L’escalation della violenza islamista in Bangladesh

Date loro un punto d’appoggio sufficiente, e vi solleveranno un popolo. L’arresto dei giovani blogger atei non è certo bastato ai fondamentalisti islamici di Hefazat-e-Islam. Anzi, ha dimostrato loro che possono chiedere anche di più. E ci stanno tentando, senza disdegnare l’uso della forza.

Alcune settimane fa centinaia di migliaia di integralisti islamici sono scesi in piazza chiedendo che venissero impiccati i blogger accusati di blasfemia e ateismo. Il governo della premier Sheikh Hasina, a capo del partito Lega Awami ha ceduto alle pressioni degli islamisti, che avevano presentato una lista di 13 punti liberticidi e a favore di una radicale islamizzazione della società, tra i quali la condanna a morte per blasfemi e non credenti. Le autorità hanno arrestato diversi blogger, sulla base di un vero e proprio elenco di proscrizione fornito dagli stessi integralisti e chiudendo alcuni siti dove erano presenti post ritenuti offensivi verso la religione.

La gravità della situazione ha portato gli attivisti per i diritti umani e in particolare i laici a mobilitarsi in tutto il mondo (persino, in maniera ammirevole e coraggiosa, nella stessa Dhaka) contro la repressione. Una petizione è stata lanciata dall’Uaar. La nostra associazione ha anche scritto all’ex presidente del consiglio Mario Monti e alle associazioni islamiche in Italia per sensibilizzarle sulla questione; non solo, ma ha manifestato davanti all’ambasciata del Bangladesh a Roma, consegnando le firme raccolte.

dhaka

Hefazat-e-Islam, una rete di associazioni integraliste che gestisce migliaia di madrasse ed è impegnata a livello politico, è ormai sempre più aggressiva nei confronti dello stato formalmente laico del Bangladesh, tanto che il rischio di una deriva religiosa si fa sempre più preoccupante. Ormai gli islamisti hanno alzato il tiro in maniera drammatica, scatenando pesanti disordini a Dacca proprio domenica scorsa. Circa mezzo milione di estremisti sono scesi in piazza, al grido di “Allahu Akbar!” hanno devastato un intero quartiere scontrandosi con la polizia e invocando l’impiccagione dei blogger atei. Secondo le stime sono morte negli accaniti scontri almeno 20 persone, tra cui alcuni agenti, con decine di feriti. E gli islamisti hanno lanciato un altro sciopero generale di due giorni per protestare contro la polizia. Il premier Hasina aveva respinto venerdì la proposta islamista di una legge ancora più accanita contro la blasfemia, ribadendo però che bastavano le norme in vigore. Aveva anche dichiarato: “Non permetteremo alcun disordine nel nome dell’islam, una religione di pace”. Le ultime parole famose: poco dopo la capitale è stata messa a ferro e fuoco proprio dai difensori della fede islamica.

I mezzi dì informazione occidentali cominciano timidamente a darne notizia. Il Bangladesh è un paese di 150 milioni di abitanti, tra i primi al mondo per numero di musulmani; è uno dei primissimi al mondo come densità abitativa, ma uno degli ultimi al mondo nell’Indice di Sviluppo Umano redatto dall’Onu. Un’autentica polveriera in procinto di esplodere, in un’area dove la violenza religiosa non è certo una novità, ma piuttosto una costante. Le diplomazie europee dovrebbero cominciare a muoversi. L’Uaar, da parte sua, ha scritto anche alla neo-ministro Emma Bonino chiedendole di intervenire, perché “le libertà di coscienza e di espressione sono un bene prezioso, da preservare accuratamente ovunque siano a rischio”. Ci auguriamo che vi siano presto delle novità positive.

La redazione

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47 commenti

Ottone

E meno male che islam vorrebbe dire pace. Ma gli ossimori si sprecano purtroppo. Quanto è lungo ancora il cammino della ragione, mi dispiace per i blogger atei ma mi dispiace anche per chi in buona fede invece di lottare per un mondo più giusto e razionale da man forte alla superstizione, pensando che possa risolvere i propri problemi, invece di rendersi conto che è proprio la superstizione la causa prima e più coriacea della propria condizione.

