La laicità sarebbe islamofoba?

Gli autori delle opere che cercano di spiegare l’islam si sforzano spesso di fare riferimento all’islam dei lumi o all’apporto delle civiltà arabo-musulmane al patrimonio scientifico e culturale mondiale, col rischio di fornire una sorta di giustificazione alla situazione prevalente nel mondo arabo-musulmano di oggi.

Nei nostri paesi si coltivano diverse idee equivoche e confuse in questo campo. Ci si può recare, ancora oggi, in qualsiasi paese della sponda sud del Mediterraneo ed essere accolti con cortesia, incontrare persone con un elevato livello culturale, un’intelligente consapevolezza sugli avvenimenti di questo mondo, una visione del futuro, delle competenze, uno spirito critico… È quindi un peccato che, attraverso i media, le immagini e i fatti che ci sono trasmessi si nutrano di un registro sfavorevole a questi popoli. È un danno non solamente per le relazioni e gli scambi che noi abbiamo interesse a intrattenere tra le due sponde, ma anche per coloro che, con tenacia, combattono per far avanzare la democrazia e lo sviluppo in questi paesi.

Rispettare la fede

È indispensabile che l’Europa sia in grado di ricostruire un progetto euro-mediterraneo, progetto abbandonato molto in fretta dopo gli accordi di Barcellona nel 1995, per limitarsi ai soli accordi di libero scambio economico. Questi accordi firmati tra l’Unione Europea e i paesi che si affacciano sul Mediterraneo prevedevano esplicitamente un impegno comune a far progredire la democrazia e la difesa dei diritti umani fondamentali.

È un’urgenza e la sola maniera per combattere l’intensificarsi del razzismo e della xenofobia negli uni e negli altri, cioè nello sguardo reciproco tra gli abitanti delle due sponde del Mediterraneo. È anche il solo modo per frenare la recrudescenza degli integralismi religiosi e politici che animano una parte del mondo arabo, del mondo occidentale e di Israele.

L’integralismo musulmano non ha niente da invidiare all’integralismo dei cattolici dell’Opus Dei, dell’Ordine di Malta, dei Legionari di Cristo, né di certi evangelici protestanti, e non di meno a quello di una parte della chiesa ortodossa e dei suoi pope conservatori. Tra i religiosi e i credenti delle diverse correnti monoteiste esiste un numero considerevole di persone che, pur rivendicando la loro fede e la loro appartenenza religiosa, sono convinte della necessità di rispettare le convinzioni religiose o filosofiche dei loro vicini o dei loro concittadini. Noi, laici, che difendiamo il diritto di questi credenti a professare la loro fede in tutta libertà e il nostro diritto all’ateismo o all’agnosticismo, dobbiamo riflettere più attivamente su come condividere insieme una visione serena della separazione tra Chiese e Stato. Tra le numerose proposte laiche nessuna è contro la fede e le credenze di altri cittadini: che si tratti di garantire il processo della ricerca sulle cellule embrionali, di assicurare una maggiore uguaglianza di genere, di garantire ad ogni umano più disponibilità e responsabilità di scelta relativa alla gestione del proprio corpo, delle sue scelte di vita e di fine vita… Queste proposte sono sempre oggetto di ampio dibattito democratico aperto a tutte le opinioni. Non è nello spirito di nessun laico che si rispetti far votare leggi liberticide che obblighino qualcuno ad agire contro la propria coscienza. In nome della libertà individuale noi neghiamo a chiunque il diritto di ergersi a maestro assoluto e dettare il nostro comportamento in nome di una verità rivelata. Coloro che accettano di sottomettervisi sono evidentemente liberi di farlo, purché rispettino i diritti universali di tutti gli umani; non sono abilitati a imporre le loro scelte e le loro convinzioni a tutta la comunità.

Nessuna crociata laica

È per assicurare questa convivenza di pensiero e di scelte plurali che lo Stato dovrà essere imparziale. Esso garantisce la libertà di pensiero e dibattito all’interno dello spazio democratico e fa rispettare le leggi approvate da assemblee elette nel rispetto delle convenzioni internazionali come la Dichiarazione universale dei diritti umani e le convenzioni relative al diritto internazionale e umanitario. Si, c’è un’urgenza, perché la tentazione è grande, tra certe alte gerarchie religiose e adepti di diverse sette, per esempio Scientology, di utilizzare i sentimenti religiosi per investirli in campo politico. Concentrarsi sull’integralismo musulmano, sottovalutando l’influenza evangelica, vettore del creazionismo, o l’Opus Dei, braccio secolare del Vaticano, sarebbe un grave errore. Peggio, rispondere all’offerta di queste correnti religiose reazionarie per combattere l’islam radicale, in nome dei valori occidentali, sarebbe aprire la porta a populismi rischiosi.

La risposta può essere tutto tranne una crociata laica antireligiosa. Viviamo in un’Europa sempre più secolarizzata e numerosi credenti hanno preso le distanze dalle gerarchie, dai dogmi e dai testi sacri. Gestiscono la loro fede con intelligenza e hanno uno sguardo distante da chi vorrebbe imporre loro un comportamento. Sono, anch’essi, spiriti liberi in costante ricerca. È nel corso di questo cammino che noi dovremmo poterli incontrare per scambiare con loro delle idee sui valori condivisi e sull’interesse comune di difendere lo spazio per una cittadinanza non settaria, idonea a negoziare il progresso della nostra società, nel senso della convivenza pacifica e del progresso dell’umanità.

