L’esplosione del conflitto tra laici e clericali anche in Turchia

Come già in Egitto e in Tunisia, scontri violenti tra laici e forze dell’ordine (l’ordine al servizio del potere islamista) stanno avendo luogo anche in Turchia. Se per quei due paesi venivano spiegati come una sorta di effetto collaterale della cosiddetta “primavera araba”, quanto sta accadendo in queste ore a Istanbul sembra avere una storia diversa alle spalle, visto che il conflitto è scaturito improvvisamente, e in un paese contrassegnato da un partito al potere solo moderatamente islamista, ormai da circa un decennio al potere senza particolari scossoni.

In realtà, i tre paesi si differenziano esclusivamente per la tempistica. A regimi autoritari che hanno imposto, talvolta anche duramente, istituzioni laiche, hanno fatto seguito elezioni che hanno portato al potere partiti islamisti, che hanno attuato politiche islamiste. La sola differenza è che in Egitto e in Tunisia si è cercato di farlo immediatamente, usando l’islam quale via “salvifica” per uscire dalla grave crisi, mentre in Turchia si è cercato di farlo solo dopo un periodo di generale crescita economica, con la terza legislatura guidata da Recep Tayyip Erdogan. La via della modernizzazione e dell’efficientismo per imporre la religione: un po’ come ha cercato di fare Comunione e Liberazione in Lombardia.

Negli ultimi anni Erdogan e il suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp) si sono dati da fare per cancellare dall’interno delle istituzioni il carattere laico dello stato turco. Il partito è diventato una versione peggiore della nostra Democrazia Cristiana e ha avviato una “controriforma” moralizzatrice. I conservatori islamici dell’Akp hanno sdoganato il velo nelle università, usato la mano pesante con i giornalisti e altri oppositori critici accusandoli di complotto, cancellato le feste laiche e facendo sbiadire il ricordo del fondatore della Turchia moderna, Mustafa Kemal Ataturk, sceso in campo per promuovere l’influenza della religione nella società e nelle scuole. Inoltre, con una politica all’insegna del natalismo nazionalista, il governo punta a limitare il diritto all’autodeterminazione delle donne, rivedendo in senso restrittivo la legge sull’aborto. Una controriforma islamista fatta di piccoli ma inesorabili passi e di dettagli — come allungare le gonne alle hostess della compagnia di bandiera — che ha però preoccupato l’opinione pubblica laica, scesa in piazza nei mesi scorsi.

foto di Mahir Zeynalov

In Turchia, paese tradizionalmente laico ma in via di revival islamico, anche i non credenti subiscono vessazioni. Noto è il caso del pianista Fazil Say, condannato con la condizionale per aver espresso su internet il suo ateismo. Ma con l’Akp al potere gli islamisti si fanno sempre più baldanzosi contro gli atei. Un esponente del partito di governo, Mahmut Macit, ha sfogato così il suo integralismo su Twitter: “Il mio sangue ribolle quando psicopatici senza spina dorsale che fanno finta di essere atei insultano la mia religione. Questa gente, che è stata stuprata, dovrebbe essere annientata”, poiché “insultare l’islam non dovrebbe essere considerata libertà di espressione”. E Ahmet Kavas, ambasciatore turco in Ciad a sua volta uscito da una scuola religiosa, ha tranquillamente dichiarato che “al-Qaeda non è un’organizzazione terroristica”.

In questi giorni si assiste a una nuova imponente mobilitazione, che ha per fulcro Piazza Taksim a Istanbul. Migliaia di persone hanno occupato il parco Gezi, contro la decisione dell’autorità di distruggere centinaia di alberi secolari per far spazio a una faraonica moschea con annesso museo delle religioni, progetto caldeggiato dal governo, nonché una caserma e a un centro commerciale. Una delle ultime gocce che hanno fatto traboccare il vaso, la recentissima approvazione della legge che limita fortemente la vendita di alcoolici nel paese, voluta dal premier e dagli islamici più conservatori. La polizia è intervenuta contro i manifestanti in maniera pesantissima e brutale, anche con gas lacrimogeni, idranti e spray urticante a dosi massicce, tanto che si contano centinaia di feriti, alcuni morti e almeno mille arresti.

