Islamofobia, cristianofobia, ateofobia: la scala dell’odio

Non si può negare l’esistenza di vittime. Ma non si può nemmeno negare l’esistenza del vittimismo. Recentemente abbiamo discusso di islamofobia e di cristianofobia. Ma anche noi, atei e agnostici, non rinunciamo a presentare rapporti all’Onu sulle discriminazioni che subiamo. L’ha fatto l’Iheu, di cui fa parte l’Uaar in rappresentanza dell’Italia, e l’ha fatto la stessa Uaar, parlando di “ateofobia” in occasione di dichiarazioni palesemente discriminatorie come quelle dell’ex ministro degli esteri Franco Frattini. Ha senso usare questi termini?

Il rifiuto del “diverso” viene dalla notte dei secoli. Potrebbe addirittura avere origine biologica, guardando come funzionano le società dei nostri cugini primati. L’antropologia ha da tempo messo a punto il concetto di “etnocentrismo” per definire la valutazione delle altre culture a partire dalla propria: una valutazione, beninteso, quasi ovunque negativa. La realtà positiva è quella della comunità, dell’ingroup, del Noi, e si ferma ai confini del villaggio. Fuori ci sino gli Altri, i diversi: non solo rappresentano una minaccia potenziale, ma costituiscono anche la rappresentazione di ciò che la comunità non è, un modello negativo su cui forgiare la propria identità e garantirle quindi omogeneità.

Le religioni non funzionano diversamente: sono un elemento identitario fortissimo, secondo solo alla lingua. E tendono, più o meno tutte, all’omogeneità. Si sente spesso dire che le religioni sono un fenomeno coesivo: certo, ma soltanto perché impongono l’omogeneità. Con fatica troverete confessioni maggioritarie favorevoli al pluralismo non solo a parole, ma anche nella pratica. Il dissenziente è più o meno sempre scomunicato e laddove la legislazione si adegua alla dottrina, anche punito dal braccio secolare.

Le società democratiche, tuttavia, sono tali proprio perché affermano il pluralismo come un valore. In fin dei conti, i conflitti Stato-Chiese hanno tutti radice nel tentativo di impedire che le dottrine esclusiviste religiose diventino leggi applicabili a tutti.

L’affermazione del pluralismo come valore deve tuttavia accompagnarsi a una concezione altrettanto importante: quella dell’uguaglianza di fronte alla legge. Che non va concepita come se tutte le credenze, le opinioni e i comportamenti avessero lo stesso valore, ma che nessuna credenza, opinione e comportamento può godere di speciali privilegi di legge. Un malinteso concetto di multiculturalismo può portare all’accomodazionismo nei confronti delle richieste più assurde, a giustificare eccezioni al diritto solo sulla base dell’appartenenza religiosa.

bbc

Un atteggiamento assai diffuso tra chi più è sensibile nei confronti del “diverso”, ma che spesso ottiene risultati opposti a quelli auspicati dai  suoi stessi sostenitori. Al “diverso” non deve essere chiesto di adeguarsi, ma deve essere chiara la sua presa di distanza da comportamenti e ideologia ritenute liberticide e deve essere altrettanto chiaro che la sua richiesta di privilegi esclusivi rischia di esacerbare i conflitti, anziché sedarli. In caso contrario, il “diverso” che si presenterà con tali pessime credenziali porterà soltanto acqua al mulino degli identitaristi, che amano attaccare altri identitaristi. Non è nascondendo la testa nella sabbia cercando di cambiarli che si potrà risolvere un problema atavico.

Lo notava già John Stuart Mill, oltre un secolo e mezzo fa: “La peggior scorrettezza consiste nel bollare gli oppositori come morali e immorali. […] In generale, le opinioni minoritarie possono sperare di essere ascoltate solo usando un linguaggio studiatamente moderato ed evitando con ogni cura di offendere inutilmente chiunque, pena la perdita di terreno a ogni minima deviazione sa questa linea; mentre, impiegato dal lato dell’opinione prevalente, il vituperio più scatenato è un deterrente reale, che distoglie la gente dal professare opinioni non conformiste e dall’ascoltare chi le professa”. Volenti o nolenti, solo un surplus di impegno del “diverso” contribuirà a evitare sia l’assimilazione forzata, sia l’eterno conflitto.

Perché il conflitto, salvo rari casi, ha luogo tra una comunità di maggioranza e una o più comunità di minoranza. Con la prima che, sempre salvo rari casi, sfrutterà la sua posizione per attaccare chi non ne fa parte (e per “attaccare” non intendiamo ovviamente la critica legittima espressa pacificamente). Se vogliamo dare un senso a parole che finiscono per -fobia, sarà utile utilizzare una scala. Esiste infatti una scala dell’odio: parte dalla creazione e diffusione di stereotipi negativi, sale per la considerazione d’inferiorità, prosegue con la demonizzazione pubblica, giunge alla richiesta di discriminazioni legislative e sfocia infine nella violenza, sia quella privata sia, in modo ancora più intollerabile, nel legalizzare e comminare condanne a morte.

Se questa è la scala dell’odio, risulta evidente che chi meno ha da gridare alla persecuzione sono i musulmani: perché solo in paesi a maggioranza musulmana è prevista addirittura la pena di morte per chi non la pensa (più) allo stesso modo. I cristiani, che pure la prevedevano e la pretendevano in passato, ora si sono (sono stati) ammorbiditi. Organizzazioni rappresentanti atei e agnostici non l’hanno mai chiesta. E questo maggior rispetto è attestato anche da inchieste, come il World Value Survey, che mostrano come i non credenti abbiano meno problemi ad avere come vicini persone con “diversa” opinione sulla religione. Ma anche immigrati, ragazze madri, omosessuali.

A proposito. A ben guardare, sono proprio questi ultimi i più discriminati. La pena di morte nei loro confronti è prevista in diversi paesi islamici. E in tanti altri, come l’Italia, l’omofobia non è nemmeno esplicitamente sanzionata.

La redazione

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53 commenti

Nathan

La religione a cui pensano i politicanti di destra italiani, ma molti altri carrieristi politici nel mondo, non è la risposta ragionata o emotiva dell’uomo rispetto al mistero dell’universo, ma un elemento identitario da agitare per conquistare la gente, soprattutto quella ignorante.
Analogo come forza identitaria alla lingua e alla cucina. Infatti si dice” la religione dei padri”, come la “lingua madre” o, aggiungo io, la cucina della nonna. I leghisti , nella loro ignoranza becera queste considerazioni le hanno fatte d’istinto, e infatti hanno avanzato demenziali proposte per ostacolare la costruzione di luoghi di culto non cattolici, l’uso di lingue straniere (in realtà sarebbero pure contro l’italiano, che gli crea problemi, a favore del dialetto del paesello natio) e perfino hanno imposto piatti “locali” nel menu di ristoranti “etnici” di cucine esotiche.

