La Corte europea per i diritti dell’uomo si è pronunciata oggi su ben quattro casi riguardanti paventate discriminazioni nei confronti di cristiani in Gran Bretagna. E che hanno fatto gridare alla ‘cristianofobia’ le frange più integraliste, complice anche una certa stampa sensazionalista. Nonostante le associazioni di non credenti come la British Humanist Association e la National Secular Society rilevassero come i casi andassero ridimensionati e che non si configurasse affatto una ‘persecuzione’ nei confronti dei cristiani.
Similmente la Cedu si è orientata nel senso del rispetto della laicità contro le invadenze religiose, dando ragione a una sola ricorrente su quattro. Ovvero a Nadia Eweida, addetta al check-in della British Airways, che non si era adeguata alle regole interne valide per tutti che proibivano gioielli, spille o catenine, quindi anche simboli religiosi. Qui la corte di Strasburgo ha ravvisato una violazione dell’articolo 9 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo sulla libertà di pensiero, coscienza e religione.
Per gli altri casi invece le pretese dei credenti che intendevano sia ostentare la fede sul posto di lavoro, sia fare in modo che influisse sulle loro attività non sono state accolte. Il rischio era quello infatti di dare legittimità a discriminazione e negazione dei diritti proprio sulla base delle credenze religiose. Il secondo caso è quello dell’infermiera Shirley Chaplin, che insisteva nell’indossare il crocifisso nonostante le disposizioni dell’ospedale, anche per questioni di salvaguardia della salute, non lo permettessero. C’era poi quello di Lillian Ladele, un’addetta ai registri pubblici che si era rifiutata di ufficializzare una partnership omosessuale perché contraria alla sua fede ortodossa. E il contenzioso su Gary McFarlane, che non aveva trattato le coppie gay come quelle etero nel suo lavoro di counsellor presso Relate.
Plaudono alla decisione della corte europea proprio BHA e NSS. Andrew Copson, dirigente della BHA, evidenzia come questi casi siano stati confezionati e dati in pasto all’opinione pubblica tramite una “narrativa vittimistica”, “montata da gruppi di lobby politiche cristiane che li hanno organizzati e da media conservatori che li hanno raccontati”. Il tutto per diffondere proprio l’idea che ci fosse una “marginalizzazione” se non una “persecuzione” nei confronti dei cristiani.
Keith Porteous Wood, direttore della NSS, aveva evidenziato alla vigilia del pronunciamento quanto questo sarebbe stato una “pietra miliare” nel “determinare la futura direzione della legge sull’uguaglianza nel Regno Unito e potenzialmente anche in Europa”. Indicativo che proprio la NSS sia stata l’unica associazione ammessa per intervenire in sostegno del governo inglese, controparte rispetto ai ricorrenti, sottoponendo le sue argomentazioni alla corte.
“Sosteniamo con forza che la coscienza religiosa non dovrebbe sopravanzare le regole sulle uniformi o sulla salute e la sicurezza sul lavoro”, ha ribadito Porteous Wood. Non mancando di aggiungere, a scanso di equivoci: “sosteniamo il diritto di ognuno di manifestare la propria religione e indossare simboli religiosi, ma occasionalmente ci possono essere particolari circostanze in cui lo Stato e i privati siano giustificati nel limitare l’ostentazione dei simboli religiosi o, certamente, anche espressioni di non credenza, nell’intento di proteggere i diritti dei colleghi, degli utenti dei servizi pubblici e dei clienti privati”. Non esiste infatti, sebbene il vittimismo integralista se ne lamenti, alcun “bando generalizzato” dei simboli religiosi sul posto di lavoro, “come milioni di persone che indossano una croce sul posto di lavoro possono testimoniare”, ricorda il dirigente inglese.
La sentenza della Cedu potrebbe aprire nuove prospettive per quanto riguarda la difesa dei diritti civili e della laicità e la lotta contro le discriminazioni su base religiosa. Tra l’altro, il Regno Unito è un paese dove la quota di atei e agnostici è cresciuta sensibilmente. E dove, forse proprio a causa di questo, i gruppi religiosi più conservatori sono sulla difensiva e lamentano la perdita di spazi di privilegio, persino all’interno di una sistema improntato sul multiculturalismo.
Il pronunciamento della corte potrebbe però aprire nuovi spazi anche alle battaglie laiche condotte in altri paesi europei, come l’Italia. La brutta sentenza della Grande Camera di due anni fa a proposito del crocifisso (un’iniziativa legale promossa e sostenuta dall’Uaar) sembra infatti non costituire affatto la pietra tombale dei diritti laici, come temeva qualcuno. Margini di manovra sembrano essercene, ed è compito di associazioni come la nostra cercare di utilizzarli.
L’associazione
IN ITALIA LE NORME SULLA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO PROIBISCONO PER CERTE CATEGORIE DI LAVORATORI – P.E. UN TORNITORE – DI PORTARE ANELLI CATENINE, ECC. E/O CERTA TIPOLOGIA DI ABITI E CIO’ PROPRIO PER IL RISPETTO CHE BISOGNA INNANZITUTTO AVERE PER LA INCOLUMITA’ DELLA PERSONA – QUINDI VOLER OSTENTARE LA PROPRIA FEDE A TUTTI I COSTI INDOSSANDO MONILI E/O ABITI NON APPROPRIATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO PUO’ CAUSARE SITUAZIONI DI PERICOLO PER IL LAVORATORE ED IN CASO DI INCIDENTE INDOVINATE UN PO’ CHI PAGA – IL VATICANO ?, IL PADRETERNO ? NO – COME AL SOLITO PAGA PANTALONE !!!!!!!!!!
Ciao, solo un piccolo sugerimento se posso permettermi… non scrivere in maiuscolo. Su internet equivale a strillare e non abbiamo bisogno di strillare per esporre le nostre giustissime idee, lasciamo che a strillare siano gli altri, quelli che vogliono imporre il loro credo con la forza. 😉
mi spiace ma mi ero dimenticato gli occhiali da presbide !
E’ per questo motivo che i preti non lavorano, il loro abbigliamento non è adeguato praticamente a nessun tipo di lavoro serio e lavorare al circo nuocerebbe all’immagine della Chiesa.
bravo hai colto nel segno – mica scemi quelli della CCAR !
Se al tornio non puoi mettere il crocifisso, le cose sono due: lo togli o cambi lavoro. Con lo stesso principio, l’infermiera poteva licenziarsi.
Siamo in democrazia e nessuno la costringeva a restare in un posto di lavoro dove le regole non permettevano di tenerlo.
@Grassino
Invece se stava in Italia e segnatamente alla regione Lazio poteva stare tranquilla e andare a pregare nell’apposita chiesetta fatta costruire all’interno )lo sbadato architetto che la progettò non ci aveva pensato) dal governatore Storace 13 anni fa. Quello che ha prodotto un buco nelal sanità laziale che difficilmente richiuderemo e che costringe il laziale normale ad aggiungere 14 euro al tichet normale. E che tanto ebbe sostegno dalla Chiesa cattolica che probabilmente oggi si appresta a risostenerlo.
