L’Ocse ha aggiornato i suoi dati sullo stato dell’arte della scuola. L’Italia anche stavolta non ne esce bene. Gli insegnanti sono mediamente più anziani e meno pagati rispetto agli altri paesi, mentre calano i laureati e vengono investite sempre meno risorse pubbliche.
L’Italia è “l’unico paese dell’area dell’Ocse che dal 1995”, si legge nel rapporto, “non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria”. Anche se, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il risparmio di risorse non pregiudica l’efficienza della scuola: c’è poco da stare allegri, perché significa che la situazione non peggiora, ma nemmeno migliora. Anzi, il numero dei laureati rimane tra i più bassi, cala la percentuale di diplomati che accede all’università, le classi si fanno più affollate con maggior carico per ogni docente.
In questi ultimi due decenni abbiamo assistito a una lenta agonia della scuola pubblica. Sono stati anche due decenni in cui con un governo di centrodestra è stata approvata l’entrata in ruolo dei docenti di religione (scelti dai vescovi ma pagati dai contribuenti, tutti) e con un governo di centrosinistra è stato riconosciuto un ruolo pubblico alla scuola privata (un discreto ossimoro).
Pd, Pdl, Scelta Civica, la stessa ministra dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza si sono tutti spesi, nel recente referendum bolognese, per la necessità di continuare a erogare contributi alla scuola privata, anche laddove mancano fondi per garantire che sia rispettato il dettato costituzionale, che impone che la scuola pubblica sia un diritto da garantire a chiunque la richieda. I dati Ocse sono stati accolti con indifferenza. Sembra proprio che vogliano solo perseverare nei loro progetti confessionali.
La redazione
Mi permetto di fare osservare che nell’ ultimo mezzo secolo tutte le riforme scolastiche che si sono succedute sono riuscite nel non facile compito di peggiorare una scuola, figlia della riforma Gentile, spietatamente volta a favorire la letteratura a scapito di matematica e scienza.
E per favore non venitemi a raccontare che la letteratura è “formativa” e la matematica, fisica e scienze in generale no.
A me piacevano molto sia letteratura che filosofia, erano giusto degli svaghi, ma dove davvero mi mettevo sotto, erano chimica, biochimica e microbiologia, dopotutto erano queste le materie più importanti nell’indirizzo scolastico da me scelto. In realtà tutte le materie, hanno una loro utilità, tranne religione ovviamente, ma ci saranno sempre alcune materie, che surclasseranno le altre per importanza e utilità, matematica, fisica, chimica, inglese oggi hanno molta importanza materie come l’informatica.
PS: Beh certo i ragazzi di oggi avrebbero bisogno anche di una ripassatina della grammatica italiana, a sentirli parlare e a vederli scrivere, sembrano degli analfabeti.
Non scordiamoci le scienze naturali. Conoscere l’ambiente in cui si vive è fondamentale per desiderare di conservarlo in buono stato.
E se la gente conoscesse un po’ di botanica e zoologia, magari eviterebbe anche di avvelenarsi mangiando Datura al posto del basilico…
“I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi”
(da: http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html )
@ Federix
Tipo Rubbia e Bombieri?
La statistica era del 1978, quando costoro ancora non avevano avuto il Nobel: vedi in http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html .
E, in ogni caso, la tendenza che si desume chiaramente dalle altre percentuali (delle quali nessuna è calcolata da 2 soli individui (statisticamente troppo pochi per essere eccezioni significative), ma da migliaia o milioni di individui) dice chiaramente che la non credenza è molto ben correlata con l’istruzione scientifica, mentre, viceversa, la credulità è molto ben correlata con l’IGNORANZA, soprattutto l’IGNORANZA DELLA SCIENZA.
@enrico
Rubbia e Bombieri non si possono considerare scienziati. Fanno finta di esserlo.
Ed io, da persona che ha avuto da sempre, un’educazione rigorosamente scientifica, non li riconoscerei come scienziati, nemmeno tra mille anni.
@ Enza
Buon per lei.
Io sono chimico mio padre è chimico mio fratello è ingegnere e lavora allo SLAC e un premio nobel se lo ritrova in mensa.
Poi, non so Bombieri, ma Rubbia mi pare più “cattolico” per convenienza politica che per convinzione vera.
Poi, non so Bombieri, ma Rubbia mi pare più “cattolico” per convenienza politica che per convinzione vera.
@ Federix
“E, in ogni caso, la tendenza che si desume chiaramente dalle altre percentuali (delle quali nessuna è calcolata da 2 soli individui (statisticamente troppo pochi per essere eccezioni significative)”
Federix i premi Nobel per materie scientifiche, viventi, in Italia non sono molti.
Bombieri è una medaglia Fields, per esser precisi l’unica italiana.
Lei ha idea di come siano stati ricavati i dati per le prime categorie dell’elenco?
Mi sa indicare il campione?
L’approccio statistico?
Al di là del sapore vagamente sprezzante verso le persone meno acculturate che si legge tra le righe dei dati riportati.
Beh, da uno che riconosce come scienziato un certo Pennetta, non mi aspettavo un’uscita diversa.
@enrico
Anche qui? Ma non eravamo solo un passatempo? Ti stai appassionando parecchio.
@enrico
se sei l’enrico che si fece fare la tesi dal suo relatore (non riesco mai a ricordare quale dei due è quello con la maiuscola e quale con la minuscola, visto che alla fine il vostro pensiero e le vostre esternazioni coincidono), allora non sei chimico in quanto la tua laurea è, di fatto, invalida (la falsificazione della tesi, come lo è farsela fare in parte od in toto da altri, rende automaticamente invalido il voto ricevuto e conseguentemente il titolo di studio ricavato)
è facile, night 🙂
quello che s’è fatto scrivere orgogliosamente la tesi dal suo relatore, è quello incapace di esprimersi in italiano 😉
(posso anche capire il relatore… magari ha dovuto prenderselo come tesista per pressioni… di c ed l, ipotizzo. e per scampare alla vergogna di una tesi scritta come manco un bambino di prima elementare, ha pensato bene di ovviare al problema)
@enrico
Io sono chimico mio padre è chimico mio fratello è ingegnere e lavora allo SLAC e un premio nobel se lo ritrova in mensa.
