Equal marriage inglese e nozze con i fichi secchi italiane

Anche Inghilterra e Galles hanno detto sì ai matrimoni gay. Una legge fortemente voluta dal premier David Cameron e che dopo un lungo iter ha ottenuto ieri la ratifica ufficiale da parte della regina Elisabetta. Non sono mancati dissidi tra i tory, ma l’opposizione principale veniva dalle confessioni religiose, soprattutto dalla Chiesa cattolica, che hanno avviato una campagna massiccia, con espressioni durissime, per boicottare l’approvazione delle legge. Il tema ha acuito le divisioni tra gli anglicani. C’era addirittura chi paventava che le chiese sarebbero state “costrette” a celebrare nozze omosessuali: ma il Marriage (Same Sex Couples) Bill stabilisce che i matrimoni gay non saranno celebrati dalla Chiesa anglicana e che le altre confessioni hanno piena libertà di farlo o meno.

Ma la novità non riguarda solo le coppie gay. Nel testo di legge, come mette in evidenza la British Humanist Association che plaude all’approvazione, si impegna il governo a valutare l’approvazione di una legge ad hoc che riconosca valore legale anche ai matrimoni celebrati da organizzazioni filosofiche (come appunto quelle umaniste, “sorelle” dell’Uaar). Sulla questione il governo dovrà produrre una relazione entro la fine del 2014, segno che le istituzioni ritengono comunque meritevole di interesse e tutela il fenomeno dei matrimoni umanisti, che hanno ormai sono diffusissimi. Si era già tentato di introdurre un emendamento in tal senso nella legge sul same sex marriage e molti deputati e lord si erano espressi a favore.

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Si tratta proprio di quei matrimoni laici che hanno fatto inarcare le sopracciglia all’ex premier Giuliano Amato o scomodato improbabili paragoni la dea Minerva. Il fatto che anche in Gran Bretagna si stia arrivando a questa novità dimostra due cose: ciò che rivendica l’Uaar non è né più né meno di quello che viene riconosciuto (o su cui si discute seriamente) in paesi più civili del nostro; in Italia si parla a ruota libera di fenomeni che non si conoscono, spesso sulla base di pregiudizi o buttandola in caciara.

Come fa anche Alessandro Gnocchi su Il Giornale con una lettera semi-seria dove lancia un appello per la poligamia. Gnocchi è uno di quei narcisi provocatori cattolici — come Camillo Langone e Frigide Barjot — che si trastullano con sofismi e paradossi, che stanno spuntando come funghi e hanno preso il posto degli intellettuali di un certo calibro (per citarne uno, Maritain). Figure che il mondo cattolico evidentemente non riesce più a sfornare.

La poligamia non potrà essere riconosciuta finché sarà soltanto poliginia, finché — non nascondiamoci dietro un dito — sarà a senso unico, con uomini che hanno un harem e donne che devono rimanere sottomesse e oppresse. Ma noi, che a differenza di Gnocchi ci battiamo per una società senza privilegi per qualcuno e con diritti e dignità uguali per tutti, dobbiamo forse considerare tabù discutere di un futuro ipotetico in cui le discriminazioni di genere (che la stessa Chiesa cui appartiene Gnocchi promuove) saranno un ricordo e in cui magari uomini e donne potranno liberamente scegliere con chi e magari quanti “chi” unirsi?

Atei e agnostici non hanno né tabù né dogmi: sono liberi e moralmente autonomi, non “sottomessi” e soggetti all’eteronomia come è dogmaticamente previsto che siano i fedeli. Cercano di affrontare le questioni con approccio pragmatico e razionale. È per questo che anche noi salutiamo con soddisfazione la legge inglese. Ed è per questo che realisticamente dubitiamo che si possa arrivare ad avere altrettanto in Italia in tempi brevi. Il livello di politici, leader religiosi e intellettuali è quello che è, e non si possono certo realizzare progressi significativi in queste condizioni. È come cercare di fare le nozze (per tutti) con i fichi secchi. Ma comunque vogliamo coltivare un futuro migliore, quello che altrove è già presente.

La redazione

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26 commenti

PacoVero

“La poligamia non potrà essere riconosciuta finché sarà soltanto poliginia, finché — non nascondiamoci dietro un dito — sarà a senso unico, con uomini che hanno un harem e donne che devono rimanere sottomesse e oppresse.”

