Una Chiesa che perde colpi con la secolarizzazione, un sindaco traballante che mira alla rielezione e una controversa società di trasporti. Cos’hanno in comune? Una strategia di evangelizzazione a spese di un Comune, quello di Roma, in grave dissesto finanziario.
Per l’intronizzazione di papa Francesco, martedì 19 marzo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha deciso in accordo con il prefetto e il questore di rendere gratuita la metropolitana dall’apertura delle 5:30 fino alle 14:00 con i fondi della presidenza del consiglio. Come annunciato dallo stesso primo cittadino della Capitale, per attenuare i disagi nella viabilità e implementare la sicurezza. Lo stesso giorno gli autobus Atac sono stati listati con le bandiere di Città del Vaticano accanto a quelle di Roma Capitale. Anche gli schermi nelle banchine della metropolitana e sui mezzi trasmettevano a rotazione uno spot con il messaggio “Benvenuto al Vescovo di Roma”.
Adesso proprio l’azienda di trasporti pubblici romani ha avuto l’idea di stampare un milione di biglietti con l’immagine del papa, affinché i pellegrini e i turisti e gli utenti in generale possano fregiarsene. L’amministratore delegato Atac, Roberto Diacetti, si dice molto soddisfatto per un’iniziativa che “segue idealmente quella simile che abbiamo messo in campo per la beatificazione di Giovanni Paolo II”. “Siamo molto grati al Vicariato, che ha accettato la nostra proposta”, aggiunge, ” e speriamo in futuro di individuare altre forme di collaborazione altrettanto soddisfacenti”. Continua quindi il sodalizio tra le istituzioni romane e la Chiesa, con la tendenza delle prime a inchinarsi a Oltretevere.
Queste sono considerate priorità da un’azienda che ha tra l’altro pesanti problemi di gestione nonché grane per indagini su presunti atti di corruzione che sfiorano adesso anche lo stesso Alemanno. In una città enorme come Roma che ha una rete inadeguata di trasporto pubblico e dove i disagi sono diffusi, l’Atac tenta di darsi un tono e far dimenticare i problemi affidandosi alla sorridente immagine del papa. Proprio come in un film di Carlo Verdone, Atac sembra ormai sempre più l’acronimo di “Associazione Teologica Amici Cristo”.
Siamo di fronte all’ennesima iniziativa inopportuna, che manifesta benevolo favoritismo nei confronti della religione da parte dalle istituzioni. Con i soldi dei cittadini, ovviamente. Da laici, oltre a denunciare la questione e manifestare la propria contrarietà, non è possibile far altro. Già il sindaco, proprio per il conclave appena concluso, aveva chiesto 4,5 milioni di euro al governo di Mario Monti. La difficile riconferma in vista delle elezioni a maggio spinge ora il sindaco a cercare ancor di più l’appoggio vaticano contro gli sfidanti capaci di impensierirlo, soprattutto quelli del Pd e dei grillini.
D’altronde, da uomo di destra e tradizionalista, Alemanno non ha mai nascosto le sue simpatie per il cattolicesimo più retrivo. Dando addirittura il patrocinio e partecipando con tanto di fascia tricolore alla manifestazione no-choice degli integralisti anti-abortisti nel maggio scorso. È spesso presente alle iniziative prese di concerto con la Chiesa, anche quelle volte a promuovere esplicitamente l’evangelizzazione (come quella Dieci comandamenti in piazza).
Sembra proprio che, con il sindaco postfascista, Roma (anzi, Roma Capitale) sia tornata ai fasti della Conciliazione. Il bilancio del quinquennio di Alemanno vede quasi soltanto ombre, ma nei Sacri Palazzi non se ne preoccupano: se la loro luce è l’unica a brillare, ancora meglio.
La redazione
Quando la politica è incapace di fatti concreti nell’interesse del bene comune cerca consensi nei populismi.
Ci tengo a ricordare che insieme ad altre singole persone ho scritto al ministero dell’Interno per denunciare questa cosa e ho avuto una risposta da querela: non è escluso che potrebeb accadere anche per altri paesi. Magari esporranno la bandiera quando viene Mugabe che giusto viene per ogni mprte dipapa visto che in Italia non può poggiare il piede.
@ Tiziana
Posso domandarti di approfondire la desrizione della risposta o, se vuoi, di citarla integralmente? Ne sarei molto curioso…
federico tonizzo
cara signora, comprendiamo il suo disagio per una cosa che accede per la prima volta. Non è escluso che potrebbe ripetersi con capi di stato in visita. ufficio stampa grazie per averi contattato.
“Siamo molto grati al Vicariato, che ha accettato la nostra proposta”, aggiunge, ” e speriamo in futuro di individuare altre forme di collaborazione altrettanto soddisfacenti”
Traduzione:
Grazie per aiutarci a trafugare i soldi dello Stato. Se continuate ad essere così in gamba in futuro potrebbe arrivare a voi anche i “ricavi” oltre al servizio.
Dove c’è Balilla, c’è Chiesa.
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
ricordo che la scorsa estate, e l’azienda già era in crisi, su ogni biglietto tre centesimi andavano alla Caritas.
Lo scorso natale se telefonavi al centralino 060606 rispondeva la voce del sindaco che cieeva soldi per ristrutturare una cosa religiosa.
Balilla, e la chiesa brilla!
bravo !!!!!! questa me la devo proprio segnare !!!!!!
Niente di nuovo sotto il sole; il rifugiarsi dietro il gonnellone papale, dopo aver combinato pasticci o marachelle, è il succedaneo del medioevale “diritto d’asilo”.
Ricordate il Magnifico Rettore della Sapienza che rispose allo scandalo per la cattedra elargita
a moglie e figlio invitando il “pastore tedesco” a tenere la Lectio Magistralis per inaugurare
l’anno accademico?
Premesso che sul merito dell’articolo sono d’accordo, posso permettermi una piccola osservazione?
Il termine “intronizzazione” non è più in uso: si tratta di una “messa di inizio pontificato”. So che potreste contestarmi che “sono solo parole”, però io penso che, in questo caso, le parole possono anche essere indice di sostanza, in relazione alla scelta di sobrietà e di discrezione che caratterizza lo stile di Papa Francesco.