E come queste informazioni costituirebbero garanzia di qualcosa?
Questo è più approfondito:
http://riflessionisullafede.wordpress.com/2009/12/16/gli-scienziati-piu-importanti-continuano-a-non-credere-a-dio/
@enrico
Comunque, sei davvero attaccato al tuo passatempo 😆
E comunque, non mi sembra che Rubbia si sia mai lanciato in posizioni di stampo fideista. A parte qualche irriducibile, penso che la credenza degli scienziati sia più una posizione filosofica. Quanto a Bombieri, da quel che ne so, è un credente alla carlona.
Da quello che so io Rubbia crede in un essere superiore alla Spinoza. I cattolici superciellini alla enrico evitano sempre di spiegare come cio’ sia minimamente simile al loro dio che si arrabbia con chi si fa le pippe.
Rubbia e Bombieri sono cattolici.
non che per me sia una questione granchè importante, ma data la vostra citazione.
Gmd85, io non le ho chiesto dati rispetto le ultime categorie dell’elenco, ma le prime.
Analfabeti etc etc..che statistica hanno fatto? Hanno inviato dei questionari?
Gmd85 forse il mio background non sarà importante ma è la signora Enza che definisce Bombieri e Rubbia “non scienziati” dall’alto della sua rigorosa formazione scientifica.
Motivare il pensiero sembra brutto..capisco.
Pennetta deve essere uscito a caso dalla sua tastiera perché nel discorso non c’entrava niente.
@enrico
Sulla carta, tanti sono cattolici. E, no, il tuo background non è importante, Enza o non Enza.
Suppongo che i dati ci siano. Puoi sempre cercarli. Tra l’altro, ho come l’impressione che tu abbia letto che il 99% di coloro che credono sono analfabeti e non che fra gli analfabeti il 99% sia credente. La cosa è un tantino diversa, sai.
Quanto a Pennetta, i suoi articoli li commenti sempre bene. Lo consideri o no scienziato?
@ gmd85
No ho letto bene.
E le sto chiedendo come sia stata ottenuta quella percentuale.
Pennetta è un professore, per scienziato in senso lato io intendo un ricercatore.
Io sono dottore ma non mi ritengo uno scienziato (ne lo sono).
Pennetta è un professore.
Cos’è spia dove commento?
@ gmd85
Andando al punto.
Bombieri e Rubbia non sono scienziati?
@enrico
O ti pare che un analfabeta e illetterato sappia discostarsi dall’ambito in cui è cresciuto? A rifare la survey, ho come l’impressione che il risultato sarebbe confermato o, almeno, che la percentuale sarebbe comunque alta.
@enrico
No, non spio. Ma ti ho ritrovato spesso nel leggere le mirabolanti convinzioni del prof.
Dubito che Enza si riferisse all’attività pratica di ricerca. O non ci sei ancora arrivato?
@gmd85
I miei complimenti, hai colto nel segno!
Troppo facile, dire che si è scienziati, quando manca del tutto la mentalità scientifica e quella, o ce l’hai o non ce l’hai.
@ Enza
Rubbia e Bombieri non sono scienziati perché a loro manca la mentalità scientifica.
Dunque lei intende che non applicano il metodo scientifico nella loro attività di ricerca?
Più semplicemente non hanno le sue convinzioni metafisiche e non essendo dei laicisti militanti lei non li considera scienziati.
E’ una posizione priva di senso.
Enrico…. lascia perdere, tanto te, non ci arrivi proprio vero? Povero caro, mi fai una pena!
@enrico
No, l’unica posizione priva di senso è dare credito alla metafisica quando ci si dovrebbe dedicare a capire come funzionano le cose e ancor più privo di senso è tentare di accordare queste posizioni metafisiche con la realtà fisica-biologica.
E, dimmi, la tua posizione, ovvero, quella di colui a cui non piace chi la pensa diversamente, chi non è tuo correligionario, chi non accetta le tue critiche pseudoscientifiche com’è? Sensata?
Se si elimina l’ora di religione cattolica ci saranno più risorse per le materie caratterizzanti: Matematica allo scientifico, letteratura al classico, applicazione tecnica all’industriale etc…
Ma magari togliessero l’ora di religione! Sarebbe splendido, si guadagnerebbe tempo, per studiare materie ben più importanti e soldi, da investire in laboratori pratici innovativi.
Le scuole private hanno bisogno di fondi? Bene, in quanto private, che se li cerchino tra vari contribuenti privati, appunto, i soldi dello stato e quindi delle MIE tasse, DEVONO andare alla scuola pubblica, non ai primi scemi cattonazzisti.
Ormai il degrado della scuola pubblica è palese, classi sempre più numerose, insegnanti stanchi e sottopagati, che di conseguenza, perdono anche la voglia di insegnare, distribuzione delle ore giornaliere per ogni materia, tirate un po a sorte, spesso a fine anno, non si riesce nemmeno a finire del tutto il programma scolastico che ci si era prefissati, studenti sempre più svogliati e non coinvolti nello studio, basta guardare mio fratello e i suoi compagni, svogliatissimi e disincantati e dire, che basterebbe solo un po di pepe in più, qualche innovazione nel metodo di insegnamento, novità nell’ambito dei laboratori pratici, per invogliare i ragazzi a studiare seriamente.