Due esigenze a questo fine. La prima, smettere di assimilare tutti i credenti a degli integralisti, perché numerosi tra loro vivono la loro fede pacatamente. La seconda, essere noi stessi, in quanto laici portatori di una straordinaria storia di progresso delle idee, capaci di difendere e di promuovere, nella tolleranza, una laicità catalizzatrice di diritti umani e democrazia.

Lottiamo fermamente, in Europa, affinché l’educazione e l’insegnamento ridiventino un considerevole supporto della laicità. Difendiamo la scuola pubblica come il luogo per eccellenza per l’apprendistato della cittadinanza, dei valori del civismo e del rispetto dell’altro nelle sue differenze. In quanto genitori e nonni impegnamoci con gli insegnanti per una riforma dell’insegnamento dove i nostri ragazzi si arricchiscano e facciano esperienza di spirito critico e libero esame.

Pierre Galand, presidente della Federazione Umanista Europea

L’articolo è apparso originariamente sulla rivista “Espace de libertés”. Traduzione in italiano a cura di Antonietta Dessolis.

Archiviato in: Generale, Notizie

74 commenti

Francesco

La laicità sarebbe islamofoba?

Er Profeta: Mamma li laici!!!
Cherubino: A Maome… ma che stai a fà?
Er Profeta: Volevo fa na prova…..ma ne scappato nessuno però.
Cherubino: Me sembra normale.
Er Profeta: Ma se io invece dico mamma li turc… visto! Non manno manco fatto finì a frase e so fuggiti tutti de botto a dimme se questa non è islamofobia?
Cherubino: Piuttosto direi ottima memoria.

Francesco

Scusate, il titolo doveva essere “La laicità sarebbese islamofoba?”

Diocleziano

A France’, ma da quanno in qua Maome’ parla er romanesco? :mrgreen:

Francesco

Ma scusa ma allora che “er Profeta” “sarebbese”. 😆

MarcusPrometheus

Arrivare a Roma ed installarvisi e’ stata per mille anni l’aspirazione espressa di svariati capi islamici, specie sultani turchi (adesso ci riprovano con l’immigrazione e la superiore demografia) ma non so se fosse stata loro aspirazione anche imparare il romanesco, anzi lo escluderei!

Francesco

er Profeta: Noi volemo arrivà a Roma perchè così l’otto per mille ce lo fottemo noi.
Cherubino: A Maomè a datte un contegno.

Ilaria

Oh, non lo so… sono perfettamente d’accordo su un principio di laicità che svincoli le leggi di uno stato da qualsiasi credenza religiosa, ma sono molto in dubbio sul concetto che sia sufficiente non cercare di imporre la propria fede (o cultura) ad altri per renderla accettabile.
Se vogliamo guardare i fatti, esistono culture, oggi rappresentate in Italia, dove i precetti morali e/o religiosi SONO in contrasto con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, eppure non c’è un tentativo di imporle a tutti. Questo le rende accettabili?
Solo per fare un esempio e senza arrivare agli eccessi dei vari integralismi, non posso accettare senza (almeno) protestare che esistano comunità in cui si pensa che “non valga la pena” di mandare le femmine a scuola. Anche se le suddette femmine sono perfettamente d’accordo.

In sostanza, discorso accettabilissimo dal punto di vista teorico, ma forse un po’ semplicistico (mi verrebbe da dire ingenuo) nel pensare che le persone di qualsiasi provenienza culturale siano più che disposte ad accettare una montagna di valori che noi ormai diamo per scontati ma che vanno contro le loro credenze e culture…

Tino

Ma non è ingenuo, è politico. Galand è innanzitutto molto a sinistra e molto antisraeliano. Figurati che è andato persino ad una conferenza di hezbollah per applaudirli.

paolo

Galan non è un laico.

E’ di fatto un fiancheggiatore degli islamisti, visceralmente antiisraeliano.
Non capisco come si faccia a pubblicare articoli di personaggi così screditati. Tanto vale aprire a Casapound e ai fratelli musulmani allora.

Tino

Io non ho nessuna fiducia in Pierre Galand che in una conferenza con Hezbollah ha dichiarato legittimi tutti i modi della resistenza libanese, irachena e palestinese. Non solo non dice queste cose ma il contrario quando è in ambito laico ma in più oggi la situazione è ultracomplessa e non semplicistica come all’epoca. Hezbollah sta dalla parte della repressione in Siria ora. Del resto quali sono i suoi risultati in Belgio per quanto riguarda la laicià? Il paese europeo in cui un partito islamista ha fatto uno score notevole alle elezioni, il primo paese fornitore di jihadisti verso la siria e l’iraq. Magari se cominciasse ad applicare la sua moderazione nei confronti dell’islam a l’atteggiamento di odio ossessivo di Israele che ha avuto tutti questi anni sarebbe meglio.

Tino

Ma lotta per i diritti dei palestinesi? Lo hai sentito quando Assad bombardava i campi profughi con i palestinesi dentro? Per me la maniera in cui procede Galand che fa gli applausi pur per hezbollah ne sa proprio di odio di Israele. Lo stesso hezbollah che oggi reprime in Siria. Che faccia un tribunale russel anche per la siria non solo per la palestina. E che la smetta a seconda degli interlocutori di condannare o meno gli attacchi terroristici contro civili.

Tino

Non sono mie impressioni quando è andato in Libano a applaudire hezbollah ha dichiarato legittime tutte le forme di resistenza. A casa mia si chiama un’ipocrita. Per il resto una persona che dedica tutta la sua vita a demonizzare Israele odia, non c’è alcun dubbio.