E’ appena il caso di ricordare che la settimana scorsa il santopadre ha ricevuto per gli auguri di buon anno il sindaco di Roma , la dimissionaria presidente della Regione ma non il dimisiionario presidente della provincia perchè – questa la motivazione – lui è in campagna elettorale. Saluti,
ma non cadiamo nel ridicolo. tenere un piccolo crocifisso al collo mi sembra legittimo. tutt’altra faccenda il crocifisso nelle scuole . rimuoverli è battaglia sacrosanta.
se fai l’infermiera e vuoi tenertelo spenzolante in giro e non SOTTO alla divisa, firmi una liberatoria secondo cui l’ospedale non è resposabile se un paziente te lo strappa (eventualità tutt’altro che remota o improbabile) o se ti resta impigliato da qualche parte e subisci un danno.
Se non erro ai medici é stato proibito di portare la cravattaquando sono in giro per i reparti in quanto vettore di infezioni.
Lo stesso penso valga per il crocifisso o per quant’ altro pendente, foss’ anco un diamante da quaranta carati.
Certo, niente di paragonabole con il potere salvifico del crocifisso o di una reliquia.
se leggi il tggdel servizio pubblico rai invece è un hatu metersela belal grossa
Con lo stesso principio io potrei portare appessa al collo una piccola bara di legno. Non vedo nessuna differenza rispetto ad un uomo torturato, anzi, mi sembra più di buon
gusto.
quando la catena che porti al collo col crocifisso ti rimane impigliata nell’autocentrante del tornio le conseguenze possono essere molto gravi tanto che puo verificare l’esistena del padreterno quasi seduta stante !
ops ! commento in risposta a stefano:battersi per la laicita’…….
primo, sbagli a infilare il padreterno perchè sono ateo.
secondo, non ci sono torni in ospedale e un crocifisso piccolo che non si vede sotto il camice bianco non crea problemi a nessuno, cerchiamo di non diventare noi stessi dei paranoici, battersi per togliere il crocifisso dai luoghi pubblici è giustissimo, impedire a un infermiere di portare al collo il simbolo della sua religione no.
dipende se se lo tiene sotto o sopra la divisa e se lavora in un reparto particolarmente a rischio.
per sua sicurezza, tra l’altro.
poi se uno è masochista, è un altro discorso
Il crocifisso è, come qualsiasi ninnolo appeso al collo, un ricettacolo di germi e sporcizia. E’ questo il motivo principale per cui negli ospedali e ovunque ci sia gente particolarmente vulnerabile alle infezioni, non andrebbe idossato, come qualsiasi altro ninnolo, per evitare problemi.
Se poi uno/a lavora in officina mi sembra che sia addirittura vietato dalle leggi sulla sicurezza nei posti di lavoro (ma non ne sono sicuro). Ed è comunque vietato dai regolamenti “interni” in tutti i posti simili dove ho lavorato.
Io al lavoro non posso portare orologio, monili, pendenti e quant’altro, indipendentemente dalla forma e dal significato. Sono a contatto con alimenti e devo rispettare norme igieniche severissime. Una ca*zo di croce non è esente da queste norme. Ho colleghi credenti e nessuno si è mai lamentato.
battersi per la laicità è una cosa giusta ma un piccolo crocifisso appeso al collo sotto il camice da lavoro non può essere additato come offensivo o vettore di malattie, non siamo ridicoli 🙂
stefano, se il regolamento del posto di lavoro è una stupidaggine, ma non di meno viene fatto rispettare, perchè mai ammettere eccezione solo per motivi religiosi?
secondo me è il fulcro del concetto di laicità, e per quanto poi aspetto marginale in questa fattispecie, non mi pare ridicolo evidenziarlo.
Se è davvero una cosa innocua che non trasmette malattie e vien tenuta sotto i vestiti, quindi rispettando il regolamento, sono d’accordo con stefano.
Se non si è capito io sono più liberale che anticlericale per me le persone possono fare quello che vogliono finché non fanno male ad altri e se il crocifisso viene portato sotto il vestito non vedo quali danni possa fare.
Detto questo se porta malattie è giusto proibirlo.
Gradirei il parere di un medico che spieghi le possibile infezioni trasmissibili e se realmente si fanno correre rischi ad altri.
E io insisto col dire che se il regolamento impone l’assenza di qualsivoglia catenina, perché deve essere permesso a qualcuno di infrangere tale regolamento? Solo perché tiene un simbolo a lui sacro? Allora io pretendo di andare in giro con un pene attaccato a una catenina.
Reiuky
Sarebbe divertente fai una cosa quando esci con la catenina con il pene attaccato fotografi e posta la foto da qualche parte su internet 😉 e ovviamente dimmelo io non ho niente in contrario neanche per questo!
Devo prima convincere un orefice a farmela :p
(non vale se non è d’oro) :p
Prova ad esaminarlo con una lente (nemmeno troppo potente) quando lo togli alla sera, poi ne riparliamo.
Averlo sotto il camice non esclude contatti con le mani, o addirittura con i guanti sterili. Forse è sfuggito, ma molti cattolici praticanti (ma anche no) hanno l’abitubine di toccare il crocifisso quando hanno bisogno di conforto, quasi un tic nervoso.
ossessioni e compulsioni 😛
@Kaworu
Esatto 😀
Naturalmente vale per tutte le superstizioni… mio cognato fa la stessa cosa col classico “cornino” 😉
ah beh magari riguardassero esclusivamente i “toccamenti” e pensieri intrusivi religiosi…
Be se è pericoloso allora giusto proibirlo!
Alcune considerazioni in merito al caso del consulente coniugale:in quel caso si tratta di una professione intelletuale e pertanto va prestata secondo scienza e coscienza qui si pone il problema se una cosa è legale e non proibita dalla legge è obbligatorio che si aiuti chi compie atti ritenuti legittimamente immorali? Qiesto è il caso della soppressione di feti/embrioni disposta dalle donne gravide?Oppure un consulente coniugale in Pakistan deve aiutare a vivere insieme come marito e moglie un vecchio di 72 anni e la sposa di 10?
Condivisibile le altre decisioni anche se il caso dell’infermiera và approfondito.
Enrico, per secoli la chiesa ha condannato l’interesse come remunerazione di un capitale dato in prestito.
è “legittimo” essere d’accordo con questa opinione (se non erro ancora diffusa nei paesi islamici), ma non lo è contrarre un contratto di mutuo e poi rifiutarsi di assolvere agli obblighi da esso derivant,i appellandosi alla legittimità della propria opinione: semplicemente se la propria morale lo trova riprovevole, si è liberi di non stipularlo, il mutuo.
idem per ginecologi e consulenti coniugali.
L’aborto non è un servizio e non mi risulta che iscriversi a medicina significhi impegnarsi a fare aborti.
@Enrico
Come sotto: perché batti sempre su argomenti che esulano dalle news? Sappiamo le tue posizioni. Non le condividiamo – anzi, le consideriamo enormi boiate – e ripeterle per deviare i discorsi non ti serve a nulla. Piantala.
@ Enrico
Senti caro. Ti ricordo che nella bibbia una della piaghe è stato lo “spirito della morte” che ha tolto la vita a tutti i promogeniti egizi, bambini e non. Il tuo dio è il primo abortista della storia (secondo la bibbia).
@ whichgood
volevo dire “infanticida” della storia.
*gmd85
Chi ha introdotto il tema dell’obiezione di coscienza di un professionista?Comunque aspetto lumi su caso del consulente famigliere in Pakistan.
Di certo, non la news in questione.
@Enrico
Al solito vivi come se l’Italia e il mondo tutto fosse uno stato etico (= dittatura)…
E al solito dai per scontato che l’unica linea di pensiero in questo fantomatico mondo di stati etici sia la tua.
Be chi vuole lo stato etico sono quelli che dicono si all’aborto e divieto di obiezione di coscienza perchè io lo ritengo lecito.
