Sono passati cento giorni dall’insediamento del nuovo papa. La “luna di miele” e la conseguente papolatria non sono certo terminate, anche se pian piano si stanno allontanando dai livelli dei primi giorni, paragonabili a quelli dei fan più accaniti di una popstar. Papa Bergoglio sta cominciando (lentamente) a farsi carico dell’azione di governo della Chiesa universale, quindi anche delle relazioni politiche che una Chiesa interventista come quella cattolica intesse senza sosta.
Francesco ha ricevuto in udienza, sabato scorso, la delegazione di parlamentari francesi del gruppo Amicizia Francia-Santa Sede. Ha ricordato che “il principio di laicità” “non deve significare in sé un’ostilità alla realtà religiosa, o un’esclusione delle religioni dal campo sociale e dai dibattiti che lo animano”. Infatti “laicità” significa arginare l’invadenza delle religioni quando pretendono di imporre i propri principi a tutti i cittadini. Non solo, ma è la garanzia affinché le religioni possano esprimersi o manifestare in pubblico, un diritto che nessuno nega.
Il papa aggiunge che il “contributo” della Chiesa non è solo “nell’ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale”. Per questo ricorda ai parlamentari francesi che il loro “compito è certamente tecnico e giuridico, e consiste nel proporre leggi, nell’emendarle o anche nell’abrogarle” ma è anche quello di “infondere in esse un supplemento, uno spirito, direi un’anima”. Parole volutamente caute quelle di Bergoglio. Ma, soprattutto in Francia, i commentatori si sono interrogati sul sottofondo di interventismo politico, alla luce dei recenti e aspri dibattiti come l’introduzione del matrimonio gay, riforma avversata dalla Chiesa cattolica.
Lo stesso giorno il papa ha incontrato in udienza privata anche il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. La sala stampa vaticana ha riportato che nei colloqui si è parlato del “contributo positivo” che la Chiesa può offrire nel periodo di crisi. Ma anche della difesa dei diritti, specie della libertà religiosa dei cristiani nel mondo.
Bergoglio in vista del G8 che si sta tenendo a Lough Erne, in Irlanda del Nord, ha scritto anche al premier britannico David Cameron. Nella lettera ha auspicato “un’attenzione fondamentale all’uomo”, contro la povertà, le guerre e la fame nel mondo. E ha invocato “misure di lungo respiro” contro la crisi che siano “guidate dall’etica della verità” e valorizzino l’essere umano, “a cominciare dai più poveri e i più deboli, ovunque essi si trovino, fosse anche il grembo della loro madre”.
Per rinsaldare i legami con gli anglicani Francesco ha ricevuto venerdì in Vaticano il nuovo arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Bergoglio ha spronato il suo collega a perseverare nel difendere la “sacralità della vita umana” e “l’importanza dell’istituzione della famiglia costruita sul matrimonio”, visto che in Gran Bretagna sta per essere approvato il matrimonio gay. La Chiesa anglicana e quella cattolica stanno cercando di riavvicinarsi dopo gli attriti degli anni scorsi, quando il Vaticano si prodigò per facilitare la fuga di anglicani intransigenti delusi dalle aperture della chiesa inglese su temi come l’ordinazione di sacerdoti omosessuali e vescovi donne. Bergoglio si dice “grato” per “il sincero sforzo che la Chiesa d’Inghilterra ha mostrato per comprendere le ragioni che hanno portato il mio Predecessore, Benedetto XVI, ad offrire una struttura canonica in grado di rispondere alle domande di quei gruppi di anglicani che hanno chiesto di essere ricevuti, anche corporativamente, nella Chiesa cattolica”.
Per finire, nell’omelia per la giornata dedicata all’enciclica Evangelium Vitae Bergoglio ha criticato in toni manichei le ideologie che sono mosse a suo dire “dall’egoismo, dall’interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non sono dettate dall’amore, dalla ricerca del bene dell’altro”. Non sono mancati slogan zuccherosi e naif tipici del suo armamentario apologetico (“sì all’amore e no all’egoismo”, “sì alla vita e no alla morte”, “sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo”) che culminano: “in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude”. Perché, va ricordato, “solo la fede nel Dio vivente ci salva”: quasi a compensare dichiarazioni più concilianti verso gli atei. Invece “quando l’uomo vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminare morte” e “menzogna”. Ma anche affermazioni che ribaltano i comandamenti biblici, non un elenco di divieti ma propositi per “una vita veramente libera, per una vita piena” che “non sono un inno al ‘no'”.
