È stato uno dei tormentoni degli ultimi anni. Poi il governo Monti l’ha “concluso” a modo suo: trovando una soluzione che non risolveva nulla, tranne il problema dell’eccessiva attenzione dell’opinione pubblica. Il 16 giugno è il termine ultimo per il pagamento dell’Imu. A che punto siamo, per quanto riguarda quella sui beni ecclesiastici usati a fini commerciali?
L’ha spiegato ieri, tra gli altri, Marco Palombi sul Fatto Quotidiano. Per gli immobili che fanno capo alla Chiesa cattolica, come per gli altri delle realtà no profit, l’Imu si pagherà infatti solo per la parte utilizzata per attività commerciali. Nonostante le stime di introito dalle strutture della Chiesa, che vanno sull’ordine dei centinaia di milioni di euro e la pezza che aveva messo il governo Monti per non subire la multa dall’Unione europea per aiuti di Stato e alterazione della concorrenza, non si è fatto nulla. La commissione europea ha infine chiarito che l’Italia stava violando le regole. Ma era ormai impossibile quantificare il danno tra il 2006 e il 2012.
Non è chiaro quanto entrerà nelle casse pubbliche, ma non ci si aspetta molto. Maurizio Turco, radicale ed ex parlamentare, spiega che “il gettito non subirà variazioni sostanziali rispetto al passato” perché “il regolamento bizantino varato dal governo Monti non ha fatto altro che posticipare il momento della verità”. L’autocertificazione richiesta, se mancano i controlli, va comprensibilmente a beneficio di chi dovrebbe pagare. E i comuni “non fanno i controlli per la semplice ragione che non sono nelle condizioni tecniche e politiche per farli”, sia per carenze di organico in un momento di crisi, sia perché non si vuole disturbare troppo la Chiesa.
Il regolamento emanato lo scorso novembre dal Tesoro per applicare la legge sull’Imu concedeva ampie facilitazioni agli immobili ecclesiastici a scopo di lucro, come ostelli, alberghi, negozi, locali. Se queste strutture dimostrano di offrire servizi a un prezzo non superiore alla “metà dei corrispettivi medi” possono usufruire dell’esenzione. Una regolamentazione farraginosa che lascia spazio a scappatoie e soluzioni ambigue, approvata dopo mesi e mesi di tira e molla tra l’esecutivo clerical-tecnico e le gerarchie ecclesiastiche.
Ma la questione era finita sotto silenzio. Il governo aveva promesso che sarebbe intervenuto per sanare un privilegio a favore della Chiesa, mentre il cardinale Angelo Bagnasco si mostrava apparentemente collaborativo, salvo poi assicurare che la Chiesa già pagava l’Imu. Le resistenze non si erano fatte attendere, per esempio da parte delle scuole cattoliche. Che, sebbene già si facciano pagare laute rette e ricevano ingenti finanziamenti pubblici, si sono lamentate: l’imposizione dell’imposta sugli immobili le avrebbe addirittura fatte chiudere. Marco Politi, sullo stesso quotidiano, giustamente chiosa: “Il gioco ormai è scoperto. Tu paghi e io no”.
Qualcuno ha fatto dell’abolizione dell’Imu un cavallo politico vincente. Qualcun altro ha fatto della propria esenzione dall’Imu un dogma. Il primo aiuta il secondo, e le larghe intese stanno facendo il resto. Difficile che paghi le tasse Colei che nessuno vuol tassare. Imu, amen.
La redazione
A proposito della raccolta di firme per la petizione “Aboliamo il concordato”: ora ci sono 15.596 firme (di oggi, ce ne sono tre) . Quando verranno consegnate, e a chi?
Segretario: Sua Santità, spenga lo stereo per favore.
Papa (emerito): Porchè, es così rilassante la musica de la colonna sonora de el Padrino.
il papa emerito ha un accento troppo ispanico
Infatti doveva essere quello ufficiale.
IMU?. A chi interessa?. Guardate qua:
http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/05/foto/la_presa_al_volo_di_papa_francesco_il_rosario_al_sicuro-60424648/1/?ref=HRESS-5#1
Queste sono le notizie importanti. Sim sala min !.
Pensa la felicità del cattolico medio per questa eccezionale performance!
È lo stesso cattolico medio che si commuove per la campagna del ”Facciamo
tanto per tutti”
E sono sempre gli stessi cattolici medi che non hanno capito che la chiesa,
in questi tempi di crisi, si è sfilata vigliaccamente dal fare la sua parte.
…Ma battono le mani e agitano le loro pelose orecchie asinine al passaggio
del mago di Oz.
Mi raccomando, guarda la quarta foto, quella dove si vede qualcuno che alza un cartello con scritto “Scheggia”. Praticamente chi l’ha scritto ha avuto il tempo di preparare un cartellone scritto con 7-8 colori diversi, attaccarlo a un pennone a farlo riprendere dalle telecamere nel giro di qualche minuto. Un vero miracolo!.
Niente di preparato, vero?.
