Il ritardo italiano nel legiferare sulle coppie di fatto e sui matrimoni omosessuali è ormai tale che, sulla prima questione, siamo l’unico paese occidentale dell’Unione Europea a non riconoscere diritti, mentre sulla seconda siamo l’unico paese occidentale dove non se ne dibatte. Una sorta di barzelletta, agli occhi dei nostri partner.
È questa purtroppo l’impressione che si ricava leggendo la corrispondenza da Roma per il New York Times. In molti stati degli Usa le nozze gay sono approvate, alla Camera dei Comuni in Gran Bretagna è passato il same sex marriage, in Francia — nonostante la mobilitazione degli integralisti e degli estremisti omofobi — la legge è ormai promulgata, in Germania se ne discuterà a breve: segno che la tendenza è per un riconoscimento di diritti sempre più ampio per le coppie gay. Invece in Italia si rimane indietro: il nostro socio Stefano Ventura andrà a sposarsi a New York. In Italia non può. Perché è forte l’influenza della Chiesa e perché la politica teme di agire.
Tuttavia qualcosa si muove, in un paese che non ha nemmeno leggi autorevoli contro l’omofobia. Ci voleva la toccante lettera a Repubblica di un diciassettenne, che si firma Davide Tancredi, per smuovere un po’ il torpore del mondo politico. Il ragazzo presenta il suo messaggio come “unica alternativa al suicidio”, che scaturisce come riflessione dopo la morte dell’esponente dell’ultradestra francese Dominique Venner a Parigi. Mette di fronte il Parlamento al suo lassismo per la mancata approvazione di una legge contro l’omofobia, criticando la mentalità retrograda diffusa anche dalla Chiesa e che mette da parte la “carità cristiana”. “Noi non siamo demoni, né siamo stati toccati dal Demonio mentre eravamo in fasce”, conclude , “siamo solo sfortunati partecipi di un destino volubile. Ma orgogliosi di esserlo. Chiediamo solo di esistere”.
La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha risposto con una lettera pubblicata sempre da Repubblica, esprimendo la sua comprensione e ha promesso: “ti assicuro che le tue parole ce le ricorderemo: non finiranno impastate nel tritacarne quotidiano”. Altri hanno risposto a loro modo al ragazzo, come l’attivista lesbica ed ex parlamentare Pd Paola Concia. Davide è stato intervistato da Repubblica qualche giorno dopo, criticando tra l’altro anche l’approccio della alte gerarchie ecclesiastiche.
La vera novità è che ora anche nel centrodestra si levano voci a favore di una qualche forma di tutela per le unioni gay. Persino Sandro Bondi, in passato noto per uscite clericali, è intervenuto per solidarizzare con il messaggio di Davide Tancredi, chiedendosi “perché i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio”. Contestando apertamente le posizioni degli esponenti più confessionalisti del suo stesso partito, come Eugenia Roccella. Anche il presidente della commissione cultura della Camera, Giancarlo Galan, ha detto chiaramente: “è giunta l’ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali, garantendogli quei diritti civili che tutt’oggi si vedono negati”.
Galan ha anticipato la presentazione di un disegno di legge bipartisan per legalizzare le unioni gay. Con “equiparazione al matrimonio per quanto riguardo diritti e doveri”, ma senza la parola “matrimonio” e senza la possibilità di adozione per le coppie omosessuali. Questa “unione omoaffettiva” nelle intenzioni dovrà essere siglata davanti a un ufficiale di stato civile, che non potrà rifiutarsi se non vorrà incorrere nell’omissione di atti d’ufficio. Una clausola che incontrerà le resistenze delle gerarchie ecclesiastiche e dei cattolici più intransigenti, sempre propensi a espandere l’obiezione di coscienza quando si tratta di negare l’esercizio dei diritti altrui su tematiche eticamente sensibili.
Già il ministro per le Pari opportunità, Josefa Idem, aveva evidenziato la necessità di una legge in tal senso anche in Italia. All’opposizione dei cattolici, Galan risponde: “posso capire che le gerarchie ecclesiastiche non siano contente”, ma “ricordo che i politici hanno un altro compito e francamente non capisco perché gli amici cattolici vogliano negare una libertà ad altri, togliergli il diritto alla felicità”.
Quello che emerge, nonostante le intese e i compromessi bipartisan, è che in questo Parlamento lo spazio per i clericali sembra effettivamente restringersi. Perché è nel paese e nella società che il clima sta cambiando, anche se lentamente, in senso più laico: una fetta crescente di cittadini è aperta su temi come le unioni gay o il fine-vita. E i partiti in crisi di consensi perché non sanno intercettarne le istanze sociali se ne stanno finalmente rendendo conto. Anche il centrodestra appare meno vincolato al clericalismo e ai diktat delle alte gerarchie religiose. Lo stesso Galan ha sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, campagna portata avanti tra gli altri anche dall’Uaar.
