Alemanno, un vicario episcopale installato al Campidoglio

Non passa giorno che le cronache non riportino qualche disavventura del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Una volta viene insultato davanti al bar dei Cesaroni, un’altra spunta una foto insieme a un boss, un’altra ancora condannano a quattordici anni il suo consulente per la famiglia, un prete pedofilo. Soprannominato Alemagno o Aledanno, visti i tanti amici da lui piazzati nei posti giusti a disastrare la capitale (anzi, Roma Capitale, come su sua richiesta è stato pomposamente ribattezzato il Comune), i suoi cinque anni di amministrazione sono stati tra le peggiori sciagure abbattutesi su una città che pure ne ha già viste tante, nella sua trimillenaria storia.

Con nostra sorpresa, c’è ancora chi lo vota. Ma, ancor più sorprendentemente, c’è addirittura chi invita a votarlo. E non è un boss o un padrino, è anzi qualcuno che dice di rappresentare il Padreterno in persona. La Chiesa cattolica. Prima c’è stato l’incontro riservato con il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma, e con mons. Rino Fisichella, già confessore dei parlamentari italiani. Poi, in vista del ballottaggio, c’è stato l’esplicito endorsement del quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire. Il sindaco uscente ha sottoscritto l’appello clericale “sui temi della vita, della famiglia e della libertà educativa”. Ignazio Marino no. Ergo…

Se prima delle elezioni la Chiesa era esplicitamente contro Marino, ora che sono rimasti in due, con Alemanno dato da tutti per perdente, le gerarchie ecclesiastiche hanno addirittura intensificato il loro sostegno. In altri tempi avrebbero cercato di riposizionarsi, oggi evidentemente no. Del resto, non si può certo dire che Alemanno abbia lesinato gli sforzi per aiutare la Chiesa. La campagna elettorale è stato poi un tripudio di collateralismo. Ha trasformato l’azienda di trasporti in un’agenzia pubblicitaria del Vaticano. Ha usato la via crucis e la figura del papa per inviare un videomessaggio con gli auguri di Pasqua. Ha partecipato alla marcia integralista per la vita (e contro la libertà delle donne). Il capolista della sua lista civica, già promotore degli “asili-nido” parrocchiali, in parrocchia ci ha organizzato direttamente un comizio.

Non male, per un ex neofascista dal passato rissoso. Ma una croce celtica è pur sempre una croce: e la Chiesa stessa, con i nazifascismi, ha del resto stipulato tanti lucrosi concordati. Il fine della Chiesa giustifica atteggiamenti disinvolti, ricordava già san Paolo (1Cor 9, 19-23). E i fini della diocesi del vescovo Bergoglio li conosciamo tutti, no?

La redazione

59 commenti

Federix

Mi sono sempre chiesto come abbiano fatto anni fa, a Roma, ad eleggere Alemanno! Vabbé che l’alternativa era Rutelli, ma Rutelli sarebbe stato il male minore!
E’ mai possibile che in Italia, il paese dove ci si illude di essere tutti tanto furbi, sia in realtà già tanto difficile ricordare i disastri immani a cui ha condotto il fascismo di Mussolini?
Sono sempre più disgustato da (tanta parte dei) miei connazionali, e lo sarò ancora di più se anche questa volta sceglieranno Alemanno, dopo quello che costui ha “alemagnato” e “aledanneggiato” in questi anni.

Stefano Grassino

E’ semplice Federix. Roma ed il suo hinterland è sempre stata zona di fascisti e democristiani. Qua il papa ha il suo epicentro, non di fede ma di potere.
Hai idea di quante persone siano state sistemate da santa madre chiesa nei ministeri e vari uffici dello stato, provincia, regione, comune, etc. etc.? E l’italiano lo conosci, no? Assicuragli il campionato la domenica, le coppe il mercoledì, gli spaghetti a cena, il computer ed il cellulare ed è fatta.