@Enrico
Piuttosto il contrario, sicché secondo la Carta dei Diritti dell’Uomo è la donna a dover decidere della propria gravidanza.
Così come nessuno può costringere qualcuno ad abortire così non si imporre il contrario.
Tanto semplice, solo i fanatici paiono non capirlo…
dai mosconi, quante volte hai fatto o visto fare certi discorsi con quel soggetto?
parlarci è sensato tanto quanto tentare di abbattere un muro a testate. anzi, forse quello almeno in minima parte lo puoi scalfire.
*FSMosconi
Quindi dato che l’ONU non proibisce la pena di morte chiunque non può opporsi a fare il boia?
Prego?
http://it.wikipedia.org/wiki/Moratoria_universale_della_pena_di_morte
Per il resto concordo con kaworu. Discutere sulle solite boiate che Enrico propone pedissequamente è inutile.
Ah, se uno non vuole fare il boia, si licenzi.
Una precisazione dal testo dell’articolo inglese di wikipedia
Like all General Assembly resolutions, it is not binding on any state.
Insomma un enunciazione di principio e basta.
Piantala di fare l’idiota. Stiamo parlando di moratoria. L’ONU si è comunque pronunciata e, per quanto io non sia sostenitore della pena capitale, stai parlando di criminali, non di gente che deve essere libera di decidere di sé senza che altri s’impiccino per le loro paturnie.
Continua così, Enrico.
*gmd85
Quindi non si scandalizza se fosse proibito di rifiutarsi di fare il boia?
Se esistesse tale proibizione saremmo come minimo in dittatura. Ma così non è. Continua a tergiversare, mi raccomando. Ti riesce alla grande.
Eccheppalle!!!
Sempre lo stesso discorso, non capisco se ci sei o ci fai.
Io sono fortemente contrario alle armi e agli armamenti, e tu pensa che ho avuto la brillante idea di non cercare lavoro alla beretta, secondo te perché?
Secondo te io, ateo convinto, potrei fare il prete, diventare parroco e poi trasformare la chiesa in un locale di lap dance?
Direi di no.
Quindi se non sei in grado di fare un determinato lavoro… fanne un’altro. Non è difficile come concetto, no? Altrimenti vale quanto scritto sulla lap dance.
@Enrico
Ma perché sposti l’attenzione su argomenti non proposti?
perchè c’è chi gli dà corda e perchè sono le uniche cose di cui sa cianciare.
basta non dargli corda e il problema si risolve da sé
Chi non nota la cristianofobia é cristianofobo, come voi. Per non parlare dei 100.000 cristiani massacrati nel 2012.
Guardi che sono i cristiani ad andare a cercarsela, ad esempio in Cina non perseguitano i cristiani evitano solo di avere agenti del Vaticano in casa.
Enrico & giuseppe
“cristianofobia é cristianofobo” invece vedere solo la persecuzione dei cristiani in un mondo dove ogni giorno muoiano per morte violenta persone di tutte le fedi e senza fede significa essere paranoici, falsi e poco cristiani.
in cina i musulmani del etnia Hui non vengono trattati con i guanti di velluto, anzi, pensi che lo fanno perche li considerano agenti del Vaticano?
E’ come dire che le ragazze con la minigonna si cercano lo stupro….
Ma per favore!!!!
parolaio, non istigare cose che ancora non mi pare abbia detto ma con tutta probabilità pensa 😉
lasciatelo nel suo brodo putrido
giuseppe
Potresti dirmi chi uccide i cristiani?
Per quello che ne so io gli unici che ammazzano regolarmente i cristiani sono i mussulmani ma il papa invece di prendersela con loro parla sempre contro atei, agnostici e relativisti vari che rispettano la vita dei cristiani molto più di quanto non facciano i mussulmani con i quali invece il papa cerca sempre il dialogo.
http://www.mauriziolupi.it/105-000-cristiani-uccisi-nel-2012-un-bilancio-tremendo/
Ma perché il papa di fronte all’evidenza dei fatti invece di parlare contro il fondamentalismo islamico parla contro il laicismo?
Forse il papa preferisce che le sue pecorelle siano massacrate perché cosi può giocare a fare la vittima?
In fatti se i mussulmani massacrano i cristiani gli servono un assist per le sue scenate vittimistiche!
Mentre questi odiosi laicisti che irridono la religione sono più fastidiosi per il vaticano infatti non si abbassano a massacrare i cristiani quindi per il papa è più difficile giocare a fare la vittima! Il poverino deve inventarsi dei pretesti per il suo vittimismo!
Molti cristiani non sanno proprio stare senza fare le vittime devono recitare sempre quella parte, passiva aggressiva, della vittima se qualcuno li perseguita per davvero bene anzi sono cosi felici che pregano per i loro persecutori mentre se ci si limita a chiedere loro di rispettare le regole come lo si chiede a tutti sono infelici e si inventano scuse per il loro vittimismo.
Potreste imitare Cristo per la sua compassione, per il suo altruismo, per il disinteresse, per la sua tolleranza e anche per la sua laicità, infatti la frase “Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” è sua ma voi no volete imitare per forza il suo martirio anche quando non ci sarebbe nessun motivo per soffrire.
“In questi luoghi i cristiani rischiano di perdere la propria vita anche solo per andare a messa o al catechismo.”
Appunto: se fanno catechismo e messa, questi non sono in realtà cristiani (evangelici) ma cattolici (romani).
Occorre notare la sottile operazione di strumentalizzazione politica di CL e di Lupi in particolare, che educa all’ignoranza gli elettori affinché votino le liste clericali cattoliche, infondendo la confusione strumentale tra cattolici e cristiani, sulla cui differenza sostanziale (non solo spirituale) si basano la cultura e la società dell’Europa moderna ed attuale, dalla quale restano escluse le regioni sud-europee, Italia compresa, con minime eccezioni.
spapicchio
Io ho inserito il link di lupi per non inserire il link di repubblica.
Il mio scopo era dimostrare che i cristiani vengono perseguitati sopratutto da altri credenti in altre fedi mentre il papa invece di prendersela con i persecutori veri se la prende con i liberi pensatori.
*spapicchio
Lei è cristiano come mè e come essere cattolici significa essere cristiani.
* Enrico
“essere cattolici significa essere cristiani”
no, si vede che non ha letto la Bibbia e non nota le differenze tra cattolici (romani) ed evangelici (cristiani): che svarione clamoroso fa!
Lo sanno anche i bambini che:
cattolico romano = male, cattivo;
cristiano evangelico = bene, buono.
Su`Enrico, impari anche lei lo schemetto facendo un piccolo sforzo 🙂
La frase giusta e`
“essere cattolici significa solo essere anticristiani”.
*spapicchio
Cosa le dice la frase “tu sei Pietro e su questa pietra…”
E la successione apostolica che lega gli attuali vescovi agli apostoli?
@ Enrico
http://camcris.altervista.org/pietro.html
vogliamo le prove…. o anche solo le notizie, 270 morti al giorno, eddai, di a introvigne che non sa fare stime attendibili. Perché avevi capito che si tratta di una stima, e NON di una notizia, vero?
Solo che cattolico (romano) NON è cristiano (evangelico).
Appena ti giri subito i cattolici a fregare, rosicare, …
@giuseppe
Quindi chi non nota il clericalismo è clericale? 😆
Adessp, se sei dotato di un minimo di onestà intellettuale, spiega chi è che ha ucciso i cristiani. Sempre che tu non sia in aperta malafede.
