Caso Stamina, tra libertà di cura e libertà di sperimentazione

A quindici anni dal caso Di Bella, l’opinione pubblica è nuovamente di fronte a una vicenda che mette in discussione il rapporto tra libertà di cura e libertà di sperimentazione. Soprattutto quando la prima riguarda minorenni e la seconda è condotta al di fuori del metodo di verifiche e controlli condiviso dalla comunità scientifica. Ancora una volta siamo “osservati speciali” dall’estero e ancora una volta gli osservatori non sono teneri nei nostri confronti.

Già alla fine degli anni Novanta in Italia i mass media diedero molto spazio al “metodo” del dottor Luigi Di Bella, che si sosteneva curasse i tumori. Anche i giudici consentirono la somministrazione di questa terapia. La questione fu strumentalizzata pure in senso politico, tanto che l’allora opposizione di centro-destra promosse manifestazioni per la “libertà” di cura, contro i vincoli imposti dalle regolamentazioni ministeriali. Nel 1998 il Ministero della Sanità, allora con a capo Rosy Bindi, su pressione dell’opinione pubblica decise di autorizzare la sperimentazione. L’anno dopo si dimostrò che la cura era inefficace, come riscontrato da uno studio pubblicato dal British Medical Journal proprio sui pazienti sottoposti al trattamento.

In queste settimane si assiste a un altro caso medico e mediatico simile a quello Di Bella, come rileva anche il medico Mario Riccio della Consulta di Bioetica, anestesista noto per il caso di Piergiorgio Welby. Le dinamiche si somigliano, oggi come nel 1999. Il noto programma di inchiesta Le Iene ha dato risalto a casi di bambini affetti da gravi malattie degenerative, le cui famiglie chiedono che venga somministrata la terapia ideata dal professor Davide Vannoni, descritta come efficace. Tuttavia, essa non è riconosciuta a livello ministeriale e non ha passato il vaglio dei controlli scientifici. Il tema è spinoso ed emotivamente coinvolgente: si parla di famiglie che hanno già tentato inutilmente cure standard per i loro figli, affetti da malattie anche incurabili, e che ripongono le loro uniche speranze in questa terapia. La cura di Vannoni, presidente della Stamina Foundation, si basa sull’utilizzo di cellule staminali adulte mesenchimali.

Come ricostruisce il blog MedBunker, Vannoni non sarebbe un medico ma un professore di psicologia della comunicazione presso l’Università di Udine, e non avrebbe mai pubblicato i risultati delle sue ricerche e sull’efficacia delle sue cure. Nonostante ciò, da anni avrebbe uno studio in cui somministra queste terapie. Di recente alcuni magistrati hanno ordinato con provvedimento urgente che la sua cura venisse somministrata in alcuni casi. E sui media vengono amplificate le voci (anche famose) di chi richiede tali terapie. Il ministro della Sanità, l’ex presidente del Movimento ecclesiale di impegno culturale Renato Balduzzi, alla fine cede alla campagna per far somministrare una cura “compassionevole” alla piccola Sofia, autorizzando il metodo Vannoni nelle strutture pubbliche per decreto.

La comunità scientifica critica l’accondiscendenza del ministero di fronte alla campagna mediatica che sdogana queste terapie. Il Nobel Shinya Yamanaka, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento assieme a John Gurdon per i pionieristici studi sulle iPS (inducted pluripotent stemcells), si è fatto portavoce della “preoccupazione nella comunità scientifica internazionale”. Balduzzi ha replicato assicurando di non aver autorizzato “alcuna terapia non provata a base di staminali”, ma solo “concesso in via eccezionale la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali erano stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto, la maggior parte dei quali in applicazione di sentenze della magistratura, e ha contemporaneamente imposto uno stretto monitoraggio clinico dei casi in questione”.

Anche Elena Cattaneo, che dirige il centro ricerche sulle staminali dell’Università degli Studi di Milano, esprime un parere negativo ancor più netto. In particolare verso i promotori del metodo Stamina, “un ente dal nome taumaturgico” che da anni usa “presunte cellule staminali mesenchimali, isolate non si sa come, ipoteticamente purificate, preparate con un metodo invisibile, dotate di caratteristiche oscure”. Paragona la terapia Stamina all'”olio di serpente”, che non può essere autorizzato dai tribunali e dallo Stato: “oltre questi confini vivono incompetenti, sfruttatori, ciarlatani che giocano con la psicologia della speranza e raccontano “storie” invece di mostrare “prove”. E lucrano sulla credulità che la disperazione può alimentare. E’ etica medica questa?”. Una stoccata anche a Le Iene, che da anni danno risalto a queste terapie borderline, alimentando il sensazionalismo. Chi racconta certe “storie” “dovrà prendersi la responsabilità di fronte al pubblico anche dei messaggi che fa passare”. “Ricorrere a proposte di cure miracolistiche per malattie intrattabili che sfociano nell’alchimia e espongono al pericolo di menomazioni, tumori o danni peggiori non è il meglio che si possa fare, neanche per chi si ama”, conclude Cattaneo, “ed è comprensibile che non sempre si abbia la freddezza logica di capirlo ed accettarlo. La speranza è una cosa seria. Divulgarla coi piedi di piombo attraverso i canali onesti della comunicazione è dovere di tutti. Permettere che venga offesa è un delitto”.

La polemica continua, tanto che è intervenuta anche la prestigiosa rivista Nature con un editoriale per il prossimo numero che introduce un altro risvolto interessante: il ruolo del Vaticano nella questione. È noto che da anni la Chiesa è scesa in campo per ostacolare sul piano politico e delegittimare su quello scientifico le ricerche sulle cellule staminali embrionali. Per promuovere invece come alternativa, secondo una logica aut-aut e la retorica della “difesa della vita”, quelle sulle staminali adulte, tramite convegni e con l’attivismo della Pontifica Accademia per la Vita. Meno noto è che anche gruppi di integralisti cattolici come Militia Christi stiano sostenendo queste dubbie terapie con le staminali, affiancando le famiglie dei malati. E quindi facciano da sponda a chi, come Vannoni, le mette in pratica. L’opinione pubblica si fa l’idea che chi appoggia queste soluzioni sia umano e caritatevole perché comunque nutre la speranza dei malati; mentre il mondo scientifico e coloro che, pur comprendendo le motivazioni, invitano alla cautela passano per insensibili. Un meccanismo dal quale è difficile uscire.

