Quasi come un mantra, le nostri classi dirigenti elevano periodicamente un lamento sul declino culturale del nostro paese. Tra un mantra e l’altro, tuttavia, non si peritano certo di fronteggiarlo. Evidenze alla mano, lavorano semmai per accentuarlo.
Il programma per i giovani ricercatori, quello inaugurato nel 2009 per far rientrare i cervelli in Italia, si è rivelato un flop. Solo in pochi hanno scelto di dare una possibilità in più all’Italia e sono tornati, ma ci sono ritardi e lungaggini su bandi e borse assegnate. Il loro destino è incerto per gli ulteriori tagli ministeriali.
Come rilanciato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Italia ha inoltre la spesa più bassa in istruzione e il più alto tasso di abbandono scolastico in Europa. A pagarne le conseguenze è soprattutto l’insegnamento scientifico, ma le istituzioni continuano a ridurre i fondi da destinare alla scuola. Stando ai dati dell’Ocse, negli ultimi decenni lo stato dell’arte della scuola italiana è peggiorato, con un calo graduale dei finanziamenti pubblici. Quasi tutto il budget se ne va nel costo del personale, quasi nulla è destinato all’aggiornamento professionale, alla manutenzione delle infrastrutture e all’adeguamento tecnologico: ma gli insegnanti in Italia sono anche i meno pagati del continente. Il 45% della popolazione tra i 24 e i 64 anni ha solo la licenza media, il doppio rispetto alla media europea. I governi, di destra e di sinistra, hanno preferito tagliare l’istruzione, dimenticando il ruolo centrale che questa ha in prospettiva come investimento sul capitale umano per rilanciare l’economia di un paese.
Come ha evidenziato Mario Castagna su L’Unità qualche giorno fa, l’Italia è ormai diventato il fanalino di coda per i fondi alle scuole, tanto che il budget del 2012 è rimasto lo stesso del 2001. L’allarme è stato lanciato dalla Commissione europea, incrociando una serie di ricerche nel suo report L’impatto della crisi economica nel finanziamento all’istruzione in Europa. Siamo il paese che ha tagliato di più negli ultimi anni rispetto ad altri pure attanagliati dalla crisi. Anzi, alcuni come la Turchia hanno persino aumentato i fondi. A risentirne sono anche le strutture: secondo il ministero dell’Istruzione meno del 20% sono a norma. Si risparmia anche tagliando le retribuzioni e gli organici, condannando la scuola italiana alla mancanza di ricambio.
In questi anni la scuola pubblica ha subito non solo tagli pesantissimi, ma pure un rinnovato slancio dell’invadenza clericale con riti o altre occasioni di indottrinamento promossi o tollerati dagli stessi dirigenti e insegnanti, come emerge dalle tante segnalazioni che riceviamo. Anche grazie ai professori di religione cattolica, che sono scelti dal vescovo e dipendono dalla Chiesa per mantenere l’abilitazione (con diversi casi di docenti esautorati per comportamenti non in linea con la morale cattolica). Insegnanti che, una volta entrati a ruolo in maniera facilitata rispetto agli altri che devono affrontare concorsi pubblici, possono anche ambire ad altre posizioni negli istituti.
Ma la scuola pubblica, quella di tutti, rimane un investimento sociale rispetto alla scuola per pochi e clericalmente orientata, che incide in maniera non trascurabile sui bilanci pubblici, come abbiamo documentato nell’inchiesta I costi della Chiesa. Da anni l’Ocse rileva che le scuole paritarie, di cui una quota non trascurabile cattoliche, sono al di sotto degli standard educativi. E persino il ministero dell’Istruzione ha fatto notare che, nonostante le rette salate e i fondi a pioggia, le scuole private rimangono circa “dieci anni” indietro rispetto a quelle pubbliche per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie multimediali. Nella situazione attuale, le scuole private cattoliche hanno meno problemi: i fondi, bene o male, si trovano sempre. La vulgata diffusa dagli ambienti cattolici, specie quelli integralisti che beneficiano del sostanziale favore che lo Stato garantisce agli istituti controllati dalla Chiesa, ci racconta che finanziare la scuola privata sia un “risparmio”. Questione che abbiamo affrontato rilevando che non è così e su cui siamo tornati anche di recente.
Di fronte a questa situazione di progressivo declino della scuola, le autorità scolastiche non rispondono e i governi rimangono silenti. È un andazzo che va ormai avanti da oltre un decennio, a partire dalla legge sulla parità scolastica e da quella sui docenti di religione inseriti in ruolo: la scuola italiana si clericalizza e la conoscenza italiana affonda, nel silenzio generale. Al momento non si intravede alcun cambiamento di prospettiva: c’è per caso qualcuno in grado di dare un colpo di reni?
La redazione
Come rilevato nel post precedente sulla ‘laicità’ della stampa, è proprio in funzione di una scuola in grado di formare coscienze mature e libere quella che trasmette sapere, scientifico e umanistico (distinzione per altro che non dovrebbe sussistere), in modo non dogmatico. Il che – ovviamente con beneficio di chi punta a manipolare le coscienze – spesso non avviene nemmeno nella scuola pubblica.
Naturalmente compito del ministero dell’istruzione è quello… anzi l’unico… di garantire le condizioni materiali perché l’insegnamento si svolga nel modo migliore possibile, mentre si sta facendo esattamente il contrario… ma, anche di fronte a questa urgenza, non si dovrebbe mai porre in secondo piano il modo con cui il sapere viene trasmesso.
un popolo di ignoranti buzzurri telecomandati si governa meglio, non è una novità, ne nasce quindi il naturale corollario che un popolo colto, informato ed evoluto è un pericolo per le istituzioni italiane, basate sul servilismo e il voto di scambio.
Il citato articolo de l’Unità lamenta la situazione dei tagli, in particolare del 2012 “ad Ottobre 2012, a causa dei minori soldi a disposizione, è stata tagliata la connessione ad internet a 3800 scuole”.
Dimentica però di dire chi sosteneva e votava i provvedimenti di quel nefasto governo.
L’ignoranza degli italiani è purtroppo antecedente a internet, e internet sbandierato come panacea è un abbaglio colossale. Basta pensare all’on. Bernini che proprio da internet ha appreso di quella tremenda calamità dei chip sottopelle.
L’idea che un tipo come Bernini possa insegnare e spiegare ai ragazzi come usare un computer e a quali contenuti indirizzarli…. è raccapricciante.
@Sandra
Temo che anche le conoscenze storiche di Lombardi siano state attinte da wikipedia
@ Giuliano.
Te lo dico io: i voti DETERMINANTI del PDL, che già massacrò la scuola primaria con la nefanda “riforma” Gelmini.
Al piduista serviva una controfigura che mettesse la faccia sulle SUE tasse e i SUOI tagli, previsti per il 2013-2014 e anticipati al 2012: MONTI, l’utile fantoccio.
Così adesso i gonzi italiani credono che sia stato MONTI a spremerli, mentre l’ha fatto il piduista per interposta persona. Furbo a scappare dalla nave a novembre 2011, dopo aver ripetuto fino al mese prima che la crisi “non esisteva”, vero?
Il Fatto Quotidiano di oggi riporta la notizia di una ragazzina cieca in Val di Susa rifiutata ILLEGALMENTE da una scuola media perchè “non ci sono soldi per assisterla”.
Per foraggiare le scuole dei preti cattolici, invece, soldi ce ne sono sempre a iosa.
Ok, accetto le tue considerazioni e condivido soprattutto quando affermi:
“Al piduista serviva una controfigura che mettesse la faccia sulle SUE tasse e i SUOI tagli, previsti per il 2013-2014 e anticipati al 2012: MONTI, l’utile fantoccio. Così adesso i gonzi italiani credono che sia stato MONTI a spremerli, mentre l’ha fatto il piduista per interposta persona. ”
Dato quindi per scontato che gli italiani sono stati rapinati ed avviati alla miseria da una combriccola dedita al malaffare ed al proprio tornaconto e che ora sappiamo chi fossero la mente (Berl) ed il braccio (Mon) della banda resta da comprendere che interesse abbia avuto chi ha fatto il palo (Bers)?