La protesta sta continuando in queste ore e si è intanto allargata ad altre città, come Ankara e Smirne, dilagando in tutta la Turchia. Grazie anche ai social network e con dinamiche simili a quelle usate dai giovani nei paesi della primavera araba, tanto che si fa il paragone con l’egiziana piazza Tahrir e Erdogan ha bollato Twitter come una “minaccia“.

Nel terzo millennio, nell’epoca in cui le informazioni viaggiano rapidamente per il mondo, pensare di tenere a bada democraticamente l’avanzata della secolarizzazione e le richiesta di libertà che ne conseguono è, assai probabilmente, un’utopia. Le autorità religiose islamiche lo sanno, e ne hanno una gran paura. È per questo motivo che la reazione avviene usando la polizia, e argomentando a suon di lacrimogeni e manganelli.

La redazione

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46 commenti

gmd85

Però ce sempre l’Islam moderato, eh. A sentirlo, ogni tanto…

faber

Solo i pennivendoli nostrani con la lingua più spessa della sostanza grigia potevano trasformare la rivolta turca nella “protesta della birra”. Come al solito si limitano a riportare i lanci di agenzia e solo adesso iniziano a fare qualche riflessione per cercare di far passare la rivolta turca per una questione religiosa. Eppure basta banalmente andare a leggere i comunicati diramati dagli stessi manifestanti per capire le ragioni della protesta. Parlano di sfratti, speculazione edilizia, colate di cemento abusivo, licenziamenti in seguito a privatizzazioni selvagge, precariato, difesa degli spazi pubblici. In altre parole, i turchi sono in piazza per lottare contro le stesse conseguenze della stessa ideologia neoliberista contro la quale si protesta in Spagna, in Portogallo, negli USA, in Italia (sempre troppo poco). L’islamismo è solo l’ennesimo specchietto per le allodole per cercare il consenso popolare nei confronti di provvedimenti che ritornano indietro come il classico cetriolo del contadino. Erdogan sta alla moschea, come Monti stava al baciamano papale e come Letta sta alla “parrocchia di Testaccio”.
Se avete voglia e tempo vi consiglio di leggere queste interessanti riflessioni qui:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=13323

Paul Manoni

Che le manifestazioni in Turchia siano un accumulo di motivazioni diverse che ha portato le persone in piazza ci sta tutto, ma onestamente trovo piuttosto arduo non vederci una protesta ANCHE contro tutta quella lista di provvedimenti religiosamente orientati, che in questi 12 anni (peggio di Napolitano questo Erdogan!) hanno caratterizzato il suo governo.

Sbaglia l’autore dell’articolo, quando dice che qui si sta riducendo le manifestazioni in Turchia a “proteste anti-islamiche”, perchè in realtà i manifestanti non stanno affatto protestando contro l’Islam, ma stanno protestando ANCHE a favore del Principio di Laicità, che non è mai “contro”.

Questo lo si evince anche dalla lunghissima lista di notizie messe insieme dalla redazione in questo articolo. E’ chiaro che nel tempo, in Turchia, gli sponsor confessionali di Erdogan lo abbiano invitato a prendere provvedimenti stringendo il guinzaglio. Che di tutto questo i turchi ne abbiano le palle piene, mi pare assolutamente scontato, e le conseguenze ora le vediamo con i nostri occhi.