Federix

Certo, comprendo tutto quello che vuoi, Stefano, però “comprendere” non significa “giustificare”.
Il fatto tragico rimane: finché i cittadini di Roma si lasceranno condizionare/ricattare nei modi che tu ben elenchi, ci saranno tanti che diranno “Alemagno” e “Aledanno”: di chi è la colpa, se non di chi ha votato Alemanno?
Quanti si rendono conto che continuando di questo passo non ci sarà mai speranza per Roma, e nemmeno per l’intera Italia?
E’ dai secoli tragici del Medioevo che i cittadini di Roma se la prendevano (a parole) con i papi per le loro condotte dissolute, per le loro malefatte e per la loro avidità, però a fare la breccia di Porta Pia non sono stati i cittadini di Roma, ma i Piemontesi.
Quousque tandem?

Stefano Grassino

Infatti Federix a Monterotondo, dopo la prima scarica delle fucilate dell’esercito francese che disperse le camice rosse, Garibaldi riunì circa 800 uomini per riprovare l’assalto, al che Minotti lo chiamò e disse: “Generale, ma val la pena morir per Roma?” In effetti, tranne i fratelli Cairoli e pochi loro amici, finiti tutti massacrati, i romani rimasero in casa. Amen.

Manlio Padovan

A Stefano.
Ho letto dei romani e ti ringrazio per la notizia.

Qui in Polesine la Storia non diede ai polesani solo l’alluvone del ’51, che tutti non perdono occasione di ricordare per piangersi addosso, bensì anche Ciceruacchio che fu consegnato dai polesani agli austriaci che lo fucilarono.
Ho l’impressione che siamo, a mio parere per come è stata fatta l’Italia, un popolo del c. di un paese di m..
Come vedi ho rispettato, con difficoltà, il volere del censore e la buona creanza.

Stefano Grassino

“Come vedi ho rispettato, con difficoltà, il volere del censore e la buona creanza.”

Hai fatto bene, fermo restando che per la maggior parte di questo popolo, la buona creanza, è un qualche cosa di sconosciuto.

RobertoV

In realtà come si è visto di recente il fascismo gode purtroppo di simpatie da parte di molti italiani, cosa che era stata nascosta precedentemente dalla retorica sulla guerra partigiana che sembrava aver coinvolto una fetta consistente degli italiani, mentre invece ha interessato solo una ristretta minoranza.
Inoltre gli italiani non hanno mai fatto i conti col loro passato fascista: lo hanno minimizzato, giustificato, hanno scaricato tutte le responsabilità sui “nazisti”, lo hanno considerato una cosa goliardica, un fenomeno da baraccone (ben riassunto da Berlusconi quando diceva che mandava gli oppositori in villeggiatura), lo hanno mitizzato (le cose funzionavano, i treni arrivavano in orario, aiutava le persone in difficoltà, ecc.) e si sono cullati nel mito degli italiani brava gente. D’altronde se si pensa al fatto che a pochi anni dalla fine della guerra gli stessi democristiani intrallazzavano tranquillamente coi fascisti, ne cercavano l’appoggio e sono riusciti a fare il governo Tambroni.
E negli ultimi anni è stato messo in atto un vero revisionismo di che cosa sia stato il fascismo, con riabilitazione (un Fini che definisce Mussolini il più grande statista del secolo scorso), ed equiparazione di fascisti ed antifascisti. Un Berlusconi può permettersi di dileggiare il XXV Aprile senza che i suoi numerosi elettori dicano qualcosa.
Il Lazio poi è sempre stato una regione dove i fasisti erano forti e prendevano parecchi voti, Roma inclusa.

Federix

@ RobertoV
Ok: questo significa che gli Italiani non sono mai diventati adulti, nemmeno dopo la seconda guerra mondiale. Di conseguenza, è abbastanza probabile che non lo diventino mai. Di conseguenza, non ci sarà probabilmente mai speranza per l’Italia. Di conseguenza, che ne discutiamo a fare? Ci arrendiamo qui e restiamo al neo-Medioevo?

