Intesa Stato-Uaar: la Cassazione respinge il ricorso del Governo

Sono ormai quasi vent’anni che l’Uaar chiede ai vari governi di turno di poter avviare trattative per la stipula di un’Intesa. E le vicende legali relative alla questione durano ormai da diciassette anni. La sentenza del Tar del Lazio del 2008 aveva stabilito che il no del governo Berlusconi non doveva nemmeno essere motivato. L’Uaar ricorse al Consiglio di Stato, che nel 2011 gli diede ragione. Contro tale sentenza, però, il governo tecnico di Mario Monti presentò un ricorso squisitamente politico in Cassazione. Sostenendo di essere “libero di determinarsi come meglio crede”, e di non voler consentire “a nessun altro potere di sindacare le sue scelte nella materia religiosa”.

Le Sezioni Unite si sono riunite ieri, e hanno dato ragione al Consiglio di Stato (e all’Uaar) e torto al governo. Secondo la Suprema Corte, il giudice deve poter entrare nel merito della legittimità delle decisioni degli organi politici: il Tar è pertanto chiamato a pronunciarsi nuovamente sull’argomento, e questa volta non potrà sottrarsi alla valutazione della legittimità della decisione del governo. Si dovrà insomma finalmente entrare nel merito, decidendo se l’Uaar ha titolo o no per aspirare a un riconoscimento.

La sentenza della Cassazione è molto importante e va ben al di là del caso Uaar. Stabilisce infatti che il governo non può comportarsi in modo arbitrario, quando l’assenza di una legge sembra permetterglielo. Deve sempre giustificare i suoi comportamenti, in modo che sia possibile valutarli, altrimenti si avrebbe “una discrezionalità foriera di discriminazioni”. La sentenza, in generale, offre dunque un sostegno giuridico a tutti coloro che ritengono di essere stati discriminati da un atto del governo derivante da una normativa lacunosa. Dal punto di vista del diritto non è affatto poco.

La decisione della Cassazione attribuisce inoltre un diritto in capo a tutte le confessioni religiose di minoranza attualmente non riconosciute. Fino a ieri, i vari governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni hanno adottato una politica discriminatoria: sono state sottoscritte intese con le confessioni religiose giudicate “amiche”, e non è stato fatto altrettanto con le comunità di fede che piacevano meno. Fino a ieri, i governi non hanno mai dovuto giustificare tale comportamento assolutamente illiberale, anche perché manca una legge sulla libertà religiosa e di coscienza: la legislazione è ancora incredibilmente ferma alla normativa fascista sui culti ammessi, risalente al 1929. La Cassazione ha però stabilito che, anche se manca una legge, in un regime di “pluralismo confessionale e culturale” quale è o dovrebbe essere il nostro deve essere assicurata “l’eguale libertà delle confessioni religiose”. In poche parole, le confessioni religiose senza intesa ora possono agire giudizialmente per costringere il governo a trattare. Si tratta quindi, lo ribadiamo, di un’importantissima vittoria di principio: le Sezioni Unite della Cassazione confermano che il diritto ecclesiastico è governato dall’eguaglianza e non dalla discrezionalità del governo.

La Cassazione ha anche aggiunto che, comunque, “se una legislazione esistesse, il sistema delle garanzie generali ne uscirebbe rafforzato, poiché essa riguarderebbe ogni manifestazione collettiva del sentimento religioso e farebbe affievolire il tentativo (o il pericolo) di conquista, tramite le intese, di discipline privilegiate”. Un chiaro invito al parlamento a darsi da fare, visto che oltre dieci anni di audizioni (anche l’Uaar è stata ascoltata tre diverse volte) non hanno sortito alcun effetto.

