In tempi di crisi è difficile aumentare il proprio reddito. La Chiesa cattolica ci è però riuscita. Grazie all’aumento della pressione fiscale, l’ultima somma ricevuta quale Otto per Mille del gettito Irpef è passata da 1 miliardo e 118 milioni di euro circa del 2011 a 1 miliardo e 148 milioni circa per il 2012. Non sono aumentati i sottoscrittori, è aumentato il gettito Irpef. Un meccanismo così distorto deve essere posto urgentemente in discussione, ora più ancora di prima. Qualcuno comincia a farlo. Ma anche all’estero si discute dei costi pubblici della Chiesa, non solo di quella cattolica.
In Italia la commissione paritetica, prevista dalla legge 222 del 1985 e composta da rappresentanti del governo e della Cei, non ha mai sentito l’esigenza di rivedere l’importo e il meccanismo dell’8×1000. Non sembra strano, visto che da parte statale ci sono figure di provata vicinanza al Vaticano come il giurista e opinionista di Avvenire Carlo Cardia.
Da anni l’Uaar è tra le poche associazioni che cercano di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni per ottenere un sistema dell’Otto per Mille finalmente più equo, puntando infine a superarlo completamente. Anche altre realtà come i radicali sono molto attive su questi fronti. Proprio per tentare di smuovere la situazione, i radicali hanno presentato il 10 aprile 6 quesiti referendari in Cassazione, anche su temi laici. Oltre al divorzio breve, uno riguarda per l’appunto la “libertà di scelta” sulla destinazione dell’Otto per Mille, per abrogare la parte dell’articolo 47 della legge 222 del 1985 che consente di ripartire le scelte non espresse in base a quelle espresse. Meccanismo che favorisce di fatto la conferenza episcopale: visto solo circa il 40% dei contribuenti esprime una scelta e più dell’80% di queste scelte è proprio a favore della Chiesa cattolica. Ciò fa in modo che la restante quota, in questi anni quindi più della metà, sia ripartita in base alle scelte espresse. È da ritenere che la Chiesa sia favorita dal battage mediatico e dalla mancanza di concorrenza da parte di Stato e altre confessioni (cui non è dato spazio), ma anche dalla capacità di mobilitazione delle parrocchie e dalla benevola collaborazione di intermediari come i Caf. Con la proposta dei radicali le scelte non espresse rimarrebbero allo Stato, invece di finire quasi tutte alla Chiesa cattolica.
Già nel 1977 i radicali raccolsero le firme necessarie per il referendum al fine di abrogare il Concordato, con una campagna che ottene il consenso di una larga fetta dell’opinione pubblica. Ma la Corte Costituzionale nel febbraio del 1978 non consentì la consultazione perché il Concordato è un trattato con uno stato estero, il Vaticano.
Anche a livello istituzionale qualcosa si muove, almeno per la quota che finisce allo Stato. Il Sole 24 Ore segnala che l’Otto per Mille destinato allo Stato sarà distribuito in maniera più trasparente e veloce. Le risorse verranno divise in maniera eguale per i quattro settori contemplati: lotta alla fame nel mondo, assistenza dei rifugiati, salvaguardia dei beni culturali e soccorso per calamità naturali. Si andrà così, almeno queste sono le intenzioni, a destinare i fondi sulla base di criteri più stringenti, rispetto all’eccessiva liberalità degli anni scorsi o per tappare i buchi di bilancio. Per esempio, quasi 182 milioni di euro sono finiti l’anno scorso in gran parte alla Protezione Civile e ai suoi “grandi eventi”, tra cui diversi proprio religiosi. Il governo di Mario Monti si era mosso per destinare l’Otto per Mille statale a finalità diverse solo nel caso di eventi straordinari: la proposta dopo il vaglio alla Camera non ha fatto in tempo a passare in Senato. La commissione speciale della Camera, che sta sbrigando gli affari correnti, propone l’obbligo di reintegrare i fondi che il governo stornerà per scopi non previsti.
Una proposta di legge del deputato Davide Mattiello (Pd) punta a specificare che i fondi di competenza dello Stato siano utilizzati anche per scopi di interesse “culturale” e per “valorizzazione ed ammodernamento del patrimonio immobiliare scolastico”. Ciò alla luce della condizione critica di molte scuole pubbliche in Italia, in questi anni di tagli per le scuole statali e di favore a quelle private. Occorre tuttavia prestare attenzione, perché grazie alla legge 62/2000 anche le scuole private possono bizzarramente usufruire della definizione di “scuola pubblica”.
Non solo in Italia, ma anche all’estero gli attivisti laici si battono per l’abolizione dei privilegi a favore delle confessioni religiose. In Austria è stato proposto un referendum per abrogare proprio il Concordato del 1933 con la Chiesa cattolica, che garantisce generosi sussidi di Stato. Sistema che poi è stato ampliato in un multiconfessionalismo che riconosce privilegi a 14 confessioni religiose. I promotori scrivono: “Ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole, ma la religione e la credenza personale dovrebbero essere una questione privata e non sostenuta dallo Stato”. La consultazione si svolgerà dal 15 al 22 aprile e vede l’opposizione delle organizzazioni cattoliche. Il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, è contrario e fa riferimento al “diritto fondamentale” della “libertà religiosa”, che “dà alle religioni il diritto di articolarsi in pubblico”. Non si comprende perché la “libertà” religiosa debba comprendere, oltre all’ovvia libertà di credere e di manifestare, l’invadenza in ambito pubblico a scapito di chi non segue certi dogmi e la pretesa di drenare denaro allo Stato nel suo complesso e a chi non appartiene a queste confessioni.
L’Austrian Freidenkerbund (i liberi pensatori austriaci), hanno snocciolato i tanti privilegi delle chiese, come l’esenzione dalle tasse, i finanziamenti alla scuola religiosa, l’influenza nei consigli di amministrazione nella radio e nella televisione. Ancora in piedi e a spese di tutti, nonostante la percentuale di cattolici sia calata dalla quasi totalità al 66% della popolazione nel corso degli ultimi decenni.
Anche in Romania i laici contestano i privilegi di cui gode alla Chiesa ortodossa. In particolare, una proposta del parlamentare dei verdi Remus Cernea punta a orientare il sistema sul modello tedesco, con una tassa di religione a seconda della confessione di cui si sceglie di far parte. Secondo il deputato, si risparmierebbero 70 milioni di euro l’anno, visto che ora i finanziamenti sono a discrezione del Parlamento, che favorisce gli ortodossi. La Romanian Humanist Association, che sostiene la modifica, lamenta che diversi politici abbiano offeso pesantemente Cernea con epiteti quali “animale”. Cernea ha del resto anche ricevuto minacce da ligi difensori dell’ortodossia.
Come tanti cittadini in Italia, auspicando che il sistema dell’8×1000 venga abolito in modo che ognuno sia libero di finanziare o meno la propria confessione religiosa, chiediamo intanto che il parlamento modifichi immediatamente il criterio di distribuzione, intervenendo sull’art. 47 della legge 222/85 in modo che le scelte non espresse non siano distribuite in proporzione alle scelte espresse ma rimangano allo Stato. Chiediamo inoltre che il Ministero dell’Economia e delle Finanze dia il via a una seria, vera campagna informativa sui canali Rai promuovendo la firma per lo Stato, illustrando gli scopi a cui le somme introitate saranno destinate e gli interventi realizzati nel 2012 a sostegno delle calamità naturali. Siamo infatti nell’ennesimo paradosso italico a favore della Chiesa, in cui nemmeno la tv pubblica — già massicciamente embedded a favore della Chiesa — non fa nemmeno completa informazione su come funziona l’Otto per Mille e su quali scelte il cittadino può fare. Gli unici spot sono quelli della Chiesa cattolica, focalizzati unicamente su storie di parroci attivi nella solidarietà, e senza rendere conto che gli interventi caritatevoli sono una parte minima della quota incamerata dalla Chiesa.
L’insofferenza verso i privilegi delle Chiese cresce. Quella cattolica, in Italia, è il più grande proprietario immobiliare del paese. Ci rendiamo conto che, con la secolarizzazione crescente, i fedeli non danno più i contributi di una volta, tant’è che quelli volontari per i sacerdoti sono in calo e si fa campagna proprio per spingere sulle offerte per il sostentamento del clero. Ma le Chiese, come ogni organizzazione privata, dovrebbero contare esclusivamente sui contributi dei propri fedeli. Il papa dice di sognare una Chiesa povera. Noi no. A noi basta una Chiesa che non si arricchisce ulteriormente con i nostri soldi
La redazione
“…Il papa dice di sognare una Chiesa povera. Noi no. A noi basta una Chiesa che non si arricchisce ulteriormente con i nostri soldi.”
Comunque, di regola, la chiesa dovrebbe essere povera, come andava predicando il suo ispiratore.
però se restituissero anche il maltolto non sarebbe male – che ne dici ?
Si certo, com e chiedere al cane di ridarti la bistecca.
Ma al cane, se ti frega la bistecca, puoi regalare anche il bastone; perchè alla
chiesa non puoi?
io sono contento se il mio prossimo è felice: basta che non lo sia alle spalle mie e di altri
per cui se la Chiesa si arricchisce autofinanziandosi, buon per lei
se i fedeli della Chiesa sono felici se la Chiesa è povera, buon per loro
non è mio compito dire agli altri come realizzare la propria felicità
come detto, basta che non lo facciano alle spese di altri
Ci sarebbe da discutere, in generale, sul fatto che sia così giusto che qualcuno si arricchisca oltremisura con tanta gente al mondo che muore di fame, specialmente per un’istituzione come la ccar che, al di là del reddito, culturalmente sappiamo tutti cos’è. Io ho sempre avuto perlomeno qualche diffidenza per chi ha i miliardi (anche se, certamente, è sicuramente molto meglio che ci si arricchisca con i propri mezzi che con quelli degli altri). Ma questo è un discorso molto politico.
E poi bisogna chiedersi cosa noi faremmo al loro posto, avendone la possibilità..
In prima lettura quello che dici sembra giusto, ma dopo qualche riflessione sono portato a dire che non lo è.