È facile capire come intende la laicità papa Bergoglio: la intende allo stesso modo di papa Ratzinger e dei loro predecessori. Pensare che un papa, solo perché più gentile e meno arcigno di chi ha sostituito, possa modificare un’impostazione di fondo vecchia di diciassette secoli è puerile, e su questo concorderanno anche i più accesi clericali. Molti vaticanisti ci sono invece cascati, spinti dall’esigenza di trovare maggiore spazio in pagina e nell’eterna volontà di trasformare qualsiasi sacro starnuto in uno scoop o in un trend “rivoluzionario”. Non stupisce che oggi non enfatizzino in alcun modo tali prese di posizione papali, che smentiscono le loro previsioni (o profezie, o sogni: fate pure voi). Forse non se n’erano accorti, ma papa Bergoglio è un papa.
La redazione
Otto per mille: qualcosa si muove? http://dallapartedialice.wordpress.com/2013/06/18/otto-per-mille-landamento-storico/
Francesco Bergoglio??? be’ non è mai accaduto che mandassero in pensione un papa, pertanto la dice lunga su chi hanno messo sulla poltrona all’apparenza più potente ma di fatto la poltrona del burattino di chi tira i fili del Vaticano. E ancora i cattolici non riescono a guardare in faccia la verità e capire che il TIZIO detto PAPA non decide nulla… esegue ordini impartiti da qualcuno più in alto di lui e che agisce nell’ombra… e non è certo DIO!!!!!
Mah … chissà se prima o poi ce la faranno a vedere la realtà.
PS = a proposito di crisi economica: ma se i milioni di euro che servono all’Italia li prendessero dai balzelli della Chiesa … il nostro bilancio riuscirebbe ad essere in attivo. Garantito
chi lo dice che Bergoglio è meno supponente di Ratzy? preferisco confrontarmi con il tedesco ottuagenario ex hitlerjugend che mi urla il suo odio in faccia dandomi dell’ateo senza’anima o del gay contronatura di questo sdolcinato ipocrita che la pensa allo stesso modo.
@stefano. Sarebbe ben fatto se lei mettesse sul comò non solo la foto di Ratzinger in divisa Hitlerjugend ( a destra ) ma anche quella di Pier Paolo Pasolini in divisa di Giovane Italiano ( a sinistra ). Foto del 1942 circa. Con la differenza che Pasolini era del 1922, Ratzinger del 1928: nel 1942 aveva 14 ( QUATTORDICI ) anni. Quanti ne aveva Pasolini?
La faziosità con l’additivo di un vittimismo spropositato annebbia il giudizio; non ci vuole molto a capire la differenza tra DISAPPROVAZIONE e ODIO, tra ESTERNARE e URLARE IN FACCIA. Vittorio Messori, che ha frequentato a lungo Ratzinger per il suo libro-intervista del 1988 lo descrive come un uomo estremamente pacato e gentile. Faccia lei, che è un “razionalista”. O c’è da dire che spesso si è tentati di attribuire alla controparte i propri sentimenti? In psicologia si chiama PROIEZIONE.
In sintesi: per lei è meglio avere davanti un nemico “corposo” piuttosto che uno “viscido”. O no?
Che non-argomento fantastico. Se ne deduce che chiunque conduca una doppia vita non possa essere giudicato: per dire, anche le Ss tedesche fuor di divisa potevano essere persone squisite. Ciò prova qualcosa sulla loro NON colpevolezza? Ecco punto…
Flò, finchè incentriamo il problema sulla persona
non si risolve un ficco secco.
Tutto il gioco si fonda sull’otto per mille,
tutto il resto è in secondo piano pur avendo
la sua importanza.
Continua pure a giocare con le citazioni che
fra l’altro sono pure divertenti ed un ottimo
intrattenimento, anche se qualche volta
una trattazione più sintetica sarebbe opportuna.
Simpaticamente ti saluto.
Disse colui che adatta gli argomenti in modo che gli piacciano.
Floresnskij, lei parte da un errore di fondo, comune del resto a tutti i credenti anti laici/atei, la convinzione che ateo significhi automaticamente ed esclusivamente comunista, stalinista, maoista ….