La vicenda mostra bene come le rivendicazioni Uaar non siano campate per aria, e come siano foriere di diritti anche per chi non ne fa parte, o addirittura è credente. L’impegno dell’associazione per una società dove i cittadini siano realmente considerati uguali, indipendentemente dalle loro opinioni in materia religiosa, continuerà ovviamente più determinata che mai. In un paese migliore, lo ripetiamo spesso, l’Uaar non dovrebbe nemmeno esistere. Da ieri l’Italia è tuttavia “un po’ migliore” rispetto all’altro ieri.

L’associazione ringrazia i legali che l’hanno assistita in questa importante battaglia.

L’associazione

27 commenti

maxalber

Insomma, ci avviciniamo alla promozione dalla serie C alla serie B.
Per la serie A ci sarà ancora parecchio da aspettare e lavorare.

Stefano Grassino

Bene. Un pensiero a coloro che partono sfiduciati o che si lamentano del poco attivismo dell’associazione. Mi si scusi ma un minimo di polemica ci stava tutto. In un paese come questo, arretrato di almeno cento anni rispetto al mondo scandinavo, quella che dovrebbe essere la norma, è un eccezione che è costata venti anni di tempo e arrabbiature.
Un grazie a tutti coloro che si sono prodigati fino ad oggi per questa battaglia.

Tiziana

Caro Stefano,
tu che hai grande onestà intellettuale non trovi che questo porti l’uaar nella vera italianità? Per intenderci , invece di lottare contro un sistema malato che istituisce l’otto per milel (non è vero che non costa, le tasse devono essere versate allo Stato per tutti) si ricorre a mangiucchiare un pò di torta?
Inoltre mina la credibilità di quanti pensano che le tasse debbano pagare i servizi

spapicchio

Infatti l’Italia è un paese di serie B (o C) a livello internazionale, ossia rimane in secondo piano, a causa del monoconfessionalismo cattolico e della cultura anticostituzionale ed antidemocratica della CCAR che inficia il buon funzionamento delle istituzioni secondo i principi democratici del moderno stato di diritto costituzionale in linea con i paesi europei più avanzati.

Uno svantaggio che finora non è mai stato colmato a causa della tara culturale del cattolicesimo romano della CCAR e del suo establishment di potere che pretende ancora oggi di governare in nome di un dio/Dio che autogestisce e rappresenta , bypassando le istituzioni democratiche dello stato repubblicano, di una CCAR che non accetta, così come intenderebbe ancora oggi cancellare, gli eventi storici come la breccia di Porta Pia, i referendum per l’aborto, il riconoscimento della libertà di coscienza rispetto alle imposizioni confessionali, ecc… che hanno sancito la sconfitta politica, teologica, militare, culturale, ecc… della CCAR stessa.

Tiziana

purtroppo non ci sono stati leader capaci politicamente di cogliere la revisione concordataria per forzare sulal fine della religione di Stato. Al contrario le minoranze religiose hanno preso l’abbrivio per chiedere gli stessi privilegi anche se minori , cristallizzando la situazione e creando metastasi al cancro. Non comprendo perchè a queste confessioni si devono aggiungere anche gli atei. Oltre al paese di serie c un pensiero dominante di serie c

spapicchio

@ Tiziana

sono d’accordo, tutti i leaders, i capi-partito italiani succedutisi al governo dell’Italia sono subito andati dal papa e dai cardinali cattolici in Vaticano per accordarsi sui modi della gestione del potere (politico, finanziario, legislativo, esecutivo, giudiziario, ecc…) e della riscossione dei tributi, per ricevere in cambio un sostegno elettorale od un beneplacito dalla CCAR, ecc…

ma quello della religione di Stato poi cangiantesi o tramutantesi in Stato di religione (mono-confessionale) con appendici etero-confessionali di altre minoranze religiose (comprese le evangeliche) e` un segno di grave arretratezza politica, civile e culturale che ha come conseguenza anche il declino economico, per rinuncia o mancanza di volontà della classe politica e delle varie élites dirigenziali (in prevalenza composte di cattolici e/o cattolicizzati, anche dei partiti di sinistra) una volta raggiunto il potere, a governare il Paese.

