Ultimi arrivi alla Biblioteca Uaar

La Biblioteca Uaar, ubicata all’interno della sede nazionale dell’associazione, fa parte del Sistema Bibliotecario Nazionale e consiste di oltre 3.300 volumi (l’elenco sintetico è pubblicato sul nostro sito), in continuo aumento.

Anche durante il mese di gennaio sono stati acquisiti al patrimonio librario ulteriori titoli. Ecco l’elenco di quelli di recente pubblicazione:
CAMUS ALBERT, Il futuro della civiltà europea (Castelvecchi)
DENNETT DANIEL C., PLANTINGA ALVIN, Scienza e religione. Sono compatibili? (Edizioni ETS)
FAIRCLOATH SEAN, Attack of the Theocrats! How the Religious Right Harms Us All – And What We Can Do about It (Pitchstone)
HACK MARGHERITA con FERRERI WALTER e COSSARD GUIDO, Il lungo racconto dell’origine. I grandi miti e le teorie con cui l’umanità ha spiegato l’universo (Dalai)
LINGIARDI VITTORIO, Citizen gay. Affetti e diritti (Saggiatore)
LISE ALESSANDRO, TALAMI ALBERTO, Quasi quasi mi sbattezzo (Becco Giallo – Nessun Dogma)
MEHTA HEMANT, The Young Atheist’s Survival Guide: Helping Secular Students Thrive (Patheos Press)
VERONESI UMBERTO, LUINI MARIAGIOVANNA, Siate liberi (Salani)

Ricordiamo infine a chi è impossibilitato a visitare la Biblioteca e/o preferisce acquistare i suoi libri preferiti che è possibile farlo attraverso il sito Uaar: in tal modo contribuirà a sostenere l’associazione.

La redazione

46 commenti

Florenskij

Da fresca rilettura di Bertrand Russell “Perché non sono cristiano”, cap. 1 : “… Compresi allora quanto fosse errato l’argomento della Causa prima. Se tutto deve avere una causa, anche Dio deve averla. Se niente può esistere senza una causa, anche Dio deve averla. Se niente può esistere senza una causa, allora perché il mondo sì e Dio no? Questo principio della Causa Prima non è migliore dell’analoga teoria indù, che afferma come il mondo poggia sopra un elefante, e l’elefante sopra una tartaruga. Alla domanda: “E la tartaruga dove poggia?” l’indù rispose: vogliamo cambiare discorso? Non c’è dunque motivo per sostenere che il mondo debba proprio avere una causa e un’origine. potrebbe anche essere sempre esistito. E’ soltanto la nostra scarsa immaginazione che vuole trovare un’origine a tutto.”

Vedo che, al contrario di Russell, Margherita Hack ritiene di dover trattare specificamente questo argomento: “Il lungo racconto dell’origine. I grandi miti e le teorie con cui l’umanità ha spiegato l’universo”.
Non ho ancora letto né sfogliato il libro della signora Hack, però mi sembra notevole il fatto che si interessi di quegli elefanti e di quelle tartarughe; il che di per sé non è un male, perché mostra la compresenza di atteggiamenti diversi all’interno dello stesso “schieramento”. ( che ci sia qualche vago sentor di “Voyager”?
Suppongo che la professoressa consideri i miti non semplicemente delle “uscite fuori di testa” dell’umanità primitiva e antica, ma dei tentativi prerazionalisti ma non del tutto irragionevoli di rispondere all’istanza delle Cause e dell’Origine prima di aver raccolto un “corpus” di dati scientifici testati oggettivamente. Istanza che rimane intatta nella poesia moderna, come nel risolutamente ateo Leopardi ( esempio supremo, il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”: “… E quando miro / in ciel arder le stelle / dico tra me pensando: / a che tante facelle? Che fa l’aria infinita e quel profondo / infinito seren? Che vuol dir questa / solitudine immensa? / ed io che sono?… ” )

Non posso affrontare qui in modo specifico il problema di una Causa Prima, anche se devo far presente anzitutto che per san Tommaso era indimostrabile filosoficamente che il mondo avesse avuto inizio nel tempo, in secondo luogo che anche in una serie supposta infinita rimane
il problema delle cause dei movimenti al suo interno: una catena di lunghezza infinita sarebbe comunque una catena con movimenti ondosi particolari, tali da implicare un’esigenza di spiegazione causale.