Spiacente, ma lei dovrebbe capire che il mondo laico/ateo (come ho già avuto occasione di farle notare) è composto dal più vasto orientamento “politico” immaginabile, talvolta anche in contrasto fra loro.
Accanto alle fotografie di Ratzi e Paso potrei mettere i ritratti di centinaia di prelati/papi e altri di tempi neanche troppo lontani.
Imperdonabile dimenticanza.
Ci vorrebbero foto e ritratti anche di rabbini, imam, con velo e senza, ortodossi, protestanti …
Devo aggiungere che avrei da dire anche a Giuseppe, ma francamente non credo che ne valga la pena.
io direi sempre in contrasto fra loro 😀
Eh, prima:
poi:
Ora, la prima dichiarazione è condivisibile e chissà che, detta da lui non entri nella capoccia di qualche nostra conoscenza.
Poi, però, aggiusta il tiro. Sarei curioso di sapere che intende per manifestare pubblicamente.
“Pubblicamente” nel senso di “in pubblico”, “alla luce del sole”. Ma non certo nel senso di “istituzionalmente”.
Ecco, proprio questo intendo. Se il significato è quello di “in pubblico” bene, paradossalmente concordo. Se invece intende “istituzionalmente”, come scrivevo, ha aggiustato subito il tiro.
Tutta questa retorica melensa di questo poveruomo (si fa per dire) mi sta davvero urtando, soprattutto per le dissonanze gigantesche che i soliti noti ignorano a bella posta.
Un po’ come quella serie: Licia Dolce Licia [“fettine panate” avete in mente?] dove dietro a tanti scenicamente e narrativamente inutili baci finti come una banconota da 2 cent. si nascondeva il ruolo subordinatissimo della donna classico del bigottismo democristiano…
Il Banale di Panama oggi ha detto «Servono pastori, non pettinatori di pecore». Vuol fare le scarpe a Bersani come battutista? Una dritta a chi è in cerca di lavoro? È la nuova frontiera dell’oratoria allegorico–populista? Velenosa polemica anti–Grillo? Boh…
Il boccalone praticante applaude. Segno evidente che l’ha capita?
Aridateme Benedetto XVI…! 😀
Era 10 volte meglio di questo ipocrita inflazionato mediaticamente dall’ “operazione simpatia”, studiata a tavolino nello scorso conclave.
Può tenersi stretto il vuoto cosmico del suo “diciamo si a Dio”.
Vivamo benissimo senza “D”, purchè lui e la sua banda, anzichè limitarsi a dare fiato alla bocca come al solito, concretizzino praticamente e definitivamente “l’arginare l’invadenza delle religioni quando pretendono di imporre i propri principi a tutti i cittadini”.
Questo è buono solo per la transumanza intensiva della domenica in Piazza S. Pietro, a reti unificate.
stefano/Paul Manoni
Diocleziano scrive:
martedì 11 giugno 2013 alle 23:12
”…J&B non corre nessun pericolo, sta facendo il buffone ad uso e consumo del popolo, mica pensa davvero di impoverire la chiesa. Ha detto «Pietro non aveva un conto in banca» e questo basta a tranquillizzare i boccaloni nella piazza, che forse si vergognano un po’ perché loro un conto in banca ce l’hanno, magari in rosso, ma ce l’hanno. Questo ciarlatano mi fa rimpiangere Fester16 che, pur nella sua maestosa inadeguatezza magistralmente incomprensibile, era prevedibile e controllabile. Il tanghéro argentino vuol far presa ai più bassi livelli del patetico con le sue smancerie da commediante…”
Scusate l’auto-citazione, ma l’avevo detto in tempi non sospetti… 😉
Mai avrei pensato alla rivalutazione di Fester16 !
Comunque penso che sul medio periodo si vedranno i danni che sta causando il tanghéro argentino: perdita di autorevolezza, difficoltà a tornare in carreggiata, per lui o per il successore.
“Il papa aggiunge che il “contributo” della Chiesa non è solo “nell’ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale.”
