La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha detto definitivamente no allo Stato italiano, confermando la sentenza con cui aveva dato ragione a una coppia fertile, portatrice sana di fibrosi cistica. “L’incoerente sistema legislativo italiano”, basato sulla legge 40 sulla fecondazione artificiale, consente infatti l’aborto terapeutico ma inibisce la diagnosi preimpianto. La Corte aveva condannato lo Stato italiano per “violazione del rispetto della vita privata e familiare” dei ricorrenti a versare loro 15.000 euro per danni morali e 2.500 per spese legali.
Ci domandammo allora se c’era ancora qualcuno disposto a difendere la legge 40. Ricevemmo la risposta nel giro di qualche ora: il ministro della sanità Balduzzi, già presidente di un movimento cattolico impegnato nel campo della salute, preannunciò il ricorso dello Stato italiano. Contro la possibilità di un’iniziativa tanto assurda, e così lesiva dei diritti dei cittadini, 29 illustri firmatari promossero una petizione, sostenuta anche dall’Uaar, che chiedeva al governo Monti di lasciar perdere. Si unirono alla richiesta anche un’ottantina di parlamentari, capitanati da Ignazio Marino. L’esecutivo clerical-tecnico ricevette tuttavia così tante pressioni dal mondo ecclesiastico che un ricorso fu presentato lo stesso. Con l’esito (anche prevedibile) reso noto ieri. L’ennesima italica brutta figura. Tra parentesi, alla raccomandata inviata da un avvocato per avere il testo del ricorso del Governo nessuno ha risposto: è arrivata prima la sentenza della Cedu. La burocrazia italiana offre un’arma in più al clericalismo, negare ai laici l’accesso all’informazione su atti politici pubblici.
La legge 40, picconata da decine di sentenze e ora, ancor più autorevolmente, dalla Corte di Strasburgo, è ormai una sorta di zombie che si aggira per la penisola. È relativamente facile opporvisi, ma per l’appunto occorre ogni volta opporvisi, con costi sostenibili solo da una parte della cittadinanza (quella abbiente e determinata). Tutti gli altri o si devono affidare ai cosiddetti viaggi della speranza. O devono rinunciare a ogni speranza.
Quanto è civile un paese del genere? Lo si vedrà con il prossimo parlamento, chiamato a mettere la parola fine su questa normativa liberticida (che non è peraltro l’unica). I vescovi italiani faranno però di tutto, per impedire che vi sia messa mano. Deputati e senatori sapranno far valere l’indipendenza attribuita loro dalla Costituzione per l’espletamento del loro mandato?
La redazione
Un altro caso in cui la maggioranza dei governanti da ascolto a una ristretta minoranza dei governati.
Una cosa del genere si può fare solo in un paese in cui la democrazia non esiste nella realtà dei fatti.
Ciò che fa schifo è che i nostri cosiddetti legislatori sono talmente ipocriti e lecchini che non si vergognano di perdere la faccia nemmeno davanti ad una contraddizione palese come quella che la Corte ha evidenziato e che risulta contraddizione anche agli occhi di un inesperto un po’, ma solo un po’, intelligente. Come non definirli degli infami?
non si può, in effetti
Risulta contradditorio agli occhi di uno zigoto perfino. Il Parlamento dovrebbe abortire.
……………Quanto è civile un paese del genere?
Poco, come tutti i Paesi governati da preti e leccapreti.
Bene! Un passo alla volta…
Una cosa sul manifesto, non sarebbe auspicabile evidenziare che il vaticano ha appoggiato questa legge? Molta gente non sa o ignora ma magari è sdegnata di questa ignobile legge. Se potessimo fargli sapere che l’ha fortemente sostenuta la gerarchia vaticana avrebbe un motivo in più per riflettere.
Si potrebbe scrivere qualcosa come:
“Vorremmo avere un figlio
ma la legge 40
fortemente sostenuta dal Vaticano
non ce lo permette (aiuta)”
Quoto!
Una cosa sul manifesto, non sarebbe auspicabile evidenziare che il vaticano ha appoggiato questa legge? Molta gente non sa o ignora ma magari è sdegnata di questa ignobile legge.