Stefano Grassino

L’ho detto molte volte ed anche sulle ultimissime. Arrendersi mai ma rendersi conto che il popolo italiano, caduto l’impero è sempre stato un popolo vile, questo è vero. La chiesa poi ha ben pensato di crescerlo bene: tollera, sopporta, pazienta e soprattutto rassegnati fratello.
Francesco Guicciardini oltre alla famosa frase da lui coniata parlando di noi italiani e ancora oggi valida:

“o Franza o Spagna abbasta che se magna”.

Ci lasciò anche quest’altro importante scritto che dopo 5 secoli è l’esatto specchio della nostra politica, sia dei singoli come dei partiti:

“Mancava la forza morale; supplì l’intrigo, l’astuzia, la simulazione, la doppiezza.
Ciascuno pensava al proprio particulare sì che nella tempesta comune naufragarono tutti.
La consuetudine nostra non comportava che s’implicassi nella lotta tra i principi, ma attendesse a schierarsi, ricompagnandosi con chi vinceva secondo le occasioni e le necessità.
Noi abbiamo bisogno di intrattenerci con ognuno dè potenti e mai fare offesa ad alcun principe grande”

Federix

Mi chiedo (anzi: domando a chi eventualmente lo sapesse): quando, fatta l’unificazione dell’Italia, dopo alterne vicende fu deciso che Roma (e non Torino o Firenze come in alcuni periodi pareva si fosse deciso) sarebbe stata la capitale d’Italia, fu per “prestigio storico”? O per meglio tener sotto controllo il papa? O per altri motivi?

Federix

Diciamola tutta: corruzione, associazione a delinquere… ma tutto (quasi) nei limiti formali di una (troppo permissiva!) “legalità” 🙁
Però, almeno “i tanti amici da lui piazzati nei posti giusti a disastrare la capitale” dovrebbero costituire altrettanti casi in cui la magistratura dovrebbe indagare.

Tiziana

@Federix

Condivido pienamente quanto scritto da @Stefano Grassino

Va altresì ricordato che quelle analisi si acconciano perfettamente all’opposizione capitolina che è stata inerme.

Florenskij

@ Stefano Grassino. Le cavalcate storiche a buon mercato spesso somigliano al tiro a segno fatto da un miope con dieci diottrie in meno per occhio.

Il popolo romano vile alias imbelle dalla caduta dell’Impero? Da molto prima .

L’ultima dinastia imperiale di origine italica è quella dei Flavi, che si chiude con Domiziano ( ucciso nel 96 d. C. ); segue una dinastia di origine ispanica ( Traiano, Adriano ); abbiamo un imperatore originario della Gallia ( Antonino Pio ). A seguire: la dinastia dei Severi, di origine africana, poi altri nomi come Massimino il Trace e Filippo l’Arabo, e al centro del tentativo di restaurazione gli imperatori illirici, a uno dei quali si deve la cerchia di mura perforata il 20 settembre 1870. Di origine illirica anche Costantino e dinastia.