faber

Concordo. Quello che volevo sottolineare è che è riduttivo parlare di rivolte anti-islamiche quando, come giustamente dici tu, le istanze laiche sono ANCHE una parte delle tematiche portate avanti dalla protesta. La miopia di molti commentatori nostrani, secondo me, sta nel non vedere ciò che probabilmente molti turchi hanno capito, e cioè che l’identitarismo islamico portato avanti da Erdogan ha la funzione di raccogliere consensi popolari intorno ad una politica anti-popolare. Anche perchè è un tantino ridicolo parlare oggi di repressione poliziesca ignorando che l’autoritarismo di Erdogan parte da molto lontano. Basterebbe chiedersi perché la vicenda delle Pussy Riot è stata giustamente oggetto di discussione su tutte le prime pagine dei giornali, mentre neanche un commentatore si è speso per parlare di questo:
http://artsfreedom.org/?p=3044
E questo è solo un caso nel mare di abusi commessi dalle autorità turche che, qui sta il paradosso, ci sono sempre state presentate come esempio di moderatismo capace di conciliare islam e democrazia oltre che “nostri” alleati nel contesto dei paesi arabi-

ALESSIO DI MICHELE

“Neoliberismo” ? Parafrasando Altan: mi devo essere perso l’ episodio dal titolo “Veteroliberismo”.

faber

Il termine neo-liberismo è sicuramente impreciso e un po’ vago, però connota un insieme di visioni politiche che si distaccano dal liberismo classico per vari motivi: il contesto storico in cui si è sviluppato dopo l’89, l’estremizzazione del concetto di deregulation iniziato già dalla fine degli anni ’70 con Reagan e la Tatcher, il ricorso ad una massiccia finanziarizzazione dell’economia e la conseguente ipertrofia del sistema finanziario ecc. Rispetto a quanto dici più giù, sicuramente i “principi” dell’islam cozzano contro quelli dell’economia liberale, tuttavia una caratteristica abbastanza comune a tutti i monoteismi è proprio quella di “interpretare” i principi a seconda delle convenienze. A titolo d’esempio, rileggi l’episodio della cacciata dei mercanti dal tempio e poi fai un giretto dalle parti, che so, di S Giovanni Rotondo o Lourdes. Allo stesso modo, trovami un devotissimo petrol-monarca che rifiuti di fare affari con le società occidentali perchè praticano finanziamenti ad interesse 😉

Ermete

Il termine giusto credo sia capitalismo oligopolista, visto che il neoliberismo presuppone concettualmente un libero mercato che non esiste più in quanto ucciso dalla concentrazione del capitale.

antoniadess

si sta preparando l’ennesimo “inverno arabo”, rigido e oscuro 🙁
le forze reazionarie, teocratiche e illiberali avanzano a ogni piè sospinto per ogni dove, che tristezza questo mondo 🙁
onore ai contestatori che resistono, spero siano tanti là e che saremo tanti qua 🙂

Paul Manoni

L’Esercito ha la facoltà costituzionale di mettere in atto un colpo di Stato contro il governo islamo-capitalista di Erdogan, qualora questo minacciasse il Principio di Laicità e la secolarizzazione.

Ora la minaccia del governo Erdogan e dei suoi “sponsor” confessionali, mi pare che ci stia tutta, dal momento che sono arrivati perfino a porre un divieto di abbracciarsi e/o baciarsi nei luoghi pubblici, perchè “atteggiamenti immorali”.

Dunque?…Dov’è l’Esercito turco!?!?

FSMosconi

L’esercito non lo può invocare: ricordo che da Ataturk è (era?) l’istituzione più laica del Paese. Sarebbe come se il topo chiedesse al gatto un aiuto… che abbia il guinzaglio rimane un gatto.

Speriamo bene per i manifestanti…

Paul Manoni

Dunque non rispettano la loro stessa Costituzione, hanno una Laicità che fa acqua da tutte le parti, un premier soggetto alle ingerenze della religione, ed un modello di sviluppo liberista…!