“Vorremmo avere un figlio
ma la legge 40
fortemente sostenuta dal Vaticano
non ce lo permette”
A me piacerebbe sapere, a puri fini statistici, quante delle persone che adesso piangono perché “hanno scoperto” che la legge 40 non permette loro di accedere a trattamenti medici di cui avrebbero bisogno…
…otto anni fa se ne sono fregate e non sono andate a votare al referendum, perchè tanto non erano ancora in cerca di una gravidanza e ancora non sapevano di essere infertili, però si erano bevute la storia che “è giusto dare un aiutino medico a chi ha qualche difficoltà, ma certo che ci sono delle diavolerie esagerate che sono proprio contro natura” o che “non è giusto volere un figlio a tutti i costi, perché sarebbe meglio adottare“.
E che, del fatto che la legge 40 non sia fatta per impedire le “diavolerie contro natura”, ma vieta indiscriminatamente anche una serie di pratiche che dovrebbero essere del tutto normali e di cui potrebbe aver bisogno chiunque, se ne accorgono solo adesso quando tocca a loro.
Lisa
sai paniscus, è che per l’infertilità uno pensa sempre “a me non capiterà mai” (invece divorzio e aborto sono molto più mainstream).
invece il 30% circa (in crescita, tra l’altro) delle coppie eterosessuali italiane scopre di avere qualche più o meno grave problema…
sul “sarebbe meglio adottare” non mi pronuncio perchè lo trovo ributtante, solitamente (ed è una frase che i vari “nooo ma perchè volete manipolare la natura” ripetono in continuazione di solito -.-)
Sono d’accordo con Lisa sulla questione Referendum: all’epoca ad esempio ero lontanissima dal pensare di avere figli, figuriamoci che avemmo avuto problemi, tuttavia ricordo (ma ne abbiamo già parlato qui mi pare) le difficoltà create ovviamente dalla chiesa e dalla propaganda per inficiare il referendum, da un lato, dall’altro l’argomento era forzatamente tecnico, all’epoca cercai di capire e comunque votai per la libertà delle donne sentendo i radicali, mai avrei pensato che il fallimento di quel voto avrebbe toccato anche noi. Io feci il mio dovere e lo posso gridare a gran voce, ma non è bastato per evitare la violenza e dolore e morte seminate dai cattolici che sono TUTTI COLPEVOLI di tutte le morti, comprese quelle delle madri obbligate ad impiantare o lasciate morire di parto abortivo. La cosa più ributtante è invece il numero di cattolici che pur si rivolge ai centri PMA previa confessione o giustificazione del pretino di turno che interpeta a modo suo..un po’ come i matrimoni in chiesa dei vip col pancione, non un esempio di coerenza ecco. Ma quelli non fanno fecondazionen assistita se glielo chiedi, fanno ‘solo delle cure’, e non ci tengono proprio a fare lotta continua né condivisa.
QUESTE persone, di fatto, non avrebbero alcun diritto di varcare un centro di procreazione assistita e dovrebbero invece procurarsi quei 30.000 euro che l’associazione di suore o preti di turno richiedono per poter ‘adottare’ un pupo bello e pronto e neonato e sano magari in un paese dell’est (mentre i comuni mortali, meno cattolici e danarosi ma più onesti, attendono nei gironi dell’inferno delle asl, tribunali, valutazioni, colloqui assurdi, psicologi e psichiatri e abbinamenti con bambini con gravi handicap per mettere alla prova il desiderio d genitorialità..e guai a tentare la pma nel frattempo che significherebbe non acer accettato la negazione della matenrità biologica e bla bla). Poi c’è la terza schiera, quella degli ignoranti totali, che non sanno nulla della legge neppure durante il percorso di pma, sono quelli che si lasciano fare tutto e affidano ciecamente i loro corpi e le loro anime a un medico o un ospedale senza pensare di avere voce in capitolo. Questi sinceramente non sanno nulla di refrendum di legge di niente, e sono i preferiti da tutti perché soccombono e tacciono, carne al macello.
L’ abrogazione di una legge assolutamente dissennata mi sembra la sola cosa possibile.
ma perché poi quando uno come ratzinger se ne va in ospedale per un pacemaker non gli rifiutano l’operazione con le stesse motivazioni? che ipocriti
Almeno il centrosinistra ha dichiarato nel suo programa di voler cambiare profondamente la legeg 40 per eliminarne le parti che assurdamente impediscono la procreazione libera e consapevole. Vorrà dire che grazie a questa illuminata sentenza tale percorso sarà agevolato.
