
cioè avete sentito il livello di mancanza di empatia e cinismo..,l unica e che gli capitasse a lui,cosi potrebbe magari farsi un idea.
mi spiace ma quando è troppo e troppo.
Giuseppe quella che viene difesa è la libertà di scelta. Se una persona vuole scegliere di stare anche 100 anni attaccato ad una macchina che lo fa sopravvivere, ha il diritto di poterlo fare. Ma se per un’altra persona una simile condizione è inaccettabile deve essere libera di poter decidere nel senso opposto. La differenza tra tra le nostre idee è proprio questa. Tu vuoi imporre il tuo modo di pensare (sopravvivenza a tutti i costi a tutti), io voglio che ogni persona sia libera di poter prendere decisioni sul SUO CORPO e la sua VITA.
E le tue paventate estreme conseguenze non hanno senso chi vuole uccidere\rubare\violentare interferisce con la VITA e il CORPO di qualcun altro, non capisci la differenza?
Vedo, peppiniello, che ti piace arrampicarti sugli specchi; quindi voi non avreste diritto di parola,
ma chi è che imperversa da tutte le reti televisive e da vari giornali finanziati coi nostri soldini?
Poi fai finta di dimenticare i milioni di morti causati dalla “santa inquisizione” con relativo espro
prio dei beni e strupri in camera di tortura, le stragi dei Sassoni, degli Slavi Occidentali, dei popoli
baltici, degli Albigesi, dei Valdesi, dei Precolombiani, la tratta dei negri.
Vi conviene stare zitti, avete troppi armadi pieni di scheletri e non è che ripetendo bugie all’infinito,
come il vostro amico Goebbels che ribaltrete le responsabilità
[…] ed è per questo che si è unita all’associazione Luca Coscioni e a Exit per avanzare una proposta di legge di iniziativa popolare. La responsabilità più grande la portano tuttavia gli elettori: un nuovo parlamento ancora zeppo […]
…e ne avete tempo….
La solita “risposta” ad un interlocutore immaginario. Continua con questi vaniloqui, giuseppe, vai che sei sempre più stimato da chiunque ti legga (mica soltanto gli ateacci).
Anche tu ne hai, giuseppe, a giudicare da quanto tempo passi a scrivere boiate 😉