Francesco

Er Profeta: “l’Islam è na religione de pace e se non ce credi te meno”. Che ne pensi Cherubì?
Cherubino: A frase me sembra un pò contraddettoria, per me se voi sembrà più credibile dovresti cambià quarcosa.
Er profeta: Credo che tu abbiase ragione, allora a cambio en questo modo “l’Islam è na religione de pace e se non ce credi te uccido”, così è meglio o no?
Cherubino: Come volevase dimostrà.

Federix

Er profeta: Credo che tu abbiase ragione, allora a cambio en questo modo “l’Islam è na religione de pace e chi non ce crede sarà ucciso”, così è meglio o no?
Cherubino: Perfetto! Senza opposizione, nun ce po’ esse conflitto e staremo in pace!

Francesco

Cherubino: Una precisazione sur mio ruolo. Essendose me medesimo a diretto servizio der “Boss” per dovere deontologico devo esse imparziale al massimo, come sopra, posso dare de consilii all’eventuale profeta de turno, onde permettegli un miglioramento de a sua dottrina, ma questo è proprio de coccio.

Lyra

E indovinate cosa ha titolato Avvenire due giorni fa a proposito della drammatica ed incandesende situazione in Bangladesh? “Dacca, appello dell’arcivescovo D’Rozario «Si riconoscano i diritti di ogni credente»” !! O.o

Veramente un “bellissimo” articolo: “Come riferito a Fides dalla Chiesa locale, l’Arcivescovo di Dacca ha diffuso un forte appello alla pace, chiedendo che “si riconoscano i diritti di ogni credente, a qualsiasi comunità religiosa appartenga” e rilanciando un appello alla collaborazione “perché si costruiscano solidarietà, armonia e pace nel paese”. http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/arcivescovo-dacca-su-disordini-islamici-legge-blasfemia.aspx

Certo che va tutelata la libertà di religione, ma va tutelata anche la libertà di non credere, perchè le persone hanno dei diritti inviolabili in quanto esseri umani, a prescindere dal loro credo o non credo! E che tale cosa si taccia è un scandalo, soprattutto quando gli atei sono minacciati da una folla inferocita ne richiede la morte!

faber

Non so se interpretare l’appello del gonnellone come:
“Anche gli atei sono credenti quindi vanno tutelati anche i loro diritti”
oppure
“Va tutelato il diritto dei credenti di inseguire con i forconi gli atei”
Nel primo caso fa solo pena, nel secondo è criminale.

giuseppe

Infatti la chiesa non dice mai che non si ha il diritto di non credere. Siete voi che volete limitare a tutti i costi le espressioni religiose dalla società e non il contrario.

Marcoz

Sig. Giuseppe, c’è differenza dal voler “limitare a tutti i costi le espressioni religiose dalla società” (qui nessuno vuole abbattere chiese, mi pare o impedire lo svolgimento di manifestazioni religiose – anche pubbliche – di privati) dall’avere come obiettivo una amministrazione del territorio che sia neutrale rispetto alle credenza di ciascuno. È la differenza che c’è tra uno Stato ateo e uno laico.

Saluti

faber

Esatto giuseppe, basta non credere a quello che fa comodo alla chiesa

gmd85

@giuseppe

No, dice solo che saremo dannati in eterno. E dice che i credenti meritano le tutele maggiori.