Scusa sai, ma il centro sinistra è meglio che si vada a nascondere in un angolino, che di politiche laiche non ne abbiamo viste neanche con Hubble, ti concedo solo qualche strapuntino molto, molto piccolo.
Credo che prima mettiamo sotto terra le nostre illusioni sulla classe politica italiana nel suo complesso e prima ci mettiamo a fare qualcosa che serva realmente a cambiare le cose in senso laico.
Come se le lobby di Strarburgo avessero tutte le verità in tasca. Legge 40 a parte, fa vomitare questo continuo riferirsi acriticamente all’Europa : l’Europa ha detto, l’Europa ha fatto etc…Ma usate la vostra testa !
Comincia a usare la tua, se ci riesci.
“Come se le lobby di Strarburgo avessero tutte le verità in tasca. ”
Veramente quelli della verità in tasca sono proprio i cattolici…
curioso come per voi le decisioni dell’europa siano insindacabili quando danno ragione a voi sul crocifisso e poi non contino nulla quando vi dnano torto sulla legge 40…
Giù, la mia proposta è ancora valida: vieni qui, dici buongiorno, e noi ti riempiamo di attenzione. Ne traiamo tutti vantaggio:
– tu soddisfi il tuo bisogno di attenzioni senza beccarti insulti
– noi ci risparmiamo le tue immane cazzate
– tu non fai fatica a leggere le risposte (lo sappiamo che non sei in grado di comprendere l’italiano)
– noi non perdiamo tempo a cercare di spiegarti l’italiano.
Oppure, chiedici ripetizioni di italiano. Ti apriremo un blog a parte in cui ti spiegheremo gli insondabili misteri di questa lingua magica.
@ giuseppe
Ma usate la vostra testa !
Sempre più tonto…
@ giuseppe
Vorresti un pò ti testa anche tu?
Perfido! 😀
Capisci che se ragionasse veramente per 5-10 minuti correrebbe a gettarsi sotto un treno dalla vergogna?
E a noi pendolari non pensi?
😀 😀 😀
perchè date corda all’attention seeker?
non ha molto senso ragazzi, se lo lasciate nel suo brodo, tempo 5 giorni e inizia a sbroccare perchè nessuno lo calcola, e forse qualche giorno dopo se ne va.
Kaworu
Ti quoto ignoriamolo!
Hai ragione!
sarà fatto da oggi in poi.
@giuseppe
Tipo: la Chiesa ha detto, la Chiesa ha fatto…
Il bello è che quando usiamo la nostra testa giuseppe ci dà dei presuntuosi. Mai contento, il fanciullo.
E poi, “legge 40 a parte”… tanto vale scrivere “religione a parte”.
Come sarebbe a dire “legge 40 a parte”? E della legge 40 che stiamo parlando!
@giuseppe
Difficile che un’Unione di cui noi stessi come Paese siamo i fondatori diventi verso noi stessi una sorta di lobby.
In proposito di usare la testa (da qual pulpito!).
peccato che tu non possa usare la tua !!!!!!!!!
Mi piacerebbe che si definisse che cosa è una “lobby di Strasburgo”. Che la legge 40 fosse stata scritta non solo da integralisti, ma anche da integralisti analfabeti, era comunque fatto largamente noto. Qualunque corte l’abbia esaminata, ha dovuto bocciarla.
Papa: La legge 40 è quasi defanta.
Segretario: Defunta non defanta.
Papa: Ma non fare la rimen!
Segretario: E qualcuno ancora si domanda perchè si è dimesso.
Goditelo finché ti dura :p
Si è dimesso perchè non ha le “forze”, non perchè ha le “farse”. 🙂
Francesco, ci mancherai.
Riporto quanto leggo:
(ASCA) – Roma, 11 feb – ”Ancora una volta i giudici della Corte Europea hanno ribadito l’incoerenza del sistema legislativo italiano in materia di fecondazione assistita. La legge 40 e’ profondamente sbagliata e mina la laicita’ dello Stato. I diritti civili e il rispetto delle liberta’ di scelta individuali sono per noi delle priorita’: Rivoluzione Civile si impegnera’ in Parlamento per cambiare queste norme oscurantiste, che ci collocano fuori dell’Europa”. Lo afferma in una nota Antonio Ingroia, candidato premier di Rivoluzione Civile, commentando la bocciatura da parte della Corte di Strasburgo del ricorso sollevato dal Governo Monti.