Tino

Tra l’altro Pierre Galand sostiene tutte le cause care alla sinistra antioccidentale. Il Sahara occidentale che è un’invenzione dell’Algeria e della guerra fredda per ottenere l’accesso all’atlantico, la Palestina, invece silenzio stampa sulla Siria anzi faceva gli applausi a Hezbollah per la resistenza contro Israele. Poi le persone che quando sono con i musulmani giustificano gli attentati terroristi ma li condannano in ambito laico come lui non mi piacciono per nulla.

Gérard

Non conosco Pierre Galand ma posso confermare che la storia degli Saharawi è stata inventata e spinta dall’ Algeria onde avere l’ accesso all’ Atlantico . Militarmente parlando il Polisario esiste soltanto con l’ aiuto algerino . D’ altronde, vedendo nessun uscita nel senso che si sognava, l’ Algeria aveva proposto al Marocco di dividersi il territorio dell’ ex Sahara Occidentale, mandando cosi ” a farsi benedire “… ” gli giusti diritti del popolo saharawi ” ( ca 190 000 persone di diverse tribu ) .
Mi fa dunque sorridere il sostegno ingenuo di alcuni comuni qui in Toscana per il ” popolo saharawi.”..

Tino

Ma è un residuo della guerra fredda, l’occidente salvo la spagna sosteneva il marocco, il blocco dell’est con in testa la DDR l’algeria. Che Galand che sostiene tutte le cause antiamericane o presunte tali sostenga i sarawi è normale e ideologicamente coerente.

claudio285

Mi sembra che nell’articolo ci sia qualche cotraddizione, che riflette una idea di laicismo e di laicità che mi sembra vada per la maggiore, almeno tra i laicisti multiculturalisti. La laicità dello Stato sarebbe una sorta di spazio neutrale, entro il quale più fedi, o religioni, e visioni filosofiche del mondo (tra le quali anche l’ateismo, per es.) trovano un loro posto, e agiscono cooperativamente per il progresso. Questa visione neutralista ed idilliaca della laicità però a me pare un pò una lettura “di maniera “.
Dubito infatti che vi possa essere laicità senza laicismo. Dubito cioè che questo spazio possa essere disponibile per il pluralismo delle culture se prima non vi abbia agito la secolarizzazione, la visione scientifica del mondo, e la rivoluzione dei costumi sociali a sedare tutte le pulsioni di dominio della religione. Non credo cioè che senza la diffusione di una identità laicista nella società, sarebbe possibile la laicità delle istituzioni. Certo non deve esservi l’abbandono della fede, o di molti dei valori morali legati ad una fede, ma vi deve essere un ammorbidimento dell’identità religiosa, e una, almeno parziale, adesione ad una identità laicista perchè vi sia stato laico. Se vivessimo in uno stato dove i cattolici fossero cattolici al cento per cento, non vivremmo in uno stato laico. Certo, oggi il nostro non è uno stato del tutto laico, ma non avremmo nemmeno questo, di stato.
Se persone di diversa fede possono oggi davvero cooperare per il progresso (quando ci riescono) è proprio perchè lo “spazio” nel quale lavorano non è affatto neutrale. La Laicità dello Stato dunque è sicuramente un istituto pacifico, teso al progresso e alla tolleranza reciproca, ma non deve essere affatto un istituto “vuoto”, ma al contrario, esso da un senso, e non solo delle regole, alla convivenza, e far parte dell’identità di tutti, come ne fanno parte le religioni.

Tino

Mah, non so se Galand possa essere definito un multiculturalista è soprattutto un antisionista scatenato. Credo che le sue posizioni sull’islam (peraltro contradditorie quando parla in luoghi radicalmente antisraeliani o sulla stampa belga in quanto laico) sono viziate dalle sue contraddizione. Credo sia difficile sostenere cause completamente islamizzate come la Palestina oggi.

diego

a parte la persona molto ambigua, i concetti espressi sono ottimali. L’islam, come il cristianesimo, ha bisogno di imporsi sulla società in modo assolutista, come il loro dio pretende un’obbedienza cieca.

Tino

Mah, in belgio la scuola pubblica non è che sia molto sviluppata credo il 50% in tutto, a me questo articolo sembra ambiguo vuol dire che la laicità deve escludere gli anticlericali o antimam adesso?

Stefano Grassino

Tutte le religioni si basano sul “portare il verbo” a coloro che non lo conoscono. Ovvero a imporre la verità rivelata. Coloro che si sono schierati per il libero pensiero hanno conosciuto persecuzioni, torture e roghi.
La fede, per sua naturale conformazione, non può essere dialogante ma impositiva. Mi dispiace ma dei credenti non mi fido e, se mi si parla di dialogo, con assoluta convinzione, rispondo: si ma quando noi atei e agnostici saremo più di loro e pronti ad usare “qualsiasi mezzo” per difenderci dalle loro intransigenza.

Diocleziano

Stefano Grassino.
”Portare il verbo” è solo un espediente per monopolizzare il potere;
siamo talmente abituati alla presenza di questo mostro anomalo, la religione,
che non ci rendiamo più conto dell’assurdità delle sue imposizioni.
In uno stato normale e ben ordinato non ci sarebbe bisogno della
religione, sarebbe sufficiente la legge e farla osservare. Però lo stato
spesso trova conveniente il mantenimento dell’ordine attraverso
il pensiero unico imposto fin dalla prima età con la religione.
Il cosiddetto ‘dialogo’ è solo una trappola per allocchi: da duemila anni
dicono le stesse cose senza cambiare una virgola, dal che se ne deduce
che chi deve cambiare idea sono gli altri (secondo loro). In ogni caso
un risultato lo ottengono: perdere tempo e continuare a fare i loro interessi.