Mesi fa, con l’assegnazione del Nobel sulle staminali riprogrammate, il quotidiano dei vescovi Avvenire cercò di arruolare alla causa proprio Yamanaka. Lui, sebbene si fosse posto problemi etici, riconosceva però che la ricerca sulle embrionali era indispensabile per far avanzare le conoscenze e mettere a punto eventuali terapie. Proprio Cattaneo aveva evidenziato gli ostacoli di natura religiosa posti alla ricerca sulle embrionali. E proprio il Vaticano, come riportava l’anno scorso Nature, aveva annullato una conferenza sulle staminali perché erano previsti scienziati e ricercatori coinvolti nella ricerca sulle embrionali.

Il nuovo affondo di Nature, si intitola non a caso Smoke and Mirrors, con riferimento alla “fumata” in Vaticano e agli specchietti per le allodole. La rivista contesta al Vaticano di aver aizzato le divisioni sulle staminali e di promuovere incautamente l’utilizzo di quelle adulte nella terapia clinica. Nei giorni scorsi si è svolto nella Città del Vaticano il secondo incontro internazionale sulle cellule staminali adulte. “Una performance messa in scena senza vergogna”, la stronca la rivista, in cui “bambini malati venivano fatti sfilare per la televisione, condividendo il palcoscenico con aziende che trattano le cellule staminali e con scienziati disperati nello spacciare il messaggio che le loro terapie dovessero essere subito introdotte per uso clinico”. Poco distante, il ministero apriva alle cure “compassionevoli”, il cui sdoganamento è auspicato proprio dagli stessi ambienti che frequentano la kermesse vaticana. Un modo di agire che “sfrutta la disperazione dei disabili e dei malati terminali” e “alimenta false speranze di cure veloci, come alcuni nell’incontro vaticano hanno provato a fare”. “È inoltre scorretto”, fa notare Nature, “provare a usare questi pazienti come animali da laboratorio bypassando le agenzie di regolamentazione, come sembra voglia fare il Parlamento italiano”.

In parte anche a causa dell’ostracismo della Chiesa cattolica sulle embrionali, proliferano laboratori che propongono soluzioni con le adulte anche per gravi malattie come l’Alzheimer o patologie cardiache (come fa proprio la Stamina Foundation). Alcune sono ammesse, altre “passano i radar sfruttando leggi che permettono le terapie compassionevoli” oppure “operando in paesi come Cina e Messico — e ora forse in Italia — dove la regolamentazione è meno stringente”. Il Vaticano — “scientificamente ingenuo”, rincara — “trova il concetto delle cellule staminali adulte allettante perché non sono coinvolti embrioni, ma ignora le implicazioni etiche della falsa speranza”. La sperimentazione sulle cellule staminali adulte sta dando alcuni risultati su campi limitati, ma occorre cautela e servono molti più dati e ricerche. E l’atteggiamento della Chiesa non aiuta.

Nonostante la ricerca di eccellenza in cui è spesso protagonista, il Paese “reale” mostra una marcata diffidenza nei confronti della scienza. Un fenomeno favorito da una insufficiente cultura scolastica, dal disinteresse (o peggio, dal sensazionalismo) dei mass media e dall’intenzione di molte forze politiche e morali di mantenerlo in una condizione di minorità. È in questo contesto che possono prosperare meglio le illusioni e le false promesse: a quindici anni dal caso Di Bella, l’Italia mostra di essere eternamente vittima di questa situazione. È decisamente tempo di metterci mano. Radicalmente.

La redazione

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62 commenti

Laverdure

So che e’ cinico da dire,ma forse l’autorizzazione a sperimentare quella terapia molto discutibile
su un numero limitato di malati forse non e’ stata una cattiva scelta.
Infatti se,come purtroppo e’ quasi certo,non si verifichera nessuno dei miglioramenti “miracolosi” o quasi promessi,se sara una tremenda delusione per i malati e i loro parenti, forse sara una scossa salutare per il grosso pubblico oppresso piu’ che altrove dall’ignoranza scientifica.

faber

Cinismo a parte, il problema è che rappresenta un precedente pericoloso. In base al medesimo principio chiunque, in buona o cattiva fede, potrebbe avviare una sperimentazione clinica su una malattia incurabile senza bisogno di attenersi alle regole. Solo da un Balduzzi qualsiasi poteva venire fuori una cosa del genere.

Reiuky

Si tratta comunque di malati per cui le terapie tradizionali non hanno funzionato.

Personalmente tra la certezza di non poter guarire con la malattia tradizionale e la bassa probabilità di guarire con una non tradizionale, opterei per la seconda.

è una faccenda un po’ troppo delicata

gmd85

Mi riallaccio al tuo commento per dire che, almeno, si potrebbero avviare studi su questi metodi. Mi ricorda tanno il metodo Zamboni, osteggiato ma, a quanto pare, funzionate.

Gianluca

gmd85 & Laverdure

“forse l’autorizzazione a sperimentare quella terapia molto discutibile
su un numero limitato di malati forse non e’ stata una cattiva scelta.”

“Mi riallaccio al tuo commento per dire che, almeno, si potrebbero avviare studi su questi metodi.”