La Turchia mi ricorda tanto un altro paese… 😯
Solo che lì scendono in piazza e sono disposti a farsi pestare a sangue dagli “elmetti”, in tutte le città del paese.
Qui, continuano a farsi raccontare che l’urina che gli arriva in testa, in realtà è pioggia.

FSMosconi

@Manoni

Leggevo adesso il link che ha dato più su faber e dall’analisi, ti dico così: devo ancora valutare io, parrebbe… e di molto.

ALESSIO DI MICHELE

“contro il governo islamo-capitalista di Erdogan”:

islam: quel posto dove non sono ammessi finanziamenti ad interesse, ma solo compartecipazioni agli utili, dove quindi è impossibile il credito al consumo e l’ erogazione di mutui fondiari: la giusta base per il capitalismo, tipo un bel “nazismo-sionista”.

Donne è arrivato lo sloganista ! Sloganiamo tutto, comprese le vostre forbici, forbicine e forbici per seta ! Se il vostro senso logico fa fumo, noi leviamo il fumo al vostro senso logico. E’ arrivato lo sloganista.

Federix

“decisione dell’autorità di distruggere centinaia di alberi secolari per far spazio a una faraonica moschea con annesso museo delle religioni, progetto caldeggiato dal governo, nonché una caserma e a un centro commerciale.”

E pensare che alla TV italiana ho sentito parlare solo del centro commerciale!!! 🙁
Significherà pur qualcosa… 🙁

FSMosconi

Realisticamente sì: nessuno cambia una parola per un’altra se non vuol trasmettere un’idea diversa.
Che poi è più o meno il modo in cui i moti di Sinistra son stati soffocati (appropriazione dei termini Progresso, la scomparsa del termine lavoratore…. la borghesizzazione mediatica in pratica)… ma forse qui sto divagando.

faber

Senza arrivare a citare un signore con la capigliatura voluminosa che parlava egemonia culturale, almeno si può parlare di egemonia lessicale 🙂

Priapus

La TV italiana è da parecchi anni che è soggetta a direzione vaticana e tutte le religioni si
sono alleate per paura dei non credenti.

Federix

Mi viene in mente un “fulgido” episodio di quando ancora Rai1 apparteneva alla DC, Rai2 al PSI e Rai3 al PCI: un giorno in cui ascoltai tutti e tre i rispettivi telegiornali, sentii la “stessa” notizia venir data con le seguenti illuminanti “sfumature”:
Rai1: “Oggi gli Stati Uniti hanno messo in orbita un satellite per telecomunicazioni.”.
Rai2: “Oggi gli Stati Uniti hanno messo in orbita un satellite per telecomunicazioni militari.”.
Rai3: “Oggi gli Stati Uniti hanno messo in orbita un satellite spia.”.

faber

😀 Be dai c’è anche da dire che l’unico modo per dare una notizia in maniera imparziale è non darla

ALESSIO DI MICHELE

Rileverei pure “una caserma ED una moschea”: è vero che la caserma può essere pure dei pompieri, ma mi sa tanto di cerchiobottismo.

Federix

Di solito le gerarchie militari e le gerarchie religiose vanno molto d’accordo, quindi non ci vedrei tanto cerchiobottismo.

G.B.

Solidarietà con i fratelli laici turchi e di tutti i paesi oppressi dalle religioni e in particolare dell’islam. Onore ai loro morti, che sono anche i nostri morti.

Tizio

Ma la storiella della Turchia nell’UE?
A questo punto speriamo proprio di no!