Diverso è il discorso sull’eccesso di fanatismo che c’è intorno (il quale può essere solo in parte minima giustificato con il bisogno di spiritualità delle persone) che è imputabile però non al Papa ma alla stampa e alle istituzioni, ; per questo motivo sono sostanzalmente d’accordo con voi con il merito dell’articolo, sull’inopportunità della scelta del comune di Roma.
Comunque, “intronizzazione” sarebbe da correggere, a mio avviso.
Mi raccomando, ricordiamoci sempre che papato è sinonimo di democrazia. E insomma, voi dell’UAAR.
John,
“intronizzazione” è il termine che è stato usato dalla stampa;
mancanza di tempestività da parte della sala stampa vaticana?
Il papa è il monarca di Città del Vaticano, possiede un trono ergo il termine è corretto.
Va bene, se vi piace questo termine ovviamente potete usarlo, il fatto che se secondo me non è corretto conta meno che zero: la libertà di espressione e di opinione prima di tutto.
Però permettetemi di notare una sorta di livore nella scelta di una terminologia che secondo me è più volta ad accentuare la conflittualità che a trovare anzitutto i lati positivi nella parte avversa. Secondo me la critica deve essere sempre preceduta da un approccio che cerchi il più possibile il positivo e che sia volto al dialogo. E, badiamo bene, da tutte le parti: ho difficoltà a tollerare un atteggiamento che cerca solo il difetto nella parte avversa, e che non vada in primis a valutare i lati positivi, sia quando è presente nell’anticlericalismo, sia quando è presente nella chiesa, senza distinzioni. Non fa parte del mio DNA, non posso farci nulla.
Dai John, non fare il permaloso, ho solo detto da dove mi è arrivato
quel termine, che personalmente giudico raccapricciante; non lo avrebbe
usato nemmeno Lorenzo Stecchetti, notoriamente equilibrato
e imparziale… 😉
“…comuni fedeli – invaderanno piazza San Pietro per assistere cerimonia di intronizzazione del nuovo Pontefice.” da Avvenire, 14.3
“Tra i sovrani regnanti presenti alla Messa di intronizzazione, ..” Avvenire, 19.3
“È con gioia fraterna che invio a lei, Santità, questi saluti in occasione della sua intronizzazione come Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco…”
Benedetto XVI, 14 novembre 2012
“…desidero a mia volta porgerle i miei saluti e i miei migliori auguri in occasione della sua intronizzazione nella cattedrale di Canterbury.”
Francesco, 18 marzo 2013
Per Sandra.
Nel tuo primo messaggio citi “Avvenire”, che può, come tutti i quotidiani, usare termini impropri: non ha carattere ufficiale. Peraltro “Avvenire” è uno dei quotidiani che mi piacciono meno, per cui personalmente non lo userei come fonte per la scelta della terminologia.
Ad ogni modo la dicitura ufficiale dovrebbe essere quella contenuta qua: http://www.vatican.va/holy_father/francesco/homilies/2013/documents/papa-francesco_20130319_omelia-inizio-pontificato_it.html
Comunuqe, se dovesse dimostrarsi che mi sbaglio e che in qualche documento ufficiale c’è la dicitura “Intronizzazione” non ho problemi ad ammettere l’errore.
Nel secondo messaggio citi casi di capi di altre chiese, nelle quali invece è ancora in uso l’espressione ufficiale “intronizzazione”. E’ solo nella chiesa cattolica che tale espressione ha cessato di essere usata.
Comunque, diciamolo chiaramente, può essere anche che io mi sbagli e che da qualche parte risulti che essa sia la dicitura ufficiale (però va dimostrato). Ciò non toglie che la parola “intronizzazione” non mi piace proprio!
Quindi noti livore anticlericale verso Bergoglio anche da parte di Avvenire? I vescovi italiani non sono abbastanza positivi vista la loro scelta dei termini? Potresti avere ragione, ma in questo caso sarebbe preoccupante dal tuo punto di vista una tale mancanza di precisione, che tu stesso sei portato a scambiare per malcelato sarcasmo, da parte della Cei. Boh, che lo chiamino poi come vogliono, non è che la sostanza cambi se usi un termine meno medievale: un Chief Executive Officer che gira in sottana eletta in segreto, secondo schemi politici che escludono i sudditi resta sempre una carica assoluta.
Sandra: di sicuro a mio avviso Avvenire, per la sua vicinanza alla Curia potrebbe non aver preso benissimo la nomina di un papa anti-curiale come Francesco, e quindi non nego che anche da parte loro possa essere voluto l’uso di una terminologia reazonaria. Di sicuro a me non vien voglia di leggere un giornale che nei suoi articoli usa un termine corrispondente ad una cerimonia che già Paolo VI aveva deliberatamente abolito. Anzi, proprio perché personalmente non leggo “Avvenire”, ti rigrazio per questa mini-rassegna stampa che conferma le mie idee precedenti su tale giornale.
Due ultime cose: la prima è che secondo me il linguaggio no è solo forma ma anche sostanza.
La seconda è che, su come si veste il Papa, secondo me (personalissima opinione) è belllo se tutti possono vestirsi come vogliono senza essere criticati. Io non critico un uomo che si veste da donna o una donna che si veste da uomo, anche se lo fanno in virtù di idee che non dovessi condividere… a maggior ragione penso che possa non essere criticato un uomo che usa un abito – l a tonaca – il quale, anche se non comprende i pantaloni, è tradizionalmente maschile. Io la penso così; tu sei libera di criticare e deridere un uomo che non veste in giacca e cravatta, non te lo impedirò certamente io.
Oh, vedi che almeno su Avvenire la pensiamo uguale, chissà che Bergoglio non decida che 6 milioni di finanziamento all’anno sono un furto!