Non credi che tra le rapine ai danni degli italiani si potrebbero aggiungere anche certi cachet rai milionari? Per Grillo a Sanremo 1988 il compenso lordo fu di 350 milioni di lire. Non gli era sembrato immorale ai tempi prendere i soldi dalla democristiana raiuno nella lotizzatissima rai?
@ Sandra
In un Paese vissuto nell’illegalità diffusa tutti hanno contribuito a non far girare le cose nel senso giusto. Lungi da me l’idea a dire “tutti colpevoli nessun colpevole” ma diciamo che ognuno ha profittato per quanto poteva, chi lavorando o pagando in nero e chi prendendo rimborsi e cachets vergognosi.
Quindi usiamo un laico raziocinio, anche perchè il diavolo non esiste. E se esiste non penso abiti sulle colline di Genova.
No, non esiste, nemmeno ad Arcore o a Bettola.
Ricordiamo che 8 miliardi di euro dalla scuola pubblica li ha tagliati il governo berlusconi con la gelmini ministro della (d)istruzione. Poi che il governo monti non abbia fatto nulla per migliorare la situazione è che abbia fatto schifo è anche verissimo . Ricocrdo però che i governi di centrosinistra anche se sono stati insufficienti nell’ aiutare la scuola pubblica e l’ istruzione in generale non hanno fatto tagli e anzi qualcosa (poco) lo hanno anche investito . Fare di tutte le erbe un fascio è demagogico e significa affermare il falso .
Vero.
Ma la legge 62/2000 è stata approvata sotto il governo D’Alema, con ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer: è stato il centro-sinistra a dare il via al finanziamento pubblico alle scuole-parrocchia, sottraendo soldi pubblici dalla scuola della Repubblica.
Vero.
Ma non dimentichiamoci che Luigi Berlinguer ha fatto rimpiangere a molti miei amici (ex docenti e vecchi compagni del PCI) i ministri della pubblica istruzione della DC e che D’Alema è stato ed è tutt’ora, l’amichetto intimo ed affettuoso di Silvio.
è appena il caso di ricordare che le ideologie e i fideismi, politici o religiosi che siano, camminano sulle stesse gambe. D’Alema è un residuo di educazione e culturame comunista, erede di quel Togliatti l che approvò con gioia l’articolo 7 della Costituzione, base putrescente dei malesseri del nostro Paese.
So che lo scrivo sempre ma finchè non entra in testa (ovviamente secondo me) questo passaggio non c’è possibilità di fare passi in avanti.
Dubito che D’alema possa definirsi comunista, è come sostenere che Giuliano Ferrara è ateo. Più corretto sarebbe cattocomunista per l’uno e ateo devoto per l’altro.
Proprio oggi, su “l’Unità”, Bruno Arpaia e Pietro Greco hanno ricordato quanto segue:
“E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall’opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull’importanza della cultura, dell’innovazione, dell’istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all’innovazione, all’istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell’Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico».
Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all’università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome”.
@sandra.
non credo che benigni stra ,invitato,abbia preso noccioline,in rai.per sfraccelarmi… le meningi su un testo che a inserito pure nella cultura contemporanea,l ideologia cattolica sul al di la..,con la divina commedia,grazie a essa fior di generazioni,si son dileguati a capir dove è come questo purgatorio sia,e è dove..per esempio…è benigni,per amor di arte capisco,dicesi la sappia a memoria,son contento per lui….che fa lancia il sasso,intendo le solite e scontate critiche alla vaticalia è a belusconia,e poi il riassunto del suo ottimo libro di catechismo che dal rinascimento in poi formo è formo decine di teologi.,
questo non si dice..o si chiarifica che un uomo usa un libro che a di fatto catechismo per secoli,venga pagato per commentarlo..di nuovo.di piu in RAI.con soldi pubblici..
Ma perchè investire in “conoscenza” ?
Non basta una copia della Bibbia (anche in edizione economica) ???
🙂
Scherzi? 😯
Perfino in “Genesi” dio vieta di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza… 🙁
@ tommaso. Strano: dal popolo ebraico della diaspora, lettore assiduo della Bibbia, sono usciti moltissimi intellettuali di alto livello, tra cui un gran numero di Nobel. Forse è il caso di ricordare che a partire dalla Bibbia e a sua integrazione si è sviluppata nel corso dei secoli una più ampia riflessione teologica e filosofica, attraverso cui si intendeva dar conto delle forze che si agitano nell’universo: da Filone Alessandrino alla Cabbalah. perfino San Paolo, teorizzatore di Gesù Cristo come potenza sovracosmica fattasi uomo, deve essere passato per quelle riflessioni ed elucubrazioni, essendosi spostato dalla natia Tarso a Gerusalemme per frequentare le scuole rabbiniche. Il fatto che la Bibbia sia stata tradotta in greco in epoca ellenistica ( l'”edizione dei Settanta” ) significa che molti ebrei che gravitavano attorno alla metropoli alessandrina conoscevano il greco ed erano in grado di attingere ai testi del sapere greco.
@ Federico Tonizzo. Nella mia edizione della Bibbia c’è scritto: “l’albero della CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE”. Lascio l’ultima parola a studiosi di lingua ebraica ed esegeti, ma a me, al seguito di altri commentatori, sembra di dover interpretare: “FACOLTA’ DI DECIDERE DA SE’ CHE COSA E’ BENE E CHE COSA E’ MALE”, vale a dire la negazione dell’esistenza di una legge superiore.
In ogni caso il fatto che Dio conceda ad Adamo la prerogativa di dare il nome agli animali dovrebbe significare l’attribuzione di facoltà intellettuali, dato che i nomi delimitano i concetti, come insegna la psicolinguistica.
@ Florenskij
la negazione dell’esistenza di una legge superiore
Florenskij, la’esistenza di una legge superiore ha la stessa origine del legislatore: inventata di sana pianta.
Tanto che, come ho scritto in altro contesto, nella Bibbia la moralità siete costretti a mettercela piuttosto che a prenderla. Con mille giustificazioni e scegliendo fior da fiore.
E si badi, si sta parlando di un libro “ispirato” da un preteso perfetto onnipotente onnisciente….
Si poteva far meglio con meno superpoteri….
@Florenskij
Non è che il premio Nobel lo hanno preso grazie alla Bibbia, eh. E qui si parla di ricerca, non di teologia.
@Florenskij
“…dal popolo ebraico della diaspora, lettore assiduo della Bibbia, sono usciti moltissimi intellettuali di alto livello….”
E la fortuna della cultura ebraica e’ stata proprio la diaspora,che ha obbligato i suoi appartenenti a sviluppare una “elasticita” mentale per sopravvivere.
In paesi dove sei a malapena tollerato, e soffri la fame, diventa molto piu’ facile trasgredire a precetti come ad esempio il divieto di lavorare di sabato,se vuoi mangiare.
E quando si e’ soggetti alle leggi imposte da altre autorita ,diventa molto piu’ difficile per i “teocrati” imporre la propria volonta alla propria comunita.
Se ricordo bene il filosofo Spinoza si attiro le loro ire per le sue idee, ma dato che
si trovavano in Olanda poterono solo espellerlo dalla comunita,astenendosi da
punizioni molto piu’ esemplari solo perche ne erano impediti.
Il grande sviluppo della cultura ebraica e’ avvenuto nonostante la bibbia,piu’ che per suo merito.
beh che dire… quale migliore esempio di vasta conoscenza enciclopedica e scarsissime se non nulle capacità di utilizzarla?
@Flo’
Che poi tali forze siano improbabili – leggi: impossibili – in quanto per definizione auto-contraddittorie o che il senso di tanto ambaradan nei cieli* proprio come situazione in sé non sia spiegata o spiegabile tramite i canoni neo-platonici posteriori cui tu e tutta la patristica e non solo si son fatti non lo teniamo in contro…
Non sapevo avessi attinto a tanto frutto…
A meno che la tua (come più probabilmente ritengo) sia solo un’interpretazione a posteriori di un mito che rifiuti di discostare dalla realtà e che mal interpreti non considerando gli antesignani codesto locus narrativo. Ma forse maligno solo.