Che cosa vuol dire tutto ciò? Che Roma si era trasformata in “centro di rappresentanza” che viveva e rimaneva grande in quanto “pompava” risorse da tutti i territori dell’Impero per la sua funzione di città – immagine”. Certo, il fatto che venissero cooptate forze dirigenziali fresche dalla periferia è un fatto positivo ( anche Roma ebbe i suoi Obama, e in gran numero ); però il popolo in quanto plebe non era più “imprenditore” e protagonista di alcunché, meno che meno dal punto di vista della forza militare. Oltretutto aveva ricevuto afflussi etnici da ogni dove: più che conquistare era conquistata, anche culturalmente.
In ogni caso l’Impero, pur con le sue ricadute benefiche, era stato messo insieme con campagne militari e di sottomissione anche estremamente violente, prossime al genocidio ( vedasi distruzione di Cartagine e di Corinto 146 a. C ), su cui si glissa perché la storiografia romana, con qualche eccezione ( come quella di Tacito “…dove hanno fatto il deserto lo chiamano pace.” ) ha preferito tramandare una immagine di “virtus” in gran parte retorica. Lo sdegno è riservato all’imperialismo cristiano; però Dio solo sa quello che deve essere successo, tanto per esemplificare, durante la conquista della Britannia e della Dacia. Vedasi rilievo sulla Colonna Traiana con la decapitazione dei prigionieri in fila: non diverso da quanto fatto da Carlo Magno con i Sassoni pagani ( e feroci ) a Verden nel 778.
Da notare che i patrioti del Risorgimento che volevano a tutti costi Roma capitale, la volevano per i suoi trascorsi imperiali ( oggettivamente sporchi di sangue e di lacrime ), e non tardarono a spingere perché l’Italia sviluppasse un suo imperialismo, tanto da non essere da meno degli altri stati europei. Vedasi il caso del garibaldino Crispi ; e da lì all’interventismo del 1914-15 ( “l’Italia non può ridursi a una nazione di affittacamere” ) al Fascismo il passo è breve.

Spero di non offendere troppo i Romani, ma credo che la città nel corso dei secoli abbia mantenuto la sua grandezza in quanto inabitata da poteri mondiali che non erano ( più ) costruiti da loro. Uno di questi poteri è stato appunto il papato, come successore dell’Impero, e successivamente lo Stato nazionale italiano. L’artista Stefano Grassino vuol dimenticare che gran parte delle le mete turistiche di Roma è costituita da opere risalenti al potere papale ? ( Ovviamente anche con la notazione “Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini )

Alemanno ( di cui per mancanza di informazione non posso parlare né in bene né in male ) dovrebbe trascurare i rapporti con la gallina vaticana che fornisce tuttora alla città una notevole quantità di uova d’oro in termini di “industria del passeggero”? ( Si pensi al “teatro” o teatrino della benedizione papale la domenica mattina e a tutta la macchina del conclave con interessanti-emozionanti fumate di colore nero e bianco ).
E’ così incomprensibile che gli abitanti di Roma più o meno inconsciamente tendano a vedere di buon occhio i poteri imperialistici o nazionali da cui hanno ricevuto moltissimo, se non altro in termini di posti di lavoro?

“Tollera, sopporta, pazienta, rassegnati”. Di fronte alle orde barbariche calate dal Nord, tali da trasformare l’Italia in una “valle di lacrime” lei che cosa averebbe consigliato? Quanto alle valli… lei sa che gli Islamici arrivarono fino alla val di Susa e in Svizzera si spinsero fino a Coira? I papi organizzarono anche spedizioni militari anti-islamiche
( battaglia di Ostia dell’849, spedizione pisana contro le Baleari ): lei che dice? Fecero del tutto male? Fecero male anche a sostenere l’Ordine dei Cavalieri di Malta? ( Ultima grande razzia islamica: isola di sant’Antioco alla fine del ‘700 ).

Quanto poi all’immagine negativa dell’Italia sotto il tallone papale, riassunta nella polemica spicciola dal “particulare” di Guicciardini, è da vedere se il suo uso non rappresenti almeno in parte una forzatura dovuta alla polemica risorgimentale ( in particolare Francesco De Sanctis ).
Anzitutto non è affatto vero che gli Italiani dal ‘500 alla fine del ‘700 siano stati completamente imbelli. Le navi e gli equipaggi che vinsero a Lepanto erano quasi interamente provenienti dall’Italia; Venezia continuò a guerreggiare contro i Turchi almeno fino al 1718.
In ogni caso l’Italia in quel periodo fu un paese complessivamente pacifico; nel frattempo altri stati nazionali divenivano sì grandi, ma attraverso guerre, rivoluzioni e imprese coloniali da cui la popolazione della penisola rimase esente. Un male?
Nel corso della storia l'”occhio del ciclone” ( innovazioni, guerre, rivoluzioni ) si sposta con movimenti di lungo periodo: è così anomalo e scandaloso che per tre secoli l’Italia ne sia rimasta fuori?