Una forma di intima personale abdicazione, implicita e totale, apparentemente “sine condictione” della autorità politica ad una casta religiosa cattolica, con modalità simili, anche se meno a quelle dei paesi musulmani che si affacciano sul mediterraneo e sono governati con chiaro riferimento ai dettami della religione islamica più che alle carte costituzionali ed alla garanzia dei diritti civili per la cittadinanza.

Oligarchie di potere politico al servizio delle caste religiose, alle quali abdicano i propri poteri e le proprie responsabilità di fronte ai cittadini.

spapicchio

con modalità simili, anche se meno incisive ed antidemocratiche di quelle dei paesi musulmani piu` integralisti, anche se poco ci manca

Maurizio

Felicissimo per il risultato, anche perchè suona come una bastonata a quello che ho sempre considerato un governo abusivo di nominati ipocriti e pericolosi, tecnico di nome ma arrogantemente politico di fatto, agglomerato di convinti depositari della verità assoluta che si sono permessi di piegare e stravolgere il significato di valori come equità e trasparenza.
Purtroppo rimane ancora un lungo percorso da affrontare e nella giornata odierna questa notizia mitiga ben poco quella della scomparsa di Margherita Hack.

Francesco S.

Spero la redazione faccia un post di ricordo della Hack anche sul blog e non solo su Facebook, era pur sempre un presidente onorario e la stimavo tantissimo pur non condividendo alcune sue impostazioni filosofiche.

Enza

Sono contenta, che finalmente qualche passo in avanti lo si faccia, seppur piuttosto piccolo, non per mancanze dell’UAAR eh, ma si sa, viviamo in un paese così arretrato, che ogni piccolo passo sudato e faticato, sembra niente, in confronto al muro di ignoranza e di degrado, che separa l’Italia, dal resto del mondo civilizzato. Rinnovo comunque i miei più sentiti complimenti, andiamo avanti così, ora e sempre!
Ah mi unisco a Francesco nella richiesta di un post per la signora Margherita Hack, una persona che stimavo moltissimo e che continuerò a stimare anche in futuro, direi che le è dovuto, no?

John

Buona notizia. Una sentenza che mi sembra più che giusta, ineccepibile e che ci colloca nella direzione di uno Stato aperto e pluralista.

Serlver

Mi aspettavo di trovare già un post sulla morte della Hack perlomeno prima di quello degli uccretini che stanno stampando lo spumante.

spapicchio

Sì, Margherita Hack un eccezionale riferimento scientifico per tutti gli atei, gli agnostici, i razionalisti, i soggetti liberi pensatori, i democratici, ecc…

lector

Un piccolo passo per יהוה (YHWH), un gigantesco balzo per Flying Spaghetti Monster.
Finalmente anche lui, nostro unico vero dio, potrà avere il posto che gli spetta nel Pantheon di questo paese.

A Margherita:

“Qui giace Margherita, fisica tosca,
che disse ben d’ognun, fuor che di dio,
poiché lo riteneva cosa losca.”

Laverdure

La stampa scrive che l’ateismo e’ stato riconosciuto dalla Cassazione una religione come le altre .
Allora anche la salute verra considerata una malattia come le altre (con diritto di mutua) ?

Federix

“Allora anche la salute verra considerata una malattia come le altre (con diritto di mutua) ?”
Magari! Ma si arriverebbe al paradosso per cui tutti potremmo/dovremmo vivere alle spalle dell’INPS, senza lavorare! E l’INPS chi lo finanzierebbe? La Cassazione? 😉

Halftrack

Secondo me, l’anomalia tutta italiana sta nell’art.7 della nostra Costituzione:
“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. ”
E’ incomprensibile come lo Stato abbia potuto stipulare un’unica convenzione chiamata “Patti Lateranensi” con un unico soggetto chiamato Chiesa cattolica e che questa stipula sia l’unica che merita di essere citata nella Costituzione.
Di fatto una evidente contraddizione con l’Art. 3.:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Questa sentenza è un tentativo di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico …” citato dall’art.3.