Insomma: potere spirituale e potere temporale, l’uno di supporto all’altro in un continuo alternarsi dei ruoli perché non prevalga troppo l’uno sull’altro, perdendo così la loro efficacia… cioè la ragione vera del potere della chiesa. Un piede in cielo e uno in terra, quindi, Il tutto adeguandosi ai tempi… storici in quanto istituzione storica, eterni in quanto portatrice di un messaggio che trascende la storia umana. Da qui la versione moderna del diritto divino dei re a governare: se non direttamente sui corpi, sulle anime (sulle coscienze)… il che – in Italia nemmeno tanto indirettamente – permette poi di governare anche sui corpi.
Quale altra istituzione storica ha come statuto ufficialmente riconosciuto, certificato all’anagrafe, il compio di rivolgersi sia alle anime che ai corpi considerati un tutt’uno? Altri poteri temporali hanno tentato di esercitare anche un potere ‘spirituale’ (= manipolazione delle coscienze) prendendo, più o meno consapevolmente, come modello la teocrazia (= governo di dio), ma mentre in quei casi il ‘dio’ (il dittatore con l’ideologia di turno) lo si poteva vedere, e subire, molto concretamente, e prima o poi smascherarlo decretandone, quasi sempre purtroppo dopo immani tragedie, il fallimento… il potere teocratico ‘ufficiale’ può tenere ben nascosto il suo dio proponendolo come ‘provvidenza’ operante al di sopra delle miserie e tragedie umane. Che ci sono e ci saranno sempre, ma che – come la storia starebbe a dimostrare – troveranno il vero riscatto solo al di là’ della storia. Nell’aldilà’, appunto, un posto dove non si può, fin che si vive, ‘andare a vedere’.
Se non si tiene conto della vera natura del potere della chiesa, questa riuscirà sempre a superare gli scandali che ne dovrebbero minare la credibilità. Un papa ‘ad hoc’ lo si trova sempre.
Per finire, nell’omelia per la giornata dedicata all’enciclica Evangelium Vitae Bergoglio ha criticato in toni manichei le ideologie che sono mosse a suo dire “dall’egoismo, dall’interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non sono dettate dall’amore, dalla ricerca del bene dell’altro”. Non sono mancati slogan zuccherosi e naif tipici del suo armamentario apologetico (“sì all’amore e no all’egoismo”, “sì alla vita e no alla morte”, “sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo”) che culminano: “in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude”. Perché, va ricordato, “solo la fede nel Dio vivente ci salva”:
Quello che dice il papa é semplicemente vero. E verificabilissimo dall’andazzo della società.
Verificabilissimo dove? Puoi citare le fonti indipendenti da cui ti prendi spunto per le tue affermazioni?
Di cui ovviamente ti fai (si fa) giuria, giudice e carnefice senza nemmeno disturbarti (disturbarsi) di analizzarla personalmente ma unicamente sui classici vaghissimi stereotipi reazionari…
@giuseppe
Quale società? Quella formata per la maggior parte di cattolici? O forse adesso ti fa comodo pensare che la colpa sia di qualcun altro?
giuseppe,
il tanghéro argentino ha dimenticato una delle verità più attuali:
«No alla cellulite, sì a vitasnella».
Anche questo è verificabilissimo dall’andazzo della società.
Rispondi
bruno gualerzi scrive:
mercoledì 19 giugno 2013 alle 9:46
“Il papa aggiunge che il “contributo” della Chiesa non è solo “nell’ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale.”
Infatti, gli anni di più grande benessere l’Italia li ha vissuti con i cattoolici al potere, vedi DC dal 48 alla fine degli anni sessanta.
Ah, sì: gli anni di Tangentopoli, dei conti allo IOR, degli attentati False-Flag e delle batoste (per la DC) ai referendum sui diritti civili…
“Infatti, gli anni di più grande benessere l’Italia li ha vissuti con i cattoolici al potere, vedi DC dal 48 alla fine degli anni sessanta”
A parte il fatto che l’Italia del dopoguerra, dopo la dittatura di Mussolini (l’Uomo della Provvidenza’, ricordiamolo), è stata governata in regime democratico reso possibile non certo per merito della ccar (e per favore non tirare fuori adesso la storia dei regimi comunisti quindi atei)…
i governi DC… intanto dovevano governare in ossequio alla Costituzione repubblicana e laica (pure questa, anche se certamente con l’apporto cattolico, non certo emanazione della chiesa)… ma, appunto, non è stata governata dalla ccar, e lo stesso De Gasperi – cattolico fervente – come noto, più volte si è trovato in urto col vaticano. Al punto che oggi viene perfino rimpianto come governante tutto sommato laico.