La storia dei 100000 cristiani massacrati nel 2012 , perchè erano cristiani, è una enorme balla, ripetuta anche dal talebano De Mattei in TV alla trasmissione con Lerner sul Concilio Vaticano II. Posso dare qui gli argomenti statistici-matematici che lo dimostrano, ovviamente non per Giuseppe, che non ne vale proprio la pena (non regalate perle ai porci, credo stia scritto in qualche libro, forse sacro).
Ora, le persone uccise nel mondo, fuori dagli eventi bellici, ammontano a circa 500.000 (dato dell’ ultimo congresso Interpol;, riportato a un telegiornale; qualche anno fa era 560.000, controllabile su Wikipedia).
I cristiani, di tutte le denominazioni, ammontano a circa 1/3 della popolazione mondiale, quindi, se il tasso di omicidi è indipendente dalla religione, ci si può aspettare circa 170.000 cristiani assassinati, ma prevalentemente in paesi cristiani, da altri cristiani, per motivi che non centrano con la religione.
Allora, se i 100.000 cristiani assassinati che i cattotalebani evocano sono la cifra esatta corrispondente alla categoria sopramenzionata, cioè la frazione “cristiana” degli assassinati nel mondo, vorrebbe dire che veramente il cristianesimo è efficace per migliorare notevolmente il livello etico delle popolazioni: una riduzione di circa il 40% degli omicidi è un dato veramente eclatante (tenete conto che gli USA e l’america latina, dove si ammazza facilmente, risultano statisticamente cristiani)! Trovo molto strano che i suddetti cattotalebani non lo abbiano mai usato nei loro discorsi apologetici.
Invece mi sembra di capire che questi 100.000 cristiani sarebbero stati martirizzati per la loro religione, dai cattivissimi mussulmani o induisti o cinesi atei. Tenuto conto che gli episodi di ostilità interreligiosa sono avvenuti, ma in aree limitate di alcuni paesi: pakistan, Egitto, Nigeria, Indonesia, India e qualche persecuzione governativa in Cina, risulta chiaramente che il numero però di 100000, è chiaramente sproporzionato, essendo comparabile come ordine di grandezza a quello di tutti i cristiani uccisi per qualunque motivo, non bellico, nel mondo (assumiamo 170.000, fino a prova contraria non credo che il cristianesimo faccia diminuire gli omicidi).
Ovviamente non mi sogno di negare che dei cristiani siano stati uccisi per odio religioso, soprattuto dai fondamentalisti islamici, che contemporaneamente hanno pure ammazzato tantissimi mussulmani. Per capire la barbarie profonda dei talebani pakistani basta pensare all’attentato contro la ragazina Malala, che difendeva il diritto allo studio delle donne, e l’ultimo attentato, purtroppo riuscito, contro gli operatori sanitari che vaccinavano per la polio.
Primo, 100.000 cristiani massacrati è un numero non credibile.
Secondo, chi massacra i cristiani è della stessa loro risma, intolleranti come giuseppe.
Terzo, se le statistiche non riportano 100.000 atei massacrati è soltanto perché li si massacra prima che si dichiarino atei.
@ giuseppe
Confondi cristiani con cattolici, solito svarione dovuto all’ottusità mentale ed al conformismo.
I cattolici hanno sempre avuto piacere a massacrare cristiani, a cominciare da Gesù, nessuno è più cristianofobo di un cattolico della CCAR CEI CL SPQR, a meno che non sia un cristiano inconsapevole e strumentalizzato dai clericali.
Adesso non ricordo bene il caso di Nadia Eweida, ma se le può tenere una croce in bella vista sulla divisa perché altrimenti si violerebbe violato il suo “diritto di pensiero, coscienza e religione”, allora anche un qualunque altra addetta al check-in dovrebbero poter portare “gioielli, spille o catenine”.
io la vedo più semplicemente: in un posto di lavoro vi sono regole che, condivise o meno, TUTTI sono tenuti a rispettare.
o con i mezzi previsti dalla legislazione si cambiano le regole per TUTTI, o si adempie al proprio dovere nei confronti del datore di lavoro (rispettando i regolamenti aziendali), o si cambia impiego.
si va beh e poi come fai a sentirti “+” in virtù della tua credenza religiosa? -.-”’
oh, beh…
in effetti…
pareva facile, vero? 😉
che fai, infierisci adesso? 🙁
se io ho unica catenina di un mio parente caro non piu esistente,scusate perchè devo toglierla e rischiare di perderla,e invece chi indossa ornamenti è simboli religiosi e concesso…le eccezioni non devono sopravalicare le regole in modo assoluto…
ops ! commento in risposta a stefano !
Quanto siete buffi!!!
simpatico.
monotono ma simpatico.
In effetti è molto più serio parlare dell’imene della Madonna o del sesso degli angeli…
Quanto sei inutile.
Il mio contratto di lavoro (edilizia) dice chiaro e tondo che sul luogo di lavoro, chi viene trovato con tasso alcolico in eccedenza e chi, guidando pale meccaniche viene, a seguito di una ispezione medica (a sorpresa) trovato con sostanze stupefacenti nel sangue, viene automaticamente licenziato in tronco.
Se in un ospedale, quando firmi il contratto, trovi scritto come devi vestirti, giusto o ingiusto che sia, in un determinato modo, o firmi o volti le chiappe e ti cerchi un altra occupazione.
Chissà perchè tutti gli atleti cattolici, cristiani e credenti in generale alle olimpiadi si dimenticano immediatamente di portare i loro simboli religiosi senza protestare.
Stefano Grassino
Ok stefano che si debba essere perfettamente sobri quando si guida una pala meccanica o anche quando si esegue un operazione chirurgica penso che sia una cosa su cui concordiamo tutti.
Se la collanina in questione può portare malattie giusto che siano proibite sia che siano con simboli religiosi o di altro tipo.
Ma se la cosa proibita è del tutto innocua è ingiusto proibirla in fin dei conti i tribunali hanno abolito un sacco di divieti perché ritenuti ingiusti.
Immagina di salire sul aereo e trovare che tutto il personale ha appesso al collo un crocifisso di 5 cm. Innocuo?, può darsi ma non è meno inquietante.
Ora immagina la stessa cosa ma al posto dei crocifissi ti trovi un simbolo politico, ad esempio quello della lega nord. Cosa c’è di diverso rispetto al crocifisso ?
whichgood
Una volta su un treno mi chiesto di mostrare il biglietto una controllore donna che oltre alla divisa aveva diversi piercing in vista e non mi ha dato il minimo fastidio.
Una persona che tenga il crocifisso sotto il camice in maniera poco o per nulla vistosa non mi inquieta per niente.
Diverso sarebbe il discorso se chiedo cure contro il dolore che mi vengono negate perché contrarie alle loro convinzioni o se decidessi di mettere fine a una situazione dolorosa e senza uscite con un eutanasia e mi venisse fatta resistenza sempre per motivi etici.
Ma lo ripeto finché si comportano correttamente e in maniera rispettosa e finché il loro comportamento non porta a rischi non vedo perché proibirgli un loro simbolo religioso o politico.
Lo dico per chi non mi avesse ancora inquadrato io sono un convinto liberale, liberista e libertario!
Ora, neanche io ricordo il caso in questione, ma se il regolamento dice che è proibita ogni forma di gioielleria, catenine e braccialetti inclusi, il croficisso è proibito. Punto e basta.