A me sembra che il papa non si vesta come voglia, ma come debba, così come preti e suore (a meno che Bergoglio non mettesse la gonna prima di diventare prete, in questo caso avresti ragione). E’ una divisa, eccessiva e anacronistica. Agli italiani normalmente sembra assurda quella dei preti ortodossi, ma solo perché si sono abituati a questa, ma resta il gusto barocco per paramenti e ammenicoli che di sobrio (ed elegante) hanno poco. In generale trovo che in italia si abbia un gusto pesante in fatto di uniformi, anche le divise dei poliziotti nostrani sono francamente “ingombranti” se confrontate con quelle di altri paesi europei, direi che sono più vicini con quelle dei paesi sudamericani, forse è proprio un sentire da latinos che ama l’eccesso nella formalità. Quindi anche i riti religiosi riflettono questa mentalità dell’abbondanza che è all’opposto dell’essenzialità che invece in altre culture è quello che caratterizza la spiritualità. E’ il package cattolico, piace proprio perché c’è così tanta roba.
Il giornale La Stampa ha un archivio storico che è una miniera di informazioni. Se vuoi verificare la ormai famigerata parola era usata anche prima, e quanto pare senza intenti polemici e risentimenti, e c’è anche una piccola spiegazione.
“«In un certo senso direi di si», risponde mons. Bosa giù pronto a partire per Roma per assistere all’intronizzazione. (…) E questa, quasi eertamente, sarà l’invocazione che si leverà durante il solenne Te Dcum che sarà celebralo, quasi un pontificale, in San Marco il giorno in cui Ci iovanni Paolo I sarà intronizzato in San Pietro.” 29.08.1978
“Che farà ora Edward Gierek, primo ministro polacco? Verrà a Roma per la intronizzazione di Giovanni Paolo II?” 17.10.1978
“Nella riforma del Conclave dell’ottobre ’75, però, Paolo VI confermò che il Papa deve essere «incoronato» (art. 92). Dinanzi al rifiuto di Papa Giovanni Paolo I, i cerimonieri devono risolvere un problema senza precedenti. Dapprima si è pensato alla «intronizzazione» che è un rito liturgico, ma ragioni anche teologiche si oppongono. Infatti un vescovo può essere «intronizzato», cioè messo in cattedra, perché il potere di giurisdizione gli viene dal Papa. Ma chi può intronizzare il pontefice, vescovo di Roma, ma pater patrum, ossia padre dei padri? Il suo potere gli viene direttamente da Cristo e dallo Spirito Santo, avendolo i cardinali del conclave soltanto designato. Inoltre, il Papa, come vescovo di Roma, «prende possesso» della arcibasilica del Laterano, che è la sua cattedrale, e non vi è «ìntronizzato». E allora? Allora, il vertice vaticano non ha ancora risolto il rebus. Non sa neanche come definire la cerimonia: chi vorrebbe chiamarla «presentazione del nuovo Papa», chi «inaugurazione ufficiale del Pontificato». La Radio vaticana si è limitata a parlare di «Messa solenne celebrata dal Papa per l’inizio del suo ministero di supremo Pastore».”
John,
se hai (giustamente) difficoltà a tollerare ogni atteggiamento che cerchi solo il difetto nella parte avversa, allora dovresti avere difficoltà a tollerare l’atteggiamento creazionista che invece di portare prove si limita a delegittimare la scienza e l’evoluzionismo.
Solo mia curiosità, lo so che sono OT.
Per Giorgio Pozzo:
Sono anti-creazionista.
Nel suo discorso, che vuole spacciarsi per equilibrato e rispettoso, lei “dimentica”, ovviamente, che il papa non è un uomo che si veste da donna o qualsiasi altra cosa umana, il papa è il potere. La costruttività reciproca fra le parti che lei auspica sarebbe sicuramente cosa sacrosanta a patto però che si svolga fra pari, con qualcuno che impone con la forza, la prevaricazione (e avendo anche l’arroganza, la superbia di travestirsi da agnello) il suo punto di vista è solo una disgustosa, oscena mistificazione, manifestazione di assoluta malafede e/o patologico masochismo. Il livore, il rancore, la profondissima e inestinguibile ostilità verso un potere violento e prevaricatore sono assolutamente sacrosanti e guai se tutto questo non ci fosse perché vorrebbe solo dire che quel potere ha vinto.
> un papa anti-curiale come Francesco
Qualcuno è in grado di spiegarmi cosa vuol dire un papa anti- curiale? Sarebbe un po’ come un presidente della repubblica anti-costituzionale? O un presidente della camera anti-parlamentare?
Mi spiego meglio: qui per “curia” intendevo (come si fa nel senso comune) non l’elemento inteso in astratto, ma l’establishment preesistente, e l’attuale organizzazione della stessa (suscettibile di modifiche). In questo senso si potrebbe parlare di un presidente della camera “anti-parlamentare” inteso come totalmente estraneo al preesistente assetto del parlamento e propenso ad un profondo rinnovamento dell’istituzione, magari, per esempio, favorevole alla fine del bicameralismo perfetto (e allora sarebbe anche “anti-costituzionale”, perché auspicherebbe il venir meno di un aspetto non gradito dell’attuale Costituzione). Diciamo che la Boldrini potrebbe avvicinarsi, in quest’accezione che intendevo io, all’idea di un presidente della camera “anti-parlamentare”. Spero di aver fatto chiarezza sul mio pensiero.
John
Per la Boldrini c’è una differenza enorme: lei è entrata in Parlamento grazie al voto dei cittadini, cittadini che hanno anche votato tanti rappresentanti proprio contro il sistema attuale.
Il papa, invece, è stato nominato dal sistema perchè tutti i vescovi e cardinali sono stati nominati dagli ultimi due papi. Non ha quindi mai ricevuto un incarico dai fedeli e ha fatto carriera dentro al sistema che non prevede che i laici possano avere voce in capitolo su tali elezioni.
Cioè confrontiamo un sistema democratico parlamentare con al massimo una monarchia costituzionale. Potremmo definire il papa al massimo un monarca illuminato.
RobertoV.
Beh, l’idea del monarca illuminato rende bene, direi. Temevo di avanzarla io per non scatenare un flame, ma ormai, visto che è uscita, rispondo.