Su, non facciamo dietrologia, Scheggia è un comune umbro. Probabilmente trattasi di un fedele in cerca di una “raccomandazione” ai piani altri per il proprio paese 😉
che popolo di dementi…
con tutto il rispetto per quelli che sono clinicamente indementiti. sono scusati
Straconcordo!!!
Ci voleva coraggio a pensare il contrario!
Ecco un buon argomento per il prossimo 6×3, al posto dei generici slogan “letterari” sulla “d” in più o in meno. Un bel 6×3 pungente e aggressivo, mirato e inattaccabile, con cifre che sia facile comprendere e percepire sulla pelle del singolo (non i “miliardi di euro” complessivi, che il più delle volte sono poco “espressivi”, ma il costo per il singolo o, al limite, per la famiglia media).
Per il singolo? 6.000.000.000 € / 60.000.000 persone = 100 €/persona.
Sarebbe da paragonare alla pensioni da 500 €, agli “stipendi” da 800 €, e al reddito zero degli esodati, dei disoccupati da lungo tempo, ecc.
Considera che sui 60 milioni di persone non tutti pagano le tasse, dunque quei 100 euro mi sa che sono un bel po’ in più. Considera anche che “a persona” significa che dove c’è UN reddito e ci sono due o tre persone devi moltiplicare la tassa pro-capite per il numero di teste. Dunque, ogni anno penso che siano PARECCHI soldini in più di 100 euro a incidere su ciascun reddito.
Certamente, ma avevi chiesto “il costo per il singolo” (che era facile da calcolare), poi è chiaro che, escludendo bambini, disoccupati, ecc., la cifra aumenta, ma occorrerebbe sapere di più sulla composizione delle famiglie. Non sapendolo, possiamo solo andare per approssimazioni: per esempio, se la famiglia “media” fosse monoreddito ma composta da tre persone, la cifra diventa 300 €/famiglia.
Papa (ufficiale): Ora la Chiesa es immu-ne all’Imu, in passato quando ce era l’Ici ce era bisogno del va-iccino. Ah ah ah….
Segretario: Che splendido senso dell’umorismo Sua Santità.
La prova che il polverone poggiava sul nulla. Il vostro, sempre.
Tutto il contrario, pir.la. 😆
E il tuo commento è la prova che il tuo pensiero poggia sul nulla. Sempre.
giuseppe, a parte il fatto che il nulla sta tutto nelle tue insensate credenze, l’esenzione dell’IMU colpisce tanto noi quanto te; soltanto che tu ti bei di essere maltrattato. D’altronde, quando si è Nobel per l’economia…
No, è la prova che comunque la rigiri al Vaticano va sempre bene. La commissione europea ha stabilito che l’esenzione ici-imu garantita fino ad ora sulle proprietà della Chiesa era illegale, e che la legislazione italiana ha fatto un tale casino negli anni passati da rendere pressoché impossibile una valutazione effettiva di chi e quanto deve pagare, con l’unica opzione possibile dei controlli caso per caso (come è stato fatto, in parte, a Roma). Il che, ovviamente, non verrà fatto. Tutto il resto è malafede.
“In base ai tabulati, gli accertamenti (cioè le richieste di pagamento per Ici non versata inoltrate al Campidoglio) avrebbero raggiunto, tra gli altri, anche la Congregazione delle mantellate serve di Maria (si è opposta alla pretesa di 45 mila euro, ma ha perso), la Chiesa evangelica metodista d’Italia (ha presentato un ricorso accolto solo a metà: restano in ballo 24 mila euro), la Società San Paolo (40 mila euro l’anno), la procura generale dell’Istituto delle suore di carità di Namur (90 mila euro; posizione apparentemente regolarizzata dal 2010), l’Istituto ancelle riparatrici del S.S. Cuore di Gesù (3 mila euro, peraltro pagati). E ancora: la Casa delle religiose figlie di Nostra signora del S. Cuore d’Issoudun (70 mila euro), la Provincia d’Italia fratelli maristi delle scuole (100 mila euro), la Provincia italiana suore mercedarie (120 mila euro) e le Comunità cistercensi trappisti Tre Fontane (100 mila euro).
L’“Espresso”, ripreso nei giorni successivi dal quotidiano confindustriale “Il Sole 24 Ore”, ha pubblicato due documenti ufficiali e inediti che raccontano quanto valga nella capitale, almeno secondo le valutazioni dei tecnici e come ordine di grandezza, l’evasione dell’Ici da parte della Chiesa e dei suoi enti-satellite. Il primo, del segretariato generale del Comune, è datato 17 marzo 2009 e protocollato con la sigla “Rc 3825”. Si tratta della risposta del sindaco a un’interrogazione sul mancato incasso dell’imposta sugli immobili nel 2006. Si legge nel testo: “Le stime indicano in circa 25,5 milioni la perdita di gettito parziale per l’Ici ordinaria. Va aggiunto il minor introito per arretrati, stimato in circa 8 milioni al momento dell’introduzione della nuova normativa.” Il secondo, sempre firmato da Gianni Alemanno, è invece del marzo 2011. E dice: “I competenti uffici dell’amministrazione capitolina hanno effettuato una ricognizione, a decorrere dal periodo di imposta 2005, delle attività svolte dagli enti ecclesiastici. Tale attività di accertamento e controllo ha consentito un recupero dell’imposta pari a euro 9.338.143,82 (comprensivi di interessi e sanzioni). Per quanto riguarda il corrente anno, sono in fase di predisposizione atti di recupero per un importo complessivo pari a circa 1,5 milioni di euro.” ”
Da libro di Stefano Livadiotti.