*che però non è quella mezza specie di uovo/trireme/nave oneraria/planetario/sfera di fuoco col fuoco originale al centro, metafora del cielo fisico, di cui si parla dagli Orfici a Platone no…
@Kaworu
Schopenhauer avrebbe parlato di tronfi che si portano i pioli di una scala al posto di usarla e se ne vantano… sbrigativo ma efficace. 😉 😀
Florenskij
Gli Ebrei leggevano la bibbia ma senza il papa che gliela censurava e gliela premasticava.
@ Florenskij
Ha ha haaaaa!!! 😆 Ma certo che si trattava della “conoscenza del bene e del male”, la mia era solo facile ironia, facile sarcasmo!!! 🙂
Riguardo, invece, al fatto che tu prendi sul serio “che Dio conceda ad Adamo la prerogativa di dare il nome agli animali dovrebbe significare l’attribuzione di facoltà intellettuali” e tiri in ballo pure la psicolinguistica, mi fa pensare molto male delle tue facoltà intellettuali 😯 (non che la cosa sia per me una sorpresa…)
tommaso
Ma stai scherzando? Leggere la bibbia e se poi scoprono che gran parte dei dogmi cattolici non hanno nulla a che vedere con la bibbia?
Ci potrebbero restare male 😀
Piccolo elenco di dogmi cattolici, “decisi” a partire dal 325 (concilio di Nicea) al 1950 (Pio XII): http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d084.htm
Come è cronologicamente palese, nessuno di essi è scritto nella Bibbia 😆
Una notizia sentita in un interessante servizio televisivo (purtroppo non ricordo quale) molti anni fa:
“Nei periodi di crisi economica l’Italia taglia i fondi per l’istruzione, il Giappone invece li aumenta, come investimento per il futuro a breve-medio e lungo termine”!!!
Ma che esempi che fai pure tu…… 🙂
Il Giappone ha riparato, dopo una catastrofe ambientale, una strada crollata per decine di metri in due giorni, quando da noi sarebbero occorsi due anni.
In compenso, il simpatico direttore di “radio Maria” padre Livio Fanzaga, ha parlato di opera del demonio. 🙁
Caro Stefano, NON è esatto quello che hai detto: infatti, il livido Livio per il terremoto in Giappone parlò di “maledizione divina” per i giapponesi, puniti per lo scientismo e bla-bla-bla.
In Giappone gli avrebbero fatto un deretano come una padella, qui il suo “verbo” ha eccitato molte menti ovine e caprine che scrissero in merito “intelligentissime” letterine ai giornali, compreso quello della mia regione.
Il nostro babbione credulatra, invece, parlò di “opera del demonio” all’indomani dell’inondazione di Lourdes, con scompiscianti dichiarazioni sulla protezione divina accordata alla grotta, “miracolosamente” scampata all’acqua per “volere di-vino”.
Cioè, quando i disastri toccano gli altri è “dio che punisce”, quando toccano LORO è “opera del demonio”.
…sarei curioso di conoscere l’opinione del fanzaga sull’origine delle
inondazioni argentine.
Forse quello ‘lassù’ sa qualcosa che noi non sappiamo?
@ Southsun
Grazie della precisazione. A proposito, hai sentito il vescovo di Livorno? Un bambino è stato operato a Firenze per un tumore al cervello.
Operazione riuscita ed i medici han detto che tra 5 anni potrà essere dichiarata la guarigione.
“Ringraziamo la madonna di Montenero a cui i genitori si erano rivolti in preghiera, così come altri 4 casi. E’ un vero miracolo, grazie a lei”.
Hai capito? Mancava solo che dicesse: siamo in vista della dichiarazione dei redditi, miei cari fedeli e non………..
@ Stefano. Dell’esistenza o meno di una “legge superiore” della moralità con premio-sanzione divina, come pure di una “legge naturale” anche nel senso illuministico si può discutere ampiamente, ma non ora. La questione a cui mi riferivo è un’altra: il Dio della Genesi vieta all’uomo la via del conoscere? Bisognerebbe chiedere a qualche semitista se “conoscere” in senso biblico non significhi “entrare in contatto” in senso molto concreto, anche sessuale.
gm85. La inviterei ad essere meno grossolano nell’affrontare certe questioni. La compulsazione continua del testo considerato “sacro” abitua la mente a sottili distinzioni linguistiche e concettuali e forma la psicologia dello studioso. Aggiungo che la Bibbia ha anche e soprattutto una dimensione “profetica” relativa ai rapporti di politica internazionale del tempo e ai destini dell’intera umanità: da qui una visione prospettica molto ampia.
I grandi intellettuali ebrei sono di solito “laicizzati”, come Marx, Einstein, Arthur Miller, Woody Allen; questo non toglie il fatto che essi siano tributari di uno stile di pensiero trasmesso di generazione in generazione. Avrà notato, immagino, che i “primi della classe” provengono per lo più da famiglie più acculturate della media.
Per il resto, mi rimane l’impressione che la grande conoscenza della Bibbia di certi sarcasticoni si riduca a qualche brandello di ricordo di storielle catechistiche o di spot pubblicitari.
@ Florenskij
il Dio della Genesi vieta all’uomo la via del conoscere?
Le sottopongo un esempio:
Supponga di vivere in un’epoca passata, in una specie di “città società”.
In quella città esiste solo una società. Tutti lavorano lì ed essa possiede tutto, incluso il ristorante. E’ l’unico che c’è. Nel menù del ristorante ci sono vari piatti e chiunque è libero di scegliere quel che vuole. In un dato giorno se scegli la zuppa coi ceci non solo è gratis ma ottieni un giorno di paga extra. Al contrario, se scegli qualsiasi altro piatto che non sia la zuppa di ceci non solo non ottieni il giorno di paga in più ma, invece, perdi quello corrente e dopo il pranzo ricevi 50 frustate.
Come valutare la libertà di scelta in questo contesto Florenskij?
Valuti e troverà risposta alla sua domanda.
L’esempio è liberamente tratto da God Doesn’t, di James Lindsay.
@Florenskij
No, caro il mio spacciaparole. Distinzioni linguistiche e concettuali si applicano grazie allo studio. Di più testi, non del testo sacro. Hai fatto gli esempi sbagliati, visti i risultati. Saranno anche tributari del pensiero religioso in cui sono cresciuti, ma i risultati si sono visti, non rigirare la frittata. Dove starebbe scritto che le famiglie più acculturate siano attaccate alla bibbia o alla religione?
E continuo a dirti che stiamo parlando di ricerca, non di teologia.
Florenskij
Se le calamità naturali hanno causa sovrannaturali tu da chi sei stato mandato da dio o dal diavolo?
Hai scritto “La compulsazione continua del testo considerato “sacro” abitua la mente a sottili distinzioni linguistiche e concettuali e forma la psicologia dello studioso.”
Vero ma si possono ottenere gli stessi risultati, anzi anche migliori, leggendo libri di filosofia, matematica ecc ecc.
I grandi intellettuali ebrei …….. come Marx, Einstein, Arthur Miller, Woody Allen;
Einstein era un gigante della fisica, ma ricordiamoci che oltre ad essere Ebreo era anche Tedesco ricordiamoci che in quegli anni la Germania sfornava scienziati del calibro Plank, Heisenberg, Von Braun, Fritz Haber e tanti altri, tutto ciò era causato dall’intensa lettura della bibbia in tutte le loro famiglie o del fato che le scuole tedesche del epoca erano ottime? Poi Arthur Miller e Woody Allen sono bravi ma non mi sembrano cosi eccezionali, poi Marx lasciamo stare non dico quello che penso di Marx che è meglio.