Lasciamo perdere poi l’ora di religione, è dai secoli dei secoli, che durante quell’ora, si fanno solo due cose, o studi sottobanco materie decisamente più importanti di religione (inutile, inutile, inutile), o cazzeggi con i compagni, giocando a briscola con la buona pace dell’insegnante di religione, che sa di non venir minimamente calcolata/o, né dai colleghi e né dagli alunni, le mie cugine, io e mio fratello, tante generazioni collegate da una sola cosa, il pensiero comune, che l’ora di religione non serve a niente, anzi ruba solo tempo a materie ben più utili e indispensabili.
Sulla questione università, ci sarebbe da fare tutto un discorso a parte, messe malissimo anche queste.
Mica del tutto vero che durante l’ora di religione si studia altro o si gioca a briscola. Intanto si parla di sesso, con insegnanti che spesso fingono apertura ma in realtà propagano in modo subdolo la morale cattolica, succedeva tanti anni fa e a quanto mi dicono gli studenti succede anche adesso. E poi non è affatto vero che i docenti di religione non sono minimamente calcolati da studenti e colleghi: agli scrutini il loro voto vale quanto quello dei docenti di latino e greco, o di matematica e fisica, con ben più gravose responsabilità, tanto che spesso l’ I.R.C. viene scelta dagli alunni più scarsi, che hanno bisogno del voto del prof. di religione per salvarsi in extremis, e snobbata dai migliori. Inoltre potei citare un sacco di scuole dove il prof. di religione è vicepreside, membro del consiglio d’istituto e culo e camicia col preside , sì, perché a questa gente il potere piace, eccome!
Per me la solfa non cambia, io studiavo durante l’ora di religione e mio fratello pure non è che fa sto gran che, giacano a Uno nella sua classe. Il fatto che siano inutili, per me non transige, i professori di religione a che servono? Solo a far catechismo mascherato da materia scolastica, è vero del discorso su varie tematiche come la droga, il sesso e altri temi di attualità, ma questi temi, hanno davvero utilità trattati da un insegnante di religione? Assolutamente no, la frittata se la rigirano come vogliono loro, ricordo che anche nella mia classe, la prof di religione tratto il tema della sessualità (Con noi alunni che leggiucchiavamo sui libri di testo di altre materie, oppure disegnavamo sul retro di un quaderno, tanto per farti capire, quanto ce ne fregava), alla fine ne è uscita fuori una discussione assurda filo-anti-preservativo e delle cause delle depravazioni giovanili, non le abbiamo dato minimamente retta, alla fine è solo una rottura di scatole. Un mio compagno, durante l’ultimo anno di superiori, ebbe anche il coraggio di dire alla nostra professoressa di religione le seguenti parole: “Senta prof è maggio, noi quest’anno abbiamo la maturità, nella sua ora preferiremmo studiare cose più importanti, c’è gente che deve anche recuperare dei voti, quindi che si lamenta a fare che non l’ascoltiamo? Non l’abbiamo mai fatto per 5 anni!” Sì, poi è stato ripreso dalla preside, ma tutta la classe, me compresa, gli abbiamo sciorinato una sequela di applausi senza fine.
Riguardo al “In questi ultimi due decenni abbiamo assistito a una LENTA AGONIA della scuola pubblica.”, suggerisco a chi non la conoscesse la “storia della rana bollita” (in internet se ne trovano molte citazioni).
Servono sia matematica e scienze sia filosofia e materie classiche. Una senza l’altra è inutile o dannosa.
E non scordiamoci l’Educazione Civica! 😉
@Federix
Quella sì che è una buona alternativa all’ora di religione cattolica.
….che avevamo nominalmente nel programma e non abbiamo MAI fatto nè visto fare (personalmente sono stata a scuola dal 72 all’86)
D’accordo, ma in Italia l’insegnamento è sbilanciato a favore delle materie umanistiche e le materie scientifiche vengono viste dai più come inutili passatempi per genialoidi frustrati (gli unici scienziati considerati bene, a volte anche troppo, sono i medici, perché la medicina è la scienza di cui si avverte in modo più evidente e immediato l’utilità sulla propria pelle).
Chi sa declamare Dante è tanto fico, che importa se poi non sa chi sia Darwin, non sa distinguere un insetto da un ragno o non sa calcolare una percentuale? Chi ha le abilità opposte invece è considerato un ignorantazzo che conosce solo qualche nozione bizzarra.
Credo che in media gli scienziati siano più consci dell’importanza di una cultura trasversale. Quasi tutti gli scienziati leggono romanzi, ascoltano musica, vanno a teatro… mentre trovare un umanista che si interessi almeno a livello di base anche di materie scientifiche è più raro.
A volte gli scienziati possono essere un po’ estremisti nel difendere le loro discipline, ma è la reazione esasperata di chi appartiene a una minoranza bistrattata.
Mi ricordo ancora quando al liceo durante il laboratorio di informatica scrivevo un piccolo codice per il calcolo delle soluzioni dei sistemi di equazioni lineari e i compagni per farmi uno “scherzo” mi incasinarono il listato mentre ero al bagno.
Ecco in quel momento mi sono sentito uno sfigato frustato.
Nel mio piccolo ho provato il veder denigrato il proprio lavoro,
un po’ come si saranno sentiti i biologi della statale di milano che qualche mese fa hanno visto distrutti i loro studi a causa di un gruppo di esagitati che hanno fatto irruzione nei laboratori distrutto carte e liberato cavie.
Anche quello è frutto dell’analfabetismo scientifico
non le hanno liberate, le hanno ammassate in gabbie piccole e sporche dove hanno lasciato i topi a riprodursi senza controllo.
che fortunelli…
Filosofia e materie umanistiche sono già spropositatamente sovrabbondanti rispetto alle materie scientifiche.
Vogliamo riequilibrarle ?
Silvia scusami, non avevo letto.
No problem, Felix: mi fa piacere che qualcuno la pensi allo stesso modo.
Mi piacerebbe sentire il parere di Piergiorgio.
