Obiezione di coscienza selvaggia, qualcosa finalmente si muove

L’obiezione di coscienza ha raggiunto ormai livelli insostenibili e mette ormai a rischio la stessa applicazione della legge 194. Lo sosteniamo da tempo, ma ora è stato autorevolmente sostenuto anche da governo e Parlamento. È una buona notizia.

Repubblica ha recentemente messo in guardia: ormai i medici obiettori negli ospedali hanno superato l’80%. Anche la politica sta tornando ad affrontare la questione e alla Camera sono state presentate diverse mozioni per impegnare il governo ad attuare pienamente la legge. Nodo cruciale è proprio l’obiezione selvaggia, per limitare la quale Sel ha presentato una mozione con primo firmatario Gennaro Migliore. Anche gli altri partiti hanno presentato quindi differenti mozioni, non estranea la volontà dei cattolici di stemperare la portata del voto. Ma non sono mancate le divisioni: indicativo che i centristi riuniti sotto Scelta Civica abbiano presentato due testi differenti, uno della clericale Paola Binetti (Udc), l’altro di Irene Tinagli, che hanno avuto entrambe parere favorevole del governo. Un errore presentarne due secondo la frangia ex democristiana, ma nella compagine guidata da Mario Monti ci sono sensibilità differenti su questo tema. L’opposizione di Binetti sta mettendo a dura prova la tenuta di Scelta Civica, che rischia una deriva ancora più clericale.

Infine ieri sono state approvate le già citate mozioni di Sel e di Tinagli, quella di Donata Lenzi (Pd), di Marialucia Lorefice (M5S), un’altra di Renato Brunetta (Pdl), di Nello Formisano (Centro Democratico), di Pia Locatelli (Misto-Psi). Bocciate invece quella di Binetti, di Marco Rondini (Lega Nord) e di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). La mozione Tinagli chiedeva in particolare che l’esecutivo conduca “un’analisi conoscitiva approfondita sull’impatto dell’obiezione di coscienza sull’applicazione della legge 194”. Quella di Sel puntava originariamente a limitare al 30% gli obiettori per ospedale e a vietare l’obiezione tra i nuovi assunti (considerando che la possibilità di obiezione era pensata piuttosto come possibilità concessa a coloro che erano stati assunti prima dell’approvazione della norma). È stata approvata con il sostegno di Movimento 5 Stelle e Pdl ma con astensione del Pd, come spiega Luca Telese su Linkiesta: segno della difficoltà del Partito Democratico di affrontare compattamente in maniera laica certi temi, sebbene abbia comunque sostenuto una mozione simile a firma Lenzi.

buon-medico-non-obietta

I documenti approvati sono comunque orientati a una maggiore attenzione del governo contro il dilagare dell’obiezione di coscienza in maniera selvaggia, fenomeno che non permette in diverse strutture di applicare la legge e favorisce una recrudescenza degli aborti clandestini. Linea sostenuta dalla stessa ministra della Salute Beatrice Lorenzin (Pdl). L’esecutivo si è impegnato quindi a controllare la piena attuazione della norma non solo nel pubblico ma anche nel privato accreditato, a monitorare la situazione di concerto con gli assessori regionali per “evitare ogni forma di discriminazione fra operatori sanitari obiettori e non”.

Dal Parlamento quindi arrivano dei segnali incoraggianti, che si spera diventino atti concreti a tutela dei diritti delle donne, per tanti anni bistrattati. Premia il lavoro di sensibilizzazione e informazione fatto da tante realtà, anche dall’Uaar, ad esempio con la campagna “Il buon medico non obietta” e la mobilitazione via internet #save194. Ma non basta: l’obiezione di coscienza è un istituto obsoleto, nato per garantire diritti acquisiti, ma ormai mero espediente per far carriera specialmente nelle regioni più clericali. Nonché strumento usato per smantellare dall’interno la legge che permette alle donne di scegliere di interrompere una gravidanza, limitandone fortemente i diritti. Ma è un po’ come un islamico che vuole essere assunto in un salumificio senza aver a che fare con suini. Nonsense.

L’esito del confronto conferma come, nel nuovo Parlamento, le voci dei clericali siano effettivamente più flebili. È un’occasione per riproporre alcuni temi, quelli che abbiamo definito il “minimo sindacale laico” per un paese occidentale che voglia ritenersi civile: come unioni civili, testamento biologico e autonomia sul fine-vita, contrasto all’omofobia, superamento della legge 40 sulla fecondazione assistita, piena attuazione della 194, divorzio breve, riduzione dei costi pubblici della Chiesa. Nonostante le larghe intese, la possibilità di adottarli c’è. All’insegna di una concreta larga intesa laica che superi gli steccati clericali.

La redazione

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97 commenti

gmd85

Una notizia confortante. Speriamo solo che non si faccia dietro front.

Federix

Se uno non volesse far abortire, non dovrebbe fare l’ostetrico-ginecologo.
Ovvero: le università dovrebbero far firmare un impegno a non fare “obiezione di coscienza” a chi si vuole iscrivere alla specializzazione in ostetricia-ginecologia; anzi, avrebbero dovuto iniziare a farlo subito dopo che è stata introdotta in Italia la legge che permette l’aborto.

Alex

Io non sono così intransigente. Basterebbe che gli obiettori potessero lavorare solo in studi privati o in cliniche private in linea con le loro idee. Chi non desidera svolgere tutti i compiti previsti dal SSN semplicemente non dovrebbe essere assunto da una struttura statale.
Del resto in passato quando c’era la leva obbligatoria gli obiettori avevano poi delle limitazioni a causa di quella scelta (almeno fino ad una decina di anni fa) e ad esempio non potevano ottenere il porto d’armi.

nightshade90

sono daccordo con alex. non vuoi abortire ma vuoi proprio fare il ginecologo? stai nel privato e non pretendere di farti assumere nel pubblico.

Kaworu

hai detto giusto: leva OBBLIGATORIA.

nessuno obbliga qualcuno a fare il ginecologo

Serlver

Basterebbe togliere agli ospedali pubblica la prerogativa di eseguire aborti e renderli possibili nelle cliniche private con convenzione, nel girò di pochi anni l’obiezione di coscienza tornerebbe a livelli fisiologici.

whichgood

“Ma è un po’ come un islamico che vuole essere assunto in un salumificio senza aver a che fare con suini. Nonsense.”

