Tra le tante leggende metropolitane che girano sugli atei, c’è anche quella che sarebbero più propensi a compiere crimini: i poveretti sarebbero intrinsecamente immorali in qaunto non avrebbero alcun freno divino. Per gli Usa una statistica che risale alla fine degli anni Novanta parla di uno 0,2% di atei tra i carcerati. Questo dato è stato ripreso in maniera virale sul web e pubblicato su alcuni libri, spesso per smentire gli stereotipi sui non credenti diffusi dagli integralisti religiosi.
Visto che tali dati sono vecchi e incerti, il buon Hemant Mehta, redattore del blog Friendly Atheist, si è preso la briga di interpellare il dipartimento di Giustizia americano, in particolare il Federal Bureau of Prisons, sulla base del Freedom of Information Act. L’ufficio ha risposto, fornendo i dati dei carcerati che hanno specificato la propria affiliazione religiosa.
Va chiarito che si tratta di più di 210mila reclusi che fanno capo al sistema federale dei centri di detenzione, quindi il dato non rappresenta la popolazione carceraria nel suo complesso. Ne viene fuori un quadro comunque interessante: tra coloro che si sono espressi solo lo 0,07% si è classificato come “ateo”; i protestanti sono il 28,7% e i cattolici il 24%; i nativi americani sono 3,1% e gli islamici 5,5%; circa il 17% non ha espresso preferenze (quindi è impossibile sapere quale se abbiano o meno un credo religioso), 3,4% è sotto “altro” e il 3,44% “sconosciuto”.
Questa piccola indagine rappresenta un insegnamento di quanto sia utile e onesto verificare le fonti: possono sempre confermare le nostre ipotesi. Sarebbe simpatico che anche l’amministrazione penitenziaria italiana redigesse una statistica di questo tipo. Visto che i non credenti sono costantemente dipinti come coloro la cui crescita porterà alla rovina l’Occidente secolarizzato, da tale inchiesta potrebbe uscire una conferma della diceria. O, più probabilmente, un risultato simile a quello Usa. In ogni caso, in tempi in cui si dibatte della sovrappopolazione carceraria, è bello sapere che i non credenti hanno trovato il modo migliore per risolvere il problema.
La redazione
“Nativi americani” indica un’appartenenza etnica, non religiosa, quindi non c’entra nulla con l’indagine.
Saluti,
Mauro.
la maggioranza dei nativi americani segue la propria fede tradizionale, quindi in qualche misura può entrarci sì….
hmm… non ne sarei convinto: ci sono parecchi nativi americani che hanno abbracciato diverse dottrine cristiane, quindi potrebbe trovarsi proprio tra questi la maggioranza di coloro che formano quel 3.1% indicato su base etnica.
il profilo di http://www.uaar.it/ateismo/chisiamo/giuliano-caregnato, è visibile a tutti anche per i suoi dati sensibili. Ponete rimedio.
Saluti
Piu che altro è anche liberamente modificabile da chicchessia.
Quando dicono: “ma comportati un po’ da cristano!”……….
C’è da dire che in prigione non conviene dichiararsi atei, in genere dire di avere una fede o averne acquistata una viene considerato segno di riabilitazione e motivo di accorciamento di pena e generica buona condotta.
Quindi sulla significatività del dato ho dei dubbi. Fosse vero ci sarebbe da riflettere.
In genere questo tipo di statistiche viene ottenuto con sondaggio o test in forma anonima, proprio per non rischiare dat falsati…
Dovrebbe essere abbastanza attendibile.
Trovo giusta l’osservazione di Francesco S.; aggiungo che, per questione di costume, anche ben pochi di coloro che son fuori di prigione si dichiarano “atei”; chi ha uno stile più intellettuale preferisce definirsi socraticamente “agnostico” (è più stilé) e molti altri non danno peso al loro dubbio sulla veridicità della religione che viene presa come un rito metropolitano da seguire svagatamente, un po’ analogo alla gita domenicale. Questa noncuranza fa sì che alla domanda: “siete atei?” non sappiano cosa rispondere o rispondano ciò che è più conforme a ciò che viene reputata la risposta attesa.
Anche per me il dato non è molto significativo e mi pare una forzatura insinuare, su queste basi, una presunta maggior moralità dei laici, in cui personalmente credo, ma considerandola qualitativamente – e non quantitativamente – apprezzabile.
@Francesco S.