@Laico
Al posto dell’ora di religione sarebbe preferibile di gran lunga e molto piu’ educativa,perfino,come proponeva mi sembre James Randi,un’ora di insegnamento dei principi della PRESTIGITAZIONE !
Perche ?
Perche farebbe capire alla gente come e’ facile essere ingannati da trucchi di una semplicita elementare,ma che appaiono tali soltanto DOPO essere stati svelati deliberatamente dall’illusionista.
Renderebbe piu’ smaliziati e combatterebbe certa presuntuosa fiducia nella propria furbizia,diffondendo un sano scetticismo ,del quale in questo paese si sente la macanza molto piu’ che altrove.
Tranquilli! Il ministro della difesa ha detto che bisogna acquistare gli F35 perchè bisogna aggiornare il parco degli aerei militari, altrimenti come ci difendiamo dai barbari? La filosofia e la matematica mica possono portare ordigni nucleari di pace!
Vuoi mettere delle bombe, con una buona istruzione, data a tutti i cittadini in modo imparziale e possibilmente in ambito pubblico? Il confronto è impossibile. Ai nostri politici, dell’istruzione non glie ne frega niente, più ignoranti siamo e più sono contenti loro.
@Faidate
Perlomeno saranno armati di “bombe intelligenti”.
Non vorrai rinunciare ad una delle pochissime forme di intelligenza
rimaste in questo paese ?
Come ?
Dici che le “bombe imbecilli”usate dagli integralisti islamici saranno sempre piu’ efficaci ?
(Ricetta:si prende un imbecille,dopo averlo reso tale con un opportuno indotrinamento fin dall’infanzia,lo si carica di esplosivo e lo si lancia sul bersagliocon la spinta del paradiso che lo attende )
Sfortunatamente questo e’ l’unico tipo di imbecilli che scarseggiano dalla nostra parte.
Da insegnante, posso testimoniare che il danno maggiore deriva da due fenomeni e dal loro intrecciarsi:
1. l’eccesso di studenti per classe e, conseguentemente, l’eccesso di studenti per insegnante (a inizio “carriera”, 27 anni fa, insegnavo a 100-110 ragazzini; nell’anno che si va concludendo sono stati 239).
2. lo “sbandamento” comportamentale medio dei ragazzini d’oggi, probabilmente dovuto a un sovrapporsi di educazione famigliare discutibile o disattenta/disimpegnata e di modelli sociali ancor più discutibili che mettono i genitori in difficoltà anche quando sono bene intenzionati.
A mio avviso le soluzioni non sarebbero semplici da attuare ma ci sarebbero, solo che confliggono con i “mantra” di un’economia distorta o, in alternativa, con quelli del “politicamente corretto”, per cui le trovereste irricevibili. Per questo motivo evito di esplicitarle.
Se sono razionali perchè non dirle, non credo che ci si scandalizzi.
Beh benjamina, nessuno ti vieta di esprimerti al riguardo, se le soluzioni che tu vorresti vedere attuate, sono razionali e sane per la vita di tutti, insegnanti e alunni indistintamente. Quindi, perché non provi a parlarcene?
Volendo proporre due esempi direttamente tratti dai due punti precedenti e limitandosi a un paio di proposte che mi vengono in mente “a spanne” comincerei con:
1) Creare classi con mediamente non più di 12-15 ragazzini, differenziando il numero in base alle caratteristiche comportamentali (non di intelligenza, si badi, comportamentali) degli stessi, per cui in presenza di ragazzini poco controllati il numero dovrebbe scendere ulteriormente, laddove in presenza di ragazzini molto autocontrollati potrebbe aumentare senza problemi.
E’ evidente come questa soluzione sia irricevibile alla luce della linea attuale, per la quale si vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca, ovvero un miglioramento della qualità dell’istruzione in parallelo con una riduzione della spesa per il personale.
2) Dato che la scuola non può modificare l’assetto formativo (?) che la società nel suo insieme impone ai bambini/ragazzini nel loro vivere quotidiano, occorrono mezzi coercitivi che forzino le “agenzie” extrascolastiche a far fronte ai propri compiti con più determinazione. Una tra le tante vie possibili passa attraverso il portafogli, per cui sostituirei i vetusti e inefficaci interventi cosiddetti “formativi” con degli interventi amministrativi sull’utenza. In altre parole, multerei con piccole ma ripetute (ossessive) cifre di pochi euro da imporre alle famiglie quei comportamenti dei figli che di fatto danneggiano il pubblico servizio. Tradotto in italiano: se tuo figlio non è educato e fa il “guastatore”, che il peso economico della scuola, comunque obbligatoria, ricada su di te in misura proporzionale al danno arrecato. In alternativa, datti da fare per educarlo come si deve. (Si noti come non sto parlando di rendimento scolastico, che può dipendere da difficoltà oggettive del discente e che comunque non provoca danno alla collettività scolastica — sto parlando di comportamenti d’ostruzionismo intenzionale che ledono il servizio offerto a caro prezzo dalla scuola.) In caso di irrecuperabilità manifesta, e credo che interesserebbe ben pochi individui, non sarei contrario al ripristino del vecchio concetto di esclusione, anche perché si tratterebbe nei fatti di auto-esclusione. Fermo restando, ovviamente, il principio dell’obbligatorietà dell’istruzione che, a quel punto, dovrebbe essere perseguita autonomamente dall’espulso dal sistema pubblico (vedi il capitolo scuola privata, visto che sono tanto bravi ed efficienti, totalmente a carico dell’utente “sabotatore” intenzionale).