Non è proprio un buon esempio. Può lavorare negli uffici amministrativi, nello stesso modo che le gerarchie religiose si dedicano alla politica e il business senza aver a che fare con la religione.

nightshade90

allora diciamo come un islamico che vuole essere assunto nella scuola pubblica ma non insegnare alle ragazze senza velo (o alle donne in generale)

giuseppe

Il fatto che gli obiettori siano l’80% dovrebbe farvi porre qualche domanda. E si tratta di gente che ha competenze elevate, non di bigotti. Ma a voi le ragioni vere delle scelte non interessano mai. Quando si ha una fissazione in testa é smpre cosi.

Stefano

giuseppe, ti lamenti se ti si prende a sberleffi.
Ti chiedo, puoi rispondere con la logica a chi rifiuta la logica?
Puoi rispondere con le evidenze a chi rifiuta l’evidenza?
Ti si è risposto sempre con argomenti ragionevoli, cui tu contrapponi fantasie, siano esse le tue divinità o le presunte anime che vengono infuse in embrioni.
La fissazione è una e solo quella di chi privilegia fantasie senza fondamento piuttosto che la logica o l’evidenza. O come evidenza porta il numero di quelli che pensano fantasie senza evidenza come le sue, pensando di supplire in questo modo senza che altri se ne accorga.
L’embrione non è una persona. Se insisti a pensare che lo sia, bene: il tuo dio fantastico e i suoi angeli altrettanto fantasiosi sono ritenuti esseri “personali”. Immagina l’uno e gli altri con le capacità cognitive di un embrione e vedi un po’ dove va a finire il tuo già fantasioso castello di carte…
Siccome resterai impervio anche a queste constatazioni, rimarrai con la tua fissazione e scoprirai che l’unico “argomento” razionale che è possibile usare con te è prenderti per i fondelli.

FedeB

Caro Giuseppe, per varie ragioni lavorative ed affettive frequento un sacco di medici di vari orientamenti: di sinistra, di destra, atei, cattolici, alcuni anche di CL.
Sono tutti concordi su un punto, l’obiezione di coscienza riguarda una sparuta minoranza, tutti gli altri lo fanno o per far carriera (nel migliore dei casi) o per opportunismo economico (poi praticano gli aborti privatamente nei loro studi) e nessuno, dico nessuno, si sogna di definire l’embrione “persona”.

nightshade90

dalle mie conoscenze (sono figlio di medici, frequento spesso i loro colleghi e i figli dei loro colleghi ed ho molti amici iscritti a medicina) ho saputo che c’è anche una ulteriore motivazione: anche nel migliore dei casi e delle situazioni (cioè con un primario che non è obiettore) l’aborto per un medico è una operazione spiacevole, faticosa, rischiosa (c’è un certo rischio di complicazioni, ed oggigiorno gli avvocati passano tra i pazienti cercando di convincerli a fare causa con l’offerta “se vinciamo smezziamo la vincita, se perdiamo non mi dovete pagare nulla”. capita spesso orami che de medici siano costretti a dimostrare in trobunale di non aver sbagliato assolutamente nulla e che la complicazione non poteva essere evitata, quando invece la legge richiederebbe il contrario, cioè che sia l’accusa a dimostrare che l’imputato ha commesso un errore evitabile) e decisamente non gratificante (rischi sempre di beccarti gli insulti da qualche antiabortista di passaggio).
capita quindi spesso che, venendo offerta la possibilità di scegliere, molti preferiscano “scaricare” tale incombenza su chiunque altro con la scusa dell’obiezione, così agli obiettori vengono assegnate operazioni più piacevoli/interessanti/utili alla carriera e all’ego mentre i pochi non obiettori si ritrovano come degli sfigati a fare solo aborti, perchè gli unici disposti a farli.

è un po’ come offrire ai poliziotti la possibilità di fare “obiezione” al servizio di sicurezza durante delle manifestazioni popolari contro il governo (cioè quando devono assicurarsi che non si tramutino in sommosse e, se capita, fermare la sommossa): tale lavoro è spiacevole (già quando sei contrario alla protesta, ancor di più quando condividi le ragioni dei manifestanti ma sai che tale lavoro va comunque fatto), pericoloso (sia fisicamente, se vieni preso negli scontri, sia legalmente, se qualcosa va male e ti viene data la colpa) e vieni insultato sia durante sia dopo la manifestazione (se vieni riconosciuto), giocoforza l’80% dei poliziotti e passa si dichiarerebbe “obiettore” ed i pochi 2sfigati” rimasti finirebbero con l’essere chiamati a lavorare ad ogni manifestazione…

FedeB

Si, andando un po’ OT mi dicono anche che a volte si evitano di fare delle terapie rischiose ma che potrebbero portare ad un beneficio per paura di una causa futura… Robe da matti

Serlver

@nightshade90 è come mai è così solo in italia? non è che forse i medici italiani sono un po’ troppo paraculi o semmai poco preparati rispetto ai loro collegi di altri paesi?

whichgood

@ nightshade90

Interessante il paragone col poliziotto. Nessuno poliziotto o militare si permetterebbe mai di disubbidire appelandosi ad una ragione di “coscienza”. Spesso si sente dire “la funzione del medico è quella di curare e l’aborto non è una cura”. Ebbene, neanche il poliziotto viene armato per ammazzare ma per garantire l’ordine pubblico.

nightshade90

@serlver

e chi lo dice che è così solo in italia?
la cosiddetta “medicina difensiva” (evitare le operazioni che comportano qualche rischio per paura di possibili denunce in caso di complicazioni) tende a diffondersi in tutti i paesi dove la denuncia al medico (e relativa condanna per quasi qualsiasi cosa vada male) è particolarmente facile. anche negli usa comincia a diffondersi questa prassi, da quando anche da loro hanno cominciato a girare DENTRO gli ospedali gli avvocati che tentano con superofferte dio convincere chiunque a fare causa, anche per quelle che sanno essere sciocchezze. uno non fa l’offerta “non importa quanto sia fondata la causa, se vinciamo smezziamo, se perdiamo non mi paghi” se non sa che il rapporto guadagni/cause perse è favorevole anche per le cuase più sciocche se fatte contro i medici.

nightshade90

inoltre decisamente non è vero che i medici italiani sono poco preparati rispetto a quelli di altri paesi, anzi, l’america (ma anche gli altri paesi europei) fanno a gara a prendersi i laureati in medicina italiani (ed ancor di più a prendersi i neolaureati italia in fisca, ingeneria e chimica ad onor del vero). oltreoceano è da tempo diventata barzelletta la tendenza italiana a sfornare laureati altamente competenti ed allo stesso tempo non saperli valorizzare o anche solo dar loro lavoro, lasciandoseli così sfilare via tutti da altri stati e giocandosi definitamente il futurop della propria ricerca….