Prima di avviare la sperimentazione, si studia il metodo proposto e se ne valutano i presupposti scientifici. Ricordo ancora il putiferio che scoppiò col caso Di Bella, che sosteneva di poter curare i tumori con la somatostatina, che è un ormone che inibisce l’ormone della crescita. Curare i tumori nell’organismo con la somatostatina equivale a curare un tumore nella gamba con l’amputazione della stessa, nel senso che la somatostatina inibisce, sì, la crescita del tumore, ma insieme a tutti gli altri organi. Ricordo ai tempi che ero adolescente e leggevo “Il giornale”, quotidiano letto da mio padre. La testata, essendo di destra, cavalcò l’onda mediatica per accusare la sinistra che non voleva sperimentare. In quei giorni lessi una lettera di un medico, evidentemente di destra, indignato che scrisse al giornale (dicendo tra l’altro che non lo avrebbe più comprato) rimproverandogli questa linea editoriale. La risposta fu: “Eh sì, caro dottore, ci dispiace che lei non ci leggerà più, ma tra negare una speranza e darla, noi siamo per donarla…”

Il problema è un altro: nell’ipotesi che voi siate politici che dovete autorizzare la sperimentazione, si presenta un medico che dice: “Ho scoperto che l’acqua con lo zucchero guarisce dai tumori! Ho le statistiche! Stato, dammi delle strutture, uomini, soldi e autorizzami alla sperimentazione”. Prima di acconsentire, si deve vedere il principio scientifico mediante il quale queste presunte cure funzionano?

Mentre per l’acqua e zucchero è subito chiaro che nessuno autorizzerebbe una sperimentazione, per sostanze come la somatostatina (che a un non medico/biologo /biochimico non dice niente) non è così lampante, ma vi assicuro che ai tempi di Di Bella i medici si saranno fatti grasse risate (amare) nel considerare suo metodo, a meno che non avessero interessi o fossero così ignoranti da non capire i meccanismi alla base della somatostatina. Il politico (che non può capirne di tutto… e spesso non capisce gran che…) dovrebbe affidarsi ai tecnici, in questo caso medici, che gli illustrino i presupposti scientifici a base della presunta cura, presupposti che, se rivelatisi una cavolata, non dovrebbero portare alla sperimentazione. Ma, come si evidenzia bene nell’articolo, non è facile per persone senza speranza accettare questo.

gmd85

@Gianluca

Si, capisco. Ma se i casi sono degni di nota, perché non avviare la ricerca? La risposta ovvia, per me, è l’ostruzionismo dell’establishment medico/accademico. Non dico che si debba accettare qualsiasi cura con leggerezza, ma avviare ricerche con gli stessi malati gravi o terminali sarebbe un passo avanti.

daniele

Gianluca,

la differenza è che la somatostatina è un farmaca, le staminali non propriamente. Non mi stupirei se dietro ci fossero aziende farmaceutiche a cercare di tirare i fili dall’alto dei loro $$$

non vedo anche come tutti gli espertoni saltino fuori adesso dopo il caso mediatico. Prima dov’erano?

avete letto le motivazioni per cui il laboratorio Stamina venne chiuso? sfioravano il ridicolo!!!

l’importante è che questi bambini siano seguito clinicamente da dottori diversi da quelli di Stamina per vedere il decorso.

faber

@gmd85
Pur essendo malati gravi o terminali non li si può utilizzare come cavie indiscriminatamente, Oltre ai motivi etici di cui possiamo discutere, si tratta di un problema pratico. Se non si applicano dei criteri rigidi e soprattutto uguali per tutti per approvare le sperimentazioni, qualunque truffatore può inventarsi una cura miracolosa su cui lucrare sfruttando la disperazione della gente. La scienza, a maggior ragione quella medica, non può utilizzare la tecnica della rete a strascico.

gmd85

@faber

Ovvio. Se il messaggio passato è quello della ricerca indiscriminata, chiedo venia. Va da se che il programma di ricerca deve rispettare tutti i requisiti necessari.

Francesco S.

Comunque Vannoni ha detto che non utilizzarà mai il controllo a doppio cieco, ergo la sua “cura” è fuffa, anzi mi sembra che non sappia che si tratta di volontari che sanno di poter ricevere anche un placebo.

Gianluca

@ daniele,

“la differenza è che la somatostatina è un farmaca, le staminali non propriamente. ”

La somatostatina non è un farmaco, è un ormone prodotto dall’ipotalamo che inibisce l’ormone della crescita (GH), prodotto dall’ipofisi. I 2 ormoni sono regolati tramite feedback negativo, cioè quando nel sangue viene rilevato poco GH esso viene messo in circolo. Una volta in circolo la sua concentrazione cresce, fino a quando si rileva che di GH ce n’è troppo, così viene immessa in circolo la somatostatina che ne abbassa i valori. I valori scendono finchè nel sangue viene rilevato che di GH ce n’è poco e allora si interrompe il rilascio di somatostatina e riprende quello di GH e così via, il ciclo si ripete in tutti noi tutti i giorni, detto in maniera semplice. Somministrando somatostatina il meccanismo a feedback salta e ormone della crescita non ne viene più prodotto, il che porta alla morte del tumore (che si serve del GH per vivere e accrescersi) insieme alla morte di tutti gli altri organi (che si servono del GH per vivere e accrescersi)… Ecco la cura Di Bella, perciò prima avevo scritto che è come tagliarsi il braccio col tumore.

“non vedo anche come tutti gli espertoni saltino fuori adesso dopo il caso mediatico. Prima dov’erano? ”

Se ti riferisci al caso Di Bella, io allora non avevo neanche 18 anni, non potevo sapere quello che poi avrei studiato all’università e quando ci sono arrivato (all’università) di Di Bella già non si ricordava più nessuno – e questo già dovrebbe essere indice di come funzionava la cura. Se invece ti riferisci a questo caso Stamina, prima che scoppi il caso mediatico come fa uno a venirne a conoscenza?

“avete letto le motivazioni per cui il laboratorio Stamina venne chiuso? sfioravano il ridicolo!!!”

No, non le ho lette. Magari potresti postarle, così proviamo a commentarle.

bob

“Personalmente tra la certezza di non poter guarire con la malattia tradizionale e la bassa probabilità di guarire con una non tradizionale, opterei per la seconda.”

Il problema è che anche il metodo Vannoni NON funziona.

faber

Un articolo finalmente esaustivo su una questione in cui si intrecciano cattiva scienza, interessi economici, sensazionalismo mediatico e ingerenze cattoliche. La scienza non si muove con il ritmo dei colpi di scena televisivi o del teatrino politico. E benché mi renda conto che dal punto di vista emotivo per le famiglie coinvolte sia molto difficile rimanere equilibrati, dall’esterno si dovrebbe evitare di soffiare sul fuoco. Giornalisti o chiesa che sia.

