Quest’anno, nella civile e laica cittadina di Senigallia, molti cittadini auspicavano un Natale diverso, magari all’insegna di altri e più spirituali argomenti. Le cronache natalizie hanno invece riservato a tutti i credenti della città un Natale più complicato di quanto non si potessero aspettare. Ad aprire l’amara vicenda che ha visto protagonisti, nell’ordine, un vescovo “a riposo”, il governatore della Puglia Nichi Vendola (suo malgrado), il vescovo reggente della diocesi, e nientemeno che il direttore del sito di apologetica cattolica Pontifex, Bruno Volpe, è stato proprio il “mite” novantaduenne vescovo emerito.
Con un’intervista rilasciata al sito Pontifex, rimbalzata velocemente su diverse testate giornalistiche nazionali (Corriere del Mezzogiorno, Il Giornale, Diretta news), mons. Odo Fusi Pecci, in sostanza, definiva senza mezzi termini il leader di Sel Nichi Vendola “un pervertito”. A loro volta, gli attivisti per i diritti civili degli omosessuali erano definiti “viziosi ed arroganti”, appellandosi a una non precisata “legge di dio” che troverebbe fondamento nel solito “diritto naturale”, rigirato e messo al servizio delle esigenze ideologiche della Chiesa.
In linea di massima, non ci sarebbe nulla di nuovo nè nel fatto che Pontifex raccolga interviste di questo tenore, nè nelle logiche utilizzate dai rappresentanti della Chiesa cattolica per giustificare la negazione di diritti agli omosessuali. Dopotutto, solo qualche settimana fa lo stess0 Benedetto XVI aveva condannato, usando più o meno le stesse argomentazioni (sebbene espresse con termini decisamente più meditati), il riconoscimento delle “nozze tra gay”, che a suo dire sarebbe “una ferita grave, alla pace ed alla giustizia”. Di diverso, come dicevamo, stavolta ci sono le aspre parole utilizzate, alquanto sopra le righe, decisamente offensive e per di più fuori luogo, nel momento in cui sta per prendere il via una nuova campagna elettorale a cui parteciperà anche il leader di Sel con il suo partito.
La pubblicazione di un’intervista tendente al discredito dell’immagine di un politico ha suscitato dunque moltissime voci e prese di distanza. Non solo a livello locale. La Delegazione Uaar di Senigallia ha diramato un suo comunicato, ma lo ha fatto anche il Circolo locale di Libertà e Giustizia, i Giovani Democratici delle Marche, l’Arcigay di Pesaro Urbino, e ovviamente la sezione locale di Sel. A livello nazionale ne ha scritto in termini critici Massimo Gramellini sulla Stampa. Di diverso, e di più accondiscendente e contestualizzante tenore, il comunicato diffuso dai rappresentanti del Ppe locale (ex Pdl), che ha parlato di “libertà e diritto di opinione” del vescovo.
Una presa di posizione da parte della curia vescovile di Senigallia si faceva dunque indispensabile e non ha tardato molto ad arrivare, per bocca del vescovo reggente Giuseppe Orlandoni. Non sapendo più come salvare “capra e cavoli”, ecco la smentita nei confronti di Pontifex. Il comunicato della diocesi sostiene infatti che “l’intervista al Vescovo Fusi Pecci, 92enne, in una casa di riposo e con problemi di udito, sarebbe stata estorta e manipolata dal sito di Bruno Volpe”. Si aggiunge che “dopo aver interpellato il Fusi-Pecci, lo stesso si è dichiarato estraneo a quelle frasi”. A completamento della giustificazione, degna della peggior ritrattazione a cui solo la politica ci aveva abituato, si bacchettano i seguitissimi giornali on line locali, “affinché verifichino con la curia le notizie da pubblicare” (sic!)
Immediata e giustamente seccata la risposta dei direttori dei due giornali locali (Senigallia Notizie e Vivere Senigallia), evidentemente risentiti per un rimprovero che non meritavano, in quanto il loro ruolo nella vicenda è stato esclusivamente quello di rilanciare una notizia che altri giornali avevano già rilanciato.
Ma anche la risposta di Pontifex non si è fatta certo attendere. Con un nuovo articolo, il sito dei “cattolici romani non secolarizzati” non solo ha rincarato la dose, confermando l’intervista shock pubblicata in precedenza, ma l’ha anche avvalorata con la pubblicazione della trascrizione di una nuova intervista telefonica fatta al Fusi Pecci, trascrizione che conferma le parole e le offese precedentemente usate (Vendola “depravato” anziché “pervertito”, cambia poco). Ma c’è di più. Pontifex smentisce perfino che il vescovo reggente Orlandoni (o chi per lui) abbia interpellato l’emerito Fusi Pecci sulla questione. Finendo in tal modo per fargli fare la figura del bugiardo patentato e promettendogli una querela per diffamazione e danni se non verrà pubblicata una richiesta di scuse, con tanto di “rettifica della rettifica”.
I cittadini di Senigallia, perfino quelli più credenti e fedeli, attraverso i commenti agli articoli apparsi sulla stampa locale hanno espresso la loro totale contrarietà a tutto questo teatrino, allestito per l’occasione natalizia. Lo spirito di fratellanza, di rispetto reciproco, di unione, di perdono, di verità, di pace e di giustizia, dimostrato in questo episodio dagli esponenti della comunità cattolica, rimarrà senz’altro impresso nel loro cuore, e ancor più nella loro mente.
Come rimarranno a lungo impressi il presepe anti-laico di Firenze e le parole del parroco di Lerici sul femminicidio. Una vicenda, anche quest’ultima, scaturita per iniziativa di Pontifex. Che si avvia sempre più a diventare la voce “ufficiale” degli umori più neri del cattolicesimo italiano, meglio ancora se espressi sotto Natale. Da un certo punto di vista è anche utile, perché rappresenta una sorta di operazione-verità. A noi non credenti non rimane però che notare, ancora una volta, quanto sia inopportuna l’autorevolezza attribuita a una categoria di persone che, arrogandosi il diritto di parlare per bocca di un dio muto, finiscono sempre più spesso per esprimersi incivilmente.
Il delegato UAAR di Senigallia, Paul Manoni
AGGIORNAMENTO DELLE 16.40: Pare proprio che Volpe abbia già querelato il vescovo per “assenza di scuse”.
niente di nuovo sul fronte occidentale.
100 di questi giorni a tutti i prelati come il parroco di lerici e compagnia brutta. anzi, speriamo che vadano avanti con esternazioni sempre più ripugnanti per la società civile 🙂
ma sai che inizio a pensare che non siano cani sciolti, questi preti che esternano? Che sia cioè una provocazione un po’ più orchestrata di quello che sembra: l’importante per i fondamentalisti cattolici è che certe idee continuino a girare, su cento che leggono un fanatico lo recuperano, che non sapeva dell’esistenza di Pontifex e adesso lo sa.
Due mesi fa il prete di Lerici aveva già fatto parlare di sè per la polemica sull’islam (altro tema da provocatore), e se lo si voleva davvero far smettere, sono sicura che il suo superiore avrebbe avuto mezzi convincenti per un ultimatum del tipo “non voglio più leggere il tuo nome su un giornale che non sia parrocchiale”.
Adesso gli dà (o fa finta di) la tirata di orecchi, ma a me ricorda lo schema poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Questi stanno agitando polvere, detta anche campagna elettorale.
io sono del parere che certe cose non siano “a caso”.
non dico che ci sia dietro un’intenzionalità palese, ma diciamo che se tieni alla catena un branco di cani incattiviti, hai poco da mostrarti sorpreso quando uno si libera e sbrana qualuno.