Bee

A te invece interessa unicamente venire qui a polemizzare e sparare sentenze in base ai tuoi preconcetti.

cartman666

le ragioni vere sono di lavorare meno in pubblico e incassare in nero in privato.

Southsun

Ti abbiamo già detto e spiegato 1000 volte che i medici sono obiettori ‘ad carrieram’.

Chi non lo è, infatti, è discriminato e ostacolato in tutti i modi. Non tutti sono disposti al “martirio”.

E’ quasi la stessa situazione degli atei durante i secoli bui del potere clericale: non potevi essere ateo e stop.

Diocleziano

giuseppe, SANTIDDIO!!! se devi proprio scrivere stupıdaggını, almeno fallo con proprietà di linguaggio, eleganza sintattica, correttezza ortografica… pensi, parli e scrivi come padrepio: analfabeta!

Florenskij

@ Diocleziano.
Un intervento in più a dimostrazione che la supponenza color di seppia fa straparlare ( nel senso di parlare evitando “sdegnosamente” di documentarsi ).
Padre Pio non era affatto analfabeta: scriveva abbastanza bene, sia pure in uno stile datato. E’ stato detto perfino che abbia trascritto passi interi di opere mistiche circolanti nel mondo conventuale. NON POTEVA ESSERE ANALFABETA, dato che al tempo un sacerdote, qual era lui, doveva conoscere non solo l’italiano ma anche il latino. In più, avendo la licenza di confessare, aveva dovuto studiare i manuali di “casistica”, vale a dire relativi ai “casi di coscienza” più difficili e intricati. A gentile richiesta posso fornire qualche brano del suddetto frate, di cui si sa che si intratteneva con personaggi come il re di Svezia Gustavo Adolfo VI, il quale bazzicava il Meridione come archeologo dilettante ( dunque propbabilmente non propenso all’amicizia con gli zotici ), l’attrice ( spesso protagonista ) Lea Padovani, il vescovo Karol Wojtyla che corrispondeva con lui IN LATINO.
Quanto alla denominazione padrepio, posso dire che l’iniziale maiuscola non si nega nemmeno ai peggiori delinquenti condannati all’ergastolo.
Aggiungo che secondo parecchie testimonianze Padre PIo aveva il dono delle lingue ( xenoglossia ) analogo a quello degli apostoli a Pentecoste: parlava in Italiano, ma penitenti stranieri lo capivano come se parlasse la loro stessa lingua.
Per farla contenta posso dirle che analfabeta era Natuzza Evolo, la quale in compenso aveva la singolare capacità di fare diagnosi mediche per intuizione.

fab

“analfabeta era Natuzza Evolo, la quale in compenso aveva la singolare capacità di fare diagnosi mediche per intuizione”
E ci crede anche! Pfff…:lol:

Stefano

@ Florenskij

ma penitenti stranieri lo capivano come se parlasse la loro stessa lingua.
Per farla contenta posso dirle che analfabeta era Natuzza Evolo, la quale in compenso aveva la singolare capacità di fare diagnosi mediche per intuizione.

Per favore….

Diocleziano

Flo,
se mi indichi documenti seri vagliati da giudici indipendenti, magari potrei dargli un’occhiata…
Tu ti fermi a un analfabetismo scolastico, io alludo a un analfabetismo morale. E il signor forgione fu tacciato di cıaItroneria e simulazione dalla chiesa stessa.
Per il resto la solita fuffa, immagino che nella tua biblioteca vada ancora forte Peter Kolosimo… xenoglossia… ma fammi il piacere!

Ferrer

“parlava in Italiano, ma penitenti stranieri lo capivano come se parlasse la loro stessa lingua.”

Questo è vero. Ho sentito delle registrazioni del sig. Forgione e posso confermare che, benché asseritamente parlasse in italiano, quanto alla comprensione il risultato era assolutamente identico qualunque fosse la lingua dell’ascoltatore: si percepiva solo un farfugliare indistinto, scataracciante e demente… Dev’essere questo il dono delle lingue: non si capiva comunque un c… in qualsiasi lingua! Un vero miracolo!

gmd85

Quando si ha una fissazione in testa é sempre cosi.

Disse quello senza fissazioni 😆

fab

Ma sei un berlusconiano, giuseppe, ormai questa è la risposta universale ai tuoi interventi. 😆

Arthur Frayn

A differenza di tanti boccaloni baciapile, noi le domande ce le facciamo e in questo caso arriviamo inevitabilmente a una risposta- domanda retorica: quanti di quegli obiettori non sono piuttosto degli ipocriti che approfittano del diritto all’obiezione per negare il servizio nel pubblico, salvo poi ampiamente rifarsi nel privato con ben altri margini di lucro? Non sprecarti a rispondere.

Mizar

“Il fatto che gli obiettori siano l’80% dovrebbe farvi porre qualche domanda.”

A cui abbiamo già risposto: le mani della lobby cattolica sugli ospedali italiani, se fai gli aborti non fai carriera, e nel caso non li fanno nel pubblico ma lo fanno nel privato, gli stessi obiettori. Servito.

stefano marullo

Confermo anch’io quando sostenuto da FedeB per testimonianza diretta di medici amici/che e parenti che lavorano in ospedale

Andrea65

Mi ripeterò come al solito: chi non vuole fare un certo lavoro o comunque alcune attività che fanno parte di un certo lavoro vadano a fare dell’altro.
Permettere di non fare il proprio lavoro ma percepire lo stipendio ugualmente è un’ingiustizia verso coloro che invece hanno voglia di lavorare.
Gli obiettori andrebbero licenziati.

Ciao a tutti

Francesco

Papa (ufficiale): Ma se el settanta por ciento de los médicos en Italia son
obi-ettores alor el restante trenta por ciento son obi-achilles?
Segretario: Può essere Sua Santità……

whichgood

Papa (emerito): sudamericanen bestien. Magnificaren mia immagine da sapientis, ehehehe!

Paul Manoni

Stè, ormai non dovrebbe più nemmeno essere una sorpresa, il fatto che il PD possa essere superato “a sinistra”, perfino dal PDL..!

Ti vorrei ricordare che nel “piddì”, alberga una maggioranza bulgara di “asini di buridano policromatici”.
Per non irretire il proprio vicino di banco che milita in una delle 18.000 correnti interne al partito, o più probabilmente per scongiurare di essere pugnalati (alle spalle, ovvio!) da uno di questi, il “piddì” (piccì+diccì = catto-komunisti de noartri), decide spesso di…Non decidere niente!