Francesco S.

L’accusa alle persone di scienza di essere insensibili, soprattutto per quanto riguarda la ricerca medica è molto diffuso nel nostro paese e questo è l’ennesimo esempio.

Cure alternative e procedure sperimentali alternative (a volte inesistenti) fanno leva sul sentimentalismo di chi cerca una cura a tutti i costi e chi vorrebbe risparmiare cavie anche quando questo è impossibile perchè non c’è una vera alternativa.

Il desolante destino dello scienziato: quando fa una scoperta viene subito acclamato, ma quando lavora gli si contestato i mezzi, gli si mette fretta di trovare alternative e se non ci riesce per i limiti tecnologici e teorici del momento spesso lo si accusa pure di nascondere i risultati e via con i complottismi vari.

Questo non riguarda solo i credenti anzi molto spesso accade anche in ambienti laici, ma non razionalisti: oggi l’UAAR ha fatto valere la ‘R’ del suo nome.

Kaworu

gli italiani (ignoranti e abbruttiti da decenni di tv spazzatura, scuola sistematicamente demolita e scienza & ricerca trattate peggio di cenerentola dalle sorellastre, ma anche da una certa attitudine innata, mi sa) preferiscono wanna marchi, maghi otelma, padripii e madonne sanguinanti.

sono cose che possono capire.

come l’uomo delle caverne che pensa che il fulmine arrivi boh da un essere superiore.

è facile, è immediato.

studiare e capire davvero è difficile, è faticoso.

siamo un popolo con una percentuale di analfabetismo di ritorno spaventosa (sorvolando sull’analfabetismo di quelli che la scuola la stan facendo ora), penso sia evidente anche quando certi analfabeti laureati scrivono qui.

un popolo dove più della metà della gente non è in grado di leggere e comprendere testi che vanno oltre le cinque righe.

che cosa vi aspettate, seriamente?

salvate Yeshua Bar-abbâ -_-

Laverdure

@Kaworu
Kaworu,non hai fede.
Credi che se sta scritto “Beati i poveri di spirito”,(vale a dire i semplicioni)non ci sia un motivo profondo?
Evidentemente gli Italiani( la grande massa )hanno fede.

claudio285

beati i poveri di spirito….perchè loro è il regno dei cieli; ecco appunto, il regno dei cieli, non questo. Questo lo lasciassero a chi è in grado di decifrarlo. Per esempio, chi scrive su Nature

Stefano Grassino

Kaworu, io sono più pessimista di te.

“È decisamente tempo di metterci mano. Radicalmente.”

Teoricamente giusto, praticamente impossibile quantomeno in Italia.
Come ha detto il Prof. Odifreddi, ci sono molte ma molte più guarigioni spontanee di tumore di quanti pochi miracoli a Lourdes.
Eppure da noi i santuari sono pieni e di italiani che vanno a Fatima e & ce ne sono a centinaia di migliaia ogni anno se non più.

Florenskij

@ claudio. Strano. nella mia edizione della Bibbia è tradotto non “Beati in poveri DI SPIRITO” ma “Beati i poveri IN SPIRITO”: espressione che indica non i mentecatti & ignoranti felici di esserlo, ma le persone umili, che riconoscono di aver ricevuto le doti che possiedono, se le possiedono, che non vogliono primeggiare a tutti i costi.
Su questo amplissima e precisissima trattazione in idr,seieditrice.com/multimedia/files/2009/12/SCHEDA_15.pdf.

Un esempio: san Tommaso D’Aquino ( il quale era tutto tranne che un povero DI spirito ) poco prima di morire ebbe una visione delle realtà ultraterrene, dopodiché disse che tutto quello che aveva scritto nella sua vita era “sicut palea”, “come paglia”, ovviamente non nel senso delle sciocchezze e della fuffa ( basta pensare alle sue distinzioni nel campo dell’etica, sulla scia di grandi come Aristotele, a cui Dante attinse a piene mani ), ma in quello della assoluta inferiorità dei suoi concetti rispetto alla realtà suprema.

Gianluca

Florenskij,

lei saprà che le sacre scritture sono state ri e riscritte migliaia di volte per adattarle agli usi e costumi del momento, ma a parte questo, riguardo l’umiltà, mi sono sempre chiesto chi sia più umile, chi crede che l’Uomo:

“…e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra» (che poi guarda caso, ora il clero interpreta “domini” nel senso di “sorvegli” – e ritorniamo alle scritture riscritte e adattate) e che crede che un dio abbia creato un intero universo con estensione 13,7 miliardi di anni luce (quello conosciuto) solo per metterlo a sua disposizione,
oppure chi crede che l’uomo sia una specie di primate non tanto dissimile dagli scimpanzè o dagli oranghi, che abita il terzo pianeta di un sistema solare periferico di una galassia sperduta tra altri 200 miliardi di galassie?

Kaworu

ma chi se ne frega della fuffa di quell’attention seeker di flo?

Giorgio Pozzo

Accidenti. E io che credevo che i poveri IN SPIRITO fossero quelli che si ritrovano la dispensa con un solo, misero, mezzo bicchiere di whisky…
:mrgreen:

bob

“studiare e capire davvero è difficile, è faticoso.”
La compentenza costa (in termini di tempo, fatica e anche soldi) MOLTO di più dell’incompetenza, ma spesso vince quest’ultima.