Se, al contrario è proibito lo specifico singolo cristiano, allora sì: è sbagliato proibirlo.
Poteva farsi un tatuaggio in fronte, magari di quelli rimovibili. Sai, alle volte uno potrebbe cambiare religione o perdere la fede.
Nel tg delle 20.30 l’ineffabile Giorgino, gongolante, ha parlato della sentenza
che permette di portare la croce (personalmente augurandogliela molto pesante).
Però non ha accennato minimamente alle altre tre sentenze sfavorevoli.
Bias devozionale?
No, lapsus clientelare.
RAI succube del Vaticano, piuttosto.
Non fosse stato per Santoro, avrebbero nascosto anche lo scandalo dei preti pedofili.
Scusate ma per la pasqua cristiana ci si può presentare al lavoro con una corona di spine ?.
La corona forse sì, ma per il perizoma avrai dei problemi…
Il perizoma esiste solo nella pruderie cattolica, molto interessata a non far vedere al volgo ignorante che Gesù era circonciso, quindi ebreo. Non sia mai che si ponessero domande scomode.
I condannati venivano crocifissi nudi.
Southsun
Nei primi secoli del cristianesimo Gesù in croce era ritratto nudo.
@ Southsun
Beh, meglio nudo che con quel pannollone con cui viene rappresentato. Sarebbe stata un’ulteriore umiliazione. Personalmente penso che (da essere esistito veramente ed essere stato crocifisso) la peggiore umiliazione che può aver ricevuto quel povero uomo è di essere ricordato in quei lugubri luoghi chiamati chiese con migliaia di persone ipocrite che gli pregano per interesse personale.
E se uno si presentasse al lavoro con le stimmate?
Da unifome a conforme il passo è breve: queso è il senso del simbolo della partitocrazia e dell’organizzazione dell’esercito cattolico della CCAR-CEI.
E dentro c’è anche un pizzico di intimidazione.
* questo è il senso della mostra del crocifisso, simbolo della partitocrazia
Quanto siete tristi, posso sapere da cosa nasce questo vostro odio verso il Cristianesimo?
non sei capace di formulare un pensiero in un tempo unico?
non so, se la prossima volta vuoi aggiungere a questa frase un altro pezzetto…
Cattolicesimo (romano) NON è Cristianesimo (evangelico).
va che ‘sta (grossa) differenza i cattolici mica la conoscono. per loro “cristiano” e “cattolico” sono sinonimi.
a scuola si vede che hanno fatto troppa religione e poca teoria degli insiemi
@ Kaworu
d’accordo con te, sono miopie pericolose, non sapere la differenza tra i due fa prendere epiche cantonate
(buffi o tristi, deciditi)
sentiamo il bisogno di liberarci da questa cappa che abbiamo sulla testa da quando siamo nati. ci battezzano, ci insegnano le preghiere, ci viene il parroco in casa per la benidizione etc. considerandole un mucchi di minchiate, crediamo in una societa’ migliore dove possiamo vivere con maggiore dignita’. sto parlando di tutta la dogmatica cattolica, non degli insegnamenti di cristo che sono ben altra cosa. ma che non sono solo dicristo. ben venga la spiritualita’ quando vissuta intimamente senza ostentazione.
e senza imporre le proprie credenze e dogmi agli altri, aggiungerei
Ma davvero, vi rilasciano a periodi alterni?
Matteo scrive:
16 gennaio 2013 alle 10:03
Quanto siete tristi, posso sapere da cosa nasce questo vostro odio verso il Cristianesimo?
Da profondissime frustrazioni. Bisogna compatire. Sono sempre arrabbiati, pieni di livore. Mai una volta che facciano una discussione pacata, segno che hanno poco da argomentare.
Ti rendi conto che ti sei autodescritto? 😆
dai gmd, lascialo solo a usar la proiezione…. se lo fa, è perchè ne ha bisogno.
andare a romper le balle ai meccanismi di difesa altrui quando non è il momento e quando non si sta lavorando con quella persona, non fa altro che rafforzarli o farne intervenire altri a sostegno 😉
I nevrotici sono sempre bravi a fare descrizioni di se stessi sugli altri.
@ giuseppe, Matteo
I cattolici romani non possono parlare di cristianesimo, perché non sanno di cosa parlano 😆
prima dovrebbero fare un percorso di evangelizzazione, leggersi la Bibbia, capire il Nuovo Testamento, eccetera, ma vista la loro generalizzata ottusità e cocciutaggine penso farebbero una gran fatica ad appena distaccarsi dalle direttive (da dittatura delle coscienze) di mamma CCAR.
Matteo, posso sapere da che cosa nasce questa tua coazione a porre sempre la stessa domanda, soprattutto essendoti già stato risposto?
http://www.megamodo.com/images/damiani/mm_SHARON%20STONE_%20CANNES.JPG
comunque queste cose (non sharon stone, che è comunque un bel vedere sempre) dimostrano bene la vera natura del cattolicesimo.
niente come un crocifisso di diamanti ne riassume l’essenza.
se poi è portato tra le te t te di una velina o tra i pettorali di un tabbozzo da grande fratello, si ha la quadratura del cerchio.
( o fra i doti di suor Minetti 🙂 )
Che squallore ricorrere a questi mezzucci. Una attrice che porta un gioiello al collo come argomento “eloquente” per tirare fuori la solita tiritera anticlericale. E quella croce non é portata per un particolare ossequio alla religione, ma come un qualunque gioiello sul quale potrebbe anche esserci la scritta dell’uaar, se fosse la moda del momento.
Come si distingue una croce portata come gioiello da una portata come simbolo?
Ma tu sei scemo. Sei scemo forte. Primo, hai ammesso che la croce viene portata così, tanto per, ergo, ritornando alla notizia, se va tolta per motivi igienici non c’è da lamentarsi. Secondo, dubito che qualcuno qui metterebbe al collo un simbolo uaar o qualsiasi altro simbolo. Non abbiamo bisogno di ostentare.
giuseppe
Perché non rispondi al mio post in cui mi chiedo i motivi del silenzio del papa sugli omicidi di cristiani commessi dagli islamici e il suo starnazzare contro i liberi pensatori?
Sai il mio post era una risposta al tuo in cui parlavi dei 100.000 cristiani ammazzati.
Non voglio entrare nella discussione sul fatto che le cifre siano o no gonfiate ma solo su quella delle diverse reazioni della chiesa di fronte ai problemi che incontra.
Bravo giuseppe.
Hai ricordato l’inutilità del simbolo (passivo).
grazie per aver colto in pieno il messaggio, anche se probabilmente non te ne rendi conto
Speriamo almeno che questa addetta al check-in non suggerisca ai passeggeri di pretendere di aprire i finestrini degli aerei, come vorrebbe l’altro gran razionalista Romney.
Sono vecchio, un po’ ricoglionito, e ogni tanto – lo ammetto – faccio qualche puntatina in rete su you porn e affini. Mi ha sempre colpito il fatto che molte pornodive sul set portano crocifissi più o meno vistosi, che ballonzolano allegramente tra le loro tette nei momenti di maggiore parossismo.
Supponiamo che un regista porno sul lavoro non voglia cristo tra i piedi, pardon, tra le tette, e chieda all’attrice di toglierselo; ma costei, donna di ferma fede cristiana, come sono tante sex workers (alla morte di Schicchi molte andarono in chiesa e fecero la comunione), si rifiuti di farlo per obiezione di coscienza, come dovrebbe essere affrontato il caso secondo la morale cattolica?
cesares
Che problema del cazzo!