Credo però che il confronto possa chiarire come Bertrand Russell, uno dei “padri nobili” dei “nuovi atei”, risenta del caratteristico “pragmatismo” di molti inglesi, con rifiuto netto e sottilmente sprezzante dell’atteggiamento “romantico” nel senso forte, aperto al senso del Mistero e alla considerazione degli Enigmi dell’universo; pragmatismo corredato dal ben noto “humour” piuttosto secco e tagliente. Il baronetto filosofo afferma di aver preso questa posizione definitiva a diciott’anni: un po’ prestino per un pensatore, che dovrebbe arrovellarsi ben oltre nel tempo sui “massimi problemi”( san Tommaso affermava che la “maturità filosofica” si raggiunge a cinquant’anni”). Senza pensare che intellettuali illustri come Schelling, Freud, Kerenyi, Jung hanno ritenuto del più alto valore lo studio sistematico dei miti, come espressione dell'”immaginario collettivo” dell’umanità. Rimane inconcepibile che un filosofo e storico della filosofia glissi sulla distinzione tra enti contingenti ed Essere ASSOLUTO ( in quanto tale posto in un’altra dimensione ), da cui la boutade propagandistica della “teiera volante”.

Concludo con una “insinuazione”: dietro la notevole massa di informazioni e di proposizioni filosofiche del “razionalista” Russell, capace di “tagliare la testa al toro” ( per me solo in apparenza ) c’è un “wishful thinking” piuttosto precoce e a suo modo molto determinato.
Un esempio di uno stile in senso contrario è quello offerto da sant’Agostino nelle sue “Confessioni”, in cui appunto “confessa” il suo cercare la Verità a tentoni fino all’età matura.

Bertrand Russel2 la vendetta

Florenskij

Ti ho fatto una domanda e gradirei una risposta!

Voglio sapere il libro, capitolo e versetto della bibbia che proibisce ai sacerdoti di sposarsi, fare sesso e avere figli!

Se hai coraggio rispondi e ammetti che il cattolicesimo non ha nulla a che fare con la bibbia e che la tua è una fede totalmente ipocrita e schizofrenica.

Florenskij

@ Bertrand Russell. 2 Ho già dato risposta: NON ESISTE UN BRANO DELLA BIBBIA CON UNA SIMILE PRESCRIZIONE, ma nel NT c’è una chiara e documentabile indicazione in tal senso, confermata da quanto si sa dello sviluppo della Chiesa primitiva. Inoltre per la Chiesa Cattolica esiste un’altra fonte dottrinale ( la Tradizione ) e un concetto gerarchico per cui può essere scelto per il sacerdozio solo chi è in grado di conformarsi a tale ideale, esattamente come non tutti possono essere presi nei Marines, nei Commandos o nei servizi segreti. Su questo, come parziale e lontano esempio, basta rivedere “Ufficiale e gentiluomo” con Richard Gere. Ovviamente bisogna vedere come di fatto è ed è stata realizzata la selezione: onestà nella rilevazione psicologica-spirituale e attenzione soprattutto al bene dell’aspirante prima di tutto, nel breve e nel lungo periodo.
Personalmente sono propenso a pensare che “i preti” non possono chiedere comportamenti eroici se non sono essi stessi eroici. Comunque anche per la gerarchia si tratta di una questione di opportunità che può essere discussa, molto meno stringente di quella del sacerdozio femminile.
Poteva avere questa risposta da chiunque. per quanto riguarda lo “scarto” tra Bibbia e pratica della Chiesa può andarsi a vedere la teoria dello “sviluppo della dottrina cristiana” dell’autorevolissimo John Henry Newman, già esponente di spicco dell’intellettualità anglicana ( metà ‘800 ) dunque con totale facoltà di sposarsi, poi fattosi cattolico e nominato cardinale. Un autore estremamente importante nell’ultimo secolo e mezzo. Oppure può vedere la biografia di quel grand’uomo che fu il cardinale Dusmet di Catania. Non avrebbe potuto essere un tale gigante della carità se avesse dovuto badare a una famiglia.

FSMosconi

@Flo’

“Oppure può vedere la biografia di quel grand’uomo che fu il cardinale Dusmet di Catania. Non avrebbe potuto essere un tale gigante della carità se avesse dovuto badare a una famiglia.”

