Quella croce che divide l’Occidente

L’allargamento dell’Unione Europea e l’ingresso dei paesi dell’Est, più ortodossi e cattolici, acuiscono la differenza rispetto alle nazioni occidentali più laiche. E questo si ripercuote sui diritti e sulla tenuta della laicità, come denunciato proprio dalle associazioni umaniste. La religione, che viene promossa come collante e identità comune, diventa invece fonte di divisione. Anche il New York Times affronta la questione e così titola: “Un’Europa più laica, divisa dalla croce“.

Lo scorso dicembre era nata una polemica per il conio di monete da due euro in Slovacchia, che raffiguravano gli evangelizzatori degli slavi, i monaci Cirillo e Metodio, croce e paramenti sacri. La produzione di queste monete è volta a commemorare i 1150 anni dall’arrivo dei due santi nelle terre slave. La Commissione europea aveva fatto alcune obiezioni, ricevendo le critiche dei vescovi. Dopo un braccio di ferro le monete con i santi orientali saranno comunque distribuite da luglio.

La Federazione umanista europea, di cui fa parte l’Uaar, opera per arginare le pretese e i privilegi religiosi e chiede un trattamento paritario rispetto alle chiese, purtroppo non ancora pienamente raggiunto, come riconosciuto anche dall’Ombudsman europeo. Dall’altra parte le lobby clericali accusano la propaganda “anticristiana” e talvolta criticano l’Ue di voler negare la libertà religiosa, sebbene gli europarlamentari più ultrà siano molto attivi. Per una fetta di integralisti l’Unione è addirittura al centro di un complotto in chiave apocalittica. Tra le ultime uscite rinfocolate proprio sulla ‘sacra’ moneta, un parlamentare slovacco di estrema destra, Rafael Rafaj, ha affermato: “Sento il bisogno di manifestare un sospetto serio e disturbante, cioè che l’Ue sia sotto il controllo di Satana e del satanismo”.

Il confronto è serrato, tanto che Katharina von Schnurbein, responsabile per il dialogo con realtà umaniste e confessionali, si è sentita in dovere di spiegare che “la Commissione europea non è l’anticristo”. L’Ue “è spesso vista come se volesse eliminare la religione, ma non è affatto così”, aggiunge, “abbiamo rapporti sia con persone che hanno fede, sia con quelle che non ne hanno”.

slovacchia

Soprattutto dal papato di Benedetto XVI è decisa la retorica identitaria volta a riaffermare le “radici cristiane” (o “giudaico-cristiane”, come concessione agli ebrei) d’Europa. La storia d’Europa è evidentemente ricchissima di tradizioni e riferimenti cristiani nella cultura, nell’arte, nella letteratura, visto che la religione è stata imposta in maniera monopolistica e totalitaria per secoli in ogni ambito. E sulle pie modalità della cristianizzazione dell’Europa, a colpi di leggi liberticide, imposizione di regnanti e guerre contro i popoli “pagani”, ci sarebbe da riflettere, piuttosto che far leva sulla tradizione come argomento (fallace) per chiedere qualche riconoscimento istituzionale.

Intanto in Austria più della metà degli studenti non sono cristiani, tra non credenti e confessioni di minoranza, come scrive Il Sole 24 Ore. In questi decenni è inoltre diminuita notevolmente la pratica religiosa e i cattolici sono passati dall’89% al 65%. A Vienna, oltre a 760mila cattolici, ci sono 120mila islamici, mentre ben 450mila sono “gli sbattezzati o gli agnostici” (non si capisce perché l’articolo non parli anche di “ateismo”, quasi fosse un tabù anche solo scriverlo). Ci si interroga quindi anche in Austria su che senso abbia imporre nelle scuole un simbolo religioso di parte, come ancora previsto. Una madre ha infatti chiesto e ottenuto dal provveditorato che venisse tolto il crocifisso dall’aula frequentata dalla figlia. Anche il sistema di finanziamento che eroga circa 70 milioni di euro l’anno per l’insegnamento della religione a scuola viene contestato. E in 200 scuole superiori è partita la sperimentazione per un corso di etica laica, per coloro che non usufruiscono dell’insegnamnto confessionale. Il ministro dell’Istruzione Claudia Schmied sta pensando a un corso di etica laica per tutti, da affiancare a quello di religione protetto dal Concordato; mentre i conservatori la vorrebbero solo facoltativa.