ALESSIO DI MICHELE

Mi sembra un “degno” modo di festeggiare i 50 anni dal 1963: cioè dall’ ULTIMA volta in cui un italiano ha vinto un Nobel scientifico (chimica) per ricerche fatte in Italia ed in istituti italiani (Giulio Natta, sintesi del propilene isotattico, Montecatini s.p.a.). Poi, il buio.

claudio285

eppure ci son tanti bravi ricercatori italiani…all’estero

Kaworu

prendono addirittura uno stipendio, pensa te che roba….

uno stipendio che gli permette di vivere, avere una casa (decente, tra l’altro!)…

Enza

@Kaworu
Pensa che ho una conoscente, che si è trasferita all’estero proprio come ricercatrice e sai cosa mi ha detto? Che sono contentissimi di prendersi i migliori scienziati e ricercatori italiani, non aspettano altro.
Tempo addietro, lessi anche un articolo su un blog americano, dove si commentava di quanto l’italia fosse arretrata dal punto di vista scientifico e di come gli italiani, vedano in maniera distorta chi fa scienza. Per chiedere in bellezza, il post terminava con una frase che mi ha lasciato davvero l’amaro in bocca e le lacrime agli occhi. “Ringrazio quindi gli italiani, più bistrattate i vostri ricercatori e grandi cervelli, più questi, saranno propensi a venire da noi, venite, venite, qui troverete terreno fertile in cui lavorare, vi accoglieremo a braccia aperte”.
Mi sento malissimo! T_T

Kaworu

lo so, ne conosco molti anche io di “cervelli scappati”.
tra l’altro prendono quello che qui un ricercatore ahahahhahahahahaha si sogna proprio.

e ancora le università italiane formano bene… (peccato che dalle scuole superiori arrivino sempre più capre analfabete)

gmd85

@Kaworu

E dipende. A volte la formazione è quasi lasciata agli studenti, nel senso che non sempre il/la docente è animato/a dalla voglia di trasmettere sapere. Oppure, si arriva agli ultimi mesi per preparare la tesi, ci si spacca il cu*o per presentare un prodotto che, anche se solo compilativo, sia almeno decente, e il massimo che la commissione legge sono introduzione e conclusione. Maledetto 3+2.

Kaworu

il 3+2 per come è stato strutturato lo considero uno schifo di un’inutilità imbarazzante.

bruno gualerzi

Non credo che sia il numero dei Nobel per la scienza a dare la vera misura di una diffusa cultura scientifica di una nazione. Negli USA, il paese che ha sfornato, e continua a sfornare, il maggior numero di premi Nobel, ovviamente prodotto di istituti di ricerca operanti al massimo livello… che operano però, appunto, ad altissimo livello, mentre una subcultura dove l’oscurantismo di matrice più o meno direttamente religiosa è altrettanto diffusa. Il che dà spazio anche là – di questo qui si parla – al ricorso a santoni e fattucchieri… oltre tutto dovuto anche, proprio in campo medico, ad un sistema sanitario, nonostante gli sforzi di Obama, sostanzialmente ancora ‘di classe’.
Il che naturalmente non significa per converso che la carenza di premi Nobel italiani per la scienza sia indice di una diffusa cultura scientifica nel nostro paese, anzi!, ma – come ho sostenuto in altri interventi – è carente soprattutto una ‘mentalità’ scientifica che non si acquisisce solo con la pratica, o conoscenza puramente tecnica, scientifica.

Florenskij

@ Gialuca. E chi pensava mai che tra questi “esseri” chiamati uomini ce ne fosse qualcuno che coltiva con cura dentro si sè una pianticella ( bruttina, direi ) che si chiama “grossolanità & malevolenza precostituita di giudizio”?
Si dà il caso che il linguaggio sia un meccanismo delicatissimo e che una preposizione, quasi fosse un relais, possa cambiare l’intero senso di un discorso. Con encomiabile finezza Claudio voleva far dire a Gesù che tra le massime beatitudini c’è l’ignoranza più crassa. Lo vada a dire a Umberto Eco, saggista laicista di grido ( e da milioni di euro ), che si è laureato sull’estetica di san Tommaso ed ha appena fatto stampare da primaria casa editrice una raccolta di scritti sul pensiero medievale pesante un paio di chili.
Quanto alla sua risposta, ci vuol poco a dire che c’è la stessa mala pianta in forma peggiorata dalla pretesa di esibire una risposta “colta”: lei mi paragona il testo di Matteo, del I secolo d. C. ( magari anche degli anni ’60, osa dire qualcuno ) con Genesi, messo insieme circa cinquecento anni prima ( come fra noi e i tempi di Cristoforo Colombo ) anche sulla base di testi preesistenti, come oggi ammette tranquillamente l’esegesi cattolica ( prima lo diceva composto da Mosè, vale a dire nel 1000 a.C ), ammettendo pure che il testo biblico non è dettato da Dio parola per parola, come il Corano per gli Islamici, ma c’è di mezzo l’autore umano “ispirato”, ma anche con parecchi condizionamenti ambientali che seguono lo sviluppo storico-culturale, fra cui una cosmologia ( mesopotamica ) in lento sviluppo come poteva esserlo allora.

A parte questo discorso, che sarebbe troppo lungo, le chiedo: qual’è la “parte” ideologica che si vanta dello sviluppo della tecnoscienza e della connessione strettissima tra laicismo demitizzante e scientismo? E non è che la tecnoscienza dell’homo faber laicizzato abbia fatto all’ecosistema una quantità di danni enorme, imparagonabile alla situazione del Medioevo, certo non sulla base del “Genesi”?
Per una strana contraddizione, proprio nell'”immaginario” di quell’ homo faber, eclissatosi Il Dio del cielo, il centro di tutto è proprio il pianeta terra, mentre per i pensatori, mistici e devoti medievali era proprio il contrario. Solo negli ultimissimi decenni fra le maglie dell’orgoglio tecnoscientifico è ricomparso il problema dell”apprendista stregone”; prima, almeno per un paio di secoli, nelle elites ha prevalso LAICAMENTE l’idea dell’uomo signore del pianeta.
Aggiungo la contraddizione, rispettabile ma che dà da pensare, tra l'”assodata scientificità” del Darwinismo nelle sue varie accezioni, secondo cui il progresso si basa sulla lotta ( spietata ) per la sopravvivenza, e l’idea che la società degli uomini ( quelli che distano minimamente dalle scimmie ) sia ormai nella fase in cui non ci dovrebbe essere più la minima violenza & ingiustizia; anzi quella pace idilliaca non viene semplicemente auspicata, com’è ovvio, ma addirittura pretesa. Se questo concetto fosse vero, la società umana sarebbe comunque il MIRACOLO della galassia e come tale il suo centro di valore, sia pure non esattamente geometrico, come un personal computer in un deserto dell’estensione del Sahara in assenza di altri esseri intelligenti. L’universo sterminato nel tempo e nello spazio? Se Dio è infinito, qualunque quantità “sterminata” per Lui sarebbe comunque un bruscolino.