Sarebbe come dire che se il mago Otelma o qualche suo epigono si arrichisce mediante lo sfruttamento di alcune persone e i suoi “finanziatori” sono felici di farlo va bene così.
No, probabilmente la questione è più complessa.
Però potrebbe essere il primo passo.
“la chiesa dovrebbe essere povera”
la Chiesa Cristiana Evangelica è povera; ma qui si sta parlando della CCAR, la quale è uno stato politico confessionale parassita monarchico assolutistico ed un establishment di potere teocratico, ecc…, la religione del principe ossia del potere per il potere.
Si confonde quindi tra chiese cristiane (evangeliche) e chiesa cattolica (romana) fondata da Costantino tramite il I concilio di Nicea, già al quale concilio la maggioranza delle chiese cristiane non partecipò per vari motivi, uno era l’apostasia ossia l’alleanza con il potere imperiale per il potere (Cesare e Mammona, ecc…).
Non per essere cattivo, ma a volte mi sembra che i tuoi commenti li scriva un “generatore automatico di commenti di spapicchio”. Dove vedi la confusione nell’articolo? Coda di paglia? Ormai l’abbiamo capita la tua opinione. I cattolici sono brutti e cattivi, gli evangelici belli e buoni (immagino tu comprenda in questa categoria anche gli invasati anti-evoluzionismo e anti-abortisti). Forse sarebbe il caso di introdurre qualche aggiornamento al generatore che dici?
😉
Lo stesso lo dovresti scrivere per tutti i sistematici commenti della stampa italiana in cui la CCAR è descritta come fosse una chiesa cristiana (evangelica).
Ti fa strano solo perché sono l’unico che lo scrive e lo spiega, non c’è un mio commento che sia uguale all’altro, non può essere generato automaticamente.
Quello che è generato automaticamente perché impresso nella mente degli italiani è che la CCAR rappresenti la chiesa universale!
Quello sì che è un incommensurabile svarione.
Peggio che automatico: è una reputazione pregiudiziale, un pregiudizio ed un preconcetto culturale, sistematico, una tara di regime italiota.
spapicchio
Saranno anche legittimi i tuoi argomenti, ma è sbagliato il luogo:
spiegare su un sito di atei quanto è pessima la chiesa cattolica
è come sfondare l’invisibile porta aperta.
Temo che in findo in fondo anche agli uaarini stia bene reputare e far reputare la CCAR come unica chiesa cristiana universale
A pensar male si fa peccato, ma ….
corrige
in fondo in fondo
@spapicchio
penso che tu ti stia sbagliando
ad esempi a Bologna il circolo Uaar collabora da anni con la Chiesa Metodista Valdese nella Rete Laica Bologna (vedi battaglia per il registro del testamenti biologici) e nel comitato per il referendum del prossimo 26 maggio per la scuola pubblica laica (le riunioni le facciamo nei locali di tale chiesa)
e c’è pure qualche componente cattolica anticoncordataria
@ Roberto Grendene
sì, questo mi fa piacere, dove c’è riconoscimento del principio democratico e Stato di Diritto Costituzionale (nonconfessionale) si vive; anche per questi motivi da tempo sostengo l’Uaar e le associazioni che promuovono la conoscenza e la libertà di pensiero laicaìi e senza condizionamenti confessionali pur tollerando anche le diverse religioni e la pluralità.
Ma quel che conta è che funzionino lo Stato di Diritto e la Democrazia costituzionale parlamentare eccetera, autentici.
@ Roberto Grendene
Da tempo sostengo l’Uaar e le associazioni che promuovono la conoscenza e la libertà di pensiero, laici e senza condizionamenti confessionali pur tollerando anche le diverse religioni e la pluralità di vedute.
“la chiesa dovrebbe essere povera”
Bene. diamogliene l’opportunità e abroghiamo l’8X1000.
@MASSIMO
La Chiesa certamente non è nelle mie simpatie, ma ricordo sempre che articolo 7 , otto per mille ecc. … non possono essere imputate alla Chiesa alal Santa Sede ecc, ma allo Stato italiano. Almeno, noi italiani dobbiamo prendercela con lo Stato nostro invece di ripetere come un mantra che abbiamo la Costituzione più bella del mondo.
Spapicchio
Le chiese evangeliche non sono proprio così povere, dovrebbe dire meno ricche della chiesa cattolica, con, però, differenze anche sostanziali tra loro.
In Germania Carsten Frerk ha indagato sulle ricchezze delle due chiese principali giungendo ad una stima di un patrimonio immobiliare della chiesa evangelica luterana di 230 miliardi di €, mentre per la chiesa cattolica, che storicamente è stata chiesa di minoranza per 500 anni, di 270 miliardi di €.
La cattolica Caritas tedesca gestisce circa 50 miliardi di € con 1.2 milioni di dipendenti, l’equivalente luterana di meno, ma resta comunque significativa.
Dalla Kirchensteuer la chiesa cattolica riceve annualmente circa 5 miliardi di € contro i 4 della chiesa luterana, considerando poi le sovvenzioni dallo stato per varie ragioni arrivano insieme complessivamente a 17 miliardi di €, di cui 10 alla chiesa cattolica.
Diverso il discorso per i valdesi, ma anche loro possiedono ospedali, centri culturali e alberghi.
Certe chiese americane protestanti riescono ad accumulare notevoli ricchezze e ad avere grosse disponibilità finanziarie.
Il referendum è utilissimo se lo si vince e non è inutile ma fortemente dannoso se lo si perde.
Se in italia abbiamo ancora l’ istituto dell’ ergastolo lo dobbiamo anche ai radicali che in un periodo di grossa emergenza criminale indirono un referendum per abrogarlo, e naturtalmente nonostante l’ inmpegno delel forze progressiste , fu perso (ed non per il quorum) . Ma al di là delle polemichge contro chi ha svilito lo strumento del referendum il problema attualmehte è : che adesso si sfrutta il mancato quorum stoppare un referendum e ciò è molto facile . Dobbiamo “ringraziare” Fukushima se il referendum sul nucleare di 2 anni fa fu vinto (anche se sull’ acqua pubblica la mobilitazione fu forte ) .
Qui beninteso non si tratta di non fare le battaglie ma di scegliere un terreno e degli strumentri coin i quali le battagli si possono vincere più facilmente . Io ritengo che affrontare la battaglia su un terreno dove è particolarmente difficile vincere sia stupido e che l’ esito del referendum sulla procreazione assistita (oerso sul quorum) sia stato molto controproducente per le lotte per la laicità in Italia .
Quindi lottiamo per abrogare l’ 8 x 1000 ma attenti a darci la zappa sui piedi con un referendum dove con grande probabbilità il quorum non lo si raggiunge.
Cari amici dell’UAAR vi siete accorti di quanta poca credibilità gode ormai la chiesa? una volta bastava la parola di un prete, e tutti la prendevano per oro colato, adesso da un po’ di tempo per rastrellare l’8×1000 i preti sono costretti a dire: “chiedetelo a loro……. chiedetelo a questo o a quello …. proprio come le persone considerate balliste, a cui nessuno crede più, quando dicono qualcosa devono sempre per farsi credere portare anche la conferma di altre persone, con questa pubblicità hanno toccato il fondo dimostrando che la loro parola non conta più niente
Sta di fatto che dopo i timidissimi interventi di qualche giornalista sulla questione
del pagamento dell’IMU da parte della chiesa, a un anno di distanza tutto è tornato
al silenzio tombale.
La chiesa, la ‘grande horizontale’, si è defilata con immensa faccia tosta e cinismo
da qualsiasi impegno nella situazione attuale. E la piazza è sempre piena di boccaloni,
estasiati da chico1 che augura ‘buon pranzo’ a mentecatti che faticano ad arrivare
a fine mese, però confortati dal poter contare sul piatto di zuppa calda della caritas…
le chiese cattoliche e non (intese come edifici) , dovrebbero essere fatte solo di quattro muri un tetto, con all’nterno solo le sedie di legno per i fadeli, senza ori, quadri e tutto quello che i preti da sempre hanno immagazzinato, privando il popolo del dovuto benessere e affamandolo con le loro spese pazze per costruire chiese e castelli, proprio come i re. Se così fosse, non essendoci niente da rubare , dovrebbero restare aperte anche di notte per i poveri senza casa, questa è la chiesa povera non le stronzate di questo papa, eletto apposta per imbrogliare doppiamente i fedeli, facendosi vedere umile col culo seduto su un trono d’oro. Pensate se tutto il capitale speso per costruire chiese e palazzi come castelli solo per il clero, fosse stato speso per il benessere del popolo costruendo scuole, ospedali, asili , ricoveri e tutto quello che può servire per sviluppare il bebessere facendo riforme invece di bloccarle, pensate che bel mondo ci sarebbe, invece il popolo è sempre stato tenuto ignorante per tenerlo in pugno, è stato talmente abituato a essere sottomesso che ancora oggi si inginocchia davanti a questi imperatori anche se sono sempre più in via di estizionene, aspettiamo il ricambio di generazione, una volta morti gli anziani per fortuna la maggior parte dei giovani se ne frega.
mi moglie è africana – anche se vive in italia ormai da più di 20 anni – comunque sia quando sento quelli della CCAR parlare di povertà mi ribolle il sangue !
A proposito di iniziative legislative sull’ 8 x 1000
segnalo questa , noin citatta nell’ ultimissima
senato.it – Senato: DDL presentati dal Gruppo Misto (SEL che avendo 7 senatori è nel gruppo misto)
http://www.senato.it › Home › Leggi e Documenti › Statistiche – Copia cache
15/mar/2013 – 222, in materia di destinazione di una quota dell’otto per mille del gettito IRPEF a diretta gestione statale al … De Petris Loredana ed altri.
non la trovo, puoi essere più preciso?
Forse questo?
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/698663/index.html?part=ddlpres_ddlpres1&aj=no
Mi permetto di suggerirvi un cambio di strategia.
Perché invece di proporre l’uso dell’8×1000 per operazioni di grande profilo etico non proponete semplicemente , insieme al 5×1000, non sia più dovuto?