Altri progetti di legge sui matrimoni gay erano stati depositati in Parlamento da Nichi Vendola (Sel), Ivan Scalfarotto e Sergio Lo Giudice (Pd) e Luis Alberto Orellana (Movimento 5 Stelle). Intanto, mentre si discutono le varie proposte e sta per arrivare sul piatto quella di Galan, la presidenza della Camera ha riconosciuto anche ai conviventi omosessuali dei deputati l’estensione della copertura assicurativa medica, che esisteva già per i conviventi eterosessuali. La proposta è arrivata da Scalfarotto e ha riscosso un sostegno bipartisan. Ma con l‘astensione dei grillini, che hanno parlato di ennesimo privilegio della casta. L’esponente Pd e noto attivista per i diritti dei gay si è difeso sostenendo che è il primo passo per estendere i diritti a tutte le coppie omosessuali.
Polemiche ingenerose, a nostro avviso: non mettiamo in dubbio che l’intento di quel provvedimento sia di fare da apripista a una legge di ben più ampio respiro. Quei promotori si sono del resto esposti: se non riuscissero a fare approvare una legge sulle unioni civili, in un Parlamento come quello attuale che è decisamente più laico dei precedenti, per loro non ci sarebbero più alibi. Come del resto anche per gli altri parlamentari di un paese che si pretende democratico, laico e civile.
La redazione
Speriamo che sia veramente un apripista e non un contentino, sullo stile “tu puoi salire sull’autobus, ma non puoi sedere avanti.”
Che dire … fino a quando gli italioti continueranno a votare:
#) Il piddì_con_elle
#) Il piddì_senza_elle
NON cambierà mai nulla…figuriamoci allinearsi con il resto d’Europa su un principio di civiltà.
DucaLamberti74
#) Il piddì_con_elle
#) Il piddì_senza_elle
#) Il M5_stelle
#) La_lega (che inizia per_elle)
#) L’UDC a cui manca la elle
….
@maxalber:
Cosa dirti…
Il M5S è l’unico che contiene un valore numerico :-).
DucaLamberti74
Chi votare allora? Dopo il fuoco di paglia del M5S mi sa che dovrò appendere la mia (giovanissima) tessera elettorale al chiodo.
@Antonio:
Ecco bravo…il tuo è il perfetto ragionamento da piccolo italiota…
Perchè provare (e sia mai…può essere che falliscano) a votare qualche cosa di nuovo quando è pieno di partiti italioti così belli…
NON sai chi votare…ti do io due nomi del nuovo che avanza:
#A) silvio berlusconi – con il suo approssimarsi agli 80 anni riporterà questa italiettà degli italioti agli anni ’80
#B) matteo renzi – che si veste da fonzie per sembrare sempre giovine … del resto:
fonzie è giovine come personaggio e va bene per i bamboccioni (20..40enni).
fonzie è per i giovini degli anni ’70 (quindi gli attuali 50..60 enni).
fonzie era si giovine… ma negli anni ’50 (quindi gl iattuali 70..80enni).
Ecco, come vedi hai due grandi campioni per poter amalgamarti anche tu nella massa di italioti..
E ora mi raccomando:
#) Accendere la tv italiota (possibilmente su un bel gioco quiz e poi vedere il TG1).
#) Guardare ogni sera un talcsciò diverso e/o qualche realiti sciò.
#) Stare sempre informati su prezzemoline, gossip e calciomercato.
#) Fare il bamboccione, frignare che NON c’è lavoro e rimanere a casa dalla mammina.
Vedrai che andrai a votare #A) opprue #B) felice e gaudente e ti sentirai leggero…leggero..leggero 🙂
DucaLamberti74
Sarà che la Chiesa avrà chiuso tanti conti IOR di parlamentari con l’intento di risanare la sua posizione e ora i lingualunghis leccachiappe clericalis se ne vendicano.
(intendevo dire di PRESTANOMI di parlamentari su conti IOR)
Cavolo… Se fosse tutta e sola una questione di IOR, l’Europa (se facesse sul serio) starebbe per strangolare a morte il cattolicesimo!!! 😀
@ Federix
I nostri parlamentari si muovono soltanto per soldi e carichi di potere, non hanno alcuna morale ne interesse per la cosa pubblica. Quello che la Chiesa incassa in Italia (sia come soldi sia come leggi) ha il suo corrispondente ritorno politico.
@ whichgood
Non ne dubito. Quello che mi chiedevo è: ora chiesa e stato faranno affaracci allo scoperto? Ovvero: mercanteggeranno pubblicità (dalla chiesa per i politici, alle elezioni) contro soldi (dai politici alla chiesa), ancor più allo scoperto di prima? Oppure il Vaticano fonderà un’altra banca, ma nelle Cayman o nell’Isola di Pasqua (ma sicuramente già fa da parecchio tempo attività del genere)?