Dino

Non capisco come si possa scrivere (e parlare) ancora di politicanti (o anche politici) italiani di destra o di sinistra, soprattutto riguardo alla religione (part. cattolica), dopo lo spettacolo vergognoso che TUTTO l’arco parlamentare ha dato di sé durante la scorsa settimana. Non è tempo di finirla con queste inutili distinzioni? visto che la realtà dei fatti dimostra ogni giorno la loro insussistenza e la loro pretestuosità?

Nathan

Quelli “di sinistra” (notare le virgolette) in genere si presentano (o presentavano) un po meglio, apparivano in media più sofisticati, complessi e aggiornati, mentre la destra , soprattutto italiana, era di una desolante beceraggine. Certo che dopo gli ultimi eventi è forte e devastante il sospetto che fosse tutto una posa superficiale. Io che pure ho votato al senato secondo le indicazioni PD, tra mille contorcimenti e dolori intestinali, credo che non lo farò mai più, torno alla consolante purezza estremista della gioventù.

Gianluca

Belissimo articolo. Prendendo in esame le diverse e mutevoli notizie sull’argomento ha messo insieme un quadro di sintesi al quale non è facile arrivare, condivido in pieno.

Stefano Grassino

Quando una nazione ha dei conflitti interni che rischiano di creare una guerra civile, non esiste migliore ricetta di inventarsi (o creare) un nemico esterno a cui far guerra. E’ una strategia vecchia come l’uomo. L’Islam (ovvero i suoi maggiori esponenti) conoscono il pericolo dell’occidentalizzazione delle popolazioni sotto il proprio dominio. La caccia alle streghe è già servita al cattolicesimo; andrà bene anche a loro.

Tiziana

@Grassino

Ma le religioni non reggono l’urto con la modernità e prima o poi anche i regimi teocratici islamici cadranno,
Piuttosto sulla cristianofobia mi aspetterei la riflessione di qualche cristiano sulle modalità simili che loro conoscono per aver usato bene.
Nessuno gioisce quando un cristiano viene ucciso o una chiesa viene bruciata, ma sembra che questi non c’entrano nulla con l’inquisizione e le conversioni forzate.8e aggiungo anche con imbarazzanti silenzi che hanno condannato intere etnie)

claudio285

e chi lo dice?
Grandi civiltà sono decadute per i motivi più svariati. Potrebbe benissimo accadere che una religione, o la religione, in un futuro più o meno lontano prenda abbastanza piede, dal punto di vista politico e culturale, tanto da riuscire ad addomesticare la modernità, usandone la tecnologia e le scoperte scientifiche per imporre il proprio dominio. Certo, sarebbe un mondo che non va più avanti, che non produce più conoscenza scientifica, e dunque nemmeno progresso tecnologico. Ma un mondo tecnologicamente fermo potrebbe essere un mondo ideale dove la religione possa prosperare. I regimi teocratici islamici sono un pericolosissimo esempio di parassitismo tecnologico e aggressività psicosociale.
Usano le tecnologie e le scoperte della scienza, occidentale e, da qualche tempo, orientale, ed il petrolio per imporre le loro “tradizioni” ultraproibizioniste su tutto.
La storia, come l’evoluzione delle specie, non ha una direzione prefissata. Le direzioni le possiamo vedere solo a posteriori, perciò nulla può essere escluso.

Stefano Grassino

@ claudio285

In poche parole, tu dici: puoi essere un Nobel per la fisica nucleare e credere che una donna debba arrivare vergine al matrimonio.
Singolarmente potrebbe accadere ma in una società non credo sarebbe la norma; forse a parole ma in pratica……….un po’ come le cattoliche di CL. 🙂

Tiziana

claudio 800 e grassino

in effetti l’uomo può sempre regredire, ma sono ottimista sia sull’intelligenza che sulla precisione della statistica

Florenskij

Vorrei proporre un puro e semplice esperimento mentale, magari piuttosto strambo se non surreale o addirittura idiota, atto alla possibile enucleazione di concetti impliciti.

Poniamo che la grande o stragrande maggioranza dei cittadini italiani si convinca ( si lasci convincere ) senza mezzi violenti che gli Dei olimpici, Zeus in testa, esistono veramente e hanno un’influenza determinante sulle vicende non solo private, ma anche pubbliche e perfino sugli eventi naturali. Se gli enti pubblici ( governo centrale, regionale, provinciale, comunale ) decidessero a maggioranza sulla base di libere e cristalline votazioni che il pubblico bene richiede il sacrificio di una certa quantità annuale di buoi e animali vari, con un corpo sacerdotale e templi finanziati ad hoc, questo violerebbe i principi della Costituzione? Domanda connessa: c’è un articolo della Costituzione, oltre a quello che garantisce la libertà di pensiero e di parola, che affermi esplicitamente come imprescindibile il principio di LAICITA’? Nella Costituzione è usato questo vocabolo, e in quale articolo?

Oppure il principio di laicità rimane implicito, con la sua componente principale, che è quella dello SCIENTISMO MECCANICISTICO: non ci sono entità soprannaturali o preternaturali che agiscono negli eventi del mondo. Se un privato vuol crederci, può farlo, ma solo a titolo personale, come sua fantasia o “paturnia”.

Di fatto, fino alla Rivoluzione Francese, incomprensibile senza la preparazione dell'”humus culturale” illuminista, tutti i regimi aderivano più o meno a quel tale modello “surreale”: il bene pubblico, secondo i Romani, dipendeva non solo dalla forza delle legioni e dal rispetto della “lex”, ma in larga misura anche dalla “Pax Deorum”, dai buoni rapporti con i Numi. Nel Medioevo le cattedrali con relative ornamentazioni e pitture venivano costruite con i contributi dei privati, ma anche e forse soprattutto a spese delle Arti e del Comune: ciò sempre ai fini del bene pubblico..

Spostiamoci in tempi più vicini. Secondo i cattolici “integralisti” la guerre ( mondiali ) si scatenano anche e soprattutto per i peccati degli uomini, non ultimi quelli contro la santità e solidità della famiglia ( esibizionismo sessuale e quant’altro di annesso e connesso ). Questo, ovviamente per chi ci vuol credere, è il contenuto essenziale del “messaggio di Fatima”. Dunque, in una situazione politica dominata largamente ma legalmente da una DC di destra sarebbero legittimi il concordato con la CCAR, gli oneri economici e i vincoli legislativi posti al costume che ne deriverebbero?

Domanda: il principio di Laicita’ è o no implicitamente ma intrinsecamente connesso con l’ateismo, anche nella visione lucreziana ( gli dei esistono ma NON agiscono nel mondo )?
Questione surreale, ma che fa capolino ad esempio nel problema dell’aborto: molto, se non tutto, dipende dalla convinzione che nell’embrione ci sia o meno un’anima destinata all’immortalità.