Penso che non gliene freghi niente a nessuno anzi il crocifisso tra le tette fa ancora più trasgressione!
Ma se proprio il regista e la porno attrice non trovano un compromesso il regista la può punire facendola sculacciare!
I costumi di scena li decide il regista…
credo tu debba chiedere a giuseppe
La fede incrollabile di Nadia Eweida:
“A saperlo che si poteva togliere sta ca##o di catenina!”
Bisogna lasciare spazio alla libertà di pensiero. Questione inutile e speculativa. L’individuo a tutti i diritti di questo mondo a fare quello che vuole del suo corpo, purché ne dia conto a sé stesso o ai pubblici sentimenti etici/morali comunitari.
Commento piuttosto ambiguo. Ti sarei grato se lo ampliassi.
Ci sono molti modi per garantire la pluralità, la diversità in una società. Spesso si cade nell’esagerazione in molti modi.
Non voglio addentrarmi nel discorso “laicità”, posso solo dire che a volte, in questo caso, per difendere la laicità ad oltranza si finisce per calpestare i diritti inviolabili della persona umana. Trovo tutto questo modo di fare paranoico.
Quali diritti inviolabili? Qui stiamo parlando di precise norme da seguire. O la religione deve sempre essere messa al primo posto?
I diritti sanciti da tutti i trattati internazionali riguardo la libertà d’espressione degli individui. Proibire un simbolo religiose esposto nel proprio corpo viola la libertà di pensiero dell’individuo. E poi una società laica a maggior ragione dovrebbe essere tollerante, non proibizionista. A meno che non decidiate che il corpo sia anch’esso uno spazio pubblico integerrimo da condizionamenti di ogni sorta.
quindi se a un’infermiera con catenozza o catenina al collo un paziente strappa la suddetta catenina facendole lesioni più o meno gravi, lei ringrazierà dio e non farà assolutamente causa al paziente o all’ospedale.
giusto?
idem se un operaio perderà una mano perchè il bracciale gli è finito in questo o quello strumento.
Kaworu non ho affermato questo. Naturalmente occorre stabilire o meno la loro idoneità tecnica, non spetta a me dirlo. Quello a cui faccio riferimento e a cui indirizzo la mia critica è questo continuo clima da “caccia alle streghe” alla rovescia. Ci terrei a fare un’ultima considerazione: è impossibile snaturare l’uomo e isolarlo dai suoi simboli, se essi non vengono accettati -e tollerati- civilmente, noi non potremo mai fare i conti con noi stessi, con il nostro essere comunità.
@G-T
Ma qui non si sta affermando questo, si sta parlando del caso riportato dalla news e ricordato da Kaworu.
prova a rileggere, gt
FSMosconi allora perché fare un articolo?
Se è stata provata un’inidoneità tecnico-pratica di questi simboli, a prescindere dal loro significato, mi pare un’ovvietà.
Ma se al posto di un’incongruenza con l’operare di questi lavoratori, un qualsiasi datore di lavoro decidesse di proibire ai propri dipendenti di ostentare simboli religiosi, lei come reagirebbe?
@G-T
Ma allora sei di coccio:
La CDU ha stabilito che in caso di necessita, e SOLO IN CASO DI NECESSITA’, ci può essere la proibizione dei simboli religiosi.
L’articolo non parla di altri casi.
Regolati per favore…
Appunto, mi sembra una cosa normalissima. Chiedo invece a lei, o a chi abbia voglia di rispondermi, perché riportarlo su questo sito ateo? Quale attinenza c’è fra il mondo ateo/agnostico e la regolamentazione giuridica di fatti pratici ovvi?
@G-T
Perché i diretti interessati accampavano la scusa della discriminazione religiosa magari?
Perché magari ricorda che la religione ha un suo spazio e che quello deve mantenere?
Tu che dici?…
Fino a prova contraria chiunque può appellarsi alla Corte europea. Dove è lo scandalo?
Se questi signori hanno chiesto delucidazioni ben venga per l’ordinamento giuridico. Lo hanno fatto anche esponenti di altre confessioni religiose o di altre visioni del mondo.
Però appare chiaro che al contrario di quanto si afferma : spazio alla religiosità non ne viene tolto o tanto al più ridimensionato. Mi sembra solo buon senso, al di là di tutte le strumentalizzazioni “decisione positiva/negativa”. La questione ha avuto questo riscontro per una visione pratica e non laica, falsamente pubblicizzata.
@G-T
“per una visione pratica e non laica, falsamente pubblicizzata”
Dov’è la differenza in questo caso?
No,perché de fatto la controparte ha assunto una posizione non laica rifiutando anche i casi in cui gli si permetteva questo diritto all’espressione del proprio sentimento religioso tramite un altro impiego. Chiedendo cioè un trattamento speciale avente come scusa l’aspetto religioso.
Quindi a questo punto la domanda è lecita: sicuro di aver letto bene l’articolo, si?…
FSMosconi comprenderà che c’è una sottile, ma importante, differenza tra due possibili considerazioni finali: “eliminazione di qualunque riferimenti religiosi personali sui posti di lavori” o “incompatibilità pratico-lavorativo di alcuni oggetti personali per la sicurezza stessa dei lavoratori o loro subordinati o potenziali clienti”
FSMosconi comprenderà che c’è una sottile, ma importante, differenza tra due possibili considerazioni finali: “eliminazione di qualunque riferimenti religiosi personali sui posti di lavori” o “incompatibilità pratico-lavorativo di alcuni oggetti personali per la sicurezza stessa dei lavoratori o loro subordinati o potenziali clienti”
Vado a mangiare, buon appetito a tutti!
scusate il doppio post
@G-T
Comprenderà lei che questa differenza non è certo compresa da chi, prima del sanamento di questo vuoto legislativo, accampava la scusa della discriminazione anche dinnanzi alla più elementare evidenza delle ragioni altrui…
@G-T
Devo chiedertelo anche io. Hai letto l’articolo fino in fondo o no? Perché si parla di contravvenire a norme igienico-sanitarie e discriminazioni dovute alla fede. nel senso che se uno è un bigotto integralista, discrimina i clienti in base all’orientamento sessuale o nel senso che se una è fissata deve per forza esporre un simbolo religioso a scapito di regolamenti necessari per lo svolgimento del proprio lavoro. La discriminazione è partita proprio dai bravi credenti, non da altri.
FSMosconi – gmd85 qualunque cittadino può chiedere e appellarsi alla Corte europea quando, come vuole e per i motivi che ritiene più opportuni… E’ un sano indice di effettiva democraticità, pure quando non noi siamo d’accordo con le istanze di chi le propone. Le do ragione FSMosconi questa vicenda è stata strumentalizzata da più parti, ma anche quest’articolo ha cercato, a mio parere, di travisare questa sentenza.
@G-T
E chi ha detto che non si possono muovere ricorsi? Stiamo parlando però di gente che vuole apertamente discriminare e ostentare. E questo travalica qualsiasi libertà.
gmd85 discriminare chi?
G-T, se nel mio posto di lavoro vengono proibiti oggetti ciondolanti perchè pericolosi e/o poco igienici, oppure simboli che contrastino con una “divisa” aziendale, (mai visto tu carabinieri col piercing al naso?), perchè mai dovrebbe esser fatta eccezione per simboli religiosi?
solo perchè rientrano nella libertà di espressione? e io non potrei esprimere una grande ammirazione per gli iron maiden portando collari borchiati e catene a tracolla, allora?
si tratta semplicemente di rispetto di norme aziendali: fare eccezioni per motivi religiosi è DISCRIMINATORIO per gli altri.
se non è un principio di laicità questo, quale lo è?