Io, invece, ne sono convinto; il parrocchetto sbrocca, il superiore lo rimprovera, ma
lo lascia al suo posto ed intanto il messaggio è passato.
Pirandello lo chiamava “Il gioco delle parti”.
Certo che in quanto a public relations e savoir faire non stanno messi tanto bene, eh.
Scherzi vero!? 😀
Sono in campagna elettorale…Figurati se usano il guanto di velluto, proprio ora che devono screditare l’avversario politico, e che Monti si è candidato per mantenergli i privilegi. 😉
Queste uscito contro Vendola oltre a reppresentare l’omofobia della chiesa cattolica hanno anche un intento politico: Vendola s’è dichiarato alternativo a Monti e CO e sembra essersene fatta una ragione anche Bersani (vedi le dichiarzioni di Casini).
Alcuni anni fa accadde una cosa non molto dissimile con il vescovo emerito di Grosseto mons Babini: dichiarazioni fortemente antisemitiche rilasciate a Pontifex dal monsignore suddetto, putiferio sugli organi d’informazione, ritrattazione da parte del monsignore, minaccia di querela da parte di Pontifex. Ma non divaghiamo troppo e restiamo sul thread proposto. Il cattolicesimo romano sta oggi portando avanti una crociata becera ed aggressiva contro gli omosessuali ed i loro INALIENABILI diritti? Questo mi sembra chiaro come la luce del sole. Però, secondo il mio modestissimo parere, il movimento omosessuale ed i laici in generale sbagliano del tutto strategia di difesa: dovrebbero piuttosto iniziare a dichiarare “urbi et orbi” i veri motivi politici, che sono alla base della crociata antiomosessuale da parte dei cattos. Non credete che, in questo caso, tutti i vescovi emeriti del mondo ci penserebbero due volte prima di lasciarsi andare a rilassanti e liberatori “flussi di coscienza” nelle interviste con Pontifex e Bruno Volpe?
Personalmente credo che lo sport principale della superstizione organizzata sia sempre quella di dare addosso alle minoranze, per poi lamentarsi dello stesso trattamento ricevuto se minoranza sono loro. In questo momento la ccar campa di rendita politica, se almeno una parte della politica cominciasse a rispondere per le rime vedresti…
@ Ottone
Il cattolicismo sarà anche “superstizione organizzata”, ma la santa madre chiesa è soprattutto uno dei più influenti centri di potere politico esistenti oggi nell’Occidente. E quando un centro di potere politico attacca una minoranza, significa solo una cosa: dietro si nascondono interessi molto corposi, che si preferisce tenere scrupolosamente occultati all’opinione pubblica.
Chissà cosa pensano di questo teatrino i degni rappresentanti dell’ordine delle verginelle di nostra signora della greppia (statale s’intende)… voglio dire i vari don gallo, mazzi ciotti ecc. ecc.
Così devoti…
Rimangono sempre, insieme a questi tizi, in comunione dei santi?
ovvio, servono per tenere le pecore dentro al recinto col solito “eh ma non tutti sono così, prendi questo e quest’altro, loro si che son brave persone”.
Idem, anche Odifreddi è della stessa idea:
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/09/01/no-martini-no-party/
Vabbè, non so in merito cosa direbbe Gallo, ma a Ciotti, che pure fa un lavoro di tutto rispetto nel combattere la mafia, mica gli fa schifo se allo IOR riciclano il denaro della criminalità organizzata…! Qualcuno lo ha mai sentito dire una sola parola a tal proposito? 😉
Appunto, me lo sono sempre chiesto anche io. Il fatto è che dovrebbe chiederselo anche qualcun’altro, non sempre i soliti noti, cioè noi…
Questo mio commento vale anche per il “santo laico” carlo maria martini…
Non era regnante in Milano Carlo Maria Martini quando Calvi e Sindona andarono a trovare il padre in paradiso? Naturalmente ci sono arrivati pagando una modica cauzione, loro che se lo potevano permettere…
Già li vedo, che da lassù – Calvi,Sindona e da qualche anno anche Marcinkus (se credessi a queste cose) – ci vedono e ci benedicono per quanto bene il sangue dei poveri fa al sistema finanziario internazionale…
@ Ottone
Pur leggendo con interesse e rispettando i tuoi interventi, purtroppo mi vedo costretto a dissentire da te anche stavolta. Vedo che non nutri molta simpatia per l’ormai defunto cardinale Martini. Niente da eccepire, ovviamente: lui era un gesuita, divenuto in seguito anche vescovo e cardinale, tu invece sei un ateo. Ci sarebbe semmai da preoccuparsi, se tu venissi qui e ti slanciassi in lodi sperticate alla sua memoria. Il problema però, vedi, è un altro. Pur essendo uno studioso esimio di scienza biblica, Carlo Maria Martini era assai poco amato da ampi settori del cattolicesimo integralista e reazionario del nostro tempo, legati in particolare all’Opus Dei: hai presenti le critiche beote che gli sono state mosse post mortem da Antonio Socci e da altri individui della sua stessa parrocchia? Al contrario, molti laici come te e me (magari anche atei incalliti, bada bene), che hanno avuto modo di incontrarlo durante il suo ministero pastorale nella chiesa ambrosiana, ne sono rimasti sedotti, affascinati, persino conquistati; ed oggi sono i primi a piangerne la scomparsa, pur essendo rimasti rigorosamente non credenti. Perché, al di là degli schieramenti e degli steccati ideologici e chiesastici che dividono gli uomini gli uni dagli altri, alla fine quello che conta veramente sono proprio gli uomini e non le “chiese” (poco importa se confessionali o laiche) a cui appartengono. Lo sai che due giganti della matematica moderna, Cauchy e Riemann, sono stati anche due fior di bigotti? Ciò nondimeno, credo che meritino lo stesso rispetto ed ammirazione da parte di tutti gli uomini di scienza, credenti e non credenti, anche perché senza i loro contributi teorici fondamentali quasi tutta la matematica moderna crollerebbe.
Se permetti, ancora un piccolo appunto. Dalle tue parole mi sembra di dedurre che, secondo il tuo punto di vista, il cardinale Martini sarebbe stato in qualche misura responsabile delle vicende di Sindona, Calvi, Marcinkus. Evidentemente hai una conoscenza molto superficiale dei complessi rapporti politici interni al cattolicesimo. Carlo Maria Martini era un gesuita: accusarlo di avere avuto a che fare con i tre signori sopra menzionati sarebbe come accusare i russi di avere sganciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Te ne rendi conto?
@giordanobruno
Interpretazione autentica di quello che intendevo con Martini, Calvi, Sindona, Marcinkus (a parte quest’ultimo).
Non ho messo insieme queste persone nel senso di essere coinvolto nell’affaire banca privata finanziaria (e successivo omicidio del signor Ambrosoli, liquidatore della banca e devoto cattolico) di Sindona fallita nel 1974 e nel succesivo crack dell’Ambrosiano dell’82, ma del fatto che non ci sia stata una ferma condanna dei due sopracitati. Chesso… Una scomunica? Vietare funerali cattolici? Per fare due esempi. Si veda l’atteggiamento tenuto dalla ccar su Welby (da intendersi questi casi come “scandalo pubblico” visto che è una delle cause per vietare i sacramenti).