Risparmieremo un 1.3% di IRPEF, io mi associo subito, ma credo molti altri.
Sarebbe la soluzione ideale.
Ma credo che tra quelli che prendono il 5×1000 ci siano realtà che ancorché
arricchirsi, non siano proprio in grado di sopravvivere.
Si, certo. Ci sono anche parrocchie, giornalini cattolici, oratori e sostenitori delle braghe della madonna fra questi. Quando si tratta di soldi la Chiesa raschia proprio il fondo del barile.
Sono completamente d’accordo. L’8×1000 nasce come una necessità di sostenere il culto religioso. Non vedo per quale motivo se io non credo allora sono obbligato a lasciare la mia parcella allo Stato, come una specie di “obbligo morale per l’incredulo”. In questo contesto chi sceglie la propria confessione religiosa dovrebbe lasciare ANCHE un altro 8×1000 allo Stato per far diventare la legge giusta e non discriminatoria.
certo che come uaar chiediamo l’abrogazione dell’8×1000
lo diciamo chiaramente
(personalmente chiederei l’abolizione anche del 5×1000, ma come Uaar non ha senso schierarsi, non è un istituto clericale)
le proposte per l’utilizzo migliore dell’8×1000 statale sono per far qualcosa di decente già ora, con le leggi vigenti
una richiesta di limitare i danni, in attesa di evitarli del tutto
@parolaio
Mah, guarda, se non fosse un balzello come ora, se fosse del tutto facoltativo e se fossero riviste le destinazioni, inserendovi anche ricerca, istruzione e quant’altro (insomma, se fosse davvero di pubblica utilità) non vedrei nulla di male. Certo, se il risparmio in IRPEF fosse davvero consistente, andrebbe rimosso senza dubbio.
Ma ci sono già destinazioni utili, io il 5×1000 l’ho destinato a un ospedale.
@Diocleziano
Vero, dico solo di applicare i criteri del 5×1000 all’8×1000.
Francesco, questa è per te:
http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_16/papa-chiama-ratzinger-compleanno_e5e7c05e-a68d-11e2-bce2-5ecd696f115c.shtml
******** TG a rete unificata **********
Papa (emerito): Pronten?
Papa (ufficiale): Sto cercando una persona che se chiamas Nito Rincoglio, è una persona anziansas che oggi fa el compleanno, vorrei fargli li augures.
Papa (emerito): Un attiminen, scusaten c’è qualche Nito Rincoglio qui? Ho detten c’è qualche Nito Rincoglio, essere una persona anziana che oggi fare il compleannen. Oh… andiamen, c’è un Rincoglio Nito anzianen qui che oggi fa il compleannen……. Mah! Mah! Un attiminen ma oggi essere il mio compleannen!Brutto fetentonen se riesco a scoprire chi sei, ti ucciden!!!.
Papa (ufficiale): Ah Ah Ah! Io son meglios de Bart Simpson e lui es peggios de Boe.
Segretario: Devo dire che stavolta ha esagerato.
Papa (ufficiale): Uffas, che rompimarrones.
DE HI HI HOOO MIIIIITICO!!!
Anche tu fan dei Simpson?
come prendono in giro il papa i Griffin però…..
Certo, sono un fan dei Simpson e anche dei Griffin.
Se proprio non si può\vuole eliminare un finanziamento pubblico alle religioni, per via dei concordati, Io sono per il sistema tedesco: chi VUOLE finanziare una confessione religiosa si iscrive ad apposita legge e paga la sua bella decima in busta paga, chi NON VUOLE finanziare alcuna confessione religiosa non si iscrive e non paga la decima.
Chiaro, semplice e trasparente dove ognuno può scegliere VERAMENTE cosa fare.
Ora come ora:
– se non firmi viene diviso con sistema aumma aumma
– se firmi per lo stato, di riffa di raffa, sempre alla solita confessione finisce
Quindi tocca firmare per la confessione “meno peggio”…. leggi i valdesi.
e’ esattamente la posizione dell’Uaar, vedi 27 TASSA DI RELIGIONE:
http://www.uaar.it/uaar/tesi/obiettivi
sulla scelta “meno peggio” rispettabile la tua, ma anche i metodisti valdesi usano parte dei fondi per il loro patrimonio (chiese e altri edifici, librerie, riviste di protestantesimo…) mentre lo Stato negli ultimi due anni ha destinato i fondi per utilizzi laici: ripianare il disavanzo pubblico, prevenzione incendi, calamità naturali (tranne 200.000 euro nel 2012 per la basilica d’Assisi, provvedimento approvato dall’intesa Finocchiaro-Gasparri
http://www.uaar.it/news/2013/01/16/otto-per-mille-statale-2012-risanamento-debito-calamita-naturali/
)
per cui io da qualche anno scelgo lo Stato
(anni fa sceglievo anche io i Metodisti Valdesi, ma penso sia più coerente che si autofinanzino anche loro)
Anche il sistema tedesco prevede finanziamenti dallo stato extra Kirchensteuer e pagati da tutti (ora di religione, finaziamenti a scuole, asili, ospedali e gli stipendi a preti e vescovi, contributi all’edilizia ed alla caritas). Sono stimati pari a 8 miliardi di € complessivamente tra le due chiese, oltre ai 9 miliardi di € della Kirchensteuer.
io abito in un paese in provincia di cremona, lontano dalle zone terremotate, in questo paese c’è una chiesa da sempre con una crepa su un fianco, grazie al terremoto dell’emilia i falsi sono riusciti a farla entrare in quelle danneggiate dal terremoto, la stanno già sistemando, grazie a 250.000 € rubati ai poveri terremotati, dico poveri perchè non vedono l’ora che il papa li vada a trovare e che dica una preghiera per loro. a ognuno il proprio raggio di sole
AAA – ATTENZIONE.
NON lasciate in bianco firma di 8×1000 altrimenti le quote NON firmate vengono suddivise tra il totale delle firme fatte…e dato che la CCAR si prende qualche cosa come il 90% del totale di dichiarazioni firmate…
Il NON firmare equivale a dare un 7×1000 alla CCAR …ed un restante 1×1000 agli altri.
Si possono sempre dare alla repubblica italiota…ma io NON mi fido.
Io ho sempre messo la firma ai valdesi: http://www.chiesavaldese.org/
Almeno l’8 x 1000 lo spendono in progetti utili e NON per finanziare il loro clero.
Ed indovina indovinello (per i mugugnanti italioti)…quale è il soggetto politico che ha proposto la possibilità di destinare l’ 8 x 1000 alla ricerca scientifica ?
DucaLamberti74
Ho il CUD pronto 😀
pur’io 😀
Cercate in rete 8 x 1000 beppe grillo e informatevi.
E sentiamo, i mugugnanti italioti, cosa ne pensano di questa idea ?
Se possibile, rispondete solo in merito alla idea di:
* * * Destinare 8 x 1000 a ricerca scientifica * * *
Oppure proprio NON resistete a dire le solite mugugnate 🙂
DucaLamberti74
“Ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole, ma la religione e la credenza personale dovrebbero essere una questione privata e non sostenuta dallo Stato”
Perché lo stato dovrebbe conformarsi alle vostre credenze private?
E’ proprio la domanda che stiamo facendo a te.
Per di più l’equidistanza dalle religioni è garantita da Costituzione (artt. 3 e 7), quindi pochi cavoli…
Com’è che poni la domanda a noi, che tendiamo ad eliminare ogni mera credenza dalle nostre decisioni, e non a te stesso, che nell’aria delle credenze costruisci tutti i tuoi castelli?
Cercherò di essere più chiaro: perché le mie credenze dovrebbero essere private e le vostre no?
No: perché le tue credenze devono essere pubbliche quando noi non ostentiamo niente?
giuseppe, immaginavo che mirassi a questo e infatti quello che ti ho scritto evita appunto questa obiezione.
Appunto: mi devi spiegare in base a quale metro di valutazione le mie sono credenze da eliminare e le tue no.
Se tu adegui la tua vita alle tue credenze ed io adeguo la mia vita alle mie , perchè tu sei nel giusto ed io no?
@giuseppe
Fallacia dialettica sul senso di “privato” e “pubblico”.
Qui ti sfugge che per pubblico s’intende pagato coi soldi pubblici e privilegiato dallo Stato, non una situazione da URSS.
Ciò detto: batti pure i piedini quanto vuoi…
Fino a prova contraria io e te siamo due privati e le nostre rispettive idee su come dovrebbe funzionare lo stato sono idee private: per quale dogmatica illuminazione le tue idee avrebbero allora valenza pubblica e le mie hanno valenza privata.
Ora, a parte il fatto che i soldi pubblici sono tanto tuoi che miei, mi vorresti spiegare perché, se ritieni che lo stato favorisca alcuni i cittadini italiani ti va bene, se supponi che favorisca altri gridi allo scandalo: non sarai per caso razzista?
Giusè ti rifaccio la domanda: perché le tue credenze devono essere pubbliche quando noi non ostentiamo niente?
@giuseppe
Dimmi quando ho mai scritto che alcuni cittadini debbano essere privilegiati?
O forse ti riferisci ai DIRITTI che prontamente neghi, ma che sono garantiti (in linea teorica) dall’Articolo 3 della Costituzione Italiana e dalla Carta dei Diritti dell’Uomo?
L’uomo chiama diritto tutto ciò che gli piace.
Potrebbe funzionare una comunita in cui tutti i diritti fossero tutelati allo stesso modo?
Sig. Giuseppe, dato che non sussiste più la religione di Stato, la religiosità rimane sostanzialmente una libertà. Lo Stato stesso è tenuto a tutelare qyesta libertà, che va garantita alla stregua di altre libertà, come quella di espressione, per esempio.
Tuttavia, un conto è impedire che un “privato” conculchi le libertà di un altro “privato” con un’azione attiva, altra faccenda è costringere un “privato” a contribuire attivamente affinché l’altro “privato” possa, in qualche modo, vivere positivamente la propria.
Questo significa, facendo un paragone, che esiste la libertà di parola e si può scrivere un libro su qualsiasi argomento, ma non esiste obbligo per alcun editore di pubblicarlo.