Infatti le madri, i padri e i conviventi che lavorano nelle ONG (per non parlare dei loro fondatori) non riescono per niente a conciliare le due cose. 🙄 🙄 🙄

Curioso come per difendere una pratica del genere si usino le stesse scuse che un tempo venivano addotte per impedire alle donne di lavorare…

Bertrand Russel2 la vendetta

Flo

Cosa cavolo c’entra ufficiale gentiluomo?

Il celibato dei preti non è solo un attività non prevista dalla bibbia ma è proprio condannata dalla bibbia visto che nella prima lettera di Paolo di Tarso a Timoteo si legge chiaramente “Il sorvegliante deve perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, di mente sana, ordinato, ospitale, qualificato per l’insegnamento”. 1 Timoteo capitolo 3 versetto 2

Come vedi non sta scritto che deve essere eroicamente casto ma moderato e sposato.

Sempre nello stesso libro si dice ancora nel capitolo 4 versetti dal 1 al 4 “Comunque, l’espressione ispirata dice esplicitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnanti di demoni, mediante l’ipocrisia di uomini che diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come un ferro rovente; i quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi da cibi che Dio ha creato per essere presi con rendimento di grazie da quelli che hanno fede e conoscono accuratamente la verità.”

Come vedi la bibbia definisce demoni coloro che proibiranno di sposarsi e anche coloro che impongono i digiuni o l’astensione dal mangiare la carne sono definiti demoni come vedi in base a quello che sta scritto nel tuo libro sacro il papa è un demonio.

fab

Florenskij,

“… i miti non semplicemente delle “uscite fuori di testa” dell’umanità primitiva e antica, ma dei tentativi prerazionalisti ma non del tutto irragionevoli di rispondere all’istanza delle Cause e dell’Origine prima di aver raccolto un “corpus” di dati scientifici testati oggettivamente”; che è quanto ormai capitato.

“Non posso affrontare qui in modo specifico il problema di una Causa Prima”; sì che puoi.

“Il baronetto filosofo afferma di aver preso questa posizione definitiva a diciott’anni: un po’ prestino per un pensatore”; come scrivere che Rimbaud ha steso le Illuminazioni un po’ prestino per uno scrittore o che Mozart ha composto Il ratto dal serraglio un po’ prestino per un musicista o che Galois ha dimostrato l’impossibilità di risolvere per radicali un’equazione di quinto grado un po’ prestino per un matematico o che Carlsen è diventato il numero uno al mondo un po’ prestino per uno scacchista.

Infine, Jung, Kerenyi e Freud non usano i miti come concetti filosofici, ma li studiano come semplici fenomeni, mentre Schelling e l’aquinate non sono esattamente autorità di riferimento da almeno un secolo (e ci mancherebbe).

Kaworu

certo che legger così tanta roba senza capire una beatissima mazza è proprio uno spreco…

Felix

N.B.
Imparare e capire sono due cose diverse.
Con un pò di buona volontà tutti sono capaci di imparare.
Per capire bisogna accedere ad un livello ben superiore.

FSMosconi

@Felix

Ha proprio ragione Eraclito quando asseriva che la grande quantità di nozioni non sono indice di grandi conoscenze… 😉 🙁

Kaworu

@felix

esatto, ci sono tanti pappagalli ammaestrati che si laureano anche con ottimi voti.

tapioco

Guarda che sono i tuoi ammorbanti papielli che sprizzano wishful thinking da tutti i pori, non so se dopo anni te ne sei accorto… 🙂

FSMosconi

@Flo’

Sul mito bastano due frasi per smentirti:

Sul concetto di Causa Prima la tua è una valutazione a posteriori di gran lunga in ritardo, visto che nella sua forma “moderna” e antropomorfica bisognerà aspettare gli esegeti cristiani di Aristotele.

Sulle interpretazioni di Freud sei invece di gran lunga in anticipo visto che non mi risulta che all’epoca dei Naturalisti qualcuno parlasse di miti come “archetipi” (chiedo venia se uso un termine Junghiano per un concetto Freudiano) né tanto meno di “inconscio”. Di contro basta leggere un paio di storie canoniche per notare come l’elemento astrale sia pesantemente presente.