Passiamo alla questione delle scienze. Se un docente di biologia insegnasse, se non altro come ipotesi da verificare, che accanto alla spiegazione darwiniana dell’Evoluzione potrebbe essercene un’altra che fa appello a un principio “vitalistico” esplicantesi in forze “paranormali”, quale principio esplicito della Costituzione violerebbe?
Qui mi avvicino al piuttosto arrovellato discorso del cardinale di Milano Scola sul tema dell’ateismo “di stato” ( laicismo assoluto e integrale ) come scelta ideologica “di parte” imposta non meno delle religioni “ufficiali”.

Domanda conclusiva ( magari “iddiota”: chi stabilisce i contenuti e i limiti della LAICITA’ in relazione a questioni concrete ( aborto, assetto del sistema familiare, biopolitica, educazione sessuale )? Accanto al testo “sacro” della Costituzione, c’è anche una “tradizione” laicista a cui fare riferimento, come nel dualismo cattolico Sacra Scrittura-Tradizione?
I modelli principali sono due, ovviamente con tutti i possibili gradi intermedi:1) Modello giacobino: lo Stato Laico assume esso stesso un assetto parareligioso; 2) Lo Stato lascia sussistere “isole” o “ghetti” in cui ciascuna comunità ideologica si regge, almeno in parte, secondo le proprie leggi etiche e di costume.
Ai prenditori di fondelli del sottoscritto faccio l’invito di leggersi su Wikipedia gli articoli sul tema della “teologia politica”. Il laicissimo prof. Rodotà, che stimo molto, mi capirebbe.

Stefano

@ Florenskij

E se laicità non significasse ateismo ma semplicemente “ragione” e condivisione di argomenti nell’ambito degli spazi pubblici?
E se tali argomenti, dovendo essere discussi per arrivare (o tendere) ad una conclusione condivisa e condivisibile, non prevedessero elementi del tutto idiosincratici, non provati e non provabili?
E se invece, mettendo da un lato quanto sopra, si volessero introdurre elementi indiscutibili, irragionevoli e non provati, quali, Florenskij, quelli di chi vince la gara a bastonate, come ai vecchi bei tempi?
Non ci sono esperimenti mentali in quello che dice, solo storia ed esperimenti già fatti.

Stefano

@ Florenskij

un’altra che fa appello a un principio “vitalistico” esplicantesi in forze “paranormali”, quale principio esplicito della Costituzione violerebbe?

Insegnare cose serie. Esplicito o no.

Florenskij

Stefano. Henry Bergson ( premio Nobel ) creò una filosofia dell’Evoluzione basata ANCHE su principi vitalistici, o meglio su una sinergia tra vitalismo e meccanicismo. Alla fine dell’800 parecchi naturalisti sostennero l’inconsistenza della spiegazione darwiniana. Lo stesso co-scopritore Wallace.. Hans Driesch ( 1876 – 1941 ) direttore della Stazione di studi marini di Napoli, non storico della Chiesa come Roberto de Mattei.
Da Geymonat “Storia del pensiero filosofico e scientifico” volume V ( tre chili ).

Stefano

@ Florenskij

Uno può creare nella sua testa quel che vuole.
Poi se vuole che quel che ha creato sia considerato cosa seria, esce dalla sua testa e pone domande alla realtà. E si scopre che la prima domanda che non trova risposta o che la trova solo nella testa è il “principio vitalistico” che fa il paio con la “virtus dormitiva”.
Florenskij, anche una distratta frequentazione di questo sito dovrebbe averle insegnato che non conta CHI abbia detto qualcosa ma la bontà di qualcosa, validata secondo certi criteri. Tra i quali, come le si è detto alla nausea, anche la possibilità di aver detto una grande stupidaggine e quindi si debba ritrattare la pensata. Ora capisco che a lei questa cosa la disturbi grandemente, perché non è disposto a prendere in considerazione che le sue pensate (e quelle di chiunque altro le serva da stampella) possano essere sbagliate, semplicemente perché LE SERVONO. A lei non interessa verificare se sono vere (e quindi la possibilità che non lo siano) lei VUOLE che lo siano e si appella ad autorità per trovare un supporto che, purtroppo, per lei e per loro non hanno neanche quelle autorità.
Insomma Florenskij, glielo ho già detto: non ci si può tirare su per il codino come il Barone di Munchausen, nemmeno se invece di Barone è Imperatore.

firestarter

caro Pretenskji,

come lei sapra’ Bergson e’ stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Potrebbe di grazia spiegare la pertinenza di tale premio con la teoria dell’evoluzione per selezione naturale? Dario Fo (premio Nobel) si autoimbarazza (senza rendersene conto) di continuo sputando boiate scientificamente ridicole su gomblotti vari. Forse tale premio Nobel rende meno boiate le suddette boiate? Tutto questo ovviamente senza nulla togliere ai meriti enormi di Fo come teatrante.

Veramente, o lei e’ in malafede o e’ drasticamente a corto di comprendonio. Esaminando i suoi interventi direi la seconda. Lei non e’ in grado di emettere pensieri coerenti ne di esporli in modo chiaro. Inoltre le manca la capacita’ di elaborazione delle informazioni che ingloba. Non posso che provare pena per i suoi ex alunni.

Gianluca

Florenskij,

“Domanda connessa: c’è un articolo della Costituzione, oltre a quello che garantisce la libertà di pensiero e di parola, che affermi esplicitamente come imprescindibile il principio di LAICITA’? Nella Costituzione è usato questo vocabolo, e in quale articolo?”

(Mi integri un giurista) Non ricordo quale corte in quale sentenza ha stabilito che la laicità è un “supremo” principio costituzionale, quindi…

“Oppure il principio di laicità rimane implicito”

Quindi no, non rimane implicito.

” … Dunque, in una situazione politica dominata largamente ma legalmente da una DC di destra sarebbero legittimi il concordato con la CCAR, gli oneri economici e i vincoli legislativi posti al costume che ne deriverebbero?”

Assolutamente no, per lo stesso motivo che in una situazione sportiva dominata legalmente ma largamente dal tifo per il calcio (quella che c’è in Italia) non sarebbero legittimi il concordato con la Lega Calcio, gli oneri e i vincoli legislativi posti al costume che ne deriverebbero.

“Passiamo alla questione delle scienze. Se un docente di biologia insegnasse, se non altro come ipotesi da verificare, che accanto alla spiegazione darwiniana dell’Evoluzione potrebbe essercene un’altra che fa appello a un principio “vitalistico” esplicantesi in forze “paranormali”, quale principio esplicito della Costituzione violerebbe?”