Spero di aver soddisfatto la sua curiosità, sig. Giuseppe.
Saluti
@giuseppe
A me piace leggere. Non ne rivendico il diritto a nessuno. I diritti vanno tutelati finché non ledono le altrui libertà.
La domanda è ancora valida.
Marcoz, mi vorresti spiegare chi potrebbe obbligarti a non destinare il tuo 8xmille allo stato?
Come potrebbe la tua libertà di scelta essere limitata in qualche modo?
Se poi un giorno la maggioranza +o- democraticamente eletta decidesse di cambiare unilateralmente le regole del gioco… pazienza.
@giuseppe
Di nuovo il trucchetto retorico/dialettico: dire tutti per confondere tra “tutti quelli sanciti da CDU” e “tutto ciò che può essere chiamato diritto”.
Certo che sei ripetitivo nelle tue non-risposte.
Facciamo così: prendiamo un paio di diritti. Il diritto al giusto processo, il diritto alla difesa e l’habeas corpus. Questi sono tutti. Ora, ti invito a rifare la tua domanda, dato che l’articolo 3 della Costituzione garantisce tutti questi altri, e vediamo stavolta se hai ancora il coraggio di chiamare diritto “solo ciò che all’uomo piace”…
“Marcoz, mi vorresti spiegare chi potrebbe obbligarti a non destinare il tuo 8xmille allo stato?”
Giuseppe, replicavo specificatamente alla sua considerazione “Fino a prova contraria io e te siamo due privati e le nostre rispettive idee su come dovrebbe funzionare lo stato sono idee private: per quale dogmatica illuminazione le tue idee avrebbero allora valenza pubblica e le mie hanno valenza privata.”
Nel mio intervento, sottolineavo la contingenza storica, politica e sociale, cioè una nazione senza “religione di Stato”. Alla luce di ciò (lei parla di illuminazione), possiamo desumere che, evidentemente, la società ha ritenuto, per ora, che alcune idee “private” fossero preferibili ad altre pubblicamente (l’uguaglianza di diritti tra neri e bianchi preferibile alla discriminazione, per esempio), mentre che altre ancora si relegassero alla sfera delle libertà personali. Quindi, bisogna specificare di quali idee parliamo.
La religione, abbiamo visto a quale categoria di idee è stata assegnata, quindi si tratta di ragionare nei termini di un “se… allora…” [certo, lei potrebbe obiettare che la scelta di distinguere idea da idea è a sua volta già un'”idea di scelta”, ma si renderà certamente conto che è necessario essere assiomatici (è questo il “dogma” che lei percepisce, immagino) se vogliamo, a un certo punto, determinare qualsiasi cosa].
Perciò, considerata la premessa, cioè se non sussiste religione di Stato), allora ogni sistema non basato sulla volontà diretta dei singoli* (compresa l’astensione) che finanzi i gruppi religiosi con le casse dello Stato (cioè con le tasche dei cittadini) è, per usare un eufemismo, criticabile.
Fossi in lei, piuttosto che farne una questione “culturale” (la necessità di mantenere lo Stato in qualche modo legato a doppio filo con la religione, forse?), premerei sul tasto più terra teraa del principio di sussidiarietà, che offre qualche scappatoia in più.
Saluti
*sappiamo che il meccanismo della raccolta e distribuzione dell’8xmille è sostanzialmente un sondaggio, non l’espressione delle singole volontà dei contribuenti.
@Marcoz
Se la religione è un’idea, anche il laicismo è un’idea e, di norma, il comportamento degli uomini e guidato dalle idee.
Fino a quando determinate idee, vedi il nazismo, non saranno ritenute dannosa dalla maggioranza, potranno essere liberamente espresse, propagandate ed attuate.
Fatta questa premessa, ti vorrei ricordare che il meccanismo dell’8xmille è stato pensato e fatto diventare legge dello stato dai rappresentanti del popolo regolarmente eletti e che, in base sia alle mie che alle tue idee, andrebbe profondamente rivisto: per me in modo più favorevole alla Chiesa, per te in modo più sfavorevole.
Un sondaggio, interpellando un limitato numero di persone più o meno rappresentativo della totalità, cerca di ipotizzare quale potrebbe essere la scelta di tutti.
L’8xmille non è un sondaggio perché non si rivolge ad un campione, ma alla totalità dei soggetti al versamento delle imposte e chiede loro di esprimersi in merito alla destinazione di una minima parte del dovuto: chi, come nelle votazioni, non esprime alcuna scelta e lascia che siano altri a decidere per tutti, può forse poi lamentarsi se il risultato delle consultazioni non è di suo gradimento?
E vero che talvolta non si esprime alcun voto perché nessuna scelta è di proprio gradimento, ma, visto che una delle opzioni di scelta è lo stato, non mi sembra il tuo caso. Non sarà che tutto questo tuo risentimento deriva dal fatto che così tante persone si pigliano la briga di firmare per la Chiesa e così poche lo stato?
@giuseppe
Come potrebbe essere limitata la mia libertà di scelta? Oh, è semplice. Se io destino allo Stato e lo Stato dirotta, la mia libertà è stata lesa. Non so se fai finta di non capire o se proprio non ci arrivi.
@giuseppe
Ma prendi per i fondelli? La firma allo Stato non garantisce che i soldi rimangano allo Stato. Come te le devono spiegare le cose?
Una ripartizione più favorevole alla Chiesa, sarebbe ancor più sperequativa. Forse sarebbe il caso che fosse proposta. Magari la gente si sveglia.
Sarà che ate darebbe fastidio una diversa impostazione perché con l’adeguata informazione i soldi sarebbero destinati diversamente?
Continui a mettere elezioni e tasse sullo stesso piano. E non mi hai risposto sul fatto se a te farebbe piacere se io decidessi per i tuoi soldi.
Dai, sei un po’ paracu*lo.
@gmd85
Lo stato non dirotta nulla: i rappresentanti del popolo regolarment eletti decinono le priorità economiche dello stato e le attuano.
Costituzione Italiana
Art. 41.
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 42.
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
Art. 43.
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
Giuseppe, come già fa notare Gm85, non è corretto mettere sullo stesso piano due àmbiti, la scelta di un governo e la raccolta erariale, che si basano su presupposti profondamente diversi.
Il criterio di ripartizione dell’8xmille non è formalmente un sondaggio, ma lo è nella sostanza.
Inoltre, non ho sostenuto che l’istituzione dell’8xmille sia stato il risultato di un iter incompatibile con un sistema democratico. Dico solo che è una scelta sbagliata del legislatore – anche se posso cercare di capire il compromesso che rappresenta storicamente – e andrebbe cambiata (senza lamenti da parte mia: io do sempre la mia preferenza, anche se so che vale poco).
Non che a Chiesa e Stato si debba impedire di trovare accordi sulla gestione del patrimonio artistico del territorio (con tutte le cautele del caso), ma spero si comprenda la mia riluttanza a versare somme che in buona parte finiscono sotto la voce “esigenze di culto”. Dico, Giuseppe, l’ultima ostia che le hanno servito potrei averla pagata io, ateo e, soprattutto, anticlericale: non fa strano?
Chiaramente, chiunque la può pensare diversamente – si può persino auspicare la restaurazione dello Stato Pontificio, volendo – e agire affinché un ampio consenso materializzi la propria posizione, se possibile.
Tuttavia, invocare la maggioranza non è sufficiente, perché si sa che non tutte le decisioni di uno stato democratico sono soggette al vaglio dei “più” (con buona pace dei nove cannibali che vorrebbero mangiarsi, per votazione, il decimo).
Comunque, mi rendo conto che tutto ciò fa parte delle inevitabili contrapposizioni sul piano sociale, e che si possano vivere periodi più o meno buoni, ma mai perfetti.
Alla fine, si tratta solo di mettere le carte in tavola e esprimere chiaramente in che tipo di nazione si desidera vivere: in una dove vige una democrazia liberale, in cui lo Stato interviene il meno possibile nella vita degli individui (finanziariamente e non); oppure in una dove lo stato, in maniera pervasiva, impone modelli e attinge alle risorse dei privati sulla base della maggioranza di turno.
@giuseppe
Non so quanto tu t’intenda di diritto, ma lascia che ti spieghi un paio di cose. Innanzitutto, le fattispecie sono diverse. Smettila di equiparare l’inequiparabile
Veniamo agli articoli:
41: essendo la fattispecie non inerente alla tematica in questione, l’iniziativa economica, privata o pubblica che sia, non si riferisce a fondi che hanno già una finalità ben precisa. Se i fondi devono essere utilizati per la finalità X, non possono essere deviati per la finalità Y.
42: ritorniamo sempre al discorso di prima. Lo Stato può utilizzare le sue proprietà come crede. Gli 80 milioni sottratti dal totale, possono esse utilizzati come meglio crede lo Stato. Il restante bene economico derivato dal balzello in questione, no.
43: interesse e utilità generale. Il discorso della destinazione rimane anche qui. E resta da capire che utilità generale abbia una chiesa rispetto magari a un ospedale o a infrastrutture necessarie.
Inoltre, sia nel 42, che nel 43 c’è scritto espressamente, SALVO INDENNIZZO. Qual indennizzo riceve chi vede i suoi fondi utilizzati con finalità diverse da quelle previste?
Domanda: se continui a sostenere che i soldi destinati allo Stato rimangono allo Stato, perché te ne esci con questi articoli per giustificare il passaggio dallo Stato ad altro? Sarà che i soldi non rimangono con certezza allo Stato e tu lo sai bene?
Veramente si conforma alle tue. In quel caso non ti lamenti, eh?
Veramente, se proprio lo vuoi sapere, non si conformano affatto alle mie idee.
Si, fosse per te sarebbe un disastro.
Giuseppe, nessuno ti impedisce di donare i tuoi abiti al clero (anche le mutande) e di camminare a culo nudo per strada.
La libertà personale è intoccabile. Coraggio, dai un esempio a tutti i cattolici.
Non pretenderari che le tue personalissime idee diventino legge dello stato?