@G-T
Fammi il favore, leggi l’articolo.
manimal al di là, come ho sovente ripetuto, di grave anomalie stringenti che impediscono la salvaguardia della salute di chi lavora o di che è riverito di un servizio è sempre necessario garantire la libertà di pensiero in tutte le forme riconosciute dalla comunità internazionale: politica, religiosa e di pensiero in generale.
Questi sono sani principi di convivenza civile. Non ci vuole molto a capire l’altro, l’essere umano e la sua persona, e anche il suo “essere” anche religioso perché no! Mi sembra umano rispettare e tutelare queste sue convinzioni; piuttosto che proibirlo di queste sue esigenze. Siamo, penso, tutti grandicelli per fare i bambini. (es. lui ha il crocifisso io non posso portare le borchie, da lei citate).
Mi sembra davvero puerile questo dibattito, mi ricorda tanto una vicenda scolastica “scoppiata” giornalisticamente un paio di anni fa: grembiuli sì, grembiuli no.
Ricordo che i sostenitori del reintegro del vestiario scolastico affermavano la necessità di garantire l’uguaglianza e di eliminare la disparità, appunto la discriminazione. Ponevano accento quindi a elementi di comunione, scordando però che questa “fratellanza” era imposta dai loro diktat. Che senso costringere tutti a omologarsi ad una figura sintetica (lavoratore/studente), spogliarlo della sua persona, per realizzare un principio che viola l’identità stesso del singolo?
Avrà il diritto di essere stesso il lavoratore dopo che produce utili?
@G-T
Quello che fa un dibattito sterile sei tu. I casi sono chiari e la CEDU ha anche dato ragione a uno di essi. Gli altri erano tutti del tipo: “non faccio questo perché la mia fede…”. E quello dell’infermiera è chiaramente un caso in cui portare qqualsiasi collana crea problemi (e ci sono norme da seguire). Nessuno vuole omologare nessuno (anzi, vista la veemenza con cui tanti bravi cristiani si scagliano contro chi non gradiscono, direi proprio che l’omologazione la vogliono loro). Quanto vuoi continuare a girare in tondo?
gm85 infatti. Non volevo entrare nel merito della vera questione, volevo limitarmi alla sola notizia, che come dicevo è stata strumentalizzata anche su questo sito. Non sono stati discriminati, è vero. Ma non c’è nessuna sentenza che limiti il diritto di espressione, né tanto meno il l’espressione religiosa.
Strumentalizzata da chi? Non mi sembra che si sia plaudito a fantomatoche limitazioni e neanche sono state auspicate? Gli unici a farlo sono gli integralisti. E poi, che vuol dire che non vuoi entrare nel merito della vera questione? La vera questione piuttosto esplicita, eh.
“di grave anomalie stringenti che impediscono la salvaguardia della salute di chi lavora o di che è riverito di un servizio è sempre necessario garantire la libertà di pensiero ” ma queste persone hanno comunque libertà di pensiero, mica gli si chiede di diventare satanisti per fare l’infermiera o l’addetta al controllo, il problema è distinguere la libertà di pensiero, dalla pretesa di esprimerla sempre anche sul posto di lavoro: se il tuo posto di lavoro comporto una divisa o delle norme che vietano altri simboli, altri simboli sono vietati, per esprimerti hai tutto il resto della giornata, e se non ti sta bene puoi sceglierti un altro lavoro; e se d’altronde il tuo bisogno di ostentare il tuo mini dio è più forte di quello di lavorare, allora pregalo e campa di manna.
@serlver
Sottoscrivo
@G-T
chi decide che le borchie sono puerili e i crocifissi sono espressioni di libero pensiero?
guarda che io sono il primo ad essere garantista della libertà di pensiero e di espressione, ma ritengo anche che le norme abbiano un fine: quello di tutelare la convivenza tra le individualità.
una legge o una norma aziendale non la si rispetta solo se la si condivide.
nel merito, io non ho idea se una catenina rappresenti un rischio sanitario,
ma coloro che hanno emanato la norma, pare di sì.
quindi, o la norma è palesemente vessatoria nei confronti dei lavoratori, e si trovano vie legali per abrogarla (ma nel frattempo la si rispetta), o non lo è e quindi vi si attiene.
ma tutti, non solo chi non ha un simbolo religioso pendente da una catena.
concordo: siamo grandicelli per fare i bambini.
Manimal dopo che scrive rilegge?
Perché francamente non mi da quest’impressione con tutto il rispetto parlando.
Comunque se non lo sapessea, glielo ricordo io, viviamo in una stato di diritto. La ditta, o lo Stato nel caso esemplificativo di ente pubblico-amministrativo,non possono proibire ai loro dipendenti di indossare qualsiasi ornamento non strumentale senza specifiche motivazioni igienico-sanitaria. Questo significa che coloro i quali si sentivano minacciati da questa sentenza possono dormire sonni tranquilli. Continueranno ad indossare i loro crocifissi, le loro stelle di David, il loro niente… È anacronistico spogliarli di questo loro modo di essere per far sentire in pace qualcuno che non lo è. Uno degli argomenti cardine derivato è che cosa intendiamo per laicità positiva. Neutralità ideologica? O vero rispetto educativo basato sull’integrazione dell’altro?
@G-T
tu invece leggi quello che scrivono gli altri?
nessuno nega la libertà di andare in giro con l’effige di un cadavere crocifisso sul petto (non hai ancora dato una risposta convincente sul fatto che il morticino abbia maggiori diritti delle borchie metallare, a tuo avviso).
a me non disturba affatto, anzi, per quel che me ne frega la gente potrebbe pure ostentare un topo morto come piercing al naso (adesso mi raccomando, aggrappati alla scarsa eleganza dell’iperbole, tralasciando di comprendere cosa sto dicendo).
so benissimo cosa è uno stato di diritto.
e so anche che esiste il diritto positivo, che, meraviglia delle meraviglie, è quello che regola la convivenza tra cittadini e non, in uno stato.
e, il diritto positivo, prevede che un datore di lavoro abbia facoltà di porre delle regole per i propri dipendenti.
e guarda caso, quando queste regole non risultino vessatorie, si tende a pretenderne il rispetto.
ora, chiedere ad un credente di togliersi un monile per la durata del proprio turno di lavoro, cosa ha di più sconveniente di chiedere ad un carabiniere di non avere la chioma alle spalle o ad un portiere d’albergo di non prestare servizio in bandana e infradito?
la sensibilità religiosa ha più valore di altre sensibilità?
e in quale articolo della costituzione di questo stato di diritto è enunciato questo discriminatorio concetto, di grazia?
p.s. non sono metallaro, non sono anticlericale per partito preso e non sono neanche così giovane.
così, per farti meglio orientare…
@G-T
“Non sono stati discriminati, è vero. Ma non c’è nessuna sentenza che limiti il diritto di espressione, né tanto meno il l’espressione religiosa.”
quindi l’UAAR avrebbe dovuto fare un articolo e plaudere nel caso che ci fosse stato una sentenza che limitava il diritto di espressione, o l’espressione religiosa?
l’articolo dell’UAAR scrive: per fortuna c’è una sentenza che afferma “gli operatori che pretendono di esporre il loro ciondolo(perché per loro è speciale) non hanno subito nessuna discriminazione e quindi non c’è stata nessun limitazione alla loro liberta di espressione.”