Semplicemente li ingannerebbe, perchè spaccerebbe opinioni per fatti. Quando dice “Se non altro, come ipotesi da verificare” ricordi che anche le ipotesi devono partire da basi scientifiche, altrimenti non sono ipotesi, sono favole. Per esplicitarglielo meglio, riformulo la sua frase:

“Passiamo alla questione delle scienze. Se un docente di ASTRONOMIA insegnasse, se non altro come ipotesi da verificare, che accanto alla spiegazione del MODELLO STANDARD DELL’UNIVERSO potrebbe essercene un’altra che fa appello a un principio “ASTROLOGICO” esplicantesi in forze “ZODIACALI”, quale principio esplicito della Costituzione violerebbe?””

Martin L'Utero

@ Florencio

Sai una cosa?
Dopo aver letto le prime due righe, ed aver scorto le altre 4.500 del tuo post, mi è affiorato, chiaro, un pensiero; una domanda, per la precisione, che è questa: “Sai dove puoi mettertelo il tuo esperimento mentale?”.
Ecco, puoi metterlo in quel posto, insieme all’arroganza (tua) di chi vuol solo farsi notare, di chi non cerca dialogo, ma autoconvincimento delle proprie teominchiate.

claudio285

la Costituzione non dice esplicitamnte che la Repubblica è laica. E giustamente. E’ come se dicesse che la Repubvblica è rossa, o verde, o carina. Ma verde pisello o verde ramarro? Se avesse semplicemente detto che è laica sarebbe bastato inventarsi un nuovo significato per la ‘parola “laico” per poter violare la laicità dello Stato. Ci sono svariati articoli che sostengono il principio di non discriminazione, di libertà di culto e religione, e in cui si specifica che non si può favorire una confessione piuttosto che un’altra. Oltre il famigrato “libera chiesa in libero stato”. Insomma, la divisione tra Stato e Chiesa. I cittadini non possono ottenere il sacrificio dei buoi (cioè in Italia se il politeismo fosse maggioritario, cioè se al posto della Chiesa ci fossero i sacerdoti pagani, potrebbero) perchè appunto lo stato non può favorire una religione piuttosto che un’altra. Lo Stato non bandisce le dottrine che presuppongono entità soprannaturali, ma certo non le può insegnare alla scuola pubblica. In effetti non è vero nemmeno questo, perchè nella scuola pubblica c’è l’ora di religione (solo cattolica o valdese o ebraica, data l’assurdità del sistema concordatario, che nega tutti gli articoli “laici” della Costituzione); però l’ stato deve insegnare la scienza, per il semplice fatto che è l’unica forma di conoscenza che “funziona”. Non sei in grado di produrre tecnologia con forze soprannaturali. Un’automobile non corre con l'”energia del qui”, ci vuole la benzina
Comunque il Bergson, e l’Evo creatrice l’ho studiata proprio in una Università pubblica, ma filosofia non biologia.

gmd85

Ferma restando l’incapacità a quagliare del nostro Flo… tutta questa nuova lenzuolata c’entra con l’articolo… come?

@Flo, vecchio mio, ti rendi conto che, per completezza ed onestà intellettuale, si dovrebbero insegnare tutti i MITI della creazione? No, perché il fatto che tu non capisca e non concepisca l’evoluzione, non ti autorizza a pretendere che l’unica alternativa pseudoteorica sia solo quella che piace a te.

Ah, Flo, abortiscono anche le donne cattoliche. Ti piaccia o meno.

Gianluca

gmd85

… Non lo chiamare “vecchio mio” che si incazza come una bestia…

FSMosconi

@Flo’

Scrivere nella Costituzione che l’Italia è uno Stato Laico sarebbe stato pleonastico, dato che già l’articolo 3 recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Ciò detto, tutte le tua allusioni infamanti sull’idea che proporre dottrine a-scientifiche basate su un’opinione indimostrabile costituisca altrimenti reato d’opinione o che lo Stato non si possa tenere insieme se non tramite vagheggiamenti da Alto Medioevo (finanche le tue menate su Fatima) tienile per te assieme alle tue distopie assolutiste e autoritarie. “Grazie”.

@gmd

Mi sto sempre più convincendo che il nostro Flo’ in un’altra vita sarebbe potuto essere un Alessandro I o un Carlo X. Il “Nulla altisonante” è il medesimo. 😐 😉

Diocleziano

Definizione perfetta su wiki: ”Pisquano sesquipedale”, vedere per credere! 😉

Ferrer

Caro pagliaccio, vedo che lei non perde un’occasione per farsi ridere dietro con le sue figure barbine…

“Domanda connessa: c’è un articolo della Costituzione, oltre a quello che garantisce la libertà di pensiero e di parola, che affermi esplicitamente come imprescindibile il principio di LAICITA’?”

La Laicità dello stato si definisce come la “netta separazione tra la sfera politica e la sfera religiosa” e “assenza di discriminazioni tra le diverse confessioni religiose” (Enciclopedia Treccani)

Entrambi gli elementi sono stati esplicitamente indicati in Costituzione:

«lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani» (art. 7, co. 1) e «tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge» (art. 8, co. 1)

“Se un docente di biologia insegnasse, se non altro come ipotesi da verificare, che accanto alla spiegazione darwiniana dell’Evoluzione potrebbe essercene un’altra che fa appello a un principio “vitalistico” esplicantesi in forze “paranormali”, quale principio esplicito della Costituzione violerebbe?”

L’art. 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione…”

Il fatto (che lei furbescamente tace) è che il preteso “principio vitalistico” non è e non può essere “un’ipotesi da verificare” in quanto – come le è stato spiegato ormai fino alla nausea – NON E’ FALSIFICABILE…
Se non è falsificabile non è “Scienza” e pertanto non rientra tra ciò che la Costituzione dispone sia insegnato nelle Scuole…

Domanda connessa: ma lei, sedicente professore di Storia, non avrebbe dovuto insegnare anche Educazione Civica?…

Florenskij

Ernst-Wolfgang Boeckenforde “Lo Stato liberale secolarizzato si fonda su presupposti che esso stesso non è in grado di garantire. Da una parte esso può esistere come stato liberale solo se la libertà che garantisce ai suoi cittadini è disciplinata dall’interno. vale a dire dalla sostanza morale del singolo individuo e dall’omogeneità della società. D’altro canto, se lo Stato cerca di garantire da sé queste forze regolatrici interne attraverso i mezzi della coercizione giuridica e del comando autoritativo, esso rinuncia alla propria liberalità e ricade – sul piano secolarizzato – in quella stessa istanza di totalità da cui si era tolto con le guerre civili confessionali.”
( “DILEMMA DI BOECKENFORDE” )

E.W. B.: professore di Diritto Civile ( ad Heidelberg ) come il prof. Stefano Rodotà..

Stefano

@ Florenskij

Se i professori in questione si pongono dei problemi sul mantenimento dell’ordine e sull’amministrazione della giustizia in uno stato liberale, beh, mi sa che non hanno capito cosa sia uno stato liberale.
Per inciso, uno stato che non riconosce alcun tipo di Ipse Dixit.
O è disposto a discutere pure quello. Alla luce della ragione.