Oddio… c’è una legge che vieta di andare nudi per strada…
Potrebbe chiede l’eccezione religiosa. 😆
Chiederò, per farti piacere, dispensa per infermità mentale.
Non devi fare piacere a me, eh 😀
@giuseppe
Le tue personalissime idee però le vedresti bene come leggi di Stato, eh? 😉
Si, le mie personalissime idee le vedrei bene come leggi di stato:
– a nessuno deve mancare il necessario per vivere;
– la casa è di chi l’abita;
– la terra di chi la lavora;
– i profitti delle fabbriche vanno divisi tra gli operai;
– solidarietà solo dove non basta la sussidiarietà…
… e tante altre piccolezze del genere…
E non venirmi a dire che la Chiesa dovrebbe distribuire i suoi beni ai poveri perché non è così che funziona.
@giuseppe
La chiesa può tenersi i suoi beni. Basta che non ne pretenda altri.
Adesso conciliami queste tue affermazioni con quelle sul reddito nell’altra news.
Come sarebbe possibile attuare quello che dici se la Chiesa italiana è composta da italiani ed i suoi beni sono in Italia?
Non è per svicolare, ma se mi accenni all’altra news proverò a riponderti.
@giuseppe
Peccato che la Chiesa NON sia SOLO italiana, di più perché si colloca finanziariamente come Stato Estero (difatti tutte le volte che lo IOR è stato indagato s’è nascosto dietro l’extraterritorialità).
Ergo mi sa che l’unico che qui sta svicolando sei solo tu.
La Chiesa italiana è composta da italiani? Tutti tutti? E se anche fosse? Che razza di motivazione sarebbe? O_o
L’altra news te la ricordi benissimo. Si parlava di reddito e di come lo vorresti redistribuito in percentuali che definire draconiane sarebbe u garbato eufemismo.
@FSMosconi
Peccato per le tue idee che la Chiesa italiana (quella a cui va l’8xmille) è italiana e composta da italiani
@giuseppe
Non è una motivazione valida. fammi capire, la territorialità (ed è da verificare che gli introiti rimangano effettivamente tutti ) sarebbe motivazione valida a pretendere sempre di più?
Perché pretendere sempre di più? Basterebbe che gli italiani non firmassero per la scelta dell’8xmille ed alla favore della Chiesa, ed alla Chiesa non andrebbe nulla.
Il motivo dell’introduzione dell’8xmille era stato quello di smetterla con lo stipendio ai preti: lo stipendio ai preti era stato introdotto perché lo stato si era impossessato dei beni della Chiesa italiana affermando che, con quelle rendite, avrebbe sanato i debiti, avrebbe creato lo stato sociale ed avrebbe pensato lui a mantenere i preti.
L’introduzione dell’8xmille era stato salutato, a suo tempo, come una grossa vittoria del laicismo sul clericalismo per il semplice fatto che si ritenne che gli italiani non si sarebbero presi la briga di firmare per la scelta e la Chiesa sarebbe rimasta con un pugno di mosche.
@giuseppe
Stiamo al gioco: è italiana i soldi rimarranno in Italia e non verranno mica immagazzinati in uno Stato Estero, nevvero?
No, perché nel caso non capisco perché nel caso non si debba parlare di evasione…
@giuseppe
Peccato che fatta la legge l’inganno è venuto fuori subito. Non ti ripeto la porcata delle scelte inespresse.
Perché lo stato DEVE essere laico e non un servetto della chiesa, io, come tante persone non per forza atee, non possono permettersi e non vogliono continuamente prendere buscate su buscate, io l’otto per mille non lo voglio pagare, dovrei pagarlo solo perché me lo dici te? Preferisco donare i miei soldi ad altre associazioni che meritano mille volte di più e poi di donare tutti quei soldi alla chiesa non se ne parla, mi servono per campare.
Le tue idee personali prefigurano uno stato laico in base al tuo personalissimo concetto di laicismo.
Le mie idee personali prefigurano uno stato laico in base al mio personalissimo concetto di laicismo.
Una testa un voto: è la democrazia bambina.
Da come parli dell’8×1000 sembra proprio che tu non sappia nemmeno come funziona: firma per lo stato e nessuno darà i tuoi soldi alla Chiesa.
“firma per lo stato e nessuno darà i tuoi soldi alla Chiesa”
invece ben sappiamo anche all’Uaar, per un cattolico clericale, ateismo, chiesa romana cattolica CCAR, e stato possono benissimo coincidere, eccome!
Ci sono stati episodi nei quali i soldi dell’erario sono stati fatti confluire nelle casse dello Stato del Vaticano od alla CCAR – CEI.
Questo succede, come anche da me spiegato in varie occasioni, dal I concilio di Costantino, al quale concilio la maggioranza delle chiese cristiane non partecipo` per vari motivi, uno dei quali era certamente l’apostasia alla quale il compromesso con il potere imperiale romano di Costantino avrebbe portato immediatamente, implicitamente ed incontrovertibilmente, e successivamente questa via compromissoria et apostatica della CCAR porto` molto copiosamente, assieme alla intrinseca debolezza dottrinale e teologica della CCAR stessa, in seguito stigmatizzata dagli studiosi del cristianesimo come Wycliffe, Hus, Luther, Calvin, ecc… e dei regimi politici confessionali che trassero ispirazione dalla santa alleanza con la CCAR per la conservazione del “suo” cosiddetto Sacrum Romanum Imperium eccetera.
I fondatori dell’unita` d’Italia come Garibaldi e Mazzini erano perfettametne a conoscenza di questa situazione dottrinale apostatica caratterizzante l’azione politica dello stato della CCAR nel corso dei secoli, e tale stato ed ideologia cattolica romana seppero sconfiggere nel corso delle guerre di indipendenza e dei moti insurrezionali repubblicani contro l’ancien régime, eccetera.
@giuseppe
Una testa un voto vale se le decisioni sono prese tutte per iniziativa popolare. Siamo in (pseudo)democrazia rappresentativa, ricordi?
Non mi ricordo di aver definito l’attuale regime Italiano una (pseudo)democrazia rappresentativa, però concordo in pieno col fatto che sia effettivamente così.
Lo pseudo ce l’ho messo io.
Ed allora concordo con te.
@giuseppe:
Io NON ho nulla in contrario al meccanismo dell’ 8 x 1000 … ma deve essere equo.
In primis…se uno NON firma i soldi rimangono allo stato-
In secundis…perchè sol osoggetti religiosi ?
C’è il 5 x 1000 se ci fosse un legislatore serio unificherebbe le leggi facendo un “13 x 1000” dove ognuno indicando un codice da tale cifra all’associazione “no-profit” (vabbè dai consideriamo il vaticano con lo IOR e il suo patrimonio immobiliare come un’organizzazione no-profit…seee see come no 🙂 ).
Io voglio dare il mio 13 x 1000 ai buddisti, agli scientoligisti, alla CCAR…ma anche al FAI, ad Eemrgency, all’UAAR a chi cavolo voglio io…
Il meccanismo giuridico che c’è ora è fatto su misura per la CCAR…è un meccanismo mooolto, ma moooolto italiota.
DucaLamberti74
Il principio dell’ 8 x 1000 funziona come le elezioni dei parlamentari: perché ciò che funziona per eleggere le persone non dovrebbe funzionare per l’9×1000?
Se firmi per lo stato, i soldi rimangono allo stato.
Quando i socialisti hanno ideato quel meccanismo erano convinti che pochissimi si sarebbero presi la briga di firmare: le cose sono invece andate ben diversamente.
Se ti pigliassi la briga di controllare i bilanci che sono pubblici, potresti pigliare atto che:
– Le entrate Vaticane nel 2011 sono state di quasi 270 milioni di euro: tanto per fare un paragone, il bilancio dell’Università di Harvard e di circa 2,8 miliardi di euro, cioè oltre 10 volte il bilancio Vaticano.
– L’intero patrimonio dello IOR non raggiunge i 6 miliardi di euro: quello dell’italiano più ricco supera i 15 miliardi di euro.
Non ci interessa di Harvard, non siamo negli USA. E le rette di Harvard le pagano gli studenti che ci si iscrivono.
Se le entrate del Vaticano fossero usate tutte per fini sociali sarebbe tanto di guadagnato.
Non dobbiamo metterci di nuovo a parlare di economia sommersa e fondi dirottati, no?
Perché gli ambiti sono diversi.
Perché gli ambiti sono diversi?
I cittadini che decidono chi deve guidare il paese lo fanno anche per quelli che non si esprimono.
I cittadini che decidono a chi attribuire l’8xmille del gettito IRPEF, stabilito dagli eletti dai cittadini, lo fanno anche per quelli che non si esprimono.
Certo. Ti piacerebbe quindi che i tuoi soldi fossero amministrati dagli altri? Funzionerebbe se la ripartizione delle scelte inespresse fosse equa fra tutti i destinatari.
@giuseppe
Perché?
La votazione indica una SCELTA, l’8×1000 una PREFERENZA.
Se non scelgo il discorso ha senso, perché ti sei tirato fuori da un diritto-dovere, ma se non preferisci nessuno NON c’è nessun motivo per cui la tua quota debba andare a qualcuno. A un terzo rispetto a chi dai già il resto delle tue tasse.
Te capit?
Copia incolla dal Cud o dal 730:
“Scheda per la SCELTA della destinazione
dell’8 per mille dell’IRPEF e del 5 per mille dell’IRPEF”
Da dove desunto che l’8×1000 e una preferenza?
Infatti, è un balzello bello e buono.
Da evidenziare il fatto che ogni ‘firma’ non ha lo stesso valore.
Il pensionato che versa 30 euro di trattenute in pratica decide anche
come ripartire i versamenti irpef di chi paga 100/200mila euro o più.
Giuseppe ci arrivi a capire questo?
Visto che hai postato due volte la tua domanda di ieri,
non è che glisso, è che non ho voglia di ripetere all’infinito spiegazioni
che qui sono state ripetute centinaia di volte da tutti.
Non eri tu che lamentavi la mancanza di dialogo? Ma se non leggi
o non capisci gli argomenti di che dialogo parli?