Infatti, proprio Marx, proveniente da una famiglia di rabbini. è il più primitivo della
banda, gli altri, nutriti di cultura laica, sono molto più evoluti. Ne siano controprova
gli Haredin, studiosi della Torah che ruminano peggio dei bigotti nostrani.
@ Florenskij. Qualsiasi cosa il dio della Genesi abbia inteso vietare, secondo me, non ha nessuna importanza alla luce di quanto afferma dopo il fatto-prova: “Ora che l’uomo è diventato come uno di noi…” confermando per di più quanto aveva già sussurrato dio-serpente ad Adamo!
L’uomo è il dio che scalza quel dio biblico scrivendo con la bibbia la propria morale. Solo sull’uomo si fonda la morale umana, solo l’uomo scrive quei libri nell’immane tentativo di dimenticare che è lui, proprio lui quell’uomo che è il solo dio del proprio destino.
Federico Tonizzo
So che anche nei paesi Scandinavi fanno lo stesso durante le varie crisi e anche in Germania nell’ultima crisi l’istruzione e la ricerca sono stati gli unici settori di spesa pubblica risparmiati dai tagli.
Tra i paesi scandinavi è la Finlandia quella con i migliori risultati. Hanno classi di max 16 alunni, e gli insegnanti selezionati sul 10% dei migliori laureati.
@ Bertrand Russel2 la vendetta
@ Sandra
Grazie delle informazioni.
Sicuramente gli “europeisti” alla Monti &C le sapevano, queste informazioni, ma evidentemente costoro sono “europeisti” solo con la mannaia e non con l’annaffiatoio…
Ma voi, Bertrand Russel2 la vendetta e Sandra, che ne pensate di una comunità europea che permette, anzi che pretende, che in uno stato europeo si “risani il debito” con tagli ad istruzione, sanità e pensioni? Io ne penso malissimo, non potrei pensarne peggio…
E che ne pensate di una comunità europea che ha sempre finto di non vedere la corruzione enorme che c’è in Italia (e in Grecia, in Portogallo…), corruzione che ha portato il debito ad essere quello che è, e che poi ha imposto i tagli suddetti? Io ne penso malissimo, non potrei pensarne peggio…
Federico Tonizzo
L’unione europea non mi piace, penso che sia una struttura burocratica, macchinosa e poco democratica, penso che l’euro sia stato un gigantesco errore, un errore voluto in primis dalla Francia, seguita a ruota dall’Italia, che in cambio del ritiro delle forze francesi dalla Germania e dell’assenso alla riunificazione pretesero che venisse introdotto l’euro.
Detto questo i nostri problemi di corruzione e debito pubblico c’è li siamo creati noi e dovremmo risolverci noi. Sono contrario al Europa che si intromette nei nostri problemi interni anche perché se si possono intromettere per risolverci i problemi possono farlo per crearcene.
Penso che avremmo fatto meglio a fare una semplice unione doganale e poi ognuno per se con la sua moneta cosi ci saremmo risparmiati burocrazia, penosi vertici inconcludenti e altre belle cose.
@ Bertrand Russel2 la vendetta
Più o meno concordo.
L’impressione mia è che la formazione della “comunità europea” sia stata promossa da banche e da grossi affaristi che volevano evitare le tasse sulle esportazioni: a tutti costoro, non è mai importato niente della giustizia e del benessere delle popolazioni.
Oggi, chi detta legge all’Europa? Le banche (e non solo quelle europee).
Veramente io la penso proprio all’opposto, l’Italia ha bisogno dell’Europa per tirarsi fuori da una corruzione che è sistemica. L’Italia c’è stata con la propria moneta, e continuava a svalutarsi: il che significa che comunque la gente continuava a impoverirsi: e il mec e la cee c’erano in quegli anni. La grecia, o meglio, il governo greco aveva truccato i conti per accedere all’euro, e poi abbiamo visto come è andata a finire. L’Italia è un paese con una produzione di tutto rispetto, ma che sta perdendo il treno dello sviluppo.
La mia opinione è che così come è adesso l’europa sia un po’ “né gnac né patacc”, una via di mezzo che comporta grandi incomprensioni. Tempo fa avevo letto un po’ sommariamente la storia degli stati uniti, anche loro con molte differenze di mentalità (che ancora oggi sussistono, tra nord e sud, tra zone sviluppate e rurali): certo l’unità linguistica li ha aiutati: sono sicura che se gli italiani potessero capire la Merkel o altri politici europei direttamente la loro impressione sarebbe diversa. Quello che secondo me ci vorrebbe è una maggiore leva a livello di applicazione della legge, una specie di polizia federale, sul modello dell’fbi. Anche gli usa avevano problemi di legalità, la polizia localmente era corrotta e a livello “regionale” si curavano gli interessi della cerchia. Ma i federali erano esterni, e facevano rispettare la legge. E questo a tutti i livelli. Anche a livello scolastico, sono sicura che un ispettorato federale riuscirebbe a ridurre sprechi, inefficienze e ingiustizie, che noi da soli non siamo in grado di risolvere: tipo la bambina che è stata rifiutata, ma anche gli insegnanti raccomandati o incompetenti (che ci sono). Per questo però bisogna essere disposti a rinunciare a certi vantaggi che sono acquisiti, una specie di manipulite che a parole mette d’accordo tutti, ma quando poi obbliga ciascuno a essere ligio….
A livello poi di sviluppo sociale è fondamentale che restiamo attaccati all’europa, pensiamo solo all’ultima notizia della dottoressa che rifiuta di assistere una donna dopo un aborto farmacologico: questo ci rende più simili all’egitto, e se ci stacchiamo dal nord europa, ci arriviamo tranquilli.
L’Italia non è il mondo.
Se si insiste a tenersi stretti il Vaticano e a spedire le menti libere, perlomeno aperte, amen.
Il mondo è grande.
Le spediamo in quanto li costringiamo ad andarsene. Vallo a dire ai cattolici che pensano di risolvere tutto con le preghiere.
Qualcuno in grado di dare un colpo di reni non appare all’orizzonte. Nel nostro piccolo però potremmo provare a dare un contributo all’elevazione culturale di un popolo proponendo rappresentanti qualificati. Visto che in questi giorni si sta cercando una figura, presumibilmente svincolata dai partiti, che possa ricoprire la carica di Presidente della Repubblica, un’idea potrebbe essere quella di proporre una petizione, magari, come in passato attraverso il canale di change.org, rivolto ai Parlamentari di Camera e Senato proponendo per tale funzione una figura vicina alle posizioni laiche e democratiche come potrebbe essere quella del Professor Odifreddi. Che ne pensate?
Odifreddi?
Così ai pretacci del Vaticano gli viene l’infarto (eh eh eh).
Perchè non Rubbia? Premio Nobel e pioniere delle rinnovabili… Non so come stia messo con in partiti però…
Rubbia è politicamente un pochino invischiato con il cattolicesimo, mi pare…
Forse due voti li prenderebbe. 🙁
Si eminenza sono Pierluizzi….ma no, ci mancherebbe, tranquilli la!!!
Prontoooo….sci? Ma dai Angelino, pensa tranquillo alla curia….vai, vai.
Pronto? Chi? ma vaffan…… ma noi a lei eminenza carissimo, a lui, al matematico!!!
Ma si dai che uno che è in grado di dare un colpo di reni c’è!
Si chiama papa Francesco se continua a dire un altro po ti buon pranzo con quel aria da zio simpatico lo eleggeranno anche presidente della repubblica e ci penserà lui a riformare la scuola italiana.
Magari la rinnoverà affidandola ai suoi amici gesuiti.
Un momento ma visto come sta messa male la scuola italiana, mi pare che siamo tra gli ultimi tra tutti i paesi o.c.s.e., per i risultati dei 15enni e i nostri laureati finiscono l’università in media in torno ai 29 anni, ma adesso non ciò voglia di controllare e postare link, forse forse farla gestire dai gesuiti ci converrebbe certo nelle materie scientifiche non faremo granché ma in quelle umanistiche diverremo i primi al mondo nel giro di un paio di decenni.