E’ evidente come questa soluzione sia irricevibile alla luce della linea attuale, perché lo spirito di “correttezza politica” corrente bolla impropriamente gli interventi come quelli descritti come “discriminatori”, senza ammettere possibilità di discussione.
approccio quanto mai errato, secondo me.
al di là di problematiche neurobiologiche, i comportamenti che tu citi hanno un’origine da ricercarsi nel comportamento dei genitori coi figli.
se uno è poniamo “ostruzionista intenzionale” perchè a casa viene trattato a calci, cinghiate e va ffa n culi da parte dei cosiddetti “genitori” (per me ci vuole qualcosa più di una scopata e dello scodellamento del prodotto della scopata per dirsi genitori, ma tant’è…), e tu multi i genitori per i comportamenti del figlio…
credi che il comportamento del suddetto cambierà perchè i genitori saranno carini e coccolosi (ovviamente, fosse così semplice…), o che il poveraccio riceverà una dose extra di mazzate (e parlo sia a livello puramente fisico che in senso figurato) che lo porteranno a comportarsi pure peggio a scuola?
e che facciamo, li interniamo tutti quanti?
magari agire sulla famiglia sarebbe meglio. ma non come proponi tu…
Quando scrivevo “A mio avviso le soluzioni non sarebbero semplici da attuare ma ci sarebbero, solo che confliggono con i ‘mantra’ di un’economia distorta o, in alternativa, con quelli del ‘politicamente corretto’, per cui le trovereste irricevibili. Per questo motivo evito di esplicitarle.” sapevo quel che scrivevo. Avrei fatto meglio ad attenermi ai miei propositi iniziali, visto che conoscevo già i risultati. Così va il mondo.
non è questione di politicamente corretto eh, è questione di pura logica 😉
a meno che tu non voglia ulteriormente peggiorare la situazione per quanto riguarda miseria, micro/macrocriminalità e via discorrendo 🙂
son scelte eh.
E’ uno di quei (numerosi) casi in cui per “tutelare” pochi si danneggiano molti. Più sano sarebbe differenziare i percorsi, ma già immagino i puristi che gridano allo scandalo per la presunta discriminazione che ne deriverebbe.
Noto inoltre che il punto sulla numerosità degli studenti per classe (che, tra l’altro, impedisce anche quel rapporto diretto tra insegnante e alunno che potrebbe mitigare, anche se non risolvere, almeno alcuni dei problemi dovuti al disadattamento) è stato messo in un cantone.
forse mi spiego male…
se su una classe di diciamo 30 bambini, 5 sono elementi di disturbo e li punisco sanzionando i loro genitori e senza fare nulla per supportarli, ponendo il caso che 1 lo sia per problemi neurologici (e quindi è giusto sanzionarlo?) e 4 per problemi familiari, e poi li espello senza appello, rovinerò la vita a 5 persone.
4 delle quali sicuramente replicheranno il tutto sui figli, che magari non saranno uno, ma 2 o 3.
e via dicendo.
a me sembra poco intelligente, oltre che controproducente.
iil bambino “elemento di disturbo” andrebbe approcciato su tanti fronti, e le risorse volendo ci sarebbero eccome… leva le sovvenzioni a preti, prelati e scuole private e vedi come saltan fuori soldi per assistenti sociali, psicologi, insegnanti di sostegno seri e non scalzacani…
e a volte basta pure molto meno. tipo una parola gentile e una persona sensibile a insegnare.
tanto per fare qualche esempio pratico…
se anzichè capre ignoranti venissero assunte persone vagamente competenti, le cose sarebbero diverse.
io, discalculica (e l’ho scoperto alla tenera età di 23 anni, per caso, facendo da soggetto in una simulazione di prova per la discalculia in un laboratorio all’università), fin dalle elementari ho trovato estremamente frustrante la matematica, e sono sempre stata penalizzata, sgridata, “torturata” psicologicamente (non è bello essere umiliati perchè non si è in grado di trascrivere correttamente numeri sotto dettatura o perchè ad alta voce si leggono numeri sbagliati) e via dicendo.
alle elementari nell’ora di matematica facevo casino, perchè tanto venivo sgridata comunque e tanto non capivo (non tanto i “concetti” quanto poi l’atto pratico). alle medie idem, per il resto ero studentessa modello ma buona parte delle mie ore di matematica l’ho passata fuori dalla porta. alle superiori, altra sofferenza totale (e soldi di ripetizioni buttati).
ora, se qualcuno in prima elementare si fosse fatto venire il dubbio che MAGARI potevo aver dei problemi e non ero semplicemente svogliata o altro, forse forse mi sarei poi comportata diversamente, se correttamente seguita e quant’altro. e mi sarei anche sentita meno stupida e frustrata io.
senza contare che magari avrei raggiunto un livello superiore di competenze, dato che ancora adesso ho difficoltà a trascrivere numeri di telefono, per capirci.
e non sono “stupida”, mi sto per laureare alla magistrale di psicologia e tra l’altro mi piacerebbe proprio lavorare anche in neuropsicologia infantile sui disturbi dell’apprendimento. sapendo bene come ci si sente e cosa può succedere.
e m’è andata bene: tutto sommato la discalculia è un problema solo in matematica (e per le date di storia).
immagina un bambino dislessico/disortografico. lettura e scrittura servono in TUTTE le altre materie.
immagina se questo non viene riconosciuto e trattato a pesci in faccia da genitori e insegnanti.
altro aneddoto:
alle medie con me c’era un ragazzino che era l’elemento di disturbo della classe.
probabilmente con le conoscenze che ho ora posso azzardare a dire che aveva un QI borderline, ma c’entra poco.
era quello che faceva casino a lezione, creava disturbo…
veniva sempre buttato fuori senza complimenti.
ora, questo ragazzino a casa veniva regolarmente preso a cinghiate e botte varie dal padre (in paese “si sa ma non si dice”, si sussurra e basta), aveva un fratello e una sorella nelle stesse condizioni, la sorella è rimasta incinta (e qui mi tengo per me le mie ipotesi… ma immagina, puoi) a tipo 13 anni e lui ovviamente dopo le medie ora gira per il paese a caso, disoccupato, credo abbia due figli nelle sue stesse condizioni e credo stessa sorte toccherà ai suoi fratelli.
il giorno dopo un richiamo col padre a scuola, è tornato con un occhio nero.
pensa se lo avessero “multato”.
e si che sarebbe bastato “poco” per salvare questo ragazzino e i suoi fratelli. e i suoi futuri figli.
perchè ripeto, questi sono tre. metti che facciano due figli a testa.
e via dicendo.
propagando quel che è stato fatto a loro.
capirai che per la scuola non è un investimento vincente, il comportamento che proponi tu.
tanto meno lo è per la società in generale.
non so se così è più chiaro.