Nelle inchieste Martini non compare mai, ho letto un bel po’ di cose, non ti preoccupare so di quel che parlo, non era questo l’accostamento che volevo fare. La mia riflessione è molto più semplice. Visto che il Male lo guardava in faccia, il signor Martini non ha avuto niente da ridire, da condannare pubblicamente, visto che in ben altre occasioni la ccar batte ben volentieri i pugni sul tavolo? O le enormi frodi della banca privata finanziaria di Sindona con successivo omicidio del liquidatore e il fallimento del Banco Ambrosiano per quasi 3000 miliardi di lire dell’epoca, per giunta una Banca conosciuta come la “banca dei preti” come la sua controllata banca cattolica del veneto, che ancora adesso quando mi rivolgo ad uno sportello di quella che fu la banca cattolica mi dicono, scherzosamente, quando c’è qualche difficoltà in una pratica, di portare una lettera del prete per snellirla, dicevo, queste vicende non meritavano almeno dal signor Martini, non dalla ccar tutta per carità, una ferma pubblica e rilevante condanna?
sempre @giordanobruno
Per quanto riguarda i: “Evidentemente hai una conoscenza molto superficiale dei complessi rapporti politici interni al cattolicesimo. ”
Ti dico semplicemente questo, non trovi che per un credente questo sia un problema dirimente per rimanere o meno nella chiesa cattolica?
Voglio dire, cosa rimane degli insegnamenti del sedicente “Gesù Cristo” in questa frase? Che fra l’altro rispecchia la situazione reale della “Sposa di Cristo”.
Credo che sia compito nostro far rilevare alla gente queste ipocrisie che di fatto rendono nulli gli insegnamenti della ccar, viste le premesse da te esposte.
Se i “progressisti” all’interno della chiesa hanno problemi, che escano, oggi mica rischiano il rogo. Un po’ di coerenza no?
Ti cito questa frase tratta dal signore degli anelli di Tolkien devoto cattolico anche lui e di riflesso cosa rappresentano per me Martini e i cattolici progressisti (scusa per queste etichette ma è per semplificare il discorso, non posso qui adesso scrivere un trattato di sociologia):
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Per me i progressisti all’interno della ccar e che non se ne vogliono andare sono come quell’anello.
Naturalmente gli incatenati sono quelli che dalla ccar, se non ci fossero loro sarebbero già scappati a gambe levate.
@ giordanobruno
In ogni caso condivo quello che ha più elegantemente e “diplomaticamente” espresso Odifreddi in questo suo post nel suo blog su “la Repubblica”:
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/09/01/no-martini-no-party/
@ Ottone
Non è questa la sede più idonea per intavolare una “dotta” discussione sui gesuiti ed il loro ruolo nel cattolicesimo moderno. Mi limito a farti osservare che i gesuiti sono sempre stati tenuti fuori dal governo centrale della Chiesa di Roma: eccettuato il cardinale Roberto Bellarmino, a nessun altro gesuita è stato mai consentito di diventare papa o segretario di stato o prefetto di qualche dicastero della Curia Romana. Troppo spesso, invece, vengono attribuite ai seguaci di Ignazio di Loyola responsabilità storiche e politiche, che invece dovrebbero ricadere su altri cattolici: già il grande Cauchy, che ti ho ricordato nel mio precedente intervento, si indignava giustamente per questo.
Tu non ami il cardinale Martini? Fai benissimo, dato che sei ateo e, sospetto, anche anticlericale. Avresti desiderato da lui una certa “parresìa” nella denuncia profetica di certe storture del cattolicesimo contemporaneo? Hai ragione, questo lo avrei desiderato anch’io. Tuttavia dovresti anche ricordare che i rapporti tra gesuiti e Chiesa di Roma sono sempre stati complessi e tutt’altro che facili. All’inizio degli anni ’80 ci mancò poco che la Compagnia di Gesù non venisse sciolta per la seconda volta; poi si giunse ad un compromesso con l’elezione di Peter Hans Kolvenbach alla carica di preposito generale. Riesci ad immaginare quanti casini sarebbero scoppiati se il cardinale Martini, un gesuita, si fosse messo a fare la “vox clamantis in deserto”?
@ giordanobruno
A proposito di voci nel deserto allora il libro scritto da Verzè e Martini insieme come lo cataloghiamo anche alla luce di quanto da te detto sui gesuiti?
penso anch’io che questo rigurgito iper-fondamentalista non sia per niente casuale; si dice che le chiese siano meno affollate, ma i “pochi” rimasti sono più motivati e se vogliamo anche più coerenti con la dottrina ufficiale: in fondo affermano, con modi forse più brutali, ciò che il loro papa predica un giorno sì e l’altro pure dai nostri schermi; condivido la posizione di Odifreddi
@ Ottone
Sulla vita e le opere di don Luigi Verzè preferirei non pronunciarmi. E’ vero che questo prete-imprenditore veneto ha sempre mostrato, accanto a indiscusse qualità manageriali riconosciute da tutti, anche un modus operandi alquanto pragmatico e disinvolto, che non può non lasciare perplessi. Ma è anche vero che il cattolicesimo più tradizionalista, che qui in Italia è sempre stato politicamente molto forte, non lo ha mai potuto soffrire, ed ha tentato ogni mezzo per isolarlo e porlo in cattiva luce presso l’opinione pubblica; anzi, viene spontaneo chiedersi se certe sue strane vicissitudini non siano state piuttosto trappole costruite abilmente da chi aveva tutto l’interesse a farlo passare per una sorta di Padre Pio in versione lombardo-progressista. Ripeto, per il momento mi sembra saggio sospendere ogni giudizio su don Verzè, in attesa di ottenere informazioni più approfondite ed attendibili (sempre che questo sia possibile, ovviamente) sulla sua vita e le sue opere.
E veniamo al libro “Siamo tutti nella stessa barca” scritto nel 2009 da Martini e Verzè. Hai mai provato a leggerlo? Mi spieghi perché ti suscita tanta irritazione il fatto che due uomini di chiesa si siano sforzati di tendere scandalosamente la mano alle istanze proprie della morale laica? Preferisci forse i toni beceri da crociata usati un giorno sì e l’altro pure dal novello Pietro l’Eremita, meglio conosciuto con il nome di Antonio Socci? Oppure preferisci la lettura di “Senza radici”, quel delizioso pamphlet scritto nel 2004 da Ratzinger e Pera contro la deriva relativista dell’Europa e della sua cultura?
@ giordanobruno
Devo dire che allarghi sempre il discorso e non si arriva mai al punto.
Allora ricapitoliamo però senza allargarci troppo.
Ho espresso i miei dubbi su Martini perchè mi sembra che le sue posizioni siano state piuttosto altalenati, aperture per modernizzare la morale e le istituzioni della chiesa e tacita accettazione per questioni più venali (leggasi i discorsi sopra su Calvi ecc.).
Ora il punto specifico qui è proprio questo, il gioco delle parti tra la parte conservatrice e la parte progressista (anche qui vale il mio breve inciso sulle etichette di cui sopra) che agli occhi della gente assolve sempre la chiesa visto che poi si dice sempre così: ma la chiesa è anche altro…
Ora senza parlare dei massimi sistemi dell’universo, la mia opinione su certe figure all’interno della chiesa è che servono a soddisfare varie tendenze e a tenere tutto unito pur nella contraddizione. Questa è la mia posizione. Semplice no? Non mi pare vieto anticlericalismo ottocentesco ma una posizione ragionata sulla situazione attuale della ccar. Si può avere una semplice opinione su questo senza infarcirla con richiami a chesso… Mazzarino e Richelieu, i templari e la guerra dei trent’anni e chi più ne ha più ne metta, compreso sant’Ignazio?
In sostanza (alla Perry Mason) è vero o no che queste posizioni spacciate per laiche da parte di certe figure (in questa nostra discussione : Martini, ma si potrebbe tranquillamente parlare di un Ciotti) servono solo per mandare in scena una commedia delle parti da dare in pasto ai poveri di spirito?