Diciamo che, fatti tutti i quintali di premesse necessari per dire che sono quanto di più lontano esista da un antidemocratico e considero la nostra Costituzione la migliore del mondo, posso affermare che l’ultimo conclave ha dimostrato (tesi peraltro non nuova) che anche in alcuni casi la cooptazione può produrre risultati paragonabili a quelli di una buona democrazia.
È superfluo, per converso, ricordare che viceversa sono stati sistemi democratici parlamentari con voce in capitolo di tutti i cittadini a produrre il fascismo e il berlusconismo, giusto per stare in Italia.
John
Monarca illuminato non significa illuminista, nè democratico, ma solo che ha fatto qualche timida apertura e qualche riforma e le ha fatte per questioni di utilità.
Se si legge la storia di Federico II di Prussia se ne rende bene conto, uno che spendeva il 70% del bilancio statale in guerre.
Le democrazie uscite dalla I guerra mondiale erano democrazie deboli, non confrontabili con quelle attuali, i fascismi non sono arrivati in modo veramente democratico al potere ed in Italia c’era ancora il re.
Non sono d’accordo sulla definizione della nostra costituzione come la migliore del mondo. Si è chiesto perchè il fenomeno Berlusconi c’è stato solo in Italia, non in altre nazioni democratiche?
RobertoV,
giusto per divagare tra noi (non chiamiamolo OT)
penso che casi simili al berlusconismo, nel senso di governatori inetti e populisti, si siano avuti anche in paesi democratici, penso all’elezione di Swarzenegger in California, ma anche allo stesso J.W. Bush negli Stati Uniti; il berlusconismo è stato più accentuato solo perché la base elettorale italiana secondo me è più scarsa (scusate se non eccedo in stima per i miei connazionali). Il problema non è insomma nella Costituzione, la quale è neutra ripetto alla personalità del governante, ma nel sistema elettorale. Gli Italiani avrebbero (purtroppissimo) eletto Berlusconi con qualunque costituzione vigente. Viceversa la nostra Costituzione presenta un articolato ed efficiente sistema di contrappesi (Corte Costituzionale, Corte dei Conti, ecc.) capaci di arginare possibili sbocchi autoritari del berlusconismo. Penso da un lato che con altre costituzioni il berlusconismo avrebbe avuto esiti ancora peggiori che da noi, e dall’altro lato che alcuni eventuali irrigidimenti della nostra costituzione eventualmente pensati contro il berlusconismo si sarebbero potuti ritorcere come elementi a suo favore, potendo solo peggiorare il quadro. Comunque, che la nostra costituzione è una delle migliori del mondo non lo dico solo io, ma quasi tutti i grandi costituzionalisti, pressoché tutti anti-berlusconiani.
Schwarzenegger non mi pare che fosse un populista, solo perchè era/è un attore, cosa analoga per Bush.
Sarei molto cauto sulla definizione della costituzione italiana come la migliore del mondo fatta da dei costituzionalisti italiani, anche se anti-berlusconiani.
Gli italiani sono specialisti nel crearsi dei falsi miti, tipo “italiani brava gente”, “apprezzati e ben voluti in tutto il mondo”, il miglior paese al mondo, dove si vive meglio, ecc. Gli italiani sono provinciali ed hanno molto l’idea che fuori ci siano i barbari. Poi ci rimangono male quando gli stranieri esprimono giudizi pesanti.
john
a proposito di elettori e vittoria di fascismi assortiti, saprai sicuramente del fattore decisivo alla presa dei pieni poteri di Hitler fornito dal Zentrum di mons. Kaas, così come la legge Acerbo, appoggiata dai popolari cattolici, che diede di fatto una maggioranza di ferro a Mussolini nel 1924. E per quanto riguarda Berlusconi, saprai quanto, in cambio di “valori non negoziabili” abbia ricevuto l’appoggio dell’elettorato e dei prelati cattolici. Quindi il problema non sono i sistemi parlamentari viziati, ma la presenza di forti componenti reazionarie, come storicamente quella cattolica in Italia, che ribaltano i voti degli elettori e il senso stesso di rappresentatività del parlamento, con leggi elettorali con premi di maggioranza assurdi o decreti di pieni poteri.
“sono solo parole” è la sostanza: se il papa fosse solo una guida spirituale avresti ragione, invece è monarca assoluto del Vaticano
proprio se si vuole avere un confronto onesto occorre chiamare le cose con il loro nome
@ John
Più giù hai scritto: “… secondo me il linguaggio non è solo forma ma anche sostanza.” Sono d’accordo, come Nanni Moretti in “Palombella rossa”: “Chi parla male pensa male.”
Come è stato sottolineato e documentato dagli altri commentatori il termine “intronizzazione” è stato usato un po’ da tutti, dunque direi che è comune e appropriato. Ma stona per una persona appena appena sensibile, quale dimostri di essere nei tuoi vari commenti
ben diversi da quelli di altri cattolici che ci fanno qui la predica e la morale.
In fondo “insediamento” andava bene, era anzi meglio. Esiste anche “incardinamento” ma credo si usi per i preti di una diocesi.
Comunque insediamento, intronizzazione o che altro resta l’incredibile messa in scena a cui la Chiesa ricorre per questo atto e altri (per es. le esequie di un papa), secondo il detto che “esiste ciò che si vede” (e ciò che non si vede non è che non esista – anzi, vedi le trame occulte – ma non colpisce l’immaginario collettivo che conta eccome per condizionare il popolo).
La vera umiltà consisterebbe piuttosto in una radicale semplificazione dei riti (se non nella loro abolizione). Ma il potere non può rinunciare a sedurre le masse e a tenerle con ciò a distanza. Tra il clero, detentore del potere, e la massa dei fedeli (= sudditi) c’è un abisso. Ho letto che i ridicoli copricapo dei vescovi sono identici a quelli dei faraoni … Non so se è vero, ma potrebbe starci.
Sergio,
concordo in pressochè tutto ciò che dici e ti ringrazio per aver cercato di immedesimarti con sincetità nel mio punto di vista. Solo due osservazioni limitate al tuo ultimo capoverso:
1) La radicale semplificazione dei riti a mio avviso può aver luogo, non la considero un’utopia, ma ritengo che sia verosimile attenderla come un processo graduale, non immediato, anche se ci piacerebbe il contrario (fino a un certo punto però: la storia dimostra che le rivoluzioni più sono immediate, più tendono a portare ad un dopo-rivoluzione non gestibile e reazionario).