@ Roberto V. Ho visto i filmati delle tremende rappresaglie fatte dagli Italiani ( fascisti ) ad Addis Abeba nel 1937 dopo l’attentato a Graziani e sono inorridito da quanto si sa dell’uso dei gas e su episodi come la fucilazione di trecento ( 300 ) seminaristi etiopici come fattori di identità nazionale. Questo però non mi impedisce di considerare rozzo e in gran parte strumentale il mantenimento del fascismo SOLO ED ESCLUSIVAMENTE come “categoria metafisica” ( il Fascismo come “male assoluto”, detto perfino da Fini seconda maniera ) e non ANCHE come categoria storica.
Il fascismo a suo modo ( modo discutibilissimo ) fu un fattore di modernizzazione
( autoritaria ). tanto per dirne una, c’è da prendersela con Philippe Daverio quando dice che l’architettura italiana del periodo ( piacentiniana ) si pose come esemplare perfino per quella americana? Ieri sono stato per una visita all’ospedale Niguarda di Milano: oggettivamente una realizzazione con un respiro grandioso. Il boom del cinema italiano nel dopoguerra va ricondotto in larghissima misura alla creazione di Cinecittà ( teatri di posa e scuole ) da parte del Regime.

Quanto al 25 aprile, stesso discorso. Dopo Claudio Pavone possiamo permetterci o no di dire che nel periodo 1943 – 45 la sacrosanta lotta di liberazione nazionale si intrecciò con una guerra civile ideologica e con conati di guerra di classe?
Non è il caso di affiancare al giudizio morale anche quello storico-sociologico?

Kaworu

stavolta niente interpretazione della forma delle lettere o del loro numero?

e questo colore nero che rimanda l’abito del prete…

Federix

@ Florenskij
“Alemanno ( di cui per mancanza di informazione non posso parlare né in bene né in male )”
Veramente, l’argomento dell’Ultimissima sarebbe proprio Alemanno…
“Mancanza di informazione”? Ma in che mondo vivi?

Kaworu

dai poverino, non criticatelo così…

si è appena ripreso dopo la crisi mistica dei cartelloni uaar…

poraccio…

Kaworu

non so, con lui uso la “lettura fluttuante” (variante dell’attenzione fluttuante psicoanalitica) , quindi… XD

però mi pare non stia delirando sull’aspetto fisico di alemanno o sulla configurazione dei suoi nei.

o assurdità simili.

RobertoV

Il fascismo come modernizzatore? Siamo ai soliti suoi miti inventati sul passato. Ed in più la modernizzazione dimostrata dagli obbrobri che ha costruito? Certo che prendere gli americani come modello architettonico. E’ strano che invece non le piaccia l’arte sovietica, non è forse che nella sua analisi si faccia influenzare dalla sua ideologia.
Solo un nostalgico fascista può trovare bello il Niguarda e magari anche la Stazione centrale di Milano.

Anche nel nazismo ci furono alcune cose positive, tipo il boom economico del 1935-36, la forte evoluzione tecnologica (per esempio l’astronautica deve molto alle scoperte sotto il nazismo) ed anche in campo medico, ma questo non significa che si possa guardare al nazismo con indulgenza e rivalutarlo.
Il fascismo ha coperto 23 anni della nostra storia, un lasso di tempo in cui sarebbero avvenute comunque diverse cose e in cui l’arretrata e ancora agricola Italia avrebbe subito diverse modernizzazioni: mi sembra che lei sia come al solito a cercare giustificazioni e pretesti.