Fra le materie umanistiche, la più importante è senza dubbio STORIA, specie quella contemporanea.
disgraziatamente, di solito si arriva a fatica giusto alla seconda guerra mondiale -_-
ma proprio per un pelo, perché se ti va male, nemmeno la seconda guerra mondiale si riesce a finire.
E oltretutto il dopoguerra fino ad oggi é anche la parte più interessante e appassionante proprio perchè più vicina a noi, almeno secondo me.
Negli anni ’70 si arrivava solo alla fine della 1° Guerra Mondiale e al massimo si facevano le cause che avevano portato al fascismo. Evidentemente trattare l’epoca più vicina a noi è considerato troppo complicato o controproducente dal nostro sistema scolastico.
l’idiozia secondo me è riprendere ogni volta tutto da capo.
alle elementari inizi dalla preistoria.
alle medie RICOMINCI dalla preistoria.
alle superiori? ricominci dalla preistoria.
dalle medie in poi (perchè magari si spiegano più cose, rispetto a quelle dette alle elementari) si dovrebbe andare avanti, senza riprendere dalla preistoria in poi.
storia greca e romana e via dicendo, potrebbero essere approfondite durante le ore di filosofia/italiano/latino o greco o tutti e due se ci sono/geografia se c’è (noi facevamo geografia economica. altri che conosco, astronomica. il senso?)/storia dell’arte
@Kaworu
Per rispondere anche al commento più giù, sono totalmente d’accordo con te. Tutte le classificazioni dei licei non hanno senso se poi, a conti fatti, alle materie propedeutiche dev’essere sottratto tempo da materie secondarie. Secondarie, nel senso che in un determinato ambito di studi non hanno senso. Da questo punto di vista la scuola media dovrebbe essere più efficiente nel dare agli studenti un quadro dello scibile, in modo che possano poi scegliere come meglio credono.
concordo.
onestamente appunto per come la vedo io dovrebbero esistere solo classico, scientifico – ma organizzato diversamente da come è inteso ora -, linguistico, artistico o istituto d’arti che sia, e stop. più i professionali davvero professionalizzanti, di livello più pratico o più da settore terziario tipo ragioneria.
e lo dico avendo fatto un liceo scientifico a sperimentazione linguistica… di fatto, un linguistico con più ore del linguistico classico, e la beffa di una maturità scientifica quando, all’esame, pure la seconda prova era da linguistico.
cose senza senso
@Kaworu
Concordo su tutto.
Nelle religioni monoteiste, la ricerca della conoscenza è considerata come un peccato, in quanto la “verità rivelata” è la sola ortodossa ed unica possibile. Queste religioni vietano di credere al dilà di cio’ che insegnano !
Papa Pio XII dichiarò nel 1950 e Papa Giovanni Paolo II ha riaffermato, nel 1996, la Chiesa non vieta lo studio e l’insegnamento dell’evoluzione biologica. Ma Giovanni Paolo II fa notare -insistendo- che questa evoluzione riguarda il corpo, non la mente ! NO COMMENT….-E quando una certa Letizia Moratti (Ministro dell’Educazione sic!) sostenne che “l’educazione deve privilegiare narrazioni fantastiche per promuovere l’approccio dei fatti scientifici”…abbiamo capito che aria tira -ancora oggi- in Vaticalia !
In Italia (e non solo) la formazione dell’intellettuale del XXI secolo lo lascia in generale in una sorprendente ignoranza nelle materie scientifiche e, di conseguenza , come i politici -ottimi “filosofi” ma pessimi scienziati- , predisposto a credere in qualsiasi assurdità. Questi irresponsabili dominanti non sembrano aver capito -e/o non vogliono capire- che per governare la natura (animali e specie umana inclusa), si deve capirla, studiarla, osservarla, sperimentarla e non sacralizzarla !
E, come diceva Sadia Al-Azm, i tentativi di eliminare le differenze tra la religione e la scienza non sono altro che un (sempre più) disperato tentativo di difendere la religione…………..
@ Pendesini
“Nelle religioni monoteiste, la ricerca della conoscenza è considerata come un peccato”
Sciocchezza poderosa.
Il metodo scientifico nasce in ambiente cattolico, le università nascono in ambiente cattolico.
Galileo era cattolico, Newton era cristiano, Pascal era cattolico, Maxwell era cristiano..non proseguo..lei non sa quello che dice.
Quousque tandem abutere, enrico, patientia nostra?
@enrico
Galileo era cattolico: gli toccava. Guarda tu cosa gli è successo per aver osato.
Senti, la rivediamo la Bibbia? O forse che Dio non dato un certo divieto?
@ gmd85
Gli toccava..interessante opinione.
Qualche storico che condivida la condivida.
“Albero della conoscenza del bene e del male”, conoscere significa sperimentare. sperimentare il male, fa male.
Con la conoscenza ovvero l’uso dell’intelligenza non c’entra proprio niente.
@ Kaworu
Tanto difficile dialogare con persone che non la pensano come lei?
@enrico
E poi, dire che il metodo scientifico nasce in ambiente cattolico… semmai, è una fase. Tra l’altro, non sicuro che l’impostazione tomistica del metodo si proprio il massimo, eh. Ma tu si realista, vero?