Stefano Grassino

I fanatici islamisti si permettono di uccidere e noi parliamo. Urlano come pazzi alla guerra santa e noi cerchiamo il dialogo. I Palestinesi hanno eletto Hamas ed è di pochi giorni la notizia che in Palestina gli insegnanti per gli alunni dovranno essere solo maschi e per le femmine solo donne, nella più rigida forma della sharia.
Oggi va tanto di moda battersi per il popolo palestinese; appunto, “va di moda”. Meno male che Israele ha uno degli eserciti più potenti del mondo e con lui gli USA.
Churchill e Roosevelt, tenendo bene i piedi in terra, non ebbero dubbi, di fronte alla follia nazista, ad allearsi con Stalin.
Ritengo che il mondo occidentale non debba avere problemi, la dove sia possibile e soprattutto inevitabile, ricorrere a rimedi estremi contro la follia dell’Islam.
A chi non condivide il mio punto di vista ponendosi su una posizione morbida (legittima) vorrei ricordargli la fine della città di Khartoum e del Sudan nella guerra del 1884/85 contro i dervisci comandati dal Mhadi e conclusasi con la distruzione della città, con lo sterminio totale di coloro che rimasero per difenderla dalla follia islamica e dei lunghi 14 anni in cui dilagarono pestilenze, abbandono di scuole e fame.
Il Generale Gordon vi perse la vita e l’Inghilterra l’onore per colpa di un governo imbelle.
Il Sudan intero perse tutta la prosperità che aveva guadagnato duramente, assieme all’abolizione della schiavitù voluta dal Generale Gordon quando a suo tempo lo aveva precedentemente governato.
Spesso sento, soprattutto da quella parte politica da cui provengo, lanciare critiche anche giuste contro le nostre politiche di sfruttamento.
Per quanto anche io condivida, non è certo con il fanatismo religioso che queste popolazioni potranno evolversi dalla miseria.

Francesco S.

Che in Palestina abbiano un problema gravissimo con l’islamismo è un dato di fatto. Ma lì la questione è complessa e si mischia con la lotta per riottenere le terre sottratte, che è legittima. Basta guardare questa mappa storica –> http://cronologia.leonardo.it/storia/mondiale/israel29.jpg

Si ristabiliscano i confini dell’ONU e dopo si potrà intervenire sull’islamismo perché così si toglierà agli islamisti il consenso nella popolazione, ora come ora è una battaglia persa, i palestinesi si ritengono invasi (a ragione) e sostengono gli unici che gli danno illusione di opporsi (a torto).

Francesco S.

Nel Bangladesh la situazione è diversa e credo che quello stato vada aiutato nel combattere i violenti islamisti, anche con la forza, d’altronde l’hanno usata per primi loro la violenza e bisogna pur difendersi.

Francesco S.

Se l’Italia occupasse l’Istria o la Corsica avanzando ragioni storiche non credo che la comunità internazionale ce lo permetterebbe, invece ad Israele è stato permesso.

Di questo bisogna tenerne conto, io dalla questione terrei fuori la Palestina e guarderei di più a Iran, Arabia Saudita, Indonesia, Bangladesh etc.

faber

Concordo. Fermo restando che anche in Bangladesh come in Pakistan risolvere il “piccolo problemino” che hanno con l’islamismo non può essere scisso dal contesto sociale in cui prolifera il cancro del fanatismo. Di oggi la conferma che nel complesso industriale crollato a Dacca, causando fino ad ora 912 morti (novecentododici!!!!!) la Benetton ha prodotto allegramente 200.000 camicie infischiandosene, anzi forse essendone ben contenta, delle condizioni in cui si lavorava. Attenzione, questo non significa uscirsene con menate buoniste per cui “la colpa è della società”. Significa che un movimento islamista che tiene a cuccia le speranze di emancipazione della popolazione fa comodo agli interlocutori occidentali a cui l’UAAR giustamente chiede di intervenire. In altre parole, risolvere un problema senza risolvere l’altro è pura utopia.

Federix

OT
Anche se l’Italia occupasse il Vaticano per trasformarlo in un museo, esiliando tutto il clericume che lo infesta, la comunità internazionale avrebbe qualcosa da ridire.
Non mi risulta, invece, che la comunità internazionale stia avendo qualcosa da ridire sul fatto che il Vaticano è sempre più invadente nei confronti della politica interna italiana, della legiferazione civile (diritti umani quali coppie di fatto, matrimoni non eterosessuali, inizio e fine vita, ora di religione, ecc.) e fiscale (esenzione da IMU e sovvenzioni varie ad enti ecclesiastici) italiana; e non solo italiana. La mia impressione è che il Vaticano veda lo stato italiano come una sua colonia, anzi come parte di sè stesso, quindi soggetto alle leggi da lui volute.