Il XXV Aprile è la festa della liberazione e della fine della II Guerra Mondiale per l’Italia: un presidente del consiglio che non ci va significa che rimpiange che la guerra sia finita e che i fascisti abbiano perso.
La guerra è crudele, ma non si deve dimenticare che da una parte c’era una dittatura da cui ci si è liberati e che ha oppresso per oltre 20 anni (secondo la sua logica dovremmo rivalutare Gheddaffi per la morte che ha fatto, massacrato dai ribelli). Ed i fascisti di Salò hanno attivamente collaborato coi nazisti, non sono stati loro ostaggio come si vorrebbe far credere. Possiamo discutere sull’importanza pratica effettiva della guerra partigiana (che è stata strumentalmente sopravvalutata dagli italiani), ma non certo mettere sullo stesso piano partigiani e fascisti e parlare di guerra civile e di legittime motivazioni. Quello che posso accettare è che diversi giovani fascisti possano essere stati tratti in errore dalla propaganda: in Germania in uno studio del ’46, cioè appena dopo la fine della guerra, l’80% dei ragazzi tra i 14 e 18 anni, cioè quelli cresciuti nella propaganda, erano convinti che per la Germania ci volesse un altro Hitler. Ma questo ne attenua solo la colpa, perchè altri hanno scelto diversamente.

Stefano

@ Florenskij

E ha il coraggio di ripresentarsi così, come niente fosse, dopo la perla sui cartelloni?
E magari pensa anche di essere preso sul serio?

Federix

@ Kaworu
Forse hai ragione; magari il giorno del suo delirio sui cartelloni aveva dimenticato la dose di neurolettico, ma oggi mi pare tornato al suo comportamento (poco normale ma) medio.

gmd85

@Flo

Non è il caso di affiancare al giudizio morale anche quello storico-sociologico?

Se tu riuscissi a farlo asetticamente e non per come piace a te…

FSMosconi

@gmd

La cosa che secondo me caratterizza di più il qui presente flo’, a parte per l’indebita associazione storia d’Italia-storia fascista, appunto per un nostalgico del ventennio è proprio la non-polemica portata avanti sulla Resistenza: è ovvio che assunse i tratti di una guerra civile perché fu una guerra civile! Altro punto è il suo evidente ribrezzo per l’idea di lotta di classe (nel caso in questione: lotta tra poveri, visto come il suo declamato elemento di modernizzazione ci aveva ridotto in anni e anni di guerra senza fine), come se non fosse stato evidente l’attecchimento degli ideali mussoliniani nella borghesia in funzione anti-operaia una volta al potere…

Più lapalissiano di così!

Ferrer

@ FsMosconi

Perfettamente d’accordo anch’io. Il fatto è che gli pseudostorici revisionisti usano il termine di “guerra civile” per suggerire che i due schieramenti di fatto si equivalevano ed avevano pari legittimazione. In Spagna tra il 1936 e il 1939 non ci sono dubbi che si sia combattuta una “guerra civile” ma ciò non toglie che solo una parte rappresentava il governo legittimo uscito dalle elezioni democratiche, mentre l’altra rappresentava un governo criminale nato da un colpo di stato reazionario.
Il problema della lotta di classe è centrale, in effetti il fascismo e i suoi epigoni (nazismo, franchismo, ecc…) altro non sono che tentativi di risolvere la crisi del capitalismo in senso reazionario, soffocando cioè le rivendicazioni di giustizia sociale.

Francesco

Alemanno: Nel caso le cose qui si dovessero mettere veramente male, potrei cercare rifugio in Argentina come hanno fatto altri come me sul finire della seconda guerra mondiale?
Bergoglio: Non ce es nessun problema, anche odessa….. cioè volevo dir adesso.

massi

Ai vertici della Chiesa i fascismi piacciono, pur non trovandosi daccordo su chi è più prossimo all’Assoluto.

Laico "laicista"

Fortunati i francesi ad avere una destra derivata da de Gaulle, il cattolico che non faceva la comunione in pubblico per non offendere i francesi non credenti, altro che l’ostentazione dei nostri politici.