Insomma, non vorrai farmi credere che sei convinto che i nomi che hai citato abbiano fatto le loro scoperte in quanto cristiani o cattolici? No, vero?
enrico,
Lei non sa quello che dice visto che Euclude, Apollonio, Archimede, Eratostene ( quanti ne vuole) non erano certo cristiani.
Ora vada a nascondersi, reciti i cinque misteri dolorosi e si penta di mentire per Cristo.
@enrico
Molte sono le risposte pertinenti che le sono state date su questo sito ! Malgrado cio’ lei continua a non rispondere a certe domande -molto imbarazzanti per lei- che le vengono indirizzate ! Continua a manifestare una certa ignoranza e/o malafede, ma forse anche testardaggine…
Per sua informazione, e contrariamente a quello che lei afferma, il ruolo della religione è stato immenso nello sviluppo della scienza tramite i loro ricorrenti tentativi di metterla a morte. La religione cattolica (e non solo) ha sempre ostacolato il suo sviluppo in opposizione a chi osasse sfidare i loro dogmi. Il giorno in cui gli astronomi partendo da Copernico, hanno rimosso la Terra dal centro dell’universo, non conforme a quello della Creazione, la Chiesa li ha perseguitati come eretici volgari, condannando Bruno sul rogo, riducendo al silenzio Galileo, costringendo Cartesio in esilio…ecc..ecc… Attualmente la Chiesa -ipocritamente- cerca di far credere alla gente che non è contro la scienza, anzi -dice unilateralmente- che la metafisica è complementare alla fisica, in “perfetta armonia” ! Questo potrebbe spiegare le ragliate (spacciate per scientifiche) che si leggono puntualmente su certi siti cattolici ! NB. Se la Chiesa avesse attualmente il potere di dominio di qualche secolo fa, lo utilizzarebbe ! –I non credenti (compreso il sottoscritto) farebbero la fine di migliaia di persone che finirono sul rogo perché -eretici- si rifiutavano di credere nei loro dogmi e miti assurdi, senza dimenticare le migliai di donne che fecero la stessa fine poiché “possedute dal diavolo” !!! Da secoli la scienza medica (o arte di guarire) è sempre -e continua- ad essere ostacolata dalla stessa Chiesa ! Ritardando, tramite agomenti puerili o ingiustificati, il progresso in vari campi scientifici, non solo, ma anche etici !
PS: Lo spettacolo del mondo e quello che ho letto nella Bibbia non mi assicurano assolutamente che esista un dio veramente buono !
La parola “uccidere” viene utilizzata più di un migliaio di volte nella Bibbia, e nella maggior parte dei casi gli assassini si vantano del loro atto e rendono gloria a Dio.
@enrico
Ma come, Galileo è stato trattato bene della chiesa, vero? Non dovette riconoscere una sola verità?
Conoscere significa sperimentare. Certo.
E in base a che cosa la conoscenza è diversa dal conoscere? 😆
@enrico
Per sua informazione ben 31 dei miei commenti postati sul sito UCCR sono stati, senza alcuna ragione plausibile, censurati ! Inoltre un certo Giorgio Masiero (professore di fisica) ha sostenuto che “i neutrini non hanno una massa” attribuendomi, a questa occasione su questo medesimo sito, degli epiteti “tuttologo” e “immodesto”…Purtroppo, per sua sfortuna il Dottor Professor Masiero si è, niente di meno che sbagliato ! Involontariamente ?… Da notare che questo esempio non è unico….Lei che ne dice ?
–“Il male fisico è dovuto all’essenza finita delle cose di cui si compone l’universo ed al corso normale ed ordinario delle leggi della natura…..
–Dunque non ripugna a Dio tale situazione, come non ripugna il dolore che al male fisico suole accompagnarsi…..
–La dottrina cattolica insegna che l’uomo era stato preservato per dono preternaturale (cioè fuori dalle leggi di natura che invece sono sempre state le medesime per gli animali) dalle malattie e dalla morte, anche se comunque vi era un passaggio da questo stato finito”…enrico DIXIT l’8 maggio 2013 !
@enrico :
–Le suggerisco di ripassare la storia, la vera ovviamente, quella che afferma che gli animali non umani non gioivano di nessuna considerazione per i cattolici e non solo. Dio li ha creati per assistere l’uomo e cibarsi, e poiché non soffrono il male oltre che non avendo nessuna coscienza -o protocoscienza- (dice il cattolicesimo) l’umano puo’ utilizzarli come ben gli comoda, anche uccidendoli per sport, “why not” ? Questo non è peccato…..
P.S. Inoltre lei sembra stranamente ignorare che certi dolori insopportabili esistono perché il segnale d’urgenza (che a volte non è altro che il dolore acuto) continua ad operare senza avvertimento di qualcosa di utile in situazione cronica. Essi persistono perché l’evoluzione non ha selezionato un meccanismo di interruzione del processo, oltre che la fine naturale, a volte tragica, della anomalia innescata. E questa sofferenza gratuita e inutile potrebbe essere evitata a tutti gli animali -uomo incluso- sensibili al dolore eccessivo ed ininterrotto, basterebbe che il suo Dio onnipotente e d’ammmore infinito, lo voglia ! Purtroppo da quello che vedo, sento e leggo, non sembra sia il caso…..
@ Alessandro Pendesini
Dopo aver appurato che lei non è un neuroscienziato, e che da una ricerca non esiste alcuna pubblicazione scientifica a suo nome, il che esclude che lei sia un professore universitario o un ricercatore, la invito ad acculturarsi sul sistema geocentrico ed eliocentrico sì da scoprire che il sistema eliocentrico era già insegnato nell’università cattolica di Salamanca prima che Galileo portasse le sue ipotesi.
Al Galilei in mancanza di prove fu giustamente chiesto di presentarla come ipotesi e non come verità.