@ Ottone
Veramente sei stato tu a mettere in mezzo il libro scritto da Martini e Verzè e ad allargare il discorso, non io. Ma veniamo subito al nucleo del problema da te posto. Nel corso della sua attività pastorale nella chiesa ambrosiana, Martini in più di un’occasione ha dato l’impressione di essere un po’ troppo ambiguo ed ondivago in ordine a determinate questioni di politica ecclesiastica? Non c’è dubbio! Ma non avrebbe potuto nemmeno agire diversamente. Forse non hai letto bene i miei interventi, per cui ti ripeto quanto ti ho già scritto in precedenza: negli anni ’80 i rapporti tra i gesuiti e la Santa Sede si fecero particolarmente critici, ed all’interno delle Mura Leonine c’era anche chi considerava ormai imminente un secondo scioglimento del loro ordine da parte del papato (se questo poi non avvenne, la spiegazione va ricercata soprattutto in alcuni compromessi ad “altissimo livello” faticosamente raggiunti tra la Compagnia di Gesù e la Curia Romana). In un simile contesto ecclesiastico, secondo te, Martini non avrebbe forse dovuto assumere un atteggiamento più che prudente, stando attento anche al più piccolo passo falso, che avrebbe potuto recare grave danno agli interessi del suo ordine religioso? Nel Seicento, il Bellarmino ed i matematici del Collegio Romano, pur essendo segretamente solidali con Galileo, dovettero pronunciare in pubblico parole di condanna delle sue teorie: ripugnante doppiezza gesuitica? apoteosi della riserva mentale elevata a sistema epistemologico? No, solo prudenza lungimirante, che tra le altre cose consentì allo stesso Galileo di cavarsela con una condanna incommensurabilmente più lieve di quella inflitta in precedenza a Giordano Bruno.
Veniamo all’altro problema da te posto. Allo sguardo di un laico il mondo cattolico oggi appare come una galassia, all’interno della quale si può trovare tutto ed il contrario di tutto: teologi della liberazione e lefebvriani, don Luigi Ciotti e Paola Binetti, Martini e Scola, il giorno e la notte, la luce e le tenebre. E tutte queste posizioni così altamente differenziate le une dalle altre, secondo te, in definitiva servirebbero soltanto come specchietti per le allodole, ovvero il loro fine non sarebbe altro che quello di attirare il maggior numero possibile di fedeli sotto le ali di santa madre chiesa. Si vede allora che conosci poco il mondo cattolico! Ora ascoltami bene, se c’è una parola, a cui le gerarchie cattoliche hanno sempre attribuito un valore quasi magico, oltre che religioso ovviamente, questa è “unanimismo”. Imparala bene: unanimismo. Il quale unanimismo poi altro non è che la soppressione di qualsivoglia forma di pluralismo, dottrinale e liturgico, all’interno del corpus ecclesiae. Se fosse in loro potere, coloro che hanno in mano le redini del governo mondiale del cattolicesimo, sarebbero felicissimi di far scomparire all’istante da tutto l’orbe terraqueo i vari don Gallo ed i vari don Ciotti. Non ne sei convinto? Prova a chiederlo al simpaticissimo, e soprattutto intelligentissimo, don Vitaliano Della Sala. Sentirai che cosa ti risponde.
Orbene, capisco quello che intendi e rilancio,abbandonare la chiesa punto e basta?
Dico, solo per maggior chiarezza soprattutto verso la propria coscienza, è così difficile?
Capisco benissimo il discorso su Galilei e Giordano Bruno, ma appunto per questo, oggi chi esce dalla ccar non finisce sul rogo!
Il punto secondo me è tutto qui!
I compromessi fatti dai gesuiti negli anni ottanta li hanno fatti per rimanere nella ccar, quindi starci dentro gli va bene!
E perciò si torna al punto di partenza, sempre specchietti per le allodole, fanno tutti parte della compagnia di giro, cioè come quanto esposto da Odifreddi nel suo post no martini no party.
Il tuo discorso andrebbe bene solo se non ci fosse la possibilità di uscire dalla ccar, ma oggi questa possibilità c’è e chi sta dentro si becca tutto il pacco regalo perchè lo vuole, fraternamente, in comunione coi santi… A cominciare dall’accordo della Santissima Trinità con Hitler e Mussolini…
Per la loro crociata omofoba i vescovi chiamano in causa un cosidetto “diritto naturale”.
Immagino che – se esiste – tale diritto naturale non contempli comportamenti quali la castità permanente come obbligo, più ancora se imposta a ragazzi impuberi (e.g. seminaristi undicenni).
Poviamo a chiedere alla ccar se hanno dati sulla percentuali di preti (compresi i papi) omosessuali e su comportamenti omosessuali (distinguo le due cose) nell’ambito del clero?
mario
doverosa distinzione 😉
(la regola del “in tempo di guerra ogni buco è trincea” vale sempre. in un senso e nell’altro eh, ma questo non cambia l’orientamento che uno ha)
In effetti. Sempre pronti a sventolare questo diritto naturale per difendere la propria visione di coppia, famiglia e quant’altro, ma altrettanto pronti a giustificare chi fa voto di castità. Quelli non vanno contro natura, eh.
Mario, i migliori auguri di una piena guarigione 😉
mi aggrego agli auguri 🙂
comunque è cosa nota ormai che, comunque la si giri, “i cattolici ci hanno sempre raggggionissima”. secondo loro 😉
Carmelo Abbate, se non ricordo male un paio di anni fa, condusse un’inchiesta giornalistica sui “preti gay” pubblicandola su Panorama. Da quell’inchiesta nacque il libro “Sex and the Vatican”.
Qualche numero che purtroppo non ricordo, lo forniva anche, ma più che altro, visto che si era immerso totalmente in quell’ambiente spacciandosi per un sacerdote seminarista omosessuale, di vicende legate a “incontri nelle saune”, “festini privati” e “addescamenti via internet”, ne aveva raccontate proprio tante. Ma che volete che sia…! 😉
L’obiezione alla loro “legge di dio” che impone il legame di un uomo ed una donna, esclusivamente per “riprodursi”, e che con la loro stessa castità verrebbe meno, l’avevo sollevata anchio quando ho letto l’intervista (la prima) di Pontifex. Insomma, seguendo i loro scellerati ragionamenti, i preti con quel voto, dovrebbero essere considerati i primi a violare la “legge di dio”, no?
Dopotutto con la castità la vedo dura riprodursi. 😉
Per l’appunto 🙂
Secondo me, l’incongruenza e l’illogicità dei preti sono ancora più grandi di quanto faccia supporre la pura e, in fondo, semplice contraddizione tra la funzione riproduttiva da un lato e la castità dall’altro.
Costoro si appellano ad un cosiddetto “diritto naturale”, in nome di una cosiddetta “legge soprannaturale”. Predicano e discutono di qualcosa che, poichè sta al di fuori di questo mondo, deve essere preso per base morale del medesimo. Pretendono che questo mondo segua delle leggi di un altro mondo, totalmente estraneo ad esso.
Insomma, sarebbe un po’ come pretendere che per scrivere in italiano corretto fosse necessario utilizzare la grammatica giapponese.
Una domanda secca per chi ha il gayrad:
Josef Ratzinger è omosessuale o lo sembra soltanto?
@gmd85
Grazie per gli auguri. Lo saprò il 7 febbraio a seguito di TAC e visita di controllo.
mario
Mario,
per me lo sembra, eccome! Anche per mio marito, se può valere il giudizio anche maschile.