Come no.
Dal 1946 al 1972 nonostante la maggioranza sono riusciti a cambiare ben 27 governi, due della durata di soli 12 giorni per i vari scandali e le lotte interne.
Siamo stati la barzelletta d’Europa per il fatto di essere riusciti a cambiare in 40 anni di DC ben 50 governi. Scandali e corruzione erano all’ordine del giorno ed i governi si sono accontentati di vivacchiare in perfetto stile democristiano.
Governi con appoggi dei fascisti e con massacri di piazza.
E nonostante il “boom economico” che è stato di tutta l’Europa e soprattutto delle nazioni uscite perdenti dalla guerra, grazie al copioso piano Marshall, l’Italia non riusciva a garantire il lavoro per tutti e centinaia di migliaia di Italiani sono dovuti emigrare in Belgio, Germania, Australia, Sud america, ecc. E guarda caso il “boom economico” è finito quando è finito anche quello delle nazioni trainanti e non sono più arrivati i soldi del piano Marshall. Dall’inizio degli anni ’70 ed in particolare dalla crisi del Kippur del 1973/74 le cose sono cambiate per tutto l’occidente, ma l’Italia delle nazioni industrializzate è quella che ha sofferto di più ed ha dimostrato tutti i suoi limiti e di quanto falso fosse il suo “boom economico”.
In effetti questo per tanti aspetti (ma non tutti quelli da te riportati, non quanto meno nell’immediato dopoguerra) è stato il periodo democristiano, ma io volevo solo mettere in rilievo che ‘comunque’, se l’Italia si è data una costituzione democratica e laica, non è stato certo per merito del Vaticano. Indipendentemente dal fatto che poi questa costituzione sia stata rispettata.
Gualerzi
Il mio intervento era per Giuseppe che parlava dello “splendore” dell’epoca democristiana contando sulla solita memoria corta degli italiani.
Riguardo alla tua considerazione che la DC comunque fu costretta a muoversi in ambito democratico, non per merito suo sono d’accordo. Basterebbe pensare a come il partito popolare abbia favorito l’ascesa al potere di Mussoilini (e di Hitler in Germania e dell”austrofascismo in Austria) e a come nonostante le colpe dei fascisti per la dittatura e la II guerra mondiale a pochi anni da quella devastante esperienza i democristiani (in genere su ispirazione proprio del Vaticano) abbiano cercato la vicinanza e l’appoggio con i fascisti.
Di Pio XII è nota l’idea dello stato sottoposto a dio e lo stesso Pio XI preferiva trattare direttamente con i governi anzichè col tramite dei partiti popolari che talvolta non erano appiattiti sulle posizioni vaticane.
…e tu sei satanista e comunista questa è la verità.
ah ah ah. siete proprio divertenti nei vostri vaneggiamenti da talebani laicisti. fatevene una ragione siete più credenti (o cretini detta come ama il vostro matematico preferito) di me.
Leggo leggo ma che rileggo a fare se in queste tue tre righe scarse non dici assolutamente nulla?
Quasi nulla; in realtà comunica benino il suo malessere.
Meglio talebani laicisti che creduloni ritardati!
@antonio
Adesso che ti sei sfogato ritorna nel loculo, tanto la differenza non si noterebbe 😆
antonio,
hai sbagliato etimologia: cretıno deriva da cristiano, non da credente.
E sai perché hai sbagliato? Perché sei cretıno!
Ecco un altro che, con sforzo speculativo non indifferente, ci spiega (si fa per dire) che l’ateismo è una religione come tutte le altre. Se ne sentiva la mancanza.
Mettendo anche nel conto che “i regimi comunisti sono atei”, perché, prima di inviare commenti triti ritriti, non vi andate a rileggere gli argomenti continuamente qui riportati a smentita di queste scempiaggini e provate a rispondere nel merito con argomenti e non con stereotipi alla Radio Maria?
Veramente questi stereotipi non li dice purtroppo solo Radio Maria, ma sono ripetuti dal papa stesso e dai vari cardinali e vescovi.