2) Sulla ridicolaggine dei vestiti: liberissimo ovviamente chi vuole di pensarla così, però io sono dell’idea che quando un vestito è nell’uso comune, il concetto di “ridicolo” debba essere ridimensionato. Perché non considerare ridicola la società occidentale e priva di senso la cravatta? =vviamente sto estremizzando, ma, invece, senza estremizzare, perché non combattere altrettante battaglie contro il vestito dei giudici della Cassazione http://www.atuttadestra.net/wp-content/uploads/2011/02/giudici.jpg, che è molto più elaborato e anti-occidentale di quello di Papa Francesco? O, se vogliamo spostarci fuori dalla clericale italia, perché non riflettere sul fatto che in rapporto ai membri della House of Lords http://www.libdemvoice.org/wp-content/uploads/2012/04/house-of-lords.jpg il vestito del Papa è quanto di più sobrio esista? Insomma, premesso che per me ogniuno si veste come vuole nei limiti della legalità e che non esistono abiti inadatti, anacronistici o ridicoli da nessun versante, credo che, volendo disputare de gustibus, il modo di vestire di papa francesco, tra tanti che ne vediamo, non sia il peggiore… con la notazione buffa che è altrettanto contestato dalle frange cattoliche-ultra-conservatrici: da loro perché non usa l’ermellino… Visto che entrambi non amate il suo modo di vestire, potreste combattere la battaglia insieme 🙂
A me il termine “intronare” piace molto. Ad esempio adoro la locuzione “Madonna intronata”, ha davvero un bel suono.
Intronare un papa per RINTRONARE la gente! 🙁
le cose cambieranno quando il M5S vincerà le elezioni comunali
E infatti abbiamo apprezzato la campagna per la laicità dello Stato di Grillo e aspettiamo nuove esternazioni “storiche” della signora Lombardi.
Il M5S è l’unico che propone, scrivendolo sul programma, lo stop ai finanziamenti alla scuola privata! Quindi alle scuole cattoliche!!
La proposta del M5S è molto più ambigua: ripristino dei fondi tagliati alla scuola pubblica; è chiarissima invece la volontà di abrogare il valore legale del titolo di studio, vecchio cavallo di battaglia della destra. Ricordo infine che uno dei più influenti consiglieri di Grillo è quel professor Becchi, che sul caso Englaro sostenne le tesi più integraliste.
Alemanno, Diacetti e simili c’è solo una soluzione:
Abbattiamoli !
( Politicamente, ovvio. )
Il Campidogli sta sulla rupe tarpea……..
Mi sto chiedendo se tutta questa propensione alla genuflessione non sia poi alla fine negativa per la ccar, non in fatto di prebende e pecunia, ma di consenso. Alla fine non mi pare che con tutte queste attenzioni la ccar abbia aumentato il numero di fedeli.
Però ha molto aumentato i suoi introiti, come già suggerisci tu 🙁
Se il Brasile decidesse di fare il suo famoso carnevale a Milano, nessuno si permetterebbe di far circolare i mezzi pubblici a gratis e nessun sindaco o presidente ATM ringrazierebbe il Re Momo per averle permesso di buttar via i soldi della Regione Lombardia. Ma si sa, il Vaticano gode dei consensi incondizionali di tutti gli ipocriti politici da strapazzo perchè è dissonesto come loro e così si sentono identificati.
Vedi, più giù, il mio intervento del 30 marzo 2013 alle 8:45 …
Quale sarebbe il Pil di Roma senza il Vaticano ed il suo apparato museale? Quanti milioni di teo-turisti arrivano solo perchè c’è la Basilica Maggiore? Persino un sindaco colto e di sinistra come Giulio Carlo Argan ne era ben conscio ed infatti si guardò bene da bloccare le sinergie insite nell’apparentamento.
Roma indubbiamente ci guadagna, e non poco. Semmai è l’Italia che ci perde, ma qui il discorso arriverebbe a diatribe antipatiche.
Circa 1/3 delle proprietà immobiliare di Roma sono della Chiesa cattolica. Visto che per queste proprietà non paga le tasse e chi ci guadagna di più con il turismo religioso è lei stessa sarebbe giusto che almeno quel che corrisponde arrivi veramente alla città. Il Vaticano non ha nemmeno la dignità di pagare l’acqua, che per carità, è giusto che sia pubblica ma la distribuzione e il trattamento lo paga l’Italia, dal Papa e la sua corte arriva soltanto la merda delle fogne.
Giuliano,
nel momento stesso in cui tu scrivevi qui, Travaglio su la 7 tra le altre cose
ha detto che Berlino riceve il triplo dei turisti rispetto a Roma.
Dei biglietti d’ingresso ai Musei Vaticani quanto finisce nelle casse dello stato
italiano? I teoturisti che alloggiano negli alberghi dei preti (come quello dove
risiede Francesco1, per intenderci), quale profitto danno allo stato italiano?
C’era chi lavorava per il re di Prussia, qui c’è chi lavora per il re del Vaticano:
gratis.
Se la presenza del vaticano sta arricchendo così a dismisura la città di Roma,
come mai la città è in stato fallimentare con una sanità balcanica e in
perenne ricerca di sovvenzioni statali?
Non conosco i numeri precisi ma indubbiamente il Vaticano è il core-business di Roma. Che poi i preti si tengano il più possibile cercando anche di non pagare il dovuto è sotto gli occhi di tutti.
L’indotto resta però enorme, dai taxi ai bar ai negozi di ninnoli ai tour organizzati alle mille attività (in regola e no). Indubbiamente le entrate dirette andrebbero rimodulate ma qui entrano in gioco non solo i politici locali ma governi e ministeri ed il terrore di perdere voti.
Sui bilanci: fatta la tara sull’onestà dei politici faticherei ad immaginare una Roma più florida senza le entrate legate al teoturismo.