Mi piacerebbe sapere che davvero sarà così, ma in questi anni ho pianto troppe lacrime di troppa affrettata gioia e malriposta speranza in un barlume di civiltà, prima che di laicità, in quetso senso. Temo che la legge 40 non sia la priorità di nessuna delle liste che tanto si dimenano a cercare consensi tra i laici. Cambiare tutto perché non cambi nulla. Ad esempio l’annullamento del limite dei 3 ovociti fecondabili con la sentenza del 2009, qui nella ciellinissima Lombardia era stato abilmente aggirato: immediatamente TUTTE le cliniche (pubbliche e private) si erano affrettate nell’accordarsi su un Position Paper che pur accogliendo la sentenza e demandando la decisione ai medici di volta in volta, in realtà fissava ..un nuovo limite non proprio ‘ufficiale’ a 6 ovociti fecondabili, il che, di fatto non cambia nulla nel senso che è assurdo stabilire un limite, oltre a vanificare i protocolli che vengono fatti a quel punto NON per ottimizzare ogni tentativo, nel rispetto della salute della donna e nella speranza reale di ottenere una gravidanza, bensì al fine di non oltrepassare quel limite, in sintesi si fa di tutto per avere meno ovociti fecondabili. La verità è che all’italiano medio non importa un fico secco del numero di ovociti fecondabili, finché il problema non tocca la sua progenie. Non esulterò per lo smantellamento della legge 40 finché la legge 40 non sarà smantellata…
non capisco come facciano i cattolici a stare tanto attaccati ad una legge che limita le nascite e favorisce i ricchi…
per il fatto che limiti le nascite non lo so, per il fatto che favorisce i ricchio io un barlume di interesse ce lo vedo…..
Non hai capito la “ratio” cattolica. Loro non hanno pensieri e ragionamenti: hanno il Magistero, pensato scritto premasticato predigerito e rigurgitato per loro dal Ratzinger di turno, assiso sul trono d’oro col ditino alzato.
Ai fedeli è concesso solo lappare la sbobba, e ripetere a uffa quanto è buona e giusta. Non certo contestare la lista degli ingredienti.
Quando il Papa in gonna e sottana decide di cambiare la ricetta, il gregge se la deve far piacere, punto e basta. Pappino svelti e zitti e mosca.
La politica millenaria dell’odio antisemita, annullata in un fiat dopo valanghe di “dottissime” dissertazioni “assolutamente valide e veritiere” sull’ “intrinseca malvagità” dell’ebreo e della sua religione, lo dimostra.
Perciò, finquando il Vaticano difenderà l’indifendibile legge 40, il gregge di politici cattolici e di fedeli ebeti la difenderà tanto furiosamente quanto ciecamente.
Un robottino a molla ha più indipendenza di giudizio di costoro.
Semplice: le leggi sono fatte per i poveri che non dispongono di risorse pecuniarie per far ricorso a medici compiacenti o per recarsi all’estero.
L’oscurantismo cattolico in questo caso (come in tanti altri) ha un doppio effetto dannoso: da un lato la palese negazione di diritti individuali e collettivi (è il caso della coppia in questione), dall’altro, al tempo stesso, inquina il dibattito etico e scientifico che si dovrebbe necessariamente sviluppare in maniera matura intorno a tematiche delicate come questa. E’ innegabile che gli strumenti sempre più potenti della tecnica, e in particolare delle biotecnologie, pongano delle questioni per niente scontate. La diagnosi pre-impianto, per esempio, meriterebbe un confronto e delle riflessioni più serie del “non si fa perché Dio non vuole” contrapposto al “si deve fare perché la CCAR non vuole”. Sarebbe necessario, per esempio, mettersi intorno ad un tavolo e stabilire quali possano e debbano essere i limiti alla pratica della genotipizzazione delle nuove generazioni, prendendo in considerazione tutte le possibili sfaccettature e conseguenze. Il caso della fibrosi cistica, per quanto drammatico per chi lo vive, risulta relativamente “semplice” in questo ambito: un gene, una malattia invalidante e letale. Ma come la mettiamo con tutta una serie di polimorfismi che vengono associati statisticamente ad una serie di patologie, per esempio, psichiatriche? La ricerca neuroscientifica (parlo di questo per conoscenza diretta) sta ponendo delle serie problematiche riguardo alla definizione di individuo e di libero arbitrio. Il confine sottilissimo tra sfere della personalità e patologia si sta sovrapponendo in maniera incredibilmente rapida a quello tra normale variabilità individuale fenotipica e genotipica e disfunzioni del sistema nervoso. Non è un problema che si porrà in futuro, è un problema di scottante attualità (a questo proposito consiglio la lettura dell’ottimo libro “Il delitto del cervello” che, partendo da casi reali, affronta le conseguenze di queste problematiche sul diritto penale). Di questo dovremmo parlare, non dei capricci di una oligarchia oscurantista. Ma fino a quando sarà la CCAR a dettare l’agenda grazie al potere ereditato da millenni di assolutismo, saremo costretti a tenere il dibattito a livelli molto più bassi di quelli che meriterebbe. Ma attenzione: se il ‘900 ci ha insegnato qualcosa è che quando la tecnica corre più veloce della società umana e la conoscenza scientifica moderna si innesta su sistemi culturali obsoleti, allora le conseguenze possono essere terribili. E’ per questo che la “rivoluzione culturale” di cui parlo non può aspettare ed è una impellente necessità!