Ma davvero credete a questo?
hiesa cattolica è tenuta su col respiratore dalla mancanza di idee della partitocrazia., ma alla gente comune non frega niente di queste cose. Immagino che neanche i fan del papa nuovo che ad alcuni appare tanto nuovo, onestamente si direbbero cattolic
@ Tiziana
Stupenda frase!!! 🙂
Mi consenti di usare le tue parole per diffondere in concetto tra le mie conoscenza? 🙂
Più che altro, se ti dichiari ateo non hai possibilità di incontrare un ministro di culto e passare qualche mezz’ora fuori dalla cella e di tanto in tanto farti smollare quando 5 euro, quando un pacchetto di tabacco, quando una rivista…
Be non mi sorprende, me lo sarei aspettato. Non perché ritenga che esista qualche tipo di superiorità morale, ma per un discorso indiretto. Tendenzialmente gli atei sono più numerosi nelle fasce sociali più ricche e più istruite. Quest’ultime sono meno rappresentate nella popolazione carceraria. Senza considerare che si è più propensi a “cedere” alla scommessa di Pascal i situazioni di difficoltà come malattie o, appunto, detenzione. Sarebbe interessante conoscere i dati sul tasso di conversione. Onestamente mi sorprende molto di più il dato sulla popolazione cattolica. Negli USA circa metà della popolazione è protestante, meno di un quarto cattolica. Tuttavia nella popolazione carceraria le percentuali sono molto simili. Probabilmente, anche in questo caso, dipende da fattori sociali indiretti: il cattolicesimo dovrebbe essere più diffuso nella popolazione ispanica che, mediamente, si inserisce in fasce economiche e culturali più basse. Quest’ultima è solo una mia ipotesi, non conosco i dati reali in proposito.
Latini, italiani e irlandesi a che io sappia…fasce sociali tendenzialmente basse. Un po’ come sono considerati i maghrebini e gli est europei da noi! 😉
Vuol dire tutto e vuol dire niente.
Ricordiamo che anni fa un simile sondaggio è stato usato per dire che i fumetti fanno male in quanto la maggioranza (non ricordo i dati esatti) dei carcerati leggevano fumetti da piccoli. Sarà perché la maggioranza dei cittadini leggeva fumetti da piccoli?
Altresì detto, gli atei in carcere sono di più o di meno degli atei in generale?
Infatti la giusta impostazione della statistica dovrebbe essere vedere quanti atei sono dentro rispetto agli atei totali (così come per gli aderenti a confessioni religiose), anche se ‘giusta’ è comunque parola grossa, visto che mancano indicatori di ruolo sociale, condizioni economiche, possibili disturbi psichici, motivazioni e lunghezza delle carcerazioni e varie ed eventuali a cui non ho pensato.
Non ho comunque difficoltà a credere ad una bassa percentuale di atei in galera, visto che a) in USA non si va dentro per essere atei b) soprattutto gli atei, come detto sopra da Faber, sono pochi e afferenti agli strati tendenzialmente benestanti e istruiti della società.
“quanti atei sono dentro rispetto agli atei totali”
O meglio: la % di atei fra i carcerati e la % di atei fra i non carcerati.
Se le due % fossero UGUALI, significherebbe che l’essere ateo NON influenza la criminosità della persona.
Se la % di atei tra i carcerati fosse MAGGIORE della % di atei fra i non carcerati significherebbe che gli atei sono PIU’ criminosi dei non atei.
Se la % di atei tra i carcerati fosse MINORE della % di atei fra i non carcerati significherebbe che gli atei sono MENO criminosi dei non atei.
A me sembra più interessante sapere l’orientamento religioso del personale del carcere. Così, per vedere se anche il personale penitenziario è obiettore. Come sapete, ci sono madri con bambini piccoli in carcere. Ah, dimenticavo, il “diritto alla vita” esclude la qualità della vita. Se i bambini finiscono in carcere: chissenefrega?.
Il grosso del personale è cattolico all’italiana e segue il quinto vangelo, quello seconde ‘me’.
Alcuni testimoni di geova che ipocritamente si fanno mettere in ufficio, perchè l’avere un’arma è contrario al loro credo, ma non si licenziano perchè loro non sono ‘come i militari che usano le armi per uccidere, le usano per difendersi’ (cit. un poliziotto penitenziario TdG).
Musulmani zero.
Altre confessioni religiose poco e nulla.