Ormai è diventato un luogo comune per loro che i comunisti e i nazisti erano atei, ovviamente guardandosi bene dal portarne le prove. D’altronde sono maestri nell’esternalizzare le loro responsabilità nella società e costruirsi una storia ad hoc: lobby ebraiche, ebreo-bolsceviche, gay, ecc.
Fa, però, sensazione scoprire che in passato il 35% degli italiani era ateo (e con i socialisti come la mettiamo?): ma non dicevano che gli italiani erano tutti cattolici?
A seconda di come gli fa comodo, i nazisti (che erano cristiani, ma non conviene lor ammetterlo) diventano atei o pagani, a seconda di con chi vuole prendersela il prelato di turno quel giorno lì
…. « solo la fede nel Dio vivente ci salva »….papa Bergoglio DIXIT !
Al quale rispondo che non sono le intenzioni (buone o cattive che siano) ma i fatti che qualificano le persone !
L’esplosione demografica è un dei problemi -se non il problema- maggiore dell’umanità. Ma stranamente ne i papi ne le Chiese cristiane ne parlano…..
Attualmente siamo oltre 7 miliard, di questi 7 miliardi, 1 miliardo occupano delle baraccopoli. E se niente cambia, la popolazione mondiale raggiungerà nel 2050 circa 10 miliardi ! Praticamente moltissime persone che si aggiungeranno nel tempo ai 7 miliardi attuali finiranno in baraccopoli : nel 2050 non 1 ma 3 a 4 miliardi, cioé il 30 al 40% dell’umanità, dovra vivere senz’acqua potabile, senza fogne, senza fosse settiche, con insufficenza alimentare e praticamente nessuna assistenza medica ma, come consolazione, la “buona” televisione! Ritengo che sarebbe assurdo voler separare l’approccio demografico quantitativo dall’aspetto culturale. E tra gli elementi culturali, è impossibile dissociare l’impatto negativo (pro vita a tutti i costi) della religione cattolica ! La Chiesa (e non solo) si dimostra chiaramente riluttante o contraria a tutto ciò che riguarda la pianificazione familiare e controllo delle nascite. Come possiamo non essere allarmati dal tasso di natalità in alcuni paesi stranamente considerati da certi in via di sviluppo? Come, simultaneamente, potremmo ignorare o tollerare che, in situazioni di estrema povertà, i bambini sono visti come una fonte di reddito o di assicurazione per la vecchiaia? Personalmente non sono convinto che certi discorsi religiosi -triti e ritriti- sia papali (o altri gerarchi monoteisti) siano una prova sufficiente di realismo, ma bensi d’irresponsabilità e/o immaturità di chi li sostengono. –NB All’ultima Conferenza del Cairo delle voci cattoliche e musulmane si sono unite per opporsi a qualsiasi politica di controllo delle nascite ! -Capisca chi puo’……
Questi irresponsabili, che ritengo pericolosi per il benessere della biosfera -umanità inclusa- dicono : solo Dio puo’ decidere e salvarci ! (sic !)
Dialogo della foto:
Arcivescovo di Canterbury: Alle Falkland a voi Argentini ve le abbiamo proprio date.
Papa (ufficiale): Noi però contiamo siempre ne “la mano de dios”.
Il papa (ufficiale) si riferiva ovviamente alla ‘mano’ di Maradona in una famosa partita di calcio, credo proprio contro l’Inghilterra.
Quarti di finale argentina-Inghilterra del Mondiale Messico 1986, mondiale vinto poi dall’Argentina.
bruno gualerzi scrive:
mercoledì 19 giugno 2013 alle 10:20
“Infatti, gli anni di più grande benessere l’Italia li ha vissuti con i cattoolici al potere, vedi DC dal 48 alla fine degli anni sessanta”
A parte il fatto che l’Italia del dopoguerra, dopo la dittatura di Mussolini (l’Uomo della Provvidenza’, ricordiamolo), è stata governata in regime democratico reso possibile non certo per merito della ccar (e per favore non tirare fuori adesso la storia dei regimi comunisti quindi atei)…
i governi DC… intanto dovevano governare in ossequio alla Costituzione repubblicana e laica (pure questa, anche se certamente con l’apporto cattolico, non certo emanazione della chiesa)… ma, appunto, non è stata governata dalla ccar, e lo stesso De Gasperi – cattolico fervente – come noto, più volte si è trovato in urto col vaticano. Al punto che oggi viene perfino rimpianto come governante tutto sommato laico.