Purtroppo per lei la scienza funziona così.
Ragazzi lasciatelo perdere, tanto Enrico, continuerà a rimaneggiare i fatti, secondo i suoi criteri e i suoi desideri di cattotalebano, i cattolici sono dei maestri, a rimaneggiare la storia, quando si tratta di salvare le apparenze e di farsi vedere lindi e puliti, quando in realtà, si è nel fango fino al collo. La scienza e la storia, poveracce, continuamente rimaneggiate e maltrattate, da chi vuole vivere solo di illusioni.
Galileo, le prove le aveva eccome, fu proprio in virtù di queste prove, che la chiesa ebbe paura di lui, lo processò e lo costrinse all’esilio e all’abiura, con Galileo, nasce quella che noi chiamiamo scienza moderna e il metodo scientifico.
@enrico
no, è che non mi interessa discutere con chi è intellettualmente disonesto, dato che non ha senso 🙂
o con chi è un imbecille, a meno che al momento io non abbia altro da fare 😉
@enrico
Strano che colui che, nella sua epoca, portò il maggior contributo al metodo scientifico fosse sprovvisto di prove.
Quanto all’università di Salamanca, si è vero. Ma suppongo tu sappia come Osiander si premurò di evitare che la teorica copernicana definendola mera speculazione matematica. O che lo stesso Copernico abbia scritto l’Hypereastispicon, trattato ormai perduto, in cui conciliava la sua teoria con la visione cattolica. Quindi che in altri luoghi la teoria fosse studiata senza intenderla come concreta non alleggerisce il danno arrecato a Galileo e non ingentilisce l’assurda posizione di chiusura nei suoi confronti.
@enrico
Poi dici… tu puoi dire di essere un chimico come se contasse qualcosa, poi fai sparate immotivate sugli altri. Complimenti davvero. Suppongo allora che neanche i tuoi commenti siano da considerare pari a zero. E ti lamenti se critico il tuo seguire pseudoscienziati sprovvisti di pubblicazioni. Tzè.
Refusi:
anche i tuoi commenti e non neanche i tuoi commenti
e
Osiander si premurò che la teorica copernicana non fosse censurata
A differenza di molti utenti.
so che nella scuola italiana la cultura scientifica non è adeguata, però, non è che la preparazione umanistica sia così buona! Insomma, alla fine come si studia italiano? Molto male! Molti docenti di italiano non sanno un tubo delle altre letterature…
Per non parlare di come si insegni male la storia dell’arte e che l’educazione musicale sia inesistente… e siamo in Italia, paese ricchissimo di artisti e di compositori!
educazione musicale… due vaccate col piffero.
o con la diamonica, se proprio proprio.
Dipende da che insegnante hai. Se ti sei imbattuta male, hai ragione. Nello svolgere il mio mestiere mi pregio di andare un po’ oltre, anche se non sempre i risultati sono incoraggianti (del resto, sono molti anche tra i genitori a fare classifiche tra “materie importanti” e “materie facili” (quando va bene, anche se la musica non è per niente facile) o “secondarie” (quando va meno bene) o “inutili” (quando va peggio). Con queste premesse puoi (tentare di) insegnare nel modo più scrupoloso del mondo gli aspetti più profondi dell’universo e nessuno ti fila ugualmente.
né piffero né diamonica. Ci facevano cantare, pensa te….
fortunella, sol XD
eh benjamin, questo è quel che ho visto in elementari/medie/superiori di almeno 5 paesi dei dintorni (tutte scuole differenti), immagino che l’andazzo sia generalmente quello.
poi le perle rare esistono, non lo nego.
riguardo ai genitori che ti posso dire, è vero. e i figli da loro assorbono.
per questo sono dell’idea discussa sopra che non sia giusto “eliminare” gli elementi di disturbo e quant’altro.
perchè questi avranno figli, e che facciamo, li lasciamo abbruttire sempre di più con tutto quel che questo comporta? non dico solo a livello di istruzione, dico proprio a livello di società
Ah, beh, ricorderò per sempre una docente di storia dell’arte che disse gaughin e cezanne pronunciato così come scritto 😆
la nostra, molto più semplicemente, si grattava la pancia. durante le sue ore cazzeggiavamo e lei leggeva, poi ogni tanto faceva verifiche a caso e dava voti altrettanto a caso.
superiori.
alle medie ALMENO dipingevamo o facevamo qualcosa di “artistico”
@enrico:
Per sua informazione sappi che a me non interessa più di tanto essere “conosciuto” ma bensi C O N O S C E R E e S A P E R E ! Coglie la differeneza ?
Malgrado i suoi “diplomi” (tipo “esami di gruppo”?) senza dei quali ritiene che la cultura di “alto livello” è impossibile (non capisco perché un autodidatta motivato non potrebbe istruirsi e sapere ?) lei manifesta un’ignoranza ma anche malafede sconcertante ! Nell’ambiente nel quale ha evoluto e da quello che le è stato inculcato dalla nascita in poi, avrebbe potuto comportarsi diversamente ? Credo proprio di no ! Questo si chiama “determinismo” e non “libero arbitrio” come lei e persone “istruite” e “colte” all’identico credono, che le piaccia o no !
P.S. : Due elementi sommari come il diploma e il mestiere sono -molto stranamente- sufficenti per certa gente di stampo cattolico (lei inclusa) ad alterare il giudizio intellettuale e cognitivo di un individuo ! -E, come le ha fatto notare ultimamente Fab e non solo su questo sito : « E dove starebbe scritto che il carattere e la cultura di un individuo si misuri dal fatto che lavori o meno in prestigiose università? No, perché, da noi, non è che ci si entri molto per merito, sai » ! Sperando che, almeno per questa volta, abbia capito……
NB Fra circa un anno (salvo incidenti) le preparo a lei e simili una bellissima sorpresa ! Le chiedo solo un po di pazienza…….