Federix

(il mio intervento delle 10:42 era per Francesco S. del 9 maggio 2013 alle 9:55)

Stefano Grassino

@ Francesco S.

Concordo con te nel tenere fuori la questione Palestinese sul piano prettamente economico.
Quello che mi preoccupa è il lato culturale: mettersi a pretendere la Sharia vuol dire, per quel popolo, andare verso il suicidio.
Oggi la Sharia, domani la guerra santa contro Israele il passo è breve; breve quanto ingenuo: fionde e petardi contro mezzi militari tra i più potenti al mondo. 🙁 🙁 🙁

Federix

@ Stefano Grassino
Concordo, però rimane il rischio di un intervento militare iraniano contro Israele, già da tempo minacciato: l’eventuale “guerra santa (dei Palestinesi) contro Israele” potrebbe essere il detonatore (eventualmente azionato dall’Iran stesso).

Francesco S.

Personalmente ritengono l’ONU inutile, il suo scopo è solo mantenere lo status quo, non è un organismo democratico (vedi il veto), per nulla interessato a risolvere i conflitti. In medio oriente la pace andrebbe imposta con la forza: se la comunità internazionale imponesse la restituzione dei territori occupati e smilitarizzasse entrambi i fronti si risolverebbe tutto in poco tempo e invece sono 60 anni che non si ottiene nulla.

Federix

@ Francesco S. delle 12:02
“In medio oriente la pace andrebbe imposta con la forza: ”
La forza di chi?

Francesco S.

La forza che dovrebbe avere l’ONU, ma che invece non ha.

Stefano Grassino

Dal mio punto di vista l’ONU è sempre stata la divisione del mondo tra USA, Russia, Cina, Inghilterra e Francia (paesi con diritto di veto) e che hanno in mano il maggior numero di armamenti esistenti sulla faccia della terra.
Ora se questi sono, per ragioni che variano in continuazione, nemici e alleati, come si può pensare che possano accordarsi per risolvere una chicchessia questione politico economica?

Francesco S.

Il mio sogno sarebbe che gli stati democratici si dimettano dall’ONU e fondino un’altra organizzazione dove non esistono veti e le decisioni si prendono a maggioranza, voglio vedere che si spartiscono i 5.

Stefano Grassino

Attento Francesco S. alla maggioranza. L’Islam potrebbe farla da padrone e se poi la chiesa si allea con loro…….sarebbe tutta da vedere.

Francesco S.

Meglio a maggioranza che come avviene ora. Nelle relazioni internazionali si può decidere a maggioranza a meno che non si tratti di diritti individuali.

Nightshade90

Il voto per maggioranza pone un problema: a quel punto il voto di 1000 microscopici staterelli di tipo tribale potrebbero tranquillamente soverchiare tutti gli altri, pur rappresentando di fatto un centesimo della popoalzione mondiale. Ad esempio i paesi islamici (tendenzialmente piccoli e con scarsa popolazione ma molto numerosi) potrebbero imporre tutto ciò che vogliono, comprese discriminazione istituzionalizzata per atei ed omosessuali, solo in forza al loro numero, in barba al fatto di rappresentare in realtà una minoranza.

Odino

“La nostra associazione ha anche scritto …. alle associazioni islamiche in Italia”
E vi hanno risposto?