La classe politica della DC du quegli anni, De Gasperi in testa, rappresentava il fior fiore del cattolicesimo italiano, formatosi all’ombra della chiesa. E anche la Costituzione é frutto del loro contributo, come di quello di tutte le altre forze laiche e non cattoliche in campo in quel momento. ( Quella era gente che sapeva dialogare e trovava punti d’incontro, non come l’uaar). Quando dici non tirare fuori questo o quello é perché non ami che si tirino fuori i fatti, la storia ? Ma vi risulta davvero cosi difficile riuscire a vedere un pochino di bene in chi non la pensa come voi ? Ma non vi preoccupate mai di questo atteggiamento che puo’ rivelare seri problemi di equilibrio psicologico ?
No, risulta difficile vedere del bene in chi non ne fa. Tu non ti preoccupi mai di risultare ridicolo? No, perché questo atteggiamento può rivelare seri problemi di equilibrio psicologico.
giuseppe, tanto vale esaltare l’Italia dei governi Berlusconi. Ah, già, per te è lo stesso, l’importante è avere disuguaglianza, arbitrio e irrazionalità al potere.
@ Giuseppe
“Quando dici non tirare fuori questo o quello é perché non ami che si tirino fuori i fatti, la storia?
Lasciamo perdere il resto (tempo perso), ma non so più quante volte ho chiesto – sicuramente anche a te – di dimostrarmi come i regimi totalitari, stalinismo e derivati in testa, non siano di fatto delle teocrazie aventi come modello la chiesa. Niente a che fare con l’ateismo quindi, autodefinizioni a parte. Io, come altri, ho sempre argomentato questa tesi (del resto anche sopra), ma in risposta ho solo ricevuto (del resto anche qui) risposte su tutto meno che nel merito.
Ripeto (mi si perdoni il solito tormentone) : cosa c’è di ateo – dichiarazioni ufficiali a parte – ad esempio nello stalinismo?
Florasol scrive:
mercoledì 19 giugno 2013 alle 13:05
A seconda di come gli fa comodo, i nazisti (che erano cristiani, ma non conviene lor ammetterlo) diventano atei o pagani, a seconda di con chi vuole prendersela il prelato di turno quel giorno lì
Torna a scuola che é meglio.
Disse quello che scrive puo’ invece di può e che continua a staccare la punteggiatura dalle parole.
Prendi un buon manuale di storia e poi ritorna.
Dai dati statistici tenuti dalle SS:
82 % delle SS erano cristiane iscritte (vedi Kirchensteuer dal concordato del ’33) alle due religioni cristiane principali.
18% delle SS erano Gottgläubig, cioè si definivano credenti in dio.
Nel 1933 il 97% dei tedeschi era cristiano, 0.9 % ebreo ed il resto di altre religioni o non credente. Anche in Austria circa il 96 % era cristiano, 3% ebreo.
Alla fine della guerra i cattolici avevano cercato di addossare la responsabilità del nazismo ai protestanti (per far dimenticare di aver favorito la presa di potere di Hitler), oggi, visto che non è più conveniente, agli atei.
E se vogliamo aggiungere la ciliegina sulla torta il quadro SS più vicino ad Hitler erano una vera e propria setta vicina alla Thule (che certo atea non era).
Questo escludendo i casi più eclatanti di cattolici-reazionari come Schmitt…
Negli ultimi mesi in Germania si parlava anche della teologia dello sterminio, cioè del supporto teologico che preti cattolici e protestanti hanno dato ai soldati tedeschi al fronte orientale per giustificare i massacri di ebrei e russi.
A Giuseppe, ” torna a scuola che è meglio”. Ma quale scuola? Quella pubblica con docenti laici o quella privata clericale? Perché il risultato cambia e di parecchio. Scusate l’intrusione.
“Ma anche affermazioni che ribaltano i comandamenti biblici, non un elenco di divieti ma propositi per “una vita veramente libera, per una vita piena” che “non sono un inno ai no”.
Ovvia, capito ragazze?
Ora basta con i falzi miti della verginità, ora la dovete da’
Oh bella questa! Allora mi faccio hattoliho pratihante!
Sì, pratihante le vergini hattolihe…
🙂