Ci vengono chiesti spesso dati attendibili sulla credenza e sull’appartenenza religiosa. Sul nostro sito pubblichiamo una raccolta e altri riferimenti sono occasionalmente menzionati nelle notizie. Una volta consultata la scheda, ci viene spesso chiesto come mai i risultati sono così variabili. Semplice: dipende dal modo con cui vengono formulate le domande. Che spesso è pro-religioso. Il problema è stato sollevato su Free Inquiry da due sociologi vicini al mondo laico statunitense: Ryan T. Cragun, autore del recente What You Don’t… Leggi tutto »
Archivi Mensili: Giugno 2013
Gli atei pacifisti non sono “diversi”
Sei atea pacifista e da decenni vivi negli Usa? Puoi ottenere la cittadinanza solo se vai in chiesa, secondo qualche pio burocrate. È quello che è successo a Margaret Dougthy, una signora di 65 anni di origine britannica che ha avuto non poche difficoltà per ottenere la naturalizzazione. La donna, che abita in Texas, si è rifiutata di prestare giuramento, in quanto si contemplava l’eventualità di “prendere le armi” per difendere gli Usa. La sua domanda è stata così respinta,… Leggi tutto »
Obama e le scuole marchiate da un’appartenenza religiosa
Approdato a Belfast per il G8, il presidente Usa Barack Obama ha dedicato del tempo anche ai problemi locali. Nella città in cui i quartieri cattolici e protestanti sono ancora divisi da un muro — come se si vivesse a Cipro, o in Libano, o a Berlino prima del 1989 — si è in particolare soffermato sul ruolo svolto dalle scuole confessionali. E le sue parole non sono passate inosservate. Nell’Irlanda del Nord le scuole statali sono cattoliche oppure protestanti…. Leggi tutto »
La clericalata della settimana, n. 24: il Comune di Ginosa
Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Anzi, ringrazia in anticipo chi le segnalerà eventuali “perle”. Il primo premio di questa settimana è assegnato… Leggi tutto »
Manifestazioni anti-gay: di parte, non certo “per tutti”
L’opposizione dei cattolici all’introduzione in Francia del matrimonio omosessuale è stata decisa. Non è finita bene per loro: la legge è passata, e il consenso della popolazione alle posizioni anti-gay è progressivamente diminuito con il crescere e l’incattivirsi della contestazione. Il fronte cattolico è senz’altro riuscito a mobilitarsi, talvolta anche in modo imponente: ma questo è tipico di ogni movimento estremista, che serra i ranghi polarizzando le proprie posizioni e contrapponendole a un nemico esterno, letteralmente demonizzato. Il mondo cattolico… Leggi tutto »
Atti di vandalismo contro i manifesti Uaar ad Ancona
La nostra campagna “Bene senza D” prosegue con affissioni in diverse città. Qualche fondamentalista si è evidentemente sentito in missione per conto di D, incaricato di disturbare la libera espressione, imbrattando e cancellando parte dei cartelli. È successo qualche giorno fa a Cagliari e ora ad Ancona. Il circolo di Ancona dell’Uaar denuncia l’inizio di una campagna di intolleranza e vandalismo nei confronti dei manifesti e dei poster affissi nella città di Ancona. Il senso e lo scopo di tale… Leggi tutto »
Tra anoressia e fame di Dio
Rifiutare le cure mediche nella convinzione che Dio possa guarire e morire. L’ultimo caso che ha destato scalpore è quello di Antonella Mirabelli, una diciannovenne di Rosario del Tala in Argentina. La ragazza, affetta da una grave forma di anoressia, era arrivata a pesare solo 31 kg. Ma sulla base di una fervente fede religiosa rifiutava le cure, con il sostegno della madre e della nonna. Il padre, Cristián Mirabelli, temendo per la sua vita si era invece rivolto al… Leggi tutto »
Non nominare l’Io invano
La semiologa Giovanna Cosenza ha pubblicato sul suo sito un intervento critico nei confronti della nostra campagna pubblicitaria. Sin dal titolo si rivolge a noi con una domanda: Uaar: sicuri che “vivere senza D” sia ridursi a un misero “io”? Una risposta le è senz’altro dovuta. A nostro avviso non c’è proprio nulla di misero nell’io. Vivere senza D significa infatti valorizzarne le potenzialità, che sono inevitabilmente limitate quando si dipende da D, e soprattutto dai dogmi imposti dai suoi… Leggi tutto »