Giusto oggi leggevo dell’ostensione televisiva della sindone che la RAI “offrirà” ai telespettatori domani pomeriggio. Non so se essere disgustato o incavolato. Certo che devono essere proprio alla frutta se stanno imbastendo questa maxi-opera di marketing tra “elezione” papale, proclami giornalistici e politici (Pannella che elogia il papa ancora mi mancava, forse sarebbe il caso che ad una certa età ci si metta a giocare a bocce), sindoni in tv ecc ecc. Basterà? Non lo so, il popolo italiano è abbastanza…ehm…influenzabile e segue i trend comunicati (non quelli reali) in maniera piuttosto acritica per cui…bhe sono piuttosto pessimista.
Giuliano
Dimentica che Roma è la capitale d’Italia e quindi tantissima gente visita Roma per lavoro perchè le sedi governative come di molte istituzioni o aziende sono lì. In settimana treni ed aerei sono pieni di gente che fa la spola con Roma, anche per le frequenti manifestazioni.
Che vi sia un effetto del turismo religioso è indubbio, ma è molto esagerato e, soprattutto, vanno anche considerati i costi per il sistema Italia e i vantaggi e guadagni per il Vaticano dovuti a questa simbiosi.
E’ assurdo pensare che la gente vada a Roma solo per il Vaticano: mi sembra che di motivi per visitare Roma ce ne siano a sufficienza anche se non ci fosse il Vaticano. Quanta gente va a visitare Roma come il sottoscritto e poi va a vedere anche i musei vaticani e San Pietro perchè è già lì? Quanti pellegrini in meno ci sarebbero se il Vaticano non fosse attaccato a Roma o si trovasse in una zona poco abitata ed isolata? Dei 90 milioni di € di introiti dei musei Vaticani che vanno al solo Vaticano, non all’Italia, decine di milioni sono dovuti alla presenza di Roma e dell’Italia.
Inoltre immagini tutti i servizi che l’Italia deve fornire al Vaticano, quali strade e manutenzione degli argini, mezzi di trasporto, elettricità e gas, acqua (per la quale sappiamo che non paga neanche i costi di esercizio), sicurezza, ecc.: se non ci fosse Roma il Vaticano dovrebbe sobbarcarsi i costi e la gestione di tutti questi servizi. Anche per gli alloggi e la ristorazione quali sarebbero i costi per il Vaticano se dovesse farli funzionare solo una volta alla settimana e fossero vuoti durante la settimana?
faber,
non perdere il ‘Porta a porta’ di stasera, titolo: «Sindone, mistero svelato?»
Parrebbe che il Vespone abbia trovato la verità… 🙄 o, almeno, presenterà
un libro sull’argomento, sicuramente imparziale perché tra i compilatori vi è
un caporedattore di Famigliacristiana…
per Diocleziano e Faber
… il “Vespone”, con il suo abituale fare untuoso e servile, ha presentato le risibili elucubrazioni e le sperimentazioni da pseudo-scienza del solito prof. Fanti, che da anni tenta disperatamente di farci credere che l’immagine sindonica abbia potuto formarsi per un’intensa “radiazione da resurrezione” perpendicolare al corpo disteso (che egli simula in laboratorio tramite “effetto-corona” indotto su un manichino coperto da un lenzuolo ed esposto a circa 50 cm sotto un telaio metallico percorso da correnti elettriche da 150mila – 200mila volts); nel video afferma chiaramente che il corpo sia levitato (smaterializzandosi per rimaterializzarsi fuori dal sudario ?) e passato attraverso il lenzuolo funebre, lasciando l’immagine sindonica per una sorta di “effetto corona” (o qualcosa di molto simile) durante la resurrezione; per giunta sostiene di aver fatto una serie di esperimenti meccanici (oltre a test di spettrografia Raman) su alcuni fili della Sindone, comparati con fili di tessuti di varie epoche degli ultimi 3000 anni, deducendone la compatibilità della Sindone con il 33 dopo Cristo (con un intervallo d’incertezza però di più/meno 200-300 anni); su questa “roba” ha scritto un libro assieme a Saverio Gaeta e il “Vespone” si è affrettato a mostrarlo e a fargli pubblicità:
peccato per loro però che addirittura l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, abbia dichiarato che non può essere attribuito “alcun serio valore” ai risultati delle ricerche sulla Sindone riportati nel volume di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, “non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei materiali (sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti) al lenzuolo sindonico”….
http://www.ansa.it/web/notizie/postit/diario_vaticano/2013/03/27/Custode-pontificio-nessun-serio-valore-nuovi-studi-_8469741.html
… per non parlare delle ridicole affermazioni “statistiche” del “Vespone” circa l’errore di 200 anni nei test sul C14 lungo il frammento ritagliato nel 1988 (errore citato da Fanti), che il “Vespone” pretenderebbe di estrapolare all’intero sudario di oltre 4 metri (e Fanti non ha risposto, ma si è ben guardato dallo smentire)
@ Giuliano:
Il Vaticano ed il suo apparato museale, compresa la Basilica Maggiore e un sacco di altre cose, ci sarebbero anche se Roma e il Vaticano fossero svuotati da tutto il clero.
Vuoi la religione, quella “clero compreso”, come “attrazione turistica”? IO NO!!!
Ma ancora a mugugnare siete ???
NON lo capite che è quello che vuole il popolino italiota cui la chiesa paice tanto ma taaanto.
Del resto, così bello vivere una vita da popolani italioti, fregarsene di tutto e di tutti, interessarsi del proprio orticello…e poi andare in chiesa confessarsi e tornare puri e candidi per poi peccare ancora…sicuri che tanto ci sarà poi un aldilà dove un dio bello e buono ti darà ricchi premi. cha,pagne e cotillons.
Il sindaco alemanno da al popolino italiota romano quello che il popolino vuole.
Quando il papa appare dalla finestra a dire le sue solite baggianate il popolino è in piazza a sventolare le bandierine felice e sorridente.
Piuttosto di voi commentatori del forum dell’UAAR che venite qui a commentare e mugugnare, se volete fare un gesto concreto contro il vaticano, vi invito ad iscrivervi all’UAAR.