Ho parlato con un mio amico che conosce meglio di me la questione e mi ha detto che se invece di considerare la percentuale di chi esprime il giudizio venisse preso in considerazione il valore di quanto ognuno paga di IRPEF, la quota sarebbe la stessa e la fatica molto minore.
Mi ha spiegato che, nella nostra zona, la scelta di poche persone che sono obbligate a fare la dichiarazione, considerato il valore in euro, supera di gran lunga il valore di quelli che non sono obbligati a farla.
Sempre pronti a leggere modelli che confermino, eh.
Sarebbe comunque una motivazione irrilevante.
Volevo ben dire che non saltava fuori il ‘cuggino’ sapientone… 🙄
@giuseppe:
Se uno NON firma…i soldi devono rimanere allo stato…
Mica ho firmato perchè…la mai quota venisse suddivisa tra i soggetti dello 8 x 1000 o dico male ?
E poi io (così come penso altri qui dell’UAAR) NON siamo contrari all’ 8 x 1000.
Che dire…ammtettendo che la CCAR sia senza scopo di lucro…vuoi destinare una parte delle tue tasse (8 x1000) a loro…ma va bene…
Devi pero’ rendere possibile una scelta libera verso altri soggetti giuridici NON a scopo di lucro (così come è per 5 x 1000).
In sintesi….una legge equa dovrebbe essere un 13 x 1000.
Uno firma e mette il codice dell’associazione..e proprio per farvi contenti potremmo dare alla CCAR il codice 000000000001 … contenti ? 🙂
E se sbagli…viene dichiarato che i soldi saranno usati per ripagare il debito pubblico.
NON male come legge o la trovi sbagliata ?
Se uno è devoto della CCAR anzichè dare lo 8 x 1000 può destinare il 13 x 1000.
Ma se io vogli odarli chennesò…a MondoGatto (www.mondogatto.org) lo posso fare senza problemi.
DucaLamberti74
P.S.: Ogni anno cambio destinatario del 5 x 1000.
Se ci vuoi credere va bene, altrimenti… credi pure a quello che vuoi.
Consiglierei però di studiare attentamente la storia e di prendere atto che solo un illuso può ritenere che la povertà penalizzi la Chiesa.
@giuseppe
Scelta della destinazione, appunto.
Ora, spiegami secondo la tua logica, se non si tratta né di preferenza né di voto, perché se scegli la tua scelta debba valere anche per altri.
No, perché nel caso accusarti di nuovo di giochetti dialettici sarebbe molto molto più facile di quanto immagini.
@giuseppe
Se la povertà non penalizza la Chiesa a che pro tutti i soldi che ha? la domanda è lecita e scaturisce dalla tua affermazione, eh.
Preferisci l’opzione A o la B?
A – Chi non sceglie, pur potendole fare, sarebbe stupido si lamentasse poi di non aver scelto.
B – Chi pur scegliendo si appella al fatto che non tutti hanno scelto, è mosso dal risentimento che la sua scelta è minoritaria.
@giuseppe
Preferisci l’opzione C o la D?
C- Chi non sceglie deve essere informato. Con pubblicità istituzionali, non con i soliti spot. Chi non sceglie, probabilmente, è convinto che i soldi vadano allo Stato. Ma ben sappiamo di che porcata stiamo parlando, no?
D – Chi sceglie, non ha da lamentarsi, perché, sempre per la porcata di cui sopra è tutelato da un meccanismo perverso.
”…Perché lo stato dovrebbe conformarsi alle vostre credenze private?…”
Domanda da pırIa tanto per elemosinare risposte.
Tanto perché non sapeva come controbattere decentemente più che altro.
A sto punto io potrei dire, perché dovrei conformarmi alle sue di credenze, siamo nel 2013, è finita l’egemonia dei cattobigotti, un po di spazio anche agli altri è più che dovuto ormai, ma loro col cavolo che mollano l’osso.
@Diocleziano
Ti pongo meglio la domanda:
perché le tue credenze private dovrebbero valere più delle mie?
@Enza
Ti ho forse chiesto di conformarti alle mie idee?
Ti ho semplicemente chiesto perché la tua idea di stato dovrebbe essere valida e la mia no.
In uno stato laico, per tua informazione, ogni opinione ha diritto di cittadinanza: poi , in base al ben noto principio “una testa un voto” si sceglie.
Nessuno vuole fare valere le proprie credenze sulle tue. Perché le tue, private o no, devono valere più delle mie?
Non mi risulta che nello stato laico in questione l’8×1000 sia stato deciso con il ben noto principio “una testa un voto”.
@giuseppe
Ah, io non lavoro per la chiesa. Mi deve pagare il mio datore di lavoro, non lei.
La questione dell’8×1000 è un accordo tra stati sovrani per porre una pietra tombale sopra la richiesta di un risarcimento per rapina a mano armata.
Nemmeno io lavoro per la Chiesa: sono pagato dallo stato.
Daje con la rapina. Diciamo che adesso quello col passamontagna è la chiesa.
Bene. Adesso spiegami perché la Chiesa pagherebbe un lavoratore non alle sue dipendenze.
Lo status quo non cancella le rapine e le stragi (non parlo di quelle teorizzate, ma di quelle documentate storicamente).
Non è che per caso fai qualche confusione tra il Vaticano e la Chiesa italiana?
Ragazzo mio, riprendo solo i tuoi commenti dell’altra news. Dici che il 90% del reddito dovrebbe andare alla chiesa. I lavoratori li paga lei?
Lo status quo non cancella neanche le porcate precedenti.
Quella del 90% voleva essere semplicemente una battuta a significare che, nonostante il denaro corroda più dell’acido, io, in base alla mia esperienza concreta, mi fido più delle persone di Chiesa che delle persone dello stato.
Riguardo poi alle porcate precedenti, potresti leggerti il libro consigliato anche dalla biblioteca uaar: BLACK CRISTOPHER F., Storia dell’Inquisizione in Italia. Tribunali, eretici, censura (Carocci)
E chi ha parlato di Inquisizione. Eravamo nell’ambito dell’economia, eh.
Che tu ti fidi della chiesa non implica che la chiesa sia di per se meritevole di fiducia.
Errore: che tu ti fidi di alcune persone di chiesa non implica che la chiesa sia meritevole di fiducia.
Quanto all status quo, ammesso e non concesso che sia stato un torto, non devono pagare le generazioni di oggi. Io non pretendo vendetta sugli attuali cattolici per le porcate dei loro avi.
@gmd85
Io mi fido più della Chiesa che dello stato: non vorrai per caso impormi in chi riporre la mia fiducia?
Se la maggioranza di coloro che firmano lo fanno per la Chiesa piuttosto che per lo stato, vuol dire che, porcate o no, coloro che hanno fiducia nella Chiesa sono oggi, non ieri o al tempo degli avi, in numero maggiore rispetto a quelli che hanno fiducia nello stato.
Non vorrai sostenere che ai credenti, essendo tu convinto che siano come le pecore di un gregge, dovrebbe essere tolto il diritto di voto?
@giuseppe
Non deviare ii discorso. Tu motivi l’8×1000 con la storia della rapina. Rapina che, ammesso che ci sia stata, non è stata fatta dalle attuali generazioni.
Tu puoi fidarti di chi ti pare. Ho detto che la tua fiducia e quella di altri potrebbe essere mal riposta. O non sai leggere o fai finta di non capire.
Non essere tanto sicuro che le quote espresse siano indice di maggioranza. Perché, mi sa che in condizioni di aperta informazione, sarebbero proprio in minoranza.
Perché metti in mezzo problemi che nessuno ha tirato in ballo?
Attieniti alle premesse.
“firma per lo stato e nessuno darà i tuoi soldi alla Chiesa”
invece ben sappiamo anche all’Uaar che per un cattolico clericale, ateismo, chiesa romana cattolica CCAR, e stato coincidono, eccome.
http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Vattani
Ci sono stati innumerevoli episodi nei quali i soldi dell’erario sono stati fatti confluire nelle casse dello Stato del Vaticano od alla CCAR – CEI.
Questo succede, come anche da me spiegato in varie occasioni, dal I concilio di Nicea (convocato e presieduto dall’imperatore Costantino I, il quale intendeva ristabilire la pace religiosa e costruire l’unità della chiesa) al quale concilio la maggioranza delle chiese cristiane non partecipo` per vari motivi, uno dei quali era certamente l’apostasia alla quale il compromesso con il potere imperiale romano di Costantino I avrebbe portato immediatamente, implicitamente ed incontrovertibilmente, e successivamente questa via compromissoria et apostatica della CCAR porto` molto copiosamente, assieme alla intrinseca strutturale debolezza dottrinale e teologica della CCAR CEI stessa, in seguito stigmatizzata dagli studiosi del cristianesimo come Wycliffe, Hus, Luther, Calvin, ecc… e dei regimi politici confessionali che trassero ispirazione dalla santa alleanza con la CCAR per la conservazione del “suo” cosiddetto Sacrum Romanum Imperium eccetera.
I fondatori dell’unita` d’Italia come Garibaldi e Mazzini erano perfettametne a conoscenza di questa situazione dottrinale apostatica caratterizzante l’azione politica dello stato della CCAR nel corso dei secoli, e tale stato ed ideologia cattolica romana seppero sconfiggere nel corso delle guerre di indipendenza e dei moti insurrezionali repubblicani contro l’ancien régime, eccetera.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-console-nazi-rock-torna-alla-carica/2188412
Nel periodo pre dichiarazione dei redditi, in conntemporanea alla pubblicità dell’8 x mille alla chiesa cattolica, parte anche una massiccia campagna pubblicitari dei CAF ACLI. Ci sarebbe da chiedere come può un’organizzazione simile potersi permettere un simile investimento pubblicitario? CHI LI FINANZIA???????
giuseppe risponde:
mercoledì 17 aprile 2013 alle 9:50
@Diocleziano
Ti pongo meglio la domanda:
perché le tue credenze private dovrebbero valere più delle mie?
@Enza
Ti ho forse chiesto di conformarti alle mie idee?
Ti ho semplicemente chiesto perché la tua idea di stato dovrebbe essere valida e la mia no.