Stefano Grassino

Diciamo che troppi ancora “non si rendono conto” ma è pur vero che la secolarizzazione, la dove c’è benessere e di conseguenza la possibilità di avere tempo per informarsi, avanza a pieno ritmo.
Il segnale positivo è l’aumento rabbioso delle gerarchie ecclesiastiche di tutte le religioni. Questo è un fattore spiacevole ma prevedibile a cui non possiamo porre rimedio se non con una azione di forza.
A tutt’oggi non ne abbiamo i mezzi, un domani chissà; di sicuro io non farò a tempo a vederlo.

Tiziana

Grassino

Anche il buon papa Francesco ha sentito la necessità di inveire sulle altre fedi aggratis e senza neanche critica visto che al momento sono ancora tutti innamorati della sua bontà http://liberelaiche.wordpress.com/2013/05/03/occhi-ben-chiusi-su-papa-francesco/

Però sono d’accordo con te,le religioni non possono reggere l’impatto della modernità e credo che faremo in tempo anche a vedere questa cosa.

Sembra incredibile dover ancora ripetere che la laicità è un principio che riconosce qualsiasi diversità anche quella religiosa,

Federix

Poniamo anche la domanda simmetrica: quanto dell’Islam è laicofobo?

Sandra

La laicità è islamofoba? Se l’islam, con altre religioni, non concede libertà di parola, la laicità è quasi condannata ad esserlo, per sopravvivere.
Il rispetto si deve ai credenti, più che alla fede. Questo non implica essere contro una fede, non se questa garantisce il rispetto per l’idea opposta. Ma fino a che i credenti, islamici o cristiani, tratteranno gli atei da esseri moralmente inferiori, non vedo come si possa rispettare una fede che implica disprezzo per i non fedeli.

Tino

Ma vedi sandra il problema è che Pierre Galand è molto impegnato in cause islamiche come la palestina o il sahara occidentale (tutte cause tattiche ereditate dall’ideologia d’oltre cortina quando la DDR e l’Algeria erano alleate). Sono evidemente tormenti ideologici personali di una persona che si ritrova a difendere cause che sono antilaiche e antiatee. Quali sono gli effetti positivi dell’appoggio di molti laici a queste cause sulla laicità della causa? Nessuno, invece gli effetti negativi sugli stessi laici sono enormi tanto che oggi ci si ritrova a discutere se è opportuno o meno appoggiare la risoluzione contro la critica delle religioni anche in ambiente laico.

Francesco S.

Odifreddi non risparmia critiche ad Israele, come riconoscere il fatto che quello stato ha sconfinato parecchio dai confini inizialmente assegnati, ciò ha parecchio contribuito alle tensioni tra i due popoli. Se L’ONU non fosse un organismo inutile qual è dovrebbe imporre la pace ristabilendo i confini originari e dando ai palestinesi la loro terra. Questo è un dato di fatto che poco c’entra con l’ideologia. Così invece si incentivano i fanatici dell’islam che trovano una scusa per giustifica le loro malsane idee antisemite.

Tino

odifreddi mette anche in giro bufale come quella del film antislamico che sarebbe stata l’opera di ebrei. Non l’ ha nemmeno corretta una volta segnalata. Sono queste le cose che incentivano l’antisemitismo. Questo è un dato di fatto. Poi quali sono i suoi risultati concreti a parte dividere il campo laico?

Francesco S.

Che Odifreddi sbagli a diffondere certe cose non vuol dire che altre analisi siano scorrette. Poi non è che per l’unità dei laici si debba chiudere gli occhi sull’appropriazione illegittima di territori da parte di Israele con la scusa della Terra Promessa da Dio, roba di 4000 anni fa.

Tino

scusa, odifreddi chiude gli occhi su quello che succede in siria non vedo perché dovrebbe farlo per Israele. poi le sue analisi giuste sonio quelle degli israeliani dieci volte peggio dei nazisti? Andate a gaza fondare associazioni atee e poi ne riparliamo.

Francesco S.

Da un punto di vista matematico sono più efficienti. E comunque si tratta di analisi complementari, se Odifreddi si scorda della Siria qualcunaltro glielo ricorderà, così come fa lui con Israele (anche se è stato cacciato da Repubblica per questo).

Francesco S.

E poi non parlava degli isreliani in generale ma del governo israeliano.

Tino

certo certo francesco, scusa ma qua ti comporti come i cattolici, chiunque è in grado di vedere che l’ossessione antisraeliana di odifreddi non ha nulla ha che vedere con i diritti dei palestinesi. E vi invito tutti e due a fondare un’associazione atea a Gaza, oppure trattasi di vizio borghese l’ateismo?

Francesco S.

Differenza non da poco tipo quella che c’è tra

“gli italiani sono mafiosi” e “il governo Berlusconi è mafiogeno”.

Francesco S.

Quel post lo conosco bene nominò il governo Netanyahu. Penso che si possa essere contrari alle politiche di un governo, molti in italia sono stati contrari ai governi berlusconiani, erano anti-italiani?