La sua collega di studio Uta Ranke-Heinemann aveva dichiarato che secondo lei lo era, e anche il teologo cattolico David Berger. Ma prove, non ce ne sono che io sappia. Ah, il fratello Georg aveva anche detto se non ricordo male che Ratzinger non si era mai innamorato di una ragazza, e insomma, questo è strano, di solito una cottarella si prende alle elementari.
@Ottone
Relativamente a don Mazzi vedi un intervista al site sottoindicato
http://video.repubblica.it/cronaca/caso-corsi-don-mazzi-la-chiesa-faccia-mea-culpa/114772/113175
Lo so che un distacco formale dai vertici della ccar sarebbe più coerente, comunque è sempre meglio di niente.
mario
E’ da troppi secoli che si va avanti con il “sempre meglio di niente”…
Il mio compagno (ateo), lavorando con libera, ha conosciuto personalmente don ciotti e ne è entusiasta. Perchè uno così dovrebbe per forza lasciare la chiesa? La ccar, per chi crede, non è solo un coacervo di schifezze, e chi è stato ordinato prete, credendoci davvero, è convinto di aver ricevuto un sacramento, qualcosa di molto serio che ha un senso se inscritto in un certo tipo di organizzazione spirituale. Le ragioni di questa scelta, che peraltro potrebbe anche cambiare di segno, possono essere infinite e, trattandosi di scelta personale, a mio parere, insindacabili.
Questo tipo di vicende fanno il nostro interesse la chiesa si scredita da sola agli occhi delle persone ragionevoli e si isola ormai trovare seminaristi in occidente sta diventando sempre più difficile e stanno diminuendo anche il numero di coloro che vanno a messa.
http://www.giornalettismo.com/…/calo-dei-preti-in-europa-papa-preoccupa...
Ormai devono andare a prendersi i preti in Africa e nei paesi poveri del Asia dove ancora il prete è un attività ben pagata per gli standard locali ma appena saranno ricchi come noi anche li avranno difficoltà a trovare personale. 🙂
Se continua cosi nel giro di due o tre generazioni il cattolicesimo in sara l’ombra di quello che è oggi e già oggi è l’ombra di quello che era pochi decenni fa. 😉
Eh, ma è ben per questo che Ratzinger ci tiene a farsi fotografare con chi vuole un inasprimento della criminalizzazione degli omosessuali. Per la Chiesa è una cosa positiva rappresentare un rifugio per i gay, e in bacini numericamente in crescita. Se l’omosessualità fosse accettata anche nel terzo mondo, chi si farebbe più prete, a parte i poveracci? Ora che in Europa si ha diritto allo studio e alla propria vita sessuale, non c’è bisogno di entrare in seminario.
@Sandra
“Per la Chiesa è una cosa positiva rappresentare un rifugio per i gay…”
E purtroppo i gay ne sentono sempre meno il bisogno di questo rifugio,almeno in occidente.
Povera Santa Madre Chiesa,anche un altro saldo rifugio che rappresentava si e’
sensibilmente incrinato negli ultimi anni,quello per i pedofili.
Molti dei quali,non dimentichiamolo,hanno “scoperto” la loro vocazione proprio grazie alle attenzioni ricevute nell’adolescenza dai suoi membri,un “meccanismo” di
sopravvivenza di una specie che avrebbe meritato l’interesse dello stesso Darwin.
beh, il Catechismo dà ragione al 92enne vescovo e a Pontifex:
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
…E infatti, in tutta questa tristissima vicenda da circo equestre, è che chi ha fatto la figura dell’assoluto COERENTE con la CCAR e la sua dottrina, è Pontifex.roma ed il Vescovo emerito che da del pervertito a Vendola!! 😯
La Chiesa ha sempre distinto tra peccato e peccatore.
Infatti si parla di atti che sono “intrinsecamente disordinati”.
Sempre riportando il catechismo si legge ” va evitato ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
Affermare che una persona sia “depravata” implica un giudizio sulla persona e dunque esprimere una condanna.
Il giudizio non spetta all’uomo ma solo a Dio.
E come hai scelto di ritenere valido il Catechismo? 😆
Dappoiché qui siamo in tanti a giudicare, per enrico è vero il politeismo.
“La Chiesa ha sempre distinto tra peccato e peccatore.”
La politica del “non sei da colpevolizzare per quel che sei, ma ti proibisco di vivere felicemente secondo la tua natura perché per me sei sbagliato” non ha mai portato giovamento o evitato discriminazioni ed è sempre suonato piuttosto ipocrita.
@ Bee
A me non risulta che esista qualche proibizione legale a compiere atti omosessuali.
@ gmd85
Allo stesso modo in cui lei ha scelto di definirsi ateo.
“Scrivere con la sinistra è sbagliato. Io non sto colpevolizzando i mancini, sto solo dicendo che devono scrivere con la destra!”
“Esiste una legge che obblighi a scrivere con la destra?”
Ci mancherebbe altro, mica siamo in Uganda. Ma il giudizio di immoralità e disapprovazione “in ogni caso” resta. Il che non può certo risultare in un aiuto all’accettazione pubblica di una categoria già a lungo discriminata. E l’ipocrisia in ogni caso rimane.
non è peccato essere mancini, ma lo è scrivere con la sinistra.
@enrico
Ho come la sensazione che fino ad ora abbiate seguito molto di più i vostri giudizi sugli omosessuali, che atteso il giudizio di dio. 😉
Nella Bibbia ebraica, che costituisce anche l’Antico Testamento dei cristiani, il libro del Levitico prevede per gli omosessuali la pena di morte (20, 13: «il loro sangue ricadrà su di loro»). ❗
Nella Lettera ai Romani (1, 26-27) , San Paolo li inserisce in un elenco di peccatori che «meritano la morte». ❗
Nei primi secoli del cristianesimo, agli omosessuali era espressamente interdetto il battesimo, come mostra la “tradizione apostolica”.
Secondo san Tommaso d’Aquino, ancora oggi il più importante riferimento dottrinale della Chiesa cattolica, l’omosessualità era uno dei più gravi peccati. ❗
Tra il 1566 e il 1568 due decretali di papa Pio V, in seguito proclamato santo, stabilirono che l’omosessualità conclamata doveva essere punita con la morte. ❗
Se davvero spetta a dio e non all’uomo giudicare gli omosessuali, mi spieghi come mai, per tutti questi “entusiasmanti” personaggi UMANI, (bibblici, vangelici, storici, papi, santi e martiri di vario genere) gli omosessuali debbano essere condannati a morte??? ❓
Guarda che ancora oggi il Catechismo della Chiesa, si basa su quelle chiavi di lettura dell’omosessualità, recuperate dai testi sacri, mica dall’ultimo numero di Topolino. 😉
Se davvero fosse come tu dici, preti e cattotalebani alla Pontifex, dovrebbero avere il buonsenso di NON GIUDICARE, e lasciare che sia dio a decidere fino a che punto, l’amore tra due persone dello stesso sesso, sia un’offesa o unn peccato nei suoi confornti.
Se nelle ultime righe dell’articolo, si fa riferiimento ad “un dio muto” ed a tanti ciarlatani che per farlo parlare si espimono incivilmente, un motivo c’è.
@ Mannoni
Con non giudicare si intende condannare una persona dandone un giudizio ontologico definitivo.
Ovvero come se la persona fosse intrinsecamente malvagia.
Certo non significa non dover discernere tra giusto e sbagliato.
Lei pone tutta una serie di citazioni o pseudo tali.
Come consiglio personale, se vuole criticare qualcosa, provi a conoscerla meglio.
La condanna degli atti omosessuali nell’AT non viene mitigata nel NT.
Con morte, tutta una serie di comportamenti dell’uomo vengono definiti come punibili con la morte ( idolatria, adulterio etc etc), si intende che destinano l’uomo all’inferno e alla separazione da Dio.