Ha già le materie umanistiche sono poco utili per far crescere economia e posti di lavoro.
Comunque immaginate che soddisfazione quando, tra qualche anno, quando il nostro declino economico ci avrà fatto diventare il bordello d’Europa, nel senso che dagli altri paesi verranno qui a fare turismo sessuale, le nostre ragazze tra una marchetta e l’altra sapranno intrattenere i clienti con sonetti greci e latini e con discorsi filosofici su Kant e Platone.
Ecco i brillanti risultati del trascurare istruzione e ricerca, si intende istruzione e ricerca scientifica.
Uhm… strano che con tutti i fondi dirottati alle scuole private l’istruzione e la conoscenza stiano subendo un calo così sensibile. 😆
L’Italia è una nazione che non crede nell’innovazione, nè nella ricerca scientifica, non è in grado di fare programmi, pianificazione, l’organizzazione è assente ed ha una visione provinciale, di corto raggio e miope. Si affida solo all’iniziativa dei singoli e vive sull’improvvisazione, solo nel presente, senza uno scopo (ma forse un popolo lo si controlla più facilmente così).
Una recente indagine europea aveva evidenziato come l’Italia si trovi agli ultimi posti per la propensione all’innovazione (cosa confermata anche da diversi rapporti di confindustria). I nostri industriali, così come la classe dirigente, non credono nella ricerca che vedono solo come un costo, non come un investimento. Così negli ultimi decenni per cercare di inseguire un basso costo del lavoro sono state smantellate tutte le industrie più avanzate e la ricerca è stata portata all’estero: in Italia è rimasto prevalentemente il commerciale ed industrie di basso livello tecnologico o che operano su brevetti stranieri.
Gli investimenti privati nella ricerca sono quasi assenti e anche quelli pubblici sono bassi: ed infatti l’Italia è agli ultimi posti per investimenti nella ricerca.
Così come è agli ultimi posti anche nel campo dell’istruzione. Il numero di laureati è molto basso, anche tra i giovani (circa 1 su 4) se confrontato con nazioni come la Corea del Sud dove oltre il 50% dei giovani si laurea. Ma questa è una situazione che parte da lontano se si pensa che la scuola media per tutti è stata introdotta in Italia solo da 50 anni.
A questi problemi va aggiunto anche il problema del tipo di cultura e di come si spendono male quei pochi soldi investiti nell’istruzione: baronie universitarie, corporativismo, scarso ricambio dei vertici, gerontocrazia, scarso spirito critico, scarsa meritocrazia.
Tagliare investimenti nell’istruzione e nella ricerca vuol dire tagliare sul nostro futuro ed infatti le nazioni più evolute non lo fanno.
Non credo che la situazione possa cambiare perchè il problema italiano non è contingente, ma è strutturale e di lunga data: d’altronde se ci si rivolge alla chiesa cattolica per il nuovo …….., quella per la quale le cariche gerarchiche durano a vita, quella che era contraria al libero pensiero e all’istruzione per tutti proprio perchè temeva che un popolo istruito fosse più difficile da controllare.
Sono d’accordo con lei. Dire che è strutturale e di lunga durata è persino poco se pensiamo che i nnss. difetti ancestrali erano già nei versi di Dante e nella prosa manzoniana. Più vicine a noi le eccezioni positive del Risorgimento (tre gatti idealisti e le mire dei regnanti piemontesi) e della Resistenza (sempre tre gatti ma con l’aiuto determinantissimo degli Alleati) a dire che da soli non siamo mai riusciti a combinare nulla.
Purtroppo dobbiamo ammettere che le nnss. pessime classi dirigenti altro non sono che lo specchio del Paese, e viceversa.
Già, e tutto questo mentre i soliti nostalgici dei “bei tempi andati” strillano di “culla della civiltà” ogniqualvolta si fa notare loro quanto sia arretrata l’Italia.
Infatti, grazie a loro, cullando cullando, la “culla del diritto e della civiltà” dorme della grossa e russa come un trombone.
E meno male che dal Risorgimento alla Resistenza i ‘gatti’ sono passati da tre a quattro! E poi ci si lamenta per l’incultura che regna in questo paese… ormai lanciato, dopo 20 anni di berlusconismo, nella revisione accusatoria di quelle infami pagine in cui alcuni gatti randagi hanno avuto la faccia tosta di offendere la patria e il suo onore fingendo di andare a combattere in montagna dove in realtà sono andati solo per respirare l’aria buona.
Non resta che sperare in CasaPound.
@ gualerzi
Scusa ma non ho afferrato il concetto. E non ho nemmeno capito chi sono i randagi e come sei finito a Casa Pound.
E se c’era del sarcasmo non ho capito nemmeno quello.
@ Giuliano
Hai ragione, voleva essere sarcastico, ma mi è venuto male. E mi è venuto male anche perchè ho letto frettolosamente (non mi abituerò mai alle esigenze di un blog) colpito più che altro da quei ‘quattro (o tre) gatti’ che avrebbero fatto la Resistenza. Mi suonava come spregiativo. Se non lo era, mi scuso.
CasaPound era citata come punta dell’iceberg di un revisionismo arrembante e con sempre più seguito. O comunque indulgenza.
In quanto al tema del post, ho commentato altrove.
@ gualerzi
Cribbio! Spregiativa la Resistenza!?! Stai dialogando con uno che ha la tessera dell’Anpi in tasca!
Su Casa Pound (ecco perchè avevo messo mano al calcio della pistola) devo dirti che mi sono speso in una mailing list proprio criticando qualcuno di noi che aveva partecipato ad un incontro con costoro.
Comunque non scusarti, qui dobbiamo TUTTI prendere un po’ le misure (pensa che il mio precedente post delle 13,13 è rimasto bloccato in attesa dell’ok del moderatore).
Posso ricordarvi quanto sia stata fatta male la scuola media unificata? Ho studiato latino
dalla prima media, mentre ora è praticamente esduso fino alla terza media; sarebbe stato
più utile aumentare sia le materie umanistiche che quelle scientifiche in ogni scuola, ma
qui si conosce solo la reformatio in peius
Le classi dirigenti come dice qui sopra Giuliano “non sono che lo specchio del Paese”, però questo non ci vieta di riflettere un poco su questo paese.
La scuola italiana è pesantemente controllata dal Vaticano: no alle informazioni sulla sessualità; storia insegnata in versione “amichevole”, ad es. minimizzando l’importanza della riforma religiosa in Europa; insegnamento della religione cattolica con un subappalto di autorità pubblica grosso come una casa per la nomina degli insegnanti.
L’italiano medio, comunque lo si voglia definire (mi scuso se generalizzo troppo) ha frequentato questa scuola, e guardato questa televisione, ed è quello che rende questo paese quello che è.
La Francia, la Svizzera, la Germania, l’Olanda hanno o hanno avuto altre forze (buone o cattive, simpatiche o antipatiche che siano) che rompevano il monopolio del Vaticano.
Se non si spezza il controllo del Vaticano sulla scuola italiana, non si formano i futuri cittadini e si continuerà ad andare avanti così.
I cosiddetti “rossi” sono anche loro usciti da questa scuola, così sentiamo Bersani che inizia a parlare con “Premesso che l’Art. 7 della costituzione non si tocca …” e D’Alema che dice “per molti italiani il matrimonio è un sacramento”.
Con questi personaggi non si farà molta strada, o forse no, si farà tanta strada ma all’indietro :-(.
@ Beatrice. Ho avuto in uso molti manuali di storia: in nessuno, ribadisco NESSUNO la Riforma Protestante era trattata in modo malevolo, edulcorato o riduttivo, trattandosi di un evento epocale; idem per la Rivoluzione Francese. A parte l’ora di religione ( che nel caso mio ha avuto l’utilità di introdurmi al problema della critica biblica con le sue negazioni e alle distinzioni in ambito morale ) l’unico elemento di colonizzazione cattolica della scuola che ho visto, da studente e da insegnante, è consistito nella lettura ampia e commentata di Dante e di Manzoni, entrambi copiosamente e a loro modo anticlericali (papi all’Inferno e don Abbondio ). In ogni caso si tratta di scrittori straordinari, dotati di una cultura amplissima e di una incredibile capacità di scavare nei sentimenti umani: altro che letturine col paraocchi!