Tino

Essere contrari ad un governo non significa sparare delle cavolate grosse per fare della provocazione dicendo che sono peggio dei nazisti. Certo che Repubblica lo ha mandato via ed avrebbe fatto la stessa cosa se avesse scritto che il governo iraniano è dieci volte peggio dei nazisti. Solo che dell’iran odifreddi ne parla sempre molto bene anzi dice che hanno ragione. Non ho nessun dubbio sull’odio che Odifreddi nutre nei confronti di Israele ed una certa simpatia verso l’islam come antagoninsta alla società occidentale.

RobertoV

Proprio oggi ho visto riportata su giornali tedeschi un’interessante indagine mondiale fatta dal Pew Research Center sul mondo musulmano dove vengono riportate interessanti analisi statistiche sul loro rapporto con la società e gli altri. Per esempio circa il 50% dei musulmani intervistati (in tutto circa 40 mila) è a favore della sciaria (anche se non in toto), ma con differenze notevoli tra stato e stato. In genere sui vari argomenti trattati si trovano differenze notevoli dimostrando una non unitarietà nel mondo musulmano. Ecco l’articolo in inglese:
http://www.pewforum.org/Muslim/the-worlds-muslims-religion-politics-society-exec.aspx

Francesco S.

Ecco se l’appliccassero a casa loro la sharia, chiunque voglia rendere legge regole religiose è un nemico della democrazia.

Francesco S.

Differenza non da poco tipo quella che c’è tra

“gli italiani sono mafiosi” e “il governo Berlusconi è mafiogeno”.

Tino

beh ma per galand non esiste una casa loro e una casa nostra è di tutte le petizioni per l’apertura totale delle frontiere dando la colpa ll’accoidente di tutto e di più, nonostante il qatar si stia comprando mezza europa.

MarcusPrometheus

Purtroppo la sharia sta avanzando un Gran Bretagna (e gli islamisti la pretendono anche in altre parti d’Europa). Nel regno Unito sotto la formula di riconoscimento degli ccordi privatistici di arbitrato funzionano a pieno ritmo ben 85 corti shariatiche che disconoscono i principi base dei diritti dell’uomo (sottoscritti anche dal Regno Unito). Niente eguaglianza di principio fra i cittadini uomini e donne nelle eredita’, nelle testimonianze, nella potesta’ sui figli minori, nelle dispute familiari eccetera, e perfino implementato il razzismo di vietare i matrimoni misti!

Giorgio Pozzo

Secondo me, il messaggio dell’articolo è generalmente condivisibile, ma tralascia completamente un aspetto essenziale. Esiste una certa asimmetria.
E’ certamente condivisibile il principio della laicità dello stato, intesa come separazione tra diritto civile e fede religiosa. Anzi, bisogna sottolineare e difendere addirittura la priorità del primo sulla seconda, ma ciò che l’articolo non dice è che l’Islam, per sua natura e storia, manca proprio di tale principio.

Galand chiede giustamente di non sottovalutare il pericolo proveniente da certe organizzazioni parareligiose cristiane, in quanto miranti all’erosione della laicità, ma nulla dice a riguardo del fatto che nell’Islam il concetto di laicità non ha proprio significato alcuno; così come non esiste differenza tra religione e politica. Galand chiede anche, giustamente, di non stigmatizzare una religione in quanto tale, ma nulla dice sul fatto che, mentre con il Cristianesimo, o il Cattolicesimo, la separazione tra Stato e Chiesa va difesa ma esiste, con l’Islam tale separazione non ha semplicemente senso.

Infatti, come religione in sè, l’Islam possiede degli aspetti che sono migliori di quelli delle altre religioni monoteistiche. Bisogna in qualche modo riconoscere che l’Islam, meglio di altre fedi, sia riuscito a far presa –pacifica- sul popolo. Una specie di rivoluzione popolare, in fondo, diversa ma non troppo da quella d’Ottobre (anche il Cristianesimo originario aveva questi connotati popolari, ma presto sono stati allegramente traditi). Ma, diversamente da quella bolscevica, l’Islam è stata una rivoluzione religiosa. E, diversamente da quella francese, l’Islam non è stata affatto laica. In Europa, abbiamo avuto due rivoluzioni semplicemente politiche, mentre l’Islam è stata una rivoluzione politico-religiosa, senza possibilità alcuna di distinguere tra i due concetti, i quali sono sempre stati intrinsecamente fusi tra loro. Almeno, finora.

Ergo, non mi stupisce affatto che gli ideologi bolscevichi, o i simpatizzanti della sinistra estrema, abbiano in simpatia l’Islam, e forse Galand è uno di questi. Chi è di sinistra estrema, in qualche modo simpatizza per l’Islam e, pur essendo magari laico (non è detto!), condanna invece il laico che sospetta sia degli intrighi religiosi nella politica, sia delle religioni che non conoscono differenza in quanto non distinguono tra laico e confessionale.

Benedetto sarà il giorno in cui la religione sarà un fatto esclusivamente personale, come deve essere.

Francesco S.

D’accordo, ma quanto è brutto il termine estremo, c’è chi definirebbe l’UAAR organizzazione atea estrema, già lo fanno con l’uso del termine laicisti.

Il problema mi sembra più della sinistra radicale nordeuropea, qui in Italia li trovano opinioni critiche nei confronti di Israele, sostenitori del diritto dei palestinesi di avere una terra, ma favorevoli all’islamismo ne dubito, forse piccoli gruppi limitati.

Tino

beh ma perché ci sono ancora pochi musulmani e mal organizzati. in belgio i musulmani sono serbatoi elettorali, non dimenticare che galand è stato un senatore socialista.