RobertoV

A loro devono i lucrosi e vantaggiosi concordati che legano le mani alle democrazie di oggi: Italia, Austria, Germania, Spagna e Portogallo.
Inoltre sono proprio le destre attualmente a cavalcare il fondamentalismo religioso cristiano, quindi c’è comunanza di interessi ( vedi anche Ungheria e le manifestazioni in Francia). Le chiese hanno bisogno dell’appoggio delle destre estreme per cercare di rallentare la scolarizzazione e conservare il loro potere ed i loro privilegi.
Quando si scontrano è solo per questioni di potere ed interessi pratici (un po’ come una volta l’aristocrazia ed il clero).

RobertoV

Intendevo “Secolarizzazione” non “scolarizzazione”. Però è vero che negli anni ’70 a scuola lo studio della storia si fermava alla prima guerra mondiale ed al massimo si facevano le cause che avevano portato al fascismo: quindi c’è anche un problema di scolarizzazione.

whichgood

D’altra parte se non fosse stato per il fascismo non esisterebbe un concordato, dopo riconfermato dalla DC (non molto diversa dal fascismo). Favori con favori si pagano.

faber

Più che dalla DC, i patti lateranensi furono legittimati dall’intero arco costituzionale con l’inserimento dell’articolo 7, mentre nell”84 il concordato venne modificato su impulso del PSI (per dirla con Gaber, “il peggiore partito socialista d’Europa”).

Federix

Esistono, nella storia dei popoli come nella vita dei singoli individui, dei momenti particolarmente critici nei quali cui viene presa una decisione per il futuro, ma pensando soprattutto al presente e alla “convenienza” nel presente o al massimo nel futuro prossimo. Un esempio è stato il Concordato di Mussolini, un altro è stato l’inclusione del Concordato nella Costituzione repubblicana,
E’ così che vengono commessi tanti colossali errori, quelli che poi fanno dire “Non l’avessi mai fatto!”. Ma ormai il danno è stato fatto, e le sue conseguenze (il più delle volte impreviste) si concretizzano quasi tutte nel futuro rispetto al momento del …”fatto”.

Stefano Grassino

E’ vero federix, vero e tragico. Purtroppo la storia dell’umanità è piena di “non l’avessi mai fatto” e delle conseguenti tragedie che ne son derivate.
Di questo possiamo incolpare chi ha agito in malafede, pensando ai propri interessi personali ma non certo coloro che, cercando la soluzione migliore, sono incappati nell’errore in quanto uomini.

Federix

@ Stefano Grassino
Certo che, per come sono messi l’Italia e gli Italiani adesso, i nostri avi devono averne commessi innumerevoli, di “errori” e/o di “colpe”…
Non che ai Greci o agli Afghani vada meglio…

Laico "laicista"

Il concordato nella costituzione, errore gravissimo e inutile, è stata una concessione dello stalinista Palmiro alla DC. Tante grazie.

Augusto

Per Federix

Se non lo ha mai letto, le consiglio di leggere il discorso pronunciato da Cavour alla Camera dei deputati il 25 marzo 1861 proprio su una mozione presentata da Audinot sulla questione romana. E vorrei comunque ricordare ad alcuni commentatori che Giuditta Tavani Arquati e i suoi erano romani. Ovviamente, se vogliamo discutere dei vizi italiani sono disponibile. Due osservazioni per comiciare: abbiamo inventato il falso slogan “Italiani brava gente”; siamo l’unico popolo al mondo che si legge negativamente (ricordate il divorzio “all’italiana “?).
Buona giornata

Stefano Grassino

Anche i fratelli Cairoli, se tu hai ben letto il mio post più sopra erano romani. Purtroppo furono una sparuta minoranza come Giuditta ed i suoi anche se nel caso della Arquati, il papa si difese pagando molti mercenari.
“italiani brava gente” fu uno slogan inventato dai fascisti. Niente di più falso, se andiamo a vedere quello che abbiamo fatto nelle nostre colonie.