A fare da pendant ateistico-laicistico c’erano Leopardi con le sue “Operette morali” e Carducci.
Accenno solo al paganesimo sensuale e sessuale di D’Annunzio.
La televisione in era democristiana, diretta da Ettore Bernabei, presntava contenuti molto alti ed estremamente acculturanti, come i grandi teleromanzi, da Manzoni a Victor Hugo a Dostojewskij, a Tolstoi.( compreso “Anna Karenina”, manifesto delle falsità del matrimonio tradizionale ). Aggiungo gli straordinari sceneggiati sulla Rivoluzione Francese: “I Giacobini” e “I grandi camaleonti”. Chi era il più grande attore di sinistra del tempo? Gian Maria Volontè, ed era presentissimo sul teleschermo ( per fortuna: era eccezionale ).
A proposito di testi:
cap. “Il concilio di Trento” – sezione 5a elem., A braccia aperte, approvata CEI, 2002
“La divisione dei cristiani in Occidente fu un fatto gravissimo nella storia della Chiesa. La rottura si aggravò sempre più e dura ancora oggi. Papa Paolo III convocò il Concilio di Trento (1545-1563) per definire la dottrina cattolica messa in discussione da Lutero e per cercare di ricostruire l’unità della fede. Questo obiettivo però non fu raggiunto. I luterani infatti furono invitati ma non vi parteciparono.”
Forse perché avevano paura di essere processati e bruciati come eretici? Questo il testo non lo dice, essendo riduttivo, e anche un po’ malevolo verso i luterani che vengono fatti passare per cafoni che non si degnano di rispondere a un cortese invito.
Bernabei: Promessi sposi e Gesù di Zeffirelli, per esempio. Anna Karenina, sarà manifesto del matrimonio ecc. ma alla fine muore e vedi che fine si fa ecc. Volonté presentissimo??
Rilancio. Odifreddi for President. Certo, di voti forse non ne prenderebbe neanche due (forse, chissà…), ma l’impatto di una figura di “non affiliato”, CHE SI PRESENTA SOLTANTO IN QUANTO TALE testimonierebbe l’esistenza della possibilità di consistenti forze presenti nella società (e che si fa di tutto per nascondere), di poter essere rappresentate anche al livello più alto delle istituzioni.
Leggo volentieri Odifreddi, ma non mi sembra che abbia le carte per una carica come quella di presidente, in un momento di frammentazione sociale come quella di oggi. Ci vorrebbe di nuovo un Pertini, a trovarlo… A me piacerebbe Rodotà, come uomo di cultura invece Piero Angela, ma non credo accetterebbe.
Anna Karenina non è un manifesto contro il matrimonio tradizionale, ma contro la falsità di una società (nella fattispecie, quella Russa pre-rivoluzionaria), in cui il grande peccato non era il tradimento, ma il voler vivere il proprio amore alla luce del sole. E’ questo il grande peccato di cui si macchia Anna, che le mette contro lo spietato Karenin, che svela l’amante per quel che è, ossia un Don Giovanni viziato, che scambia il proprio ego e passione per amore, fino a quando, la sorta di apartaid a cui và incontro per essersi palesato come sostituto del marito, anzichè come amante, cosa tollerata nell’alta società Russa (si fà ma non si dice!), non lo rende scontroso, annoiato, perchè privato del contorno di amici, prestigio, frequentazioni che gli permettevano una superficiale vita movimentata, in cui la splendida Anna, era più simile ad un trofeo, che alla donna della propria vita. Quando lei lo intuisce, ne resta distrutta, perchè a causa di questo grandissimo amore, almeno per lei, ha perso il figlio avuto dal marito,che le viene interdetto, il suo suicidio vuol essere protesta per la meschinità di Karenin e di Vronskij. Figuriamoci come un romanzo così complesso è stato adattato alla tv degli anni sessanta, sicuramente sarà passato il messaggio dell’adultera che sùbisce il castigo dell’allontanamento e l’onta del suicidio, con un messaggio falsamente moralizzatore, poichè, sposta gli obiettivi su cui dovrebbe ricadere il biasimo, e cioè, l’ipocrisia di un finto perbenismo, e la crudeltà dei matrimoni combinati.
@ sandra. Il Concilio fu convocato a Trento appunto perché vicina alla Germania, tanto da favorire l’auspicato contatto. Di fatto la santa sede scelse la linea dura dell’intransigenza dottrinale e disciplinare, i Luterani quella dell’opposizione altrettanto dura. Per analizzare cause e concause occorrerebbe compulsare moltissimi testi, dalla “Istoria del Concilio Tridentino” ( antipapale ) di Paolo Sarpi a quella filopapale di Sforza Pallavicini, alla “Storia dei papi” di Von Pastor e quant’altro; il che non posso fare adesso. In ogni caso continuo a non considerare fazioso il testo.
O forse lei voleva che venisse esplicitamente condannato l’atteggiamento papale? I libri di storia non sono usi a dare giudizi morali e moralistici.
Quanto al venir meno ai patti, c’è l’episodio dell’eretico Jan Huss, bruciato in occasione del Concilio di Costanza: fatto deplorevole, ma di cui non conosco i particolari precisi.
Quanto ad Anna Karenina, volevo dire che non si trattava di una TV semplicemente “edificante”, ma di alta cultura: nel caso specifico vengono presentate le magagne del matrimonio, tra cui soprattutto l’ipocrisia, come frequentissimamente nella letteratura tra’800 e ‘900, da Flaubert a Ibsen a Pirandello. Certo non un contributo alla mentalità antidivorzista.
Volontè era presente negli sceneggiati su Dostojewskij ( “L’idiota” ); interpretò anche Michelangelo e se non ricordo male anche Caravaggio.
Trento non è vicino alla Germania, ma era ampiamente in territorio cattolico ed in un principato vescovile cattolico.
Più vicino c’era il principato vescovile cattolico di Salisburgo (Salisburgo è a pochi chilometri dal confine con la Germania), oppure c’erano quelli della Baviera. Oppure potevano farlo vicino a Vienna visto che gli Asburgo a quell’epoca si erano ancora dimostrati tolleranti con i protestanti che si erano diffusi in Austria.
La sua tesi è pretestuosa, giustificazionista e revisionista.
Quindi il Volonté presentissimo si riduce a tre sceneggiati: il primo del 59 è l’Idiota, quindi in epoca pre-bernabei, gli altri due per un totale di 6 puntate. Presentissimi erano pippo baudo, carrà, bongiorno….
Capisco che un fondamentalista cattolico come lei neghi la realtà che non vuole vedere: per lei il solo fatto che si sia parlato anche di altro è la dimostrazione che sia stato trattato in modo aperto ed equilibrato.
Mentre invece negli anni ’60 ed in minor misura negli anni ’70 la cultura italiana era fortemente impregnata di cattolicità, tanto che ci si rendeva conto a fatica che potesse esistere qualche cosa d’altro all’estero.
Il mio sussidiario aveva come prima parte una corposa documentazione, superiore a matematica e scienze, che riguardava la religione cattolica, nell’antologia italiana delle elementari parecchi scritti riguardavano personaggi e racconti della tradizione cattolica, storielle di santi, tutte agiografiche. In un racconto sui bambini della Cina si diceva che quei poveri bambini non conoscevano Gesù: la cosa mi rimase impressa perché per quel che vedevo in Italia mi sembrava impossibile. Mi ricordo di come rimasi colpito dal conoscere un bambino che non aveva fatto la comunione: mi sembrava una cosa impossibile, tutti la fanno. A scuola veniva distribuito regolarmente un giornalino della cattolica Cariplo.
Alle medie l’ora di religione era stata usata per la propaganda contro il divorzio.