Se lei prende in considerazione la pericope dell’adultera l’esempio è chiaro. La legge dell’antico testamento parla chiaro, ma Gesù con un ragionamento pone di fronte agli uomini la loro condizione di non poter essere giudici giusti dell’adultera.
S. Paolo ribadisce la gravità degli atti, ribadisce il loro destino, ma non dice affatto “uccidete” l’omosessuale.
@ Mannoni
Nei primi secoli del cristianesimo, agli omosessuali era espressamente interdetto il battesimo, come mostra la “tradizione apostolica”.
Tra il 1566 e il 1568 due decretali di papa Pio V, in seguito proclamato santo, stabilirono che l’omosessualità conclamata doveva essere punita con la morte
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La prima affermazione è piuttosto generica e significa poco.
Non so poi che cosa lei intenda con “tradizione apostolica”…….
I decretali non li ho trovati
E’ noto che l’omosessualità veniva punita con la morte, ( Firenze, Venezia) ma in realtà tollerata, e usata come accusa soprattutto per allontanare o eliminare personaggi scomodi. ( Anche Leonardo ebbe questo tipo di accusa).
Dando una rapida lettura delle sentenze di condanna capitale per atti omosessuali ho riscontrato che molte erano accuse di violenza o verso giovani.
Condanne capitali per sodomia in Italia – Wikipink – L’enciclopedia gay
http://www.enciclopegaya.com/index.php?title=Condanne_capitali_per...
@Enrico
Non ti riesce proprio di accettarlo, vero? 😀
@enrico
Ci sei o ci fai? 😯
“Se davvero fosse come tu dici, preti e cattotalebani alla Pontifex, dovrebbero avere il buonsenso di NON GIUDICARE, e lasciare che sia dio a decidere fino a che punto, l’amore tra due persone dello stesso sesso, sia un’offesa o unn peccato nei suoi confornti.”
Non mi sembra che Bruno Volpe e il vescovo a riposo nell’articolo sopra linkato dicano niente di eccezionale, fanno solo l’eco al loro leader volgarizzandolo un po’ (che se lasciato solo nella sua crociata retrò potrebbe essere preso per strano).
Il loro leader probabilmente pensa (secondo me giustamente) che alzando la voce contro i gay possa indurre altri cattolici ad alzare la voce contro i gay.
Secondo me al papa e compagni, dei gay, non interessa veramente molto. A loro probabilmente interessa solo quanto da me tentato di spiegare nel mio volantino del 2008 intitolato “La questione della politica demografica nell’atteggiamento dello stato e dei gerarchi della Chiesa cattolica romana verso l’aborto e i gay.”, del quale (nel caso che a qualcuno interessi) riporto solo il passo che più concerne i gay:
“[…] E i gay cosa centrano in questo discorso? Nell’attuale situazione di necessità demografica per lo stato e per i gerarchi della Chiesa, come sopra descritta, i gay sono individuati come un fattore di disturbo specifico così riassumibile: essi rappresentano un esempio che, se non pubblicamente condannato come negativo, può indurre un ulteriore numero di persone, potenzialmente procreative, ad aderire a pratiche sessuali non procreative. Lo stato e i gerarchi della Chiesa sembrano credere che, creando un clima d’intimidazione nei confronti dei gay, tramite pubblica riprovazione del fenomeno gay e compiacenza non tanto celata nei confronti di aggressioni squadriste contro i gay militanti, riusciranno a tenere alta la prolificità del popolo italiano. […]”
In quanto alle fanfaluche di Pecci in merito alla natura secondo un presunto volere divino, probabilmente non deriva dalla conoscenza di “Dio” da parte di Pecci, ma deriva dalla sua ignoranza principalmente della biologia e della psicologia, dall’ignoranza del fatto che “uomo” e “donna” sono una categorizzazione logica “ideale” della natura analogica della funzione multifattoriale dei fattori che caratterizzano il maschio e la femmina, in un continuo che va, diciamo, da 95% maschio – 5% femmina fino a 5% maschio – 95% femmina.
La distribuzione che si associa a tale funzione vede necessariamente prevalere i casi estremi, altrimenti la specie umana non potrebbe sopravvivere, ma i casi intermedi della funzione continua non sono una novità degli anni recenti, sono sempre stati presenti nella specie umana come in altri animali.
A mio modesto avviso nelle esternazioni degli aiutanti di campo del grande leader mancano i fondamenti scientifici, rimane l’istigazione all’odio, di cui le gerarchie della Chiesa sono sempre state maestre: ebrei, apostati, omosessuali, “streghe”, comunisti, …
Pare che adesso alcuni di loro abbiano stabilito che sia ora di ritornare ai bei vecchi tempi; e non c’è niente da scherzare. Si parla di persone di cui sembra che probabilmente si sarebbero trovate più a loro agio nell’Italia occupata dai nazisti che in quella attuale.
Personalmente ritengo che la riproduzione sessuale sia un fatto evolutivo necessario, cioè penso che lo scopo principale se non unico del sesso sia la riproduzione. In quanto agli omosessuali, che sono un fatto assolutamente naturale in una certa percentuale delle varie specie animali, si deve concedere che, come per gli eterosessuali, il sesso coinvolga anche l’aspetto erotico e l’aspetto affettivo, aspetti che riguardano la possibilità di una vita degna di essere vissuta. Questi aspetti e possibilità sembrano essere stati capiti dagli Stati più civili, nei quali, guarda caso, la voce del satrapo bianco trova molto meno spazio se non viene ignorata del tutto.
Ciao sul fatto che il vaticano avrebbero preferito un qualche regime passato penso che qui siamo tutti d’accordo anche se, secondo me, avrebbero preferito l’Italia fascista o la Spagna franchista o meglio di tutti la Spagna dell’inquisizione perché i nazisti avevano una fortissima e insopprimibile vena neo pagana con cui difficilmente il vaticano avrebbe potuto convivere.
Sui l’atteggiamento della chiesa nei confronti degli omosessuali io ho idee diverse dalle tue e penso la demografia per loro sia più che altro una scusa, almeno nella maggior parte dei casi, penso che il loro atteggiamento sia dovuto a una serie di contorti modi di pensare che hanno un origine psicologica complessa, fatta di condanne sociali, proibizioni, sensi di colpa, ricerca di perdono e di giustificazione, ipocrisia e calcoli opportunistici che non sto qui a descrivere sia perché non sono abbastanza documentato e competente per farne un esposizione completa sia perché ci vorrebbe un saggio di un paio di centinaia di pagine per esporre bene come si evoluta la cosa.
Ho trovato un articolo di uno che la pensa un po come me con la differenza che l’autore da più importanza di quanta ne do io ai calcoli razionali e alle scelta premeditate.
Se anche non ne condividete le conclusioni la lettura sarà molto stimolante.
http://www.keinpfusch.net/2012/12/la-prima-associazione-gay-della-storia.html
I cattolici odiano i gay perchè hanno solo 9 comandamenti dal momento che il nono non è applicabile
@ Bertrand Russel2 la vendetta
Ho letto quanto al link da te suggerito, ma, a parte l’accettabile generica affermazione che la libertà sessuale mette in crisi il sistema della Chiesa, mi pare che da una serie di spunti più o meno credibili si spicchino dei voli di fantasia un po’ del genere racconti per poveracci, tipo Iacula o altri giornalini di trenta anni fa.
Le religioni potenti sono quelle che vanno a braccetto con gli stati (con la s minuscola per significare che spesso si tratta del regime che occupa lo Stato).
Gli stati porgono il loro braccio alle religioni solo se le religioni fanno qualcosa per loro e viceversa.