Tino

a me sembra che la maggior parte della sinistra italiana radicale era favorevole alla divisione maschi e femmine al liceo agnesi, comunque il problema non è solo la sinistra con i soldi il qatar si sta comprando pure la destra. in francia è la destra che ha aperto le porte al qatar, la sinistra poi ovviamente a livello comunale ci si è lanciato subito senza problemi. Il Qatar provm,uove un islam rigorista e vicino ai fratelli musulmani.

Priapus

@ Giorgio Pozzo
Diffondere la laicità nei paesi islamici è doppiamente difficile, perchè l’islam tende alla teocra zia molto più della cristianità, dove questo tarlo è diffuso solo fra le gerarchie più reazionarie, mentre in quello islamico è più comunemente accettato, almeno nella parte meno evoluta della popolazione. Ma abbiamo visto, nelle primavere arabe, una gran parte dei giovani,di entrambi i sessi ed anche una buona parte delle donne meno giovani e forse la maggioranza degli uomini colti, appoggiare la primavera, mentre la parte meno istruita propende per i salafiti.
Il califfato era il traguardo di tutte le dinastie arabe, anche in Africa e Spagna, ma ormai è un
miraggio solo per i qaedisti. Il villaggio globale, velocemente o quasi inavvertitamente, si diffon
de ovunque e la diffusione è inarrestabile, a meno di una catastrofe planetaria che riporti tut
ti al medioevo, l’ideale dei bigotti.

Priapus

P.S.
La sinistra estrema ha simpatia per l’islam; e ti credo, è religiosa quanto l’islam e l’ebraismo,
solo sostituisce Marx, Lenin e Stalin ad Allah e Jahvè; d’altronde Marx era nipote di un rabbino,
Stalin aveva studiato in seminario, l’integralismo religioso e l apocalisse facevano parte della
loro psiche.

Francesco S.

Marx era ateo, e la famiglia era su posizioni agnostiche, almeno così era scritto sul mio libro delle superiori.

Non c’è nulla di religioso nella filosofia di Marx, anzi relegava la religione all’ambito dell’alienzione. Anzi giungeva fino al materialismo, che è qualcosa di molto più forte della semplice non credenza in dio. Per questo fu molto osteggiato dalla qualsiasi religione, in particolare la chiesa cattolica.

Francesco S.

Stalin appunto era un seminarista, bramoso di potere che non disdegnò eliminare fisicamente gli oppositori interni con le note purghe.

Priapus

Il primo scritto di Marx fu contro l’ebraismo e chiamò la religione “oppio dei popoli” ma ereditò la mentalità dogmatica dei religiosi. Se non ricordo male, il padre era
avvocato ed il nonno rabbino, probabilmente ultraortodosso come gli Haredin
che mandano le mogli a lavorare, ma passano la vita a studiare la torà.

fab

Priapus, come ti spieghi che io sono sostanzialmente trozkista e ritengo l’islam uno dei peggiori mali della storia umana?
O forse credi che accorgersi della politica di pulizia etnica attuata da Israele e stare dalla parte di chi non vuole essere eliminato significhi essere filoislamici?
O forse credi che essere disgustati per il lavoro nero che coinvolge soprattutto i moderni proletari, cioè gli immigrati, che per loro disgrazia vengono in buona parte da terre musulmane e probabilmente in altrettanta buona parte ne farebbero anche a meno, significhi essere filoislamici?

Facciamola finita con questa storia dei comunisti che amano il chador.

Tino

si vabbé vai a vedere in Qatar e in arabia saudita chi sono gli sfruttati e i moderni proletari e chiditi perché nelle terre musulmane quelli che vengono da noi non ce li vogliono. per il resto stai dalla parte dei palestinesi che rischiano l’eliminazione (ma dove sono quadruplicati?) Il qatar si sta comprando l’europa persino i vigneti.

fab

Il che conferma che non c’è motivo per essere filoislamici. E poi, la gente mica va in uno stato perché è rifiutata da un altro, per favore.
Quella dei quadruplicati non l’ho capita. Se intendi che in un periodo di tempo indeterminato qualche popolazione è quadruplicata, ti do la notizia che questo è vero per quasi qualunque popolazione osservata per un periodo sufficientemente lungo. Se intendi che nascono più palestinesi di quelli che muoiono, e anzi ne nascono troppi, il rimedio non è sparargli addosso o togliergli lo spazio vitale, ma promuovere il controllo delle nascite, anche mandando in giro operatori sanitari con la scorta armata e l’obbligo per la popolazione di frequenza alle conferenze. Proprio perché non sono affatto filoislamico e coi diritti della tradizione e della religione ci faccio il barbecue.

Tino

Assolutamente non la popolazione armena non è quadruplicata, tanto per parlare di popoli che rischiano veramente di sparire, per il resto vai a promuovere il controllo delle nascite a Gaza con un indice di natalità di 5 figli per donna, vai… cmq a mio avviso con la demografia islamica in Europa e i soldi del Qatar altro che laicità e scuola pubblica. Con la crisi poi economica che attraversa l’europa. Tanti auguri comunque con i nuovi proletari…

fab

Tino, o c’è il controllo delle nascite o c’è la catastrofe, il che è piuttosto evidente. Prima o poi perfino i più dementi dovranno accorgersene, ma naturalmente si sarà già a metà catastrofe, con quel che segue. Il denaro del Qatar dura finché dura il petrolio, il che significa verosimilmente una generazione o poco più (basta stimare a minimi quadrati l’andamento storico delle estrazioni, dato ufficiale dell’agenzia USA per le risorse naturali).
E il nesso con la crisi economica sarebbe…
Non che sia molto chiaro il senso del tuo tono ironico, comunque.