Flavia Vendittelli

Mi sembra che nell’articolo ci sia un errore. Kemal Ataturk non ha promosso l’influenza della religione nella società e nelle scuole ma al contrario, ha dato vita a una serie di riforme fondamentali dell’ordinamento della nazione, sulla base di un’ideologia di chiaro stampo occidentalista, nazionalista e avversa al clero musulmano, che da lui prese il nome di kemalismo. Ha abolito il califfato e posto le organizzazioni religiose sotto il controllo statale, laicizzato lo Stato, riconosciuto la parità dei sessi, istituito il suffragio universale, la domenica come giorno festivo, proibito l’uso del velo islamico alle donne nei locali pubblici (legge abolita solo negli anni 2000, dal partito islamico moderato al governo), adottato l’alfabeto latino, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale. Non solo, ma in ambito giuridico, ha abrogato ogni norma e pena che si potesse ricollegare alla legge islamica, ha promulgato un nuovo codice civile sul modello il codice civile svizzero e un codice penale basato sul codice italiano dell’epoca, mantenendo però la pena di morte. Ha inoltre legalizzato le bevande alcoliche e depenalizzato l’omosessualità.

gmd85

Si, ho notato anche io. Ma la frase si riferisce a Erdogan. Basterebbe una “è” prima.

Laico "laicista"

Ataturk fu un grande politico, uso dei mezzi autoritari, ma d’altronde anche la Rivoluzione francese. Quando hai a che fare col fanatismo religioso insinuato dovunque, non puoi fare altrimenti.

Francesco

Papa (ufficiale): Ma Erdogan non era un famoso pirata de la Malesia.
Segretario: Sua Santità ma cosa dice?
Papa (emerito): Erdogan Erdogan giallo il solen la forza mi dà, Erdogan Erdogan dammi forza ogni giorno ogni notte coraggien verrà…
Segretario: Sua Santità!
Papa (emerito): Eh eh eh…. sarà umile ma essere anche un grande cogli….
Segretario: Sua Santità!

DucaLamberti74

Ebbasta con questi commenti di difesa del povero popolo(ino) turco oppresso dai musulmani brutti e cattivi e dai poteri forti…

Il governo di erdogan da al suo popolino turco quello che loro vogliono.
Gli piace barbittare, andare in moschea, ascoltare gli imam barbitti…e cavolacci loro.

Vedrete che finita la protesta…arriveranno leggi ancora più barbitte e barbute.
Come sempre, l’importante è che se ne stiano a casa loro ce barbittino quanto vogliono con tanto di imam barbuti, canti dai minareti, ed ore e ore passate nelle madrasse a studiare a memoria (in arabo…senza capirlo) il corano.

DucaLamberti74

Ermete

Dove sarebbero i commenti in difesa del popolino?
Qua tifiamo quelli che si sono ribellati e che sono dalla parte degli islamisti, di Erdogan e dei suoi piani di ‘sviluppo’.
Il popolo non è un’unità omogenea e unica (tesi fascista) ma dentro un popolo ci sono tante posizioni diverse.
Noi qua sosteniamo quelli che si ribellano (e che, visto il coraggio, io chiamerei ‘popolone’) e non il ‘popolino’ tout court

DucaLamberti74

@Ermete:

La turchia ha circa 80milioni di abitanti…in piazza quanti stanno manifestando ?

Certo che anche io appoggio chi manifesta e protesta ci mancherebbe…
Ma smettiamola di parlarne come se chi manifesta fosse lo specchio di tutti quanti…NO mi spiace…ma quando:

1 manifestante scende in piazza

Nello stesso momento:

10 popolani del popolino turco sono nelle moschee a pregare genuflessi.

DucaLamberti74

faber

Ad avercele in Italia le palle del “popolino” turco! Mentre ce ne stiamo qui a “sbarbittare” contro i barbitti da dietro una tastiera, quelli stanno in piazza a respirarsi i gas lacrimogeni, a prendere le manganellate e farsi massacrare dalla polizia. Alla faccia del “popolino”!

Ermete

Appunto, Lamberti, noi difendiamo una minoranza.
Il problema è tutto tuo: nel primo commento hai detto che dobbiamo smetterla di difendere il popolino turco…qua ogni commentatore ha difeso le minoranze in lotta!
Facile avere ragione quando si inventano le posizioni da controbattere!