A tutto vantaggio del cittadino ebete italiota che ancora vota questo agglomerato di scellerati senza ne capo, ne coda…Ovviamente!

P.S: Se vuoi farti un paio di risate, stasera alle 21.10, sintonizzati su “La7”. Pare che dopo oltre 16 mesi dall’uscita dei libri di Carmelo Abbate (sex and the Vatican), e di Gianluigi Nuzzi (Sua Santità), la “tivvù” che piace tanto agli imbonitori del “popolo italiota”, abbia finalmente “scoperto” gli scandali sessuali del Vaticano (lobby gay!!), la corruzione dilagante nella curia romana, ed udite-udite, voglia dedicarci un’intera puntata. 😉
Quando si dice, “stare sulla notizia”!! 😆

Diocleziano

S.G.
Né di destra né di sinistra. Fatalmente i partiti vengono attratti dai due grandi corruttori: la chiesa e la mafia. Meglio se tutt’e due insieme, vedi PdL. Quelli della Lega, al suo nascere, erano tutti dei mangiapreti, Bossi si dichiarava ateo e oggi si rıncogIionısce a Medjugorie…

Andrea

Un articolo un tantino superficiale che dite? Si vede lontano un miglio che chi l’ha scritto non solo non ha idea di quello che è un aborto e la relativa obiezione, ma (ed è molto peggio) fa un bello spot ai propri interessi. Chi fa il ginecologo lo fa anche per farli nascere i bambini. Io sono medico e ti assicuro che quando visiti ragazzine ( o peggio quarantenni) che restano incinte dopo non essersi minimamente preoccupate delle conseguenze e ti dicono che non sono pronte x fare le madri un po’ di nervoso ti viene. Poi ovviamente ci sono caso particolari e ci mancherebbe… La legge esiste è vero ma chi scrive dovrebbe preoccuparsi della PREVENZIONE delle gravidanze indesiderate non della soluzione a posteriori!! E il discorso vale altrettanto per la controparte maschile ovviamente…

Tiziana

@Andrea

Verissimo se questo fosse un sito medico.

Ma siccome non lo è si occupa di leggi dello Stato e delle sue applicazioni

Engy

Non mi sembra un gran ragionamento, scusa Tiziana.
Si discute di una legge e delle sue implicazioni e su come, nei decenni, è stata applicata o disapplicata.
Mi risulta (qualcuno mi dica se sbaglio) che la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, ribadita a suo tempo da un referendum flop, sia stata messa in discussione negli anni da sentenze varie al punto che ora non viene più applicata così come prevedeva il testo originario.
Nessuno però, ad esempio dell’uaar, se ne è mai lamentato.
E sono giuste e sensate, al di là di tutto, le considerazioni di Andrea.
Vorrei infine sottolineare che la legge 194 non ha mai voluto garantire l’aborto come “diritto”, ma anzi come fenomeno da debellare tramite la prevenzione, quindi educazione sessuale all’uso dei contraccettivi.
E qui mi preme precisare che concordo con ciò che di sicuro pensano molti di voi e cioè che troppi cosiddetti antiabortisti, soprattutto le gerarchie ecclesiastiche, si ostinano allo stesso tempo, a negare la contraccezione a meno che non si tratti di quella naturale (e fallimentare e frustrante e …). Anche perchè, per quel che mi risulta, a parte una esigua minoranza di persone strettamente osservanti , la maggior parte di noi, credenti o atei che siamo, fortunatamente usi la propria testa in tema di contraccezione.

gmd85

@Engy

Se cerchi nelle news gli articoli sulla legge 40 ci sono.

Tra l’altro, checché ne dica Andrea, qui non si discute del perché uno faccia il ginecologo, ma perché si comporti una determinata maniera.

Tiziana

è un ragionamento calzantissimo invece.
se leggo questo sito voglio sapere se le leggi sono applicate e in questo caso si parla di obiezione. quindi è pertinente.

oppure preferisci quegli articoli che hanno il preambolo che fa un pò di morale? personalmente credo che per una donna di media informazione l’aborto è una evenienza lontanissima, ma questo è altro argometo da affrontare su altre pagine.

comunque è sempre bene ricordare che la 194 nonostante l’obiezione di coscienza che ne ostacola la piena applicazione , è una legge che ha dato buoni risultati considerato il minor numero di donen che hanno bisogno dell’interruzione della gravidanza.

Stefano

@ Andrea

chi scrive dovrebbe preoccuparsi della PREVENZIONE delle gravidanze indesiderate non della soluzione a posteriori!!

Scusa, fammi capire, tu fai questa obiezione a chi non solo non è contrario alla prevenzione ma addirittura la auspica piuttosto che agli obiettori di coscienza che probabilmente si astengono sulla base di principi che sono pure contrari alla prevenzione? Quando va bene, perché forse si astengono per altri motivi meno nobili?

E quale sarebbe lo spot ai propri interessi?
Incomprensibile….

RobertoV

Dal suo intervento sembra che la maggior parte delle donne che abortisce si trovi nella situazione che lei denuncia: o porta dati statistici o altrimenti sta facendo un discorso qualunquista.
Non metto in dubbio che vi siano abusi, usi impropri e superficiali della legge (però, questo è un problema anche in altri campi), ma è scorretto far credere che questa sia la situazione generale e che la legge andrebbe prevista solo per casi particolari. E’ scorretto negare alle altre che hanno motivazioni “serie” perché una parte ne abusa, è superficiale o ha scarso senso di responsabilità. Per la legge dei grandi numeri ne troverà sempre e non pensa che anche dall’altra parte non vi siano madri senza senso di responsabilità e superficiali che mettono al mondo dei bambini?

Obiettare negando alle altre la possibilità è un lavarsene le mani. E’ un po’ come negare le pensioni di invalidità perché vi sono i falsi invalidi. O rifiutarsi di intervenire su un infartuato perché potrebbe aver condotto una vita sregolata.

Anziché obiettare negando anche alle altre la possibilità uno dovrebbe cercare di far funzionare meglio la legge. La legge prevedeva anche i consultori e la prevenzione, ma se si ostacola l’applicazione o il miglioramento a causa di modelli culturali, disinformazione o denigrazione (tipo le campagne contro i profilattici fatte da alcuni gruppi come Il Foglio o Avvenire, contro la pillola del giorno dopo o mitizzando i metodi naturali) ci si troverà più frequentemente di fronte ad un aborto.