Ma anche fuori Europa, anzi, proprio nella patria del New York Times, non mancano le diatribe sull’imposizione di simboli religiosi. In Texas il governatore Rick Perry, repubblicano, ha recentemente firmato una legge che consente alle scuole di esporre un simbolo religioso a patto che venga controbilanciato da un simbolo laico o di un’altra fede. Per ribadire l’impostazione confessionale della legge, Perry ha tenuto a precisare che “la libertà religiosa non significa libertà dalla religione”.

In Florida sono diffusi monumenti e steli dedicati ai Dieci Comandamenti. La Corte Suprema nel 2005 li ha consentiti su suolo pubblico se pagati da privati e perché ritenuti di valore storico e non religioso. Vista la tendenza dei giudici a salvaguardare questo andazzo, di fronte all’ennesimo permesso accordato a un gruppo cristiano a Bradford, American Atheists ha adottato un’altra strategia. Ha chiesto di poter erigere un monumento a proprie spese che sarà inaugurato a fine mese nella stessa area di quello cristiano. Si tratta di una panchina in granito di 6 quintali, con citazioni laiche di padri fondatori degli Usa, come Benjamin Franklin, e una dal Trattato di Tripoli firmato dal presidente John Adams nel 1797, in cui si ricorda che “il governo degli Stati Uniti d’America non è in nessun caso fondato sulla religione cristiana”. Il presidente di American Atheists, David Silverman, ha commentato: “Non è un attacco alla religione, ma piuttosto al monopolio della religione“. “Le parole sul nostro monumento non sono volte a deridere o prendere in giro, ma a chiarire e correggere affermazioni secondo cui il cristianesimo abbia un qualche posto speciale sulle altre posizioni religiose in America”, ha spiegato.

Gli apologeti del cristianesimo sostengono che il crocifisso è un simbolo d’amore universale. A parte che è stato usato (e talvolta lo è ancora) per compiere efferatezze di ogni tipo, si vede fin troppo bene come non sia in alcun modo considerabile un simbolo universale: è accettato dai cattolici e da qualche altro cristiano, un sesto della popolazione mondiale. Può essere esposto, ed è esposto, laddove la Chiesa cattolica gode della forza politica di imporsi ad autorità deboli. Rappresenta il simbolo di un privilegio: noi non ne andremmo particolarmente orgogliosi.

La redazione

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16 commenti

fab

A parer mio, la croce non divide affatto l’Occidente; divide piuttosto la mentalità occidentale da quella orientale.

bruno gualerzi

“Dall’altra parte le lobby clericali accusano la propaganda “anticristiana”

Delle immagini sacre (crocifisso in testa) e della loro strumentalizzazione si è già ampiamente dibattuto sul blog. Qui volevo solo richiamare un punto, per altro anch’esso ben noto: purtroppo non si tratta solo delle ‘lobby clericali’ ad accusare di anticristianesimo quanti contestano questa invadenza della religione… ma anche di tanti laici, agnostici e perfino sedicenti atei, che possono anche condannare certi fanatismi… ma per loro le ‘radici cristiane’ non si discutono ed è legittimo richiamarle e ricordarle anche al di fuori delle istituzioni propriamente religiose. E si uniscono disinvoltamente al coro di quanti incolpano gli oppositori se non proprio di odiare, sicuramente di nutrire pregiudizi nei confronti del cristianesimo.

Tiziana

Questo episodio ,tra gli altri , deve ricordare agli islamofobi di casa nostra che prima di parlare di altri bisogna mettere ordine in casa propria. Perché sembra, a volte anche da alcuni interventi di lettori di questo sito, che il terrore sia solo da una parte e non nei fideismi. Mi permetto di osservare che il cristianesimo è una piaga suppurante e il cattolicesimo marcisce sotto candide vesti.