Sono d’accordissimo con la tua prima affermazione.
Sono invece più tranquilla di te sulla questione delle varianti al limite del patologico. E’ una questione interessante, che pone problemi etici fondamentali (dov’è il confine tra sano e malato? che cos’è bene per la società? il bene della società può prevalere su quello dell’individuo? e quali sono i parametri per valutare ciò che è bene per il nascituro? fino a che punto è lecito decidere per qualcun altro?), ma allo stato attuale delle conoscenze non credo siano attuabili con efficacia selezioni sulla base delle caratteristiche della personalità del nascituro. Si sa ancora troppo poco sulle funzioni dei geni, sulle loro interazioni tra di loro e con l’ambiente, per riuscire a prevedere con un discreto grado di sicurezza quale personalità origineranno.
Probabilmente, non ha neppure molto senso distinguere tra malattie del corpo e della mente. Nel caso si scopra che una certa variante genetica è alla base di una grave malattia mentale (grave nel senso che ha un impatto devastante sulla qualità della vita del portatore), non vedo perché la malattia andrebbe considerata diversamente da quella fisica. Se è lecito eliminare un embrione con una grave malattia fisica, è anche lecito eliminarne uno con una grave malattia mentale. Le varianti che invece non causano problemi mentali gravi, ma problemi di media o lieve entità che potrebbero essere considerati al limite della normalità o poco oltre, sono assimilabili a problemi fisici di grado medio-lieve (scoliosi? miopia? naso grosso?). Si può anche stabilire per legge che non si possa selezionare sulla base di anomalie non gravi. Poi si tratta di decidere dov’è il limite, ma non lo vedo come un problema insormontabile.
ops, scusate, era una risposta a faber qui sopra, ho sbagliato a cliccare.
La mia risposta è in attesa. Troppi link mi sa 🙂
“ma allo stato attuale delle conoscenze non credo siano attuabili con efficacia selezioni sulla base delle caratteristiche della personalità del nascituro.”
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18439443
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16534505
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15973162
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17945417
“Le varianti che invece non causano problemi mentali gravi, ma problemi di media o lieve entità che potrebbero essere considerati al limite della normalità o poco oltre, sono assimilabili a problemi fisici di grado medio-lieve (scoliosi? miopia? naso grosso?). Si può anche stabilire per legge che non si possa selezionare sulla base di anomalie non gravi. Poi si tratta di decidere dov’è il limite, ma non lo vedo come un problema insormontabile”
Non è un problema insormontabile ma è un problema (per il momento teorico) da risolvere con urgenza prima di ritrovarsi davanti al problema pratico. La posta in gioco non è banale. Anzi è una delle partite culturali,etiche e scientifiche più importanti del futuro prossimo (per niente remoto!). Onestamente non saprei citarti con precisione una referenza (ho appreso la notizia durante un piccolo convegno) ma in Inghilterra c’è chi ha proposto di avviare dei programmi sperimentali di educazione differenziale nell’infanzia sulla base proprio delle variabili genetiche note. Con la velocità esponenziale con cui avanza la conoscenza scientifica non sarebbe il caso di liberarsi delle vecchie scorie (vedi CCAR) e mettere sul tavolo la questione in maniera seria prima possibile?