Engy

Il fatto è che proprio la Legge 194 prevede la possibilità di ricorrere all’aborto in determinati precisi casi. Per questo motivo dico spesso che a volte sembra si parli di una legge che non esiste.
Basta rileggere i primi articoli.
Ad esempio anche il 5: “Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto”.

RobertoV

Engy
Quell’articolo che ha postato della legge è molto vago, francamente solo lei ci può vedere una legge che limita solo a casi particolari.
Non pone degli obblighi, ma esprime una serie di considerazioni, di buone intenzioni, che vanno fatte senza definire quanto e come vadano fatte. Per me una legge chiara e limitante va formulata in modo differente, con un ben preciso elenco di ciò che è ammesso e di ciò che è vietato.
Semplicemente invita a cercare soluzioni alternative e a vedere se è possibile risolvere le cause che inducono a tale scelta.
Ma se queste soluzioni alternative e ciò che può fare lo stato non sono sufficienti?
Prendiamo la ragione economica: la famiglia ha già dei figli (circa la metà delle donne che abortisce ha già dei figli) ed è povera. Se lo stato è in grado di darle solo 1000 € una tantum alla nascita lei pensa di aver risolto il problema? Se si, vuol dire che non ha figli e non sa quali siano i costi.
Quando si parla di salute della donna ci si riferisce alla salute psicofisica, non solo a quella fisica.

nightshade90

“Chi fa il ginecologo lo fa anche per farli nascere i bambini”

e chi fa il poliziotto lo fa per aiutare la gente fare indagini. eppure a volte il poliziotto deve partecipare ad una sparatoria, sparare, uccidere il criminale e c’è pure il rischio che nel caos rischi di colpire un innocente per errore. un poliziotto non può rifiutare di portare le armi perchè “non sono entrato in polizia per uccidere ma per aiutare la gente, indagare ec acciuffare criminali”.

stesso discorso deve valere per ogni lavoro, anche il ginecologo: non puoi sceglierti un lavoro perchè ti piace un suo aspetto e poi pretendere di non svolgere una delle mansioni che comporta perchè qualla non ti piace: o tutto o niente. al limite, se proprio, puoi ripiegare nel privato in cui puoi cercarti (o crearti, se lavori in proprio) l’assunzione con le mansioni che piaccciono a te, ma pretendere di lavorare nel pubblico e poi pretendere di non fare le parti del lavoro che non piacciono è ipocrisia e prepotenza. prepotenza oltretutto doppia se comporta il non fornire un servizio che PER LEGGE deve essere garantito (e quindi significa negare a qualcuno un diritto garantito per legge)

whichgood

Sono d’accordo solo in parte sulle tue argomentazioni. Per onestà intellettuale chiarisco subito che non sono un medico.
La PREVENZIONE dovrebbe partire PRIMA che dal medico/ginecologo dall’educazione nelle scuole, almeno in uno Stato che si considera “moderno” e soprattutto laico. Non si capisce per quale motivo (si fa per dire) abbiamo l’ora di religione ma non educazione sessuale ed educazione civica. La scuola è l’Istutuzione per eccellenza per quel che riguarda l’istruzione. Fin quando l’educazione sessuale non esisterà nei programmi ministeriali non dovresti stupirti della “leggerezza” delle tue pazienti. Personalmente ritengo legittimo anche il “non sono pronta per fare la madre” da parte di una persona istruita e consapevole. Sai meglio di me che i metodi contraccettivi non sono infallibili.

Engy

@whichgood,
d’accordo sul discorso dell’educazione sessuale.
Legittimo il tuo ritenere legittimo il “non sono pronta a fare la madre”; se la vogliamo pensare così, magari estendiamolo anche alle donne poco istruite e poco consapevoli, và .. 😉

whichgood

@ Engy

Ovviamente!. Rispondevo ad Andrea che nel suo ” ( o peggio quarantenni)” sembra mettere in rilievo il grado di responsabilità o istruzione (riguardo ad una ragazzina, come lui cita).

Andrea65

Chi scrive cosa dovrebbe preoccuparsi della prevenzione?
Inoltre, se permetti, non sei tu medico che puoi decidere se una richiesta di aborto sia lecita o meno, a chi ti chiede di far nascere un bambino devi aiutarla in tal senso, a chi ti chiede di abortire devi aiutarla in quast’altro senso, non dimentichiamo che la donna viene sempre e comunque a chiedere un aiuto.

Ciao a tutti

Sandra

“Io sono medico e ti assicuro che quando visiti ragazzine ( o peggio quarantenni) che restano incinte dopo non essersi minimamente preoccupate delle conseguenze e ti dicono che non sono pronte x fare le madri un po’ di nervoso ti viene. Poi ovviamente ci sono caso particolari e ci mancherebbe…”

Immagino che come medico ti potrai trovare di fronte tumori ai polmoni di fumatori incalliti. O disturbi cardiocircolatori dovuti a stili di poco sani. Ti verrà il nervoso anche per loro? Quello lascialo ai genitori delle ragazzine.

wwf

Per Sandra: Io sono medico, non obiettore, e anche a me viene un po’ il nervoso quando vedo diciassettenni alla seconda IVG! e , certo, anche quando vedo pazienti con insufficienza respiratoria che fumano come turchi (non parlo dei giovani turchi presi di mira con i lacrimogeni), magari addirittura in ossigenoterapia, con rischio di scoppiare! Ma il nervoso me lo tengo per me. Confermo comunque che almeno per alcuni medici, non fare IVG vuol dire togliersi una possibile bazza, visto che ce ne sono già abbastanza

Sandra

wwf:
non è che il nervoso, umanamente, non si capisca. Posso farmi venire il nervoso con i miei figli dopo aver detto la stessa cosa per la cinquantesima volta, ma se un loro insegnante dice che gli viene il nervoso… beh, non fa una bella impressione. Dal punto di vista professionale, intendo. Poi certo umanamente è comprensibilissimo, però il professionista “con il nervoso” e che critica l’articolo di superficialità non dà una bella immagine professionale di sè.

Io penso che l’unico deterrente a comportamenti diciamo deleteri per la propria salute sia mettere un limite agli interventi a carico della sanità pubblica, in modo che si copra l’incidente o la situazione particolare, ma non l’irresponsabilità cronica, che dovrebbe invece pesare sulle tasche del singolo.