Diocleziano

Alemanno non sarà rieletto.
Non credo che i romani vogliano sopportare ancora i l ridicolo riversato sulla città da alemanno.
A meno che non abbiano la certezza che per sette anni non nevichi a Roma…

Kaworu

ht tp://w ww.youtube.com/watch?v=KTrslnDKp4g

levate gli spazi XD

Kaworu

h ttp://w ww.you tub e.co m/wa tch?v=KTrslnDKp4g

levate gli spazi XD

Laico "laicista"

D’altronde, uno che porta con orgoglio una croce celtica al collo…

ALESSIO DI MICHELE

A tutti: ci siete caduti ! Fermo restando che Alemanno è come il confetto Falqui (“Basta la parola”) ed infatti entrambi inducono la persistalsi, non cadete nell’ errore che da quest’ altra parte ci sia uno della levatura di Bismarck, infatti:

– i rigatoni tardivi di Marino al papa in occasione della presentazione di non so quale libro li avete visti ?
– Marino che alla radio dice “istituiremo i registri delle unioni di fatto, ma senza clamore perchè ci dobbiamo ricordare che Roma è la capitale della cristianità” (toh, a me sembrava la capitale d’ Italia, al più del cattolicesimo, quanto è istruito ! – poi: fico buttare fumo negli occhi con gl’ inutili registri delle coppie di fatto)

– sul nulla in campo economico mi taccio, perchè non è questo il sito e perchè molti dei suoi frequentatori sarebbero, al Campidoglio, persino più “statalisti” di Marino.

Laico "laicista"

Meglio un cattolico laico che un ateo devoto o un cattolico clericale, comunque.
Marino non sarà perfetto, ma spero che i romani scelgano il male minore.

Federix

Sapevamo, grazie,
Ma sarebbe forse meglio Alemanno, secondo te?

ALESSIO DI MICHELE

Assolutamente no, volevo solo dire che:

– non vi illudete: i servizietti di lingua alle sacre pantofole non cesseranno;
– continueremo ad avere l’ addizionale comunale IRPeF più alta d’ Italia;
– continueremo ad avere il terzo proprietario immobiliare d’ Italia che manda i suoi palazzi in vacca e/o li affitta a 2 lire ai soliti papponi di regime;
– (dati del Messaggero: ogni giorno, su 24.000 dipendenti del Campidoglio, 6.000 non vanno al lavoro e non sono in ferie) continueremo ad avere una gestione vergognosa di TUTTE le municipalizzate

– … …

per il semplice motivo che “MENO PEGGIO” non significa “BUONO”.

ALESSIO DI MICHELE

Ove scritto “persistalsi” si può o intendere l’ errore o la peristalsi persistente.

Stefano Grassino

ALESSIO DI MICHELE abbi pazienza ma in una città come Roma, dove il vaticano con tutta la sua potenza che qui ha sempre avuto, nonostante Marino sia cattolico, è sceso in campo con tutte le sue più alte gerarchie per appoggiare Alemanno, tu pretendi che Marino si suicidi dicendo tutto quello che vorrebbe fare?
Berlusconi ha sempre vinto vendendo fumo ad un popolo che da sempre chiede di essere raggirato con false promesse. Il centro sinistra ha sempre perso parlando seriamente (oltre ad altri errori) ad un popolo di cattolici che vuole solo rassicurazioni. Alemanno ha basato, cinque anni fa la sua campagna elettorale, sulla sicurezza. In questi cinque anni, Roma è diventata come il Bronx e lui si ripresenta con le stesse chiacchere ed al primo turno prende il 30%
Meno male che nessuno gli ha fatto di nascosto delle foto, quando è venuto al nostro banchetto alla festa dell’Unità a Caracalla, a salutarci, unico del PD, tra l’altro.

MetaLocX

Se prima delle elezioni la Chiesa era esplicitamente contro Marino, ora che sono rimasti in due, con Alemanno dato da tutti per perdente, le gerarchie ecclesiastiche hanno addirittura intensificato il loro sostegno. In altri tempi avrebbero cercato di riposizionarsi, oggi evidentemente no.

Preferiscono tentare il tutto per tutto. Marino è una cattolico, ma anche un un laico e non credo che sia persona disposta a ridimensionare i propri valori.

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