PS. C’entrano qualcosa i supermarket con “Genesi”? Eppure pochi aspetti dell’ambiente terrestre danno l’idea del dominio ( laicissimo ) dell'”homo sapiens” sulla terra e sul mondo biologico. Con questo le auguro buona spesa, nella consapevolezza di farlo senza dominio, neppure dei vegetali ( catote, patate, cavolfiori… ),

@ Kaworu. Gentile e distinta come al solito.
So benissimo di essere qui solo come ospite “tollerato”; però almeno le castronerie più grosse ( soprattitto quando sono cattive, dettate da melevolenza e supponenza ) me le lascerà segnalare, o no?

gmd85

E impara a rispondere. Viene quasi da pensare che tu lo faccia a posta.

bruno gualerzi

@ gm85
Il verbo ‘quagliare’ si addice alla perfezione al nostro Flo. Ho trovato sulla Treccani:
“La Corsica sparì bevuta dalla luce, ma tra mare e cielo il confine non si quagliò: rimase quella zona ambigua e smarrita che fa paura guardare perché non esiste (I. Calvino).

Francesco

Papa (ufficiale): E’ inutiles, cerco de sembrare ancora un virgultos ma con l’ètas gli acciaccos se fanno sentires.
Segretario: Potrebbe ricorrere al metodo Stamina.
Papa (ufficiale): Sta minch….
Segretario: Sua Santità!!!

whichgood

Che dire?. Sfruttamento della credulità popolare, impoverimento e screditamento della cultura scientifica, strumentalizzazione della politica a favore della diffusione della superstizione, sfruttamento della disperazione e sofferenza della gente, strumentalizzazione dell’ignoranza popolare a fini propagandistici di certe dottrine.
Già sentito. Stufo di non poter voltare pagina.

bruno gualerzi

Ogni volta che accadono questi fatti le lamentele perché in Italia non esiste una vera cultura scientifica si levano da tutte le parti…
Verissimo, ma si confonde spesso cultura scientifica con conoscenza scientifica in senso tecnico. La cultura scientifica è veramente tale se è un aspetto della cultura in senso pieno, altrimenti è poco più di nozionismo. Questo per dire che – e vengo al caso in questione – è la mancanza di cultura, di senso critico, di apertura mentale la ragione vera di questa credulità popolare per la quale giocano tanti fattori… il maggiore dei quali, duro a morire, è questa sorta di provvidenzialismo che la tradizione cattolica controriformistica, la fede nel miracolo, ha inculcato in generazioni e generazioni di connazionali, e senza nemmeno troppa distinzione ‘di classe’. Ciò che per altro abbiamo verificato, e stiamo verificando, anche nelle vicende politiche.
Credo in sostanza che, se non si accompagna la necessaria conoscenza scientifica con una crescita culturale a 360° gli apprendisti stregoni potranno avere sempre… anche su chi, non avendo la necessaria capacità critica, sa decifrare una pagina di Nature.

Sandra

Non solo in Italia. In questi giorni la stampa inglese si sta occupando dell’emergenza morbillo: in Galles ci sono più di 700 casi, cifra destinata a salire, soprattutto di giovani tra i 10 e i 16 anni. Vuoi vedere che…? Sì, è la generazione vittima della bufala di Wakefield, il medico che aveva stabilito con un articolo scientifico ma fraudolento il legame tra vaccino trivalente e autismo.
Il problema è che la paura, o la speranza, agiscono in modo da scardinare completamente il buon senso.

bruno gualerzi

Correggo e integro. ” (…) gli apprendisti stregoni potranno avere sempre la meglio…”
E a proposito di provvidenzialismo: va da sé che prima di tutto si ritorce sulla scienza stessa, nel senso che si attendono da lei quei ‘miracoli’ in mancanza dei quali si ricorre poi allo ‘stregone’.

@ Sandra
Indubbiamente la ‘credulità’ non è un fenomeno solo italiano (sette integraliste, e abbastanza diffuse, esistono per esempio anche in USA, la nazione che pure sforna premi Nobel per la scienza a ripetizione), ed è indubbio che alla base ci sia una carenza culturale che porta poi – come dicevo – a ‘sacralizzare’ la scienza, e che porta – come nel caso da te citato – a prendere per oro colato tutto ciò che si nasconde dietro un linguaggio (pseudo)scientifico ad opera di (pseudo)scienziati…
ma in Italia il provvidenzialismo, il rimettersi all”uomo della provvidenza’ (nel caso allo scienziato considerato nella stessa ottica), ha radici più che altro nell’alienazione religiosa. O superstiziosa… che poi è la stessa cosa.

RobertoV

Cultura scientifica significa anche capire il metodo scientifico. Bisogna capire, quindi, quale è il metodo con cui si arriva a fare certe scoperte: dubbio, scetticismo, analisi critica e continua verifica e disponibilità a rivedere posizioni accettate. Il problema è che spesso per la maggior parte delle persone non scienziato la cultura scientifica è una serie di verità rivelate, assorbita senza aver compreso il lavoro che sta dietro ed il lavoro da fare. Lo si vede anche nell’atteggiamento di critica verso la scienza quando si insiste sul fatto che fornirebbe verità rivelate, dimostrando di non averla compresa.
E purtroppo in campo medico c’è l’ulteriore problema che la medicina non è una “scienza esatta”, nel senso che data la complessità del corpo umano e la limitatezza delle nostre conoscenze (assieme purtroppo spesso all’incapacità o la superficialità di certi medici) non è possibile fornire soluzioni univoche e sempre efficaci e c’è, quindi, una certa sfiducia verso i medici ed i loro rimedi ufficiali con una disponibilità a soluzioni alternative. Purtroppo in questo campo ci sono ampi spazi e la mentalità tipicamente cattolica ed italiana di credere ai miracoli fa si che si possa credere a soluzioni miracolose. D’altronde nel nostro paese c’è tantissima gente, anche di cultura elevata, che si rivolge a maghi ed indovini.
Purtroppo quando ci si trova in situazioni disperate ed incurabili aumenta la disponibilità a scegliere soluzioni alternative, con degli avvoltoi pronti ad approfittarne.

bruno gualerzi

@ RobertoV
“Cultura scientifica significa anche capire il metodo scientifico. Bisogna capire, quindi, quale è il metodo con cui si arriva a fare certe scoperte: dubbio, scetticismo, analisi critica e continua verifica e disponibilità a rivedere posizioni accettate.”