Florenskij

FS Mosconi. Già nei naturalisti presocratici si pone il problema della materia prima, matrice di tutti gli enti ( quindi un’istanza di unità ); istanza ripresa da Platone ( uno dei “giganti” della filosofia ) con il discorso del Mondo delle Idee. Aristotele, oltre che il Motore Immobile, tematizza i quattro tipi di cause ( materiale, formale, efficiente, finale ) Noti che io ho parlato non solo di causa Prima, ma anche di cause al plurale. La filosofia neoplatonica già durante il tardo impero ( Plotino, Proclo ) era incentrata sull’UNO, come fonte ( luminosa ) di tutti gli enti del mondo; ciò in corrispondenza con un “immaginario” universalmente diffuso dell’universo come struttura gerarchica culminante nell’UNO, tradotto in figurazioni “iconiche” come la grande cupola di Santa Sofia ( di cui sono antenata quella del Pantheon e seguito quella di Firenze ( Brunelleschi ) e quella di Roma ( Michelangelo ).

Non capisco in che senso il concetto medievale di causa Prima sia antropomorfico. In san Tommaso non lo è affatto, o almeno così mi sembra.
Il termine “archetipo” è junghiano, quello di “inconscio” freudiano; tuttavia il loro discorso era largamente presente nelle correnti culturali fin dalla fine del ‘700 ( Mesmer, Creuzer, Schelling ) come del resto quello di evoluzione prima di Darwin ( Lamarck, le vicissitudini “dialettiche” dell’Essere nelle grandi filosofie idealistiche ); per non parlare dei temi mitologici e alchemici presenti nella cultura del Rinascimento e anche prima,

@ fab. Certo che Jung & c. trattano i miti come fenomeni; ma fenomeni legati da una logica non a ruota libera, ma come processo intrinsecamente collegato alla storia della cultura e della civiltà. Schelling scrisse una “Filosofia della Mitologia” ( vedasi su Internet ). Anche gli studiosi che in periodo romantico e postromantico collezionavano miti e fiabe ( come i fratelli Grimm ) lo facevano in vista di una sistemazione logica tale da rappresentare l’organicità del processo.

Alla fin fine che ho fatto? Ho osservato e implicitamente lodato l’apertura mentale della prof. Hack ( che ovviamente si è fatta aiutare, non essendo un’umanista ), a differenza di tanti che non escono dalla rozza e ottusa concezione delle mitologie come sempliciotta, risibile ratatuglia piuttosto che come preparazione del pensiero antropologico RAZIONALE.

Avendo appena “toppato” sulla definizione del testo di Russell ( con verifica sul testo ) ho cercato di inquadrare meglio il perché della mia precedente rozza definizione, molto sgradevole ma non priva di un concetto razionale: a diciotto anni ( quando gli è spuntata la barba da tre anni ) uno studente matricola universitaria, nato in una famiglia acculturatissima, dà per liquidato un problema che ha costituito il tema centrale di ricerca dei più grandi filosofi per centinaia di anni, anzi di più. Tra l’altro, i 282 pagine di “Perché non sono cristiano” tratta il problema della personalità di Gesù Cristo ( il centro generativo e preponderante del Cristianesimo, il motivo principale del suo successo anche prima di Costantino ) in 4 ( quattro ) facciate.

@ Tonizzo & C. Per trattare decorosamente un singolo problema scientifico su una rivista seria ( ho sottomano “Le scienze”, articolo sul mimetismo animale ) occorrono tre-quattro pagine; invece i “massimi problemi” della filosofia, quelli che toccano esistenzialmente, basterebbero dieci righe e una legnata.

@ tapioco, certo che i miei papielli hanno sullo sfondo un “wishing thinking”: uno si pone un concetto che ritiene importante ( dunque il “wish” ) ma poi cerca di svilupparlo con la logica e la massa di informazioni necessaria per avvicinarsi ( non ho detto arrivare ) a conclusioni concettualmente decorose. esattamente come farebbe un avvocato difensore serio e ancor più un Pubblico Ministero in Corte d’Assise, ciascuno dei quali a un certo punto si forma un teorema di cui essere convinto intimamente per convincere la corte.

Ritmo del pensiero per Hegel: TESI, ANTITESI, SINTESI,
R
Ritmo del pensiero per certuni: LEGNATA, CONTROLEGNATA E UNO DEI DUE AL TAPPETO.