Atei ancora meno (ma qualcuno c’è…)
Comunque le madri con figli in carcere sono perlopiù zingare, che usano i figli per godere di un regime carcerario meno rigido e di alcune agevolazioni previste per i figli delle detenute, che le zozze trovano sempre il modo di girare a loro favore (barattano il cibo destinato ai figli per le sigarette, per dirne una…)
Si fanno trovare apposta sempre incinte o con figli infratreenni al seguito, così quando le arrestano sono già avvantaggiate.
Ho sempre visto che nei covi dei latitanti malavitosi si trovavano bibbie, immagini, crocifissi, rosari e tutto l’armamentario del bigotto standard, ma non ho mai visto opere di Nietzsche, Stirner o d’Holbach. Nemmeno di Odifreddi 🙄 .
Beh, anche il Vaticano e in genere le chiese sono piene di queste cianfrusaglie. Poi se si fa un analisi obiettivo delle principali attività della Chiesa alla fine i malavitosi che nomini rimangono soltanto dei pesci piccoli. Non è necessario andare a scovare i malavitosi per fare certi ragionamenti.
Forse non hai centrato il senso.
Il problema sono le carceri piene strapiene e le condizioni di totale disumanità e sopraffazione in cui sono costretti a vivere i detenuti.
Le carceri sono la vendetta dello stato e così non dovrebbe proprio essere, Costituzione alla mano.
Chissenefrega se i carcerati sono atei o no!
Leggetevi le testimonianze di chi in carcere ci sta tutt’ora!
tipo: blog “polvere da sparo” o “insorgenze” di Paolo Persichetti. C’è un pezzo scritto da Persichetti, molto istruttivo, che racconta anche altri dettagli di cui nessuno parla. Si intitola “la domandina”.
Aprite gli orizzonti signori atei, uscite dall’incarognimento in cui vi trovate!
Ma chi è che dice che un ateo è più incline a compiere crimini! Solo qualche cretino!
Lasciate perdere i cretini di ogni razza o credo religioso, e occupatevi seriamente di cose importanti come il carcere!
Engy,
il Persichetti, la domandina, se la sarebbe posta anche nel caso che l’avesse fatta franca? C’è del buono anche nella galera: può tirare fuori la vena letteraria impigliata sotto a un’indole criminale. Lutring dipingeva. Mesina ha continuato a fare quello che faceva.
leggi il pezzo invece di dire queste amenità ….
Il carcere ha 3 funzioni rieducativa, deterrente e detentiva.
I soggetti pericolosi per la società tipo: mafiosi, assassini, stupratori, chi ha commesso reati contro lo stato etc è più che giusto che stiano in prigione.
Vanno bene le pene alternative al carcere ma dove è possibile e nel rispetto anche delle vittime.
Si costruiscano o finiscano di costruire nuove carceri.
@Francesco
Per “funzione detentiva” forse intendi ( e io concordo con te)la funzione di togliere dalla circolazione ,in mancanza di pena di morte,gli individui che al di la di ogni ragionevole dubbio sono affetti da patologie criminali inguaribili e pericolose.
A questo riguardo non mi stupirei che certi “progressisti” che ,
ragionevolmente, considerano assurdo pretendere di “curare” l’omosessualita ,abbiano la pretesa che la societa si assuma l’onere di curare gli psicopatici omicidi,
i pedofili stupratori e compagnia bella.
In omaggio al “politicamente corretto”.
@ Laverdure.
Non entro nel discorso-carcere perchè è un problema immenso, ma devo fare presente che il tuo paragone è malposto: l’omosessualità non è comportamento deviante o lesivo di diritti altrui, la criminalità sì. Per cui non ha nemmeno senso pensare di ‘curare’ l’omosessualità, cioè un comportamento differente dalla media ma non ostativo socialmente.
A metterla come la metti tu, sembrerebbe che l’omosessualità abbia qualcosa di nocivo, visto che in qualche modo la paragoni alla delinquenza, che è tutt’altra storia, per cui ti invito a riflettere bene su un paragone così assurdo.
@Ermete
Prima di rispondere a un intervento,per favore,leggilo bene.
Ho scritto che considerare assurda la “cura” dell’omosessualita e’ puro buonsenso proprio perche’,indipendentemente che la si consideri o no una “deviazione” dalla norma ( e questo sara sempre e soltanto una opinione soggettiva irrisolvibile)essa e’ totalmente innocua.
Oltre al piccolo particolare che ,allo stato attuale della scienza,pretendere di modificare la sessualita di un individuo,anche con la sua piena collaborazione,e’ semplicemente assurdo.