Florenskij, se io e lei discutiamo di regole, possiamo discutere pure di come applicarle e quali strumenti utilizzare.
La seconda parte non è contraria rispetto alla prima, è semplicemente una parte di essa.
E non prevede che si possano mandare sul rogo persone che non credono ad entità fantastiche cui solo una parte crede.
Perché vede Florenskij, non possiamo giocare a scacchi se lei pretende che sulla scacchiera ci sia una fantomatica figura che limita o agisce a piacimento, quando meglio le conviene. E darmi una botta in testa se sommessamente le faccio notare che così a scacchi non ci possiamo giocare. Faccia questo esperimento mentale.

FSMosconi

Se il fanatico-tipo è il piccione sulla scacchiera del dialogo costruttivo, mi sa che Flo’ è il suo burocrate: una scimmia di Borel che non si limita a battere a caso e muovere pedine cercando di imbeccare una mossa o una scritta giusta, ma che raccoglie tutte le regole di altri giochi (da Go alla Sciarada passando per il Tris), le mette insieme con quanto detto sopra e poi pretende pure che il suo gioco abbia senso. 🙁 😉

Diocleziano

Flo,
quella del Boeckenforde è una semplice constatazione, dal momento che
la scommessa dello/sullo stato liberale è imprescindibile.
Vale per i conflitti confessionali, per i sovversivi e la malavita: lo Stato deve
intervenire ”dopo” (almeno in una certa misura) altrimenti si cade nello
stato totalitario.

Alberto Reale

Sono ateo, sbattezzato, gay e vegetariano. Per la maggior parte delle persone, il mio modo di vivere è come minimo assurdo, ora perché non mangio carne, ora perché mi piacciono gli uomini, ora perché non credo in dio. Devo tollerare abitualmente sguardi e commenti straniti, come di chi sta osservando una forma di vita aliena appena approdata sul pianeta Terra. Talvolta le situazioni sono talmente fastidiose da indurmi a tacere delle mie abitudini personali, pur di non intavolare per l’ennesima volta le solite stupide conversazioni su quanto sia importante avere fede, mangiare carne perché se no “le proteine da dove le prendi?” e quanto sia contro natura il mio orientamento sessuale. Per almeno due delle quattro caratteristiche menzionate all’inizio del mio messaggio, in molti paesi del mondo sarei arrestato e/o condannato a morte, magari per lapidazione. C’è ancora tanta strada da fare. E avete scritto bene, alla fine dell’articolo: gli omosessuali sono una delle “categorie” più discriminate in assoluto. Basti pensare che, fino a qualche decennio fa, persino nei paesi europei più evoluti era considerato un reato intrattenere relazioni con persone del proprio stesso sesso. Indelebile è l’episodio di Alan Turing, che fu addirittura castrato per ordine dello stato britannico. E ora che il parlamento italiano sembrava più laico e “gay friendly” di sempre, ecco che viene praticamente restaurata la prima repubblica e demolita ogni speranza di poter vedere discusse con successo le proposte di legge sui matrimoni e le adozioni gay, e sulla legge contro omofobia e transfobia. In questo momento, oltre a tutti i problemi che ha chiunque sul trovare lavoro, pagare le tasse e tutto, devo pure fronteggiare queste discriminazioni attuate da quello stesso Stato che sulla Costituzione scrive di non fare discriminazioni tra i suoi cittadini. La voglia di emigrare è veramente fortissima.

giuseppe

Con tutto il rispetto, tutta questa omofobia in Italia non la vede nessuno. Tranne che intendiate per omofobia il fatto di potere liberamente non essere d’accordo ( come moltissimi omosessuali dichiarati) con una certa visione delle cose o con il matrimonio.
E’ mai possibile che non riusciate a coniugare il rispetto dovuto a tutti con la libertà di pensarla diversamente ? Questo modo di procedere sta creando altre fobie, in forza delle quali non si puo’ più esprimere una opinione senza essere tacciati di omofobia o affini. Francamente non se ne puo’ più.

firestarter

Per una volta concordo: non è giusto chiamarvi omofobi in quanto siete solo dei piccoli ignobili esseri che provano gusto a negare alcuni diritti civili a sostanziali gruppi di cittadini, nel nome dell’appartenenza ad una associazione criminale retta da avidi palazzinari in gonnella.

fab

Con tutto il rispetto, tu pestaggi per essere gay non ne hai mai ricevuti e, a quanto pare, nemmeno leggi quotidiani degni di questo nome, dove questi fatti sono riportati.

Alberto Reale

Vedi Giuseppe, stai esattamente dimostrando, senza accorgertene, quanto dicevo nel mio messaggio. Non ho fatto altro che riportare la mia esperienza personale e analizzare brevemente la situazione attuale, che è oggettiva. E tu vieni a dirmi che non sono in grado (io!) di coniugare il rispetto con la libertà di pensiero? Ma sei fuori di testa!? In ogni caso, sì, anche voi che vi opponete al riconoscimento per i diritti degli omosessuali, che siate gay oppure no, siete omofobi. Ci sono diversi livelli di omofobia, così come ci sono diversi livelli di discriminazione in generale, sia essa razzista, antisemitica, sessista etc. Un antisemita può essere Hitler oppure limitarsi a detestare gli ebrei “per conto suo”. Non è necessario arrivare alla violenza, per poter usare il termine discriminazione.
D’altronde mi pare che tu viva in un altro mondo, se non vedi l’omofobia dilagante in Italia. Proprio di pochi giorni fa è l’ultima vicenda di due ragazzi romani aggrediti per strada solo perché si tenevano per mano. Di ieri è la notizia dei volantini omofobi e xenofobi a Treviso (“basta immigrati culatoni nei nostri asili”). E questi sono solo gli episodi denunciati, mentre il più delle volte, per paura o per riservatezza, si tende a tacere e nascondere tutto. Informati di più.

Sandra

Francamente non se ne può più di vecchi sciamani che pensano al sesso come attività finalizzata alla procreazione. E basta. Non tutti fanno sesso per procreare, donne o uomini, con donne e/o uomini che sia. Ci siamo evoluti oltre la stagione degli amori, della femmina in calore che si accoppia e figlia, stagione dopo stagione, con maschi diversi. Volete la famiglia? Beh, la famiglia con le stagioni riproduttive non c’è, c’è solo quella della scelta del con chi e se. E se è un uomo con un uomo e donna con donna, va bene lo stesso: se vale per uomo e donna fare sesso senza figli, cale anche per gli altri. Siamo fatti così, e se secondo voi cattos è volere di Dio, anche il sesso ricreativo è parte del suo misterioso piano (così come per la sempre più probabile predisposizione genetica all’omosessualità).

Non c’è omofobia in Italia??? Ci crederò quando Ratzinger farà outing.

Leonardo

@Giuseppe.
Se in Italia si vietasse ai cattolici il diritto di sposarsi e di adottare, qualcuno parlerebbe di cristianofobia ?