Bertrand Russell 2. PS Il vero Florenskij era sposato con figli e finì deportato in Siberia, evidentemente perché i prodotti della sua logorrea si congelassero ( anche se da chimico aveva inventato un liquido anticongelante ). Si vede che non riuscirono nell’intento, perché infine si decisero a fucilarlo.

Kaworu. Conosco una santa Maria Domenica Mazzarello, fondatrice del ramo femminile dei Salesiani; mi è ignota l’esistenza di una “beata Mazza”.

Kaworu

non preoccuparti, non è l’unica cosa che ti è ignota.

comunque esistono i cps, dovresti prendere in considerazione l’idea di farci un giro

fab

Florenskij, il concetto di “logica a ruota libera” è un bel po’ più che ossimorico, con quel che segue.

FSMosconi

@Flo’

Proprio questo è il punto: non puoi sparlare di Causa Prima dando per scontata la TUA visione. Per di più visto che ti sfuggono quattro cosucce da sotto il naso:
1) I Naturalisti non parlavano di un concetto astratto “uno”, ma di una (“Stoikè”) “Arkhè”. Un principio anzitutto FISICO tra quelli già teorizzati antecedentemente per spiegarsi una realtà FISICA.
2) Platone non inventò nulla ma riutilizzò concetti già presistenti. Anzitutto faccio notare come il Demiurgo che “crea” l’ordine non sia che una soluzione politica tra la Nous eleatica, lo Zeus pantokrator e l’Efesto che forgia le case degli Dei. Il concetto di Uno-Monade altri non gli derivò che da Filolao e dal primo Pitagorismo la cui vera domanda era riuscire a mettere accordo tra numeri irrazionali (quindi intollerabili per l’antica mentalità) e gli irrazionali avvicinandoli all’Apeiron ionica.
3) Dire di parlare di Cause ma prendendo per buona con non si sa quale metro appena una non giustifica il fatto che anche qui abbia toppato alla grande dato che pure Aristotele fu un fisico e rese meno umana l’idea platonica di Demiurgo-Anima Mundi rendendo per di più oltremodo palese la sua natura primitivamente astronomica.
4) Il punto fondamentale del tardo-platonismo fu quello di parificare culto misterico e filosofie diverse tra loro. La natura del Principio primo è data per lo più per scontata, dato che ogni filosofo di queste correnti aveva per le mani si e no almeno una copia del Timeo e della Repubblica.

I medievali paiono non parlare di un dio antropomorfo semplicemente perché ben si guardano dal ricordare come la divinità che nascondono dietro la loro scorza neoplatonica sia proprio quella cattolica cui si sono convertiti (e viceversa). Ma considera che in San Agostino, ad esempio, si parla pur sempre di sacrificio divino, mentre dall’Aquinate si sente parlare di fine che implica l’umanissima – e non solo – volontà.
Tranquillo, niente di grave: è solo una dissonanza cognitiva.

Giorgio Pozzo

Флоре́нский,

Non mi sembra molto appropriato confondere i due concetti di causa e origine.

L’argomento filosofico della Causa Prima di Russell si proponeva di mettere in luce gli aspetti illogici e assurdi del regresso all’infinito, senza tralasciare il fatto che tale argomento (causa-effetto appunto) filosoficamente presuppone l’affermazione del determinismo. E il determinismo risulta essere morto e sepolto, grazie anche, ma non solo, alla Meccanica Quantistica.

Discutere invece dell’origine delle cose significa considerare l’aspetto scientifico e non filosofico della “storia” dell’universo. La fisica, come parte della scienza vera e propria (la cui filosofia ancora non è compresa dai più), non considera lo studio delle cause, ma dell’evoluzione dei fenomeni fisici. Al giorno d’oggi, è diventato “pericoloso” discutere di cause ed effetti, e queste cose si lasciano alle aule dei tribunali, dove, come è noto, di scientifico non esiste nulla.