Nel mio volantino del 2008, che qui non metto perche troppo lungo, spiegavo il mio perché del comune interesse di stato e Chiesa cattolica rispetto alla demografia.
In estrema sintesi dicevo:
“Lo stato vuole più figli per rimediare alla dissennata politica previdenziale fatta nei passati decenni. Politica che ha portato a dilapidare i proventi dei contributi previdenziali per fini politici, spesso puramente clientelari, invece di amministrarli con il giudizio del buon padre di famiglia, al fine di avere i fondi necessari per le esigenze degli anziani, che oggi, di fatto, entrano in competizione con i giovani per le risorse vitali.”
“Diversamente dallo stato, i gerarchi della Chiesa cattolica romana non si accontentano che ci siano più figli. Arraffati i soldi dell’otto per mille, dell’esenzione ICI, dell’otto per cento degli oneri di urbanizzazione, eccetera, i gerarchi della Chiesa si disinteressano delle questioni economiche dello stato e s’interessano invece del fatto che per loro non ha nessun valore che ci siano più figli se questi non sono cattolici romani.”
Questi secondo me i comuni interessi tra stato e Chiesa nel contrastare aborto e gay. E sono riferiti a specifici fatti di quel tempo, consistenti in dichiarazioni contro l’aborto e giustificazioni di pestaggi di gay fatte da parte di importanti esponenti del mondo politico e della Chiesa.
Fiorenzo
Su quest’argomento tu sei sicuramente più preparato di me.
Il link che ho postato è più che altro provocatorio e io lo condivido solo in parte perché come ho detto io sono convinto che alla base di tutto ci siano una serie di complessi e contorti problemi psicologici ma se potessi leggere il tuo volantino lo farei volentieri.
@ Fiorenzo Nacciariti
Diamo credito alle sue parole.
Dunque vi sarebbe un complotto tra Stato e Chiesa contro l’omosessualità allo scopo di evitare una diminuzione delle nascite che porterebbe ad un default dello Stato sociale.
Prendendolo per buono, questo significa che una diminuzione delle nascite provoca un default dello Stato sociale, dunque una crisi economica, che non è proprio qualcosa che si possa definire “positivo”.
Verrebbe dunque da chiedersi, seguendo il suo ragionamento, quale sia lo scopo allora di chi promuove nuove forme di famiglia, una maggior facilità nello scioglierla e l’aborto.
@ fab
Dunque lai afferma che si è sviluppato questa qual cosa “consapevolezza” che è un orpello.
Di grazia, visto che il giudizio sulle azioni e la pianificazione delle stesse richiede un certo dispendio energetico, mi chiedo come mai l’evoluzione abbia sviluppato ciò che lei afferma essere orpello.
@ Bertrand Russel2 la vendetta
Questo non è il mio volantino, non dice la stessa cosa, ma una cosa simile.
http://www.youtube.com/watch?v=MK8GUJHyeFQ&feature=player_detailpage
@enrico
Non mi pare che in Svezia, in Inghilterra o ancora in Norvegia o in Germania siano al tracollo dello Stato Sociale. Tutt’altro.
Ma forse sono io che vivo in un altro universo…
Che tristezza!!! Ma non hanno proprio niente di meglio da fare?
Ma non dovrebbero pregare tutto il giorno?
Ma non dovrebbero diffondere la “lieta novella”?
Ma non dovrebbero aiutare i poveri e i derelitti?
Invece sono tutti occupati a parlare male dei comportamenti altrui millantando la conoscenza di una verità ricavata da pastori del Sinai e da uno che ha visto una luce fortissima e ha sentito le voci!
Sono proprio persone dannose per la società
@ roberto 58
Ripeto anche a te cose da me già scritte in passato ad altri uaarini o semplici utenti del blog, con la speranza recondita che almeno tu mi stia ad ascoltare. Il cristianesimo latino d’Occidente, vale a dire il cattolicesimo, ha sempre condannato l’omosessualità: basterebbe solo ricordare il Liber Gomorrhianus scritto da San Pier Damiani nell’XI sec. oppure certe prediche infuocate di San Bernardino da Siena contro i sodomiti. Tuttavia la Chiesa di Roma non ha mai fomentato crociate vere e proprie contro gli omosessuali. Lo stesso papa polacco, che pure condannò l’omosessualità più di una volta nel corso del suo magistero petrino, ebbe in fondo ben altre fissazioni per la testa: l’aborto al di sopra di tutte; anzi, proprio sotto il suo pontificato, nacque e si sviluppò una cauta e prudente strategia di attenzione pastorale, chiamiamola così, verso gli omosessuali ed i loro problemi morali ed umani: si pensi solo al prezioso lavoro teologico, condotto in questo senso da Vidal, uno dei più insigni moralisti cattolici del nostro tempo. Nell’aprile del 2005, con l’elezione al soglio pontificio del teologo bavarese, cambia tutto: la crociata contro l’omosessualità diviene praticamente indistinguibile da quella contro il relativismo contemporaneo, e l’omofobia più becera e rozza si diffonde in breve tempo nel mondo cattolico. Che è successo? Vediamo di ragionarci un po’ sopra. Considera innanzi tutto quanto segue:
1) Il pregiudizio antiomosessuale, molto forte e radicato nella civiltà contadina dei secoli scorsi, è riuscito a sopravvivere non solo al tramonto definitivo di questa nel mondo occidentale, ma anche alla stessa rivoluzione sessuale del Novecento, perché esistono poteri forti, anzi fortissimi, che lo fomentano all’interno della società: hai mai provato a chiederti quanto possa essere funzionale l’omofobia al mercato della droga e, conseguentemente, all’immenso potere finanziario e politico di cui dispongono oggi le narcomafie?
2) La Santa Sede possiede uno dei più cospicui imperi finanziari esistenti oggi al mondo. Domanda legittima: chi lo amministra? Fino al pontificato di Paolo VI erano soprattutto i Rothschild a farlo. Con quest’ultimo sulla cattedra petrina cambiano però molte cose, e qui il mio pensiero corre subito a certe strane udienze notturne concesse a Michele Sindona negli appartamenti pontifici in quei lontani anni ’70. Insomma, è inutile stare lì a menare tanto il can per l’aia: c’è in giro la voce, il pettegolezzo, il mormorio di popolo (non so nemmeno io come chiamarlo) che oggi sarebbe soprattutto Cosa Nostra ad amministrare l’immenso patrimonio finanziario della Santa Sede.
Torniamo infine a Ratzinger ed al suo pontificato. Il bavarese è stato eletto papa grazie soprattutto al sostegno determinante dell’Opus Dei da una parte e del Giorg-dabliu dall’altra: questo ormai lo dovrebbero sapere anche i sassi. Ma tu, onestamente, saresti disposto a giocarti gli attributi virili nell’escludere a priori che un piccolo aiutino non sia venuto anche dalla stessa mafia italo-americana? E non vedi, allora, quante cose divengono facilmente comprensibili?
giordanobruno
Scusa ma come fai a dire che la causa dell’omofobia sia la civiltà contadina infondo gli antichi popoli pagani, che vivevano in civiltà fortemente agrarie, erano molto più aperti verso l’omosessualità di quanto non lo fossero gli abitanti delle città europee del XIX secolo e anche di buona parte del XX, secondo me, è chiaro che l’omofobia in occidente è stata alimentata dalla sessuofobia cristiana.
Poi per quanto riguarda la persistenza dell’omofobia mi sembra fisiologico che essa non possa sparire nel giro di solo un paio di generazioni ma dalla rivoluzione sessuale ad oggi ci sono stati un bel po di cambiamenti e mi sembra che si stia andando verso una sempre maggiore accettazione dell’omosessualità.