Per dirla papale,intendevo che i cosiddetti “progressisti”
talvolta la dicono giusta (capita di tutto a questo mondo )e talvolta (spesso) no.
No no, Laverdure, ho letto bene e continuo a definire il paragone malposto.
Da una parte abbiamo l’omosessualità che è un comportamento come un altro (vedi il DSM) e che dunque non ha alcun motivo per essere contenuto dalla società e dallo Stato; dall’altra la criminalità che è un comportamento da contenere il più possibile. Ora, che si possa contenerlo con le cure o con la repressione pura e semplice diventa un problema da discutere (e tu hai la tua legittima opinione), mentre sull’omosessualità non c’è nulla da discutere se non per qualche mente un po’ bacata, quale ho capito benissimo che tu non sei.
Per questo torno a dire che è un paragone malposto che non rende onore all’argomentazione, indipendentemente dalla ragioni o torti dei progressisti (che cmq andrebbero paragonate a quelle dei conservatori nostrani che anch’essi non scherzano…).
@Ermete
“…indipendentemente dalla ragioni o torti dei progressisti (che cmq andrebbero paragonate a quelle dei conservatori nostrani che anch’essi non scherzano…).”
Salvo il fatto che mentre le critiche ai conservatori sia fondate che non,abbondano in ogni campo,non vale lo stesso per i ,ripeto “cosiddetti”,progressisti.
Basti pensare al caso “Stamina”,hai per caso sentito Grillo e soci criticare lo spreco di milioni di euro per una cura “miracolosa” creata in un garage o quasi da un individuo privo di qualunque qualifica specifica ?
Perche non finanziare Vanna Marchi allora ?
Detentiva ha esattamente il significato che le da il vocabolario, ossia tener lontano soggetti criminali dalla società finchè cessano di essere pericolosi (o per avvenuta riabilitazione o per vecchiaia).
@ Laverdure
Perchè…Grillo è un progressista? Io non lo considero tale, nè considero tale il suo partito…ma, vabbè, ora qua non c’entra nulla (poi arriva Lamberti a fare l’agit prop e non la scampiamo più 😉 ) !
“Aprite gli orizzonti signori atei, uscite dall’incarognimento in cui vi trovate! Ma chi è che dice che un ateo è più incline a compiere crimini! Solo qualche cretino!”
Notare come Engy dica che solo qualche cretino accusi gli atei di essere più criminali (si vede che vive nel mondo dei sogni) per poi essere la prima ad accusare tutti gli atei, per un articolo scritto dall’Uaar (che certo non rappresenta tutti gli atei) e che dimostra di non aver capito, definendoli tutti incarogniti.
Penso che ad essere incarognita sia lei.
@ Francesco
Engy ha una sua “spiritualità non trascurabile” (parole sue): adora le contraddizioni.
“Gli atei sono più criminali!”
“Ma guarda che secondo le statistiche la percentuale di atei in carcere è bassissima”
“Ci se ne frega delle statistiche in carcere ci si sta da schifo!!!!one!!!!”
Come era quella del piccione e degli scacchi?
Il carcere non è la “vendetta della stato” ma la punizione (una della tante) per chi trasgredisce certi leggi dello stato [e del convivere civile]. Detto questo il cercere non deve essere disumanizzante, ne ulteriormente afflittivo rispetto al privazione della libertà; ma adesso non trasecoliamo per eccesso di buonismo verso il reo povero sfortunato!
Il problema del sovraffillamente delle carceri italiane è dato dal fatto che negli ultimi ventanni si sono iniziati mille nuovi penitenziari ma mai nessuna opera è stata portata a termine, col risultato di trovarci tanti scheletri costosi di palazzi che ora stanno marcendo. Altro problema è il fatto che nelle nostre carceri ci sono troppe persone che non avrebbero neanche dovuto trovarsi sul suolo italiano al momento dell’arresto; perché se rimpatriassimo tutti i detenuti di cittadinanta straniere dentro le carceri ci potrebbemo comodament emettere tutti i nostri politicanti e di poste ne avanzerebbero pure.
Quindi gli strumenti risolutivi sono:
– nuovo piano per l’edilizia carceraria
– estradizione dei detenuti di cittadinanza straniera
– ricorso a pene alternativa laddove possile e opportuno, ma senza eccesso di pietismo o buonismo ideologico.
@Remo
“Il carcere non è la “vendetta della stato” ma la punizione (una della tante) per chi trasgredisce certi leggi dello stato [e del convivere civile].”
Non secondo la costituzione, almeno quella italiana.