Certo che sarebbe il caso.
Grazie dei link, sono interessanti.
Non dubito che gran parte dei tratti della personalità siano almeno in parte geneticamente determinati. Ma esiste tra le caratteristiche della personalità qualcosa simile al caso fibrosi cistica, in cui si ha una corrispondenza biunivoca tra una variante genetica e una malattia con una gravità elevata?
Un conto è dire a una donna: “l’embrione che hai in pancia ha caratteristiche genetiche che sicuramente (probabilità 100%) lo renderanno un infelice che maledirà il giorno in cui è nato”, un altro conto è dirle “l’embrione che hai in pancia ha caratteristiche genetiche che, nel 5% dei casi, sono associate a tendenze suicide”. Nel primo caso, io abortirei. Nel secondo no. Sono talmente tante le cose che possono andar storte in una gravidanza e nella vita di un figlio, che una piccola probabilità di una tendenza indesiderata è irrilevante, perché si perde nel gran calderone dei rischi. Avere la certezza che inevitabilmente ci saranno problemi gravi è un altro paio di maniche.
Ognuno di noi ha sicuramente un sacco di alleli farlocchi. Se si conoscessero le determinanti genetiche di ogni caratteristica indesiderabile fisica o mentale, tutti gli embrioni risulterebbero in qualche misura fallati. Se in futuro sarà possibile fare analisi così accurate, i genitori dovranno inevitabilmente accontentarsi di escludere le malattie più gravi (fisiche e mentali) determinate in modo certo e inevitabile da certe caratteristiche genetiche. Altrimenti, se si fisseranno su qualsiasi possibile tendenza a sviluppare caratteristiche indesiderate, si troveranno a dover abortire qualunque embrione.
Educazione differenziale basata sulle variabili genetiche?… Bah. Può darsi che abbia senso in casi particolari, quando è utile una diagnosi precoce di problemi precisi che possono influire sull’apprendimento (ad esempio dislessia?). Ma per il resto mi sembra molto semplicistico ridurre la complessità della personalità di un bambino a una manciata di caratteristiche sospettabili sulla base di analisi genetiche. Inoltre i bambini sono molto bravi a fare realizzare le aspettative degli adulti. Se a un bambino si dice “hai geni da buono a nulla” e lo si tratta come se fosse così, è facile che lo diventi… anche se poi si scopre che il genetista aveva scambiato le provette.
Sono perfettamente d’accordo con te su tutto. Come dicevo nel post di prima, il caso della fibrosi cistica è relativamente semplice per quanto tragico. Il problema che pongo io è che se queste tematiche non vengono discusse ed elaborate seriamente per tempo e se tematiche dalla portata immensa come la genetica del comportamente non vengono gestite da una società matura e si innestano in un contesto culturale marcio, finiscono per diventare molto molto molto pericolose.
In ogni caso, non capisco cosa c’entrino tutte queste problematiche (serie, e meritevoli di discussione) con la legge 40 e con la diagnosi preimpianto.
Se il problema sta nell’eccessiva importanza attribuita alle caratteristiche genetiche e nella pretesa di “selezionare” gli individui in base a qualità labili, vaghe e del tutto relative (ovvero, la paura che si possa arrivare a eliminare un embrione solo perché destinato ad essere leggermente miope, o dislessico, o semplicemente bruttino)… il problema si porrebbe esattamente allo stesso identico modo sull’aborto dopo amniocentesi o villocentesi, non ci vuole mica la diagnosi preimpianto apposta.
Lisa
Queste problematiche c’entrano nella misura in cui l’oscurantismo cattolico e il clericalismo politico impediscono (come dicevo nel mio primo commento) di sviluppare il dibattito intorno alle tematiche veramente centrali, costringendoci ancora a discutere di quando l’anima venga “infusa” in un embrione. Dal punto di vista del principio sono d’accordo con te, diagnosi preimpianto e aborto successivo sono la stessa cosa. Sul piano pratico, invece, mi sembra che invece ci sia una bella differenza (soprattutto per la donna) tra diagnosi preimpianto e aborto successivo!
[…] E dire che il ministro Terzi, insieme all’altro ministro cattolico Balduzzi, è reduce dalla sonora bocciatura da parte della Corte di Straburgo del ricorso a sostegno della legge 40 sulla fecondazione artificiale, da loro stessi promosso. […]