RobertoV

Per la precisione in Austria alla fine del 2012 i cattolici erano scesi al 63.6% (non al 65%) dal quasi 90% del 1971 (dati ottenuti dalle liste per il pagamento del Kirchenbeitrag), ma negli ultimi 10 anni hanno perso circa 10 punti percentuali. Alla fine di quest’anno scenderanno sotto il 63% visto che ormai perdono più di 50 mila fedeli ogni anno. I protestanti, in genere luterani, sono attorno al 4% (in calo), mentre al 2% gli ortodossi, in aumento con l’immigrazione tanto che alcune chiese sono state recentemente cedute a loro.
Nel censimento del 2011 il 13.5% della popolazione si era dichiarato ateo.

pirlino

come analfabeta laico intendo protestare perchè sono costretto a firmare facendo un segno di CROCE.
Perchè?
E chi lo ha detto?
Chiedo sinteticamente di firmare con due cerchi e due palle imitando il simbolo ateo dell’atomo.
Vi chiedo di rilanciare questa proposta, a nome anche dei tantissimi analfabeti atei.

gmd85

Il simbolo ateo dell’atomo? 😆

Pirlino, tu risulteresti analfabeta comunque.

gmd85

Un analfabeta che scrive, poi… ma dico, vuoi fare il pirla, va bene, ma impegnati un attimino. 😆

maxalber

“Rappresenta il simbolo di un privilegio: noi non ne andremmo particolarmente orgogliosi”

Rappresenta un simbolo xhe rimane esposto solo perchè definito dalla CEDU “passivo”, cioè inutile, praticamente svuotato di valore.
Proprio un bel simbolo da sbandierare e difendere.

maxalber

Rappresenta un simbolo CHE rimane esposto …
Accidenti alla qwerty …

spapicchio

“L’allargamento dell’Unione Europea e l’ingresso dei paesi dell’Est, più ortodossi e cattolici, acuiscono la differenza rispetto alle nazioni occidentali più laiche.”

La frase corretta sarebbe:

L’allargamento dell’Unione Europea e l’ingresso dei paesi dell’Est, più ortodossi e cattolici, acuiscono la differenza rispetto alle nazioni occidentali più laiche ed evangeliche.

Si sa che l’evangelizzazione dei paesi piu` civilizzati dell’Ue centro settentrionale e` un fatto molto noto, storicamente ed oggettivamente verificabile.

:mrgreen:

spapicchio

Si` ma per l’Uaar essi non devono esistere, ne` essere nominati, mi sembra.

dissection

“La religione, che viene promossa come collante e identità comune, diventa invece fonte di divisione”: io sottolineerei soprattutto questo passaggio, come da tempo sto rimuginando tra me e me, sull’ IMMENSO potere della religione di fomentare divisioni, rivalità, inimicizie, scontri e così via crescendo sulla rotta di quella che, pensandoci bene, potrebbe essere magari solo una delle tante dimostrazioni dell’inutilità (per non dire falsità) e dannosità delle religioni tutte. Le radici “giudaico-cristiane dell’Europa non esistono proprio, quando la smetteranno con queste c.gl..n..e (o, più semplicemente, quando qualcuno riuscirà a ficcarglielo in zucca)? Ah, ma no, è vero non c’è sordo più sordo di chi non vuol sentire…

Gérard

Non so da dove ci sia spuntato questo strano organo, le nostre cosidette ” radici ” . Secondo me è stato creato ad uso ed abuso del cattolicesimo quando la gente ha cominciato a disertare le chiese ca 30 anni fa perchè prima non se ne parlava mai !!!
E un po come l’ adiettivo ” Islamofobia ” è stato creato dagli integralisti musulmani onde chiudere piu facilmente il becco dopo l’ amplificarsi delle critiche verso la religione islamica .
Tutto sommato io non sono una pianta e percio non ho radici !

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