E infatti per cultura scientifica intendo proprio conoscenza – e ovviamente comprensione – del metodo scientifico. Che – insisto – costituisce veramente patrimonio culturale, non tanto quando si entra nei particolari di una pratica scientifica che come tale compete all’operatore scientifico (non tutti possono essere scienziati), ma quando si conosce cosa si intende per procedimento scientifico, quale tipo di conoscenza rende possibile, e anche la ‘storia’ della scienza il che permette di integrarla nel discorso riguardante il sapere in generale: cosa ha comportato, quali tabù è stato necessario superare, ad esempio, perché si affermasse la scienza sperimentale galileiana. Il che – mi si perdoni l’accenno un po’ polemico – lo si acquisisce anche, e per certi aspetti soprattutto, con una pratica della filosofia intesa non come acquisizione (anche qui) di nozioni utili magari per strappare un bel voto in un’interrogazione, ma come sforzo continuo per prendere coscienza dei tanti caratteri che assume il pensiero umano e delle conseguenze che ciò comporta. A tutti i livelli… e per quanto mi riguarda soprattutto in relazione ai problemi esistenziali. Come emergono anche nel caso riportato della redazione.

In quanto poi al fatto che, cito: “Il problema è che spesso per la maggior parte delle persone non scienziato la cultura scientifica è una serie di verità rivelate, assorbita senza aver compreso il lavoro che sta dietro ed il lavoro da fare”, credo che dipenda proprio da una carenza culturale, quella che ritiene tutto sia conseguibile in definitiva per una sorta di intervento divino o dono di natura… non solo per quanto concerne la scienza.

Florenskij

@ B. Gualerzi. Quagliamo pure:

Tutti i meriti della tecnoscienza sono da attribuire al pensiero laicista-scientista, a cui la religione si è sempre opposta;
tutti i guai prodotti sul pianeta dalla tecnoscienza sono prodotti dal pensiero religioso e soprattutto da quel fatale passo di “Genesi”.

“La violenza è la levatrice della storia” ( anche biologica: affermazione di Marx, grandissimo ammiratore di Darwin ). Ciò evidentissimo nel mondo animale.
L’uomo è un animale; però è uno scandalo se non si è sottratto totalmente alla legge della violenza. Logica perfetta.

Alcuni atei molto pensosi come Leopardi, Pirandello, Monod, hanno tratto dalla visione del’universo una concezione tragica della vita umana e del mondo, con la relativa critica all’ottimismo progressista*; però si tratta di singoli che contano poco.
Il laicismo vero è umanitario, lavora per la pace e la giustizia universale ( “il sole dell’avvenire”) che si affermeranno sempre più, anzi ( forse ) inevitabilmente.
L’universo è caotico, l’evoluzione si genera dal caso, ma ormai l’umanità si è tirata fuori da tutto ciò.

* G. Leopardi “Palinodia al marchese Gino Capponi”.

Calvino si interessava di scienza, oppure si limitava al pensiero magico-poetico, come nel caso del cielo di Corsica?

Claudio ha semplicemente confermato il fatto che molti “polemisti” laicisti attingono a “bignamini” anticlericali che talora e in parecchi passi sono non meno scadenti della “fuffa” clericale. Se uno ribatte stile Giuseppe è un ignorante da sbertucciare; se risponde documentando come va fatto è pomposo, fa le spatafiate e “non quaglia”.

bruno gualerzi

@ Flo
Per me nella sostanza avevi già ‘quagliato’ da un pezzo. Non sto a ripetere cosa intendo per scienza, cosa per religione e cosa per ateismo, perchè l’ho già fatto più di una volta anche rispondendo a te.
In ogni caso grazie per lo sforzo da cui risulta chiaro cosa pensi di scienza, religione e ateismo, sia pure ricorrendo al sarcasmo, e senza bisogno di citazioni… anche se non mancano neppure in questa tua replica. Dico solo _ come tante altre volte ho sostenuto (e non solo con te) – che per ogni citazione se ne può sempre trovare un’altra scelta in quanto con essa si po’ sostenere la tesi contraria, il tutto naturalmente sotto la supervisione occhiuta dell’ideologia. in ogni caso – almeno per me – non vale l”ipse dixit’, chiunque sia l’autore di riferimento. Finche troverai interlocutori che si pongono sullo stesso tuo piano, materiale per le tue lenzuolate non mancherà di certo. Da me, in questi termini, di sicuro non ne avrai.
PS. Anch’io ho riportato un brano, non tanto per sostenere una tesi, ma perché sintetizzava ciò che pensavo (io e gmd85, che ha usato il termine con ottima perspicacia) dei tuoi interventi. E che sia di Calvino o di altri non mi importa più di tanto. L’ho ‘citato’ perché non pensassi l’avessi scritto io (^_^).

colpani gioacchino

Purtroppo, di fronte a malattie che non hanno vie di fuga, i familiari, soprattutto in casi di ammalati bambini, ragazzi o giovani, si aggrappano a tutto.
Non è casuale che gli interessati, genitori o parenti stretti, alternino alla medicina la pratica della preghiera, pronti a saltare sul carro dei miracoli nel caso che il paziente riesca a superare la sua battaglia contro il male, ed altrettanto spinti a scaricare sulla medicina e la classe medica la causa della sconfitta.

il mercatone della Fede

Si, d’accordo, ma qui si sta parlando anche di un ministro della Salute che ha approvato con decreto l’applicazione in strutture pubbliche di un metodo fraudolento. Se qualcuno non conoscesse l’Italia direbbe che si tratta di una barzzeletta.