@Milamber
Quella stessa Costituzione dove sta scritto,se ricordo bene,
che l’Italia “Ripudia l’uso della guerra cone strumento per isolvere le contese internazionali”.
Cosa che non ha impedito al paese di avere forze armate,e personalmente ritengo che il contrario sarebbe stato un idiozia difficilmente concepibile perfino qui.
Si tratta ovviamente di una di quelle “sparate” moralistiche gratuite
di cui non abbiamo certo il monopolio, ma che grazie alla
millenaria influenza della Curia abbondano qui molto piu’ che altrove.
Pretendere che il carcere non sia una punizione e’ semplicemente un’altra variazione dello stesso tema.
@Laverdure
Ripudiare la guerra come strumento per risolvere le contese internazionali non vuol dire fara a meno dell’esercito. Non c’è nulla che dica questo in costituzione, stai confondendo con certe filosofie pacifiste estreme.
Significa, o meglio dovrebbe significare, che noi non invieremo il nostro esercito ad invadere altri paesi, o ad appoggiare guerre altrui, mo lo useremmo solo ed esclusivamente per difenderci (questo è un diritto che nessuno ci toglie)… poi, nella realtà, abbiamo fatto tutto il contrario, ma è una nostra specialità
@Milamber
Comunque la rigiri resta il fatto che difendersi da un’aggressione su larga scala,come fece L’Inghilterra nel ’40
ad esempio,significa “fare la guerra”, e pretendere di ripudiarla a “priori”,vista la storia degli ultimi 5 millenni,
resta per me una gratuita esibizione di “buonismo”.
Cosi come un’uccisione compiuta per assoluta necessita di legittima difesa resta un’uccisione,anche se in questo caso e’ assolutamente giustificabile e non si puo’ certo definire assassinio,e pretendere di essere comunque in grado di evitarlo, a meno di essere superman,e’ pura ingenuita.
E se alcuni seguaci di “filosofie pacifiste estreme” si lascierebbero effettivamente massacrare piuttosto che difendersi con la forza (ma non credo siano molti)e lasciar massacrare i loro cari,non posso assolutamente provare rispetto per loro.
@Laverdure
Se i padri costituenti avessero voluto “ripudiarla a “priori”” avrebbero scritto “Ripudia l’uso della guerra. (punto)”, invece si sono sentiti in dovere di aggiungere “come strumento per risolvere le contese internazionali”… tenendo conto che la Costituzione è stata scritta, allora, nel modo più succinto e disambiguo possibile, mi sembra che il messaggio sia chiaro.
“non posso assolutamente provare rispetto per loro”
Temo che la cosa sia reciproca.
La costituzione dice solo che “Le pene […] devono tendere alla rieducazione del condannato” (art. 27).
E se prendo il Treccani dice che la punizione è “Pena, castigo inflitto a chi ha commesso una trasgressione o dimostrato cattiva condotta, *allo scopo di correggerlo*”. Non c’è alcuna contraddizione con quello che sostengo e il dettato costituzionale, che almeno in questo frangente non è stato troppo compromesso dalla retorica dell’ipocrisia cristiana.
@Milamber
Forse mi sono espresso male,volevo dire che se qualcuno,per
“pacifismo estremo”,di fronte a un’aggressione totalmente ingiustificata,si lasciasse massacrare senza difendersi pur avendone i mezzi,e lasciasse allo stesso modo massacrare
sia propri cari,sia qualunque altra persona innocente che
avrebbe potuto salvare,non posso avere rispetto per lui.
Il suo sarebbe un comportamento che sarebbe generoso definire demenziale.
Ripudiare la guerra punto e ripudiare la guerra come strumento per risolvere contese internazionali sono la stessa cosa. Guarda che va bene tutto, che siamo in italia e che l’italia è il paese che è, ma nemmeno qui arriveremmo a fare una guerra contro noi stessi perchè nella costituzione c’è scritto che non possiamo giocare con i bambini stranieri. Quella è una clausola che dev’essere scritta ufficialmente, che sia da rispettare è da vedersi. Difendersi armi alla mano da un’invasione è guerra, stando alla costituzione dovremmo andare dagli invasori e dire “Mi scusi ma sta calpestando i miei fiori, la prego di tornare oltre confine”. Funzionerebbe secondo te? Allo stesso modo, la costituzione dice che le pene devono rieducare il condannato. Come puoi pretendere di rieducare qualcuno senza punirlo? Qui con il buonismo si esagera. Pensi davvero che ad qualcuno che abbia aggredito per razzismo se gli dai i domiciliari si rieduchi? O magari torna fuori ed aggredisce ancora perchè tanto il massimo che gli danno sono i domiciliari?