Più siamo meglio è…senza offesa ma solo 4000soci sono un po’ pochini.
DucaLamberti74
P.S.: Ed ora si torna a lavorare…alla mia prossima perla di saggezza 🙂
a fianco a italiota e popolino ti sei dimenticato pd-l e comunistoidi. Che il microchip cominci a fare cilecca?
oltretutto, vorrei sapere come fai a stabilire se che quelli che mugugnano (come dici tu utilizzando il tuo solito piacevole gergo che NON fa venire voglia di mandarti) siano o meno iscritti.
ultimamente ho sviluppato alti livelli di intolleranza verso i bimbimikia grilloidi che non cambiano registro neanche quando parlano di altro.
Non dimentichiamo un particolare, non certo trascurabile. Questi difensori a oltranza della famiglia tradizionale, non fanno lavorare padri o madri di famiglia, ma, mi dicono, perchè io mi
guardo bene dal ficcare il naso nei nidi di vipere, che alberghi, ospizi per anziani e tutte i trogoli
dei preti, siano pieni di suorine importate da Sudamerica ed altre plaghe bigotte che lavorano gratis. Quando fu lanciata la “social card”, buona parte dei poveri in fila per l’elemosina erano
suore e frati; per “santa madre chiesa” non esistono diritti, di nessun genere, solo carità pelosa.
Gli ateobus no e i papabus si? Eh…
Quando comanda un (ex-)fascista come Alemanno… 👿
Per la cosiddetta evangelizzazione possono usare tutti mezzi pubblici che vogliono ma la realtà é questa. Dal Mattino di Padova del 28/03/2013 : ” Mancano i sacerdoti. Unificate le parrocchie.
Diminuiscono le vocazioni e la Diocesi corre ai ripari…. Accorpate anche le cerimonie”. ” Da anni
il numero dei fedeli e le conversioni religiose sono inversamente proporzionali al numero delle chiese….” E questo avviene nella ex sacrestia d’ Italia. Con buona pace dei vari enrico, giuseppe e compagnia trollando.
A fronte di un continuo calo dei fedeli e differenziazione degli stessi con un minor sostegno ed allineamento alla chiesa ed un aumento della secolarizzazione osserviamo che l’attività di propaganda, di intromissione, di visibilità e di intrallazzi politici è aumentata.
Ma non possono che fare così per cercare di rallentare tale calo, nasconderlo evitando di far fare indagini accurate come all’estero (vedi referendum) e con una maggiore visibilità ed operare dall’alto come lobby: d’altronde anche la loro tanto decantata evangelizzazione è stata fatta prevalentemente dall’alto, grazie agli appoggi dei potenti.
al posto di “vedi referendum” volevo dire “vedi censimento”
No, caro Luc, non ci pensano proprio ad unificarle; quando, di Domenica mattina, vado
a farmi una passeggiata in periferia, vedo quartieri nuovi, con al centro capannoni industriali sormontati da una croce, da cui, ad una certa ora, escono poche decine di
vecchietti e vecchiette, magari stizziti per le continue richieste di pecunia da parte del
prete. Sì, sono indiscreto, ho ascoltato i belati delle pecorelle, ho ceduto all’istinto del
l’etologo dilettante ed ho udito che anche le pecorelle cominciano a ribellarsi ai loro pastori. Però, queste nuove chiese sonon di una bruttezza raccapricciante e svelano al
primo sguardo la loro natura di fabbriche di denaro e potere per chi le ha volute.
A questi ritmi usciremo dell’Euro e l’Italia stamperà banconote con l’imagine del Papa e tutti i santi. Sarà a quel punto che i fedeli pregheranno per poter emigrare.
Non pregheranno: emigreranno e basta.
Cara UAAR,
Perché non organizzi mai una bella manifestazione nelle vie limitrofe a quelle vaticane? Magari con qualche striscione provocatorio, diffondendo volantini, e/o cose simili?
Io non riesco veramente a capire perché siete consapevoli che in Italia c’è bisogno di una totale “rivoluzione di laicità” eppure continuate con queste battaglie o da basso profilo, o che in un modo o nell’altro non entrano prepotentemente in un notiziario televisivo o comunque nessun effetto sull’opinione pubblica. Capisco che la vostra posizione di associazione con questi scopi non vi permette un’entrata in politica senza deludere qualche iscritto, ma io parlo solo di manifestazioni, di veri tentativi di divulgare non tanto l’ateismo, ma quanto meno evidenziare il deficit di laicità che c’è qui in Italia.
Scrivere le ultimissime sul sito od essere uno dei siti più visitati al giorno è fuffa in confronto ad andare davanti a porta s.anna con un bello striscione e fare manifestazione ad oltranza. Perché non si fa questo? Questo atteggiamento gandhiano gli sta solo permettendo di fare ancora il loro cazzo del comodo loro, mentre noi leggiamo L’Ateo e ci barcameniamo con le enciclopedie per capirlo bene, altre riviste come famiglia cristiana o porcherie simili sono sotto la mano di tutti ed intellegibili anche per bambini di 5 anni.
UAAR devi essere più incisiva in quanto hai l’onere di essere l’unica associazione (o quasi) di questo tipo in Italia, e rinchiudervi non fa certo migliorare il nostro paese.
Detto ciò, grazie per tutto quello che fate dico sul serio, ma svegliatevi cazzo, basta con il buonismo prendiamoli a calci nel culo!
Concordo dalla prima all’ultima parola!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie Federico, mi fa piacere. Io gli ho scritto varie volte all’UAAR cercando di “spronarli” ad essere un pò più cazzuti, ma purtroppo sembra sempre non muoversi una foglia. Mi piacerebbe incoraggiare anche voi tutti che come me componete la base dell’UAAR, a scrivergli una lettera se siete concordi nel ritenere che l’associazione stia avendo una linea talmente soft da non essere proprio notata.
Se cominciamo a chiederglielo in tanti non possono ignorarci, l’uaar siamo anche noi.
anch’io sono d’accordissimo.