Se ti sembra una notizia non degna di essere riportata non leggerla ma ci spieghi come e dove sta la strumentalizzazione?
@G-T
Continuo a chiedermi se hai letto l’articolo.
manimal il problema è suo se ancora non sa la differenza tra un crocifisso e una borchia da metallaro.
La prego non continuiamo con queste stupidaggini. Il problema è quello di non aver misura facendo paragoni grossolani e superficiali.
Invece, per quanto riguarda l’idoneità lavorativa di ogni addetto è normale quello ci chiede la Corte, non quello che pretenderebbero alcuni, vale a dire la sospensione di uno dei diritto fondamentale.
@ G-T
“O vero rispetto educativo basato sull’integrazione dell’altro?”
Eh già, perché i cattolici sarebbero da sempre molto favorevoli all’integrazione dell’altro 😆
Io sono favorevole alla desistenza dall’attaccarsi a certi simboli, santini, collanine confessionali, collegamenti allusivi ideologici, sottointesi partitocratici cattolici… eccetera.
Spapicchi lei non vuole questi simboli perché è evidente che ha un problema con essi. Una società pacificata li deve inglobare e renderli parte. Il rifiuto porta astio. È un questione seria, che deve essere risolta con la pacifica convivenza di tutte le forme di religiosità nello spazio pubblico.
No, non ho alcun problema con essi (simboli, statuine, ecc…).
Forse il problema ce lo ha lei.
Sì, appunto io sono pacifico e voglio conoscere tutti i simboli, però se uno sta lavorando, magari interagendo od assieme ad altre persone, meglio non si distragga né fuorvii o condizioni troppo i suoi consimili con monili religiosi, no?
Spapicchio il problema non ce l’ho sicuramente io, infatti non sono stato io a paragonare il crocifisso al logo degli iron maiden o a pretendere di nascondere questi simboli religiosi. In genere chi cerca il buio non vuole vedere. Non mi lasci insinuare alcunché, però è singolare, da parte sua, lasciarsi condizionare da un mero stemma.
@ G.T.
Non mi faccio condizionare da alcuno stemma in un luogo di lavoro né in altri contesti, né cerco buio né luce, per questo motivo non mi attacco a stemmi o simboli ecc..
Mi sembra lei abbia dei preconcetti, anche perché non mi conosce nemmeno, in particolare, come tanti cattolici, mi pare chiaramente lei sopravvaluti il senso ed un significato confessionale del crocifisso.
@ G.T.
“È un questione seria, che deve essere risolta con la pacifica convivenza di tutte le forme di religiosità nello spazio pubblico.”
E’ una questione già stata risolta, infatti i crocifissi ed i simboli di culto sono ammessi nellechies, nei luoghi di culto, non nelle pubbliche istituzioni od in luoghi di lavoro, o di commercio, che infatti devono pagare l’ICI-IMU, anche in caso ci siano le statue cattoliche.
Lei vorrebbe usare a sproposito il crocifisso come strumento ideologico ed all’occorrenza contundente, imponendolo agli altri e rimarcandolo come unico simbolo religioso avente diritto all’esposizione nei luoghi pubblici, ma non lo può fare, perché ricorre in sanzioni e quantomeno dissensi, impliciti od espliciti.
Lei vorrebbe fare un uso anticristiano del crocifisso: è giusto che questo uso strumentale e partitocratico cattolico venga impedito.
* (…) i crocifissi ed i simboli di culto sono ammessi nelle chiese, nei luoghi di culto, NON possono evidentemente esserlo nelle pubbliche istituzioni od in luoghi di lavoro, o di commercio eccetera (…)
@G-T
Guarda che quelli che si lasciano condizionare da un mero stemma sono proprio coloro che non possono fare a meno di esporlo. Sembra quasi che la loro fede sia dipendente da esso.
Spapicchio,gmd85 la questione è un’altra. La vostra proposta, così la chiamerei, è di limitare l’utilizzo personale di certi simboli religiosi. Quindi non c’entra il discorso sui crocifissi. Ancora una volta, dopo queste risposte, penso che abbiate un problema con questi simboli. Perché arrivare a teorizzare di limitare l’esposizione personale di certi disegni è quanto meno emblematica. Direi che qualche mal pensante potrebbe rivalere il concetto di fobia.
@G-T
Ne ho le palle piene. Stai girando intorno alla faccenda della news in questione. Stiamo parlando di [b]contesti lavorativi[/b]. Ti è chiaro o no?
Suppongo tu non abbia problemi a vedere una stella di David o una mezza luna su divise ufficiali, vero?
O suppongo che tu non ti risentiresti se un musulmano rifiutasse una tua richiesta perché contraria alla sua fede, nonostante sia tenuto a farlo per il lavoro che svolge, vero?
Per quanto riguarda i luoghi pubblici, si possono esporre i simboli di tutti coloro che lo richiedono, no? O ti darebbe fastidio? Come ha detto spapicchio, ritieni che il crocifisso sia l’unico simbolo degno di essere esposto?
Forse che la fede ha bisogno di esporre simboli per essere più salda?
Leggendo il tuo commento direi che qualche malpensante potrebbe proporre il concetto di ossessione.
E di nuovo, hai letto l’articolo o no? O ti sei limitato solo al titolo senza sapere di cosa si parla?
Suvvia si calmi… le svuoti ogni tanto 🙂
Il problema, gmd85, riguardo il crocifisso nei luoghi pubblici non l’ho sollevato, e non ho intenzione ora di cominciare.
Non pretendo quindi l’esposizione di alcunché.
Pretendo altresì, come cittadino di uno stato di diritto, di vedere valso il diritto, personale e intimo, di tutti coloro i quali hanno una fede.
Mi sembra chiaro.
Chi pensa di nascondere agli altri la personalità pensi alla propria. Sono regole elementari.
Ti rendi conto che puntualmente aggiri le domande che ti fanno?
Il diritto di tutti coloro che hanno una fede: per la serie, guarda, sono cristiano, e ho un bel crocifisso appuntato sul cuore a dimostrarlo. E se non lo porto io lo voglio appeso d’appertutto. Suppongo che lo stesso possano fare un musulmano, un ebreo, un induista e via dicendo. Sempre che per te la fede non sia solo quella cristiano/cattolica. Rispondi pure prendendola alla larga.
finalmente limitata l’assoluta libertà di religione. Forse tra qualche decenni ci arriveremo anche qui.
Ma se ad un giocatore di calcio (o rugby o altro) viene chiesto di togliere la catenina all’inizio di partita, dove sta il problema? Anche considerando il fatto che gli si chiederebbe di rimuovere qualunque catenina, con qualunque pendaglio.
Non capisco, sinceramente, dove sia il problema discriminatorio quando una regola vale per tutti. Il problema, semmai, è l’inverso: creare eccezioni a favore dei casi di religione.
hai espresso il nodo della questione in modo esemplare.
complimenti.
Sapete benissimo che la proibizione non é in questo senso, ma che si tratta di alibi artificiosi. Abbiate almeno il coraggio di dire la verità su quello che pensate realmente, senza nascondervi dietro altre motivazioni.
Sempre a gridare al complotto, eh? Leggiti l’articolo, poi vediamo chi ha discriminato chi.
E cambia registro ogni tanto. Sei tedioso. Si potrebbe scommettere sulle parole di ogni tuo commento e ne uscirebbero tutti vincitori. Eccheppalle.