@Remo
cosa c’entra l’ipocrisia cristiana adesso. Si parlava, di a cosa servono le carceri e a cosa dovrebbero servire. Ora servono a soddisfare le pruderie vendicative del popolino, e per me i risultati si vedono (se si vogliono vedere).
@Laverdure
Ti sei espresso benissimo, e anch’io.
@Rester
“sono la stessa cosa”
Ok, allora è inutile proseguire.
Vabbé, se per te punire un reo è soltanto soddisfare le “pruderie vendicative del popolino”
condivido in pieno il punto di vista di Milamber.
C’e’ di piu’:
le cronache hanno riportato diverse volte di un boss mafioso che aveva il suo “confessore” personale,col quale si inconrarva regolarmente nella latitanza.
E’ praticamente certo che questi ecclesiastici,sfruttando l’immunita datagli dalla loro posizione ,svolgessero ruoli non esattamente di carita cristiana,come ad esempio quello di corrieri di collegamento ,
ma e’ ragionevole credere che i loro assistiti effettivamente si rivolgessero a loro anche per quello che comunemente si definisce “conforto spirituale”,e che la loro devozione alla religione non fosse una semplice recita.
E non c’e assolutamente da meravigliarsi,la mente umana e’ capace delle duplicita e incongruenze piu’ assurde,quello che Orwell battezzo “pensiero doppio”.
Ma i tecnici della curia di Terni, appena arrestati per vari reati, di che religione saranno ?
La coscienza di un ateo deve imparare presto a camminare con le proprie gambe, quella di un cattolico, per esempio, no.
Se un ateo compie qualche nefandezza, se la porta dietro per il resto della vita, se vuole un aiuto deve pagarlo profumatamente, il cattolico ha il “sacramento della confessione”, semplice e gratuito. Anche senza confessione tutte le religioni hanno un modo per “purificarsi”, questo rallenta la maturazione della persona anche dal lato sociale, perché sente meno la necessità di “fare il bravo”.
Dall’altro lato le religioni hanno svariate punizioni post mortem (comode perché non verificabili) che io ritengo l’unica giustificazione alla loro esistenza. Persone poco mature, vuoi perché troppo religiose, vuoi perché così di natura, hanno bisogno di questi spauracchi finché non “crescono” (poi quando crescono si accorgono che, per finire all’inferno, più che cattivo un cattolico deve essere così sfortunato da commettere un peccato mortale tra l’ultima confessione e la dipartita), altrimenti, molto infantilmente, ne approfittano a man bassa 😉 Abbiamo esempi anche in questo blog.
In uno dei tanti racconti dell’indimenticabile Guareschi,una sera Don camillo vede irrompere in canonica un giovane spiritato,che,pistola in pugno,gli confessa di essere l’autore di un delitto avvenuto in zona tempo prima,uno dei tanti delitti a sfondo “politico” dell’immediato dopoguerra.
Quando Don Camillo gli fa notare che il suo delitto rientra nella famosa “amnistia”decisa in quel periodo dal nuovo governo,l’altro gli ribatte di saperlo benissimo,ma di essere tormentato dal rimorso,per cui pretende l’assoluzione.
Al che Don camillo ribatte tranquillamente :”Figliolo,con l’amnistia sei
a posto con la giustizia dello Stato, ma qui si va ancora col vecchio sistema:per avere il perdono occorre pentirsi,poi dimostrare di essere pentiti e poi espiare.
Una cosa lunga, e non sono ammesse scorciatoie !”
Povero Don camillo,come si troverebbe spaesato col suo idealismo
sincero,di fronte alla realta di oggi !
Non che quella di ieri fosse molto diversa,ma oggi certi “perdonismi
cristiani” sono diventati molto piu’ scoperti,o meglio sguaiati,basti pensare alla pedofilia ecclesiastica e non.
@Laverdure – giovedì 18 luglio 2013 alle 14:26
Eh sì sì, peccato non ci sia la pena di morte in Italia, perlomeno non ufficializzata (perchè i morti ammazzati dallo stato continuano a esserci, meno male ….).
E per fortuna quasi nessuno ascolta quei poveri mentecatti che chiedono da decenni di introdurre il reato di tortura, da sempre esistente nelle carceri, vero?