Giorgio77

In parte della popolazione la xenofobia così come la paura per una religione differente (in questo caso l’islamofobia) si accavallano e coesistono, dove però la paura e la critica verso l’Islam nelle sue manifestazioni integraliste può essere lecita e persino razionale mentre la xenofobia è sempre irrazionale ma soprattutto non dovrebbe mai essere lecita (cioè legalizzata). In una normale democrazia quindi, una critica verso l’Islam così come verso le altre religioni ci può stare, ben diverso è quando un manipolo di politici (berlusconi e la lega) attraverso pesanti conflitti di interessi riescono a monopolizzare la propaganda e cominciano una propaganda anti-islamica ma anche anti-rumena e xenofoba, e tutto questo pur non avendo nessun diritto di farlo.

giancarlo bonini

Usque tandem, Florenskij…..Non sono certo Cicerone, ma vorrei dire a tutti noi: per quanto ancora sopporteremo i continui copia-incolla da Wikipedia, forsennatamente cercati e poi ammannitici, su qualunque argomento, da questo pseudo filosofo, pseudo scienziato, pseudo biologo, pseudo eccetera (prego inserire qualsivoglia branca dello scibile) al solo scopo di ribadire sempre più i propri convincimenti ( pochi e ben confusi), senza mai instaurare un vero dialogo sulla base degli argomenti di volta in volta trattati.
E’ inutile contestare punto per punto i suoi argomenti ( può essere forse stimolante ogni tanto) ma si rischia di entrare in una spirale senza fine di frasi, che per noi hanno come base un nostro pensiero e un ragionamento continuo e diverso ma per il suddetto si riducono a ribadire il suo Pensiero Dominante: quello della Chiesa Cattolica.
Non dico di agire in nessun modo contro il sig. Flo, ma proporrei soltanto di tenerlo in considerazione solo se, per una sola volta, invece di sciorinare un sermone astratto, ci dicesse realmente un pensiero che sia farina del suo sacco e restasse in argomento con un vero dialogo.
Scusate la lunghezza del mio sfogo, ma non ne potevo proprio più.

Stefano

@ giancarlo bonini

Il punto che sfugge (o forse no) a Florenskij è che tutto il suo “lavoro” è teso a trovare una giustificazione a ciò che VUOLE credere. La ricerca non è volta ad accertare la verità di ciò che crede (con criteri non parziali) ma a tenere per buona quella e a trovare puntelli.
E non avendone di migliori ad affidarsi allo status di chi fa affermazioni, senza badare se quelle trovino o possano trovare conferma. E senza rigettarne alcuna. Insomma, pensa che se lega un palloncino ad un altro i due formino una solida e stabile base.
Il che ha dell’incredibile, se solo non gli si fosse ormai fatto notare da anni….

Angelo Ventura

L’omofobia in Italia e’diffusissima, purtroppo, e’ la mentalita’ di chi crede che insultare, calunniare e disprezzare gli omosessuali sia “liberta’ di pensiero”, fino agiustificarela violenza o a prestar fede a teorie pseudoscientifiche sulle cosiddette “terapie riparative”. E’semplicemente undovere di civia’ dare ik giusto riconoscimento allecoppie omosessuali, e emanarenormecontro l’imofobia, equiparabile al razzismo.

Florenskij

@ Stefano e altri . Conosco la questione della “virtus dormitiva” e dell'”ipse dixit” dalla seconda liceo, quindi altro che novità. L’argomento “ex auctoritate” non ha un valore decisivo, ma non è nemmeno privo di valore: se un ragionamento che sembra “strambo” alla massa odierna è stato preso sul serio e affrontato da autori di importanza riconosciuta ( magari con un Nobel o con una prestigiosa cattedra universitaria, comunque con un ruolo nella storia della cultura, come nei volumoni di Geymonat ) può significare che vale la pena di continuare le ricerche in quella direzione, anche senza metterci la mano sul fuoco. I corsi e ricorsi delle opposte tendenze di pensiero sono “di lungo periodo”: magari decine di anni o addirittura secoli.
Non è che un concetto affermato da un quarantenne o forse meno ( penso al prof. Pievani ) vale sempre molto di più per quel motivo.

Esiste da decenni la facoltà di “Scienze politiche” ( un misto di diritto, filosofia, storia, economia ) in cui vengono trattati sistematicamente e formalmente problemi che qui molti credono di poter risolvere “alla buona”, proponendo soluzioni del genere “acqua calda”. Ad esempio quello delle “fonti del diritto” e quello della “legittimazione del potere”. Qui ( nell’ambito delle Scienze Politiche ) i “codini” nostalgici sospirosi dell'”Ancien Regime” come sarebbe il sottoscritto ritrovano con meraviglia che la connessione tra politica e religione ( anche in forme più o meno larvate ) è inscindibile. Vedasi in un personaggio ancora attualissimo, così realista e laico che più laico non si potrebbe: tale Niccolò Machiavelli da Firenze, il quale non si poneva il problema dello stato perfettamente laico, ma della “religione civica” più adatta allo Stato ( non quella cristiana, ma qualcosa di simile a quella dei Romani )..
Wikipedia mi serve solo per evitare di dover tirar giù i volumi che ho effettivamente letto, anche parecchi anni fa, come “Le tappe del pensiero sociologico” di Raymond Aron, uno dei maggiori “maitres à penser” francesi del ‘900. Facendo simili letture ( appunto per evitare di cascare nella “virtus dormitiva” e nell'”ipse dixit” ) si incontrano concetti come in Durkheim quello di religione come “adorazione che la società fa di se stessa come entità sovraindividuale” ( non si sta dibattendo sulla necessità di risolvere la crisi del PAESE ? ) o di “anomia” ( vale a dire situazione simile a quella di un formicaio impazzito, come nel nostro attuale parlamento ). Con la rielezione di Napolitano si sta addirittura riavvalorando la funzione della monarchia ( quanti sui mass media hanno usato l”espressione “re Giorgio”? ).
Un’osservazione in particolare: non vi rendete conto che il concetto di “anomia” da sfaldamento dei corpi sociali intermedi dovrebbe essere tenuto presente quando si propongono istanze come la “deregulation” semitotale della famiglia e del costume, mentre invece ne parlate quasi solo nei termini pressoché mistici del diritto individuale? I casi ormai frequentissimi di “femminicidio” non potrebbero derivare ANCHE ( non so in quale proporzione ) da questa “deregulation” delle strutture di sostegno affettivo stabile, di cui il maschio è probabilmente più bisognoso della femmina?