MetaLocX

Umanamente è comprensibile che le persone si aggrappino ad ogni cosa quando la scienza non offre loro nessuna soluzione e se non c’è nulla da perdere infondo non me la sento di criticare queste persone che tentano il tutto per tutto. Però trovo che queste siano vicende molto spinose: da un lato posso capire che lo stato ceda e dia una possibilità in più a queste famiglie, per quanto risibile, che possa togliere loro il rimorso di non aver vagliato ogni strada. Ma da un altro punto di vista temo possa incoraggiare la gente a seguire queste pseudoterapie, creandone un’ulteriore diffusione, e i ciarlatani a inventarsene di nuove.

bob

Ma infatti nessuno biasima i genitori disperati. Si devono biasimare gli pseudo scienziati che si approfittano di questa disperazione.

Laverdure

@Colpani
Il ritornello e’ “offrire speranza”.
A parte il fatto che molto spesso tale “Speranza” non e’ affatto regalata ma viene venduta a prezzi salati,a me sembra che sia la stessa speranza che si offre a qualcuno facendogli credere di aver vinto una grossa somma al lotto mentre non e’ vero .
La momentanea felicita che ne derivera sul momento sara ampiamente superata dalla delusione che immancabilmente ne seguira,difficile negarlo.

Florenskij

@ B. Gualerzi. Claudio ha scritto un sciocchezza brevisssima ma concentrata, con l’aggravante della malevolenza ( che è il peggio ). Glielo faccio notare con una “lenzuolata” di diciassette righe. Sono troppe? Qualcuno in questo post non ha lenzuolato anche di più?
Gianluca invece di confutarmi sull’argomento ( sul “Discorso della Montagna” ) pensa di “legnarmi” con un discorso che non c’entra proprio: la Genesi, la rovinosa autorizzazione ad Adamo del dominio sul mondo e la visione dell’universo postcopernicana, vale a dire un problema di storia della cultura da un milione di dollari. A questo punto la lenzuolata matrimoniale di risposta non mi sembra così scandalosa.

gmd85

@Flo

A questo punto la lenzuolata matrimoniale di risposta non mi sembra così scandalosa.

Oh, ma ci siamo accorti benissimo che le tue lenzuolate noti sembrano scandalose. Sarebbero anche accettabili se non fossero piene, al solito, di straw men, avvelenamenti del pozzo e via dicendo. Ma temo che ciò non accadrà mai.

MetaLocX

Le vicende di queste false cure mi preoccupa molto, lo vedo anche su facebook come dei link inneggianti a questi presunti miracoli della pseudoscienza si diffondano con una rapidità eccezionale e come in tantissimi siano disposti a credere senza alcun dubbio a notizie tanto eclatanti quanto prive di evidenze. È sufficiente gridare al complotto e in molti non chiedono altre spiegazioni.

bob

@GMD85:”Si, capisco. Ma se i casi sono degni di nota, perché non avviare la ricerca?”

1) Non ci sono casi degni di nota a livello scientifico. Quel poco che si sa sono impressioni/testimonianze dei genitori che, per quanto comprensibili, NON rappresentano un dato oggettivo (overreporting)….è per questo che esiste il doppio cieco.
2) La ricerca è già avviata in 13 centri autorizzati in Italia, i quali da anni lavorano in silenzio e con mille difficoltà sul tema staminali.

Diocleziano

Avevo visto i servizi de Le iene, ma non ero informato sulla
realtà di questa ‘cura’, ora posso dire che la malafede è evidente.
Non è ammissibile spacciare simili porcherie come frutto di onesta
informazione. Umanamente comprendo, ma non posso giustificare,
le entusiastiche affermazioni della madre sui miglioramenti avvenuti.
Nel perenne naufragio della sanità pubblica non si può accaparrarsi
un posto sulle scialuppe a qualsiasi costo, costo che pagherà qualcun
altro, spesso anche con la vita.

gmd85

@bob

Beh, da quanto ho capito, però, degli effetti ci sono stati, seppur minimi. Non voglio difendere la cura magica, ma penso che almeno un controllo lo si potrebbe fare. Anche solo per confermare che la cura sia effettivamente inutile.

bob

“almeno un controllo lo si potrebbe fare”
Hai presente cosa significhi fare un controllo SERIO? Bisognerebbe stilare un protocollo degno di tal nome, con un gruppo di controllo placebo in doppio cieco, un sistema di follow-up a scalare in brevissimo, breve, medio e medio-lungo termine (anche se i bambini affetti da queste malattie al termine medio-lungo, purtroppo, non ci arrivano), metodi di controllo incrociati delle cartelle cliniche, ecc, ecc. Tempo e denaro e persone qualificate per cosa? Perchè un laureato in filosofia dice che ha la cura per queste malattie?
A sostegno che la cura sia inutile, purtroppo, c’è uno studio, per quanto limitato, dell’ospedale di Trieste: tutti i bambini sono morti.
Sai cosa ha detto Vannoni quando ha saputo di questi risultati? “Ma loro non sanno fare le cellule bene come noi”. Siamo al livello dei bambini delle elementari…..

gmd85

@bob

Capiamoci. Io sono perfettamente d’accordo con te. I casi a cui mi riferivo erano quelli delle bambine che hanno trovato giovamento dalla cura, seppur minimo. Potrebbero essere dei casi isolati e non correlati alla fantomatica cura, ma potrebbero dipendere da essa. Poi, ovvio, i presupposti non è che siano il massimo.

Stefano Seguri

Del resto, con il bombardamento taglia-finanziamenti su ciò che resta di sanità pubblica e ricerca scientifica, la campagna mass-mediatica clericale sulle terapie “miracolose” – in contrasto con la ricerca sulle staminali embrionali – finalizzata alla sovraeccitazione sentimentalista e sempliciotta dell’italietta che guarda la Venier, le Iene, e prodotti simili, trova un’autostrada in discesa per conquistarsi una legittimità come strumento difensivo in contrasto all’arretratezza del paese.
Ed è questo l’elemento più subdolo sui cui i poteri oligarchici agiscono.

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