@Francesco, chi era l’incarognita????
@Diocleziano: quanto moralismo, caro! Puoi escludere con assoluta sicurezza che per te non si apriranno mai le porte della galera, senza essere necessariamente uno psicopatico omicida o uno stupratore o un crudele mafioso, dunque non necessariamente un mostro (che tra l’altro esiste solo in certe fantasie da inquisizione feroce) ma soltanto un uomo …?
@Engy
Di piuttosto che la pena di morte in Italia e’ interamente gestita dall’iniziativa privata,vale a dire mafia,camorra e criminalita varia.
E sai una cosa ?
Quando leggo che in un regolamento di conti e’ stato ucciso un pregiudicato con precedenti per omicidio,rapine spaccio di droga,stupri,pedofilia,
taglieggiamenti ecc,che ovviamente si trovava legalmente in liberta
per licenze,decorrenza di termini o motivazioni imprecisate,ho l’impressione di sentire una ventata di aria fresca.
Alla faccia di Carnevale,della Corte di Cassazione e di tutte le italiche amnistie e indulti !
Tu Engy. Capisco che hai difficoltà di comprendonio ma mi sono espresso in modo molto semplice pensavo avessi capito.
dunque non necessariamente un mostro (che tra l’altro esiste solo in certe fantasie da inquisizione feroce) ma soltanto un uomo …?
Ted Bundy
Andrei Chikatilo
Donato Bilancia
David Bekwitz
ecc
Chiedi alle loro vittime se i “mostri esistono solo nelle fantasia da inquisizione feroce”? Ah già i cadaveri fatti a pezzi non possono rispondere e non fanno pena. Prova con le loro famiglie.
Oppure con le famiglie delle vittime della mafia.
Comunque si io sono assolutamente certo di non finire in galera dato che non delinquo… e credimi di periodi neri dove non sapevo se avrei avuto da mangiare per la giornata ne ho avuto. Però ho sempre SCELTO di non dedicarmi ad attività criminali per cavarmela.
La vita è una questione di SCELTE e RESPONSABILITA’ individuali. Se scegli di compiere un atto criminale è giusto che paghi le conseguenze. Ne ho le tasche piene del giustificazionismo buonista a tutti i costi. Non è mai colpa del criminale ma della società, dei traumi passati, della famiglia, del diavolo o di quant’altro. Se queste STRONZATE fossero vere io dovrei fare compagnia a gente come Buny (e come me milioni di persone con il pasasto pesante), mentre invece ogni giorno migliaia di persone SCELGONO di vivere onestamente
Bravo!
Conviene comunque consultare “l’osservatorio sulla repressione” e rinfrescarsi sulla sfilza di persone ammazzate dalle forze dell’ordine.
Non solo Aldrovandi o Cucchi, quelli più divulgati, ma anche Marcello Lonzi, Riccardo Rasman, Aldo Bianzino, Gabriele Sandri, Giuseppe Uva, Niki Aprile Gatti, Manuel Eliantonio, Carmelo Castro, Stefano Frapporti, Franco Mastrogiovanni ……
Ti auguro, @Senjin (se non sei anche Diocleziano) di non finirci mai in galera così come lo auguro a me stessa. Non posso saperlo però, non esiste purtroppo nemmeno questa certezza (questo tipo di certezze incrollabili non ce le hanno solo i credenti più bigotti nel loro trionfalismo???), perchè solo un fanatico può ritenere di conoscere quello che gli potrebbe accadere tra vent’anni o anche tra un mese, e soprattutto la sua reazione …..
@Senjin
“Ah già i cadaveri fatti a pezzi non possono rispondere e non fanno pena.”
Dici ?
Questo e’ vero soprattutto perche e’ raro che i mass media li mostrino.
Conoscerai senz’altro l’affermazione :”Se potessero vedere un macello in funzione molti amanti delle bistecche diventerebbero vegetariani !”
Io credo che se fossero costretti (perche altrimenti si rifiuterebbero per “principio” ovviamente) ad assistere
spesso all’esame alla medicina legale delle vittime di omicidi (uomini,donne bambini),magari preceduti da stupri e violenze varie,molti “progressisti” diventerebbero sostenitori della pena di morte sulla pubblica piazza con tanto di supplizio.
E’ uno spettcolo che andrebbe imposto per legge ai magistrati giudicanti.
@Engy
Davvero brava! Begli interventi.
Non è che si possono abolire le carceri perchè sono affollate o ci sono poliziotti e secondini che violano la legge.