Finalmente qualcuno dice una volta per tutte qual’è il vero problema della poligamia, senza censure e senza tabù. Niente più strutture gerarchiche, niente più mogli di serie A e di serie B, niente più marito padrone. Il Matrimonio è fatto solo per chi si ama veramente…

Laverdure

@Paco vero
Il vero problema della poligamia e’ che a nessuno piace dividere il proprio partner con altri,indipendentemente dal propri sesso e dalla propria sessualita,anche se ovviamente la cosa gli puo’ essere imposta forzatamente .
La gelosia e’ un tratto comportamentale comunissimo nel mondo animale,alla faccia di chi la attribuisce ai condizionamenti sociali.

Manlio Padovan

Sì, è vero che nel mondo animale c’è la gelosia; ma gli animali non vanno a scuola e non hanno lo studio della psicologia, della psicoanalisi, della psi… della sessualità: ciò che, a noi, farebbe superare certe barriere se invece di avere dei tecnici fin dalla prima media si preferissero degli uomini fin dalla prima elementare e prima ancora.
L’ho già scritto più volte. Io vedo lentissimi passi al superamento del matrimonio che, checché ne scriva qualcuno, è nato per motivi economici (mi pare che Engels abbia scritto cose interessanti al proposito) e non ha ragione di essere se non per chi proprio lo desideri.
Occorre studiare un diritto che tuteli i figli.
L’opinione di Amato a prpoposito della poligamia, senza tenere conto della poligenia, dice tutta la arretratezza di una classe politica egoista e ignorante.

Reiuky

Il fatto che sia difficile implica il fatto che sia impossibile?

Francesco S.

Si può studiare quanto si vuole, ma se una persona è disposta ad avere un solo partner per volta non accetterà mai di condividerlo.

Manlio Padovan

a Francesco S.

Dovrà scegliersi un partner che non voglia essere condiviso.

paniscus

Ma abolire del tutto il matrimonio (sia quello eterosessuale che omosessuale, sia quello monogamico che poligamico, e altre varianti assortite) non sarebbe molto ma molto più semplice e ragionevole?

Lisa

Manlio Padovan

Infatti. Anch’io vado dicendo la stessa cosa da tempo.
Alle Stato non gliene deve fregare nulla se siamo o non siamo sposati; sono fati nostri.
Il matrimonio è solo uno dei tanti modi di controllare le classi subalterne, le masse: sono queste che interessano al potere. Ed è tanto vero ciò, che i borghesi hanno inventato il divorzio: hanno fatto come con la sessulità. Scrive Foucault che la sessualità era per il borghese ciò che lui opponeva al sangue della nobiltà; cioè: la sessualità era il sangue della borghesia opposto al sangue della nobiltà.
La sessualità, però, venne riconosciuta alle classi subalterne, con ciò che ne consente il godimento: spazi abitativi e salute, solo in un secondo tempo ed in quanto esse dovevano essere sfruttate di più. A questo punto la borghesia, per distinguersi, perché il borghese non ama gli altri e se ne distingue con qualsiasi mezzo, la borghesia negò a sé la sessualità ed inventò la posicoanalisi che era ciò che le classi subalterne non potevano permettersi. Il discorso vale esattamente per il matrimonio. Loro non vogliono eliminarlo perché è fattore importante di economia e di controllo culturale; ma, per distiguersi, hanno inventato il divorzio che le classi subalterne, e spesso anche le cosiddette classi escluse: i tirapiedi della borghesia, non possono permettersi o per motivi economici o per indottrinamento.

Francesco S.

E perché?

Se qualcuno si vuol sposare saranno problemi suoi?

Liberi di scegliere questo è il motto dell’UAAR.

faber

Oltre a condividere l’osservazione della redazione sulla natura del problema posto dalla poligamia, personalmente ho sempre pensato che non possa che essere unidirezionale. Mi spiego meglio: la poligamia (indipendentemente se poliandria o poliginia) pone dei problemi di natura affettiva ed emotiva (a poche persone piace condividere il partner, facili gelosie tra mariti/mogli, la possibilità di situazioni molto complicate tipo una donna sposata con 3 mariti che a loro volta hanno 4 mogli le quali hanno altri mariti e così via, ecc.). Tali difficoltà rendono, a mio parere, la poligamia “simmetrica” inattuabile in una società umana, a meno che non esista un’asimmetria. In tal caso, la posizione del partner “dominante” (attualmente maschio, non mi risulta che esistano società attuali poliandriche) o meglio, la sudditanza dei/delle partner “sottomesse”, risolve tali problemi poichè determina l’univoca remissione delle proprie problematiche (affettive o pratiche) in virtù del benessere dell’altro. Non condividendo neppure una virgola di un rapporto simile, ritengo la poligamia inaccetabile.

diego

La regina ispirata da dio ha firmato tale legge!! Com’è la storia con la chiesa di roma?? Il papa non è ispirato da dio????

whichgood

Nella bibbia c’è scritto “ad immagine e somiglianza”. La bibbia non cita i rapporti/inclinazione affettivi di Dio, dunque la regina potrebbero benissimo trarre ispirazione da un Dio omosessuale. Per quanto riguarda il papa invece, non c’è dubbio che la sua fonte d’ispirazione è un Dio misogino, utilitarista e perverso.