DucaLamberti74

@faber e similari:

Rispondimi a questa domanda:

Quanti degli ottanta milioni di turchi sono scesi in piazza ?

Quindi finiamola…io NON invento posizioni mentre voi invece vi inventate i numeri…dicendo che tutti i turchi (compresi i popolani pù paesani dei paeselli di montagna e del proletariato delle grandi città turche che passa le sue giornate in moschea) sono contro erdogan, vogliono lo stato laico, i diritti dei gay, ecc. ecc.

Un po’ come gli eredi di agnolotto & friends che dicono…we are 99% … eccerto poi chissà come mai alle elezioni di questo 99% si vedono sempre miserrime frazioni di voti raccolti.

Ammiro ed apprezzo i turchi che sono in piazza (prendendosi lacrimogeni e proiettili) per dire:

BASTA BARBITTATE…BASTA CORANO DEGLI IMAM BARBUTI.

E sul fatto che io NON faccia nulla per i manifestanti…io sono socio di Amnesty International (contributo modesto…100 EUR all’anno)…e voi invece ?

Ahh giaaààà ….magari voi votate il piddì … che in quanto democratico … è sia solidale con lel otte dei manifestanti sia vicino al dialogo multiculturale con i musulmani e voleva fare entrare la turchia di erdogan in Europa…

Ermete

Stai starnazzando come una gallina ma sarebbe più utile dirci chi di noi (e di tutti quelli che commentano qui) hanno detto che quella minoranza sono tutti i turchi.
Anzichè ripartire con le solite litanie basta copiare e incollare i commenti incriminati.
Non è difficile! 😉

faber

@DucaLamberti74
Prova a respirare. Ecco bravo, ora leggi. In Turchia ci sono centinaia di migliaia di persone in piazza. Quella della minoranza in piazza è la classica motivazione di chi vuole ignorare le proteste. Ma, ovviamente, è sempre stato così e sempre sarà così: in piazza, a metterci la faccia, ci andrà sempre una minoranza. Ti sfido a trovare una (UNA!!!) eccezione storica. Chi ha mai detto che tutto il popolo turco sia contro Erdogan? Dove lo hai letto? Il popolo è un’entità composita, composta da persone. E le persone hanno le proprie idee. Quindi all’interno di un popolo è possibile individuare una sfilza di posizioni diverse, e guai se non fosse così. Quello che generalizza continuamente, ad ogni occasione, sul “popolino” col fare snob di chi si erge al di sopra della plebaglia ignorante sei tu.
Poi, lo slogan “We are 99%” evidentemente non lo hai capito minimamente, visto che non si riferiva alle persone d’accordo con l’idea dei manifestanti (in quel caso gli Occupy) quanto al fatto che quei manifestanti si sentivano parte del 99% della popolazione mondiale che non conta niente ed è costretta a subire le decisioni prese dal restante 1% che detiene il potere economico.
Infine, non ho mai votato PD in quanto fermamente contrario alla sua politica. Se vuoi andare avanti con gli stereotipi che ti sei costruito in testa fai pure. Il problema della Turchia nell’UE non me lo sono mai posto, dal momento che per quanto mi riguarda, l’UE così come è stata costruita andrebbe soltanto smantellata. E non ti preoccupare, i compari che dovranno eventualmente decidere sull’ingresso dell’UE se ne sbatteranno di me, di te, delle divinità più disparate e di qualsiasi predica religiosa, dal momento che si tratta solo e soltanto di un problema economico.

DucaLamberti74

@Ermete:

Il copia & incolla di commenti lo lascio ad altri.

Voi tutti commentate pensando che il popolo è bello e buono e le religioni, i poteri forti, le multinazionali imperialiste sono oppressive.

Se in turchia c’è un erdogan è perchè così vuole la maggioranza del popolino in turchia…ed avere come difensori della laicità l’esercito la dice lunga sulla “maturità” della Turchia intesa come nazione.