Kaworu

molto ben fatto quello di Lingiardi.

visto il tema, consiglio anche

– “curare i gay?” by Paolo Rigliano, Jimmy Ciliberto e Federico Ferrari

– “la gaia famiglia. che cos’è l’omogenitorialità” di Daniela Danna

– “maestra, ma Sara ha due mamme?” di Alessandra Gigli

– “omofobia” di Margherita Graglia

Florenskij

@ FS Mosconi. Il card. Dusmet durante un’epidemia di colera andò in giro per Catania allo scopo di fornire cibo e medicine ai colerosi, arrivando ad assaggiare prima lo sciroppo perché si vociferava di avvelenamenti da parte dei Piemontesi. Gli capitò anche che gli vomitassero sulla veste: vomito di coleroso. Qualcosa di analogo a padre Cristoforo, volontario al lazzaretto.
Dica lei se avrebbe potuto fare lo stesso se avesse avuto una famiglia.
In ogni caso ai suoi funerali ( trionfali ) partecipò tutta la città, sinistra garibaldina compresa.
Mia figlia ( sposata e con figli ) lavora nell’assistenza sociale di strada, quindi qualcosa ne saprò.

Kaworu

e come fa tua figlia a lavorare nell’assistenza sociale di strada in modo anche solo vagamente soddisfacente, se ha una famiglia?

(comunque no, non funziona così il “qualcosa ne saprò”)

stefano marullo

Beh, Florenskij, non è una regola. L’immagine tipicamente ecclesiastica di santi celibi/nubili negli ultimi hanni ha ceduto il passo ad eroici/che mariti/padri e mogli/madri altrettanto prorompenti.
Io ho avuto la fortuna di conoscere un certo Gino Strada, che è riuscito ad “imbarcare” nell’avventura di Emergency tutta la famiglia (la moglie è mancata da non molto tempo, la figlia è attivissima dentro l’associazione).
Io, da padre, penso di avere qualche motivazione in più per lasciare a mia figlia un mondo che sia un posto migliore di quello che vedo oggi, quando non ci sarò più.
Quanto al suo consueto esordio prolisso in thread, penso che “La terra senza il male” di Galimberti, se non l’ha ancora letto, potrebbe essere un libro interessante a proposito di miti fondativi.
Kaworu, una curiosità: non starai mica psicanalizzando il Florenskij o usi la maieutica socratica per provocarlo?

Kaworu

mi hai beccata 😆

(psicanalizzare no, per carità XD sedute trisettimanali o più con un paziente del genere devono essere devastanti, altro che burn out… finisci direttamente per darti fuoco)

Florenskij

@ Stefano Marullo. Sarà un caso, ma per quanto ne so Gino Strada e signora
( buonanima ) iniziarono come attivi attivisti di GS, il movimento di don Giussani che poi assunse la denominazione di CL. Il che potrebbe significare che l'”introiezione dei valori” richiede la presenza di “agenzie” che funzionano come le ghiandole da cui sono secreti gli ormoni, comunque poi vengano modificati e orientati.

stefano marullo

@ Flo’

Non saprei dirle su Strada e GS. Non è un’aggravante cmq. L’introiezione dei valori che richiede la presenza di agenzie che funzionano da catalizzatori? Chi stabilisce quali siano i “valori”? Rinviamo all’etica di riferimento. La mia è umanista e relativista, la sua assolutista ed eterodiretta. Difficile incontrarsi.

FSMosconi

@Flo’

“Dica lei se avrebbe potuto fare lo stesso se avesse avuto una famiglia.”

Sì: come Gandhi poté benissimo battersi pacificamente per l’indipendenza con moglie e figli…

Florenskij

@ Kaworu. Perché il maggiore va alla scuola materna, l’altro al nido; inoltre perché suo marito è un padre esemplare per dedizione ai figli e stile affettuoso, inoltre aiuta molto in casa. Chiaramente scagliona i suoi orari. che sono spesso serali.

Kaworu

ah quindi sostanzialmente stai dicendo che, con l’adeguato supporto da parte della famiglia e delle istituzioni, una persona sposata e con prole può fare tranquillamente tutto quello che fa uno celibe.

grazie per la conferma, a questo punto fai fare pace all’emisfero destro e al sinistro.

giuseppe

Kaworu risponde:

sabato 2 febbraio 2013 alle 17:58

ah quindi sostanzialmente stai dicendo che, con l’adeguato supporto da parte della famiglia e delle istituzioni, una persona sposata e con prole può fare tranquillamente tutto quello che fa uno celibe.

grazie per la conferma, a questo punto fai fare pace all’emisfero destro e al sinistro.

Quella dell’emisfero destro e sinistro l’abbiamo già letta decine di volte. Cerca di essere più originale se ti riesce. Capisco che é il tuo solito modo di denigrare gli avversari perché non hai argomenti sensati da opporre, ma piantala.