Titti

Sono perfettamente d’accordo: la 194 dovrebbe essere applicata in maniera integra e l’aborto non dovrebbe essere mai una sorta di “contraccettivo mooolto ritardato”, la leggerezza in un tema simile è esecrabile, come esecrabile è il comportamento di chi si laurea in una specializzazione dove potrebbe dovere eseguire qualcosa su cui non è d’accordo: fosse così, dubito che i TdG facciano i chirurhi. Detto questo, bisognerebbe incentivare l’educazione sessuale per far sì che si abbia la consapevolezza della conseguenza di un rapporto sessuale non protetto, e su questo tema, purtroppo, la Chiesa fà orecchie da mercante, proponendo l’astinenza sessuale che non raccoglie molti proseliti, o i metodi anticoncezionali naturali, che, però, mi spiace ammetterlo, hanno dei margini di errori superiori ad alcuni chimici o meccanici, e per averlo fatto notare sul sito UCCR, rispondendo ad un utente che annoverava il Billings come affidabile più degli altri, i miei interventi sono stati bannati, con buona pace dell’informazione consapevole…

Romina

Dal mio punto di vista un medico che si veda davanti una donna nel migliore dei casi triste per quello che sta facendo, nel peggiore angosciata, depressa, sofferente, dovrebbe “naturalmente” esserle di aiuto e di sostegno: la paziente è lei, non l’embrione. Certamente avere a che fare con le situazioni delicate delle donne che decidono di interrompere una gravidanza è assai meno facile che dare buone notizie su quanto l’embrione sia cresciuto, sul sesso del nascituro e via dicendo, ma se un medico “abbandona” i suoi pazienti nei momenti difficili della loro vita, che medico è? Non è l’atto abortivo in sé che dev’essere considerato cura, secondo me, ma quello che c’ è intorno: il tipo di atteggiamento usato verso le donne, le parole usate… L’umanità e la bontà di un medico secondo me non possono trincerarsi dietro rigide ed irremovibili questioni di principio.

giuseppe

Diocleziano scrive:

mercoledì 12 giugno 2013 alle 18:25

giuseppe, SANTIDDIO!!! se devi proprio scrivere stupıdaggını, almeno fallo con proprietà di linguaggio, eleganza sintattica, correttezza ortografica… pensi, parli e scrivi come padrepio: analfabeta!

Senti, professorino arrogante dei miei maroni, prova tu a stare all’estero 30 anni di seguito, parlando sempre un altra lingua e mantenendo l’italiano al mio livello. Quel che conta é farsi capire, non piacere agli scassac.zi come te. Questo l’hai capito ? E’ scritto bene ? Purgati !

nightshade90

la lingua madre è come andare in bicicletta, NESSUNO si dimentica mai come usarla neanche dopo mezzo secolo di inutilizzo (e pur conoscendo gente italiana andata a vivere all’estero per molto tempo, non ho mai notato alcun segno di diminuita proprietà di linguaggio in loro).

o almeno questo vale per le persone normali, quelle che non la sapevano usare bene manco prima non la sapranno usare bene manco dopo…..

Stefano Grassino

La lingua, se non esercitata, la si dimentica. Però, scusa mio caro, sono anni che sproloqui e potevi dirlo prima che avevi questo problema, con tutte le volte che ti abbiamo ripreso.
Detto ciò mio caro Giuseppe, vedo che comunque sia, le offese ti sono ritornate a mente subito, né…..

Stefano

@ Stefano Grassino

La lingua, se non esercitata, la si dimentica.

Non la lingua madre. Specie se si scrive tutti i giorni.

Stefano

@ giuseppe

Asino che non sei altro, io sono madrelingua spagnola e sebbene non la pratichi non commetto memmeno dormendo gli errori che fai tu in italiano. E non scrivo tutti i giorni caz.ate su blog spagnoli. Semplicemente tu, per essere chi sei, devi essere approssimativo in qualsiasi cosa tu faccia. E dicendo approssimativo ti sto facendo un complimento straordinario.

alle

@Stefano: madrelingua spagnola e una così buona per non dire eccellente conoscenza dell’italiano?. Chapeau

Stefano

@ alle

beh, in effetti sono bilingue, anche se nell’infanzia la lingua di gran lunga più parlata in famiglia era lo spagnolo.

DanieleN

Oltre alle illecite ingerenze di un capo di stato straniero nelle faccende italiote abbiamo anche ingerenze di comuni cittadini stranieri in forum nazionali. Ma dimmi un pò giusè: non è che per caso, zitto zitto, te te ne stai in Svezia a goderti uno dei paesi laici più moderni ed efficienti del mondo e poi da lì rompi gli zebedei a noi?
Perchè spesso capita che è proprio chi sta bene, e gode di certi diritti, che è più restio ad allargare/concedere i suoi stessi privilegi agli altri suoi simili.

Stefano

@ giuseppe

Se non sei sicuro di qualcosa controlli . Apri il vocabolario e verifichi .
Capisci? V e r i f i c h i. Quello che tu non fai mai e non solo con la lingua.

Basta farlo una volta sola per evitare di scrivete sempre , per esempio, ” un altra lingua”.

Infine, concordo con gmd85: tu non hai niente da far capire . Prima di poter fare una cosa del genere occorre capire qualcosa.

fab

Quindi giuseppe riesce a essere berlusconiano nonostante una permanenza trentennale all’estero? E sì che fuori avrà sicuramente avuto occasione di rompere il suo condizionamento, ma lui gnennnte, ascoltare e recepire mai. Assolutamente senza speranza.

RobertoV

A seconda della convenienza racconta che è all’estero, una volta da qualche anno, un’altra volta da 20 anni, adesso sono diventati 30 e la prossima volta se gli conviene racconterà di essere nato all’estero.
Peccato che l’unica lingua straniera che sembra conoscere un po’ è l’inglese e non è la lingua di nessuna delle nazioni che aveva citato in un post dicendo che viveva da 20 anni in una di queste (evitando accuratamente di indicare quale). Peccato che non dimostri di conoscere niente delle altre nazioni europee, ma di avere una conoscenza tipicamente italica e molto provinciale. E quando si è avventurato a citare qualche fonte erano siti italiani alla Introvigne. Un po’ poco per uno che racconta di vivere da tanto all’estero.
Ed ultimamente riguardo alle elezioni di Roma si è esibito in un “Non ci lasceremo fregare dal becero laicismo proprio in casa”, un po’ strano per uno che vive all’estero.

fab

Sì, decisamente verosimile. D’altronde, l’uomo vive immerso nella menzogna al punto da non saperla più riconoscere.

Francesco

Un sano medico obiettore:

Medico: Cara come mai se venuta a trovarmi al lavoro?
Moglie: Sono incinta e voglio tu mi faccia abortire.
Medico: Come puoi dirmi una cosa simile, sai che sono obiettore e vuoi farmi praticare un aborto, per di più sapendo che si tratta di mio figlio.
Moglie: Non è tuo figlio.
Medico: Preparate la sala!!!