@faber:

Guarda che io mica voglio ignorare le protese…anzi per evitare ogni dubbio dichiaro quanto segue

——
SOSTEGNO E CONDIVISIONE AL 100% DELLE ISTANZE DI LAICITA’ DEI MANIFESTANTI IN TURCHIA.
——

Certo che in piazza ci andrà sempre la minoranza…ma i cambiamenti nella storia li fa una relativa minoranza seguita poi da una maggioranza relativa che appoggia le istanze di tali minoranze stando dietro le quinte.

Nella rivoluzione francese è stata la minoranza dei professionisti (avvocati. mercanti, artigiani) ad essere disgustata dai nobili che non facevano nulla ed erano ricchi e gaudenti.

Tale minoranza ha iniziato a protestare (illuminismo, circoli culturali, et similia) e poi di seguito sono arrivate le piazze, le folle e le ghigliottine…

Ma mi spiace deludere te (e gli altri sostenitori del popolino bello e buono) che fino a 30 anni prima mentre alcuni facevano gli illuministi e/o si incavolavano:

——
Ma che c@@@@ io lavoro, vado in america, commercio con le navi a vela, faccio l’avvocato …ed il marchese-duca-conte di jermignacc sc@@@a tutto il giorno con le contadinelle popolane, va a giocare ai dati, mangia fagiani e prugne ogni giorno
——

Ma mentre i rivoluzionari si incavolavano il popolino bello felice e beota gioiva delle grazie ricevute dai marchesi, concedeva le proprie figlie al marchese affinchè le violentasse, e sorpattutto pregava TANTO…ma TANTO…ma TANTO la madonna impestata con tutti i santi ed il loro dio potente e immenso accettando ogni sopruso…del resto poi ci sarà la vita eterna fatta di luce ed amore.

BENE … per ogni cittadino turco che protesta con fermezza contro i barbitti e barbuti…ci sono almeno altri dieci popolani turchi che pregano in moschea e leggono il corano in attesa delle loro 72 mogli vergini.

Sul we are 99% ho compreso bene il messaggio…e vale quanto scritto sopra.
Di questo 99% un abbondante 88% è felice e contento della situazione attuale vota politici che mantengono lo status quo attuale.

Il problema della Turchia nella UE non te lo sei mai posto…ed invece sappi che è ancora un paese candidato.

Pensa se a fine anni ’90 la barbittofilia-musulmana della burocrazia degli amici di prodi raggiungeva valori fuori scala…poteva essere uno stato dell’unione europea…vedi un po’ tu.

Ma per fortuna…l’amore incondizionato verso l’islam sta finendo…del resto i barbitti e barbuti vedendo come gli eurobei gioivano del multiculturalismo senza dire nulla…hanno alzato la testa…e nell’esaltarsi di convertire i cani infedeli hanno mostrato buona parte della loro vera natura.

E meno male che NON voti il piddì … almeno quello 🙂

DucaLamberti74

Ermete

@ Duca
Il copia e incolla lo lasci a me? Ebbene posso affermare che non c’è nessun commento (perlomeno finchè ne parlavamo, visto che non ho tempo di leggere gli interventi sopra).
Insomma, è così perchè lo dico io alla faccia della prove (ossia i commenti di cui parlavi), questo l’argomento-Lamberti!
Piccoli grilli crescono…si fa per dire! 😉

