Nuova recensione sul sito: “L’interesse superiore. Il Vaticano e l’Italia di Mussolini” di Lucia Ceci

Una nuova recensione è stata pubblicata nella sezione Libri del sito UAAR. Il volume è L’interesse superiore. Il Vaticano e l’Italia di Mussolini di Lucia Ceci (Laterza). Recensione a cura di Stefano Marullo.

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12 commenti

Francesco

Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, se il loro stesso Messia dice di comportarsi così? La Chiesa non ha fatto altro che seguire i dettami del suo Sposo (Deve avè un paro de corna st’omo 😆 ).

massi

Un illustre precedente…

Ernesto Rossi – Pagine anticlericali

(p. 107 – 114)
Quando furono firmati i patti lateranensi,
da diversi decenni la “questione romana” non era più una questione per nessuno:
il prestigio della Santa Sede era continuamente cresciuto, proprio in conseguenza della maggiore libertà in campo spirituale che essa aveva acquistato, dopo aver abbandonato le cure del governo e della pubblica amministrazione […]
Il non exspedit era stato abolito, di fatto, nel 1913, col “Patto Gentiloni”,
ed era stato formalmente abolito alla vigilia delle elezioni del 1919 […]
Mussolini nel discorso all’Augusto, un anno prima della marcia su Roma,
aveva già affermato: “il cattolicesimo può essere usato per l’espansione nazionale” […] I Patti lateranensi furono conclusi [11 febbraio 1929] dopo tre anni di trattative segretissime […] Pio XI, parlando, due giorni dopo lo scambio delle firme,
agli allievi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore [disse]:
“E forse ci voleva anche un Uomo come quello che la Provvidenza ci ha mandato,
un uomo che non avesse le preoccupazione della scuola liberale…”
[…] Dopo neppure quattro mesi dalla firma dei Patti lateranensi,
controbattendo le affermazioni fatte da Mussolini alla Camera sulle permanenti garanzie alla “assoluta libertà di coscienza”, Pio XI in una lettera al cardinal Gasparri, scrisse: “Tanto varrebbe dire che le creatura non è soggetta al Creatore […] Se si vuol dire che la coscienza sfugge ai poteri dello Stato, se si intende riconoscere, come si riconosce, che, in fatto di coscienza, competente è la Chiesa ed essa sola, in forza del Divino mandato, viene con ciò stesso riconosciuto che in uno Stato cattolico, libertà di coscienza e di discussione devono intendersi e praticarsi secondo la dottrina e la legge cattolica. Deve anche per logica necessaria essere riconosciuto che il pieno e perfetto mandato educativo non spetta allo Stato ma alla Chiesa…”
Il 18 settembre 1938, criticando la concezione totalitaria del regime fascista […]
Pio XI dichiarò essa costituire una grande usurpazione, perché se c’era un regime totalitario – totalitario di fatto e di diritto – era il regime della Chiesa,
dato che l’uomo appartiene totalmente alla Chiesa.

Southsun

Questo prova e suggella 2000 anni di dittatura sanguinaria cattofascista e la solenne dichiarazione di Gregorio IX di essere LUI – il Papa – “padrone del mondo e dell’universo, delle cose come delle persone”.

Prova anche – casomai ce ne fosse bisogno – che, se il mondo avesse dato retta alla cosca mafiosa vaticana, oggi saremmo ancora al feudalesimo.

spapicchio

Il 18 settembre 1938, criticando la concezione totalitaria del regime fascista […]
Pio XI dichiarò essa costituire una grande usurpazione, perché se c’era un regime totalitario – totalitario di fatto e di diritto – era il regime della Chiesa,
dato che l’uomo appartiene totalmente alla Chiesa.

Infatti è come dire che regime fascista e chiesa cattolica romana erano un tutt’uno, un unico soggetto totalitario, di fatto e di diritto, come testimoniano ancora oggi Lega Nord e PDL in prima istanza.

spapicchio

Oh, finalmente un bel libro sulla storia della CCAR di regime in Italia.

spapicchio

“Eppure quando Hitler invaderà l’URSS di Stalin, tra i due “pagani” il clero cattolico, turandosi il naso, sceglierà il Führer che la propaganda presentava come il liberatore di intere popolazioni cristiane dal giogo del comunismo.”

Tuttavia Hitler fu sincero cattolico, fin da giovanissimo nella sua parrocchia, e più che da pagano, dimostrò vera devozione alla CCAR da credente, ricevendone entusiasta tutti i sacramenti, ed infine anche il voto favorevole del centro cattolico per la nomina al cancellierato (Von Papen, mons. Kaas, ecc…) voto cattolico rivelatosi decisivo per ascendere al Reichstag a capo del suo partito Nazional Socialista.

stefano marullo

> Tuttavia Hitler fu sincero cattolico

Il consenso alla Germania nazista delle chiese cristiane (quindi anche quelle evangeliche) fu bipartisan (anche isolate opposioni lo furono). Hitler non fu né pagano né cristiano, fu sempre narcisisticamente innamorato di se stesso e ogni allenza serviva solo alla sua personale affermazione (finanche quella con Stalin). Il Vaticano non amò mai Hitler, lo subì. Non avrebbe rotto con Mussolini senza l’ingombrante alleato tedesco.
Tutto il resto è mistificazione in nome della propria tifoseria.

spapicchio

“Hitler non fu né pagano né cristiano, fu sempre narcisisticamente innamorato di se stesso e ogni alleanza serviva solo alla sua personale affermazione (finanche quella con Stalin). Il Vaticano non amò mai Hitler, lo subì.”

Hitler fu essenzialmente un cattolico austriaco, probabilmente innamorato di se` stesso cosi` come del suo potere, ma quanti sinceri cattolici non lo sono?

Il cattolicesimo romano e` sensibile principalmente al potere, e l’amore cattolico pone in primo piano il potere, la ricchezza, le cariche pubbliche connesse con il reddito statale, ecc… essendo amor di potere per il potere.
I matrimoni per la chiesa cattolica sono principali strumenti di potere, come lo furono nelle grandi monarchie assolute europee, specialmente borboniche, i matrimoni di interesse ereditario tra i casati monarchici per la successione ai rispettivi regni, tanto che venne sviluppata una vera e propria politica di pre-designazione programmata dei matrimoni tra casati monarchici da parte del Vaticano.

Ed anche il “matrimonio” con Hitler della CCAR e del partito cattolico e` da leggersi sul piano (confermato dichiaratamente dagli intendimenti del Vaticano) del potere della CCAR e dell’interesse politico conservatore della CCAR, non su quello dell’amore per queste figure totalitarie, quello certamente no (anche se e` evidente un magnetismo tra Vaticano e dittatori antidemocratici dei regimi totalitari) ma sull’interesse per il tornaconto di potere politico da acquisire, prassi consolidata nei secoli da parte della CCAR.

spapicchio

I cattolici dimostrano per il potere, in qualsiasi sua forma, una ingenua ammirazione ed eccitazioni incondizionata, interpretandone le sue forme autoritarie come un segno di una volonta` divina, e quindi da guardare come qualcosa di sacro, di trascendentemente autorevole, giustificando in qualche maniera anche le manifestazioni piu` violente e disumane, insensate e irrazionali del potere esercitato dai dittatori dei regimi totalitari antidemocratici.

spapicchio

I cattolici dimostrano per il potere, in qualsiasi sua forma, una ingenua ammirazione ed una eccitazione incondizionata ed inconfessabile.

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