Stefano Grassino

Francesco, ho copiato la tua battuta su Facebook. Raccolti fino ad ora n° 9 mi piace. Se vieni a Roma, passa in sede che ci vediamo là. Ti offro un caffè al bar di fronte. Si chiama “Bar Andreotti”. E’ vero ma non pensare male, è !!!!!

Francesco

Grazie, se un giorno dovessi andare a Roma ti verrò a trovare. Pensare male del “Bar Andreotti” e perchè? Anzi sono sicuro che è famoso per il caffè “corretto”. 😉
A Giuseppe no, perchè è un rompiballe o forse bisognerebbe dedicarglierli proprio per questo. Ci rifletterò. 😆

Francesco

Grazie DanieleN, nessun problema Stefano, anzi mi fa piacere.

P.s: voglio “che” tu mi faccia, suona meglio.

Senjin

@Engy
Quindi una donna che non vuole figli e resta incinta malgrado i contraccettivi deve essere costretta a portare a termine la gravidanza? Sono casi che capitano. Fra l’altro con la pillola il feto ha un alta probabilità di malformazioni anche incompatibili con la vita.
Sulle donne che non hanno usato contraccettivi… beh l’errore comesso è evidente e parecchio stupido, ma ugualmente cosa proponi? L’obbligo di maternità?
Perchè il non desiderare la maternità non dovrebbe essere accettabile?
Sorpresa: non tutte le donne desiderano figli.

Fra l’altro in Italia gli unici “contraccettivi” sicuri e permanenti (leggi legatura delle tube e vasectomia) non sono disponibili. Per esperienza di una mia amica se non hai almeno un figlio E gravi controindicazioni ad altre gravidanze il rifiuto è automatico…. se invece hai i “preprequisiti” non è comunque detto che trovi un medico disposto a farlo.

Florasol

e per esperienza anche mia. ho 45 anni ed è da quando ne ho 25 che litigo a morte coi ginecologi perchè si rifiutano di farmi chiudere le tube. Con scuse assurde tipo “se cambia idea?” dandomi implicitamente dell’irresponsabile. Ma la legge non li tutela e in Italia puoi firmargli qualunque dichiarazione che dica che capisci a cosa vai incontro, che sai che è irreversibile e che li sollevi da ogni responsabilità… e il giorno dopo citarli per lesioni e mutilazioni e portargli via anche la camicia, perchè quel foglio non avrà alcun valore legale. Un buco nella legge lasciato apposta perchè i medici rifiutino di operare. Lo fanno se hai più di 45 anni o se hai già almeno due figli. Cioè chiudono la stalla solo se la stalla sta per chiudere da sé, o se i buoi sono già scappati. Vergogna.

Francesco S.

@Sandra

Ma questo non è un problema dei medici ma della legge. Ricordo ancora la storia della coppia “omeopatica” che curava (o meglio non curava) il figlio con i rimedi “alternativi” e poi hanno portato il figlio in gravissime condizioni e denutrito (visto che seguivano una dieta alle erbe), il bimbo è morto e hanno denunciato l’ospedale.

Emgy

@Senjin

Per me la Legge 194 è una buona legge, la migliore per uno stato che se ne volesse dotare.
E ti ripeto, la legge – la legge – non fa dell’aborto un diritto, assolutamente; ogni tanto conviene ripassarla. E’ una legge che pone condizioni precise: non a caso trent’anni fa anche i radicali la volevano abolire perchè la ritenevano troppo restrittiva. A volte mi pare che molti parlino di una legge che non esiste…
Fondamentalmente l’aborto è un tema da maneggiare con cura e senza isterismi DI SORTA. E non buttiamola così sul banale, scusami, dicendo che non tutte le donne desiderano avere figli, come se abortire fosse una passeggiata sia fisica che psicologica. Ogni donna (ogni coppia) ha il diritto, questo sì sacrosanto, di decidere anche che di figli non ne vuole avere, dunque si torna al discorso della prevenzione e della contraccezione.
Quanto alle donne che rimangono incinte malgrado precauzioni varie – e ovviamente so che può succedere – io non voglio e non vorrò mai costringerne nemmeno una in un senso o nell’altro.

RobertoV

L’Italia è piena di buone leggi sulla carta, ma non applicabili o malamente applicate.
Spesso sento di questi discorsi in vari ambiti: “abbiamo una buona legge”, ma non è applicata o è applicata male, mancano le linee guida o non sono chiare, ecc.
E l’Italia è il paese dei cavilli, del fatta una legge, scoperto l’inganno.
In questo caso vediamo come l’obiezione di coscienza si sia rivelato il cavillo per rendere difficile l’applicazione della legge, anche perchè lo stato non ha diramato chiare linee guida sulle ragioni per cui è concessa l’obiezione ed i suoi limiti.
Invece la parte prevista sui consultori e sulla prevenzione è stata resa deficitaria. E non mi sembra che gli obiettori siano tra i fautori di un miglioramento su questo fronte, anzi spesso contribuiscono a peggiorarlo.
Così da un lato si fa di tutto per ostacolare un’efficace prevenzione, informazione ed aiuto aumentando il rischio di trovarsi davanti ad un aborto, dall’altro si cerca di impedire che questo possa essere fatto quando necessario.
Col risultato di aumentare gli aborti clandestini, i viaggi all’estero per abortire e le gravidanze indesiderate.

Florasol

Engy, non posso che darti ragione visto che non voglio figli eppure non ho mai abortito…. come si dice, meglio prevenire che curare. Ovviamente se mi fosse capitato l’incidente (che per fortuna finora non è capitato) avrei abortito.

Senjin

Flora non me lo dire, dipendesse solo da me avrei già risolto in maniera permanente.
Personalmente posso solo dire: meno male che esiste la pillola del giorno dopo!! Perdonate il francesismo: quando il goldone si rompe sul più bello è decisamente un momento di puro panico.
Fra l’altro che sia obbligatoria la ricetta medica è ridicolo: coi tempi stretti per l’assunzione del farmaco voglio proprio vedere che analisi e controlli si possono fare.

Francesco S.

E no la ricetta medica è d’obbligo, non stiamo parlando di caramelle.