Sulla riforma protestante nessuna discussione, solo alcune paginette di storia soffermandosi prevalentemente sulle guerre e della Controriforma ci si soffermava sui risultati e non sui mezzi adottati, sull’inquisizione si sorvolava. Ed infatti la maggior parte delle scarse informazioni che gli italiani ha del protestantesimo viene dal mondo americano, grazie ai film e telefilm e pensa che siano sostanzialmente dei fondamentalisti.
Ultimamente a Piazza Pulita si parlava di chiesa e fede, ma nonostante fosse invitato anche un pastore valdese gli è stato concesso 1’ su 3 ore di trasmissione: evidentemente l’unica fede è quella cattolica.
In un’altra trasmissione a cui era invitato il cardinale Scola questi si è avventurato in affermazioni gratuite sui protestanti, contando evidentemente sul fatto che, come denunciano gli stessi valdesi, i protestanti per l’Italia non esistono e non hanno nessuna visibilità.
Quando si parla di sociale, assistenza la chiesa cattolica c’è sempre tanto che la gente pensa che sia solo lei ad occuparsene.
Di esempi ce ne sono talmente tanti.
E sempre a proposito di testi, forse conoscerai allora “Uomini e civiltà” del pedagogista cattolico Mencarelli, prima ed. 1970. Secondo quanto riportato da Cosimo Scaglioso, “oltre 700 mila preadolescenti italiani, in poco più di quindici anni, hanno studiato storia, nella media obbligatoria, sui tre volumi di Mencarelli”.
E cosa scriveva Mencarelli, della Riforma e di Lutero?
“Il pretesto fu dato dal commercio delle indulgenze ne quale era degenerato un invito di Leone X, della famiglia dei Medici, all’ampliamento e all’abbellimento della Basilica di San Pietro. Particolarmente in Germania, persone prive di scrupoli avevano dato luogo a un vero e proprio mercato. Di qui le critiche e gli scontenti.”
Ah, chiaro, era stato frainteso, il povero papa Medici. E poi i tedeschi si sa che sono dei furbacchioni che fatta la legge trovano l’inganno. Non mi capiscono e comunque è tutta colpa della Merkel, si vede proprio che ha studiato dai salesiani.
“A questo punto Lutero fece affiggere nella Chiesa d’Ognissanti nella città di Wittenberg le sue tesi, nelle quali, tra l’altro, dichiarava che l’autorità del Papa non ha origine divina. Era il 17 ottobre 1517.
Leone X provvide allora a chiamare a Roma il monaco agostiniano perché esprimesse le ragioni del suo comportamento. Lutero non accettò l’invito, anzi insistette più apertamente nella sua ribellione. E il Pontefice si decise a scomunicarlo (1521). Il monaco, per tutta risposta, dette alle fiamme la bolla papale. Il principe di Sassonia si schierò apertamente dalla sua parte. Ed ebbe così inizio uno scisma, il più grave che la Chiesa abbia mai subito: venivano infatti toccate dalle tesi luterane le verità affermate dalla Chiesa (non era quindi solo il costume ad essere discusso).”
E certo, ci sono le verità della Chiesa, e c’è un tipo ribelle e anche maleducato che non risponde agli inviti di andare a spiegarsi, perché lo sapevano tutti che con il papa si poteva parlare liberamente, uomo di larghe vedute, già.
@ Sandra. In vista dell’eventuale adozione mi sono passate tra le mani decine di testi e in nessuno, ripeto nessuno ho trovato qualcosa di scorretto. Non conosco il Mencarelli, Comunque nel brano da lei citato non trovo nulla da censurare veramente; dal fanatico bigottone sono usate perfino le espressioni “DEGENERATO” e “PERSONE PRIVE DI SCRUPOLI” per qualificare il commercio delle indulgenze.
Comunque mancano due precisazioni:
1) All’inizio: PRETESTO. Sì, Lutero aveva da anni un grosso problema interiore: non riusciva a mantenersi casto e temeva di andare all’Inferno; anche la sua “vocazione” monacale pare fosse stata originata da un voto fatto per invocare la salvezza da un fulmine. Per cui il suo non era semplicemente un appello alla “libertà di coscienza”, ma una soluzione ai suoi assilli: come essere GIUSTIFICATO davanti al tribunale di Dio, essendo larghissimamente manchevole? Da qui la sua teoria della GIUSTIFICAZIONE PER LA SOLA FEDE: nessuno può essere santo ( figuriamoci rispettare il voto di castità ); per cui basta confessare umilmente a Dio la propria insufficienza, ottenendo un perdono che è per pura grazia, non per raggiunta santità ( GIUSTIFICAZIONE FORENSE, cioè solo esteriore: “mi appello alla clemenza della corte” ). l’uomo così è SIMUL ( insieme ) JUSTUS ET PECCATOR. Sullo sfondo una concezione nettamente pessimistica-agostiniana, che faceva di per sé la problematica del primissimo Protestantesimo ancor più medievale di quella del papato di Roma, in cui dominava invece la cultura umanistica, aperta al mondo antico e di fatto, fomite di una condotta morale molto rilassata. Di fatto però il concetto di “libera interpretazione delle Scritture” pose le basi per il futuro sviluppo del liberalismo. Per quanto mi consta, attualmente è larghissimamente dominante il PROTESTANTESIMO LIBERALE, per il quale la problematica iniziale di Lutero è del tutto in non cale. I Valdesi mi sembrano addirittura più intenti alle istanze di sinistra “politicamente corrette” che a quelle della spiritualità.
La protesta di Lutero fu “pretesto” anche socialmente perché diede sfogo alle istanze nazionalistiche dei Tedeschi ( una specie di “Roma ladrona, la lega non perdona” ). Ne nacque un turbine di agitazioni politiche, tra cui la rivolta dei contadini, contro cui Lutero si scagliò, invitando i principi a stroncarla senza pietà con le armi, come di fatto avvenne a Frankenhausen. Tra l’altro Lutero era così modernizzante da dare del pazzo a Copernico.
2) Le verità affermate dalla Chiesa. Il prof. Mencarelli avrebbe potuto scrivere “quelle che la Chiesa riteneva verità”.
Le sarei grato se mi ridesse i riferimenti di Denscher “Storia criminale del cristianesimo”.
Io sono partita dalla tua frase:
“…molti manuali di storia: in nessuno, ribadisco NESSUNO la Riforma Protestante era trattata in modo malevolo, edulcorato o riduttivo”
e ho proposto un testo di storia delle scuole medie inferiori in uso negli anni 70. Dove è evidente la manipolazione. Il mercato delle indulgenze non inizia con Leone X, dato che era stato denunciato un secolo prima dal boemo Jan Hus, scomunicato prima, e bruciato poi. Quindi non c’era alcun fraintendimento sull’invito, come il Mencarelli cerca di veicolare. Non mi interessa fare l’apologia di Lutero, se ne può dire quello che si vuole, soprattutto per dettagli teologici. Ma alla battaglia contro i contadini non partecipò solo la nobiltà protestante, ma anche quella cattolica (dal che emerge come la Chiesa cattolica si allea con gli eretici per questioni di potere).
Non ho riferimenti alla Storia criminale dato che non l’ho mai letta, mi spiace.
Flo
Lei non è assolutamente un giudice imparziale ed equilibrato. Lo ha dimostrato ampiamente in ogni suo intervento ed anche in questo: lei è un giustificazionista e negazionista, lei utilizza la storia pretestuosamente per legittimare la sua visione del mondo, ed è un tifoso della chiesa cattolica.
Il fatto stesso che lei dichiari che per lei quei testi sono corretti dimostra quanto in realtà quei testi siano di parte perchè quella è la sua particolare visione della storia.
Lutero fu a Roma prima dell’affissione delle sue tesi e ne fu sconvolto e disgustato, mentre il suo “storico” ha addossato alla Germania la causa del disgusto. Visto che le piacciono i film poteva vedersi il bel film recente su Lutero, ma evidentemente è per lei inaccettabile perché fatto da tedeschi e la storia vera per lei è solo quella cattolicamente orientata.