Kaworu

(poi vabbè chissà che c’entra ciò che scrive flo con l’ultimissima… ma capisco che non sapere aprirsi un blog sia un bell’handicap. senza contare la probabile paura che quel blog nessuno se lo calcoli. qui invece un po’ di attenzione si ottiene sempre, eh flo?)

giuseppe

Kaworu scrive:

2 febbraio 2013 alle 18:01
(poi vabbè chissà che c’entra ciò che scrive flo con l’ultimissima… ma capisco che non sapere aprirsi un blog sia un bell’handicap. senza contare la probabile paura che quel blog nessuno se lo calcoli. qui invece un po’ di attenzione si ottiene sempre, eh flo?)

Insisti ? Fai proprio tanta pena !

Florenskij

@ Kaworu. Tranquillamente no: non può farlo a tempo pieno, ed è sempre affaticata. Non penso che potrà continuare indeterminatamente. Regge anche perché entrambi sono ex capi scout: non solo addestrati lungamente alle attività di aiuto, ma animati da un ideale.

L’intervento iniziale c’entra con uno dei testi di è stato annunciata l’introduzione nelle biblioteca UAAR: quello della prof Hack sulle spiegazioni mitologiche e antiche sull’origine dell’universo; connesso con la qui presente messa in burletta delle entità mitologiche ( da Babbo Natale a Thor all’Unicorno Rosa ) e anche con l’esclusione ( direi precoce ) di una “Causa Prima” da parte del padre nobile ( ribadisco: nobile ) Bertrand Russell.

Può vedete che considero l’uscita della prof. Hack sul Big Bang come “scoreggia dell’Universo” solo come una battuta “toscanaccia” , anche abbastanza divertente, che in realtà non nega un interesse per il problema dell’Origine.
Ricordo che su queste pagine mesi fa apparve una trattazione sulla storia dell’Evoluzione ad opera della prof. Bruna Tadolini, in cui la “singolarità iniziale” veniva presentata come un qualcosa di insplicabile, una specie di “peccato originale” ( cito alla lettera questa espressione mitologica in un testo che voleva essere scientifico ).
Mi dice lei se la frase del prof, Pievani sull’evoluzione che non ci aveva PREVISTO non ha un vago sentor di “mitologia”, con l’evoluzione come entità vedente, immaginante e prevedente.

Kaworu

io sono dell’idea che se uno è in grado di spiegare concetti complicati con parole semplici e farli capire a sua nonna, già di per sé merita stima.

te non sei tra questi personaggi, disgraziatamente (per te)

quindi per le persone single non esiste il rischio burn out? strano, solitamente è l’opposto.

giuseppe

Kaworu risponde:

sabato 2 febbraio 2013 alle 14:01

certo che legger così tanta roba senza capire una beatissima mazza è proprio uno spreco…

Sempre pronta a fare queste battutine per denigrare l’avversario, continuando a ostare cosucce copiate a destra e manca, senza mai sapere formulare pensieri compiuti. Che pena!

Stefano

@ giuseppe

Sempre pronta a fare queste battutine per denigrare l’avversario, continuando a ostare cosucce copiate a destra e manca, senza mai sapere formulare pensieri compiuti. Che pena!

Perfetto, solo che nella tua autocritica ti sei cambiato sesso: pronto, non pronta.

Bertrand Russel2 la vendetta

Flo

Bruna Tadoldi ha detto una cosa sbagliata, facendo quel paragone, ammesso che lo abbia fatto, visto che non sarebbe la prima volta che a qualcuno venga attribuita una frase non detto, o detta in un contesto che faceva assumere alla frase un significato diverso da quello inteso dal autore, in ogni caso la scienza non prevede l’esistenza di oracoli infallibili, quindi se penso che abbia detto una cosa sbagliata posso dissentire, senza timore di essere bruciato vivo sul rogo, fermo restando che se mi viene dimostrato che ho torto e non lo ammetto perdo in credibilità.

Il fatto che il Big Bang non sia ancora spiegabile con certezza non vuol dire che resterà inspiegato per sempre del resto un certo Immanuel Kant sosteneva fosse impossibile spiegare la crescita di un filo d’erba anche a un nuovo Newton poi pochi decenni dopo arrivo Darwin.