Senjin

Io non l’ho affatto buttata sul banale: dal punto di vista personale che sia vissuto come un dramma o un semplice evento della vita dipende esclusivamente dall’individuo che ci passa. Non penso che si possano fare generalizzazioni in merito. Dal punto di visto fisico è pesante perchè i macellai integralisti italici impediscono l’introduzione di tecniche più sicure, meno invasive e pesanti che all’estero sono un dato di fatto da una ventina d’anni.
Sulla prevenzione noto che hai un rifiuto sulla sua fallibilità e sulle pesanti limitazioni poste ad essa in italia (minuscola voluta) fra mancanza di educazione sessuale, prezzi assurdamente alti dei contraccettivi, totale indisponibilità di alcuni tipi (ad esempio il condom femminile, ecc). L’unico contraccettivo facilmente reperibile è il preservativo maschile che francamente non definirei molto sicuro vista la facilità con cui si rompe.
Vorrei invitarti a riflettere sul TONO che hai usato parlando delle donne che non volevano avere figli e se incinte abortiscono. Forse ti sei espresso male ma era carico di disprezzo e facevi chiaramente capire il non voler figli non è una motivazione accettabile per scegliere di abortire.
Dal mio punto di vista bisogna puntare sull’educazione (fisiologia, prevenzione) e sulla disponibilità a basso cosso di TUTTI i contraccettivi e, per chi lo vuole, anche delle tecniche di sterilizzazione. Dall’altro lato sono contrario ai giudizi pseudo-morali ed alla criminalizzazione psicologica e sociale di chi decide di interrompere una gravidanza.

Engy

@Senjin
ogni volta che si parla della pillola del giorno dopo, ci si giustifica col preservativo rotto, sempre.
Orbene, per quanto la mia esperienza vale per quel che vale, io non ho mai conosciuto qualcuno a cui si sia rotto il preservativo; a qualcuno magari si è sfilato alla fine, nel momento in cui ha temporeggiato un po’ troppo, non togliendosi di lì una volta concluso l’atto sessuale …
Mi pare che quella del preservativo rotto (che invece a a me risulta molto essere sicuro e di difficilissima rottura) sia una scusa per non ammettere che, spesso (è capitato anche a me) si fa l’amore senza precauzioni, irresponsabilmente, sperando che vada bene …

Florasol

pubblica confessione: in vita mia ho usato il preservativo meno di una decina di volte, dato che prendo la pillola da sempre e solo con le pillole di una volta di tanto in tanto era necessario fare una pausa. Si è rotto credo il 70% delle volte circa. Capirete che essendo monogama quindi non avendo necessità di difendermi da contagi vari, non ho sviluppato una grande fiducia nel suddetto mezzo… Non ho idea del motivo, ma si è rotto quasi tutte le volte. Paura, ma paura vera, e una volta la pillola del giorno dopo non c’era, quindi una volta mi è toccato andare in consultorio a farmi mettere “la spirale del giorno dopo”. Non avendo avuto figli, un dolore lancinante, sono svenuta sia quando me l’hanno messa sia quando me l’hanno tolta. Quindi pur non avendone avuto bisogno personalmente non posso che dire Viva la pillola del giorno dopo!

Francesco S.

Qualsiasi materiale soggetto a frizione si danneggia, anche l’acciaio, non trovo strano che possa rompersi un preservativo, potrebbe anche essersi seccato il film lubrificante. 😀

Ermete

Io in qualche modo, pur non condividendola nel caso dell’aborto (ma in questo discorso non ci entro perchè voglio porre più un problema giuridico), capisco il senso dell’obiezione di coscienza verso azioni che non siano esattamente curare il paziente e su cui si possono avere riserve etiche: così non fosse per quale motivo un medico nei Paesi come gli USA in cui nella pena di morte c’è l’iniezione letale dovrebbe rifiutare di procurarla?
Se si dice che tutto quello che per legge è mansione del medico non può che essere suo obbligo rischiamo di arrivare al caso espresso sopra, e infatti se per il militare è intrinseco dover sparare o per il poliziotto mantenere l’ordine pubblico con mezzi anche di forza o per un macellaio macellare, per un medico procurare un aborto o un’iniezione letale esulano dalla mansione stretta…sia chiaro, non paragono le situazioni in sè (un embrione non è cosciente nè senziente -dunque è assurdo dire che è innocente non avendo la possibilità di non esserlo, e l’innocenza obbligata non è innocenza morale- un condannato a morte sì) ma il rischio di stato etico che si corre impedendo le obiezioni per principio giuridico di quel che la legge consente (ma non obbliga).
Vero è altresì che un obiettore di coscienza deve anche rimetterci qualcosa per la sua obiezione (se non è di comodo) e la soluzione sarebbe semplicemente diminuire gli stipendi agli obiettori…così si vedrebbe chi obietta in buona fede o chi per tornaconto.

Senjin

Engy e i suoi amici usano preservativi d’acciaio!! LOL
Devo dire che sei veramente pieno di pregiudizi e molto sprezzante verso chi ha idee ed esperienze diverse dalla tua.
Il preservativo, leggiti il bugiardino nelle confezioni, quando non si rompe ha un efficacia del 97% nell’evitare gravidanze e malattie. Quando si spacca, e si spacca, scende a zero.
Che un più che sottile strato di lattice sia di “difficile rottura” fà sorridere. Poca lubrificazione, difetti di fabbrica, piccole bolle d’aria, ecc… sono fatti sufficienti a comprometterne il funzionamento.
Consideriamo anche che l’unico altro contraccettivo a proteggere anche dalle MST, il femidom, in Italia NON è disponibile. Restano molte poche scelte.
Fra l’altro spiegami perchè uno, secondo te, dovrebbe giustificarsi per il ricorso alla pillola del giorno dopo. Come dicevo è un contraccettivo e dovrebbe essere di libera vendita. Se l’incidente capita, e può purtroppo capitare, mi sembra veramente sadico far perdere tempo alle donne tempo a quel modo.

Se si vuole ridurre il numero degli aborti bisogna puntare, lo ripeto, sull’informazione corretta e sull’accessibilità fisica ed economica di tutti i contraccettivi.
Considerando poi anche il discorso MST bisognerebbe semmai PROMUOVERE la disponibilità del femidom che al momento è il metodo protettivo più sicuro(ciumbia ti mette al riparo anche dagli “attardamenti”!). Invece in italia (minuscola voluta) si parla al massimo di goldone.

Engy

@Senjin, dici “Engy e i suoi amici” …. quindi ci conosciamo?
Pregiudizi? Sprezzo? Forse ti conviene rileggermi.
Ad ogni buon conto una cosa non esclude l’altra e i comportamenti irresponsabili, in tutti i campi, riguardano tutti noi, chi più chi meno.
O mi vuoi dire che tu sei da questo punto di vista assolutamente inattaccabile, incorruttibile, tutto d’un pezzo?

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