Giuseppe, puoi spiegarci questi dati nell’ottica del tuo polverone basato sul nulla?
A proposito:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/06/imu-legge-e-inutile-dalla-chiesa-arriveranno-solo-spiccioli/617656/
La chiesa riesce sempre a cavarsela facendosi scudo dei privilegi di religione “riconosciuta”, e non da un’intesa, ma addirittura da una legge costituzionale, purtroppo, e a far passare il proselitismo come opera di carità e utilità sociale.
Dicono i costituzionalisti che l’Italia non può revocare il concordato in quanto trattato riconosciuto a livello costituzionale. Tuttavia uno stato può disconoscerne un altro, e la Repubblica italiana abolendo il comma 2 dell’articolo 7, si potrebbe abolire il concordato, quindi sparirebbe l’esistenza legale dello stato del Vaticano, con tutti i privilegi.
Ma non credo che si farà mai, i privilegi fiscali da chiesa riconosciuta fanno troppa gola ai preti e ai vescovi. L’unica speranza è che un papa si pronunci per l’abolizione del concordato e i seguaci/servi politici accettino così la modifica costituzionale.
Per ora non vedo molte vie d’uscita, anche Grillo aveva detto che voleva abolire i patti lateranensi l’anno scorso, proposta caduta nel dimenticatoio ora.
Imune direi…
Una chiesa non è un’attività commerciale? il prete parla e prende soldi, fa funerali e prende soldi, fa matrimoni e prende soldi. Se il prete non c’è ci sono offerte… Le chiese dovrebbero pagare l’IMU in misura di metri cubi!!
Intanto, giusto per aggiungere un po’ di sale sulle ferite, all’8 per mille ci tocca sommare ora un bel ulteriore 2 per mille. Giusto per gradire e per essere coerenti con l’idea del non far pesare il peso della politica sul cittadino e dell’abbassare le tasse sul lavoro, che fa quel volpone di Letta (con l’ovvio appoggio delle forze di governo e di quelle della finta opposizione)? Alza l’irpef per finanziare i partiti. Notiamo che 2 per mille più 8 per mille fa 10 per mille, e notiamo che a dire 10 per mille SEMBRA poco, ma se lo si traduce in 1% fa già la sua bella impressione. E non dobbiamo dimenticare l’altro “per mille” obbligatorio: il 5 per mille. Dunque siamo all’1.5% di carità obbligatoria. Carità obbligatoria… ci sarebbe da aprire un bel capitolo.
Lettere da Radio Maria agli ascoltatori anziani:
“Fate testamento in favore dell’emittente”
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/06/07/news/radio_maria-60545254/?ref=HRER2-1
“Un lascito testamentario anche piccolo, è un atto d’amore” – Sono sette le domande che padre Fanzaga pone ai suoi ascoltatori: condividi l’idea che Radio Maria ti informi su lasciti e testamenti? Sai che ai tuoi cari resterà comunque una quota? Sai che per fare un testamento olografo basta un foglio bianco e una firma di proprio pugno? Quali motivi ti trattengono ancora dal devolvere parte della tua eredità a Radio Maria? Pensi che costi o non hai un notaio? Possiamo inviarti un opuscolo che possa spiegarti come fare? Vuoi che una persona di Radio Maria ti contatti direttamente?
In Francia, si puo essere condannato per fatti del genere . Si chiama ” Delitto per abuso di debolezza “….
Pf… figurati da noi, siamo il paese della libertà dell’abuso, abuso dell’ingenuità e della debolezza altrui, o del potere o autorità propri, addirittura un ex primo ministro che in campagna elettorale manda moduli di rimborso imu e via alle code di anziani…
Comunque sono degli avvoltoi. Ormai conteranno che se non sgraffignano qualcosa ai vecchietti che hanno ancora risparmi e sono proprietari, con il futuro gramo che si prospetta, non vedranno più niente.
che schifo.
veramente, wanna marchi a confronto è solo una dilettante
@ Gérard
In Italia c’è il reato di “circonvenzione di incapace”, che io tempo fa proposi di applicare a casi del genere.
Qualcuno mi ha detto che il reato di “circonvenzione di incapace” non è applicabile in questi casi…
Quindi, non so come si può impedire che gli anziani vengano raggirati e sfruttati in questo modo dalla “chiesa”, anche a discapito degli eredi “parenti /o amici”.
L’anno scorso ad una anziana signora, madre di una mia amica, è stato chiesto dal prete del paese di lasciare tutti i suoi averi (casa+ conto in banca) alla “chiesa”, ma per fortuna la signora ha avuto la lucidità di rispondere “No, ho due figlie a cui pensare!”. Però non è detto che tra un po’ di tempo, magari se la signora sarà un po’ più inebetita dall’età, il prete ci riprovi…