In uno stato laico, per tua informazione, ogni opinione ha diritto di cittadinanza: poi , in base al ben noto principio “una testa un voto” si sceglie.
Che vuoi farci, fanno finta di non capire. O calunniano o glissano quando non conviene. E’ il loro modo di vedere la laicità. Questa storia dell’otto per mille é chiara ed é stata chiarita mille volte. Sanno benissimo che possono scegliere di darlo allo stato e cosi i loro soldi non finiscono alla chiesa, ma devono per forza rompere i c..ni alla chiesa.
Sicuro?
ht tp://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/otto-per-mille/otto-per-mille/otto-per-mille.html
Mi sa che l’unico a far finta di non capire e a glissare sei tu.
Devo spiegarlo anche a te cosa significa fondo dirottato?
Che truffatori questi cattobigotti: pretenderebbero di spacciare per beni culturali chiese dell’anno mille, dipinti del 1200 ed edifici edificati nel 1500.
Oh, beh, poco importa se i fondi sono dirottati dalla sanità e magari potevano servire per progetti utili alla salute pubblica. L’importante è che ci siano i templi.
Poco importa che i fondi siano dirottati dall’istruzione. L’importante è che ci sia il luogo di ritrovo per i fedeli.
Poco importa che i fondi siano dirottati dalle infrastrutture. Basta che ci sia un campanile.
L’articolo che hai linkato scrive: “Succede che i 10 milioni 586 mila euro assegnati al capitolo “Beni culturali” sono finalizzati in realtà a restauri e interventi in favore di 26 immobili ecclesiastici.”
Non ho letto da nessuna parte che quei fondi sono stati dirottati della sanità, ma che i fondi stanziati per i “Beni culturali” sono state effettivamente spesi per i beni facenti parte del patrimonio culturale italiano, anche se non di proprietà dello stato: non vorrai sostenere che quelle chiese, quei dipinti e quegli edifici non appartengono alle ricchezze culturali dell’Italia? Quando sono crollate la cattedrale di Noto e la volta della basilica di Assisi è stato un danno solo ecclesiastico o ci ha rimesso anche cultura italiana?
Quanto all’articolo, il problema è che i fondi sono stati spesi in larga parte per beni religiosi. Non sapevo che i beni culturali fossero solo quelli, tanto più che non sono di proprietà dello Stato. Fondo dirottato, è piuttosto palese.
Quanto al mio precedente commento, è una situazione generale. A te andrà bene così, suppongo.
BILANCIO STATO DEL VATICANO
Si potrebbe partire dal bilancio della Santa Sede: ogni anno è possibile conoscere il bilancio consuntivo del Vaticano, per esempio nel 2009 le entrate sono state di circa 250 milioni di euro e le uscite di circa 254 milioni di euro. Nel 2011 c’è stato un disavanzo di quasi 15 milioni di euro. Cifre che potrebbero impressionare, ma per avere un punto di riferimento, John Allen, noto vaticanista del NCR cita l’Università di Harvard che con i suoi 20.000 studenti ha un bilancio di 3,7 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), cioè 11 volte il bilancio Vaticano.
PATRIMONIO DELLO IOR
Per quanto riguarda lo Ior, l’istituto bancario senza fini di lucro nato nel 1942, recentemente abbiamo fatto notare come il suo intero patrimonio, che raggiunge i 6 miliardi di euro, sia meno della metà del patrimonio dell’uomo più ricco d’Italia. Oltre al fatto che di questi 6 miliardi solo una parte è di proprietà del Vaticano, il resto appartiene a ordini religiosi, diocesi e altri movimenti e organizzazioni cattoliche.
ATTIVITA’ IN ITALIA
In Italia la Chiesa riceve con i contributi dell’8xmille circa un miliardo di euro e restituisce almeno 11 miliardi in beni e servizi, ad esempio solo le parrocchie in ambito sociale forniscono aiuti per almeno 260 milioni di euro all’anno (per vedere le singole attività sociali clicca qui). Sempre in Italia è da notare che circa il 70% del patrimonio artistico è di carattere religioso. Su circa 95.000 chiese, ben 85.000 sono ritenute un bene culturale, così come 1.535 monasteri, 3.000 complessi monumentali, 5.500 biblioteche, 26.000 archivi, 700 collezioni e musei ecclesiastici e migliaia di opere pittoriche e scultoree. Negli ultimi anni la Cei ha destinato annualmente tra i 63 e i 68 milioni di euro alla tutela e il restauro dei beni culturali ecclesiastici.
ATTIVITA’ IN SPAGNA
Anche la Chiesa in Spagna con l’8xmille “spagnolo” realizza molto più di quanto riceve, assistendo ogni anno più di 3,5 milioni di persone (circa l’8% della popolazione del paese) in circa 4.900 centri (tra ospedali, case per anziani, centri per emigranti, ecc). Nel 2012 la Conferenza episcopale spagnola ha stanziato 5 milioni di euro alla Caritas per i servizi assistenziali. In generale le attività della Chiesa spagnola procurano entrate economiche notevoli come ad esempio le celebrazioni della Settimana Santa, considerate in 39 località iniziative di Interesse Turistico Nazionale 15 delle quali di Interesse Turistico Internazionale. Ad esempio la Settimana Santa di Cordova, apporta al territorio ogni anno un’attività economica di 42 milioni di euro , mentre quella di Siviglia raggiunge i 240 milioni di euro. Il noto Cammino di Santiago supera i 1.485 milioni di euro (nel 2010 sono stati registrati 270.818 pellegrini di cui solo il 5% non era spinto da motivi religiosi).
ATTIVITA’ NEGLI USA
Negli USA, secondo i dati riportati dall’Economist, la Chiesa americana è la più grande organizzazione caritativa del paese. Si contano 630 ospedali cattolici (l’11% del totale), oltre a 6800 scuole e 244 tra college e università. Le iniziative cattoliche di assistenza degli USA danno impiego a 65mila persone e raggiungono più di 10 milioni di persone. Nel 2010 hanno investito al servizio dei poveri 4,7 miliardi di dollari.
ATTIVITA’ NEL MONDO
In giro per il mondo è noto che la Chiesa porta avanti non soltanto attività religiose o di culto ma anche numerose iniziative di tipo sociale. A questo proposito è utile osservare quale sia l’impatto economico di queste attività. In particolare in ambito sanitario la Chiesa si occupa del 26% di tutti i servizi sanitari nel mondo, come ha riportato l’Unaids, un’agenzia Onu che si occupa di lotta all’Aids, in un suo documento del 2004. La Caritas internationalis nel 2011 ha svolto programmi internazionali in risposta emergenze umanitarie in favore di più di 2 milioni di persone spendendo 1,3 miliardi di euro e altri 600 milioni per la lotta alla povertà nei diversi paesi. Solo la metà di questi soldi arriva da aiuti internazionali, il resto proviene da donazioni private. Per fare qualche esempio nel gennaio 2011 a seguito di forti monsoni in Sri Lanka che hanno lasciato migliaia di famiglie senza una casa, la Caritas ha dato da mangiare a 15.000 persone oltre a fornire di razioni alimentari 270.000 famiglie, o in Pakistan dopo un’inondazione nell’agosto 2011 la Caritas ha predisposto tende per 8.171 famiglie e ha assistito 250.000 pazienti in centri sanitari. Il Segretariato generale della Caritas, ente che ha sede in Vaticano e che coordina l’attività di tutte le sezioni locali, ha un bilancio di circa 3 milioni di euro.
Nessuna persona in buona fede e di buon senso crede alle vostre campagne di denigrazione, fatte solo di frottole.
No, il problema è che se tu non riporti le fonti nessuno crede a te. hai compincollato spudoratamente (c’è anche il link inattivo 😆 ).
Ho come l’impressione che la fonte si un qualche cattosito o cattogiornale online.
Tu continua a credere allo IOR e alle mirabolanti capacità di analisi economiche di chi ha scritto.
Puoi stare tranquillo sono pura propaganda. Provengono da siti tipo quelli di Introvigne. Cifre inventate o presentate in modo falso e distorto, cifre gonfiate e senza nessun controllo o tutto buttato in un calderone, come si è visto bene con la cifra di 11 miliardi già discussa giorni fa di presunto ritorno per lo stato italiano.
Inoltre come ben indagato all’estero la Caritas è una società a fini di lucro che opera nell’industria della presunta beneficienza e che non rispetta le regole contrattuali e sfrutta i dipendenti. Asili, ospedali e scuole rendono. Per esempio la Caritas austriaca risulta proprietaria di diverse fondazioni bancarie, insomma investono i soldi che rende la loro attività in operazioni finaziarie e discutibili, idem quella tedesca. E spacciano come beneficienza e si fanno pagare dallo stato qualsiasi attività. I bilanci presentati sono solo indicativi, senza nessun controllo, rifacimenti di parrocchie spacciati per beneficienza, la loro attività di proselitismo ed evangelizzazione caricata sulla beneficienza (vedi il vescovo Tebart val Elst in Germania).
Riguardo alle proprietà leggevo che quelle definite come opere d’arte vengono messe a bilancio col valore simbolico di 1 € o non le mettono affatto, ecco come poi presentano valori bassi.
Basta fare l’inventario di ciò che possiede la chiesa per rendersi conto di quanto sia il suo effettivo patrimonio che raggiunge e supera i 1000 miliardi di € in Italia. Insomma tutto nell’ottica del perfetto evasore.
@RobertoV
Non avevo dubbi.
@giuseppe
UCCR. Fonte davvero imparziale non c’è che dire: praticamente è come se stessi chiedendo al cameriere che il suo oste produce un vino buono. 🙄 🙄 🙄
Un bilancio, benché pubblico, ma senza revisione, è pur sempre puramente autoreferenziale; quindi, dal punto di vista della trasparenza, ti ci puoi benissimo pulire il deretano nell’acquasantiera.