Ermete

Un’altra distorsione delle idee altrui del Duca è che per noi il ‘popolino’ sarebbe bello e buono, quando nessuno in ambito marxista ha mai negato che esso ha bisogno di un’avanguardia ideologica, quasi sempre costituita da membri rivoluzionari provenienti dalla borghesia, gli unici capaci di avere strumenti culturali e critici per leggere la fase.
La dimostrazione è proprio che alla viglia della rivoluzione il ‘popolino’ venerava il re e il clero e poco tempo dopo plaudiva alla ghigliottina di costoro, anche se poi, effettivamente, nella rivoluzione francese finirono ghigliottinati più membri del terzo e del quarto stato per l’egemonia interna che dei ceti nobiliari e clericali, e va anche detto che questo ‘popolino’ si mosse per un semplice motivo: la fame e la miseria aumentate a livelli intollerabili, che sono le molle che fanno muovere le masse e non la diffusione virale dei circoli illuministi come racconta il Duca che ha il problema non tanto di amare le favolette ma di scambiarle spesso con la storia e la politica…l’importante è che quando le masse si muovono bisogna far sì che sappiano indirizzare il malcontento: ecco che la rivoluzione francese fu indirizzata da un’avanguardia al momento dello scoppio della fame.
Quello che si nota in Turchia è che questo movimento è realizzato da una minoranza di avanguardia spesso proveniente da ceti medi, acculturati e laici, ma quello che manca al trasformarlo in una rivoluzione è la crisi economico-finanziaria, che in Turchia non è ancora arrivata, anche se l’aumento dell’indebitamento privato è un indizio economico che sta avvicinandosi.
Per cui, qua non c’entra nulla esaltare il ‘popolino’ (che peraltro nessuno ha mai fatto anche se al Duca, amante delle favolette, piace crederlo per poter poi così dar sfogo alla sua consueta litania) ma capire come ci sia un’avanguardia che sta reagendo.

Sul 99%.
Il discorso è che l’altro 1% (peraltro non sono queste le cifre reali, mi pare che sia il 10% a disporre della stragrande maggioranza delle ricchezze mondiali) del mondo detiene quasi tutta la ricchezza, e spesso si tratta di organismi finanziari come banche di investimento più che la vecchia multinazionale produttiva.
Nessuna forza politica, tantomeno l’ ‘alternativa’ Grillo, ha mai messo in alcun modo un programma atto a contrastarne la deregulation sui dazi e sul potere di condizionamento delle economie locali nè ha mai proposto di requisire le case di chi detiene stragrande maggioranza del patrimonio immobiliare (misura legale) nè di trovare partnership economiche diverse da quelle che ci vogliono imporre col debito (questo tipo di lotta è l’unica alternativa concreta che si può fare in politica, visto che ormai la sovranità economica nazionale non esiste più e se non vi è sovranità economica quella giuridica è vanificata de facto), anzi ha ricevuto anche l’elogio della Goldman Sachs come ottimo esempio di nuova politica …forse perchè entrambi vogliono tagliare sui pensionati in cambio della miseria morale di qualche spicciolo passato per reddito di cittadinanza? E anche qua Grillo dimostra la sua incompetenza o la sua malafede nominando il reddito di cittadinanza e riferendosi invece al reddito minimo garantito che è tutt’altro concetto economico.
Insomma, Duca…prima di fare i tuoi refrain sui vari popolini dovresti domandarti quanto la tua idea di alternativa differisca da un sermone da pèredicatore di campagna.

DucaLamberti74

E come sempre quando si parla di Turchia…

L’arco costituzionale di tutti i partiti italioti (tranne la lega nord…ma lungi da me difenderla) per cui compreso anche berlusconi volevano:

– che la Turchia entrasse nell’Unione Europea.

DucaLamberti74

P.S.: Del resto il popolano medio dice…ma come la Turchia NON è in Europa…ma NON fa parte dell’UEFA ? E quindi anche il popolano medio per motivi calcistici ritiene giusto che la Turchia entro in Europa. Come sempre ogni nazione (laddove il voto è libero) ha la classe politica che si merita.

Francesco S.

Questa è la Turchia che mi piace, se non ci fosse Erdogan ce la vedrei perfettamente in U.E.

Chissà un giorno, forse quando avremo rispedito il papa ad Avignone.

Francesco S.

Mi domando se noi lo meritiamo o meno di essere in europa quella vera (culturale) non quella economica che vogliono imporci.

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