Stefano Grassino

Odino, l’UAAR ha fatto il proprio dovere. Ha fatto quello che era nelle sue possibilità.
Sono casi più unici che rari quando rispondono le autorità italiane……… 🙁

Stefano Grassino

Gli Antichi Romani dicevano: “Si vis pacem, para bellum”. Nessuno, a meno che non sia un folle, assalirà da solo con una fionda una divisione di mezzi corazzati.
I paesi occidentali, ancora non hanno compreso o pensano di risolvere il problema Islam con le buone, continuando (questo è il nostro lato debole) a fare affari con loro.
Noi atei, se avessimo un ipotetico territorio con una grande economia e un potente esercito (compreso di armi nucleari e similari naturalmente) potremo correre in aiuto dei nostri fratelli in Pakistan così come in altre parti del mondo e nessuno potrebbe batter ciglio.
Lo abbiamo? No. A questo punto assisteremo inerti allo sterminio del libero pensiero che avverrà in Islam così come è avvenuto da noi con il cattolicesimo.
Spero solo che la secolarizzazione in atto negli USA aumenti in maniera esponenziale la sua marcia e così potremo dare un alt ai fanatici imam di mezzo mondo e un buon consiglio ai nostri gonnelloni che, statene certi, capirebbero subito senza colpo ferire.

giuseppe

gmd85 risponde:

giovedì 9 maggio 2013 alle 11:54

@giuseppe

No, dice solo che saremo dannati in eterno. E dice che i credenti meritano le tutele maggiori.

Se voi non credete che esista la dannazione eterna non vedo di cosa possiate avere paura. Tranne che sotto sotto ci credete e avete davvero paura. Al contrario se la dannazione eterna esiste, la chiesa fa bene a ricordarvelo perché vuole salvarvi. Dovreste pure dire grazie invece di lamentarvi.

Marcoz

Non so esattamente cosa possa significare “dannazione eterna”, però devo ammettere che non suona invitante.
Tuttavia, anche l’idea di “beatitudine eterna” non è che mi attiri granché, perché si sa che tutto viene terribilmente a noia, senza le giuste dosi e le opportune pause.
Personalmente, preferirei andare avanti come adesso, con mia moglie che sa regalarmi sia l’Inferno che il Paradiso, ma mi rendo conto che, prima o poi, questa sopportabile condizione verrà meno. Ringrazio il sig. Giuseppe di avermelo ricordato.

Stefano Grassino

“con mia moglie che sa regalarmi sia l’Inferno che il Paradiso, ma mi rendo conto che, prima o poi, questa sopportabile condizione verrà meno”.

Questo vale anche per me. Temo invece che non valga per Giuseppe: è dalla più profonda solitudine che nascono le farneticazione di un individuo.

gmd85

@Stefano Grassino

Il bello è che in altre news da dell’asociale ad altri 😆

gmd85

@giuseppe

Tranne che sotto sotto ci credete e avete davvero paura

Non ci chiamiamo giuseppe.

Piuttosto, sdegno perché i gonnelloni si permettono di sputare sentenze sulla vita altrui senza averne facoltà.

la chiesa fa bene a ricordarvelo perché vuole salvarvi.

Farebbe bene a pensare a se stessa, in quel caso, che avrebbe molte più probabilità di beccarsela lei. Ma qui alla dannazione eterna credi solo tu e questo tuo commento è l’ennesima dimostrazione del tuo livello.

Per il resto, faber ti ha già risposto a sufficienza. Vediamo adesso quanto la porterai alle lunghe con commenti idioti e inutili.

fab

Graaaazie chiesa, che ci vuoi tanto bene e ci ricordi la dannazione eterna, l’ombra delle svolte e il color orco che scappa.

Priapus

peppiniello, sai regalarmi momenti di prorompente ilarità, della quale però non ti sono grato,
perchè quando si spegne la risata subentra la riflessione e l’amarezza al pensiero di quanto
possa esser sconfinata l’imbecillità umana.

giuseppe

Sempre cafoni. Poi se reagisco male dite che faccio il piagnone. Ad ogni modo, ricambio i complimenti con gli interessi.

gmd85

E noi ne prendiamo atto. Come prendiamo atto del fatto che, alla fin fine, si, sei un piagnone.

Priapus

Si, illimitata, termine perfetto, sia dal punto di vista quantitativo che spaziale(limes); pensavo sopratutto ai confini perchè l’imbecille non li rispetta mai, si impiccia di tutto ciò che non lo
riguarda.

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