Non so voi, ma io sto ancora aspettando assieme agli amici di Pontilex la risposta del Volpino riguardo alla questione di B.V., stalker del quartiere barese di Murat nonché avvocato suo coetaneo.
Voi no? 😉 😉 😉
Quello delle scritte ingiuriose sotto casa della 26enne, e dei fagati animali lasciati attaccati al citofono!? 😀
Figuriamoci se “madama la marchesa” risponde. 😉
Personalmente il matrimonio lo ridurrei a un contratto privato azzerando il ruolo “particolare” dello Stato, tanto quello uomo-donna quanto quello uomo-uomo o donna-donna o di gruppo o quel che vi pare. Detto questo, sono seccato da tutto il can-can che mettono in campo coloro che se la prendono con gli omosessuali e non meno da quello che mettono in campo coloro che dell’omosessualità fanno una bandiera da sbattere in faccia a chicchessia. Anche la sessualità dovrebbe essere qualcosa di estremamente privato, da vivere senza farne troppo mercato (nel senso dialettale del termine), dunque fate quel che vi pare e lasciatemi fare quel che mi pare, nel reciproco rispetto. Finita lì. Questo in un mondo sano, ma non esiste alcun mondo sano, a quanto sembra, e dall’una come dall’altra parte si alzano pretese su pretese.
Veramente il can can lo fanno i gay, i quali non si accontentano di essere accettati e rispettati per quello che sono, ma protestano ogni giorno per ottenere cio’ che non é necessario, anzi inutile.
pensa che razza di irriconoscenti quei neri che non si sono accontentati di essere accettati e rispettati, ma hanno preteso ADDIRITTURA di sedersi davanti sui bus.
eppure sarebbero arrivati comunque nello stesso posto.
ah contessa che tempi, che tempi!
e le donne? non solo hanno ottenuto il diritto di voto, ma pretendono pure di esercitarlo LIBERAMENTE…
dove andremo a finire dico io…
“i gay, i quali non si accontentano di essere accettati e rispettati per quello che sono, ma protestano ogni giorno per ottenere cio’ che non é necessario, anzi inutile”
Veramente io ho visto degli interi clan clericali famigliari impostare la loro esistenza sulla scelta di vita omofoba protestando per finta anche quando non c’era alcun gay nei loro paraggi, così si ingraziano i favori dei politici cattolici integralisti che li governavano e li avevano istigati all’omo e xenofobia strumentali conservatrici 😆
Io trovo che la libertà personale ed il rispetto dello stato di diritto costituzionale (ed ateo) siano cose molto necessarie.
D’altra parte chiunque lo voglia è liberissimo/a di farsi prete o suora, nessuno non lo accetta e rispetta per questo, per cui penso che sotto sotto siano altri i motivi che muovono i clericali catto-clericali conservatori all’omofobia ed alla xenofobia.
Veramente il can can lo fanno i gay,……
ma protestano ogni giorno per ottenere cio’ che non é necessario, anzi inutile.
Oh giuseppe dispensatore di cose utili, grande demiurgo , divino artigiano che contemplando le idee plasma la materia sul modello dei dogmi della
ccar a te ci rivolgiamo affinchè benignamente ci conceda e si conceda a noi
atei.
“Veramente il can can lo fanno i gay, i quali non si accontentano di essere accettati e rispettati per quello che sono, ma protestano ogni giorno per ottenere cio’ che non é necessario, anzi inutile.”
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Ad esempio il matrimonio, per voi cattolici è inutile? Buono a sapersi!
Lisa
Giuseppe, non rigirare la frittata: io non ho assolutamente scritto quel che pare tu mi voglia attribuire.
Io trovo tutto questo assolutamente comico.
Pontifex ha intervistato il vecchio, lui in preda all’età ha detto quello che ha Pontifex piace (e che, detto in altri termini piace anche al papa come ben detto nell’articolo del giornale locale e in questo), il vescovo reggente si è affannato a smentire inventandosi di tutto e di più (peraltro dovrebbe smentire anche il papa) e non perdendo occasione di bacchettare la stampa locale perchè, come si usa nei regimi gerarchici voleva avere richiesta di imprimatur informale… e in tutto questo Pontifex che ti combina? Senza un minimo di deferenza cattolica, querela il vescovo reggente.
Ah, esistesse oggi la Commedia dell’Arte…
Non si poteva proprio fare a meno di raccontarlo questo teatrino. 😉
Cara Sandra, perchè accosti idealmente i preti allo schema poliziotto buono-poliziotto cattivo? Hai forse qualche problema con i poliziotti? Oppure attribuisci a livello inconscio ai preti una particolare autorità morale da associarli alla Polizia? Comunque sappi che omosessuali prostitute e pevertiti vari sono stati bruciati da Dio a Sodoma e Gomorra al tempo del patriarca Lot e che qualcuna è stata pure trasformata in statua di sale. Al sesso bisogna starci attenti, il sesso è pericoloso, anche il guerriero ebreo Pinehas, amico di Mosè, aveva infilzato con la sua spada un ebreo traditore e la sua amante prostituta mentre erano intenti a fornicare. Comunque guardati l’istruttivo film “Sodoma e Gomorra” del 1962, è un film italiano e nel film c’è pure Claudia Mori la moglie di Celentano.
“Tromba” con giudizio, in pratica.
Fa piacere sapere che dalla Bibbia in poi, alcuni soggetti non si siano mossi di un solo millimetro… 😉
Caro Tromba del giudizio, mettiti d’accordo con enrico poco sopra, perchè secondo lui, il giudizio spetta solo a dio.
I papponi invece erano approvati dato che l’unico a salvarsi fu quello che offerse le figlie vergini affinchè venissero stuprate da un branco di loschi figuri. L’induzione alla prostituzione delle proprie figlie gli valse la pellaccia.
D’altra parte chiunque lo voglia è liberissimo/a di farsi prete o suora, nessuno non lo accetta e non lo rispetta per questo, per cui penso che sotto sotto siano altri i motivi che muovono i clericali catto-conservatori all’omofobia, alla xenofobia, eccetera 😀
Non è la prima volta che Pontifex attacca frontalmente Vendola sulla sua omosessualità, per screditarne l’immagine.
Tieni conto pure che spesso Pontifex pubblica(va) articoli piuttosto accondiscendenti al berlusconismo ed affini.
Se si fa un bel 2+2, ne risulta che Pontifex andava in cerca di qualche prelato che facesse un pò di propaganda politica “contro”, per innaugurare la campagna elettorale.
Lo ha trovato in quel vescovo, che non ha fatto altro che ribadire ciò che la dottrina della Chiesa, i suoi testi sacri, B16 e compagnia cantante, dicono da sempre sugli omosessuali.
Direi di sì, mi paiono mossi più dal potere e dal denaro, specialmente in politica, che dall’ideale di vita omofobo e xenofobo, i cattotalebani superclericali.
Geniale
ale cattolico scrive:
ale buddista scrive:
ale induista :
ale mussulmano :
aggiundendo aggettivi all’infinito il prodotto non cambia :
non la trovate geniale come proposta ???????????
Mi sembra giusto, visto che i cattolici continuano a dire che il dio delle altre religioni è in realtà un unico dio. Anche gli ebrei dicono che c’è un unico dio ma non lo identificano con quello delle altre religioni.
Ve lo immaginate un buda crocifisso ?. 😀
Ahhh, quanto amore cristiano in queste feste. Secondo me quando chiudono le chiese i preti fanno un segno col ditto medio alla statua di Gesù mentre intascano il raccolto delle pecorelle sceme e pensano a qualche bambino da violentare nel tempo libero.