Direi: per me peccate troppo di diritto astratto nel senso della mistica liberale-individualistica e ricorrete troppo poco alla sociologia. Come pure: vedete la filosofia quasi solo come “metodologia della scienza” ( che spesso si riduce all'”asso nella manica” della “falsificabilità” ) e troppo poco come filosofia classica e storia della filosofia.
Pasticcino finale: io stesso critico le alte sfere della Chiesa per il ricorso, nel campo della Bioetica e della Biopolitica, di un concetto di “Diritto Naturale” che dovrebbe essere spiegato in modo molto più articolato e argomentato, ben al di là della formula dei “principi non negoziabili”
e della “difesa della vita”; ciò nel contesto dell’attuale pensiero non più “fissista” ma storicista ed evoluzionista.
Lo spirito critico può essere alimentato sia costruendo arieti e torri d’assalto per distruggere la città nemica come per Marx, sia cercando di rafforzare la fortezza ( il che implica appunto la verifica dei punti deboli ) come nel caso di Tommaso D’Aquino.

gmd85

@Flo

Ma tu di Machiavelli non hai nemmeno la parvenza 😆

E francamente, il parere di Machiavelli è e resta suo, anche se temo che tu abbia messo da parte il fatto che, nella sua concezione criticava comunque cristianesimo e chiesa cattolica.
Quanto all’anomia dovuta alla deregulation della famiglia, come ho già detto a Enrico, il sistema AGIL ha fatto il suo tempo, piaccia o meno.
Durkheim: semplicemente, la religione non è necessità, ma frutto della società.

La religione lungi dall’ignorare la società reale e farne astrazione, ne è quindi lʼimmagine; ne riflette tutti gli aspetti, anche i più ripugnanti.

Da: Le forme elementari della vita religiosa,1912.
Smettila di ostinarti a vedere una critica positiva nell’analisi di Durkheim.

Per il resto non perdo neanche tempo.

FSMosconi

L’argomento “ex auctoritate” non ha un valore decisivo, ma non è nemmeno privo di valore

Sbagliato: non ha valore. PUNTO.
Perché è una fallacia logica, un sofisma, un modo per contravvenire alle regole di inferenza senza darlo a vedere, una scorrettezza logica nascosta dietro la diplomazia formale.

L’argomento ad auctoritatem è quando si usa l’autorità del sostenitore di un’opinione solo perché CHI la sostiene ha forza (velatamente coercitiva) e non l’argomento dal punto di vista logico.

Non è che se migliaia di re si mettono a parlare dei nani che innaffiano dalle nubi per migliaia di anni l’argomento diventa serio, né logico, né eticamente accettabile.

se un ragionamento che sembra “strambo” alla massa odierna è stato preso sul serio e affrontato da autori di importanza riconosciuta […] può significare che vale la pena di continuare le ricerche in quella direzione

Peccato che Stefano non ti abbia mai contrapposto argomenti popolari ma la pura e semplice logica e scienza. E se una cosa secondo logica è errata e secondo scienza falsa, puoi parlare di invisibili unicorni rosa quanto ti pare ma, ripeto, sempre ridicolo l’argomento lo sarà. Anche se lo sostenesse un Nobel.

Non è che un concetto affermato da un quarantenne o forse meno ( penso al prof. Pievani ) vale sempre molto di più per quel motivo.

Non è che un concetto indimostrabile contraddittorio e che vuole entrare in categorie che non gli competono a forza vale per il motivo opposto…

Esiste da decenni la facoltà di “Scienze politiche” ( un misto di diritto, filosofia, storia, economia ) in cui vengono trattati sistematicamente e formalmente problemi che qui molti credono di poter risolvere “alla buona”, proponendo soluzioni del genere “acqua calda”. Ad esempio quello delle “fonti del diritto” e quello della “legittimazione del potere”. Qui ( nell’ambito delle Scienze Politiche ) i “codini” nostalgici sospirosi dell’”Ancien Regime” come sarebbe il sottoscritto ritrovano con meraviglia che la connessione tra politica e religione ( anche in forme più o meno larvate ) è inscindibile.

Peccato che non ti sei mai sognato di integrare con sociologia, che viene logicamente PRIMA di scienze politiche per la risoluzione FATTUALE dei problemi che scienze politiche si prefigge di risolvere (non è che stanno lì a farsi gli specula princeps come immagino tu immagini) e che gli studi in quel campo ti smentiscano dacché, in minimi termini, i dati affermano che la religione sia un elemento sufficiente ma non necessario.

Quindi torniamo alle obiezioni di Stefano: perché ignori i fatti?

Vedasi in un personaggio ancora attualissimo, così realista e laico che più laico non si potrebbe: tale Niccolò Machiavelli da Firenze, il quale non si poneva il problema dello stato perfettamente laico, ma della “religione civica” più adatta allo Stato ( non quella cristiana, ma qualcosa di simile a quella dei Romani )..

Tanto attuale da giustificare un regno assoluto come extrema ratio e nel contempo idealizzava la condizione oggi normale, ma non all’epoca, di democrazia . E che credeva a quel nostalgico e idealista quanto lui (perché sulle soluzioni lui ERA idealista) di Tito Livio.

Ma fammi il piacere.

Facendo simili letture ( appunto per evitare di cascare nella “virtus dormitiva” e nell’”ipse dixit” ) si incontrano concetti come in Durkheim quello di religione come “adorazione che la società fa di se stessa come entità sovraindividuale” ( non si sta dibattendo sulla necessità di risolvere la crisi del PAESE ? ) o di “anomia” ( vale a dire situazione simile a quella di un formicaio impazzito, come nel nostro attuale parlamento ). Con la rielezione di Napolitano si sta addirittura riavvalorando la funzione della monarchia ( quanti sui mass media hanno usato l”espressione “re Giorgio”? ).

Da dove comincio?…

1) Una metafora che ha perso il suo valore pregnante (vale a dire in cui è ancora immaginabile la serie di idee che la costituiscono) è perso non passa a livello fattuale per quel motivo. Rimane metafora.
2) Che l’anomalia dipenda dalla maggior laicizzazione del Parlamento è un’insinuazione solo tua
3) L’iperbole è stato usata per prima dalle testate inglesi senza intento politico. Inoltra non mi pare che un ruolo da monarca quasi senza poteri come quelli l’intendevano ma passato come sempre tale (vd. L’invenzione della tradizione) sia legittimare un valora FUNZIONALE della monarchia che de fatto ricordo NON esistere qui e ora

Un’osservazione in particolare: non vi rendete conto che il concetto di “anomia” da sfaldamento dei corpi sociali intermedi dovrebbe essere tenuto presente quando si propongono istanze come la “deregulation” semitotale della famiglia e del costume, mentre invece ne parlate quasi solo nei termini pressoché mistici del diritto individuale? I casi ormai frequentissimi di “femminicidio” non potrebbero derivare ANCHE ( non so in quale proporzione ) da questa “deregulation” delle strutture di sostegno affettivo stabile, di cui il maschio è probabilmente più bisognoso della femmina?

Massì: legittimiamo le intellettualizzazione degli assassini: sono le vittime a dover rimanere a casa a sgobbare e fare figli, non si farebbero uccidere se non lavorassero e si comportassero come gli uomini, nei quali guarda caso rientrano anche gli assassini del caso.