MarcusPrometheus

Un saluto grato a Margherita Hack che riposa in pace.
Congratulazioni all’UAAR per la pazienza e la tenacia nelle battaglie legali.
Ne servira’ ancora moltissima e sostegno sempre maggiore da parte dei laici.

Laverdure

Dopo una sentenza favorevole al riconoscimento dei matrimoni
omosessuali ora anche una favorevole all’ateismo.
I rapporti tra Curia e Corte di cassazione devono essersi davvero incrinati,per arrivare a sgarbi simili.

Pietro

Mi rendo conto non si tratti di una fonte attendibile, ma nell’articolo “Margherita Hack se ne va proprio adesso che l’ateismo dell’UAAR diventa religione” (www.tempi.it/margherita-hack-morta-proprio-adesso-che-ateismo-uaar-diventa-religione#.UdBCbZwfxTK), sul sito Tempi, viene citata una piccolissma parte della sentenza della Cassazione:

«anche le associazione atee e agnostiche devono ricevere dal governo la stessa tutela e gli stessi diritti riconosciuti dall’articolo 8 della Costituzione alle confessioni diverse da quella cattolica, mettendo al bando la discriminazione tra le fedi acattoliche»

La citazione è corretta? Perchè sembra quasi che ateismo e agnosticismo vengano considerate “fedi”.

luca t.

Ma la sentenza è già stata depositata?
Quando è possibile, riuscite a pubblicare il testo completo della sentenza, o almeno ad indicarne gli estremi?
Parrebbe una pronuncia veramente notevole, e sarebbe utile poterla leggere tutta.
Intanto complimenti e “avanti così”!

luca t.

Ho trovato ora gli estremi ed il testo della sentenza: Corte di Cassazione – Sezioni Unite – sentenza n. 16305 del 28 giugno 2013, così massimata nel sito della Corte: “CONFESSIONI RELIGIOSE – INTESA EX ART. 8, TERZO COMMA, COST. – APERTURA DELLE TRATTATIVE – RICHIESTA DI ASSOCIAZIONE ATEISTICA – DINIEGO DEL GOVERNO – NATURA – GIUSTIZIABILITÀ – Il rifiuto di aprire le trattative per l’intesa ex art. 8, terzo comma, Cost., opposto dal Governo ad un’associazione di orientamento ateistico, non ha natura di atto politico, insindacabile dal giudice amministrativo, poiché l’interesse dell’organizzazione che chiede di trattare riposa direttamente sui precetti costituzionali che fondano i diritti di libertà religiosa”.
Il testo completo della sentenza è scaricabile nello stesso sito, in questa sezione: http://www.cortedicassazione.it/Notizie/GiurisprudenzaCivile/SezioniUnite/SezioniUnite.asp#

Pietro

Grazie per il link.
Noto con piacere che nel testo non è presente il passo che ho citato nel mio commento. Mi domando da dove lo abbiano tirato fuori.

DucaLamberti74

E se come UAAR si fondasse una “religione” nostra con varie divinità…del tipo:

Il mona che sbatte la porta
Chi fa quel rumore li
Gaetano che passa avanti e indietro
Il mostro pastafarian
Lo unicorno rosa
Gli oscuri signori dei sith

A questo punto…come possono negarci lo status quo di uan religione ‘

Discorso diverso…è proporre la non-religione (la laicità) equivalente ad una confessione religiosa…

DucaLamberti74

P.S.: il mio intervento è provocatorio … onde evitare ogni dubbio 🙂

RobertoV

In Germania da decenni è ormai riconosciuta l’equivalenza tra religioni e corporazioni di diritto pubblico, tra le quali vi sono associazioni umanistiche, potendo accedere quindi alla Kirchensteuer, cioè alla cosiddetta tassa per la chiesa. Sono strascichi di un mondo passato con i termini che cambiano significato nel tempo.

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