Florenskij

@ Stefano Marullo. Or ora ho scoperto che il titolo completo del libro di Galimberti ( di cui ho letto diverse volte “Psiche e techne ” ) è “La terra senza il male. JUNG DALL’INCONSCIO AL SIMBOLO”.
Il che anzitutto va fatto notare a Kaworu, che considera una “menata” il mio continuo riferirmi a Jung ( che è un classico ); inoltre che qualcosa c’entra con il tema della mitologia affrontato da Margherita Hack, l'”amica delle stelle”. A proposito di simboli e miti, più o meno fondativi, ho molto “pascolato” su Hans Blumenberg.

Le faccio presente che, trovando molte rispondenze in Pascal, sento fortissimamente il problema della fondazione dei valori e del nichilismo ( contro il concetto di “legge naturale” ): quindi altro che adesione supina a valori assoluti! Ovviamente la ricerca implica un lavoro di informazione a 360 gradi, da cui la tendenza al “papiro” “palloso” e “da psicanalisi”. In ogni caso mi sembra che Galimberti sia un esplicatore-commentatore della tematica di Monod: l’uomo come “zingaro dell’universo”. Quindi una certa distanza dall’ateismo umanistico-ottimistico e la conclusione “ossimorica” della sua ultima grande e dotta recensione del libro del prof. Pievani.

Stefano

@ Florenskij

il mio continuo riferirmi a Jung ( che è un classico )

Florenskij, è passata un pò d’acqua sotto i ponti.
Ora anche la psicoterapia è empiricamente fondata e validata.
Con buona pace di archetipi e altre fantasie….

Magari “scorreggia”, “peccato originale”, “previsto” sono da considerare metafore, che ne dice?

Io sono ateo e quindi secondo lei non posso mai utilizzare l’espressione “peccato originale” perché altrimenti tradirei una nascosta credenza in un dio? O la parola “sacrificio” perché farei riferimento al sacro*? Dire che l’evoluzione non ci aveva previsto non può voler dire che il risultato attuale non doveva essere necessariamente quello? Perché vede, fosse come lei dice, cioè che l’utilizzo del termine previsto tradisce “teleologia”, la cosa si dovrebbe ritrovare in tutto il corpus di conoscenze e soprattutto dovrebbe avere importanza nella loro elaborazione e conferma. E invece abbiamo una teoria che non fa uso alcuno di elementi teleologici e lei se la prende con un “previsto” usato in tutta libertà da Pievani perché non tutti i suoi lettori sono Florenskij.
Insisto, provi a leggere meno e capire quel che legge, lo dico senza polemica.

*) Il “sacrificio” come lo considera lei è solo un aspetto particolare della valutazione scopistica più generale che considera la compromissione di uno scopo come strumento per l’ottenimento di un altro. In tutti i campi.
Quindi fenomeno particolare (semmai dovesse essere di tipo religioso) di un tipo di valutazione assolutamente generale.

fab

Se un ateo che scrive “Dio” è credente, allora un credente che scrive “senza Dio” è ateo…

Kaworu

il fatto che qualcosa sia “un classico” non implica che sia “attuale”.

anche la frenologia era un classico.

se vuoi farti ridere dietro da tutta la facoltà di psicologia, puoi anche continuare a supportarla, mica è un problema mio.

stefano marullo

@ Florenskij

Mi permetterà che a commentare le sue parole siano Galimberti e Pievani, i cui punti di vista se non coincidenti sono complementari:

“L’origine della coscienza è intimamente intrecciata con l’indifferenza della terra, la cui totale estraneità all’ordine dei fini la rende del tutto inidonea a costituire un puntio di riferimento per la comprensione dei progetti umani. Allora i significati che non si trovano vengono conferiti, i valori che non nascono dalla visione delle cose sono postulati dall’umana valutazione, la volontà sostituisce lo sguardo, perché intorno ad esso altro non si dispiega se non la totale contingenza della nostra esistenza su una terra indifferente che non ci conosce”
(Galimberti)

“Possiamo spingerci ad immaginare quanto sarebbe più emancipante un’alternativa ben fondata: quella di chi accetta la contingenza della nostra presenza, cogliendone il fascino e il messaggio morale. E’ un’altra possibilità per interpretare la nostra finitudine, per onorare il participio di specie che si siamo autoattribuiti, per dare un “senso” sì a questa storia, ma senza subordinarlo a deleghe verso entità esterne”
(Pievani)

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