Bee

Alè. Siamo ufficialmente l’unico stato dell’Europa Occidentale che non riconosce uno straccio di diritto agli omosessuali. Allegria…

Reiuky

Siamo anche l’unico stato che si tiene in seno il vaticano.
Una coincidenza?

ALESSIO DI MICHELE

Siamo …uh,uh, l’ unico … ahh, ahh … paese .. eh, eh, eh … dell’ Europa OCCIDENTALE …ah, ah, ah, ah, 😀

Ma come fa ad inventarne di così comiche ?!! Complimentissimi !!

ALESSIO DI MICHELE

(Non è che rispondo a me stesso, solo non c’ è “rispondi” all’ ultimo commento di Reiuki) Per essere “Europa occidentale” non basta estendersi ad ovest del Danubio, occorre ad esempio anche avere un passato di identità nazionale laica da rivendicare: in questo campo ad esempio la Turchia ci batte nettamente, anche se si estende ad est di Bari.

faber

Sorvolando sulla questione turca, dunque in base al tuo ragionamento anche il Canada sarebbe in Europa occidentale?

maximi

Secondo me il problema – non morale ma pratico – della poliginia e anche di un’eventuale poliandria è che pochi fighi avrebbero tanti partner e i tantissimi medio/sfigati andrebbero in bianco per tutta la vita.

paniscus

E che c’entra questo con la legislazione sul matrimonio? Tanto gli strafighi trovano ugualmente abbondanza di partner anche se non se li sposano, mentre quelli che si lamentano di non trovare mai nessuno (e che a maggior ragione non trovano nessuno perché nessuno vuole mettersi con un vittimista piagnucoloso) esistono già adesso, anche senza poligamia 🙂

Bee

A proposito degli Gnocchi e dei Langone, vi ricordate quello che scriveva quest’ultimo sul rogo della Città della Scienza?

“Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici. Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.”

Be’, in un articolo del 16 luglio, il tizio insiste…

“Darwin si dimetta. E’ l’evoluzionismo, non il leghismo, la scintilla dell’affermazione di Calderoli. Il politico bergamasco è solo un credulone, una vittima della schifosissima, diffusissima vignetta della ominizzazione, quella in cui uno scimpanzè (o un orango?) diventa prima gorilla poi ominide e infine uomo. Ancora oggi a tanti bambini viene inoculata, attraverso i libri di scuola, questa degradante superstizione ottocentesca. A Padova esiste perfino un Ponte Darwin, un cavalcavia con l’infamante vignetta riprodotta a grandi dimensioni per deprimere gli automobilisti ricordando loro che discendono dalle scimmie e quasi scimmie sono.”

e

“E’ una barbarie, è una vergogna contro la quale nessuno ha gridato allo scandalo, tantomeno chi adesso aggredisce il povero Calderoli, colpevole soltanto di sciatteria intellettuale e quindi di conformistica coerenza con idee ricevute forse già all’asilo: la diseducazione statale che immagina l’uomo non a immagine di Dio ma a immagine di bestia.”

Meraviglioso.

Figuriamoci cosa pensa della possibilità di legittimare le unioni gay…

Diocleziano

Un allievo di de mattei? 🙄
Anche a questo poveretto sono state inoculate schifosissime
leggende giudaiche, ma non se ne accorge.

Francesco

Inghilterra, in Galles e in Scozia?

Bambino scozzese: Papà guarda quell’uomo porta i pantaloni!
Papà scozzese: E’ un travestito.

ziomaul

La poligamia può essere anche femminile e non solo maschile come avviene tuttora in Asia e non centra nulla con oppressione o altro.
La poligamia, che poi è un atto voluto tra persone e quindi non si capisce il suo divieto contro la loro libertà, è stato vietato solo per concetti di eredità e custodia dei figli che in caso di poligamia non si capisce chi è il responsabile primario, ma anche in caso di divorzio o separazione chi detiene e quali diritti.
La poligamia è anche in Italia da centinaia d’anni (ci sono milioni d’esempii) SOLO che è valido il primo matrimonio mentre gli altri sono solo “formali” e non legali.
N.B: Le persone definite “intellettuali” nell’articolo secondo che parametri sono state definite tali???
Ciao

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