Basta costruire più carceri e usare misure alternative dove possibile e condannare i membri delle forze dell’ordine che violano la legge.
Tra 20 anni non posso escludere (nessuno può prevedere il futuro) di poter commettere un reato (che so rubare per fame) ma posso escludere di a priori di commettere una qualsiasi azione disonesta che non riguardi un bisogno primario come mangiare.
I mostri non esistono, ma criminali enormemente disturbati si, si cerca di riabilitare chi si può, la costituzione parla di riabilitazione come proposito, per il resto ci si accontenta di proteggere il soggetto persicoloso da se stesso e verso gli altri.
Non bisogna essere forcaioli, ma c’è chi il carcere se lo è meritato. Io ci metterei anche i grandi evasori che fanno un danno alla comunità.
Chiedo scusa degli errori di battitura.
PMC sei patetico, non te l’ho mai detto nessuno? 😆
Chiedo scusa, volevo scrivere non te lo ha mai detto nessuno?
Si può finire dentro anche innocenti, non dimenticate!
E, visto che si può finire dentro anche se si è innocenti, le carceri vanno abolite?
Non sarebbe meglio chiedere una giustizia più vera?
No, Reyuki, facevo un po’ da grillo parlante a quelli che possono dire a priori che dentro non ci finiranno perchè sono onesti. 😉
La pena di morte sarebbe sì una mera “vendetta di Stato”, ma per quanto non possa che abborrire la pena capitale inflitta dallo Stato, davanti a certi delitti non posso trattenermi dall’augure al reo la morte quale giusta punizione per la sua miserabilità.
“Tra le tante leggende metropolitane che girano sugli atei, c’è anche quella che sarebbero più propensi a compiere crimini: i poveretti sarebbero intrinsecamente immorali in qaunto non avrebbero alcun freno divino.”
….
“Questa piccola indagine rappresenta un insegnamento di quanto sia utile e onesto verificare le fonti: possono sempre confermare le nostre ipotesi. ”
Mi citi per favore una fonte dell’affermazione a base della new?
http://www.patheos.com/blogs/friendlyatheist/2013/07/16/what-percentage-of-prisoners-are-atheists-its-a-lot-smaller-than-we-ever-imagined/
Dove vengono citati i documenti del Dipartimento di Giustizia.
Ma leggertela la news per intero no, eh?…
🙄 🙄 🙄
Forse non mi sono spiegato.
Non metto in dubbio l’autenticità dello studio. Metto in dubbio che ci sia un diffuso modo di pensare per cui gli atei sono ‘intrinsecamente immorali’ .
Che è l’affermazione a base della notizia.
Può anche darsi che qualcuno lo pensi, ma che sia opinione diffusa ho dei dubbi. Almeno negli ambienti cattolici che conosco io.
Ma dirò di più, l’inizio dell’articolo:
“This is an important question with serious implications. If the number is high, it lends support to the idea that atheists are immoral (***Edit***: I should’ve made clear that not all prisoners are in jail for immoral reasons, though that is certainly the stereotype). If the number is low, it might provide some proof that, indeed, atheists have their own moral compass that doesn’t involve a holy book.”
Mi pare alquanto da bacchettoni moralisti!
@parolaio
Penso che questa sfilza di dichiarazioni sia sufficientemente eloquente:
http://www.uaar.it/ateismo/dicono-di-noi
Facile, Parolaio: entra in un bar (dove non ti conoscono) e dichiarati ateo.
Poi senti quello che ti dicono.
Io mi sono sentito dire “lascia perdere quella SETTA” tra le varie cose.
Beh, in un bar si sentono più bestemmioni che in un circolo uaar 🙂 diciamo che basta che vada sul blog degli uc.cretini per vedere cosa pensano delgi atei.
perché, Remo, i circoli UAAR sono notori per i bestemmioni che lì si odono?
lo chiedo perché non ne ho mai frequentati…
Ma non è vero che gli atei commettono meno crimini dei credenti!!!
E’ solo vero che non finiscono in galera… cioè sono più bravi a non farsi beccare!!! 😀
No, è perché noi abbiamo le logge massoniche che ci tengono fuori|
A proposito di fede, ateismo e principi morali messi in pratica oppure no.
Articolo su http://roma.corriere.it/
Sgominata la banda dei ladri «religiosi»
Confessioni e niente furti la domenica: 51 arresti
Ecco il link:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_18/ladri-religiosi-key-bumping-37-arresti-roma-2222227469590.shtml