Tino

Il nesso con la crisi economica è che quando il Qatar investe nelle periferie francesi nessuno sputa sui soldi. Poco importa se ci sono zone ancora più povere in Francia e che non sono musulmane. Alla fine chissà convertisi all’islam diventerrà vantaggioso, del resto gli arabi hanno sempre in parte promosso l’islam con il commercio e i privilegi dati a chi si convertiva.

fab

Io mi ricordavo che gli arabi hanno esportato l’islam con un bel po’ di guerre, ma tant’è. E ora che convertirsi all’islam diventa conveniente, i ghelli del Qatar sono belli che esauriti. Senza contare che col riscaldamento globale il Qatar fra qualche annetto sarà semplicemente inabitabile.
Ah, sai che c’è? Questo sacro rispetto per la proprietà, per cui quello che si compra è tabù, è tutto del tuo capitalismo. Con un po’ di sano comunismo al potere, un paio di espropri e tanti saluti. Senza contare che la crisi sarebbe affrontata in tutt’altro modo, vero.

Tino

per adesso la situazione è la seguente quello che sarà tra trentanni, c’è tutto il tempo per islamizzare quanto si vuole. Io non sono “capitalista” sono fuori dalle ideologie.

Priapus

@ fab
Non sei religioso nel senso proprio, ma sei dogmatico come i religiosi.
Anche io ritengo l’islam integralista una sciagura, come il cristianesimo della Santa
Inquisizione o gli Israeliti che andarono a sterminare i Cananei perchè Jahvè gli
avrebbe donato le loro terre.
La maggior parte dei crisiani e degli ebrei si sono ammorbiditi con un poco di istru
zione e molti sono diventati atei; lo stesso succederà agli islamici.

Francesco S.

Il ‘pre-giudizio’ uno dei più grandi mali dell’uomo.

Che dire se i dogmatici sono quelli che, come la Hack e Odifreddi, hanno quel brutto difetto del marxismo, evidentemente l’UAAR ha sbagliato a nominarli tra i presidenti onorari.

Purtroppo piaccia o non piaccia non si può negare che il marxismo ha dato un grosso contributo culturale all’ateismo, non l’unico, ma avuto il pregio di portare quelle idee anche ai ceti più umili, idee che prima erano quasi esclusivamente diffuse tra gli aristocratici.

Ermete

Marx non fu un dogmatico: mise in crisi il dogma idealista sui rapporti sociali e le masse come insignificante ‘materia’ della Storia (di qui il nome, in certo modo polemico, di ‘materialismo storico’) per l’emergere delle ‘grandi personalità’ (topos del romanticismo); contestò il dogma della ‘mano invisibile’ e produsse categorie senza le quali la nostra società sarebbe inconcepibile, tanto è vero che molte categorie originariamente marxiane sono tranquillamente adoperate dagli economisti di qualsiasi scuola (lavoro-tempo di lavoro, necessità del plusvalore in regime capitalista, saggio di profitto, rapporti tra struttura economica e composizione sociale credo che siano concetti ormai comuni).
Molto marxismo dopo Marx fu, questo sì, dogmatico, concependo, contrariamente alle intuizioni di Marx stesso, una sorta di società immobile (Marx dice che è dinamica) in cui le parole di Marx fossero un po’ un verbo immutabile; ma ci fu anche molto marxismo occidentale che seppe adeguare le categorie del tedesco.
Marx, certo, disse anche diverse inesattezze; e certamente aveva un concetto di fondo della scienza tipico del positivismo e oggi superato (e infatti la critica marxiana a Malthus è in molti versi obsoleta proprio perchè basata sulle categorie positiviste, anche se le conseguenze di Malthus sui sussidi sono oggi più che mai improponibili vista la grossa responsabilità dei pochi ricchissimi per la povertà dei molti, ovvero una forbice di ricchezza che aumenta esponenzialmente per i meccanismi finanziari e non per la riproduzione esponenziale dei poveri). Allo stesso modo il materialismo dialettico è ormai totalmente obsoleto, fatto sta che non è un elemento sostanziale della teoria marxiana a differenza del materialismo storico quantomai attuale.
Anche il messianismo marxiano, da molti fatto derivare dai monoteismi abramitici, secondo me è invece diretta eredità della ‘fine della Storia’ di Hegel, visto che Marx si formò più nella filosofia hegeliana che nelle sinagoghe o men che meno nelle parrocchie (da ebreo si fece battezzare anglicano per avere meno rogne nella sua attività politica, e avere un po’, diciamo, le ‘spalle coperte’ pur continuando a professarsi sempre ateo e a definire dio come l’ipostatizzazione alienata dei rapporti sociali, cosa che non mi sembra dimostrare una forte laicità di fondo).
Perciò, vista la complessità del contributo marxiano, dipingerlo come un integralista dogmatico mi sembra non rendere giustizia al personaggio e alla Storia, al di là delle opinioni politiche sul marxismo (che è il dopo Marx).

Ermete

CORREGGO
‘cosa che mi sembra’, non che ‘non mi sembra’ alla quartultima riga.