Comunque trovo difficile che si possa verificare quanto ironizzavo alle 0:08.
@ Federix
Ti rispondo con una frase di Papa Francesco:
“Ci sono quelli dello Ior, scusatemi eh, tutto è necessario, gli uffici sono necessari, ma sono necessari fino a un certo punto”
Vuol dire che hanno già trovato il modo.
@ whichgood
Ok. Però allora come la mettiamo/mettono/metteranno con la questione che ponevi ieri alle 17:34? Ritieni che la cosa sia solo un “avvertimento” del politici alla chiesa, e poi, una volta riaperti i conti da altre parti, i politici non parleranno più di unioni civili ecc.?
@ Fedrix
Non ho la sfera di cristallo ma secondo me si tratta banalmente di uno scambio/avvertimento fra politica italiana e Chiesa. Qualcosa è saltato.
Bene, vorrò proprio vedere le facce che faranno Bergoglio, Bagnasco &C (e aggiungo pure Ratzinger) se in Italia verrà fatta una legge (decente!) in favore delle coppie di fatto e dei matrimoni omosessuali! 😀
Non credo ad apripista riservati alla solita casta di inetti. Questa è una ulteriore dimostrazione di privilegi riservati a pochi noti. Se legge deve essere sia legge per tutti i cittadini, senza distinzione di razza, religione, sesso, oppure prendiamo la costituzione e usiamola al bagno… Inoltre non credo ci sia solo il diktat clericale, parlando con molta gente credente e non la maggioranza asserisce di riconoscere pari diritti alle coppie di fatto e alle coppie sposate ma sull’adozione la maggioranza più che assoluta non è d’accordo.
P.S. chi ha scritto l’articolo dovrebbe fare più attenzione alla grammatica.
Parlamentare italiano: A ragà, se famo troppo gle entranseggenti qui, prima o poi, passa er matrimonio gay anche in Italia.
Altri parlamentari: E allora che dovemo fà?
Parlamentare italiano: Famo come l’aborto, inceve der matrimonio gle concedemo le unioni civili e poi li fottemo con l’obiezione de coscienza.
http://dallapartedialice.wordpress.com/2013/04/23/francia_approva_matr_gay/
Ieri il primo caso! 🙂
Siamo proprio sicuri che serva una legge sulle unioni civili?
Siamo proprio sicuri che detta legge non esista già da decenni?
Le parole che scrissi sei anni fa a mio parere valgono ancora al 100%: http://pensieri-eretici.blogspot.de/2007/03/pacs-dico-e-quantaltro_20.html
Saluti,
Mauro.
In linea di principio sono d’accordo con te, la vera uguaglianza (art.3 della costituzione che viene spesso dimenticato) sarebbe avere lo stesso istituto giuridico per tutti, il matrimonio civile.
Però bisogna anche fare i conti con la realtà, una legge sulle unioni civili potrebbe essere un primo passo. In Germania sono partiti così, poi le differenze fra unione e matrimonio sono diminuite nel corso del tempo (mi pare ci siano state delle sentenze in merito) tanto che ora si parla di fare una legge sul matrimonio per tutti per evitare di avere due cose uguali con nomi diversi…
In Germania (io ci vivo) le unioni civili (separate dal matrimonio civile) ufficiali sono state istituite solo per le coppie omosessuali.
Per le coppie conviventi non sposate ci sono alcune agevolazioni fiscali e cose simili (soprattutto dove vi siano figli), ma non esiste nessun registro, quindi nessuna “unione civile” ufficiale. Per vedersi riconosciuti questi diritti devi semplicemente presentare i certificati di residenza dei conviventi quando serve.
Saluti,
Mauro.
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/30/unioni-gay-scelta-civica_n_3360215.html?utm_hp_ref=italy
no, ma leggete qua! SCELTA CIVICA! PD, dove c**o sei! Ti fai scavalcare sui diritti civili da Scelta Civica! Da Galan, sì sì, Galan, quello del PDL! PD,…. che fine igloriosa…
Gli antimatrimonio gay francesi per mobilizzare le truppe al matrimonio di montpellier hanno messo in giro una palla: la coppia avrebbe una bambina per GPA (utero in affitto), in realtà è la loro nipote. E politici cattolici boutin e altri subito a colportare la notizia. Vergogna!
Oggi ho ascoltato via Internet l’ intervista di una cattolica praticante, ostile a queste sfilate dell’ odio, che si era meravigliata che le domeniche mattine quando c’era una manifestazione, le chiese erano vuote per la messa . Piu avanti raconta che un prete le aveva detto in confidenza che , anche lui se non era favorevole, non era ostile a questa legge, che gli ordini erano arrivati da Roma….