Trento era un principato vescovile cattolico, circondato da principati vescovili e territori cattolici: non era un territorio neutro vicino alla Germania. Il principato vescovile cattolico di Salisburgo era molto più vicino alla Germania. La sua tesi sulla scelta di Trento è solo giustificazionista e pretestuosa. Se avessero voluto una riconciliazione potevano scegliere anche Vienna visto che all’epoca gli Asburgo erano ancora tolleranti coi protestanti che infatti si erano diffusi all’interno del territorio austriaco. C’erano anche i principati vescovili della Baviera.
Le rivolte dei contadini contro le oppressioni del potere aristocrazia-clero furono una caratteristica del medioevo e dell’epoca, in Austria ve ne furono diverse in quell’epoca sanguinosamente represse, ma lei ricorda solo quella legata a Lutero.
C’è un abisso tra la storia che viene insegnata nelle nostre scuole, acritica e agiografica e quella di livello universitario, ma c’è anche una notevole differenza tra la storia raccontata in Italia e quella che si trova nelle altre nazioni (basta vedere wikipedia): qui i vincitori si sono fatti la loro storia agiografica.
Io, del tuo scritto, ho appena interpretato che tu stesso definisci il catto-cristianesimo una c’agata coi controfiocchi.
@ Martin L’Utero. Come spesso accade, i suoi interessi si concentrano sotto la cintura dei pantaloni.
@Florenskij
No, dai. Non ti riesce il sarcasmo.
@ Florenskij
C ome volevasi dimostrare:
A vresti un gran bisogno di …
P oi, a legger vertical ti invito,
R ozzo e bruto inquisitore
A ffinché al posto suo, possa usare almeno il dito.
@Florenskij
La colonizzazione cattolica nelle scuole avviene attraverso l’azione degli insegnanti di R.C.: quando venne organizzato il famigerato Family Day, vennero mobilitati dalle curie a favore di quella manifestazione, e condussero una accanita campagna nelle classi per l’astensione in occasione del referendum sulla legge 40. Quanto alla televisione di Bernabei, forse l’età – suppongo lei abbia più o meno la mia – vela il passato di nostalgia: ricorda la ferrea censura di quel tempo (che ci sia anche adesso, non è una attenuante) ?
@Florenskij
Protestantesimo, matrimonio ecc… non ti è mai balenata l’idea che forse, dico forse, quelle sono puttanate a prescindere? O che siano trattate per quel che sono oggettivamente? Non mi diventerai mica un complottista?
Io non so realmente quanto poi influisca l’indottrinamento della religione cattolica sul fatto che uno da adulto resti un vero cattolico oppure no.
Nella scuola ti inculcano anche materie come la chimica. Ma pochi poi da adulti continuano a studiarla o ad interessarsi ad essi. Si potrebbe dire lo stesso di materie come la storia, la matematica o la filosofia.
Secondo me non basta che ti inculchino una religione quando sei bambino per far sì che poi uno diventa religioso anche da adulto. Devono ricorrere almeno altri due importanti fattori, e cioè:
1) Il carattere. Per la religione ci vogliono persone che non si fanno tante domande. Le persone logiche che fanno dei ragionamenti logici tendono a perdere la religiosità.
2) L’ambiente in cui uno vive. Le persone che sono circondate da altre persone religiose tendono a diventarlo anch’esse per non essere escluse dal gruppo.
Aggiungere anche:
3) essere tradizionalisti. Le persona con indole tradizionalista tendono a diventare molto religiose.
Massimo, sagge parole le tue. Anni fa a Lourdes un prete commentando la via crucis alla dodicesima stazione (la morte in croce) disse testualmente: “Se ci facciamo tante domande, si va a finire che non si crede più!”.
La massa degli adulti credenti non solo non si pone domande, ma se ne giungono all’orecchio e al cuore di quelle che iniziano a rodere, tendono a rimuoverle assopendo la coscienza col sapere dell’altrui autorità. E con ciò si dimostra che la massa dei credenti è un gregge immenso di pecore umane. Da non sottovalutare poi la paura soggettiva concreta di un destino eterno di dannazione in un incendio inestinguibile, dove pompieri e pompe stanno a guardare per un di più di paradisiaca felicità divina. Incredibile? Ma vero.
si potrebbe rinunciare del tutto alla scuola. E magari bere la nostra urina!!
la seconda cosa l’ha mica detta un consulente (o qualcosa del genere) dei 5 stelle?
Si chiama Vanoli, è iscritto al meetup Lombardia, si era anche espresso sui danni dei vaccini, ma mentre Grillo riportava in un post del 2007 come i vaccini fossero all’origine dell’autismo, per quest’altro genio provocano … l’omosessualità (che per lui è una malattia).
w w w.beppegrillo.it/listeciviche/author/giovanni-paolo-vanoli/#profile-recent-actions
quale di preciso?
perchè ho fatto tutti quelli che hanno fatto i miei amici, ma non tutti sono omosessuali 😆
sospetto l’epatite A 😛
(fossi in lui, mi preoccuperei del fatto che sua moglie a 70 anni ha “il ciclo”… più probabilmente si chiama “cancro”…)
pare che sia anche scivolato sulla pericolosità del monossido di diidrogeno…. Li scelgono proprio bene (eppure era già tutto su internet!, se Crimi avesse voluto fare una verifica, prima di imbarcare lo scilipoti lombardo)
“Vito Crimi
Gian Paolo, come mai non hai una foto nel tuo profilo? Prima metti una foto, fatti riconoscere… E’ un meetup di lavoro, non è un sito non è una vetrina, chi viene qui viene per lavorare sulla lista civica della Lombardia per le prossime regionali… e dovrebbe essere almeno residente in Lombardia…
Nov 10, 2012 8:39 AM
Vito Crimi
LOMBARDIA 5 STELLE
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/author/giovanni-paolo-vanoli/
Oct 26, 2012 8:05 AM”
Si era già fatto riconoscere!!! E’ che Crimi i cialtroni non li sa proprio riconoscere.
il monossido di diidrogeno è davvero una brutta bestiaccia, fa un sacco di vittime! 😆
secondo me, a far delle selezioni ragionate, non ne trovavano così tanti (di fenomeni)
Sandra
Kaworu
Hahahahahahahaha 😀 hahahhahahaha ma come fa uno a essere cosi scemo!
E sono questi i famosi grullini che dovrebbero salvare il paese? 🙂
@ Florenskij
Trovo singolare l’affermazione che la riforma luterana sia nata dall’incapacità del suo iniziatore a mantenersi casto. Lutero era personalità profondamente religiosa, e in lui era fortissimo un bisogno di limpidità e certezza nella vita interiore e nel rapporto con Dio. Le accuse di condotta disordinata sono riconducibili alla polemica antiluterana.
P.s. Preciso per i commentatori che non sono luterano nè altro; sto solo puntualizzando alcune affermazioni a mio avviso storicamente infondate.
@ Augusto
Ma con le dissipazioni di Leone X e le perversioni dei Borgia, gli viene automatico attingere alla
propaganda antiluterana per non soccombere.
Piuttosto, come era la disputa con Erasmo sul Libero o Servo Arbitrio che non ricordo.
Sono anzianotto anch’io.
Papa (ufficiale): A chi geova tagliares la conoscenzas.
Segretario: Giova non “geova”.
Papa (ufficiale): Ma perchè questo es siempre pronto a romperme los marrones.
Papa (emerito): Eh eh eh eh…..
“A chi giova tagliare la conoscenza”. Io penso che si possa dare un’unica risposta concreta. E cioè: giova a chiunque ne ha paura. Giova cioè a qualsiasi Potere che non fondandosi sulla caratteristica più propria dell’umano, la soffoca, la combatte, la tradisce come contropotere al Potere dell’ignoranza, della paura, dei soldi, il quale stabilisce sulla forza ciò che è verità, ciò che è legge, ciò che è giustizia.