Ermete

Vorrei fare un’ultima aggiunta, che avevo tralasciato ma che credo possa essere utile per spiegarmi meglio.
Sul messianismo marxiano, che spesso viene considerato figlio della sua eredità religiosa, è necessario aggiungere che oltre al messianismo hegeliano, lo stesso positivismo aveva in alcuni autori, vedi Comte, un fortissimo messianismo sulla applicazione della scienza come risolutrice di qualsiasi conflitto sociale, fino ad arrivare, proprio in Comte, a livelli inconsapevolmente caricaturali.
Per cui il messianismo marxiano è inquadrabile, più che nell’eredità religiosa, in una concezione comune del tempo…che poi questa concezioni derivi dall’ebraismo e dal cristianesimo è altro problema che qua non credo siamo in grado di trattare; ma imputarne la colpa al solo Marx, come una sorta di finto laico che aveva mantenuto una mentalità religiosa, mi pare ingiusto.

fab

Priapus, poi mi piacerebbe avere qualche esempio del mio dogmatismo, sai com’è, mi aiuterebbe a ripulirmene (il che non è esattamente un modo di pensare dogmatico…).

Tino

@ Giorgio Pozzo
Ma Galand non è proprio filoislamico, purtroppo c’è di peggio. Diciamo che le sue posizioni sulla laicità si guarda bene di parlarne quando si agita per la palestina o va a conferenze con hezbollah. Ci sono invece proprio persone come anche il defunto Samarago che dicevano che la battaglia per la laicità non avrà più senso quando l’islam si sostituirà al cristianesimo in europa. Bisogna dire che contrariamente ai laici inglesi che hanno fatto prova di una grande audacia nei confronti dell’islam tutta questa gente compreso odifreddi continua a coltivare il suo orticello contro la civiltà giudeocristiana e basta il resto non interessa troppo complicato. Eppure alla gente oggi la questioni islamica interessa eccome perché non si sa come risolverla. Il fenomeno è molto particolare, da una parte stati potenti e ricchi che comprano giornali, squadre di calcio, televisioni ecc. dall’altra proletari che fanno pena alla sinistra pronta a scusare tutto.

Otzi

Su qesto argomento Laicità e Islam, ritengo sia interessante leggere il libro recente uscita in Italia di HAMID ZANAZ, Sfida laica all’islam, La religione contro la vita, Ed. Eleuthera 2013, prefazione di Michel Onfray.
“Laicità. Percepita come anti-religiosa, è associata all’Occidente, alla depravazione”. (Le Monde de l’education, 2004).
“Separare la religione dallo Stato non è adatto alla società musulmana perché questa società non dispone di un clero, contrariamente all’Europa dove predomina la dualità Chiesa/Stato”.
Interessante il tranello insito in quest’ultima affermazione e ben smascherato dall’autore. Più che parlare di islamofobi meglio capire, se possibile, i laicofobi, secondo i quali la Laicità è semplicemente un cavallo di Troia per distruggere l’islam (pag. 60).

Tino

Da notare che il presidente marzouki si è convertito alla visione che l’autore denuncia dopo aver incontrato ennahda. Ecco Onfray è uno dei rari atei non anglosassoni che osa.

MarcusPrometheus

La spiegazione della inconsistenza dell'”islam moderato” nonostante molti mussulmani siano persone moderate, in poche parole di Giulio C.Vallocchia:

Ma quale islam moderato ?
Le anime belle del cattolicesimo tutto pace e bene, e le anime astute a cui l’islam va bene se può servire ad abbattere il bieco capitalismo occidentale non vogliono capire -per follia o per convenienza ideologica- che non possono esistere musulmani moderati perché è il Corano stesso che non lo consente. Un esempio per tutti : la stragrande maggioranza dei cittadini nei paesi musulmani chiede la pena di morte per chi, esercitando un diritto civilissimo e naturalissimo in tutti i paesi democratici occidentali, abbandona l’islam per convertirsi a un’altra religione. Ecco qui le statistiche.
LEGGI http://www.wallstreetitalia.com/articolo-stampa.aspx?IdPage=1558954

– Badate bene che questi cittadini che vogliono ammazzare chi non la pensa più come ha comandato Maometto, si adeguano soltanto e semplicemente alle prescrizioni del Corano che essendo state “rivelate da Allan” sono eterne e immodificabili. Questa è la natura irreversibile del Corano che solo i masochisti e gli ottusi si illudono che possa essere modificata. Aggiungiamo che i musulmani che si definiscono moderati o che noi amiamo considerare moderati (e molti di questi sono nostri amici o persone che stimiamo o anche amiamo per le più varie ragioni) non possono mai arrivare a denunciare l’orrore di certe prescrizioni senza porsi essi stessi al di fuori dell’slam, con tutti i rischi e le conseguenze che ne seguono. Coma sanno bene Salman Rushdie e tutti gli apostati condannati a morte mediante fatwa. Per uscire da questo equivoco No God ha sempre sostenuto che solo la diffusione planetaria della “critica delle religioni” è l’unico mezzo civilmente, culturalmente e democraticamente sostenibile per depotenziare la capacità distruttiva e disumana dei sistemi di potere totalitario a carattere religioso.
LEGGI http://www.nessundio.net/oradiateismo.htm

Giulio C.Vallocchia
“Né Giove né Geova, né Cristo né Allah.
Tutti gli dei sono invenzioni degli uomini”

http://www.nogod.it
http://www.nessundio.net

allà al bar

non giriamoci intorno, l’islam è un’ideologia politica totalitaria. anche peggio del cristianesimo poiché nelle sue fondamenta c’è proprio la dominazione politica di tutto il mondo che dovrebbe soggiogarsi all’islam pagandogli anche la tassa mensile. l’islam utilizza la libertà da noi offertagli per distruggere ogni diritto ed ogni libertà

Commenti chiusi.