Non parliamo poi della limpidezza adamantina dello IOR, vero?
giuseppe,
ma come fai ancora a fidarti di quel sito… Il tuo articolo cita l’Economist, sei andato a controllare? no, perché dice tutt’altro:
“the finances of the Catholic church in America are an UNHOLY MESS. The sins involved in its book-keeping are not as vivid or grotesque as those on display in the various sexual-abuse cases that have cost the American church more than $3 billion so far; but the FINANCIAL MISMANAGEMENT and questionable business practices would have seen widespread resignations at the top of any other public institution.
… The Economist estimates that annual spending by the church and entities owned by the church was around $170 billion in 2010 (the church DOES NOT RELEASE such figures). We think 57% of this goes on health-care networks, followed by 28% on colleges, with parish and diocesan day-to-day operations accounting for just 6% and national charitable activities just 2.7%.”
da “Earthly concerns”, The Economist, agosto 2012
Scrive l’Economist:
“Of all the organisations that serve America’s poor, few do more good work than the Catholic church: its schools and hospitals provide a lifeline for millions. Yet even taking these virtues into account, the finances of the Catholic church in America are an unholy mess…”
“Di tutte le organizzazioni che servono i poveri d’America, pochi lo fanno un lavoro migliore di quello della Chiesa Cattolica: le sue scuole e ospedali offrono un’ancora di salvezza per milioni di persone. Eppure, anche prendendo in considerazione queste virtù, le finanze della Chiesa cattolica in America sono un casino unico… ”
Cosa c’è di stano se l’Economist, pur affermando che la Chiesa Cattolica è l’organizzazione che serve più di tutte le altre i poveri, afferma che in fatto di affari è un disastro?
Anzi, dovresti prendere atto che l’Economist, a differenza tua, sostiene che la Chiesa è incapace di fare affari ma è bravissima ad aiutare i poveri.
@giuseppe
O che i suoi soldi li usa ad cazzium e l’attività esterna la fa con quelli degli altri. L’interpretazione non ti piacerà, ma è lecita.
…ora immagino che cancelleranno il tutto per evitare che altri possano leggere la verità. E sottolineo che i bilanci della chiesa sono sempre pubblici e verificabili, cosi come succede in ogni parrocchia, anche la più piccola.
Cancellare? Mica è l’UCCR questa?
Io dei bilanci di grandi capitali mi fido poco. Tu prendi per buono tutto, vero?
Cancellare? Mica è l’UC.CR questa.
Io dei bilanci di grandi capitali mi fido poco. Tu prendi per buono tutto, vero?
no, prende per buono solo quello che legge su u c c r e ciò che dice la chiesa.
@ Giuseppe
Sotto il profilo meramente aritmetico, il numero dei parlamentari da eleggere è fisso e stabilito dalla Costituzione, quelli sono i seggi e quelli vanno ripartiti. L’anomalia dell’otto per mille consiste nell’indicare la percentuale di una cifra che invece tende a crescere indefinitamente. Il suo ragionamento, che tende ad assimilare due realtà tra loro non comparabili, è dunque sbagliato.
e il simpaticone lo sa benissimo.
Carissimi, come ho già scritto sopra, il valore assoluto delle scelte espresse in euro da coloro che sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, supera di gran lunga il valore delle scelte non espresse da coloro che non sono obbligati, a motivo del basso reddito, a presentare la dichiarazione.
Inoltre, per meglio chiarirvi le idee, posso assicurarvi che, se dovessero scegliere, solo il 10% di quelli che frequentano la mensa Caritas opterebbe per la destinazione del loro eventuale 8xmille alla Chiesa italiana e, se potesse, un altro 5% i preti li brucerebbe.
Come sopra, giusè.
Appunto, come sopra.
Sono varie le anomalie dell’8 per mille.
La prima è che essendo più o meno proporzionale alle entrate (l’8 per mille è indicativo, lo stato di comune concerto con la chiesa cattolica decide anno per anno l’ammontare effettivo della torta da dividersi), la torta aumenta con l’aumentare delle entrate (e col recupero dell’evasione fiscale): cioè se la pressione fiscale cresce, impoverendo la popolazione, o si recuperano le tasse evase, le chiese si arricchiscono ricevendo più soldi (che restituiranno solo in minima parte sotto forma di aiuti ai bisognosi, guadagnandoci in immagine). Così negli ultimi 20 anni grazie all’aumento della pressione fiscale e delle entrate in generale le chiese hanno incrementato le loro entrate (di quasi il doppio) anche al netto dell’inflazione. Questo nonostante il numero dei fedeli sia diminuito e la loro rappresentatività nella società decresca.
L’altro problema già evidenziato è che uno non decide sui suoi soldi alla chiesa, ma decide come dovrebbe essere divisa la torta di tutti tra i pochi privilegiati ammessi al privilegio.
Tale privilegio venne regolamentato ad hoc solo tra chiesa cattolica e stato italiano, dopo con molta fatica e con molti ritardi e vincoli si sono aggiunti pochi altri, come si è visto ultimamente coi buddisti, induisti e testimoni di Geova. Ma tale 8 per mille non è legato alla rappresentatività religiosa in Italia perché vi sono religioni escluse molto più consistenti di quelle poche ammesse. Quindi quelle poche e minoritarie religioni ammesse rappresentano la foglia di fico del sistema basato sull’asse stato clericale (perché una parte dei suoi soldi li gira ancora alla chiesa)-chiesa cattolica.
Con in più la limitazione che le altre religioni e lo stesso stato non possono disturbare la chiesa cattolica con la loro pubblicità.
In pratica il sistema funziona come se le elezioni politiche venissero strutturate sul PDL, il sogno di Berlusconi. Alle elezioni, come nelle dittature, si ammettono solo alcuni partiti oltre al PDL, partiti non in grado di disturbarlo tipo Movimento per l’autonomia (presente al governo nel 2008), il Valle d’Aoste, la Südtiroler Volkspartei e similari e per dimostrare che si è “veramente democratici” si ammette come opposizione anche l’UDC (equivalente dello stato). Pubblicità sui media solo per il PDL. Quali sarebbero i risultati?
Bassa affluenza alle urne (come nell’8 per mille dove sono infatti poche le scelte espresse) e “grande vittoria” del PDL (alias chiesa cattolica) tra i votanti.
Se per i referendum valesse la stessa regola, la legge 40 sarebbe stata abrogata.
Altra anomalia è che la chiesa cattolica riceve subito anticipati i soldi dell’anno, mentre gli altri con 3 anni di ritardo e che le chiese non sono tenute a presentare un bilancio (ed infatti la chiesa cattolica presenta un bilancio molto generico, basato sulla fiducia, non dettagliato come quello dei valdesi).
@giuseppe
Come sopra, modelli di calcolo e surveys. Senza quelli, è aria fritta.
La chiesa cattolica austriaca è scesa dal 90% del 1971 al 63.6 % del 2012, non al 66% come scritto nell’articolo. Negli ultimi 10 anni ha perso circa un punto percentuale all’anno.
Ma se si va ad indagare sui fedeli si scopre quanto poco cattolici siano i cattolici ufficiali e, quanto poco siano solidali con la chiesa. Solo circa il 10% dei cattolici ritiene gli insegnamenti del papa vincolanti, circa il 40% dei giovani si dichiara espressamente non credente.
Dal 15 al 17 aprile è in corso in Austria il 2° livello di raccolta firme, non è già il referendum come segnato nell’articolo, referendum che si terrà solo se verranno raggiunte le 100 mila firme ufficiali, cioè davanti ai funzionari pubblici. Il primo livello di raccolta firme, quello autofinanziato e non supportato dallo stato (ma le firme dovevano avvenire davanti ad un pubblico ufficiale), è stato raggiunto, purtroppo faticosamente, solo a gennaio di quest’anno e richiedeva poco più di 8000 firme. Quindi si parte dalle poco più di 8600 firme raccolte e si devono raccogliere in questa settimana, questa volta in tutti gli uffici pubblici, le quasi 92 mila firme mancanti. C’è stata per questa 2° fase la campagna di informazione ufficiale, i vari bandi governativi e parecchie discussioni. I partiti di governo, incluso l’SPÖ, si sono dichiarati contrari, i verdi dopo una dichiarazione a favore hanno negato un sostegno ufficiale, l’FPÖ (l’ex partito di Haider) condivide alcuni punti. Ufficialmente solo il piccolo partito dei Pirati lo sostiene.
Le critiche mosse a tale referendum è che è onnicomprensivo, cioè che butta troppa carne al fuoco volendo un’abolizione totale di tutti i privilegi e questo ha alienato il sostegno anche di chi ne condivide alcune parti. Include anche la richiesta di un’indagine indipendente sulla pedofilia nella chiesa, negando validità alla commissione d’indagine Klasnic spacciata per indipendente, ma finanziata e controllata dalla chiesa cattolica, unica proprietaria dei dati.
Correggo.
Per questo tipo di referendum se verranno raggiunte le 100 mila firme alla raccolta firme in atto dal 15 al 22 aprile in Austria la proposta di abolizione dei privilegi della chiesa passerà in Parlamento.
Poche settimane fa in Germania la Linke ha presentato un ordine del giorno per abrogare la parte del concordato che deriva dagli accordi del 1803 !! che include il pagamento degli stipendi a preti e vescovi da parte dello stato (e che stipendi, 9000 €/mese ad un vescovo, 4000 €/mese ad un prete). Inizialmente l’SPD aveva dato il suo appoggio e ci sarebbe stata la maggioranza, ma alla fine alla votazione l’ha ritirato e la richiesta non è passata.
Un paio d’anni fa era stata data la notizia che la chiesa ortodossa rumena, in piena crisi, stava costruendo a Bucarest la sua nuova cattedrale, un’enorme complesso con edifici annessi da 600 milioni di €. Il terreno era stato dato gratuitamente dal governo rumeno che fino ad allora aveva sborsato una cifra pari al 10% del totale previsto, quello stato che in quel periodo chiudeva degli ospedali perché non aveva soldi.
sono d’accordo a far trattenere l’8×1000 solo a chi si dichiara credente, come una tassa per il mantenimento del clero, ma ho l’impressione che se fosse così, i cattolici sparirebbero tutti, nessuno si dichiarerebbe più credente, e i preti dovrebbero andare a lavorare, però non sarebbe male.