Le linee politico-programmatiche di una associazione democratica (quale è l’UAAR) sono decise dai congressi non dai desiderata dei singoli simpatizzanti o soci (quest’ultimi con diritto di partecipazione attraverso i Circoli). Personalmente non sono interessato a far parte di una qualsivoglia associazione che abbia tra la sua mission quella di prendere “a calci in culo qualcuno”. L’UAAR deve lottare per rendere più laiche le istituzioni della repubblica. Il fondamentalismo (sia pur in salsa anticlericale) non mi suscita alcun entusiasmo
Nessuno ha parlato di scendere con i forconi, il problema è proprio questo.
Voi state ragionando dal mio punto di vista con due poli opposti: o la linea silenziosa come quella attuale, o il presunto mio fondamentalismo. Io sto parlando di manifestare con striscioni provocatori ma non con insulti, non fate finta di non capirmi. Quello di cui parlo è semplicemente questo, ovvero di essere più presenti sul territorio in modo da cercare di sensibilizzare il più possibile le persone su determinati problemi. Ecco anche perché ho parlato dell’Ateo, perché quella è una rivista e può capitare bene o male nelle mani di chiunque, e se quel chiunque ne rimane colpito magari ne parlerà ad altri chiunque e così via. Io sono di Roma e non è casuale che ci tengo così tanto, la città qui è invasa dal clero 365 giorni l’anno con il papa nuovo o senza. Prendete solo l’esempio dell’IDI, ci sarebbero pagine e pagine da scrivere e milioni di motivi per chiedere o pesanti sanzioni (hanno frodato il SSN), o comunque far presente che il vero volto di chi fa finta di promuovere la vita e la carità è in realtà quello che non fa manutenzione alle incubatrici dei reparti neonatali. E quanto fa più effetto andare sotto il vaticano (o dove non ti spostano prima le guardie) con un bello striscione, piuttosto che scrivere la notizia qui sulle ultimissime? E’ così “talebano” quello che dico? Soprattutto anche un minimo di astuzia, guardate che periodo in cui finalmente si sta cominciando a contare il centesimo della spesa pubblica, certe denunce troverebbero sicuramente più eco rispetto già a cinque o sei anni fa. Proviamo no? Quanto costa mettere su una manifestazione? Riconosco che il mio “prendere a calci nel culo” poteva sembrare una reale intenzione, speravo comunque si capisse che voleva essere solo un modo per dire di essere semplicemente più tenaci in un certo senso, e sinceramente non penso che il mio “desiderio di simpatizzante e socio” sia solo il mio.
Papa (ufficiale): Da siempre Roma es un miezzo pubico per la Chiesas.
Segretario: Pubblico, pubblico Sua santità, la prego non faccia confusione come il suo predecessore con questa parola.
Papa (ufficiale): Che rotturas de pelotas che es esto aquì.
Atti osceni in luogo pubico! 😯
OT non troppo:
Tra le sue consultazioni per formare il nuovo governo, Bersani, oltre che i vari partiti, ha consultato anche il presidente della CEI, BAGNASCO!!! 👿
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Bersani-vede-il-cardinale-Bagnasco-poi-lincontro-con-Pdl-e-Lega-senza-il-Cav_3225663842.html (v. ultimo paragrafo).
Questo é MALCOSTUME ISTITUZIONALIZZATO e/o CORRUZIONE ISTITUZIONALIZZATA e/o CONFUSIONE MENTALE ISTITUZIONALIZZATA!!! 😯 👿
Quando (anche qui all’Uaar) scrivono “il sodalizio tra le istituzioni romane e la Chiesa” per “la Chiesa” intendono la CCAR, ossia la chiesa cattolica apostolica romana, non la Chiesa Cristiana Evangelica, e quindi oltre al solito qui pro quo, ossia oltre al solito equivoco ingannevole e strumentale, quello che vien somministrato non è una evangelizzazione ma bensì, ed al contrario, una cattolicizzazione forzata e di regime, finanziata lautamente con il denaro pubblico pagato dalle tasse degli italiani.
Il dramma del regime partitocratico cattolico italiano che continua, senza che i cittadini abbiano alcuna voce in capitolo.
concordo
Chissà se il fondamentalista Spapicchio è a conoscenza che negli States in alcune delle sue chiese evangelico-cristiane la selezione si fa finanche in base alla razza. Bisogna vivere negli USA (io ho molti parenti che ci vivono) per capire le disastrose conseguenze che le Chiese Cristiane hanno nella cultura ad ogni livello (a partire dal rifiuto del dell’evoluzionismo nelle scuole fino al condizionamento politico da cui Obama sta moderatamente cercando di liberarsi avviandosi a garantire le libertà civili). Voglio dire dove gli evangelico-cristiani sono maggioranza non è proprio un Eldorado anzi. All’interno di società pluraliste e secolarizzate le chiese (cattoliche o evangeliche) riescono a convivere senza problemi, facendo di necessità virtù.
@ stefano marullo
“il fondamentalista Spapicchio” 😆
Continuo a non vedere fondamentalismo in quanto scrivo.
“dove gli evangelico-cristiani sono maggioranza non è proprio un Eldorado anzi. All’interno di società pluraliste e secolarizzate le chiese (cattoliche o evangeliche) riescono a convivere senza problemi, facendo di necessità virtù”
Sì, questo è vero: e aggiungo che senza ateismo nessuna religione può esistere, perché le garanzie delle libertà civili sono messe in discussione dalle religioni, principalmente quelle totalizzanti e prepotenti, tiranniche, le religioni del principe, che si alleano con il potere a prescindere.
La cultura cristiana evangelica non si allea MAI con il potere a prescindere, come invece presuppone il cattolicesimo romano: prima il potere, (il denaro, la pecunia, la carica pubblica) e poi tramite esso e per mezzo di esso, la imposizione della cattolicizzazione (forzata) di regime.
In questa capacità di intendere la religione si distinguono le società mature pluraliste e secolarizzate e scolarizzate (secolarizzate perché a suo tempo evangelizzate, vedi Riforma Protestante, o movimento evangelico anabattista prima europeo e poi mondiale, eccetera) non sempre indolore, perché il potere di solito giova a chi lo detiene.