Direi: per me peccate troppo di diritto astratto nel senso della mistica liberale-individualistica e ricorrete troppo poco alla sociologia.

Come no: difatti qui NESSUNO difende i diritti degli altri nei quali non è implicato. Ma vedi di farti un giro…

Come pure: vedete la filosofia quasi solo come “metodologia della scienza” ( che spesso si riduce all’”asso nella manica” della “falsificabilità” ) e troppo poco come filosofia classica e storia della filosofia.

Del metodo scientifico se ne fa qualcosa, delle tue elucubrazioni sulle monadi, computer e via delirando non si cava un ragno dal buco.
Vuoi discutere? Di’ qualcosa TU di non mistico-individualista e dimostrami che quanto TU dici sia vero. Non lo fai, Stefano e il resto del mondo ha tutto il diritto di sbatterti in faccia il principio di falsificabilità.

Lo spirito critico può essere alimentato sia costruendo arieti e torri d’assalto per distruggere la città nemica come per Marx, sia cercando di rafforzare la fortezza ( il che implica appunto la verifica dei punti deboli ) come nel caso di Tommaso D’Aquino.

Del tastare il terreno, controllare la calcina e rivedersi i progetti per vedersi se il castello che si difende non è che una pia illusione non se ne parla eh…

Sandra

“I casi ormai frequentissimi di “femminicidio” non potrebbero derivare ANCHE ( non so in quale proporzione ) da questa “deregulation” delle strutture di sostegno affettivo stabile, di cui il maschio è probabilmente più bisognoso della femmina?”

Ma non ti vergogni??

firestarter

no, non si vergogna perche’ non arriva a capire quello che scrive in quanto scarseggia in lui la capacita’ di elaborazione e di estrapolazione delle implicazioni. Il poveraccio vomita squallore reazionario pretendendo di mascherarlo maldestramente con citazioni a vanvera che non fanno altro che evidenziare tragicamente il fatto che non capisce un c di niente di quello che legge e che scrive.

RobertoV

Ha mai pensato che il “femminicidio” in passato fosse ignorato, come tante altre problematiche (stupri, pedofilia, ecc.) dalla bella società falsa ed ipocrita di allora e solo oggi si ponga attenzione e lo si denunci? Immagino che lei troverà virtuosissime le società islamiche attuali e raccomandabili per donne e bambini perchè lì i casi denunciati di stupro e pedofilia sono rari.
Il concetto di sommerso le deve essere completamente ignoto, basterebbe che tra le sue innumerevoli letture si leggesse anche questo, è un concetto semplicissimo e purtroppo molto reale.
Immagino che anche il fascismo per lei fosse virtuoso perchè le denunce di crimini erano poche. Basta imporre che dei crimini non si deve parlare perchè la società diventi pulita.

Stefano

@ Florenskij

L’argomento ex Autoritate non ha alcuna validità tanto che qualsiasi scienziato, anche il più mediocre, ha come punto fermo quello di contraddire, ove possibile, l’autorità.
La quale è tale solo fino a quando dice cose giuste, non quando semplicemente “dice”.
E per scoprire se le dice giuste ci sono criteri. E se non le dice giuste si rigettano.
Infine, uno scienziato che si rispetti dopo aver formulato un’ipotesi precisa quali sono i riscontri che la confermano e cosa invece la falsifica. Quindi fare ipotesi è solo una parte del compito. Fermarsi lì non va oltre il fantasticare. Florenskij, se vuol parlare di scienza magari l’ABC sarebbe richiesto….
Infine, Florenskij, ci vuol dire una buona volta quando lei è disposto a rigettare le sue ipotesi e quelle di coloro che chiama a raccolta per appoggiarle?
Quando il principio vitalistico e che lei invoca e difende è da buttare?
Quale domanda alla realtà falsifica l’esistenza di un tale principio?

Si accorge o no che se la risposta è “mai” un simile atteggiamento è in assoluta malafede? E conviene che questo le si stia facendo notare ormai da anni?

Stefano

@ Florenskij

Una buona volta Florenskij, si vuol degnare di rispondere alle obiezioni che si pongono a quella che secondo lei dovrebbe essere un’ipotesi degna di essere proposta nelle scuole?
Riproviamo.
L’evoluzione teleguidata:
* lo è da chi?
* come si fa a distinguere, indipendentemente dal risultato finale che si vuole spiegare, la teleguida?
* che fine ha la teleguida
* come si spiega in base al fine della teleguida il fatto che il 90% delle specie comparse su questo pianeta si è estinta;
* come si spiega, se la teleguida avviene da parte di un’unica entità, che teleguidi preda e predatore (e per chi parteggi)
* se il teleguidatore è il suo dio onnipotente, che se ne fa di tale pretenziosa proprietà se deve adottare, per raggiungere malissimo i suoi fini, simili tortuosi e maldestri strumenti
* se, come ha più volte ripetute, la teleguida fosse un lento ripristinare la situazione iniziale di estatica convivenza (il lupo che pascola con l’agnello) come si giusitica che i cambiamenti sono nel verso di un miglioramento dell’efficacia predatoria piuttosto che in un lento cambiamento della dieta?
* se i teleguidatori fossero uno o più entità diverse dal suo dio onnipotente (in barba al principio di non moltiplicare entità inutili nella spiegazione (?) di un fenomeno), quale la relazione del primo con le seconde?

Florenskij, anche una primissimo e facilissimo elenco di spontanee domande riguardo l’ipotesi che lei vorrebbe insegnare nelle scuole fa intendere che si tratti di una immane fregnaccia. E lo dimostra inequivocabilmente il fatto che questa è l’ennesima volta che io le pongo queste domande che sono rimaste e probabilmente rimarranno senza risposta. Non si offenda, lo dico senza acredine, se quesa sua insistenza si definisce ottusa: è semplicemente la constatazione della sua perfetta aderenza al significato che il termine ha nel vocabolario.
Mi aspetto che, una buona volta, o risponda o semplicemente la smetta di riproporre questa stupidaggine della evoluzione teleguidata, Bergson o Gesù Cristo.

Gianni

Cristianofobia,islamofobia,ateofobia ecc esistono tutte e tre.Io ad es da giovane sono stato vittima di bullismo anche perchè credevo negli ideali veri cristiani,mentre chi mi perseguitava si dichiarava ateo,filosatanista(x modo di dire) e bestemmiava,Ho conosciuto persone che sono state discriminate per essere atei,altri per essere islamici ecc.Bisogna distinguere quando si tratta di fenomeni reali o di semplice vittimismo o strumentalizzazione come spesso avviene ma chiaramente si può ben affermare che islamofobia,cristianofobia,ateofobia,ma anche paganofobia esistono.

fab

Gianni, fammi capire: il bullismo consisteva nel fatto che uno bestemmiava?

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